Istituto di Istruzione Superiore N. De Filippis - G. Prestia

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1 I.P.S.C.T.S.P N. De Filippis Via Santa Maria dell Imperio Vibo Valentia Tel Succursale "San Leoluca" Via Tarallo, Tel C.M. : VVRC SERALE: VVRC00951G Istituto di Istruzione Superiore N. De Filippis - G. Prestia Via Santa Maria dell Imperio Vibo Valentia Tel Fax Cod. mecc.: VVIS VVIS009007@istruzione.it, Siti web: I.P.S.I.A. G. Prestia Via G. Prestia Vibo Valentia Tel Fax C.M.: VVRI00901V Istituto Statale Professionale N. De Filippis Economico-Aziendale Turistico Servizi Sociali Grafico Pubblicitario Odontotecnico Ottico. Istituto Professionale Statale Industria Artigianato G. Prestia Vibo Valentia Assistenza e manutenzione tecnica Elettrico-Elettronico- Meccanico-Termico Manutenzione mezzi di trasporto Produzioni Industriali Produzioni tessili sartoriali Abbigliamento e moda Arti sanitarie Odontotecnico Istituto Statale Professionale N. De Filippis Sezione staccata Via Tarallo Vibo Valentia Istituto Istruzione Superiore N. De Filippis - G. Prestia DIRIGENZA SEGRETERIA E UFFICI Via Santa Maria dell Imperio, Vibo Valentia Imparare è un'esperienza; tutto il resto è solo informazione. (Albert Einstein) Anno Scolastico

2 INFORMAZIONI GENERALI Istituto di Istruzione Superiore N. De Filippis - G. Prestia Via Santa Maria dell Imperio Vibo Valentia Tel Fax Cod. mecc.: VVIS VVIS009007@istruzione.it, Siti web: I.P.S.C.T.S.P N. De Filippis Via Santa Maria dell Imperio Vibo Valentia Tel Succursale "San Leoluca" Via Tarallo, Tel C.M. : VVRC SERALE: VVRC00951G I.P.S.I.A. G. Prestia Via G. Prestia Vibo Valentia Tel Fax C.M.: VVRI00901V DIRIGENTE SCOLASTICO Prof. Gentile Pietro Collaboratori DS: Prof. Caterina Zavaglia Prof. Luzza Giuseppe Prof. Fortunato De Luca IPSSCPT IPSIA Serale TOT N Allievi N Classi Corsi di studio N. Docenti Assistenti tecnici 15 Personale ATA Assistenti Ammin.vi 9 Collaboratori scolastici 20 Direttore Servizi Generali Amministrativi Bruno Pezzo ORARI DI RICEVIMENTO Ricevimento del Dirigente Scolastico Per appuntamento Orario segreteria amministrativa Da lunedì a sabato 10.30/13.00 Orario segreteria didattica Da lunedì a sabato 10.30/13.00 siti web I.I.S. Web IPSIA Web ITG Posta elettronica PEC Tel FAX RECAPITI VVIS009007@istruzione.it VVIS009007@pec.it (Ipsscpt) (IPSIA) (Ipsia) (Ipsscpt) 2

3 PREMESSA L I.I.S (ISTITUTO D ISTRUZIONE SUPERIORE) di Vibo Valentia nasce dall aggregazione di tre scuole superiori preesistenti: l Istituto Professionale per l Industria e l Artigianato Prestia, l Istituto Professionale IPSSCTP e il corso serale, allo scopo di fornire agli studenti ed alle loro famiglie un offerta formativa ampia e qualificante. Ognuna delle Scuole, negli ultimi decenni, ha svolto la sua funzione educativa con una proposta didattica specifica. L Istituto unificato è chiamato a progettare la sua nuova identità ed a formulare il POF unitario, che la caratterizzi dal punto di vista culturale e progettuale. La presentazione di un unico POF non comporta l annullamento delle differenze strutturali presenti nei due ordini di scuola, quanto ne valorizza le specificità: vuole rappresentare, infatti, la necessaria conseguenza di un impostazione omogenea, di progetti comuni, di stessi impegni, di un reciproco scambio di esperienze, tese ad ampliare e ad arricchire il potenziale formativo della nuova istituzione scolastica. IL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA CHE COS È IL POF Ai sensi dell'art. 3 del DPR 275/99, Regolamento dell'autonomia delle Istituzioni Scolastiche, il Piano dell Offerta Formativa (POF) è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia. Con il Regolamento sull Autonomia, il Ministero della Pubblica Istruzione ha infatti consentito di personalizzare l offerta formativa scolastica utilizzando una quota parte del monte ore complessivo annuale, fermi restando gli obiettivi formativi generali e quelli specifici di apprendimento relativi alle competenze degli alunni. L'autonomia delle istituzioni scolastiche è quindi garanzia di libertà d insegnamento e di pluralismo culturale. Essa consente la progettazione e realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione, mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti socio-culturali, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerenti con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l'esigenza di migliorare l'efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento. Le istituzioni scolastiche determinano quindi, nel Piano dell'offerta Formativa il curricolo obbligatorio per i propri alunni in modo da integrare la quota definita a livello nazionale con la quota loro riservata che comprende le discipline e le attività da esse liberamente scelte. La personalizzazione del curricolo tiene conto delle diverse esigenze formative degli alunni, della necessità di garantire efficaci azioni di orientamento, delle esigenze e delle attese espresse dalle famiglie, dagli enti locali, dai contesti sociali, culturali ed economici del territorio. Nell'integrazione tra la quota nazionale del curricolo e quella riservata alle scuole è garantito il carattere unitario del sistema d istruzione ed è valorizzato il pluralismo culturale e territoriale. Pertanto nel POF (Piano dell Offerta Formativa) verranno indicate: - le scelte educative e didattiche; - le modalità dell'organizzazione; - le procedure con cui intende verificare e valutare gli esiti del servizio erogato. Il documento ha una duplice valenza: - è uno strumento progettuale che consente di pianificare, in modo organico, articolato e conseguente, tutta la sua attività, a livello didattico, organizzativo e amministrativo. - è uno strumento informativo, che consente di comunicare preventivamente, con completezza e trasparenza ai suoi interlocutori insegnanti, studenti, genitori, personale non docente, enti e soggetti esterni l offerta formativa che propone e le modalità con cui intende garantirla. Il POF viene elaborato dal Collegio dei docenti, che si uniforma agli indirizzi generali del Consiglio d Istituto, tenendo presenti i pareri eventualmente formulati dai rappresentanti dei genitori e degli studenti. Può essere modificato di anno in anno in funzione dei risultati conseguiti e/o di nuove esigenze; una volta deliberato, il documento è disponibile presso l Ufficio di Segreteria o sui siti web 3

4 MISSION DELL I.I.S. Promuovere la formazione della persona e la sua crescita civile e sociale attraverso: --- lo sviluppo dell'autoconsapevolezza --- l'educazione alla solidarietà --- l'educazione alla responsabilità e alla convivenza, fondata sui principi di democrazia --- lo sviluppo ed il consolidamento dello spirito critico, presupposto per la formazione di un'opinione personale e per la partecipazione consapevole alla vita civile --- la valorizzazione delle abilità relative alla comunicazione e all'espressione, anche attraverso l'utilizzo di strumenti informatici Favorire l'acquisizione di adeguate competenze professionali, intese come insieme di conoscenze, di abilità, di competenze, che permettano al futuro tecnico: --di operare in situazioni e realtà diverse --di inserirsi nel contesto europeo --di seguire opportunamente l'evoluzione che la professione subirà nel tempo --di operare secondo una dimensione ecologica e di rispetto ambientale. Il Piano dell Offerta Formativa dell Istituto colloca la propria fonte di ispirazione negli articoli 3, 30, 33, 34 della Costituzione della Repubblica Italiana, laddove s affermano i valori di: uguaglianza, imparzialità, accoglienza e integrazione, diritto di scelta, obbligo scolastico e controllo della frequenza, partecipazione, trasparenza, libertà d insegnamento e di aggiornamento del personale. --- UGUAGLIANZA Il servizio scolastico è improntato al pieno rispetto dei diritti e degli interessi dell allievo. All interno della scuola nessuna discriminazione può essere compiuta per motivi riguardanti le condizioni socioeconomiche, psicofisiche, di lingua, di etnia, di religione, di opinioni politiche. --- IMPARZIALITÀ E REGOLARITÀ OPERATIVA I soggetti erogatori del servizio scolastico agiscono secondo criteri di obiettività e di equità. La scuola si impegna a garantire la vigilanza, la continuità del servizio e delle attività educative nel rispetto dei principi e delle norme sanciti dalla legge --- ACCOGLIENZA ED INTEGRAZIONE La scuola favorisce l accoglienza di genitori ed alunni, con particolare riguardo alla fase d ingresso alle classi iniziali ed alle situazioni di rilevante necessità. Attraverso il coordinamento con i servizi sociali, con gli enti locali e con le associazioni senza fine di lucro, la scuola pone in essere le azioni adatte ad avviare a soluzione le problematiche relative agli alunni stranieri e agli alunni diversamente abili. --- DIRITTO DI SCELTA, OBBLIGO SCOLASTICO E FREQUENZA L utente ha facoltà di scegliere fra le istituzioni che erogano il servizio scolastico; tale libertà di scelta si esercita fra le istituzioni scolastiche dello stesso tipo. La scuola assicura il controllo della frequenza e favorisce il proseguimento degli studi; ciò viene svolto anche tramite interventi di prevenzione della dispersione scolastica, in collaborazione con tutte le istituzioni interessate, i genitori e gli alunni. --- PARTECIPAZIONE, EFFICIENZA E TRASPARENZA L organizzazione dell attività scolastica si informa a criteri di efficienza, di efficacia e di flessibilità. Istituzioni, personale della scuola, genitori, alunni sono i protagonisti e i responsabili dell attuazione del Piano dell Offerta Formativa, anche attraverso momenti di confronto e incontro. Le istituzioni scolastiche e gli Enti locali, nell ambito delle rispettive competenze, favoriscono le attività extra scolastiche volte a realizzare la funzione della scuola quale centro di promozione culturale, sociale e civile. L uso degli edifici e delle attrezzature, fuori dell orario del servizio scolastico, è consentito nel rispetto del regolamento di Istituto, dell integrità degli ambienti, delle attrezzature e dei sussidi didattici. L istituzione scolastica, al fine di promuovere ogni forma di partecipazione, garantisce la massima semplificazione delle procedure ed un informazione completa e trasparente. La legge 241/90 è assunta quale riferimento fondamentale nella regolamentazione del servizio. - LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO ED AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE La programmazione assicura la libertà di insegnamento come autonomia didattica e come libera espressione culturale del Docente e garantisce la piena formazione della personalità degli alunni nel rispetto della loro coscienza morale e civile, al fine di assicurare pienamente il diritto allo studio. 4

