PROPOSTA DI RISOLUZIONE

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1 PARLAMENTO EUROPEO Documento di seduta B8-0136/2014 PROPOSTA DI RISOLUZIONE presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza a norma dell'articolo 123, paragrafo 2, del regolamento sulla situazione in Libia (2014/2844(RSP)) Fabio Massimo Castaldo, Ignazio Corrao, Valentinas Mazuronis a nome del gruppo EFDD RE\ doc PE v01-00 Unita nella diversità

2 B8-0136/2014 Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Libia (2014/2844(RSP)) Il Parlamento europeo, viste le sue precedenti risoluzioni sulla Libia, in particolare quella del 10 marzo 2011 sul vicinato meridionale, e in particolare la Libia 1 e quella del 15 settembre 2011 sulla situazione in Libia 2, vista la nomina, il 14 agosto 2014, di Bernardino León alla carica di rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per la Libia, vista la dichiarazione congiunta del SEAE rilasciata dagli inviati speciali per la Libia il 26 luglio 2014, viste le dichiarazioni del portavoce del SEAE sulla situazione in Libia del 14 luglio e del 25 agosto 2014, viste le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla Libia, inclusa la risoluzione del 27 agosto 2014 (S/RES/2174 (2014)), viste le conclusioni del Consiglio "Affari esteri" sulla Libia del 15 agosto 2014, viste le conclusioni del Consiglio europeo del 30 agosto 2014, visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento, A. considerando che, dalla deposizione di Muammar Gheddafi nel 2011, l'europa non è stata in grado di elaborare una solida strategia per aiutare la Libia a realizzare la transizione democratica; che l'assenza di una strategia e di una visione ha portato all'attuale crisi politica e di sicurezza in Libia; B. considerando che il 16 maggio 2014 le forze fedeli all'ex generale Haftar hanno lanciato un'offensiva aerea e terrestre su larga scala indipendente, con nome in codice "Operazione dignità", contro i gruppi armati islamisti a Bengasi; C. considerando che il 9 giugno 2014 la Corte suprema libica ha dichiarato incostituzionale la nomina del Primo ministro Ahmed Maiteeq da parte del Congresso nazionale generale; che le elezioni della Camera dei rappresentanti si sono tenute il 25 giugno 2014; D. considerando che la Camera dei rappresentanti eletta il 25 giugno 2014 ha sostituito l'ex Congresso nazionale generale quale organo legittimo dei rappresentanti della Libia; che, 1 GU C 199 E del , pag GU C 51 E del , pag PE v /5 RE\ doc

3 per ragioni di sicurezza, la Camera dei rappresentanti si è trasferita nella piccola città orientale di Tobruk; E. considerando che, in risposta a questa situazione, un coalizione di milizie islamiste e di Misurata ha lanciato l'operazione "Alba libica" e che, il 23 agosto 2014, dopo quasi un mese di combattimenti, ha sottratto il controllo dell'aeroporto internazionale di Tripoli alle milizie di Zintan; che il nuovo Parlamento libico, la Camera dei rappresentanti, ha dichiarato che i gruppi che attualmente controllano l'aeroporto sono "organizzazioni terroriste"; F. considerando che il 24 agosto 2014 aerei da guerra non identificati hanno attaccato obiettivi nella capitale Tripoli; G. considerando che il 25 agosto 2014 il Congresso nazionale generale si è riunito nuovamente e ha eletto Omar al-hasi, appoggiato dagli islamisti, alla carica di Primo ministro, incaricandolo di formare un governo; H. considerando che il 25 agosto 2014 al Cairo si è tenuto un vertice dei paesi confinanti della Libia, in cui l'ambasciatore libico in Egitto ha chiesto a tali paesi aiuti e protezione per i giacimenti petroliferi, gli aeroporti e altri beni statali della Libia; I. considerando che finora nel 2014 gli attraversamenti illegali delle frontiere in Libia hanno raggiunto il numero senza precedenti di ; che, secondo l'alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), dal mese di giugno persone hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l'europa e che, dall'inizio dell'anno, l'italia ha accolto oltre migranti; 1. condanna fermamente le incessanti violenze in tutto il paese, le uccisioni, le aggressioni nei confronti dei civili e le loro conseguenze umanitarie; ribadisce l'importanza di perseguire i responsabili delle violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale; 2. è preoccupato per il deterioramento della situazione dei diritti umani in Libia, l'escalation della violenza e gli effetti degli scontri sulla popolazione civile; ritiene che la situazione attuale possa compromettere la stabilità non solo del paese ma anche dell'intera regione; 3. ribadisce l'importanza della cooperazione del governo libico con la Corte penale internazionale (CPI); accoglie con favore la dichiarazione rilasciata dal procuratore della CPI il 25 luglio 2014, in cui ha messo in guardia che il suo ufficio non esiterà a indagare e a perseguire i responsabili di reati in Libia, che ricadono sotto la giurisdizione della Corte, indipendentemente dal loro status ufficiale o dalla loro affiliazione; 4. esorta tutte le parti a un immediato cessate il fuoco; appoggia fermamente, a tal fine, gli sforzi compiuti dal neo nominato rappresentante speciale delle Nazioni Unite Bernardino León e dalla missione delle Nazioni Unite di sostegno in Libia (UNSMIL); RE\ doc 3/5 PE v01-00

