LA FAMIGLIA DI OGGI E DI DOMANI. TRA PATTI E RISCATTI

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1 LA FAMIGLIA DI OGGI E DI DOMANI. TRA PATTI E RISCATTI CONVERSAZIONE CON : AVV. ANNAMARIA BERNARDINI DE PACE AVV. FLAMINIA RINALDI AVV. FEDERICA MENDOLA AVV. BENEDETTA DI BERNARDO PATTI PREMATRIMONIALI PATTI DIVORZILI PATTI GENITORIALI PATTI DI CONVIVENZA

2 PATTI «PREMATRIMONIALI» NON CI SONO DIVIETI DI LEGGE Devono essere stipulate per atto pubblico sotto pena di nullità. Sono riconosciute soltanto le CONVENZIONI MATRIMONIALI Art. 162 codice civile Possono essere stipulate e modificate, sull accordo delle parti, in ogni tempo Non possono essere opposte ai terzi quando annotate a margine dell atto di matrimonio non risultano annotati la data del contratto, il notaio rogante e le generalità dei contraenti, ovvero la scelta di cui al secondo comma.

3 PATTI «PREMATRIMONIALI» COSA DICE LA GIURISPRUDENZA? Orientamento dominante Cass. 11 giugno 1981, n Cass. 30 gennaio 2017, n NULLITÀ ILLICEITA DELLA CAUSA INDISPONIBILITA DEI DIRITTI E DOVERI NASCENTI DALLO STATUS CONIUGALE EX ART 160 CONDIZIONAMENTO DELLE PARTI E LIMITAZIONE DELLA LIBERTA DI DIFESA VALENZA PUBBLICISTICA DEL MATRIMONIO, SOTTRATTO ALLA LIBERA NEGOZIABILITA DELLE PARTI NULLITÀ RELATIVA Sent. n /12 VALORE CONDIZIONANTE E NON CAUSALE DELLA FINE DEL RAPPORTO VALIDI SOLO SE QUALIFICATI COME CONTRATTO ATIPICO

4 DISEGNO DI LEGGE «MORANI», N. 2669/2014 COSA PREVEDEVA: Art. 162-bis. Accordi prematrimoniali. I futuri coniugi, prima di contrarre matrimonio, possono stipulare, con la forma prevista dall articolo 162, ovvero mediante convenzione di negoziazione assistita ( ) accordi prematrimoniali volti a disciplinare i rapporti dipendenti dall eventuale separazione personale e dall eventuale scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio. Gli accordi prematrimoniali riguardanti i figli minori o economicamente non autosufficienti devono essere autorizzati dal procuratore della Repubblica presso il tribunale competente ( ) Qualora il procuratore della Repubblica ritenga che l accordo non risponda all interesse dei figli, ne indica i motivi e invita le parti a un eventuale riformulazione. Gli accordi prematrimoniali possono essere stipulati o modificati dai coniugi anche durante il matrimonio e comunque prima del deposito del ricorso per separazione personale, ovvero prima della sottoscrizione della convenzione di negoziazione assistita.

5 GLI ACCORDI PREMATRIMONIALI SECONDO IL DISEGNO DI LEGGE MORANI,AVREBBERO PERMESSO DI: Attribuire una somma di denaro periodica o una somma «una tantum», in caso di separazione o divorzio Attribuire all altro coniuge un diritto reale su uno o più immobili, anche con il vincolo di destinare i proventi al proprio mantenimento o a quello dei figli Attribuire preventivamente il quantum relativo al mantenimento dei figli in caso di separazione o divorzio Rinunciare al mantenimento, salvo il diritto agli alimenti Prevedere, in deroga al divieto di patti successori, norme per la successione di uno o di entrambi i coniugi, fatti salvi i diritti successori degli altri legittimari LIMITE Il coniuge non può attribuire all altro più di metà del proprio patrimonio

6 DISEGNO DI LEGGE DELEGA N. 1151/2019 Art. 1. Lett. B) Consentire la stipulazione tra i nubendi, tra i coniugi, tra le parti di una programmata o costituita unione civile, di accordi intesi a regolare tra loro, nel rispetto delle norme imperative, dei diritti fondamentali della persona umana, dell ordine pubblico e del buon costume, i rapporti personali e quelli patrimoniali, anche in previsione dell eventuale crisi del rapporto, nonché a stabilire i criteri per l indirizzo della vita familiare e l educazione dei figli. PRO Include le unioni civili Si rivolge alla coppia a «360». Consente la disciplina dei rapporti personali CONTRO Il rispetto delle norme imperative, che rappresentano il principale ostacolo giurisprudenziale al riconoscimento degli accordi, rischia di pregiudicare la loro attuabilità.

