CONFERENZA DEGLI ASSISTENTI SPIRITUALI GENERALI OFS-GIFRA L OFS E LA GIFRA OGGI NEL MONDO L OFS E LA GIFRA IN EUROPA. Fr.

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1 K O I N Ō N I A...insieme nel cammino CONFERENZA DEGLI ASSISTENTI SPIRITUALI GENERALI OFS-GIFRA Anno 19 n. 75 L OFS E LA GIFRA OGGI NEL MONDO L OFS E LA GIFRA IN EUROPA Fr. Ivan Matić, OFM Primo Congresso Europeo dell OFS e della GiFra Il primo Congresso Europeo dell'ordine Francescano Secolare e della Gioventù Francescana si è celebrato a Lisieux (Francia) dal 9 al 15 luglio Anche se la GiFra europea ha avuto in passato cinque suoi Congressi, questa era la prima volta in cui si sono incontrati in un Congresso Europeo i fratelli e le sorelle delle varie Fraternità nazionali dell OFS e della GiFra, insieme ai loro Assistenti spirituali. Il tema scelto per questo primo Congresso era: OFS e GiFra in Europa: "Prendete il largo", "Duc in altum"! (Lc 5,4). La scelta di Lisieux non è stata casuale, infatti la Gioventù Francescana di Europa confida di imitare il dinamismo evangelico di Teresa di Gesù Bambino, co-patrona delle missioni, e di scoprire le somiglianze tra la dottrina del più giovane Dottore della Chiesa e gli insegnamenti di San Francesco di Assisi. L altra ragione era la celebrazione della memoria liturgica dei Beati Louis e Zélie Martin, i genitori di Santa Teresa, che viene celebrata nel giorno del loro anniversario di matrimonio, il 12 luglio, e per ricordare che la mamma di Santa Teresa, la beata Zélie Martin, era membro dell'ordine Francescano Secolare. Dalle 34 Fraternità nazionali dell'ofs e delle 15 Fraternità nazionali della GiFra esistenti in Europa al Congresso hanno partecipato i rappresentanti provenienti da 25 paesi. Al Congresso erano presenti Encarnación del Pozo, Ministra generale dell OFS, Doug Clorey, Vice Ministro generale e altri membri della Presidenza CIOFS: Michele Altimeyr, Ana Fruk, Benedetto Lino, Ewald Kreuser, Tibor Kauser e Isabella Di Paola, e tutti i quattro Assistenti generali dell OFS-GiFra: Fr. Ivan Matić, OFM; Fr. Martin Pablo Bitzer, OFMConv, Fr. Amanuel Mesgun, OFMCap e Fr. Amando Trujillo Cano, TOR. La Santa Messa d apertura del Congresso è stata presieduta da Fr. Ivan Matić, OFM, Assistente generale OFS- GiFra, nella Cattedrale Saint Pierre di Lisieux nella quale nell anno 1887 Santa Teresa scoprì la sua missione. Si sono vissuti tanti altri momenti liturgici molto belli, ben preparati e molto partecipati, con la presenza dei Ministri Provinciali di Francia: Fr. Dominique Joly, OFM, Fr. Benoit Dubigeon, OFM, e Fr. Pio Murat OFMCap, che hanno presieduto nei diversi giorni la Santa Messa. Inoltre è stata molto gradita la presenza per la celebrazione Eucaristica del Vescovo di Lisieux mons. Jean Claude Boulanger e di mons. Stanislas Lalanne, Vescovo di Coutances-et-Avranches, nel giorno del pellegrinaggio dei congressisti al santuario dell Arcangelo San Michele al Mont Saint-Michel. Durante i giorni del Congresso si è riflettuto sulle sfide dell OFS e della GiFra in Europa con le presentazioni di Ana Fruk (per la GiFra) e Tibor Kauser (per l OFS). In modo particolare e con grande gioia dei partecipanti è stato accolto l'intervento del Cardinale Christoph Schönborn, Arcivescovo di Vienna, sulle sfide per la Chiesa in Europa. Lui è stato presente per mezzo di un video collegamento e dopo il suo intervento c è stato un dialogo molto bello con i partecipanti al Congresso e in modo particolare con i giovani della GiFra. I temi che sono stati più toccati ed approfonditi durante il Congresso erano sulla famiglia, sulla formazione, sulla presenza attiva nella vita sociale, il tema della GiFra e dell assistenza spirituale e pastorale, ecc. Tutte queste tematiche sono state condivise dai partecipanti, attraverso dibattiti e gruppi di lavoro e avevano un obiettivo preciso, di cercare insieme di trovare iniziative concrete e coerenti in linea con l'invito di Benedetto XVI a vivere l'anno della Fede e ad essere aperti alla nuova evangelizzazione. Questo primo Congresso OFS-GiFra ha offerto l'opportunità a tutti i partecipanti prima di tutto di conoscersi meglio, di capire le differenti realtà esistenti tra le Fraternità europee e di riprendere di nuovo sul serio l invito della Regola dell OFS di passare dal Vangelo alla vita e dalla vita al Vangelo, traducendo in atti concreti le responsabilità dei membri dell OFS e della GiFra come cittadini impegnati in un Europa che cambia. 1

2 PRESENZA OFS IN EUROPA Fraternità nazionali costituite OFS: Austria, Belgio, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Inghilterra, Irlanda, Italia, Lituania, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ucraina y Ungheria. Fraternità nazionali emergenti OFS: Albania, Bielorussia, Cipro, Lettonia, Moldavia, Norvegia, Russia e Svizzera. Nuove realtà oppure in fase di iniziare una Fraternità OFS: Bulgaria, Estonia, Finlandia, Grecia, Serbia. PRESENZA GIFRA IN EUROPA Fraternità nazionali costituite GiFra: Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Francia, Italia, Lituania, Portogallo, Slovenia, Spagna, Polonia. Fraternità nazionali emergenti GiFra: Albania, Bielorussia, Ucraina. Nuove realtà oppure in fase di iniziare una Fraternità GIFRA: Malta, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria. LE SFIDE DELL ORDINE FRANCESCANO SECOLARI OGGI IN EUROPA Presentazione di Tibor Kauser, OFS, durante il Congresso OFS-YouFra in Francia L Europa un continente con 50 paesi e regni