La sicurezza delle persone disabili in situazioni di emergenza

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1 Trieste, Stazione Marittima novembre 2007 La sicurezza delle persone disabili in situazioni di emergenza Servizio di Prevenzione e Protezione Università degli Studi di Trieste

2 Barriera è ma non solo esistono barriere sensoriali, ambientali, psicologiche,

3 Cause di disabilita Patologie (anche invisibili ) Fasi della vita Caratteristiche antropometriche

4 Normativa e riferimenti tecnici: D.Lgs.19 settembre 1994, n. 626 I luoghi di lavoro devono essere strutturati tenendo conto, se del caso, di eventuali lavoratori portatori di handicap. L'obbligo vige, in particolare, per le porte, le vie di circolazione, le scale, le docce, i gabinetti e i posti di lavoro utilizzati od occupati direttamente da lavoratori portatori di handicap. (Art. 30) D.M. 10 marzo 1998 Elementi per la valutazione rischio di incendio e nel quale si richiama l attenzione anche sui casi in cui le persone possono essere esposte a rischi particolari a causa della loro disabilità. (allegato 8) Circolare n. 4 del 1 marzo 2002 Linee guida per la valutazione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro ove siano presenti persone disabili fornisce a scopo esemplificativo alcuni indirizzi di carattere progettuale, gestionale e di intervento aventi lo scopo di migliorare il livello di sicurezza nei luoghi di lavoro in relazione alla valutazione del rischio compiuta. Il soccorso alle persone disabili: indicazioni per la gestione dell'emergenza Fornisce, a chi sia chiamato operativamente a prestare soccorso, elementi pratici relativi a comportamenti da mantenere e ad azioni e da attuare. Circolare n. 880 del 18 agosto 2006 La sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro ove siano presenti persone disabili: strumento di verifica e controllo (check-list)".

5 PROGETTO DI TUTORAGGIO DEI DIPENDENTI DISABILI IN SITUAZIONI DI EMERGENZA disabili Servizio Prevenzione e Protezione risposte esigenze

6 Il progetto Identificazione delle persone con esigenze speciali Valutazione del rischio Scelta delle misure da adottare Identificazione dei tutor Formazione dei tutor Esercitazioni

7 Il progetto Identificazione delle persone con esigenze speciali Valutazione del rischio Scelta delle misure da adottare Identificazione dei tutor Formazione dei tutor Esercitazioni

8 Identificazione delle persone con esigenze speciali Collaborazione con - Medico competente - Sportello disabili - Ufficio del personale Difficoltà - Privacy - Individuazione di alcune situazioni - Dati disponibili mancanti e/o incompleti

9 Il progetto Identificazione delle persone con esigenze speciali Valutazione del rischio Scelta delle misure da adottare Identificazione dei tutor Formazione dei tutor Esercitazioni

10 Valutazione del rischio Misure edilizie (barriere architettoniche, sensoriali, ostacoli, spazio calmo ) Misure impiantistiche (ausili disponibili, sistema di antincendio )

11 Il progetto Identificazione delle persone con esigenze speciali Valutazione del rischio Scelta delle misure da adottare Identificazione dei tutor Formazione dei tutor Esercitazioni

12 Scelta delle misure da adottare Disabili motori: Scelta del percorso di evacuazione accessibile (privo di ostacoli, gradini ecc.) e assistenza nel percorrerlo Disabili sensoriali Facilitare la comunicazione (lettura labiale, frasi brevi, frasi scritte)

13 Scelta delle misure da adottare Disabili visivi Manifestare la propria presenza, definire il pericolo, definire le azioni, guidarli in luogo sicuro Disabili cognitivi Accertarsi della percezione del pericolo, fornire istruzioni semplici

14 Il progetto Identificazione delle persone con esigenze speciali Valutazione del rischio Scelta delle misure da adottare Identificazione dei tutor Formazione dei tutor Esercitazioni

15 Identificazione dei tutor Circolare 1 marzo 2002 n. 4 art. 4 - Misure organizzative e gestionali. Il decreto 10 marzo 1998 prevede che, all'esito della valutazione dei rischi d'incendio e dei provvedimenti intrapresi per eliminarli, ovvero ridurli, il datore di lavoro o il responsabile della sicurezza del luogo adotta le necessarie misure organizzative e gestionali da attuare in caso d'incendio, riportandole in un piano di emergenza MISURE EDILIZIE e IMPIANTISTICHE MISURE ORGANIZZATIVE e GESTIONALI 0% 99%

16 Identificazione dei tutor Una delle misure organizzative gestionali adottate per le fasi di emergenza è quella di individuare delle persone incaricate di porgere aiuto Cosa bisogna sapere: organizzazione caratteristiche responsabilità numero finalità

17 - persone incaricate di porgere aiuto - Organizzazione Sistema di tutela (detto anche tutoraggio), cioè di affidamento preventivo delle persone da assistere ad uno o più tutori. Ad ogni persona vengono attribuiti particolari compiti e responsabilità.