7 PATTI DI «NON SEPARAZIONE» «ARCHIVIAZIONE» DELL OBBLIGO DI FEDELTA CONDIVISIONE DELLA STESSA CASA ACCORDO SULLA CONTRIBUZIONE DI OGNUNO AL MENAGE FAMILIARE (CONTO COMUNE) «TURNAZIONE» NELLA CURA DEI FIGLI E DELLA CASA

8 «PATTI POST-CRISI» MENTRE L AUTONOMIA NEGOZIALE RICONOSCIUTA AGLI SPOSI, PRIMA DELLE NOZZE, E E SARA FORTEMENTE CONDIZIONATA DA LIMITI QUALI «NORME IMPERATIVE», «ORDINE PUBBLICO», «BUON COSTUME», L AUTONOMIA PRIVATA CONCESSA LORO ALL INSORGERE DELLA CRISI E MOLTO AMPIA SEPARAZIONE CONSENSUALE DIVORZIO CONGIUNTO I TRIBUNALI SI LIMITANO A RATIFICARE GLI ACCORDI RAGGIUNTI DAI CONIUGI CON UN SUPERFICIALE GIUDIZIO DI OMOLOGABILITA O DI CONGRUITA.

9 ASSEGNO DI MANTENIMENTO : COSA DICE LA LEGGE Art. 156 c.c. Effetti della separazione sui rapporti patrimoniali tra i coniugi 1. Il giudice, pronunziando la separazione, stabilisce a vantaggio del coniuge cui non sia addebitabile la separazione il diritto di ricevere dall'altro coniuge quanto è necessario al suo mantenimento, qualora egli non abbia adeguati redditi propri. 2. L'entità di tale somministrazione è determinata in relazione alle circostanze e ai redditi dell'obbligato. 3. Resta fermo l'obbligo di prestare gli alimenti di cui agli articoli 433 e seguenti.

10 ASSEGNO DI MANTENIMENTO : COSA DICE LA GIURISPRUDENZA Cass. sent. n /17 del La separazione personale dei coniugi, a differenza dello scioglimento del matrimonio o della cessazione dei suoi effetti civili non elide la permanenza del vincolo coniugale. Il dovere di assistenza materiale, nel quale si attualizza l assegno di mantenimento, conserva la sua efficacia e la sua pienezza e non presenta alcun aspetto di incompatibilità con la situazione di separazione. Il giudice deve valutare se i redditi di cui dispone il coniuge richiedente sono adeguati a garantirgli un tenore di vita analogo a quello goduto in costanza di matrimonio.

11 ASSEGNO DI DIVORZIO : COSA DICE LA LEGGE Art. 5. L. 1 dicembre 1970, n.898. Assegno periodico Una tantum 6. Con la sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio, il tribunale, tenuto conto delle condizioni dei coniugi, delle ragioni della decisione, del contributo personale ed economico dato da ciascuno alla conduzione familiare ed alla formazione del patrimonio di ciascuno o di quello comune, del reddito di entrambi, e valutati tutti i suddetti elementi anche in rapporto alla durata del matrimonio, dispone l'obbligo per un coniuge di somministrare periodicamente a favore dell'altro un assegno quando quest'ultimo non ha mezzi adeguati o comunque non può procurarseli per ragioni oggettive. 8. Su accordo delle parti la corresponsione può avvenire in unica soluzione ove questa sia ritenuta equa dal tribunale. In tal caso non può essere proposta alcuna successiva domanda di contenuto economico.

12 ASSEGNO DI DIVORZIO : COSA DICE LA GIURISPRUDENZA Cass. Sent. n del 10 maggio Presupposti inadeguatezza dei mezzi o incapacità di procurarseli per ragioni oggettive FASE DELL AN DEBEATUR: accertamento del riconoscimento o meno del diritto all assegno di divorzio Principio dell «AUTORESPONSABILITÀ ECONOMICA» di ciascuno parametri INDIPENDENZA AUTOSUFFICIENZA Conseguenza INDICI : possesso di redditi di qualsiasi specie; possesso di cespiti patrimoniali mobiliari e immobiliari; capacità e possibilità effettive di lavoro personale; stabile disponibilità di una casa di abitazione. superamento del criterio del tenore di vita

13 ASSEGNO DI DIVORZIO : COSA DICE LA GIURISPRUDENZA Cass. Sent. n del 10 maggio FASE DEL QUANTUM DEBEATUR: determinazione in concreto della misura dell assegno ELEMENTI DI VALUTAZIONE: 1) condizioni dei coniugi; 2) ragioni della decisione; 3) contributo personale ed economico alla vita familiare e alla formazione del patrimonio di ciascuno o comune 4) reddito di entrambi; 5) durata del matrimonio; Solo se permane l inadeguatezza o l insufficienza dei mezzi economici ATTRIBUZIONE DELL ASSEGNO IN ATTUAZIONE DEL PRINCIPIO DI SOLIDARIETA ECONOMICA PREVALE COMPONENTE ASSISTENZIALE