5 La scuola organizza le modalità di aggiornamento del personale scolastico, che può aderire alle proposte dell Amministrazione, delle Istituzioni e degli Enti culturali ed anche promuovere, con responsabile autonomia, la propria formazione in servizio. L aggiornamento e la formazione del corpo docente costituiscono un diritto fondamentale dell utenza scolastica ed un evidente impegno per l amministrazione, che dovrà assicurare specifici interventi organici e regolari. Tutto ciò verrà attuato nel rispetto della libertà dei docenti in merito alle scelte compiute per la propria formazione culturale e professionali. IL TERRITORIO E L ANALISI DEI BISOGNI La città di Vibo Valentia, posta al centro della Calabria a poca distanza dal mare, è situata su una collina, che dalla pianura di Lamezia Terme, si allarga, da un lato, nel vasto altopiano del Poro e, dall altro, nella vallata del fiume Mesima. Tale posizione geografica ha contribuito a rendere la città un centro culturale importante fin dai tempi più remoti: è stata, infatti, città della Magna Greca (Hipponion), municipio romano (Vibo Valentia) e significativo centro di civiltà bizantina. Distrutta nel 983 d.c., fu ricostruita con il nome Monteleone, che si mantenne fino al 1928, quando la città tornò ad essere definitivamente Vibo Valentia. Il bacino d utenza, cui attinge il nostro istituto, si estende da Pizzo a Nicotera, (con sconfinamenti anche nella provincia di Reggio) e comprende comuni costieri e interni: l area interna è caratterizzata dall economia tipica del meridione, basata principalmente sull agricoltura e sull'artigianato; i paesi costieri esprimono, invece, attività prevalentemente turistiche. Realtà industriali di apprezzabile livello, anche in settori affini ai nostri indirizzi di studi, si sono di recente costituite nell area intorno a Maierato, a Porto Salvo e nella zona dell Aeroporto cittadino. L'ambiente socioculturale di provenienza degli studenti è eterogeneo, la maggior parte degli iscritti, appartiene ad un livello socioculturale medio e medio basso; risulta licenziato dalla Scuola di primo grado con il giudizio di "sufficiente"; non ha sempre alle spalle una famiglia in grado di offrire aiuto nei momenti di difficoltà nell'impegno scolastico. Spesso infatti i genitori demandano alla scuola il complesso compito educativo-formativo che riguarda i propri figli, limitandosi ad effettuare sporadici interventi, modesta risulta, infatti, la loro partecipazione alle elezioni scolastiche dei rappresentanti e limitato anche l interesse a gestire gli spazi disponibili negli Organi collegiali. I bisogni formativi del territorio Sotto il profilo socio-economico, si rileva in generale che il mondo del lavoro, con riferimento al profilo professionale dei nostri corsi di studi, richiede: --- buone competenze generali di base, associate ad una concreta attitudine alla formazione continua --- padronanza delle nuove tecnologie e conoscenze dei software applicativi di uso più comune --- flessibilità, intesa come capacità di adattamento, riconversione, propensione al cambiamento di metodi, procedure e tecniche --- conoscenza delle lingue straniere. Risultano, inoltre, fortemente apprezzate le esperienze di Stage aziendale e le competenze trasversali, quali la capacità di relazionarsi e di lavorare in gruppo. RAPPORTI CON IL TERRITORIO L IIS si attiva per superare la dimensione dell autoreferenzialità e punta ad aprirsi al territorio con un rapporto nuovo, mirato a promuovere occasioni di formazione sinergiche con le altre istituzioni scolastiche e con gli Enti che possono contribuire ad arricchire e qualificare l'offerta formativa. Si segnalano le seguenti collaborazioni con: ASL- per collaborazione con esperti nell ambito degli Interventi di Integrazione / Educazione alla salute; Amministrazione provinciale e Unioncamere: partners nei percorsi di Alternanza Scuola-lavoro ; Ordini Professionali della provincia (Geometri, Ingegneri, Architetti),punti di riferimento e di confronto, per conoscere le aspettative del mondo del lavoro sulle nuove figure professionali; Nell ambito del territorio provinciale andranno segnalati protocolli di intesa che, in particolare, l IPSIA ha stipulato con: CONFCOMMERCIO CONFINDUSTRIA LEGA COOPERATIVE CONFESERCENTI- CAMERA COMMERCIO CONFARTIGIANATO. Ed ancora, collaborazioni con l Assessorato alle Politiche del lavoro e Formazione Professionale, i Poli 5

6 industriali della Snamprogetti, Nuovo Pignone, Italcementi, i Nuclei industriali di Vibo Marina, Maierato, Vena, senza dimenticare le Aziende di piccole e medie dimensioni, nel settore metalmeccanico, elettrico, elettronico, dell abbigliamento. Università Magna Grecia e Unical - per Iniziative di Orientamento in uscita; Scuole Medie del comprensorio per interventi di continuità e orientamento scolastico in entrata; Reti di scuole: Collaborazione per attività di formazione/aggiornamento sulla Sicurezza e sulle competenze professionali. Enti ed associazioni di volontariato per fruire di servizi e di contributi utili alla crescita ed al percorso formativo degli studenti Realtà presenti nell area vibonese Consorzio Industriale Il Consorzio Industriale di Vibo Valentia gestisce direttamente due agglomerati industriali denominati rispettivamente Agglomerato Aeroporto e Agglomerato Porto Salvo già operativi e dotati di tutte le infrastrutture, mentre un terzo agglomerato, denominato Valle del Mesima è in fase di realizzazione Data la presenza ultradecennale del Nuovo Pignone si à sviluppata nell area di Porto Salvo un distretto della carpenteria metallica pesante con varie Ditte dell indotto (OFIN, Castagna, TDM, SMIVA, Eurocontrol, Metasud, etc) che hanno sviluppato un notevole Know-how nel settore della lavorazione dei metalli, nell assemblaggio di prodotti per l industria petrolchimica e pesante in genere, nel settore delle sabbiature e zincature, nel controllo delle saldature, etc. In tale settore tutte le aziende sono qualificate con tutti i maggiori Enti certificatori internazionali Assindustria (da sito) Attualmente aderiscono all Associazione circa 200 imprese, che impiegano oltre dipendenti, divise in vari gruppi merceologici. Ance Vibo Valentia costituita nell ambito della Confindustria Vibo Valentia rappresenta ed associa le imprese edili di ogni dimensione e forma giuridica operanti nel settore delle opere pubbliche, dell edilizia abitativa, dell edilizia commerciale industriale, della promozione edilizia Le Aziende della Sezione ANCE aderente ad Assindustria sono: A.L. Costruendo srl B.M.C. sas Calabria Lavoro srl Callipo srl Ca. & Va. srl C.E.B. Costruzioni Edili CGM SRL Co.R.Edil srl Colacchio Filippo srl Colistra Giuseppe & Figli snc Le.Co.Gen. srl Marino Fausto Marramao srl Pegaso Costruzioni srl Policaro srl Project Costruzioni Generali Costruzioni Lombardi srl Costruzioni srl De Lorenzo Domenico srl Deodato Francesco Duegi snc D'Urzo Domenico Distribuzione srl Edil Arena snc Infrastrutture srl Pugliese Giovanni Quattro R Costruzioni e Servizi Recol srl Remac srl Redi Nicola Restuccia Vincenzo Romanò Giuseppe Romano Pasquale Edil Pro srl Emme430 srl Farfaglia srl Fides sas Fioribello snc Fiumara Armando F.lli Barbuto snc Ruffa Raffaele Salerno Angelo Raffaele Costruzioni Generali srl Spi Trade srl Ge.Co. srl Gem Sinergie srl G.P.Costruzioni srl Guastalegname Nazzareno Ico.Im. srl Idealmarmi di Crudo Luciano & C. Sas Impresa Gentile Costruzioni sas La Marca Nicola La Torre Costruzioni di La Torre Giuseppe & C. Sviluppo Edile srl Tecno Costruzioni srl Vinci Francesco Vitale Sud spa 6

7 ASSUNZIONI DI DIFFICILE REPERIMENTO (quota % sul totale) III Trimestre

8 TIPOLOGIA DEGLI ALLIEVI Le risposte ai questionari, somministrati nel corso degli anni, rivelano nei nostri alunni una gamma di valori e di aspettative notevolmente differenziata: molti scelgono i nostri corsi di studi, perché già intravedono nella professione di Geometra o di Operatore/Tecnico la loro probabile occupazione futura; altri perché li ritengono più rispondenti al prosieguo degli studi universitari di tipo tecnico (architettura, ingegneria, ecc.). C è poi una fascia di ragazzi, abbastanza consistente, che non ha motivazioni precise sulla scelta fatta, né riguardo al proprio futuro dopo il diploma, né riesce ad esplicitare con chiarezza i bisogni attuali: di certo si tratta di ragazzi che, spesso, guardano al mondo del lavoro come possibile, anzi inevitabile sbocco. In molti casi, vivendo le prime esperienze lavorative già durante gli studi, avvertono un divario tra loro e la scuola, di cui tendono a minimizzare il ruolo positivo e che, spesso, percepiscono come realtà distante dalle loro esigenze più immediate. In tale variegato contesto giovanile, che esprime esigenze molteplici, diventa fondamentale per la scuola fornire un istruzione solida, in grado di strutturare l identità adulta, valorizzando la cultura del lavoro e ricomponendo in unità il sapere scolastico ed il sapere utile. ORGANIGRAMMA 8

9 DIRIGENTE SCOLASTICO RSU-RLS R.S.P.P. Staff del Dirigente: 1 - Docente Vicario e 2 Collaboratore 2 - Fiduciari di Plesso COLLEGIO DOCENTI Comitato Tecnico Scientifico Dipartimenti UFFICIO TECNICO Responsabili laboratori CONSIGLIO D'ISTITUTO Giunta Esecutiva Funzioni Strumentali Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi. Consigli di Classe Coordinatori di Classe Servizi Generali ed Amministrativi Comitato di valutazione Rappresentanti dei Genitori Comitato dei Genitori Assistenti Amministrativi Organo di Garanzia Rappresentanti di Classe Assistenti Tecnici Commissione Elettorale Assemblea d'istituto Collaboratori Scolastici Regolamento Comitato Studentesco

10 ORGANIZZAZIONE DELL'ISTITUTO Collaboratori DS: Prof.ssa Zavaglia Caterina, Prof. Luzza Giuseppe, Prof. De Luca Fortunato. AREA1: Elaborazione e aggiornamento del POF IPSCTSP: De Luca Giuseppina IPSIA:Raffaele Nicola Area 1: IPC : Barreca Francesca, Santoro Domenico, Rombola Preziosa COLLABORATORI E REFERENTI DI SEDE Referente di sede IPSIA: Prof.ssa Carnovale Loretta Referente di sede Via Tarallo: Prof.ssa Marchio Rossela FUNZIONI STRUMENTALI AL POF AREA 2: Sostegno al lavoro dei docenti Fortunato Silvana IPSCTSP Loretta Carnovale IPSIA. Area 3: Interventi e servizi per studenti IPSIA:Barone Domenico IPSCTSP : Fornaciari Carmela Referente corso serale: Prof. Matera Saverio AREA 4: CTH Meli Enza Laura COMMISSIONI DI SUPPORTO ALLE FUNZIONI STRUMENTALI Area 2: Area 3: Area 4: IPC: Lamari Antonuzza, IPC: Torcasio Maria Angela, Sorrenti IPC: Strano Fiaschè M. Teresa Giovanni Pasqualino, Panzitta Raffaela IPSIA: Barone Domenico Prof. Maragò Carmelo RESPONSABILE UFFICIO TECNICO IPSIA: RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE E Prof Luzza Giuseppe PROTEZIONE : ADDETTO AL SERVIZIO DI PREVENZIONE E Prof. Muto Michele PROTEZIONE REFERENTI ADDETTI PRIMO SOCCORSO Prof.ssa Fornaciari Carmela RESPONSABILE ANTINCENDIO Proff. Burzese Andrea S. per l IPSIA e Curigliano RESPONSABILI ANTIFUMO Anna Maria per l IPSCTSP Proff.. Torchia Armando e Zagarella Domenico (IPSIA) REFERENTI GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI Curigliano Anna Maria (IPSSCTP). RESPONSABILE BIBLIOTECA e COMODATO D USO Proff. Buffone Luigi (IPSSCTP) Maragò Carmelo (IPSIA) SUPPORTO FORMULAZIONE ORARIO DELLE PROFF. De Filippis Vincenzo e Barilaro Teresa LEZIONI ORGANO GARANZIA STUDENTI Prof. Papa Domenico RESPONSABILI HANDICAP Proff. Meli Enza (IPSSCTP) e Barone Domenico (IPSIA) Proff. Ammendolia Maria (IPSIA) e Santoro RESPONSABILI GIORNALINO D ISTITUTO ON LINE Domenico (IPSCTSP) REFERENTI PROGETTO COMENIUS Proff. Carnovale Loretta (IPSIA ) e Piserà Antonio

11 RAPPRESENTANTI DOCENTI COMMISSIONE ELETTORALE COMMISSIONE ACQUISTI COORDINATORI PROGETTI PON, POR, FESR, USR ECC ALTERNANZA SCUOLA - LAVORO (IPSCTSP) Papa Domenico, Cannatelli Giuseppina e Di Renzo Wanda Proff Luzza Giuseppe, Strano Pasquale, De Filippis Vincenzo, Rinaldi Bruna. Per l IPSIA opererà il responsabile dell ufficio tecnico Prof Maragò. Proff. Luzza Giuseppe e De Luca Fortunato Proff. Fornaciari Carmela e Maragò Carmelo RESPONSABILI DI DIPARTIMENTO Asse dei linguaggi: Ceniti Concetta e Fiaschè Maria (per l IPSCTSP) e Ammendolia Maria (per l IPSIA). Asse matematico: Proff. De Luca Giuseppina, De Filippis Vincenzo (per l IPSCTSP) e Di Renzo Wanda (per l IPSIA). Asse scientifico tecnologico: Fornaciari Carmela, La Gamba Caterina (per l IPSCTSP) e Ammendolia Maria (per l IPSIA). Asse storico sociale: Marchio Rosa e Muto Michele (per l IPSIA). COMITATO TECNICO SCIENTIFICO PER Tutti i Responsabili di Dipartimento e i collaboratori del L ATTUAZIONE DELLA RIFORMA DS Proff. De Luca Fortunato, Carnovale Loretta. e COMITATO VALUTAZIONE DEL SERVIZIO Fornaciari Carmela. Membri supplenti: Proff. Piserà Antonio. e Matera Saverio. Tutors per il TFA di sostegno Luzza G., Direnzo F., Schipani C., Meli E.L. Proposte Progetti POF emerse dal Collegio Docenti Continuità didattica scuola media e superiore, prof.ssa Maluccio Palma ; Laboratorio espressivo per gli alunni con disabilità, prof.ssa Meli E.L. ; Teatro in lingua, prof.ssa Carnovale L. ; Progetto di lettura, prof. Rinaldi B. e Fortunato S.; Problem posing e problem solving (matematica), prof. De Filippis V. ; Educazione alla legalità- incontro con la realtà carceraria e presentazione di un libro, prof: Renda M. D., Brosio C., Argirò A.; Educazione alla salute attraverso incontri con esperti del territorio sulle tematiche relative all alimentazione, alle malattie sessualmente trasmissibili e altro, prof.ssa Torcasio M. A. COORDINATORI DI CLASSE DOCENTI COORDINATORI I.P.C. De Filippis A.S. 2014/15 CLASSE DOCENTE COORDINATORE SEDE 1 A Servizi Socio sanitari PAGANO VERONICA CENTRALE 2 A Servizi Socio sanitari CANNATELLI GIUSEPPINA CENTRALE 3 A Servizi Socio sanitari ROMBOLA PREZIOSA CENTRALE 3 G Servizi Socio sanitari FIASCHE MARIA TERESA SAN LEOLUCA 4 A Servizi Socio sanitari FORNACIARI CARMELA CENTRALE 5 A Servizi Socio sanitari TORCASIO MARIA ANGELA CENTRALE 1 B Servizi commerciali FORTUNATO SILVANA CENTRALE 2 B Servizi commerciali FORTUNATO LUCIA CENTRALE 3 B Servizi commerciali DE FILIPPIS VINCENZO SAN LEOLUCA 4 B Servizi commerciali SORRENTI FRANCESCA SAN LEOLUCA 5 B Servizi commerciali SORRENTI GIOVANNI SAN LEOLUCA 1 C Servizi commerciali PISERA ANTONIO CENTRALE 2 C Servizi commerciali DOTRO FRANCESCO CENTRALE