4 5. respinge le ingerenze esterne in Libia, che aggravano le attuali divisioni e pregiudicano la transizione democratica nel paese; è convinto che l'azione militare unilaterale non rappresenti una soluzione fattibile per la crisi e ritiene che qualsiasi intervento dovrebbe essere di natura pacifica e avvenire sotto l'egida delle Nazioni Unite; 6. è profondamente preoccupato per l'assenza di controlli alle frontiere in Libia e per la minaccia posta dal traffico e dal contrabbando di armi nella regione, nonché dalle armi e munizioni non sicure presenti nel paese e dalla loro proliferazione; accoglie con favore, a tale riguardo, la risoluzione 2174 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che amplia le attuali sanzioni internazionali nei confronti della Libia per includere le persone che commettono o sostengono atti che costituiscono una minaccia per la pace, la stabilità o la sicurezza della Libia, o che ostacolano o pregiudicano il positivo completamento della transizione politica del paese; ritiene che queste disposizioni siano una misura necessaria per assicurare il buon esito della transizione politica; 7. prende atto degli sforzi messi in atto di concerto dai paesi confinanti per aiutare la Libia a superare la crisi, come pure della solidarietà di cui tali paesi hanno dato prova nel gestire gli sfollati provenienti dalla Libia; si compiace, a tale riguardo, del ruolo svolto dall'egitto nell'organizzazione della conferenza del Cairo del 25 agosto 2014; invita tutte le parti ad attuare quanto prima le disposizioni della risoluzione 2175 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla ricerca e l'eliminazione delle armi; 8. invita le parti interessate a livello internazionale e regionale a continuare a impegnarsi in modo costruttivo per sostenere un'immediata cessazione delle ostilità; esorta la comunità internazionale a mantenere pienamente l'impegno a sostenere e assistere le istituzioni libiche e invita l'unione europea a elaborare una nuova strategia globale per assistere la Libia durante e dopo la transizione e ad aumentare considerevolmente gli aiuti umanitari a favore della popolazione; invita l'unione africana e la Lega araba a utilizzare la loro influenza politica per evitare che soggetti terzi finanzino una parte nel conflitto; 9. invita il governo transitorio e la Camera dei rappresentanti eletta a svolgere le loro funzioni in uno spirito di moderazione e nell'interesse dell'intero paese, a formare urgentemente un governo realmente inclusivo e a svolgere pienamente il loro ruolo per creare le dinamiche per una soluzione politica inclusiva che coinvolga tutti gli attori politici e le minoranze del paese; 10. invita l'unione europea a sviluppare una nuova strategia comune per la gestione dei flussi migratori provenienti dalla Libia e dal Nord Africa; ritiene che tale strategia dovrebbe basarsi sulla ripartizione degli oneri; invita l'unione europea a definire e ad attuare vie legali per l'accesso all'unione europea e le chiede di aiutare, ad esempio attraverso un adeguato livello di finanziamenti e un eventuale ampliamento del mandato per le attività di Frontex, quegli Stati membri meridionali che devono sostenere l'onere più pesante; 11. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al SEAE, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai parlamenti e ai governi degli PE v /5 RE\ doc

5 Stati membri, al Segretario generale delle Nazioni Unite, all'unione africana, alla Lega araba e alla Camera dei rappresentanti libica. RE\ doc 5/5 PE v01-00