14 APPLICAZIONE DELLA SENTENZA N /2017 Tribunale, Milano, sez. IX civile, ordinanza 22/05/2017 APPLICAZIONE RIGOROSA «Un parametro (non esclusivo) di riferimento può essere rappresentato dall ammontare degli introiti che, secondo le leggi dello Stato, consente (ove non superato) a un individuo di accedere al patrocinio a spese dello Stato (soglia che, ad oggi, è di euro ,41 annui ossia circa euro mensili).» Corte d Appello, Varese, sentenza 17/06/2017 «Il Giudice del divorzio deve verificare nella fase dell an debeatur se la domanda del coniuge richiedente l assegno di divorzio soddisfa le relative condizioni di legge non con riguardo ad un tenore di vita analogo a quello goduto in costanza di matrimonio ma con esclusivo riferimento all indipendenza o autosufficienza economica del richiedente stesso desunta dai principali indici di possesso di redditi di qualsiasi natura.» Cassazione, sez. VI, ordinanza 07/02/2018 APPLICAZIONE TEMPERATA «A giustificare l attribuzione dell assegno non è di per sé, lo squilibrio o il divario tra le condizioni reddituali delle parti, all epoca del divorzio, né il peggioramento delle condizioni del coniuge richiedente l assegno rispetto alla situazione (o al tenore) di vita matrimoniale, ma la mancanza della indipendenza o autosufficienza economica di uno dei coniugi, intesa come impossibilità di condurre con i propri mezzi un esistenza economicamente autonoma e dignitosa e quest ultimo parametro va apprezzato con la necessaria elasticità e l opportuna considerazione dei bisogni del richiedente l assegno, considerato come persona singola e non come ex coniuge, ma pur sempre inserita nel contesto sociale.»

15 ASSEGNO DI DIVORZIO COSA DICE LA GIURISPRUDENZA Cass. Sez. Unite Sent. N /2108 «il riconoscimento dell'assegno di divorzio, cui deve attribuirsi una funzione assistenziale ed in pari misura compensativa e perequativa, richiede l'accertamento dell'inadeguatezza dei mezzi o comunque dell'impossibilità di procurarseli per ragioni oggettive, attraverso l'applicazione dei criteri di cui alla prima parte della norma i quali costituiscono il parametro di cui si deve tenere conto per la relativa attribuzione e determinazione, ed in particolare, alla luce della valutazione comparativa delle condizioni economico-patrimoniali delle parti, in considerazione del contributo fornito dal richiedente alla conduzione della vita familiare e alla formazione del patrimonio comune e personale di ciascuno degli ex coniugi, in relazione alla durata del matrimonio e all'età dell'avente diritto».

16 4. ADEGUAMENTO DELL ASSEGNO AL CONTRIBUTO FORNITO ASSEGNO DI DIVORZIO: COSA DICE LA GIURISPRUDENZA Cass. Sez. Unite Sent. n dell 11 luglio 2018 NON SOLO FUNZIONE ASSISTENZIALE MA ANCHE FUNZIONE COMPENSATIVA - PEREQUATIVA I 4 «PASSAGGI» DELL ASSEGNO: 1. ACCERTARE L EVENTUALE RILEVANTE DISPARITA 2. VALUTARE IL NESSO DI CAUSALITA TRA: - IL DIVARIO ECONOMICO - LE SCELTE DI CONDUZIONE DELLA VITA FAMILIARE - IL SACRIFICIO DELLE ASPETTATIVE PROFESSIONALI E REDDITUALI Capacità lavorative Parametrato alla durata del matrimonio 3. GIUDIZIO PROGNOSTICO Età Possibilità di recuperare il pregiudizio

17 Cassazione, Sent. n. 4523/2019 APPLICAZIONE DELLA SENTENZA N /2018 DELLE SEZIONI UNITE Sì al criterio del tenore di vita se valutato e bilanciato con gli altri indicatori dell art. 5 Legge n. 898/1970 «il parametro dell adeguatezza enunciato dall art. 5 ha carattere intrinsecamente relativo e impone perciò una valutazione comparativa ( ) con i criteri indicatori che figurano nell incipit della norma. La funzione assistenziale dell assegno di divorzio si compone di un contenuto perequativo-compensativo che( ) deve tener conto non soltanto del raggiungimento di un grado di autonomia economica tale da garantire l autosufficienza ( ), ma di un livello reddituale adeguato al contributo fornito nella realizzazione della vita familiare, tenendo conto delle aspettative professionali ed economiche eventualmente sacrificate, in considerazione della durata del matrimonio e dell età del richiedente»

