Andamento congiunturale delle imprese campane IV trimestre 2018

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1 Andamento congiunturale delle imprese campane IV trimestre 2018 Osservatorio Economico di Unioncamere Campania Luca Lanza - Responsabile luca.lanza@cam.camcom.it Loredana Affinito loredana.affinito@cam.camcom.it 1

2 Executive Summary Dall analisi dei dati strutturali si evince che il numero delle imprese registrate sul territorio campano è pari a , di queste circa l 82,3% sono attive e il 34,5% sono stanziate nel comparto produttivo del commercio. Per ciò che concerne la forma giuridica si nota come il 51,6% delle imprese sono imprese individuali, mentre il 30% è formato da società di capitali. Guardando ai tassi di crescita si evince un inversione di rotta, per cui le prime stanno avendo una battuta d arresto nella crescita, mentre le seconde aumentano. Analizzando invece il tasso di sopravvivenza, si vede come circa il 73,9% delle imprese resiste al primo anno di vita. Il dato va decrescendo di circa il 4% per ogni anno in più di attività e sono maggiormente le imprese individuali che permangono sul mercato, contrariamente alle società di capitali che sono le prime a cessare l attività. Prendendo poi in esame la localizzazione delle unità locali, si nota come in Campania ci sono unità, le quali più della metà sono riferite a società di capitali (61%) e in seconda parte sono riferite a società di persone (17,7%). La maggioranza delle unità locali risultano collocate all interno della stessa provincia. L analisi si focalizza poi sul dinamismo di nuove figure sociali imprenditoriali, in particolare di come influenzano il mercato le imprese partecipate e/o guidate da figure femminili, giovanili (under 35) e da stranieri. Si rileva una struttura in linea rispetto ai dati nazionali della regione Campania. Le imprese registrate a partecipazione e/o guida under 35 maggioritaria sono leggermente superiori alla media italiana (il 13,1% è il dato regionale e il 9,4% quello nazionale), soprattutto si registra una rilevanza nei settori del commercio (13,6%) e del turismo (18,8%), mentre si mantiene uniforme negli altri ambiti. Le imprese cosiddette femminili hanno anch esse una percentuale di incidenza maggiore nel dato regionale (23%) rispetto al dato nazionale (21,9%), ma inferiore al dato della macro-area (23,8%). Nelle imprese registrate a partecipazione e/o guida femminile maggioritaria, si nota un distacco in positivo di circa il 8% nel settore dell agricoltura rispetto al dato nazionale (36,2% contro un 28,5%). Il comparto agricolo, primo come rilevanza, è poi 2

3 seguito dalle imprese impegnate nel settore del turismo. Lo stesso trend è seguito ai livelli geografici superiori. Contrariamente, le imprese a partecipazione/conduzione straniera, vedono inferiore l incidenza regionale rispetto a quella italiana (rispettivamente 7,7% contro il 9,9%). Queste ultime differiscono dalla percentuale nazionale per ciò che riguarda le imprese impegnate nel Turismo: il dato nazionale infatti si aggira sul 10,8% mentre quello regionale al 3,5%. È nel settore delle costruzioni che maggiormente si può notare come non siano sviluppate le attività a conduzione straniera rispetto alla media italiana: in Campania solo il 7,1% contro il 16,3% della media italiana. Il settore più sviluppato a livello regionale risulta essere quello del Commercio (13,8%), seguito anche a livello di Area, mentre il dato italiano mostra il primato dell Edilizia (13,8%). Tutte le tre categorie sociali di impresa impongono come forma societaria preminente l impresa individuale, come sintomo di difficoltà di accesso ai crediti. I dati strutturali evidenziano la struttura occupazionale delle società campane. Il 74% degli addetti è di natura dipendente, valore che, come in quasi tutte le forme giuridiche societarie, rispecchia il valore medio. Tra gli addetti delle imprese individuali si registrano circa il 66% degli addetti indipendenti. Per ciò che concerne i dati economici, si deduce come il valore di produzione delle imprese campane è pari a circa 78,2 miliardi di Euro. Il 44% del valore della produzione viene creato dal settore del commercio. Da menzionare come le imprese campane di dimensioni micro, che ammontano all 81,1% del totale, creano un valore quasi pari al valore di produzione delle grandi imprese, che rappresentano solo lo 0,4% del totale delle imprese. L analisi degli indici di bilancio delle società in utile evidenzia come il comparto dei Turismo sia il settore di punta, realizzando un ROI del 5,8%. Sopra la media regionale si attesta anche il ROI per il settore dei Trasporti (4,4%), del Commercio (5,3%) e delle Manifatture (4,5%). Infine si analizzano i dati congiunturali, che testimoniano il saldo tra iscrizioni e cessazioni di imprese. Al quarto trimestre del 2018 risultano nuove iscrizioni sul territorio campano. La variazione delle iscrizioni delle imprese nella regione Campania tra il quarto trimestre 2018 e il quarto trimestre 2017 è in peggioramento 3