sovrani, con un territorio di 10,2M km quadr., con una popolazione di 740 milioni di persone, con più di 100 lingue parlate e con almeno 3 alfabeti utilizzati. Viviamo in un continente fantastico, multilingue e multiculturale che è quasi il più piccolo per territorio ma presenta una enorme varietà. La religione principale è il Cristianesimo, di cui una vasta maggioranza, circa il 76%, si considera Cattolico. Buongiorno miei cari fratelli e sorelle giunti da ogni parte d Europa per questo primo e significativo Congresso OFS- GiFra. Sono molto felice di avere l opportunità di incontrarvi, di sapere chi siamo noi e chi siete voi, di scambiare le nostre idee, di rallegrarci e condividere la nostra fraternità Francescana. Per me è un privilegio potervi parlare nel giorno della festa di San Benedetto, patrono d Europa. L epoca in cui viviamo, con le sue particolari sfide, può apparire come un momento di smarrimento. Molti uomini e donne sembrano disorientati, insicuri e senza speranza, e non pochi Cristiani condividono lo stesso sentimento. All inizio del terzo millennio, ci sono molti segni preoccupanti che rannuvolano l orizzonte del continente europeo, il quale nonostante grandi segni di fede e di testimonianza e un clima indubbiamente più libero e unificato, sente tutta la stanchezza che eventi storici recenti e passati hanno causato ai cuori della sua popolazione, spesso causando anche dispiacere (Papa Giovanni Paolo II, Ecclesia in Europa, 7). Questa è la parte iniziale dell esortazione di GPII. L Europa è in crisi. Oggi si ripete che attraversiamo una grande e profonda crisi economica e finanziaria. Io non sono un esperto in questo campo quindi non posso dire che ciò non sia vero, tuttavia credo che si tratti piuttosto di una crisi spirituale e morale. Giovanni Paolo II disse che l Europa è un luogo di missione. Come ogni crisi, anche questa va vista come un dono per capire come andare avanti, come cambiare le cose. Questa crisi va quindi vista come una sfida. Quando pensiamo che le cose stiano andando bene, non sentiamo il bisogno di cambiarle; non sentiamo il bisogno di convertirci. La più grande tentazione è addormentarsi e non fare più nulla, non cercare la volontà di Dio. Quindi questo non è semplicemente un momento di difficoltà o un momento di buio ma anche il momento della speranza, è il momento per il futuro. Sfida vuol dire guardare al futuro. Non dobbiamo mollare. Stiamo cercando delle soluzioni. La crisi è una benedizione, un dono per ascoltare la chiamata di Dio: venite e ricostruite Se da un punto di vista spirituale e morale le cose fossero state giuste, sono certo che non ci sarebbe stata alcuna crisi economica. Questo ci deve anche indicare il modo con cui cominciare. Francesco, vai! Ripara la mia casa, non vedi che è in rovina? Quando una casa è in rovina, non si comincia a ripararla dal tetto ma dalle fondamenta, le parti strutturali e dobbiamo accettare che queste parti sono anche le meno visibili. Inoltre, se facciamo bene il nostro lavoro, alla fine verranno nascoste. Dobbiamo comunque occuparcene, altrimenti l intera struttura, anche se apparentemente molto bella, cadrà a pezzi. Io sono un architetto, quindi questo esempio mi è molto vicino. Questa è una crisi di valori e di priorità. Dobbiamo fare penitenza e guardare quali sono i nostri valori e le nostre priorità. Dobbiamo anche guardarci intorno e vedere in quale direzione sta andando il mondo, scoprendo giorno per giorno dove viviamo, dove Dio ci chiama ad andare, che cosa Dio ci chiama a fare. Com è oggi l Europa? Per noi, Francescani Secolari, quali sono gli aspetti e le sfide più importanti. Radici cristiane dell Europa La verità non dipende dal suo essere annunciata. Molti credono che sia verità ciò che viene annunciata con maggiore forza, ciò che viene proclamato con maggiore visibilità. Dio non ha bisogno di questo; la Sua verità è profonda e indipendente. L Europa ha radici cristiane, questo è un fatto e non dipende dall essere annunciate o meno, accettato dai politici oppure no. E molto importante essere consapevoli di questo, innanzitutto per noi e non per Dio- Lui questo lo sa molto bene. 2

3 Unità e diversità Una delle più grandi sfide dell Europa è di mettere insieme in armonia la sua diversità e il desiderio di unità. Ci sono più di 100 diverse lingue, più di 50 differenti culture. Uno dei legami più forti che unisce questi Paesi, queste culture e queste lingue è il Cristianesimo. Abbiamo molte cose in comune, abbiamo comuni radici Cristiane e molti aspetti delle nostre culture sono in comune. Dobbiamo rafforzare questo senso comune di appartenenza. Tuttavia la nostra è un epoca di individualismo. Si dice che essere individualista sia l ideale, poiché si è indipendenti e senza legami. Non avere legami verso una società, né verso una comunità locale, o una fraternità, una famiglia ed i suoi membri, una persona attraverso il sacramento del matrimonio, o addirittura verso Dio, tutto questo oggi è considerato una virtù. Ma perdere i legami vuol dire perdere la speranza. Alla base di questa perdita di speranza c è un tentativo di promuovere una visione dell uomo lontano da Dio e da Cristo. (Papa GPII, Ecclesia in Europa,9). Questo profondo fraintendimento del concetto di libertà ci ha condotto all attuale situazione dell uomo. Inoltre, poiché nessun uomo è un isola (Thomas Merton), l uomo è stato creato per vivere in relazione, per avere legami e questo è qualcosa che non si può evitare. Così, invece