18 Corte d Appello di Napoli, Sent. n. 52/2019 APPLICAZIONE DELLA SENTENZA N /2018 DELLE SEZIONI UNITE Escluso il riconoscimento se il matrimonio non ha peggiorato la posizione patrimoniale dell ex coniuge «l assegno divorzile non è diretto ad assicurare al coniuge economicamente più debole l agiatezza goduta nel corso della via matrimoniale, ma a compensare l investimento compiuto nel progetto matrimoniale medesimo». «L assegno non può esser comunque riconosciuto neppure in funzione solo assistenziale, prescindendo quindi dalla funzione perequativo-compensativa. Se così non fosse, l assegno divorzile allora finirebbe per assumere proprio quel carattere locupletatorio stigmatizzato dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione»

19 «PATTI» GENITORIALI IN ALCUNE OCCASIONI, L «ALLEANZA» TRA I GENITORI CONSENTE DI TROVARE ACCORDI CHE, MODULANDO AL CASO CONCRETO LA RATIO DELLA LEGGE, PREVEDONO REGOLE PARTICOLARI: Regime di affidamento diverso da quello congiunto Mantenimento direho invece che assegno periodico Alternanza nella casa familiare al posto del collocamento prevalente Art. 337 ter c.c. Il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori, di ricevere cura, educazione, istruzione e assistenza morale da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale. Per realizzare la finalità indicata dal primo comma, nei procedimenti di cui all'articolo 337 bis, il giudice adotta i provvedimenti relativi alla prole con esclusivo riferimento all'interesse morale e materiale di essa. Valuta prioritariamente la possibilità che i figli minori restino affidati a entrambi i genitori oppure stabilisce a quale di essi i figli sono affidati, determina i tempi e le modalità della loro presenza presso ciascun genitore, fissando altresì la misura e il modo con cui ciascuno di essi deve contribuire al mantenimento, alla cura, all'istruzione e all'educazione dei figli. Prende atto, se non contrari all'interesse dei figli, degli accordi intervenuti tra i genitori.

20 DDL N. 735/2018 «PILLON» «NORME IN MATERIA DI AFFIDO CONDIVISO, MANTENIMENTO DIRETTO E GARANZIA DI BIGENITORIALITÀ» Mediazione familiare obbligatoria Tempi paritetici di permanenza dei figli presso ciascun genitore Doppio domicilio e affido condiviso del minore con conseguente abolizione dell assegnazione della casa familiare Mantenimento diretto e previsione di un piano genitoriale di riparto di ogni spesa. Mantenimento diretto dei figli maggiorenni Abrogazione dell art. 570 bis c.p. Presume l alienazione genitoriale

21 LEGGE «CIRINNA» N. 76/2016 «PATTI» DI CONVIVENZA CONTRATTO DI CONVIVENZA ART. 1, co. 50 «permette di disciplinare i rapporti patrimoniali e le modalità di contribuzione alle necessità della vita comune sia in costanza di convivenza sia in caso di separazione» CONTENUTO - Indicazione della residenza; - Modalità di contribuzione alle necessità della vita in comune, in relazione alle sostanze di ciascuno e alla capacità di lavoro professionale o casalingo; - Scelta del regime patrimoniale - Modificabile in qualunque momento - Assenza di termini o condizioni, a pena di nullità FORMA - Scritta, a pena di nullità - Atto pubblico o scrittura privata autenticata da notaio o avvocato E ALLA FINE DELLA CONVIVENZA COME SAREBBE SENZA PATTI? Limitata solidarietà economica Diritto alimentare solo se in stato di bisogno, per un periodo limitato e comunque in base alla durata della convivenza Limitato diritto abitativo di natura accessoria

22 UNIONI CIVILI LEGGE «CIRINNA» N. 76/2016 Regime patrimoniale legale: comunione. ma si può optare per il regime di separazione Generale rinvio alla disciplina codicistica PECULIARITÀ Lo scioglimento dell unione civile non è subordinato alla disciplina della separazione personale si possono quindi applicare le norme in materia di convenzioni matrimoniali Sotto il profilo successorio, conferiscono il diritto alla legittima.

23 Tribunale di Pordenone, ordinanza 13/03/2019 APPLICAZIONE DELLA SENTENZA N /2018 DELLE SEZIONI UNITE ANCHE IN CASO DI SCIOGLIMENTO DI UN UNIONE CIVILE: Se vi è uno squilibrio economico rilevante, spetta un assegno parametrato alle perdite di chance subìte per effetto delle scelte lavorative e di vita assunte nel corso della relazione Il parametro della durata è da intendersi comprensivo anche del periodo della convivenza «di fatto» prima della celebrazione dell unione civile.