4 con una decrescita del 6,4%. La tendenza nazionale registra invece un decremento delle iscrizioni del 2,9%. L elemento negativo delle nuove iscrizioni è però mitigato dalla diminuzione delle cancellazioni delle imprese (0,7%) e dei fallimenti (-13,4%). Il tutto viene riportato in una visione negativa dalla crescita delle entrate in scioglimento (+2,3%). Come per il dato aggregato delle imprese di nuova iscrizione, se si guarda ad una classificazione di interesse sociale, si può notare come il dato negativo di nuove aperture è ottenuto da due delle tre categorie, ugualmente al dato nazionale. Le imprese femminili sono quelle che maggiormente decrescono (-9,1% con 2.52 nuove imprese), mentre le imprese giovanili decrescono del -6,6% per nuove imprese). Diversamente le imprese a conduzione straniera mostrano un saldo positivo dello 0,9%. Le variazioni rispetto ai dodici mesi mostrano invece un andamento cumulativo contrario, con una tendenza al peggioramento per le imprese straniere e un saldo positivo per le altre due categorie. In Campania l apertura di nuove unità locali supera in valori assoluti il numero delle chiusure (1.842 contro 2.168). La variazione dal quarto trimestre del 2017 rispetto al 2018 fa notare una crescita del le chiusure e una diminuzione delle aperture (rispettivamente +15,4% e -2,6%). Le nuove aperture, così come le chiusure delle unità, sono collocate soprattutto nella stessa provincia: le nuove aperture all interno della stessa provincia infatti contano circa per il 68% del totale, così come le chiusure. Il terzo trimestre del 2018 conta un campione di imprese attive. Queste imprese hanno registrato un miglioramento occupazionale (1,4%) positivo se raffrontato con quello osservato a livello nazionale (+2%, su un campione di circa 3,45 milioni di imprese). È interessante notare come la crescita occupazionale sia frenata dalla negatività dell occupazione tra le imprese con meno di 9 addetti. Al contrario le imprese con più di 250 addetti lasciano registrare un aumento dell 8,3% degli addetti rispetto al terzo trimestre del

5 Dati strutturali 2018 Il sistema impresa 1. Struttura e andamento del sistema produttivo Lo stock di imprese Le imprese registrate nella regione Campania al 31/12/2018 risultano essere , di cui l 82,3% attive, con un tasso di variazione positivo rispetto al 2017 pari circa all 1,1%. Maggiore invece è il tasso delle società inattive che dal 2017 al 2018 crescono del 4,6%. Aumentano inoltre le società in scioglimento, dove si ha un incremento pari all 1,9%. Le imprese in regime di sospensione diminuiscono del 2,4% e diminuiscono le imprese con procedure concorsuali (-3%). Per il totale delle imprese registrate il 34,5% ( imprese) sono impiegate nel settore del commercio con un decremento dello 0,1% rispetto l anno precedente, mentre il settore dei servizi alle imprese, che rappresa l 8,8% del totale imprese, è il comparto che cresce maggiormente (3,9%). Ad eccezione del comparto del Commercio, che varia negativamente, tutti gli altri comparti mostrano una variazione positiva, anche se non degna di nota. 5

6 Il peso delle società di capitali e delle altre forme societarie Più del 50% delle imprese sul suolo campano sono delle imprese individuali, anche se la crescita rispetto agli anni precedenti si è praticamente arrestata. Le società di capitali, viceversa, che pervadono l economia campana per il 30%, negli anni hanno aumentato la loro presenza e nell ultimo anno sono incrementate del 6%. Il restante 20% delle società registrate è ripartito rispettivamente in società di persone (14,4%), cooperative (2,6%) e in maniera molto limitata consorzi e forme residuali di imprese. 6