della dipendenza da Dio, si trovano dei nuovi legami: l uomo indipendente dipende dalle passioni, dipende dai beni materiali, dai soldi e ne diventa dipendente. Per quanto mi riguarda, esiste una sola risposta a questa sfida: ripristinare la comunione con Dio nelle sue diverse forme, cioè con il sacramento del matrimonio, la famiglia Cristiana, la vita fraterna, l appartenenza alla Chiesa, l appartenenza a Dio in una conversione personale- tutte forme di comunione. Nelle nostre fraternità dobbiamo vivere una vera vita fraterna; dobbiamo sperimentare la vita fraterna, una unione di donazione reciproca della vita. Questa è una opportunità per testimoniare che andare incontro all altro, cercare la comunione e vivere una vita fraterna è la soluzione al problema della frammentazione di questa società e della solitudine delle vittime di questa epoca di individualismo. Questo è particolarmente importante quando ci confrontiamo con il problema dell invecchiamento dell Ordine, offrendo l esperienza della comunità e dello spirito fraterno. L uomo di oggi soffre per la sua indipendenza, per la mancanza di rapporti umani quindi mettiamo a disposizione la nostra esperienza fraterna. In tutta l Europa, la crisi è stata sulle prime pagine dei giornali per molto tempo. Dobbiamo notare che queste questioni finanziarie impediscono alle diversità di comprendersi. Noi, qui in Europa, abbiamo un tesoro, cioè questa grande varietà di nazioni, ma allo stesso tempo questa grande varietà non viene compresa. Esiste una rivalità, laddove invece dovrebbe esserci collaborazione e integrazione. Le differenze vengono messe davanti, le cose simili vengono messe alle spalle e le radici ed i valori comuni vengono messi di lato.. Il nord è contro il sud, l ovest contro l est. Possibili partner vengono visti come nemici. Sotto il velo di sorrisi superficiali si celano profonde contraddizioni. Certamente il nostro Ordine sta affrontando delle particolari sfide, oltre ai bellissimi ed incoraggianti esempi delle giovani e vivaci fraternità dell OFS e della GiFra presenti in alcuni Paesi. Come il resto della Chiesa Cattolica in Europa, anche il nostro Ordine sta diminuendo nel numero, particolarmente in alcuni paesi. Non dobbiamo dimenticare il problema dell invecchiamento, mentre molte fraternità non suscitano alcun interesse negli altri, soprattutto nei giovani. Poiché i primi ordini stanno affrontando lo stesso problema, la questione dell assistenza spirituale diventa una sfida sempre più significativa. Quindi cerchiamo di capire cosa noi, Francescani Secolari, dovremmo e possiamo fare. Possiamo rivolgerci a molte fonti, ma credo che la migliore per noi sia la nostra Regola e quando dico noi intendo sia ciascuno di noi individualmente, sia le nostre fraternità, come segni viventi della spiritualità Francescana nel mondo. Teniamo a mente che dobbiamo testimoniare e rispondere alle sfide del nostro tempo sia individualmente che nelle nostre fraternità. Nessuna delle due cose deve mancare. Tutti quelli che amano il Signore con tutto il cuore, con tutta l anima e la mente, con tutta la loro forza, e amano il loro prossimo come se stessi e odiano il loro corpo con i suoi vizi e peccati e ricevono il Corpo e il Sangue di nostro Signore Gesù Cristo, e producono molti frutti di penitenza, oh quanto sono felici e benedetti questi uomini e donne (Esortazione di S. Francesco ai Fratelli e alle Sorelle di Penitenza). Questo è l inizio. Ama il Signore, volgiti a Lui invece di volgerti solo alle creazioni, voltatevi verso l altro invece di voltarvi verso voi stessi e fate penitenza, lottate per una conversione permanente. Questo sarà la base spirituale di tutto ciò che facciamo e senza di questo non c é nulla che possiamo fare. Il rinnovamento della casa deve partire dalle fondamenta, come ho già detto. Sepolti e resuscitati con Cristo nel Battesimo che li rende membri vivi della Chiesa, e ad essa più fortemente vincolati per la Professione, si facciano testimoni e strumenti della sua missione tra gli uomini, annunciando Cristo con la vita e con la parola. Ispirati a S. Francesco e con lui chiamati a ricostruire la Chiesa, si impegnino a vivere in piena comunione con il Papa, i Vescovi e i Sacerdoti in un fiducioso e aperto dialogo di creatività apostolica (Regola 6). Poiché la Chiesa è sempre meno rispettata in Europa, l art. 6 della nostra Regola acquista una particolare importanza. Noi apparteniamo a questo luogo! Dobbiamo far vedere che siamo membri della Chiesa. Non solo mostrare di essere membri di una grande organizzazione, che conta milioni di fedeli ed è presente in tutta l Europa e nel mondo, ma innanzi tutto perché essa è il corpo di Cristo. Professare la nostra appartenenza alla Chiesa significa professare la nostra appartenenza a Cristo. In quanto organizzazione, anche la nostra è lontana dalla perfezione, altrimenti non ci sarebbe stato alcun motivo di chiamare Francesco: vai e ricostruisci la mia Chiesa. La nostra testimonianza è essenziale. Il nostro spirito fraterno e la nostra umile partecipazione nella società devono dimostrare che la Chiesa non è offensiva, accusa che spesso le viene mossa. Dobbiamo rafforzare la Chiesa. Il Terzo Ordine Secolare non può esistere senza o al di fuori della Chiesa. Quando amiamo il nostro Ordine, amiamo la Chiesa. Quando ci preoccupiamo del futuro dell Ordine, ci preoccupiamo anche del futuro della Chiesa. Quando costruiamo le nostre fraternità, costruiamo la 3