18 - persone incaricate di porgere aiuto - Caratteristiche Umane: : disponibilità volontaria Tecniche: - idoneità fisica; - vicinanza posizione/postazione di lavoro rispetto al disabile; - rintracciabilità

19 - persone incaricate di porgere aiuto - Responsabilita Oltre che dei doveri morali fa parte dei compiti che spettano ad un dipendente occuparsi della sicurezza sul luogo di lavoro. La giurisprudenza evidenzia che l assunzione di incarichi inerenti la sicurezza non rappresenta un aggravio di responsabilità per il dipendente.

20 - persone incaricate di porgere aiuto - Numero di persone Si parla di uno o più lavoratori di adeguata assistenza Tra gli elementi da tenere in considerazione: - la possibilità che vi sia la presenza di altre persone con esigenze speciali nella zona interessata dall'emergenza; - che edifici complessi, come ad esempio quelli storici, richiedono risposte sicuramente più articolate; - necessità di coprire eventuali assenze dal posto di lavoro (ferie ecc )

21 - persone incaricate di porgere aiuto - Finalita - assistere adeguatamente le persone disabili che utilizzano sedie a rotelle ed quelle con mobilità limitata - accompagnare una persona con difficoltà sensorali ed a trasmettere alla stessa, in modo chiaro e sintetico, le informazioni utili su ciò che sta accadendo e sul modo di comportarsi per facilitare la fuga; - agevolare i soccorritori e per dare a questi i riferimenti per meglio trarre in salvo la persona.

22 Il progetto Identificazione delle persone con esigenze speciali Valutazione del rischio Scelta delle misure da adottare Identificazione dei tutor Formazione dei tutor Esercitazioni

23 Formazione dei tutor I datori di lavoro assicurano la formazione dei lavoratori addetti alla prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione dell'emergenza... la persona o le persone incaricate di porgere aiuto devono essere adeguatamente addestrate ma quale formazione?

24 Formazione dei tutor Dall analisi delle esigenze, e dopo un confronto con i VVF, è nato un percorso formativo con i seguenti contenuti - analisi di esperienze analoghe - deficit (motori, sensoriali, cognitivi) e conseguenti impedimenti - percezione del rischio a confronto: il disabile, il tutor e il soccorritore esterno - il soccorso alle persone disabili, gestione dell emergenza e possibili soluzioni - il ruolo del tutor e le sue responsabilità - soluzioni operative nell attuazione del piano di emergenza ed evacuazione. Tecniche e dimostrazioni pratiche

25 Formazione dei tutor

26 Il progetto Identificazione delle persone con esigenze speciali Valutazione del rischio Scelta delle misure da adottare Identificazione dei tutor Formazione dei tutor Esercitazioni

27 Esercitazione Avvisare i soccorsi esterni Primo soccorso Lotta antincendio Evacuazione EMERGENZA Verifica accessibilità Assistenza disabili Sezionamento impianti Comunicazioni di emergenza

28 Esercitazione DISABILE 1. Mantenere la calma; 2. Entrare tempestivamente in contatto con il proprio tutor 3. Abbandonare gli effetti personali ingombranti (borse, ecc.); 4. Avviarsi all uscita con l assistenza del proprio tutor; 5. Non usare gli ascensori e seguire i percorsi di emergenza; 6. Uscire con ordine; 7. Raggiungere il PUNTO DI RITROVO ; 8. Attendere la fine dell emergenza, in compagnia del proprio tutor, nel punto di ritrovo.

29 Esercitazione TUTOR 1.Mantenere la calma; 2.Entrare tempestivamente in contatto e raggiungere la persona da tutelare 3.Tranquillizzarla, spiegare la situazione e le relative scelte per mettersi al sicuro 4.Abbandonare gli effetti personali ingombranti (borse, ecc.); 5.Avviarsi all uscita prestando adeguata assistenza al proprio disabile ( in particolare assisterlo nel percorrere la via d esodo prescelta, aiutandolo principalmente a rimuovere eventuali ostacoli presenti e nell apertura delle porte) 6.Non usare gli ascensori e seguire i percorsi di emergenza; 7.Uscire con ordine; 8.Raggiungere il PUNTO DI RITROVO ; 9.Attendere la fine dell emergenza, in compagnia della persona da tutelare, nel punto di ritrovo.

30 Considerazioni finali (1) Da anni è in atto una giusta battaglia per garantire l accessibilità e l inclusione a tutti i livelli delle persone disabili; occupandosi di sicurezza sul lavoro è necessario non dimenticare che riuscire a portare una persona dentro un edificio, significa contemporaneamente doversi preoccupare di come la stessa possa riuscire a mettersi al sicuro in caso di emergenza. E necessario quindi considerare il concetto di evacuabilità in stretta relazione e in maniera complementare a quello di accessibilità.

31 Considerazioni finali (2) Il progetto descritto è pilota nel senso che è servito principalmente a: - interpretare le indicazioni normative e trovare soluzioni operative; - fare chiarezza su modalità e organizzazione del sistema di tutela. Sviluppi futuri dovrebbero prevedere l estensione della tutela a: - persone e/o situazioni non prese in considerazione in questa prima fase; - a tutte le persone potenzialmente presenti all interno degli ambienti universitari (studenti, pubblico ).

32 Grazie dell attenzione

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