7 L'impresa individuale è prevalente anche nell'analisi temporale: percentuali di imprese individuali superiori al 52% si registrano sui dati ad intervallo quinquennale dal 2008 al Si evidenzia però un andamento delle imprese individuali in lieve flessione rispetto all'andamento del tessuto produttivo nel suo complesso negli ultimi 5 anni ed una minore peso relativo rispetto alle forme societarie. Una maggiore variabilità si nota fra le restanti due tipologie principali: l'aumento percentuale delle imprese di capitale sul totale delle imprese (+5,7% dal 2013 al 2018) è accompagnato da un crescente loro peso relativo che passa da circa il 19,8 al 29,7% negli ultimi dieci anni. La crescita della numerosità assoluta e relativa delle società di capitale è parzialmente compensata dalla riduzione di società di persone (-3,3% dal 2013 al 2018) sul totale delle imprese registrate nello stesso arco temporale. Questa diminuzione si riflette nella minor incidenza relativa delle società di persone negli ultimi 10 anni (dal 19,3% del 2008 al 14,5% del 2018). Un analisi geografica di macro-livello, o area (area: sud-italia e isole 1 ) e a livello nazionale, conferma ciò che risulta dall analisi della ripartizione e dell andamento delle tipologie di società per la regione Campania. Un analisi comparata dei dati 2018 evidenzia come l'incidenza delle società di capitali nella regione Campania sia maggiore rispetto all'incidenza a livello di area (24,8%) e rispetto al livello Nazionale (28,1%). Non è superfluo sottolineare come tali differenze si riflettano in una minore incidenza della struttura prevalente (impresa individuale) nella regione rispetto ai dati della macro-area (58,4%). Risulta invece in linea il dato nazionale (52,1%). 1 Area: Sud e Isole (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia) 7

8 La distribuzione delle imprese per comparto produttivo Analizzando i dati del 2018, il sistema imprenditoriale della regione Campania riflette una diversificazione tipica del sistema produttivo nazionale, ma con specificità rilevanti. In linea con i dati della macro-area e della nazione, si ritrovano il settore del turismo (circa il 7,7%), il settore dei trasporti (circa il 3%), il settore delle attività manifatturiere (il 9,1% regionale contro il 10,4% nazionale) e il settore delle costruzioni (12,8% regionale contro il 14,6% nazionale). Mentre per ciò che concerne l agricoltura, si può notare come i dati regionali corrispondono alla media italiana (11,4% regionale contro il 13,2% nazionale), ma non coincidono del tutto con quello della macro-area, dove si ha un maggior investimento nelle imprese del settore primario (si arriva infatti, al 18,5%). Il settore del commercio, contrariamente, ha un notevole numero di imprese registrate a livello regionale che supera di 11 punti percentuali la media nazionale (il 37,9% contro il 26,9%). 8

9 Il tasso di sopravvivenza delle imprese Il tasso di sopravvivenza delle imprese ad un anno dalla data di iscrizione è di circa il 73,9%, tasso che va diminuendo se si considera l arco temporale di tre anni: la diminuzione per ogni anno successivo si aggira sul 4%. Analizzando più dettagliatamente i dati sulla sopravvivenza delle imprese secondo la struttura societaria, si evidenzia come la grande quantità di imprese individuali intrisa nel territorio campano rappresenta anche la forma giuridica che ha un maggior tasso di sopravvivenza (78%), mentre il peggiore è associato alle società di capitali (67,3%). La classificazione settoriale non presenta invece una varianza degna di nota tra i vari comparti economici, si ha il tasso di sopravvivenza maggiore che spetta al settore dei Trasporti (96,1%) e quello minore che riguarda le società di Assicurazioni e credito e commerciale (88,9%) nel primo anno di attività. Tali valori decrescono in ogni comparto di circa 6-8 punti percentuali di anno in anno nel medio periodo. La localizzazione delle unità locali 9