12 5 C Servizi commerciali CENITI CONCETTA SAN LEOLUCA 1 D Odontotecnico LAZZARO FOCA ANTONIO CENTRALE 2 D Odontotecnico LA GAMBA CATERINA CENTRALE 1 O Odontotecnico DE LUCA GIUSEPPINA CENTRALE 2 O Odontotecnico LAMARI ANTONUZZA CENTRALE 3 O Odontotecnico RINALDI BRUNA CENTRALE 4 O Odontotecnico MARTURANO SALVATORE CENTRALE 5 E Servizi commerciali RENDA SAVERINA SAN LEOLUCA COORDINATORI SERALE SEGRETARI 1 A SERVIZI COMMERCIALI RINALDO ANGELA PURITA MARIA 3 A SERVIZI COMMERCIALI MARZANO FRANCESCO GRILLO ANTONIO 4 A SERVIZI COMMERCIALI PURITA MARIA CALABRIA ANTONIO 5 A TECNICO DELLA GESTIONE AZ.LE MATERA SAVERIO FORTUNATO LUCIA Coordinatori di classe IPSIA: N Classe COORDINATORE 1 I A MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA SIRGIOVANNI MARIA TERESA 2 I B MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA LENTINI VINCENZO 3 II A MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA BURZESE ANDREA 4 III A MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA AMMENDOLIA MARIA 5 IV A MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA MUTO MICHELE 6 V A MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA DI RENZO WANDA 7 II B MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA ARGIRO ANITA 8 III B MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA ARGIRO ANITA 9 IV B MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA MUTO MICHELE 10 V B MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA DE LUCA FORTUNATO 11 I E-SERVIZI SANITARI BIENNIO BARILARO TERESINA 12 II E-SERVIZI SANITARI BIENNIO BROSIO CATERINA 13 III E-SERVIZI SANITARI - ODONTOTECNICO CARNOVALE LORETTA 14 IV E-SERVIZI SANITARI - ODONTOTECNICO BARILARO TERESINA 15 V E-SERVIZI SANITARI - ODONTOTECNICO RONCO ANGELA MARIA 16 ID-PRODUZIONI IND.LI ARTIG. BIENNIO MICELI ANTONELLA 18 II D- PRODUZIONI IND.LI ARTIG. BIENNIO BONAVITA TERESA 19 III D-PRODUZIONI TESSILI SARTORIALI MARRELLA VITTORIA 20 IV D-PRODUZIONI TESSILI SARTORIALI MAZZITELLO VITTORIA 21 V D-PRODUZIONI TESSILI SARTORIALI DI RENZO WANDA

13 Ufficio Tecnico Docente a 18 ore, classe concorso C320 Prof. Maragò Carmelo, presso IPSIA G. Prestia Orario Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato 9,00-12,00 9,00-12,30 9,00-12,00 9,00-13,00 9,00-12,30 RESPONSABILI DEI LABORATORI - IPSIA Reparto Laboratorio Assistente Tecnico Docente ITP Docente Respons. Elettrico Impianti elettrici Mirenzio E. Giandomenico M. Muto M.. Elettrico/Elettronico Misure elettriche Mirenzio E. Giandomenico M. Muto M. Elettrico Officina elettrica Crispino Giandomenico M Muto M. Elettrico Sistemi Crispino Giandomenico M Muto M. Elettronico Elettronica Mirenzio E. Moschella C Moschella C. Elettronico Sistemi Mirenzio E. Vallone Vallone Meccanico Termoidraulica Michienzi Monardo Idà Meccanico Macchine utensili Michienzi Monardo Monardo Meccanico Saldatura Michienzi Monardo Monardo Meccanico Pneumatico Michienzi Monardo Idà Odontotecnico Odontotecnico Muscolo Muscolo Informatica Di Gesu --- De Luca Informatica Corbo R. --- Muto Fisica e informatica3 Fisica e info3 Suppa P. e De Luca Chimica e scienze Chimica e scienze Lombardo Burzese A. Abbigliamento e moda Confezioni La Gamba S. Maluccio Maluccio

14 CALENDARIO SCOLASTICO Inizio delle lezioni 15 settembre 2014 Fine delle lezioni 11 giugno 2015 SUDDIVISIONE DELL ANNO SCOLASTICO Il Collegio dei docenti, cui compete la programmazione educativa- didattica, ha deliberato la suddivisione dell anno scolastico 2014/2015 in 2 quadrimestri: - I QUADRIMESTRE dal 15 settembre 2014 Gennaio II QUADRIMESTRE dal Gennaio 2015 al 11 giugno 2015 Maggio prova INVALSI Italiano, Matematica e Questionario studente-seconde classi giugno 2015 Esami di Stato - Prima prova scritta In conformità al calendario scolastico regionale, non si effettueranno attività didattiche nei seguenti giorni: Al netto di tutte le festività si tratta di un impegno delle lezioni pari a 206 giorni. ORARIO QUOTIDIANO DELLE LEZIONI ORA ATTIVITA I ª ora II ª ora III ª ora* IVª ora V ª ora VIª ora *E previsto l intervallo di 10 minuti, fra la terza e la quarta ora

15 PIANO DELLE ATTIVITA CALENDARIO SCOLASTICO CALABRIA 2014/15 Da aggiungere la festa del Santo Patrono e le seguenti Feste Nazionali: Inizio Lezioni: 15 settembre 2014 Termine Lezioni: 11 giugno 2015 Festività Natalizie: dal 22 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015 Festività Pasquali: dal 02 aprile 2015 al 07 aprile 2015 Altre Festività: 1 e 2 Novembre 2014 ; 2 maggio 2015; 1 giugno 2015 tutte le domeniche; il primo novembre, festa di tutti i Santi; l 8 dicembre, Immacolata Concezione; il 25 dicembre Natale; il 26 dicembre; il primo gennaio, Capodanno; il 6 gennaio, Epifania; il lunedì dopo Pasqua (Pasquetta); il 25 aprile, anniversario della liberazione; il primo maggio, festa del Lavoro; il 2 giugno, festa nazionale della Repubblica DATA ORARIO ORGANO COLLEGIALE ATTIVITA SETTEMBRE Collegio docenti Adempimenti iniziali Riunione dipartimenti Progetti POF; Individuazione obiettivi, contenuti, metodologie, strumenti di verifica comuni; Esame indicazioni Ministeriali Riforma (Preparazione Consigli di classe); CTS, UDA 25/09/ Collegio docenti Continuazione adempimenti iniziali OTTOBRE OTTOBRE 2011 Collegio docenti Approvazione POF -VARIE 15

16 Consigli di classe Elezioni rappresentanti Consigli di Classe Incontro Scuola - famiglia Incontro scuola famiglia DICEMBRE 2014 Consigli di classe Programmazione didattico - educativa Andamento didatticodisciplinare Incontro scuola - famiglia 31 GENNAIO 2015 : FINE I QUADRIMESTRE FEBBRAIO Scrutini I quadrimestre Consigli V classi Incontro Scuola - famiglia Eventuale designazione membri interni MARZO Consigli di classe APRILE 2015 Andamento didatticodisciplinare Incontro Scuola - famiglia MAGGIO Riunione dipartimenti Adozioni libri di testo /05/15 Consigli di classe Andamento didatticodisciplinare/adozioni libri di testo/documento classi V 19/05/ Collegio docenti Adozioni libri di testo/verifica POF GIUGNO

17 Scrutini finali Collegio docenti Relazione funzioni strumentali organizzazione IDEI estivi, ecc. Risultati autovalutazione CRONOPROGRAMMA ATTIVITA INCLUSIVE BES/DISPERSIONE Organo Ordine del giorno Data/Periodo Commissione Sostegno Gruppo di Lavoro per l Inclusione (GLI) Consigli di Classe GLH Operativi (con la partecipazione di tutto il CdC) GLI Commissione Sostegno Consigli di Classe GLH Operativi (con la partecipazione dei soli coordinatori) GLI (integrato, per il GIO di Continuità, da rappresentanti dei GLH operativi delle scuole di provenienza) Commissione Sostegno Consigli di Classe GLH Operativi (con la partec. dei coordinatori) GLI Analisi Documentazione alunni disabili Proposte Programmazione annuale attività e Progetti Ricognizione BES Analisi Risorse umane e materiali Adeguamento PAI (Programmazione attività di inclusione; Proposte per la formazione e l aggiornamento; Proposte di acquisto di attrezzature, strumenti, sussidi, ausili tecnologici e materiali didattici; Proposte di Progetti POF; ) Linee direttive per stesura -PEI (Alunni certificati ex lege 104/92) -PDP (Alunni altri BES certificati: DSA, ADHD,..) Eventuale individuazione di Alunni BES non certificati e/o Alunni a rischio dispersione Redazione P.E.I. Focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi in presenza di alunni con BES Comunicazioni adempimenti (richieste sostegno a.s. successivo, valutazioni quadrimestrali, ) Verifica programmazione e interventi alunni BES Relazione intermedia e Proposta interventi di sostegno anno scolastico successivo alunni certificati ex lege 104/92 Verifica PEI Predisposizione Scheda tecnica per la richiesta dei posti di sostegno per l anno scolastico successivo Focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi Raccordo con le scuole medie di provenienza per la presa in carico degli alunni BES nuovi iscritti Comunicazioni adempimenti (documento 15 maggio, valutazioni finali, PEI anno successivo) Verifica programmazione e interventi alunni BES Relazione finale e Proposta interventi di sostegno anno scolastico successivo alunni certificati ex legge 104/92 Verifica Finale PEI Predisposizione di ipotesi di PEI anno scolastico successivo Raccolta/documentazione Buone prassi Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola Elaborazione di una proposta di PAI (da discutere e deliberare in Collegio Docenti) Settembre (2-15) Settembre Ottobre Novembre Novembre Gennaio Febbraio (In occasione degli scrutini quadrimestrali) Febbraio Gennaio/Marzo (Prima della scadenza delle iscrizioni) Aprile Giugno (In occasione degli scrutini finali) Giugno (dopo gli scrutini) Entro Giugno SCADENZE 30 Novembre 2014: PEI e PDP In sede di scrutinio quadrimestrale: Relazione Intermedia e richiesta rapporto di sostegno anno scolastico successivo Entro il 15 Maggio: Documento del 15 Maggio, In sede di scrutinio finale: Relazione finale alunni ex lege 104/92 30 Giugno: Ipotesi di PEI e PAI 17

18 PROGETTI POF deliberati dagli OO.CC. N. Titolo progetto Descrizione Risorse umane Note 2 Io ci.provo Laboratorio creativo per l ampliamento dell offerta formativa. Destinato ad alunni diversamente abili 3 Legger..Mente in Area a rischio scena 4 Riscopriamo le Area a rischio tradizioni 5 Educazione alla salute e Prevenzione sociale, Costruire modelli partecipativi di educazione sanitaria con linguaggio scientifico parlando di gravidanze indesiderate, malattie infettive, corpo umano. Strano Pasqualino Amendolia Argirò Fornaciari 6 Adolescenza Area a rischio (dedicata ai genitori) Marchio-Torcasio Insieme al progetto sessualità 7 Il giornale di Istituto cartaceo A cadenza bimestrale. Visibilità, pubblicazione anche on line Santoro 8 Il teatro a scuola Coinvolgere ragazzi più a rischio Carnovale, Ammendolia 18