4 Chiesa. Dobbiamo essere inseriti nelle diverse comunità ecclesiali - parrocchie, diocesi - altrimenti le nostre fraternità non avranno alcun futuro. Come Gesù fu il vero adoratore del Padre, così facciano della preghiera e della contemplazione l anima del proprio essere e del proprio operare. Partecipino alla vita sacramentale della Chiesa, soprattutto all Eucarestia, e si associno alla preghiera liturgica in una delle forme dalla Chiesa stessa proposte, rivivendo così i misteri dalla vita di Cristo (Regola 8). In questo cammino di rinnovamento il sacramento della Riconciliazione è segno privilegiato della misericordia del Padre e sorgente di grazia (Regola 7). La partecipazione alla vita sacramentale della Chiesa è molto più di un pio comportamento, e non riguarda solo gli aspetti spirituali. Partecipare alla vita sacramentale significa partecipare alla vita della propria società vivendo una vita secolare che ha una profonda base sacramentale, che ha un forte impatto sui nostri gesti, attitudini e risposte alle sfide dei nostri tempi. La prima riflessione da fare sulla questione della protezione della vita è il Battesimo. Diventare un suo bambino è la prima decisione di Dio per l uomo. Questo è l espressione del si di Dio alla vita. La nostra risposta è il nostro si alla prima chiamata di Dio, invece di dire un no al dono della vita. Dobbiamo promuovere l accettazione del dono di Dio, invece di rifiutarlo. Nell Eucarestia sperimentiamo la reale presenza di Gesù Cristo, e questa presenza ci dà la forza per affrontare questo mondo che invece nega la sua esistenza. Tutta la nostra vita deve accendersi della gioia di Cristo. Guardate quanto sono tristi coloro che vivono senza Dio. L Eucarestia è il sacramento della comunione. Nessuna comunità può esistere senza la reale presenza del Signore. Nel sacramento della riconciliazione siamo testimoni dell amore di Dio che perdona: quando Dio ci perdona dei nostri peccati nell ambito del sacramento, questo ci deve essere d ispirazione per riconciliarci a nostra volta con noi stessi e con gli altri. Queste tre cose procedono di pari passo: riconciliarmi con Dio, con me stesso e con il mio prossimo. Senza le prime due, non possiamo essere portatori di pace nella società, e questa è parte della nostra vocazione. La testimonianza Francescana in situazioni di opposizione è piuttosto di convincere che di vincere, proprio come Dio fa con noi. Dio creò l uomo a sua immagine, ad immagine di Dio lo creò; uomo e donna li creò. E Dio li benedisse e disse siate fecondi e moltiplicatevi (Gen ). Capiamo che l immagine di Dio è una coppia, una comunità, una famiglia? Oggi è considerato normale il non sposarsi, essere single, vivere insieme senza essere sposati ma questo fraintendimento del concetto di libertà ha portato l uomo ad essere solo, anche se conduce una vita socialmente molto attiva. Oggi il sigillo del matrimonio appare come un tesoro nascosto, ma solo Dio può superare questi problemi. Riscopriamo e facciamo riscoprire che solo Dio è il primo vero esempio di comunità e di relazione familiare. L unzione dei malati è un segno sacramentale di vita, l espressione dell amore di Dio nella sua reale presenza, che si contrappone all eutanasia che sottovaluta seriamente la vita del malato e dell anziano. Quando testimoniamo questa vita sacramentale, offriamo la nostra risposta Francescana a queste sfide. Questo approccio Francescano Secolare alla vita sacramentale significa molto più che partecipare alla liturgia dei sacramenti nelle Chiese, ma è parte del nostro cammino vocazionale. Così la forza donata da Dio attraverso i sacramenti può diventare una realtà anche nel mondo, offrendo noi stessi come strumenti del Signore. Unendosi all obbedienza redentrice di Gesù, che depose la sua volontà in quella del Padre, adempiano fedelmente agli impegni propri della condizione di ciascuno nelle diverse circostanze della vita, e seguano Cristo, povero e crocifisso, testimoniandolo anche fra le difficoltà e le persecuzioni (Regola 10). Reputino il lavoro come dono e come partecipazione alla creazione, redenzione e servizio della comunità umana (Regola 16). Oggi i politici devono affrontare la sfida del deficit economico. L economia è regolata dal mercato finanziario e le aree veramente ricche sono molto lontane dall onesto lavoro manuale e da quei campi frutto di un lavoro duro e faticoso. Noi, Francescani Secolari non lottiamo per raggiungere le classi sociali più alte. Alcuni valori sono virtuali, come il denaro nel mondo ma Dio al contrario è molto concreto. Dobbiamo rispettare il valore del lavoro onesto e fare del nostro meglio per vedere il frutto del lavoro. Siamo presenti con la testimonianza della propria vita umana ed anche con iniziative coraggiose tanto individuali che comunitarie, nella promozione della giustizia, ed in particolare nel campo della vita pubblica impegnandosi in scelte concrete e coerenti alla loro fede. (Regola 15). Esiste una stretta connessione con il problema della giustizia sociale, sia all interno dei singoli Paesi che tra le diverse nazioni. Chi è ricco e chi è povero? Chi sono i nostri amici? Quando citiamo la Regola riguardo alle difficoltà, dobbiamo evitare di pensare solo ai nostri personali bisogni, le difficoltà personali, le persecuzioni personali. Dobbiamo sempre stare dalla parte degli ultimi, delle minoranze, di quei gruppi in grave difficoltà- chi ha perso il proprio lavoro, la casa, i soldi, la fede, la speranza ed infine la consapevolezza di essere