10 Nella regione Campania sono presenti unità locali, dove il 61% sono relative a società di capitali e il 17,7% a società di persone. Per ciò che concerne le società di capitali, su unità, il 64% ha sede nella stessa provincia, mentre il 18% sono controllate da una sede extra-regionale. L'analisi dei tassi di crescita evidenzia l'interesse delle imprese nel collocare le unità produttive nella zona Area. Il buon tasso di crescita rispetto all'anno 2018 delle unità locali (+3,7%) nasconde un tasso di crescita delle unità controllate da imprese con sede nel resto della macro-area di riferimento del 5,2% ed un tasso di crescita delle unità controllate da imprese con sede nel resto del paese del 4,8%. Da notare il tasso di crescita delle unità controllate da imprese con sede nel resto del mondo che segna un aumento del 5,7%, anche se il valore assoluto rimane marginale (259 unità di cui solo 39 in forma di società di capitale). 2. L imprenditoria femminile, giovanile e di origine straniera Uno sguardo alle classificazioni di interesse sociale per la categoria di imprenditori rileva una struttura in linea rispetto ai dati nazionali della regione Campania. Le imprese registrate a partecipazione e/o guida under 35 maggioritaria sono leggermente superiori alla media italiana (il 13,1% è il dato regionale e il 9,4% quello 10

11 nazionale), soprattutto si registra una rilevanza nei settori del commercio (13,6%) e del turismo (18,8%), mentre si mantiene uniforme negli altri ambiti. Le imprese cosiddette femminili hanno anch esse una percentuale di incidenza maggiore nel dato regionale (23%) rispetto al dato nazionale (21,9%), ma inferiore al dato della macro-area (23,8%). Nelle imprese registrate a partecipazione e/o guida femminile maggioritaria, si nota un distacco in positivo di circa il 8% nel settore dell agricoltura rispetto al dato nazionale (36,2% contro un 28,5%). Il comparto agricolo, primo come rilevanza, è poi seguito dalle imprese impegnate nel settore del turismo. Lo stesso trend è seguito ai livelli geografici superiori. Contrariamente le imprese a partecipazione/conduzione straniera vedono inferiore l incidenza regionale rispetto a quella italiana (rispettivamente 7,7% contro il 9,9%). Queste ultime differiscono dalla percentuale nazionale per ciò che riguarda le imprese impegnate nel Turismo: il dato nazionale infatti si aggira sul 10,8% mentre quello regionale al 3,5%. È nel settore delle costruzioni che maggiormente si può notare come non siano sviluppate le attività a conduzione straniera rispetto alla media italiana: in Campania solo il 7,1% contro il 16,3% della media italiana. Il settore più sviluppato a livello regionale risulta essere quello del Commercio (13,8%), seguito anche a livello di Area, mentre il dato italiano mostra il primato dell Edilizia (13,8%). Tutte le tre categorie sociali di impresa impongono come forma societaria preminente l impresa individuale, come sintomo di difficoltà di accesso ai crediti. 11

12 3. Struttura dimensionale per addetti La struttura dimensionale delle imprese registrate nella regione Campania, riferiti al terzo trimestre 2018, rivela una occupazione di natura dipendente per circa il 74% degli addetti. Come atteso, lo stesso dato si riflette per tutte le forme societarie, dove la maggioranza della forza lavoro è basata sugli addetti dipendenti, sino ad arrivare nelle società di capitali e nei consorzi alla quasi totalità di dipendenti, 12

13 rispettivamente il 96% e il 99%. Il dato invece si inverte per ciò che riguarda le imprese individuali, dove la maggioranza sono gli addetti indipendenti (66%). Da un punto di vista dimensionale la media di addetti per impresa è di 3 unità con una media di 8 unità per le società di capitali. La dinamica occupazionale riporta un saldo positivo rispetto all anno precedente pari all 1,9%, dovuta sia alla crescita degli addetti dipendenti (2,2%), che a quella degli indipendenti (+1,2%). Se riportata rispetto al settore occupazionale tutti i comparti hanno ottenuto una variazione positiva, con la sola eccezione del comparto edile (- 0,6%). Dati economici 4. I risultati economici: totale dei bilanci depositati e analisi delle imprese compresenti negli ultimi tre anni L andamento delle grandezze economiche 13