19 REGOLAMENTO DI ISTITUTO (aggiornamento approvato Collegio docenti 24/9/2013 e consiglio di istituto) Titolo I - Comunità scolastica Art 1 Comunità scolastica: finalità e principi generali La scuola è luogo di istruzione e di educazione, comunità di dialogo, di ricerca e di esperienza sociale, informata ai valori costituzionali. In essa tutte le componenti, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, collaborano allo scopo comune di garantire la realizzazione del diritto allo studio, di promuovere lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, la crescita culturale e professionale degli studenti per un efficace inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro. L azione educativa si fonda sulla qualità delle relazioni insegnante-studente, sull acquisizione del senso di responsabilità e di autonomia, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale. Titolo II Ammissione, frequenza, orari, assenze, uscite e ritardi Art 2 Orario delle lezioni Tutte le componenti sono tenute ad un osservanza precisa e puntuale dell orario scolastico deliberato annualmente dal Consiglio di Istituto. Gli alunni possono entrare a scuola a partire dalle ore 8,00 e attendere il suono della campanella di inizio delle lezioni nell atrio o in spazi appositi dove è garantita la vigilanza di un insegnante; coloro che hanno le lezioni pomeridiane e desiderano rimanere a scuola, dalle ore alle ore 14.15, possono utilizzare unicamente il locale bar. Coloro che escono al termine delle lezioni rientreranno solo alla ripresa delle stesse. Art. 3 Assenze e ammissione 1. Le assenze vanno limitate a casi di effettiva necessità e giustificate all insegnante della prima ora tramite libretto personale dello studente. Se lo studente si presenta a scuola all inizio delle lezioni senza giustificazione viene ammesso alle lezioni dal docente in servizio, il quale segnala sul registro la mancanza della giustificazione: quest ultima dovrà essere portata dallo studente il giorno successivo. Gli studenti che persistono nel ritardare le giustificazioni potranno essere ammessi alle lezioni anche con convocazione della famiglia. 2. Le uscite didattiche e le visite d istruzione programmate dal C.d.C sono a tutti gli effetti parte integrante delle attività didattiche, pertanto, la eventuale non partecipazioni da parte degli studenti, dovrà essere giustificata. 3. Le assenze collettive saranno considerate ingiustificate. 3. Le assenze vengono giustificate dagli insegnanti della prima ora di lezione, a ciò delegati dal dirigente scolastico. La famiglia si preoccuperà di avvisare la scuola, perché ne sia fatta annotazione nel giornale di classe, quando il protrarsi dell assenza sia già prevedibile (es.: ricovero in ospedale ecc.). Nel caso di assenze prolungate o ripetute periodicamente, gli insegnanti e in modo particolare il coordinatore, informeranno la Presidenza, che a sua volta darà comunicazione alla famiglia. La richiesta di giustificazione di assenza superiore a cinque giorni a causa di malattia, deve essere integrata dal certificato medico dichiarante l avvenuta guarigione. L alunno privo di giustificazione viene ammesso con riserva alle lezioni e dovrà presentare regolare richiesta il giorno successivo. Se ciò non avvenisse, o se tale circostanza si ripetesse, l allievo potrà non essere riammesso alle lezioni e sarà avvertita la famiglia. Non saranno accettati certificati medici presentati in ritardo dopo 5 giorni. 4. Non può essere giustificata l assenza per motivi che risultino inattendibili; in tal caso l alunno non sarà riammesso alle lezioni se non dopo che la famiglia abbia fornito ulteriori elementi di giustificazione. La partecipazione degli studenti a manifestazioni non autorizzate né autorizzabili da parte della scuola, viene considerato motivo di assenza non giustificabile. In tal caso la famiglia non chiederà la giustificazione, bensì dichiarerà di essere a conoscenza dell assenza del proprio figlio. Le assenze per motivi non giustificabili vengono valutate ai fini del comportamento. Art.4 Uscite e ritardi 1. Le entrate in ritardo entro dieci minuti dall inizio delle lezioni sono autorizzate dal docente in servizio, senza giustificazione solo se il ritardo non è ripetuto. In presenza di ripetuti ritardi è facoltà del docente o del Dirigente scolastico chiedere giustificazione scritta. Sempre in presenza di ritardi abituali e sistematici, segnalati dal coordinatore di classe alla segreteria, la scuola provvederà ad informare la famiglia. In presenza di eccessi collettivi, su segnalazione del coordinatore di classe il dirigente scolastico può sospendere temporaneamente l autorizzazione a non produrre giustificazione. 2. Le entrate in ritardo oltre i dieci minuti sono autorizzate dal Dirigente scolastico o dal Collaboratore Vicario. I permessi di entrata posticipata non superiore alla prima ora di lezione saranno concessi su richiesta del genitore utilizzando il libretto scolastico personale. Per permessi superiori all ora, da richiedere solo per gravi motivi, è necessaria la presenza del genitori o la loro previa comunicazione telefonica. Eventuali deroghe dovranno essere concordate con il Dirigente Scolastico. 3. Gli alunni non possono lasciare la scuola prima del termine delle lezioni. Le uscite anticipate di intere classi, determinate da improvvise esigenze organizzative sono disposte in anticipo di un giorno con preavviso alle famiglie e annotazione sul registro di classe. I permessi di uscita anticipata, di durata non superiore ad un ora di 19

20 lezione, saranno concessi su richiesta del genitore In presenza di casi particolari può essere richiesta una conferma telefonica da parte dei genitori di minorenni in segreteria. I permessi d uscita anticipata superiori ad un ora possono essere richiesti solo per gravi motivi; in questo caso, se lo studente è minorenne viene richiesta la presenza del genitori. 4. Permessi di uscita anticipata permanente per tutto l anno scolastico, non superiori ai 15 minuti, possono essere autorizzati con richiesta scritta documentata in segreteria fin dall inizio dell anno scolastico. 5. In tutti i casi il docente in servizio annoterà sul registro di classe i ritardi e le uscite anticipate. 6. Nelle ipotesi eccezionali e/o impreviste in cui non fosse possibile assicurare il regolare svolgimento delle lezioni, le classi potranno subire delle modifiche al loro orario o essere autorizzate a entrare posticipatamente o a uscire anticipatamente. 7. Nel caso di improvviso malore dell alunno la scuola presterà i primi soccorsi e si attiverà per informare la famiglia. L alunno, anche se maggiorenne, potrà far rientro a casa solo se accompagnato da un famigliare (l autorizzazione telefonica è considerata sufficiente solo in casi eccezionali). Art 5 Validità dell anno scolastico per la valutazione degli alunni In ottemperanza della Circolare n 20 del 04 marzo 2011 con la quale il MIUR ha dato precise indicazioni circa la validità dell anno scolastico, in applicazione alle disposizioni vigenti di cui all art 14 comma 7 del regolamento per la valutazione degli alunni (DPR 22 giugno 2009, n 122), le famiglie e gli allievi vengono informati che ai fini della validità dell'anno scolastico, compreso quello relativo all ultimo anno di corso, per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato. Sia l art. 2, comma 10, che l art. 14, comma 7, del d.p.r. 122/2009 prevedono esplicitamente, come base di riferimento per la determinazione del limite minimo di presenza, il monte ore annuale delle lezioni, che consiste nell orario complessivo di tutte le discipline e non nella quota oraria annuale di ciascuna disciplina. In tale prospettiva risulterebbe improprio e fonte di possibili equivoci il riferimento ai giorni complessivi di lezione previsti dai calendari scolastici regionali, anziché alle ore definite dagli ordinamenti della scuola secondaria di primo grado e dai quadri-orario dei singoli percorsi del secondo ciclo. Infatti va precisato che il numero dei giorni di lezione previsto dai calendari scolastici regionali costituisce l offerta del servizio scolastico che deve essere assicurato alle famiglie, mentre il limite minimo di frequenza richiesto dalle menzionate disposizioni inerisce alla regolarità didattica e alla valutabilità del percorso svolto dal singolo studente. Per le stesse ragioni, considerato il riferimento al monte ore annuale, è ininfluente il fatto che l orario settimanale delle lezioni sia organizzato su sei o cinque giorni. Pertanto l IIS, in base al proprio ordinamento scolastico, definisce e comunica preliminarmente il monte ore annuale personalizzato in riferimento ad ogni anno di corso, quale base di calcolo per la determinazione dei tre quarti di presenza richiesti dal Regolamento per la validità dell anno, assumendo come orario di riferimento quello curricolare e obbligatorio. gg. validità anno scolastico 206 Limite minimo di Limite massimo assenze monte ore ore frequenza (3/4 CLASSI (monte ore annuale annuale settimanali monte ore personalizzato)¼) personalizzato) TUTTE In base all articolo 14, comma 7, del Regolamento che prevede che le istituzioni scolastiche possono stabilire, per casi eccezionali, analogamente a quanto previsto per il primo ciclo, motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite [dei tre quarti di presenza del monte ore annuale] Tale deroga è prevista per assenze documentate e continuative, a condizione, comunque, che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati, il collegio dei docenti nel definire i criteri generali e ha deliberato le seguenti deroghe: gravi motivi di salute adeguatamente documentati; terapie e/o cure programmate; donazioni di sangue; partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal C.O.N.I. adesione a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese che considerano il sabato come giorno di riposo (cfr. Legge n. 516/1988 che recepisce l intesa con la Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno; Legge n. 101/1989 sulla regolazione dei rapporti tra lo Stato e l Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sulla base dell intesa stipulata il 27 febbraio 1987). Partecipazione a concorsi supportata da idonea documentazione Gravi motivi familiari Casi di impedimento determinati da calamità territoriali Concorsi di formazione culturale e professionali (ad es. frequenza corsi di conservatorio musicale, attività 20

21 sportive presso associazioni riconosciute) Sarà compito del consiglio di classe verificare, nel rispetto dei criteri definiti dal collegio dei docenti e delle indicazioni delle note ministeriali, se il singolo allievo abbia superato il limite massimo consentito di assenze e se tali assenze, pur rientrando nelle deroghe previste dal collegio dei docenti, impediscano, comunque, di procedere alla fase valutativa, considerata la non sufficiente permanenza del rapporto educativo Titolo III Rapporti con le famiglie e partecipazione Art. 6 Rapporti con le famiglie, informazione e organismi 1. Il Consiglio d'istituto, su proposta del Collegio dei Docenti, all inizio dell anno scolastico, definisce modalità e tempi dei rapporti con le famiglie attraverso: assemblea dei genitori, orario settimanale di ricevimento da parte dei docenti, incontri collegiali con la presenza dei genitori, comunicazioni permanenti sul profitto individuale degli alunni, circolari, lettere di comunicazione o convocazione 2. All inizio del primo anno di corso la sottoscrizione del Patto di corresponsabilità educativa ha lo scopo primario di illustrare i contenuti della programmazione educativa e didattica d'istituto, le scelte formative, didattiche, organizzative e gestionali adottate. Il Patto di corresponsabilità educativa è parte integrante del presente Regolamento. 3. In presenza di situazioni particolari dello studente che richiedano uno specifico coinvolgimento delle famiglia, gli insegnanti invitano i genitori a colloquio tramite richiesta verbale, richiesta scritta sul libretto personale o lettera dell ufficio di segreteria della scuola. 4. Il coordinatore di classe segnalerà alla segreteria, per le opportune comunicazioni, assenze di studenti continuative superiori alla settimana. Art. 7 Consigli e assemblee di classe 1. Oltre al piano annuale delle attività, richieste di particolari convocazioni del Consiglio di classe vanno presentate per iscritto dal coordinatore di classe, con o.d.g., una settimana prima in segreteria. 2. Le richieste di assemblee di classe degli studenti vanno consegnate in presidenza, controfirmata dai docenti delle ore destinate alla stessa, almeno tre giorni prima. Queste si debbono svolgere con rotazione tra le diverse materie interessate. I docenti predetti sono tenuti alla vigilanza anche se non assistono alla riunione e sono tenuti all intervento in caso di accertata impossibilità di ordinato svolgimento. La verbalizzazione a cura degli studenti va consegnata in Presidenza. Art. 8 Assemblea di istituto 1. L assemblea di tutti gli studenti dell istituto va richiesta per iscritto, con o.d.g. ed eventuale richiesta di ingresso di esterni, e presentata in Presidenza almeno cinque giorni prima. Possono richiedere un assemblea generale i rappresentanti nel Consiglio di Istituto o i rappresentanti di tutte le classi. L assemblea è gestita dagli studenti; vi possono assistere, con facoltà di intervento, il Dirigente scolastico o un suo Delegato, ed i docenti secondo l orario di servizio. Per situazioni particolari la Presidenza può organizzare l assemblea di istituto in locale diverso dai locali della scuola. 2. L assemblea di istituto può essere richieste anche per area (biennio, triennio, indirizzi). La richiesta scritta va presentata almeno cinque giorni prima e deve essere firmata da tutti i rappresentanti delle classi interessate. 3. I rappresentanti di istituto e di classe possono inoltre riunirsi in Comitato durante l anno scolastico, per un massimo di dieci ore annue, per meglio coordinare le rappresentanze di istituto e di classe con le attività di assemblee di classe e di istituto Art. 9 Assemblea dei genitori I genitori degli studenti iscritti o coloro che ne esercitano la patria potestà hanno la facoltà di riunirsi in assemblea di classe o di istituto, su argomenti a carattere scolastico o educativo, previo autorizzazione rilasciata dal Dirigente Scolastico. La richiesta deve essere presentata dai genitori rappresentanti di classe e/o di Istituto. In assenza di richieste il Dirigente scolastico convoca in via ordinaria almeno una volta all anno e comunque ogni qualvolta si renda necessaria. Titolo IV - Diritti, doveri e disciplina per gli studenti Art. 10 Diritti 1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e valorizzi, anche attraverso l orientamento, l identità di ciascuno. Ha altresì diritto: alla libera espressione del proprio pensiero nell assoluto rispetto dell operato del docente e del pensiero altrui; ad essere ascoltato e ricevere motivazioni di consensi o dinieghi; al recupero delle carenze ed al potenziamento delle proprie capacità; a conoscere gli obiettivi didattici ed educativi, il percorso per raggiungerli, le fasi del suo curricolo, le strategie e gli strumenti di verifica, i criteri di valutazione, le competenze e le prestazioni che gli saranno richieste alla fine dell anno; alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. 2. L istituzione deve garantire la tutela della salute: curando l attrezzatura usata secondo le norme prevenzione infortuni; curare che l abbigliamento non limiti l esigenza di sicurezza durante le attività di laboratorio; organizzare il lavoro in modo da prevenire il pericolo. Tutti devono collaborare alla cura dell igiene personale e della pulizia del posto di lavoro e segnalando ai responsabili ogni situazione di rischio. 21