capaci di amare e di essere amati. Dobbiamo essere in grado di guardare sia al singolo che all intera comunità, accettando la diversa capacità e la personale missione di ognuno di noi. C è un vasto orizzonte aperto davanti a noi. La società soffre per questioni ecologiche e ambientali. La preoccupazione per la creazione, l inquinamento, lo smaltimento dei rifiuti, il sottosviluppo di alcune tecnologie, l inquinamento dei mari, da est a ovest- tutti problemi gravi, sfide che il nostro Ordine ha affrontato in modo fantastico. L alta tecnologia è troppo elevata. C è una tentazione che conosciamo molto bene, noi siamo dio e non abbiamo bisogno di altri dèi. Ci siamo allontanati da Dio con facilità. Anche l alta tecnologia esclude molte persone dalla società. Non sei nessuno se non hai un indirizzo , un conto in banca, un cellulare, una carta di credito o gli ultimi aggeggi. Questo colpisce le generazioni, specialmente quelle più deboli: i più giovani e i più anziani ma anche chi non può permettersi queste cose. Esattamente quelli che noi dobbiamo accompagnare. Spieghiamo loro che Dio non chiede un ci piace su facebook e facciamo qualcosa per loro, anche con il nostro esempio personale. La vita civile è un privilegio che abbiamo. Abbiamo delle opportunità che ci vengono da una società democratica (laddove e qualora ci 4

5 siano). Una cittadinanza attiva è un dovere. Dobbiamo promuovere la pace, la giustizia, dobbiamo essere attivi nella vita civile e nella vita pubblica della società. Essere- Agire Voglio parlare di un altro problema fondamentale. Al giorno d oggi l agire precede l essere. Questo è il tempo della svalutazione dell essere e del dominio dell agire. Nella società ha valore solo chi è attivo e produttivo. Più si produce, più si agisce, più si è rispettati. Dobbiamo ristabilire il valore dell essere. Dio è essere, Io sono colui che è. L autodeterminazione di Dio non comprende alcun riferimento ai suoi atti, alla sua forza creatrice. Lui è l esistenza; questa è la cosa più importante di Lui e che Egli desidera comunicarci, anche se non esiste nessun altro più attivo di Lui. Dobbiamo riscoprire il valore di quelle creature di Dio che sono improduttive: i bambini, gli anziani, i malati, gli handicappati. Loro non hanno valore grazie a qualche pio valore Cristiano o ad un senso di amore umano. Essi hanno valore perché sono ad immagine di Dio, come chiunque altro. Essi non sono inferiori a nessun altro. Il valore di una creatura non si basa sulla sua convenienza o utilità. Se fosse così, cosa ne sarebbe dell arte, della natura, dei bei luoghi? Ricordiamoci dell atteggiamento di Francesco e seguiamo il suo esempio! Abbiamo inoltre rispetto per le altre creature, animate e inanimate, che dell Altissimo portano significazione, e si sforzino di passare dalla tentazione di sfruttamento al francescano concetto di fratellanza universale (Regola 18). Questo atteggiamento è anche una espressione della natura contemplativa della nostra vocazione. Come Gesù fu il vero adoratore del Padre, così facciamo della preghiera e della contemplazione l anima del proprio essere e del proprio operare (Regola 8). Vivere una vita contemplativa in uno stato di vita secolare? Si, non è solo possibile ma raccomandabile! È una vera sfidaanche qui in Europa in un continente di sviluppo materiale e tecnologico- riscoprire il valore dell essere e ammirare la Potenza creatrice di Dio, che ha creato ognuno di noi e ogni cosa intorno a noi. Un modo di vivere una vita contemplativa è quello di distaccarsi dal resto del mondo, dedicandosi totalmente alla preghiera e concentrando su Dio non solo i nostri occhi spirituali ma anche quelli corporali. Per noi secolari può esistere anche un altro modo: contemplare Dio in ogni sua creatura e lodarlo per tutti coloro e tutto ciò che incontriamo nella nostra vita, dedicandoci a vivere nel nostro secolare stato di vita, in una famiglia, avendo una professione e degli impegni quotidiani, e scoprendo il nostro impegno missionario nella famiglia, al lavoro e nella comunità ecclesiale. In questo modo noi, Francescani Secolari, possiamo unirci a Francesco nel suo desiderio di stare sempre col Signore, mentre per obbedienza andava per il mondo per il bene degli altri. (Fioretti XVI). Quali portatori di pace e memori che essa va costruita continuamente, ricerchiamo le vie dell unità e delle fraterne intese, attraverso il dialogo, fiduciosi nella presenza del germe divino che è nell uomo e nella Potenza trasformatrice dell amore e del perdono. Messaggeri di perfetta letizia, in ogni circostanza, si sforzino di portare agli altri la gioia e la speranza (Regola 19). La nostra debolezza è la nostra forza. Non abbiamo alcun potere. Dobbiamo trarre la nostra forza dalla grazia di Dio e dall esempio di quei Francescani Secolari, che hanno testimoniato il loro spirito francescano nel mondo, da S. Elisabetta, al re S. Luigi, passando per S. Angela di Foligno e altri, fino ai Francescani Secolari dei nostri giorni, come László Batthyány-Strattmann, Konrad Adenauer o Franz Jägerstetter. Noi apparteniamo ad un Ordine. Ordine vuole dire che ciò che è primario è messo all inizio, ciò che è ultimo alla fine. Le cose hanno il loro posto. Noi abbiamo delle priorità; la casa costruita nel modo giusto, costruita sulla roccia. Appartenere ad un Ordine è una grazia. Dobbiamo esserne grati. Essere Francescani Secolari è una vocazione, uno stile di vita, in cui noi ci riconosciamo e siamo consapevoli dei valori