14 Il valore della produzione aggregato della società con bilancio depositato nella regione Campania è pari a 78,2 miliardi di euro. Il valore aggiunto si attesta sui 16 miliardi. Positivo anche il risultato ante imposte e il risultato netto per 1,9 miliardi di euro. L'analisi dei dati medi mette in luce la preponderanza di imprese con fatturato modesto. Il valore medio della produzione risulta di poco superiore al milione nel 2017 con un risultato netto medio pari a euro. I valori mediani supportano l analisi dei dati medi. Se si procede ad un confronto del valore aggregato delle società con bilancio depositato compresenti nell ultimo triennio ( ) (pari a imprese che rappresentano il 44% delle imprese con bilancio depositato nella regione Campania), si può notare come il risultato netto di queste ultime nel 2017 sia leggermente inferiore rispetto al risultato netto dell aggregato di tutte le società con bilancio depositato nel 2017 (1,7 milioni contro i 1,9 milioni di euro). Si può constatare come tutti i valori economici siano in notevole miglioramento rispetto al biennio precedente. Confrontando i risultati netti medi dell aggregato delle società della Campania in una dimensione geografica, si riscontra la capacità di imporsi del tessuto imprenditoriale campano: il risultato medio netto per l anno 2017 corrisponde al 67% rispetto la media nazionale. Un risultato di rilievo, anche se non da meno risulta essere la regione campana rispetto alla regione più virtuosa della macro-area di riferimento (82%). Il dato che risulta essere il peggiore è il risultato medio netto se rapportato alla regione d Italia maggiormente remunerativa a livello produttivo (25,4%). Se si guarda al dato in termini di valori mediani, si vede come i risultati vengono ancor più migliorati, mettendo in luce la dinamicità delle società più remunerative sul suolo campano rispetto ai dati di area, di regione e di nazione. Analisi settoriale Se si prendono in analisi i risultati economici ripartiti per i settori produttivi delle imprese classificate 2 in termini di valori assoluti, si constata che il settore del Commercio produce di per sé il 44% del valore della produzione totale, seguito dal comparto manifatturiero che conta il 24,5% sul totale. Quest ultimo però ha un valore 2 Per imprese classificate si considerano le imprese che possiedono il codice di attività economica. 14

15 aggiunto maggiore rispetto al commercio, ma non il risultato netto, 485 milioni di euro contro 571 milioni di euro. A notevole distanza dai primi due settori produttivi si posizionano invece positivamente, il settore delle Costruzioni, che ottiene un discreto risultato netto (10,5% sul totale per un valore di produzione pari al 7,6% circa). Analisi utili e perdite Confrontando la quota delle società compresenti negli ultimi tre anni in utile e in perdita nel 2017 si nota una preponderanza delle società in utile che rappresentano l 84% del totale. Tra le società trainanti negli utili si ritrovano le società con la forma giuridica a responsabilità limitata che del totale del valore di produzione delle società in utile, coprono circa il 74% con una quota pari a 46,2 miliardi di euro. Queste ultime mostrano un aumento del valore della produzione del 7%. Il tasso di crescita della produzione delle società in utile è minore nella regione che nella nazione (6,1% contro il 6,8%): il dato regionale è notevolmente accresciuto dall apporto positivo che i consorzio e le cooperative hanno nel proprio valore produttivo. Quadro simile si registra per le imprese in perdita: le società a responsabilità limitata sono l 85% con un valore della produzione di 4,2 miliardi di euro, che corrisponde al 70% del valore totale delle società in perdita. Analisi degli indici di bilancio Nel 2017 il ROI sul totale delle società compresenti si è attestato al 4,1%, il ROS al 4,3%, mentre il ROE è al 7%. L indipendenza finanziaria raggiunge nel 2017 il 31,6%. Come atteso, l aggregato delle sole società in utile mostra risultati migliori rispetto a quelli dell intero aggregato. Il ROI e il ROS raggiungono valori percentuali pari al 6% e al 5,5%. Il ROE arriva a raggiungere un valore nel 2017 pari all 11,4% rispetto al 7% del totale delle società. Mentre l indipendenza finanziaria ha un valore del 33%. I risultati se confrontati con quelli del 2016 sono migliori. 15