22 Art. 10 Doveri 1. Gli studenti sono tenuti: a frequentare regolarmente i corsi; ad assolvere assiduamente agli impegni di studio; al rispetto nei confronti del capo di Istituto, dei docenti, del personale non docente; a portare sempre in aula il materiale necessario; a prendere nota dei compiti assegnati, senza ostacolare l attività di insegnamento ed il lavoro dei compagni; 2. Gli studenti devono condividere la responsabilità di rendere accogliente l ambiente scolastico e averne cura come importante fattore di qualità di vita della scuola. Il rispetto degli ambienti, il corretto utilizzo di strutture, arredi, macchinari e sussidi didattici è dovere di ognuno ed espressione di senso di responsabilità, in modo da non arrecare danno al patrimonio della scuola. Chi sarà riconosciuto responsabile di danneggiamento (alunno, classe o dei laboratori) sarà tenuto a risarcire il danno. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dell istituto e dal Documento di Valutazione dei Rischi. 3. E sempre vietato: il fumo in tutti gli ambienti della scuola; l utilizzo di cellulari, i riproduttori musicali ed altri dispositivi elettronici durante le ore di lezione; scattare foto o realizzare filmati all interno della scuola. I trasgressori potranno essere puntiti a norma di legge. L utilizzo di apparecchi elettronici in ore di lezione comporta il loro immediato ritiro e la riconsegna in Presidenza solo ai genitori. Non è consentita in qualsiasi modo la diffusione di immagini altrui e degli ambienti scolastici, non preventivamente autorizzata. 4. Durante le attività didattiche, nei laboratori e nei reparti di lavorazione, gli studenti devono rispettare il regolamento per essi predisposto e le relative norme di sicurezza. 5. Nelle aule e nei laboratori non è consentito consumare cibi e bevande nemmeno durante la ricreazione. 6. Per non disturbare lo svolgimento della lezione le richieste di uscite dall aula devono essere limitate allo stretto necessario, per una sola persona per volta con un rientro sollecito. Nel cambio dell ora gli studenti non possono lasciare la classe. Gli spostamenti necessari da aule, laboratori, palestra, al cambio dell ora, secondo le istruzioni dei docenti, devono avvenire ordinatamente e con sollecitudine. 7. Gli studenti che non si avvalgono dell insegnamento della Religione cattolica e che scelgono per attività di studio individuale dovranno recarsi per attività di studio in biblioteca o in Laboratorio, sotto la sorveglianza delle persone incaricate. Se la biblioteca o i laboratori fossero chiusi per particolari impedimenti, gli stessi dovranno restare in classe. Art. 11 Vigilanza degli alunni 1. I Docenti, il Dirigente Scolastico e i collaboratori scolastici svolgono la funzione di vigilanza sugli alunni negli spazi e negli orari di loro pertinenza. I docenti della prima ora sono tenuti alla presenza in aula cinque minuti prima dell inizio delle lezioni. Ogni docente è tenuto a dare con la massima sollecitudine il cambio al collega alla conclusione dell ora di lezione. 2. In caso di assenza temporanea o di ritardo dei docenti, il personale ausiliario è tenuto a segnalare la situazione in segreteria ed a vigilare sugli alunni, finché il Dirigente Scolastico non adotti i provvedimenti necessari. I docenti sono tenuti a vigilare sugli alunni anche durante l intervallo in base ai turni di sorveglianza prestabiliti. Il personale ausiliario è tenuto alla vigilanza degli spazi comuni loro affidati. Art. 12 Comportamenti in classe 1. Poiché il comportamento degli studenti adeguato all attività di studio ed alla vita comune favorisce il clima necessario all esercizio dei doveri e dei diritti ricordati sopra, nel caso di cinque note disciplinari a registro serie e motivate, il Consiglio di classe potrà procedere ad un provvedimento di sospensione, adeguatamente motivato. 2. Nel caso di numerose, ripetute e sistematiche assenze e ritardi dell alunno, non dovute a cause di forza maggiore, il coordinatore provvederà a segnalare alla Presidenza la necessità di rientro a scuola solo se accompagnato dai genitori. 3. Nel caso di ripetute e immotivate omissioni in classe dei compiti assegnati, della sistematica mancanza del materiale indispensabile all attività di lezione, il docente della materia potrà provvedere alla assegnazione a registro di una valutazione negativa nella disciplina. Art. 13 Disciplina 1. I provvedimenti disciplinari hanno sempre finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all interno della comunità scolastica. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato invitato ad esporre le proprie ragioni. Art. 14 Principio di proporzionalità Il regolamento dell IIS riconosce che le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate all infrazione disciplinare e ispirate al principio di gradualità. Esse hanno finalità educative e sono dirette al rafforzamento del senso di responsabilità e al ripristino dei corretti rapporti all interno della comunità scolastica nonché al recupero dello studente attraverso attività di natura sociale, culturale e, in ogni caso, a vantaggio della comunità scolastica.le sanzioni tengono conto della situazione personale dello studente. Art. 15 Principio risarcitorio 22

23 Le sanzioni disciplinari sono ispirate al principio della riparazione del danno e sono sempre irrogate tenendo conto della situazione personale dello studente, della gravità del comportamento e delle conseguenze che da esso derivano. Art. 16 Sostituzione delle sanzioni L organo competente offre sempre allo studente la possibilità di sostituire le sanzioni con altri provvedimenti e incombenze che si esplicano nella collaborazione ai servizi interni della scuola o altre attività con finalità sociali che possano utilmente costituire una riparazione ed un ammonimento Allo studente è sempre offerta la possibilità di Art. 17 Tipologia delle sanzioni In ottemperanza al D.P.R 21/11/2007 n. 235 nel caso di violazione delle disposizioni contenute nei precedenti articoli sono previste, in rapporto alla gravità delle stesse, le seguenti sanzioni: a ammonimento verbale di competenza del docente e del dirigente scolastico; b- ammonimento scritto sul registro di classe di competenza del docente o del dirigente scolastico; c censura scritta inviata per lettera alla famiglia di competenza del dirigente scolastico; d sospensione dalle lezioni, per gravi e reiterate infrazioni disciplinari, per un periodo non superiore ai 15 giorni di competenza del consiglio di classe; e - sospensione dalle lezioni, per gravi e reiterate infrazioni disciplinari, a causa di comportamento dannoso alle persone ed alle cose, per un periodo superiore ai 15 giorni di competenza del consiglio d istituto; f- esclusione dallo scrutinio finale o non ammissione all esame finale di competenza del consiglio d istituto, a seguito di reati, di comportamenti sistematici gravemente negativi per le persone e le cose. I casi di non ammissione all anno scolastico seguente per valutazioni di comportamento sono stabiliti, su proposta del Collegio docenti, con apposita delibera del Consiglio di Istituto, parte integrante del presente Regolamento. L'allontanamento immediato e permanente dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto in via d urgenza dal dirigente scolastico quando siano stati commessi reati che violano la dignità e il rispetto della persona umana o vi sia pericolo per l'incolumità delle persone. Art (Allontanamento dall Istituto) I provvedimenti sanzionatori che comportano direttamente l allontanamento dalla comunità scolastica sono disposti solo in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori a 15 giorni. Tali sanzioni sono irrogate soltanto previa verifica, da parte della scuola, della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si evinca la responsabilità disciplinare dello studente. L allontanamento per periodi superiori a 15 giorni può disporsi quando siano commessi reati o vi sia pericolo per l incolumità delle persone. In tal caso la durata dell allontanamento deve essere commisurata alla gravità del fatto ovvero al permanere della situazione di pericolo. Art (Esclusione dallo scrutinio finale e sanzioni più gravi) Nei casi di recidiva, di atti di violenza grave o comunque connotati da particolare gravità tale da ingenerare allarme sociale, ove non siano esperibili interventi per il reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella comunità durante l anno scolastico, la sanzione è costituita dall allontanamento con esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione all esame di Stato. Nei casi relativamente meno gravi può essere disposto l allontanamento fino al termine dell anno scolastico. Art (Rientro nella comunità scolastica) Nei periodi di allontanamento non superiore a 15 giorni, deve mantenersi, per quanto possibile, un rapporto con lo studente e con i suoi genitori, al fine di preparare il rientro nella comunità scolastica. I docenti del Consiglio di classe avranno il compito di favorire il reinserimento nel tessuto scolastico dell alunno allontanato, promuovendo ogni iniziativa diretta a ripristinare il dialogo educativo. Art 21 - Criteri di valutazione delle sanzioni disciplinari Gli elementi di valutazione della gravità sono: - l intenzionalità del comportamento. - La reiterazione della mancanza. - La sussistenza di altre circostanze aggravanti o attenuanti con riferimento anche al comportamento pregresso dello studente Art. 22 Organi preposti ad irrogare le sanzioni Gli organi preposti ad irrogare i provvedimenti disciplinari sono: - Docente - Dirigente Scolastico - Consiglio di Classe - Il Consiglio d Istituto Il docente della classe potrà richiamare verbalmente alla disciplina l alunno che non osserva le regole di base della convivenza civile; in caso di recidiva, annoterà sul giornale di classe il comportamento dell alunno e ne darà immediata comunicazione, tramite il collaboratore responsabile di piano, al Dirigente Scolastico. 23