e abbiamo delle priorità. Questa è la nostra occasione per fronteggiare le sfide dell Europa di oggi. Spesso pensiamo di essere deboli, che siamo vecchi, o pochi, e domandiamo come possiamo farcela? Ma non dimentichiamo mai che non siamo soli. Anche se la nostra arca ci sembra molto fragile, noi siamo qui, nella Chiesa e nell OFS. Abbiamo il nostro Signore che ci sta invitando: gettate le reti. DUC IN ALTUM! SFIDE DELLA GiFra IN EUROPA Presentazione di Ana Fruk, OFS, durante il Congresso OFS-GiFra in Francia Introduzione Questo è un momento storico per la Famiglia Francescana in Europa, specialmente per la vita dei Francescani Secolari. Questo Congresso vuole essere un nuovo inizio per il carisma dei Francescani Secolari, poiché questa è la prima volta che partecipiamo insieme a questo Congresso Europeo (OFS e GiFra). In altri continenti questa è già una pratica consolidata ma in Europa abbiamo avuto solo Congressi della GiFra. Se posso dirlo, altri Paesi sono più avanti rispetto a noi. Di che cosa parla la GiFra in questi Congressi? Permettetemi di ricordarvelo. I Congresso Europeo GiFra Jerbon (Santiago de Compostela), Spagna 27 luglio - 2 agosto, 1999 Con San Francesco verso l anno 2000 II Congresso Europeo GiFra Porto, Portogallo 7-12 agosto, 2001 Globalizzazione: sfide e valori per la GiFra in Europa III Congresso Europeo GiFra Samobor - Ptuj, Croazia - Slovenia agosto, 2003 Insieme a San Francesco 5

6 IV Congresso Europeo GiFra Assisi - Laverna, Italia agosto, 2006 Francesco, dal sogno al segno V Congresso Europeo GiFra Vilnius, Kretinga, Kaunas - Lituania agosto, 2009 Attraverso il martirio alla resurrezione Attraverso questi temi, la GiFra ha cercato di conoscersi meglio e di trovare nuove strade per una crescita sia personale sia della fraternità. Oggi vi parlerò delle sfide che la GiFra sta affrontando. L esempio della GiFra in Croazia Permettetemi di iniziare presentando me e il paese da cui provengo. La Croazia è un Paese del Mediterraneo con 20 anni di indipendenza e democrazia. Ma in passato il popolo croato, in maggioranza di tradizione cattolica, ha sofferto in Yugoslavia sotto il regime comunista per 45 anni. Privati della libertà religiosa, della libertà di proprietà, pensiero e altro, la loro identità nazionale è stata soppressa. La vita delle fraternità secolari è stata ridotta a devozione personale da parte di coloro che hanno osato continuare a vivere la loro fede nonostante l oppressione. Una delle molte vittime fu il Beato Alojzije Stepinac, Cardinale e Arcivescovo di Zagabria, anch egli Francescano Secolare. I primi anni dell indipendenza croata furono segnati dall aggressione della Serbia fino al I nostri vicini Bosnia ed Erzegovina vivevano una situazione simile. Le persone che sono tra voi, questi ragazzi, hanno vissuto questa guerra. Loro sono consapevoli di quanto sia importante costruire la pace, affidarsi a Dio ed essere collegati alla Chiesa attraverso i suoi ministri. Questo è uno dei motivi per cui è nata la GiFra in Croazia. I Frati hanno voluto dare ai giovani una speranza, la visione di un futuro migliore che si affida a Gesù con l esempio di San Francesco e di Santa Chiara. Iniziarono radunando i giovani insieme per pregare, con azioni concrete (andando ad incontrare le molte persone che durante la guerra si trovavano in difficoltà). Questo dimostrò loro quanto potevano essere utili, necessari, capaci e preziosi per il mondo in cui vivevano. La situazione della GiFra oggi Come alcuni di voi avranno già sentito durante il Capitolo Generale in Brasile, oggi la GiFra è presente in 67 paesi e conta circa membri. Oltre a questi, in Europa sono presenti altre 9 fraternità stabilite e 5 emergenti. Come abbiamo sentito durante le presentazioni, alcune fraternità OFS stanno incontrando delle difficoltà nell organizzare delle fraternità GiFra. Tra le altre cose, questa è anche una conseguenza della situazione che l Europa sta vivendo in generale, di cui parlerò a breve. Ci tengo a dire che, come Presidenza CIOFS e Commissione GiFra, negli anni passati abbiamo provato ad aiutare le fraternità OFS e GiFra ad organizzarsi meglio. Il documento più recente che avete ricevuto in maggio è la Guida alla costituzione di una nuova fraternità GiFra. Non ve ne parlerò in modo dettagliato, ma vorrei comunque richiamare la vostra attenzione su questo documento poiché contiene molte indicazioni concrete, necessarie per la costituzione di una nuova fraternità GiFra. Questo documento, come tutti gli altri documenti che riguardano la GiFra, è disponibile nel sito La situazione dell Europa oggi L Europa è stata testimone, soprattutto nel secolo appena trascorso, della nascita di ideologie totalitarie e forme estreme di nazionalismo che hanno acceso conflitti all interno e tra le nazioni, fino ad arrivare all immane tragedia della Seconda Guerra Mondiale. Più recenti conflitti etnici, che hanno portato allo spargimento di sangue in tutto il continente europeo, hanno dimostrato ancora una volta quanto la pace possa essere fragile e quanto richieda un impegno attivo da parte di tutti 1. L Europa è conosciuta come la culla della Cristianità ma in 2000 anni di storia ci sono state molte influenze che stanno cercando di ridurre l importanza delle radici cristiane, di sopprimerle e addirittura di dimenticarle, soprattutto negli ultimi decenni. Non vi può essere alcun dubbio che la fede cristiana appartenga alla fondazione della cultura europea. Infatti, il Cristianesimo ha formato l Europa, imprimendo in essa molti valori. L Europa di oggi tuttavia, impegnata in un processo di rafforzamento e ampliamento della sua unione economica e politica,sembra soffrire di una profonda crisi di valori. Benché in possesso di maggiori risorse, dà l impressione di essere priva dell energia necessaria per sostenere un progetto comune ed incapace di dare ai suoi cittadini nuovi motivi di speranza 2, ha detto Papa Giovanni Paolo II nella sua esortazione apostolica Post-sinodale Ecclesia in Europa. 1 EE Ecclesia in Europa (EE)