16 Con riferimento alle sole società in utile, il comparto del Turismo con un ROI del 5,8% si attesta come settore di punta. Sopra la media si attesta anche il ROI per il settore dei Trasporti (6,5%), il settore del Commercio (5,3%), il comparto manifatturiero (4,5%) e i Trasporti (4,4%). Totale società ROI ROS Capital Turnover ROE Società in utile Totale società Società in utile Totale società Società in utile Totale società Società in utile Indipendenza Finanziaria Totale società Società in utile Agricoltura e attività connesse 3,5 4,8 3,9 5 89,8 95,7 7,4 10,8 29,6 29,4 Attività manifatturiere, energia, minerarie 4,5 6,1 4,7 6,1 94,3 100,8 6,7 10,3 33,8 35,4 Costruzioni 2,8 4,8 6,3 7, ,2 6,6 12,1 20,5 22,8 Commercio 5,3 6,5 3 3,6 176,9 181,2 9,5 12, ,6 Turismo 5,8 7,6 9,3 11,6 62, ,7 41,7 44 Trasporti e Spedizioni 4,4 6,3 4,1 5,2 106,2 122,4 12,4 19,9 25,4 25,9 Assicurazioni e Credito 1,7 2,4 13, ,5 14 3,1 5 72,5 69,9 16

17 Servizi alle imprese 2,7 5,2 5,2 8,5 51,7 61,4 4 9,6 41,7 43 Altri settori 4,2 7,4 5,1 8,8 83,2 84,6 6,6 14, ,8 Totale Imprese Classificate 4,1 6 4,2 5,5 97,4 109,7 7 11,4 31,6 33 Totale Imprese Registrate 4,1 6 4,3 5,5 97,2 109,6 7 11,4 31,6 33 Analisi dei risultati per classe dimensionale Valori espressi in % Nel 2017, i risultati economici delle società campane mostrano un valore della produzione uniformemente distribuito rispetto alle classi dimensionali delle imprese. Le micro imprese sono quelle più diffuse nella regione Campania (nel 2017 rappresentano l 81,1% sul totale delle imprese) e producono circa il 21,7% del valore totale. Le grandi imprese, nonostante siano solamente lo 0,4%, realizzano un valore di produzione pari al 20,2% sul valore totale. Le medie imprese raggiungono il 28% del valore della produzione, mentre le piccole imprese presentano il valore massimo, ossia il 30%. Quasi la metà del valore della produzione della regione è dato dalle prime due classi dimensionali di imprese, anche se queste insieme rappresentano solo il 3,5% del totale delle imprese. 17

18 Tutte le classi dimensionali hanno ottenuto degli Ebit equiparabili rispetto al valore di produzione ottenuto e tutti i valori economici risultano in crescita rispetto al biennio precedente. Per quello che concerne il patrimonio netto delle imprese, nel 2017 le micro imprese ammontano ad un valore maggiore ai 9 miliardi di euro, pari al 38% del patrimonio netto totale. Le grandi imprese arrivano a circa l 11% del totale e risultano essere la classe dimensionale relativamente più piccola. Rispetto al biennio precedente tre delle classi di imprese vedono il loro patrimonio incrementare, ad eccezione delle grandi che risultano in flessione del 2,8%. 18

19 Dati congiunturali 2018 Il saldo tra iscrizioni e cessazioni Al quarto trimestre del 2018 risultano nuove iscrizioni sul territorio campano. La variazione delle iscrizioni delle imprese nella regione Campania tra il quarto trimestre 2018 e il quarto trimestre 2017 è in peggioramento con una decrescita del 6,4%. La tendenza nazionale registra invece un decremento delle iscrizioni del 2,9%. L elemento negativo delle nuove iscrizioni è però mitigato dalla diminuzione delle cancellazioni delle imprese (0,7%) e dei fallimenti (-13,4%). Il tutto viene riportato in una visione negativa dalla crescita delle entrate in scioglimento (+2,3%). Le iscrizioni di nuove aziende, se analizzate per le diverse forme societarie, rilevano una decrescita essenzialmente delle imprese individuali (-10,5%) e in maniera meno marcata delle società di persone (-2,1%). Aumentano invece le società di capitali (+0,7%). Lo stesso trend viene seguito dalla media nazionale, anche se per ciò che riguarda le società di capitali, nella nazione invece che subire una lieve crescita, restano stabile rispetto al Se si guarda al settore produttivo dove si registra un valore positivo di iscrizioni si può notare come gli unici settori che mostrano una variazione positiva sono il comparto edile (+6,8%) e dei Trasporti (+17,1%). A livello nazionale invece tutti i comparti sono in flessione. L andamento tendenziale rispetto al quarto trimestre del 2018 mostra evidenza a sfavore di una ripresa della spinta imprenditoriale: le cessazioni non d ufficio seguono un trend in aumento, uniformemente alla media nazionale. Gli unici settori in diminuzione sono i Trasporti e i Servizi alle imprese. Il saldo nazione segue lo stesso andamento del regionale, anche se qui il solo settore in negativo risulta essere quello dei Servizi. 19