24 Tenendo conto della gradualità delle sanzioni, il Dirigente Scolastico o il suo delegato terrà conto che, dopo il primo richiamo verbale, i successivi saranno scritti e comunicati ai genitori. Dopo due o più ammonizioni scritte il Dirigente Scolastico valuterà l allontanamento temporaneo da uno a tre giorni dalle lezioni. Le sanzioni che comportano direttamente l allontanamento dalla scuola, per periodi inferiori a quindici giorni, sono adottate dal Consiglio di classe. Le sanzioni che comportano l allontanamento dalla scuola, per periodi superiori a quindici giorni, sono adottate dal Consiglio di Istituto. La sanzione dell allontanamento superiore a quindici giorni e quelle che implicano l esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all esame di Stato sono adottate dal Consiglio d Istituto, dopo aver acquisito preventivo parere del Consiglio di classe. Art. 2 - (Decadenza dalle cariche elettive) L applicazione di qualunque sanzione disciplinare - a partire dal richiamo scritto in numero superiore a 2 - comporta la decadenza dello studente dalla carica elettiva eventualmente ricoperta per l anno scolastico in corso ovvero fino alla scadenza, in caso di appartenenza ad un Organo collegiale Art. 23 Impugnazioni E istituito dal Consiglio di Istituto l Organo di Garanzia ai sensi del DPR 235/2007, formato da un insegnante eletto dal Collegio dei docenti, da un genitore individuato tra i membri del Consiglio d istituto, uno studente eletto dall assemblea d istituto, il Dirigente scolastico. Contro le sanzioni disciplinari di cui al punto c e d è ammesso ricorso all Organo di Garanzia, entro 15 giorni dalla comunicazione della loro irrogazione; l Organo di Garanzia decide, su richiesta degli studenti direttamente interessati, anche sui conflitti che sorgano all'interno della scuola in merito all'applicazione del presente regolamento. Per le sanzioni di cui ai punti e, f il ricorso va presentato al Dirigente dell Ufficio Scolastico Provinciale. Titolo V Laboratori, biblioteca, aule Art. 24 Laboratori, aule e spazi comuni 1. Locali, arredi e strutture e attrezzature devono essere conservarti nel migliore dei modi. E vietato scrivere su muri, vetri, infissi, banchi, sedie e armadi, gettare carta o altro fuori dagli appositi contenitori. Agli alunni è consentito fare uso dei locali della scuola negli orari di apertura per attività di studio e di riunione, solo in presenza di un docente responsabile. 2. L accesso al bar è consentito prima dell inizio delle lezioni, durante l intervallo e nella pausa pranzo, per gli alunni della classe IV Indirizzo Odontotecnico. Art. 25 Biblioteca 1. Le biblioteche presenti nelle sedi dell IIS dell'istituto sono strutture culturale preposte all'attività di insegnamento, di studio, di educazione, di aggiornamento e di ricerca. E' aperta, per il prestito e la consultazione di libri, riviste di settore e videocassette, agli alunni, al personale docente e non docente, nell'orario stabilito all'inizio di ogni anno scolastico ed esposto all'ingresso della biblioteca. I libri ottenuti in prestito dalla biblioteca devono essere conservati con cura e restituiti entro 30 giorni. Alla scadenza il prestito potrà essere rinnovato solo per altri 30 giorni. I ritardatari nella riconsegna dei libri verranno dapprima richiamati verbalmente, dopo 15 giorni verrà inviato un sollecito scritto con la segnalazione della mancata consegna. Qualora i libri e le riviste non rientrino entro i termini sollecitati o risultino danneggiati, i responsabili saranno tenuti a risarcire alla scuola il corrispondente valore del libro o della rivista al momento vigente. 3. Sono riservati alla sola consultazione i dizionari e le enciclopedie. Qualora in una classe occorrano testi per particolari lavori, il periodo del prestito potrà essere prolungato a discrezione dei responsabili della biblioteca. Tutti i libri in prestito dovranno rientrare in biblioteca comunque entro la fine di maggio. Oltre tale data, il prestito sarà concesso solo agli studenti maturandi che dovranno restituirli entro e non oltre il 15 luglio. 4. Il patrimonio librario è un bene comune e come tale deve essere rispettato, sono perciò vietati danneggiamenti e sottolineature su qualsiasi testo. In biblioteca non è permesso parlare, consumare cibi e bevande, utilizzare cellulari. Titolo VII Regolamenti particolari e riferimenti Art. 26 Regolamenti particolari 1. In caso di infortunio o di malessere improvviso la scuola si metterà immediatamente in contatto con la famiglia perché provveda a ritirare il proprio figlio personalmente delegando una persona di propria fiducia. Qualora lo si ritenga necessario la scuola provvederà a chiamare un ambulanza. 2. Nel caso di assemblea sindacale in orario di servizio, le famiglie saranno preavvertite dell uscita anticipata o dell entrata posticipata degli alunni. 3. Nel caso di sciopero dei docenti o del personale i genitori saranno avvisati dalla Presidenza. 4. Richiesta di esonero dall attività di educazione fisica La richiesta di esonero dall attività pratica di educazione fisica deve essere fatta utilizzando l apposito modulo fornito dalla segreteria; deve essere, inoltre, corredata da regolare certificazione medica. 24

25 La frequenza alle lezioni di educazione fisica è obbligatoria per tutti gli studenti, anche per gli esonerati dalla attività pratica. 5.allievi che non si avvalgono dell insegnamento della religione cattolica L opzione operata all atto dell iscrizione ha effetto per tutto il ciclo scolastico, salvo diversa indicazione nel momento dell iscrizione all anno successivo. In particolare, coloro che hanno scelto di allontanarsi dall edificio scolastico non possono sostare nell ambito della scuola.(circ. 18 A del 4/10/00). 6. informazione per iniziative Ogni possibile iniziativa, che arrechi modifiche al regolare svolgimento delle lezioni, deve essere nota alla presidenza almeno cinque giorni prima della sua effettuazione, per consentirne l informazione alle classi interessate almeno tre giorni prima della sua realizzazione. 7. Divieto di portare a scuola materiale non didattico É fatto divieto di portare a scuola qualsiasi oggetto che si configuri come materiale non didattico. Poiché l uso di tali oggetti può creare distrazione durante l attività didattica, questi dovranno essere consegnati all operatore scolastico che rilevi la violazione del divieto. L oggetto sarà riconsegnato, su richiesta scritta del proprietario e con l avallo dei genitori, entro e non oltre giorni cinque dalla consegna, con esonero da parte della scuola di ogni obbligo di diligenza per la custodia. Titolo VIII: danneggiamenti Secondo l art del codice civile qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno. In particolare, i danni arrecati alle suppellettili, alle strutture, alle dotazioni e sussidi didattici devono essere completamente risarciti da coloro che li hanno compiuti o, nel caso in cui non sia possibile individuare il responsabile, dall intera classe o dalle classi coinvolte. L ammontare dell importo viene valutato in modo insindacabile dall ufficio tecnico. Il pagamento va effettuato all Istituto tramite versamento in conto corrente postale che costituirà ricevuta dell avvenuto adempimento. Ogni costo di riparazione e/o sostituzione sarà adeguatamente documentato. Dopo aver seguito tutte le procedure di garanzia nei confronti degli studenti previste dal regolamento, (compreso il necessario coinvolgimento delle rispettive famiglie), nel caso in cui uno o più studenti individuati come responsabili di un danneggiamento doloso, si rifiutino di rimborsare il debito nei confronti della scuola, si deliberano i seguenti provvedimenti: debiti riferiti al gruppo classe: se non vengono rimborsati, la classe non potrà partecipare ad alcuna uscita, nemmeno di ricreazione durante l intervallo nel cortile esterno, né viaggio di istruzione; il provvedimento è rinviabile anche all anno successivo, qualora il danneggiamento venga causato successivamente all effettuazione del viaggio d istruzione stesso. singoli studenti individuati responsabili del danneggiamento [classi 1^, 2^, 3^,4^]: nel caso di danni superiori all importo di 5 non verrà accettata l iscrizione alla classe successiva se non verrà risarcito il danno. singoli studenti individuati responsabili del danneggiamento [classi 5^] nel caso di danni superiori all importo di 5, non verrà consegnato il diploma di qualifica o il diploma di esame di stato né alcun documento sostitutivo se non verrà risarcito il danno. in tutti i casi, finché il debito personale non verrà rimborsato, lo studente non potrà avere dalla segreteria della scuola alcuna certificazione relativa al suo percorso di studio. in tutti i casi, qualora lo studente voglia saldare il debito solo al termine dell anno scolastico, ai fini di ottenere la necessaria documentazione sul proprio percorso di studi, dov rà versare una somma maggiorata del 50% rispetto all importo dovuto per il debito personale. Titolo IX: divieto di fumare E assolutamente vietato fumare dentro i locali dell Istituto; lo stesso divieto vige anche negli spazi aperti fino alla distanza di 5 metri da porte e finestre dell edificio scolastico (legge n /11/1975; direttiva Pres. del Consiglio 14/12/1995; legge 16/01/2003 n.3). Ogni abuso sarà severamente ammonito e sarà addebitata la relativa multa. Titolo X: divieto di consumo di bevande alcoliche a) In nessuna occasione è consentito portare e consumare alcolici (birra, vino, alcol pops, superalcolici) negli spazi dell Istituto, sia interni che esterni. Se un insegnante o personale ATA sorprende uno studente a portare o consumare alcolici negli spazi interni e/o esterni all Istituto scolastico, deve seguire la seguente procedura: 1. L alcolico verrà immediatamente consegnato all operatore scolastico il quale avviserà il Dirigente scolastico o un suo delegato il quale farà un richiamo scritto; 2. La famiglia verrà convocata dal Dirigente scolastico o un suo delegato e verrà consegnato l alcolico; 3. In caso di reiterato comportamento è prevista la sospensione per lo studente. Come previsto dal Provvedimento 16/03/2006 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, non è consentito al personale della scuola in servizio portare e/o consumare alcolici nell ambito dell attività scolastica e didattica. Titolo XI: divieto di uso e/o spaccio di sostanze stupefacenti o psicotrope 25

26 Nel caso in cui il Dirigente scolastico, un insegnante, un personale A.T.A., un genitore o uno studente si accorgesse che uno studente detenga e/o usi sostanze stupefacenti o psicotrope si dispone quanto segue: la persona viene trattenuta e accompagnata dal Dirigente scolastico o da un suo delegato e viene chiesto l intervento delle Forze dell ordine, le sole competenti a decidere se trattasi di spaccio (configurante reato e in quanto tale previsto e regolato dall art. 73 D.P.R.309/90) o di detenzione (configurante illecito amministrativo e disciplinato dall art.75 D.P.R. 309/90). Art. 27 Riferimenti e patto Il presente Regolamento è adottato in attuazione del D.Lvo 297/94. Per tutto quanto non esplicitamente riportato fanno ovviamente fede le norme vigenti. Insegnanti, studenti, genitori e personale che opera nella scuola hanno il dovere del rispetto reciproco, della cura dell ambiente, di concorrere all ordinato svolgimento della vita scolastica in tutte le sue articolazioni e si impegnano, con diversa responsabilità, all osservanza delle norme del presente Regolamento e del Patto Educativo di Corresponsabilità sottoscritto in occasione della iscrizione. B- Regolamento per l utilizzo dei Laboratori Art. 1 Accesso L accesso ai Laboratori è consentito agli I.T.P., agli aiutanti tecnici addetti e alle classi che devono seguire le lezioni. Gli studenti possono accedere ai laboratori solo se accompagnati da un docente, muniti di camice e degli strumenti indicati dal docente. Art. 2 Sicurezza In base alle norme vigenti tutti gli studenti impegnati nei laboratori sono tenuti ad osservare scrupolosamente le indicazioni degli insegnanti in materia di sicurezza propria ed altrui. È assolutamente vietato l utilizzo degli strumenti, delle macchine utensili agli studenti se non in presenza di un docente operante in laboratorio o di un aiutante tecnico suo delegato, seguendo accuratamente le disposizioni assegnate. È vietato a tutti rimuovere o comunque alterare i dispositivi di sicurezza presenti sulle macchine utensili. Art. 3 Comportamento È assolutamente vietato consumare cibi o bevande all interno del reparto, così come scrivere su banchi, muri o manomettere gli strumenti di lavoro. Art. 4 Materiali e macchine Non è possibile il prelievo di materiale ingombrante dal magazzino da parte degli studenti senza l autorizzazione del docente responsabile. Non è possibile prelevare dal reparto attrezzature, strumenti, o altro materiale senza l autorizzazione del docente responsabile. Se si riscontra un problema relativo alle macchine utensili o agli impianti presenti nei laboratori và immediatamente segnalato al responsabile di reparto. Art. 5 Ordine Al termine delle esercitazioni ogni studente è tenuto a risistemare il proprio posto di lavoro. I docenti utilizzatori dei laboratori devono accertarsi che all inizio e alla fine della lezione lo stesso sia in condizioni di ordine e pulizia tali che possano permettere il normale svolgimento della lezione successiva: in difetto bisogna segnalare il fatto a chi di dovere. Art. 6 Osservanza Chi non osserva ripetutamente il presente regolamento verrà allontanato dai laboratori e non potrà essere ammesso alle lezioni successive senza l autorizzazione della presidenza. All. 1 TABELLA DI SINTESI L'elenco che segue rappresenta la fattispecie più prevedibile di comportamenti che, non ottemperando ai doveri prescritti agli studenti, sono sanzionabili disciplinarmente ed è quindi esemplificativo e non esaustivo di ogni possibile infrazione. Nei casi non previsti in modo esplicito, Docenti e Dirigente procederanno per analogia ispirandosi ai principi del Regolamento d istituto. 26