7 Gioia - proclamare il Vangelo anche quando si è in catene Chi può dare all Europa dei nuovi motivi per ricominciare a sperare? I giovani. Come? Durante il suo viaggio apostolico nel mio paese (Croazia) nel 2011, Papa Benedetto ha presieduto la Preghiera nella piazza principale di Zagabria insieme a giovani. In quell occasione si è rivolto a loro parlando del momento difficile che essi si trovavano a vivere, facendo riferimento alla situazione di San Paolo (Lettera ai Filippesi). Il Santo Padre disse che anche se in catene la predicazione e la testimonianza del Vangelo non potevano essere incatenate. L esperienza di San Paolo rivela come sia possibile, durante tutto il percorso della nostra vita, conservare la gioia anche nei momenti di oscurità.. Ci ha incoraggiato a non cedere alla tentazione di riporre tutta la nostra fiducia nel possesso, nelle cose materiali, abbandonando la ricerca della verità che è sempre più grande, che è sempre capace di dare un senso alle nostre vite. Ecco perché oggi abbiamo bisogno di una nuova evangelizzazione, di un nuovo inizio. E i giovani possono avere un ruolo essenziale in questo. L Europa è un continente Francescano, avendo dato i natali a San Francesco e a Santa Chiara, i cui anniversari sono celebrati quest anno. Il primo seguace di San Francesco nel mondo (secolare) è nato in Europa Santa Elisabetta d Ungheria, così come San Luigi, re di Francia, paese in cui oggi ci troviamo. Queste persone ai loro tempi ispirarono molta gente ad unirsi a loro. Questa dovrebbe essere anche la missione della nostra gioventù Francescana. Come farlo? Come motivare i giovani non solo a farli unire a noi ma a farli rimanere? Vita autentica - Presente in pubblico - Creatività...nei paesi dell Est è molto importante il problema di come conservare la libertà da poco ristabilita, nei paesi dell Ovest ci si chiede come vivere un autentica libertà 3. Questa è proprio la risposta a tutte le nostre domande - vivere una vita autentica. Ecco come San Francesco attirò così tante persone. Io credo che una vita autentica significhi vivere una vita di preghiera. Ogni giorno ha bisogno di essere riempito con la preghiera. Forse questa vita autentica comporta anche essere presente nella vita pubblica. Questa è sicuramente una sfida per tutti i Francescani. Come ho già detto, da una parte abbiamo delle persone che per decenni hanno dovuto rimanere in silenzio di fronte agli avvenimenti socio-politici. Anche oggi, anche in presenza di democrazia, nella società e tra membri della famiglia francescana persiste questo atteggiamento. Così a volte preferiamo limitare le nostre attività alla devozione e alla carità per non correre rischi, ma in questo modo le tante iniziative, ogni giorno più numerose, vengono bloccate. Dall altra parte, viviamo la sfida di essere fedeli ai valori Cristiani in una società che ci offre la massima libertà, il diritto di scegliere senza prendersi alcuna responsabilità delle proprie azioni. Risulta difficile dare una direzione ai giovani se stanno guidando senza alcuna indicazione (direzioni). Ciò che possiamo offrire ai giovani è la possibilità di essere creativi. Dovremmo essere in grado di riconoscere ciò di cui la nostra società ha bisogno e in base a questo, reagire. La collaborazione con altre istituzioni della Chiesa e con organizzazioni della società civile, ci permetterà di riscoprirci fratelli e sorelle con tutti gli uomini di buona volontà, come detto nella nostra Regola. I nostri obiettivi dovrebbero essere: aiutare i giovani nella loro crescita personale; aiutarli a specializzarsi nelle rispettive aree (media, comunicazione, famiglia, società politica e civile, economia, ecologia, etc.); educare i nostri giovani fratelli e sorelle ad affrontare sin dall inizio le problematiche sociali; avere con loro una buona comunicazione. Le difficoltà che incontriamo sono: mancanza di comprensione circa la spiritualità laica e l identità della GiFra (nella Chiesa e all interno della stessa Famiglia Francescana e dei Francescani Secolari) indifferenza verso una presenza attiva nella Chiesa e nella società, insieme ad una insufficiente formazione per questo incapacità di attrarre i giovani con il nostro esempio Quali sono gli aspetti positivi di questo sforzo che è necessario fare riguardo alla GiFra - per il nostro Ordine, per la Chiesa, per la società? Questo tipo di vita autentica può offrire ai giovani un alternativa a ciò che la società di oggi offre loro. Lavorando insieme ai giovani nelle diverse iniziative sociali, possiamo mobilitare un certo numero di fratelli e sorelle dell Ordine (inclusi membri della GiFra). Questo ci permetterà di comprendere meglio i nostri fratelli e sorelle e vivere più intensamente la nostra fraternità. Così anche l Ordine può diventare più visibile nella Chiesa e nella società civile. E cosa molto importante, insieme possiamo rompere quei pregiudizi che ancora esistono e aprire un dialogo con coloro che non condividono la nostra fede e il nostro sistema di valori. Non è forse questo un buon modo di costruire un mondo più fraterno? Non è forse questa un opportunità per evangelizzare? 3 Opera Pontificia per le Vocazioni Ecclesiastiche: Nuove Vocazioni per una Nuova Europa (In verbo tuo), 11a. 7