20 I fallimenti, come già ricordato mostrano un andamento negativo e numeri esigui, diminuendo del 13,4% rispetto alla media italiana dove invece diminuiscono del 5,6%. In particolar modo tra il quarto trimestre del 2018 e il quarto trimestre dell anno precedente sono solo due i settori che incrementano le procedure fallimentari, ossia il comparto edile e turistico. Le imprese campane entrate in scioglimento e liquidazione sono in valori assoluti pari a 2.045, aumentate del 2,3% rispetto lo scorso anno, ma ancora mostrano un elevata incidenza se si considera che rappresentano circa il 6,4% del totale italiano considerato in valori assoluti. Qui si può notare come i settori che in percentuale incrementano il numero delle entrate in scioglimento sono il comparto dell Agricoltura, delle Costruzioni, del Commercio, delle Assicurazioni e dei Servizi, ma se si va a vedere in termini assoluti sul totale delle imprese in scioglimento, il valore più alto è rappresentato dal settore del Commercio (quasi un terzo del totale imprese in scioglimento). Iscrizioni di imprese femminili, giovanili e straniere Come per il dato aggregato delle imprese di nuova iscrizione, se si guarda ad una classificazione di interesse sociale, si può notare come il dato negativo di nuove 20

21 aperture è ottenuto da due delle tre categorie, ugualmente al dato nazionale. Le imprese femminili sono quelle che maggiormente decrescono (-9,1% con 2.52 nuove imprese), mentre le imprese giovanili decrescono del -6,6% per nuove imprese). Diversamente le imprese a conduzione straniera mostrano un saldo positivo dello 0,9%. Le variazioni rispetto ai dodici mesi mostrano invece un andamento cumulativo contrario, con una tendenza al peggioramento per le imprese straniere e un saldo positivo per le altre due categorie. Un analisi settoriale evidenzia come la decrescita delle nuove iscrizioni per le imprese femminili sia imputabile in particolare al settore del Turismo e dell Agricoltura. Lo stesso vale per le imprese giovanili. Le imprese straniere invece vedono incrementare i comparti manifatturieri ed edile, per contro decrescono maggiormente in termini percentuali l Agricoltura, i Trasporti e le Assicurazioni. Apertura e chiusura delle unità locali In Campania l apertura di nuove unità locali supera in valori assoluti il numero delle chiusure (1.842 contro 2.168). La variazione dal quarto trimestre del 2017 rispetto al 2018 fa notare una crescita del le chiusure e una diminuzione delle aperture (rispettivamente +15,4% e -2,6%). Le nuove aperture, così come le chiusure delle unità, sono collocate soprattutto nella stessa provincia: le nuove aperture 21

22 all interno della stessa provincia infatti contano circa per il 68% del totale, così come le chiusure. La preponderanza delle unità locali nella medesima provincia è comunque confermata dal dato nazionale. Il restante 13% di nuove unità aperte si colloca interamente all interno della regione, mentre il 15% rimane nei confini nazionali. La variazione degli addetti nelle imprese compresenti Il terzo trimestre del 2018 conta un campione di imprese attive. Queste imprese hanno registrato un miglioramento occupazionale (1,4%) positivo se raffrontato con quello osservato a livello nazionale (+2%, su un campione di circa 3,45 milioni di imprese). È interessante notare come la crescita occupazionale sia frenata dalla negatività dell occupazione tra le imprese con meno di 9 addetti. Al contrario le imprese con più di 250 addetti lasciano registrare un aumento dell 8,3% degli addetti rispetto al terzo trimestre del Comparando l andamento degli addetti con i dati nazionali si conferma la debolezza delle imprese cosiddette micro a favore delle grandi e medie imprese. Il dato della regione Campania è infatti confortato dal dato nazionale dove la perdita di addetti deriva totalmente dalle imprese con meno di 9 addetti e dove le imprese con un numero di addetti superiore a 250 registrano un tasso di incremento dell'occupazione del 4,7%. 22