27 TABELLA A Infrazioni disciplinari che abbiano come sanzione massima la sospensione fino 15 giorni INFRAZIONE SANZIONE SANZIONE PER REITERAZIONE SOGGETTO CHE SANZIONA Comportamento scorretto e di disturbo durante la lezione Ammonizione orale Ammonizione scritta Docente Uso di termini volgari e offensivi Comportamento volto a ridicolizzare e/o emarginare i compagni Ammonizione scritta Al 4 avvertimento scritto è prevista l ammonizione; al 9 avvertimento l allontanamento dalle lezioni Docente Dirigente scolastico Consiglio di classe Ammonizione scritta allontanamento dalle lezioni da 1 a 3 giorni Docente Consiglio di classe Mancato rispetto del materiale altrui Ammonizione orale Ammonizione scritta Docente Assenze collettive Ritardi abituali Elevato numero di assenze; Assenze strategiche Ritardi nel presentare la giustificazione Mancanza di rispetto,della pulizia sia dell aula che di ciascun ambiente scolastico Scritte su muri, banchi e porte Danneggiamenti involontari di attrezzature e strutture Comunicazione alle famiglie -Informazione alla famiglia -Convocazione della famiglia -possibilità di recupero del tempo-scuola Docente Coordinatore Annotazione sul Registro di classe Comunicazione alle famiglie Docente Annotazione sul Registro di classe Ammonizione scritta Docente Ammonizione orale o scritta Pulizia dell'aula o di altro ambiente scolastico Docente Ammonizione orale o scritta. Eventuale risarcimento del danno Docente Dirigente Scol. Annotazione sul Registro di classe Eventuale risarcimento del danno. Docente Dirigente Scolastico ulare durante le ore di lezione. Il docente sequestra il cellulare fino al termine della lezione.l annotazione sul Registro di classe, diventa ammonizione se l'uso è reiterato Annotazione sul Registro di classe, che diventa ammonizione Docente Violazione del divieto di fumo nei locali scolastici. Manifestazioni d intolleranza e discriminazione Comportamento scorretto durante viaggi d'istruzione e/o visite guidate Gravi offese alla persona, alla morale, alle religioni e alle istituzioni Atti di bullismo Atti violenti e forme di intimidazione non perseguibili Richiamo verbale - Ammonizione scritta e sanzioni previste dalle norme di legge. -Sospensione per 1 giorno e sanzioni previste dalle norme di legge. Docente Dirigente Ammonizione scritta Sospensione da 1 a 15 giorni Docente Consiglio di classe Al rientro, convocazione dei genitori. Allontanamento dalla comunità scolastica fino a 3 gg. Allontanamento dalla comunità scolastica fino a 3 gg. In casi gravi, rientro immediato dello studente con spese a carico della famiglia. Non partecipazione, nell anno in corso e seguente, a nessun tipo di attività extra scolastica. Sospensione da 1 a 15 giorni Sospensione fino a 15 giorni Sospensione fino a 15 giorni Consiglio di classe Dirigente Scolastico Consiglio di classe Consiglio di classe Scuse pubbliche Convocazione dei genitori Sospensione da 1 a 15 giorni. Consiglio di classe 27

28 penalmente INFRAZIONE SANZIONE SANZIONE PER REITERAZIONE Mancanza di rispetto nei confronti di compagni, DS,docenti e personale ATA Scuse pubbliche Convocazione dei genitori Sospensione fino a 15 giorni Introduzione nella scuola di alcolici e/o consumo degli stessi Convocazione dei genitori Sospensione fino a 15 giorni SOGGETTO CHE SANZIONA Consiglio di classe Consiglio d istituto Consiglio di classe Consiglio d istituto Allontanamento non autorizzato dall aula o dal luogo di svolgimento delle attività didattiche durante l orario scolastico. Richiamo verbale e comunicazione scritta alla famiglia. Sospensione fino a 15 giorni Consiglio di classe Consiglio d istituto TABELLA B INFRAZIONI DISCIPLINARI GRAVI Infrazioni disciplinari che hanno come sanzione la sospensione per un periodo superiore a 15 giorni / esclusione dallo scrutinio finale / non ammissione all esame di stato COMPORTAMENTI che si caratterizzano come infrazione ai doveri Reati che violano la dignità della persona umana; Minacce gravi; Furto; Manomissione o alterazione di documenti ufficiali; Mancato rispetto volontario di norme di sicurezza e regolamenti che possono essere pericolosi per sé e per gli altri. CHI Accerta e stabilisce la sanzione - Il Dirigente scolastico verifica la sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si desuma che l infrazione disciplinare sia effettivamente commessa - Il Consiglio d Istituto adotta la sanzione, previo parere del Consiglio di classe 28

29 PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ Al fine di consentire all istituzione scolastica di realizzare con successo le finalità educative e formative cui è istituzionalmente preposta, ciascun soggetto (dirigente scolastico, personale della scuola, docenti, studenti e genitori) è tenuto ad adempiere correttamente ai doveri che l ordinamento gli attribuisce. I diritti e i doveri dei diversi soggetti, i rapporti reciproci che intercorrono tra l istituzione scolastica, la famiglia e lo studente sono declinati nel documento denominato patto educativo di corresponsabilità. Questo strumento innovativo (introdotto dal D.P.R. 235 del 21/11/07) ha lo scopo di impegnare tutte le componenti a condividere i nuclei fondanti e le priorità dell azione educativa. Viene consegnato, condiviso e sottoscritto al momento dell iscrizione. I DOCENTI Al fine di garantire percorsi di apprendimento che soddisfino il diritto allo studio DOVERI DIRITTI GLI ALUNNI per promuovere la preparazione sociale, culturale e professionale DOVERI SI IMPEGNANO A Rispettare la personalità dello studente e incoraggiare il suo percorso di istruzione e formazione Creare un ambiente educativo sereno e produttivo; Favorire momenti di ascolto e dialogo; Incoraggiare il processo di formazione di ciascuno; Favorire la solidarietà e l accettazione dell altro; Favorire serietà e impegno nel lavoro in classe, esigendo il rispetto delle persone, dei tempi, delle cose Rispettare i tempi e i ritmi dell apprendimento, facendo acquisire una graduale consapevolezza nelle proprie capacità per affrontare, con sicurezza, i nuovi apprendimenti; Favorire l acquisizione ed il potenziamento di abilità cognitive e culturali che consentano la rielaborazione dell esperienza personale Promuovere la motivazione all apprendere e organizzare l attività didattico- educativa attraverso: 1. la definizione e la presentazione degli obiettivi 2. l aiuto metodologico 3. un equa distribuzione del carico di lavoro individuale 4. le opportune fasi di recupero 5 la valutazione periodica, mediante le Diritto al rispetto della propria personalità, delle proprie idee, della propria funzione e della propria SI IMPEGNANO A Prendere coscienza dei personali diritti doveri; Frequentare regolarmente le lezioni, assolvere assiduamente agli impegni di studio. Perciò ritardi e/o uscite anticipate avranno carattere di eccezionalità e saranno tempestivamente giustificate Conoscere e rispettare il regolamento, rispettando gli orari, l edificio, l arredo e il materiale scolastico, mantenendo puliti gli ambienti, con un comportamento corretto anche all ingresso, all uscita, durante le ore di supplenza, senza uscire dalla classe al cambio dell ora Usare un linguaggio consono ad un ambiente educativo nei confronti di docenti, compagni, personale ATA Adottare un comportamento corretto ed adeguato alle diverse situazioni; Non utilizzare a lezione telefoni cellulari. Le famiglie possono in ogni momento segnalare alla scuola eventuali comunicazioni gravi ed urgenti diretti agli alunni Lavorare con continuità e impegno, portando il materiale necessario, senza ostacolare l attività di insegnamento ed il lavoro dei compagni Tenere comportamenti adeguati alla salvaguardia della sicurezza propria e degli altri in condizioni ordinarie e straordinarie di pericolo; Rispettare gli altri accettandone la diversità e le idee; DIRITTI Diritto ad avere un istruzione culturale e professionale qualificata, attenta ai bisogni formativi, che rispetti e valorizzi, anche attraverso attività di orientamento, l'identità di ciascuno Libera espressione del proprio pensiero nel rispetto delle opinioni altrui - essere ascoltato e ricevere motivazioni di consensi o dinieghi Conoscere gli obiettivi didattici ed educativi, il percorso per raggiungerli, le fasi del suo curricolo, le strategie e gli strumenti di verifica, i criteri di valutazione, le competenze e le prestazioni che gli saranno richieste alla fine dell anno I GENITORI SI IMPEGNANO A Soggetti del Ad instaurare ed assicurare un dialogo costruttivo con l istituzione scolastica; progetto vigilare sulla regolare frequenza scolastica dei figli, sul rispetto da parte degli studenti degli orari educativo delle lezioni e degli adempimenti previsti dal Regolamento di Istituto, sulla correttezza della scuola, dei loro comportamenti seguire con continuità l andamento scolastico del proprio figlio e prendere visione sistematicamente per una de suo rendimento scolastico. proficua usare l ora di ricevimento dei docenti e le altre opportunità di incontro per ricevere e dare informazioni collaborazione partecipare agli organismi scolastici secondo le proprie scelte e collaborare con i propri rappresentanti DOVERI assumersi, laddove si verifichino, le responsabilità derivanti dai danni provocati dai propri figli e ove necessario a rifondere i danni arrecati dal proprio figlio/a alle strutture, agli arredi o alle attrezzature della scuola o a terzi nel contesto scolastico; DIRITTI Conoscere, in particolare nell apposito consiglio di classe e nei colloqui con i docenti, l offerta formativa dell istituto, l attività di istruzione, i criteri e gli esiti della valutazione essere informato, nei limiti stabiliti dal Regolamento di istituto, del percorso formativo, dell andamento didattico, del comportamento e delle eventuali assenze continuative dei propri figli esprimere proposte attraverso gli organismi collegiali 29

30 Gli interventi disciplinari sono improntati al rispetto della personalità dello studente, sono finalizzati al recupero di comportamenti consapevolmente corretti ed al miglioramento della partecipazione alla vita della comunità scolastica. Il regolamento d istituto definisce le procedure per la tutela dei diritti dello studente.le sanzioni non devono comportare mortificazioni che compromettano l impegno dello studente. La presente sezione del Patto fa riferimento a quanto disposto dallo Statuto del D.P.R. 24/06/98 N LA DISCIPLINA I comportamenti che si configurano come mancanze disciplinari sono infrazioni dei doveri degli studenti e del corretto funzionamento dei rapporti all interno della comunità scolastica. Per tali comportamenti sono previsti appositi provvedimenti, che tendono a far riconoscere ai responsabili la violazione delle norme causate dai loro gesti, ad impedirne la ripetizione, a favorire la correzione di atteggiamenti scorretti ed infine, ad ottenere la riparazione del danno quando esistente. La responsabilità disciplinare è personale; nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate all infrazione disciplinare e ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Il mancato rispetto del regolamento d istituto comporta l erogazione delle sanzioni disciplinari. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire nella valutazione del profitto. La presente sezione del regolamento definisce quanto disposto dallo Statuto delle Studentesse e degli Studenti di cui al D.P.R. 249/98. CATEGORIA DELLE MANCANZE Il presente elenco di categorie di mancanze disciplinari non è costruito secondo un ordine di progressiva gravità e deve essere inteso come indicativo. Per comportamenti non previsti e non esplicitamente indicati dal regolamento, ci si regola secondo criteri di analogia. Le categorie delle mancanze disciplinari contemplate dal presente regolamento sono le seguenti: a) Mancanza ai doveri scolastici, negligenza abituale; b) Frequenza irregolare e mancata giustificazione delle assenze; c) Ingiustificati ritardi, frequenti ed abituali; d) Frequenti uscite anticipate motivate in modo generico e poco veritiere; e) Alterazioni di documenti e/o firme; f) Mancato rispetto nei confronti del Capo d Istituto, dei docenti, del personale, dei compagni; g) Violazione delle disposizioni organizzative del regolamento d istituto e delle norme di sicurezza; h) Comportamento non corretto e non coerente con i principi sanciti dall art. 1 dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti; i) Utilizzo non corretto delle strutture e del materiale scolastico; j) Danneggiamento di locali e strutture; k) Atteggiamenti che ledano, impediscano, turbino la convivenza civile e produttiva della comunità scolastica; l) Turbamento del regolare andamento della scuola; m) Violenza fisica e/o verbale; n) Furti ed atti di vandalismo; o) Detenzione di oggetti pericolosi; p) Fumare nei locali della scuola in cui è assolutamente vietato. Gli alunni solo in casi eccezionali, possono essere allontanati dalla classe e precisamente a seguito di gravi infrazioni disciplinari da loro commesse. I docenti dovranno affidare gli alunni allontanati dalla classe alla vigilanza momentanea dei collaboratori scolastici. Tale provvedimento deve comunque essere portato urgentemente all attenzione del Dirigente. PROVVEDIMENTI I tipi di provvedimenti disciplinari, previsti in relazione alle categorie delle mancanze esposte nell articolo precedente sono i seguenti: 1. Ammonizione personale; 2. Nota sul registro di classe; 3. Lavori di utilità generale, al di fuori dell orario delle lezioni; 4. Convocazione dei genitori; 5. Avvertimento scritto; 6. Allontanamento dalle lezioni, fino ad un periodo massimo di quindici giorni. Le sanzioni possono essere comminate soltanto dopo che l alunno abbia esposto le proprie ragioni. In relazione a tutti gli elementi connessi con l infrazione, si stabilisce quale sanzione praticare. L organo che irroga la sanzione, può utilizzare anche, provvedimenti secondari di forme e modalità diverse, sostitutivi o aggiuntivi di quanto già previsto, quali: - nota sul diario personale o sul libretto dello studente, da far firmare ai genitori; - il deferimento dello studente al Preside; - l allontanamento temporaneo dello studente dalla singola lezione, qualora ne impedisca il regolare svolgimento. Tutti i provvedimenti che comportino una formulazione scritta concorrono automaticamente a determinare il voto quadrimestrale e finale di condotta; esso è comunque stabilito dal consiglio di classe anche in relazione alle osservazioni dei singoli docenti sul comportamento dello studente interessato. E importante che venga sempre data comunicazione alla famiglia di eventuali provvedimenti presi nei confronti del ragazzo. 30