8 NOTIZIE - CAPITOLI - VISITE - RIUNIONI Croazia - E tornato alla Casa del Padre Fr. Petar Filić, OFM Il 9 maggio 2012, dopo una lunga malattia, è tornato alla casa del Padre Fr. Petar Filić, OFM, membro della Provincia Francescana Croata di SS. Cirillo e Metodio di Zagabria. Tra tanti impegni importanti che ha svolto nella sua Provincia, Fr. Petar ha lavorato molto anche con la GiFra ed è stato l Assistente nazionale dell OFS di Croazia. Raccomandiamo la sua anima al Signore della vita e che il Cristo Risorto sia la sua gioia eterna. Costa Rica - Capitolo nazionale elettivo dell OFS Il Capitolo nazionale elettivo dell OFS di Costa Rica ebbe luogo il 15 luglio, nel Saint Francis College, Moravia, San José, Costa Rica. Questo Capitolo è stato presieduto da Alberto Zaldaña, Consigliere internazionale OFS di El Salvador, come Delegato di Encarnación del Pozo, Ministra Generale OFS, e accompagnato da Fr. Walter Loáisiga, OFMConv, Vicario del Convento Saint Francis in Moravia, San José, Costa Rica, come Delegato della CAS. Erano presenti i membri del Consiglio nazionale uscente, i Ministri delle 7 Fraternità locali e Delegati di ogni Fraternità locale, Fr. Carlos Artiga OFM, Assistente spirituale OFS, Lourdes Rodríguez, Responsabile nazionale della GiFra, e Jorge Rivera, Responsabile nazionale della NIFRA (Niñez Franciscana = Fanciulli Francescani). Ricardo Herrera è risultato eletto Ministro nazionale, e quindi anche Consigliere internazionale dell OFS di Costa Rica, mentre Fanny Rojas è stata eletta Vice-Ministra nazionale e Consigliere internazionale sostituta. Il Capitolo ha avuto inizio con la Santa Messa presieduta da Fr. Víctor Mora, OFMConv. Il nuovo Consiglio nazionale ha assunto le sue funzioni durante una Liturgia della Parola, presieduta da Fr. Walter Loáisiga. Rwanda - Visita Fraterna e Pastorale e Capitolo elettivo dell OFS Presso il convento dei Frati Minori a Kivumu (Ruanda) nei giorni luglio 2012 si è svolta la Visita Fraterna e Pastorale e la celebrazione del Capitolo nazionale elettivo della Fraternità nazionale emergente dell OFS di Rwanda. In qualità di Visitatori erano presenti Michèle Altmeyer, Consigliera della Presidenza CIOFS per la lingua francese e Fr. Ivan Matić, OFM, Assistente generale OFS-GiFra. Al Capitolo hanno partecipato circa 50 capitolari con il loro Assistente nazionale Fr. Kizito Ngomanzungu, OFM, un sacerdote diocesano e due suore che svolgono il servizio. Durante la visita e la loro permanenza a Ruanda i Visitatori, accompagnati sempre dai membri del Consiglio nazionale, hanno avuto diversi incontri: con la comunità delle Sorelle Clarisse, con la Fraternità locale dell OFS di Muhororo, che svolgono un servizio di assistenza ai bambini portatori di handicap, con i membri dell OFS e della GiFra, con i frati e le suore che prestano servizio di assistenza spirituale. Dopo il Capitolo è stato possibile incontrare anche tanti bambini e adolescenti dei gruppi francescani e i membri della GiFra di Kivumu. Inoltre accompagnati dai membri del Consiglio nazionale Michèle e Fr. Ivan hanno incontrato il vescovo della Diocesi di Kabgayi mons. Smaragde Mbonyintege. Insieme al nuovo Consiglio nazionale, i Visitatori hanno partecipato al pellegrinaggio al Santuario Mariano Nostra Signora dei Dolori di Kibeho, presentando alla Madre celeste tutta la Fraternità nazionale dell OFS e la Famiglia francescana di Rwanda e pregando per la pace e riconciliazione, tanto necessari per questo bellissimo paese provato dalla sofferenza e dolore, dove sono ancora aperte le ferite del genocidio nel Durante la visita del Santuario è stato possibile incontrare Nathalie Mukamazimpaka, una delle veggenti, che vive presso il santuario servendo i pellegrini e che ha rilasciato una bellissima testimonianza. Irlanda - Capitolo nazionale elettivo dell OFS In data agosto 25-26, 2012, la Fraternità nazionale di Irlanda ha celebrato il Capitolo nazionale elettivo a Dublino, All Hallows College, Drumcondra. Le elezioni si sono svolte in uno spirito fraterno, alla presenza di p. Stephen Innes, OFMCap, come delegato di Fr. Martín Bitzer, OFMConv, Assistente generale OFS-GiFra. Colm McConfhaola è il nuovo Ministro nazionale e Breda Casserly, il Consigliere internazionale. E 'stata una grande gioia, che tutti gli Assistenti spirituali nazionali erano presenti: Fr. Aiden, OFMConv, Fr. Pious, OFM, e Fr. Michael, OFMCap. Le elezioni e i loro risultati sono stati molto soddisfacenti. Il Consiglio nazionale, assistito da tre Assistenti spirituali, è ben attrezzato per guidare la Fraternità OFS in Irlanda a nuovi livelli d identità, promozione vocazionale e missione. Nicaragua - Capitolo nazionale elettivo dell OFS Nei giorni 3-5 settembre 2012 si è celebrato il Capitolo nazionale elettivo dell OFS di Nicaragua. A nome della Presidenza CIOFS erano presenti Mario Torraza, delegato della Ministra generale dell OFS, che ha presieduto l elezioni, accompagnato da Fr. Walter Jimenez Herra, OFM come delegato della Conferenza degli Assistenti generali OFS-GiFra. Come Ministro Nazionale è stato eletto Guadalupe Jarquin e Angela Ramos come Consigliera Intenzionale. 8

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