31 ORGANI COMPETENTI A COMMINARE LE SANZIONI DISCIPLINARI I provvedimenti disciplinari sono irrogati da organi scolastici diversi, secondo il seguente elenco: Dal singolo docente; Dal Dirigente Scolastico; Dal Consiglio di Classe composto dalla sola componente docenti. I provvedimenti disciplinari ai punti sono di competenza del docente e/o del Dirigente scolastico; i provvedimenti 4.5. sono di competenza del Dirigente Scolastico; il provvedimento 6 è di competenza del Consiglio di Classe che successivamente al provvedimento stabilisce la modalità più costruttiva per mantenere rapporti con la famiglia e l alunno in previsione del suo rientro a scuola. LE PROCEDURE I provvedimenti disciplinari vengono irrogati in seguito ad una procedura che ha lo scopo sia di accertare i fatti, sia di garantire condizioni di equità. L avvio del procedimento è dato dalla contestazione di una mancanza che il docente fa ad uno studente. Nei casi di ammonizione in classe e di nota sul registro e/o diario personale, la contestazione può essere formulata all istante anche oralmente ed eventualmente annotata sul registro di classe, insieme alla giustificazione dell allievo. Negli altri casi il Dirigente Scolastico convoca lo studente e, presa nota delle giustificazioni addotte, stabilisce la convocazione dei genitori. Nei casi di competenza del Consiglio di Classe, il Dirigente Scolastico o un docente delegato a questa funzione, ha il compito di acquisire le informazioni necessarie e le giustificazioni addotte dallo studente. In seguito il Consiglio di Classe stabilisce i provvedimenti da adottare; tale decisione opportunamente motivata, viene comunicata per iscritto alla famiglia dello studente. In caso di urgenza o di particolare gravità, il Dirigente Scolastico, consultati i suoi collaboratori, può prendere i provvedimenti che ritenga più opportuni. ORGANO DI GARANZIA Nell IIS è insediato l organo di garanzia composto da: Dirigente che lo presiede e designa il segretario (nel caso in cui ad irrogare la sanzione sia il D. S. o un docente della Commissione, se ne prevede la sostituzione); 1 docente designato dal Consiglio d Istituto; Il docente figura obiettivo studenti; 1 studente designato nell assemblea del Comitato Studentesco; 1 genitore designato dal Consiglio d Istituto. I compiti dell organo di garanzia sono: 1. Invitare gli studenti al rispetto delle regole ed aiutarli a cambiare comportamento. 2. Esaminare periodicamente le situazioni di disagio. 3. Esaminare i ricorsi avverso i provvedimenti disciplinari e decidere in merito. I coordinatori di classe e gli alunni segnaleranno al Preside i casi nei quali sarà necessario l intervento dell organo di garanzia. L organo di garanzia si riunisce tutte le volte che ne venga ravvisata la necessità. Ricorsi Contro la sanzione disciplinare lo studente, entro 15 giorni dalla comunicazione dell irrogazione, può ricorrere all organo di garanzia. Tale ricorso va presentato dallo studente e/o dai genitori, in forma scritta al D. S. Nel caso di allontanamento dalla scuola, il ricorso va presentato entro 30 giorni agli organi competenti. Classe... Nominativo dello studente... Firme Lo studente... I genitori... Il coordinatore del Consiglio di Classe... 31

32 COMUNICAZIONI SCUOLA- FAMIGLIA Consapevole che l efficacia del processo di insegnamento apprendimento non può prescindere dalla partecipazione e responsabilizzazione delle famiglie, l Istituto ha individuato strumenti e strategie per far conoscere le attività e i progetti dell istituto, alfine di favorire il coinvolgimento dei genitori. In particolare, per quanto riguarda la diffusione del POF, sono stati individuati i seguenti strumenti: - Giornata di Scuola Aperta alle famiglie dell hinterland, per l orientamento in ingresso degli studenti della scuola media. - Partecipazione alle giornate dell Orientamento organizzate dagli Enti locali, con stand informativi sull offerta formativa dell istituto. - Incontro per l Accoglienza dei genitori degli allievi delle classi iniziali - Condivisione del Patto educativo di corresponsabilità - Distribuzione di una sintesi del POF - Circolari su tutte le attività extra curriculari proposte. Per quanto attiene alle modalità di comunicazione relative al processo di apprendimento degli studenti, sono utilizzati i seguenti strumenti: - Diffusione e comunicazione dell orario di ricevimento settimanale dei docenti - Incontri pomeridiani con tutti i docenti - Consegna pagella al termine di ogni trimestre - Pubblicazione tabellone dei risultati finali - Controllo rigoroso delle assenze, dei ritardi e delle uscite anticipate, anche attraverso sms tempestivamente inoltrato alle famiglie o a convocazione telefonica o scritta. Ulteriori momenti d incontro potranno essere instaurati dai genitori con il Coordinatore della classe, il quale, comunque, nei casi in cui ne ravvisasse la necessità, contatterà immediatamente direttamente le famiglie. 32

33 OFFERTA FORMATIVA IIS Il panorama dell organizzazione scolastica è in evoluzione perché si è avviato da qualche anno un completo ridisegno dell assetto organizzativo che impegna il livello della gestione, professionale e sociale. Si è affermata la consapevolezza che il sistema scolastico, il sistema formativo, quello dell orientamento e il mondo del lavoro debbano integrarsi in modo totalmente produttivo, proponendo percorsi formativi che si concludano con l impiego di ciascuna persona nell attività più consona alle proprie caratteristiche e alle proprie scelte. In particolare si devono predisporre le condizioni affinché gli allievi che raggiungono i nodi decisionali del percorso formativo, possano operare la scelta in modo consapevole e non irreversibile. L estensione dell obbligo scolastico da otto a 10 anni unitamente all obbligo formativo fino al 18 anno d età o fino al conseguimento di una qualifica professionale impegna la nostra scuola a fornire agli allievi le competenze necessarie per inserirsi nel mondo del lavoro. Per questo il nostro IIS svolge sistematicamente iniziative finalizzate al successo formativo, alla lotta contro la dispersione, all'orientamento cooperando ed interagendo con tutte le agenzie presenti sul territorio. Gli istituti professionali sono, come un articolazione dell area dell istruzione tecnico-professionale considerata, nel suo complesso, come un laboratorio di innovazione e di costruzione del futuro, soprattutto a servizio delle comunità locali, capace di trasmettere ai giovani la curiosità, il fascino dell immaginazione e il gusto della ricerca, del costruire insieme dei prodotti, di proiettare nel futuro il proprio impegno professionale per una piena realizzazione sul piano culturale, umano e sociale. In un mondo sempre più complesso e in continua trasformazione, l immaginazione è il valore aggiunto per quanti vogliono creare qualcosa di nuovo, di proprio, di distintivo; qualcosa che dia significato alla propria storia, alle proprie scelte, ad un progetto di una società più giusta e solidale. Trend Dal MIUR, in una nota del 14 settembre 2012, per le iscrizioni alla scuola secondaria di II grado si legge: Bene i licei. In aumento gli iscritti nei tecnici e professionali Sono i licei ad assorbire la maggior parte degli iscritti alle prime classi della scuola secondaria di II grado per l anno appena iniziato, con una percentuale del 46,6%. Segue l istruzione tecnica con il 32% e l istruzione professionale con il 21,4%. Tuttavia, considerato nel suo complesso, la maggior parte dei nuovi iscritti ha scelto il settore dell istruzione tecnica e professionale (53,4%), con un aumento rispetto allo scorso anno dell 1,5% nell istruzione professionale e dello 0,4% nell istruzione tecnica. Nello specifico, per quanto riguarda l istruzione tecnica gli indirizzi più gettonati sono Amministrazione finanze e marketing (31%), Informatica e telecomunicazioni (14%), Elettronica ed elettrotecnica (10%) e turismo (10%). Nell istruzione professionale la maggior parte delle scelte è ricaduta sull indirizzo Enogastronomia e Ospitalità alberghiera (40%). Seguono Manutenzione e assistenza tecnica (14%), Servizi socio-sanitari, odontotecnico, ottico (12%), Servizi commerciali (11%). Dal SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR si legge: Gli sbocchi professionali dei diplomati nelle imprese italiane per il 2011 Settore elettronico: 33

34 Settore Elettrotecnico Settore meccanico Indirizzo Termoidraulico 34

35 Indirizzo tessile, abbigliamento e moda Indirizzo edile Indirizzo socio sanitario 35

36 OFFERTA FORMATIVA CURRICOLARE sezione IPSIA G. Prestia ELEMENTI CARATTERIZZANTI IL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA NUOVO ORDINAMENTO I Nuovi Istituti Professionali. l IPSIA G. Prestia di Vibo Valentia è un Istituto Professionale finalizzato al conseguimento di un diploma quinquennale di istruzione secondaria superiore. In base al Regolamento sul Riordino dell Istruzione Professionale di Stato, ai sensi dell articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, approvato con DPR n.87 del 15 marzo 2010, a partire dalle classi prime iscritte nell A.S. 2010/2011, la struttura della scuola è cambiata e sono stati applicati i nuovi ordinamenti e i nuovi orari. In tal modo, l IPSIA fa riferimento a due ampi Settori: Industria e artigianato: Indirizzo Produzioni Industriali e artigianali; Indirizzo Manutenzione e assistenza tecnica Servizi: Indirizzo Servizi socio-sanitari. I percorsi Servizi e Industria e Artigianato sono articolati in 2 bienni e 1 quinto anno con flessibilità di orari per garantire: - personalizzazione dei percorsi nei diversi settori e indirizzi; - possibilità di rilascio di qualifica regionale al terzo anno; - prevenzione e contrasto della dispersione scolastica; - raccordi con l istruzione tecnica e la formazione professionale per garantire passaggi tra sistemi; - raccordo organico con la realtà economica locale attraverso l alternanza scuola-lavoro. I relativi obiettivi di apprendimento sono descritti in competenze, abilità e conoscenze, anche secondo quanto previsto dal Quadro Europeo delle Qualifiche (European Qualification Framework - EQF). In linea con le indicazioni dell Unione Europea e in coerenza con la normativa sull obbligo di istruzione, che prevede lo studio, l approfondimento e l applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico, l offerta formativa dell Istituto Professionale si articola in un Area di istruzione Generale (comune a tutti i percorsi) e in Aree d Indirizzo così strutturate: AREA GENERALE COMUNE AREA DI INDIRIZZO TOTALE Primo biennio 660 ore annuali 396 ore annuali ore annuali (32 ore settimanali) Secondo biennio 495 ore annuali 561 ore annuali ore annuali (32 ore settimanali) Quinto anno 495 ore annuali 561 ore annuali ore annuali (32 ore settimanali) 36

37 TOTALE quinquennio ore annuali ore annuali ore annuali A queste aree si aggiunge, all'interno di un processo educativo che si vuole operativo, l'alternanza Scuola- Lavoro che consente allo studente di interfacciarsi con le realtà del mondo del lavoro e, al tempo stesso, di acquisire competenze attraverso la varietà di soluzioni didattiche. (cfr. art. 4 del decreto del Ministro della Pubblica Istruzione 15 aprile 1994, e sostituita con l art. 8, comma 3, del DPR del 15 marzo 2010, n. 87). I risultati di apprendimento, attesi a conclusione del percorso quinquennale, consentono agli studenti di inserirsi nel mondo del lavoro, di proseguire nel sistema dell istruzione e formazione tecnica superiore, nei percorsi universitari e nei percorsi di studio e lavoro previsti per l accesso agli albi delle professioni tecniche secondo le norme vigenti in materia. A tale scopo, nel corso del quinquennio viene assicurato un orientamento permanente degli studenti, che li sostenga a scelte fondate e consapevoli. INDUSTRIA E ARTIGIANATO SERVIZI SOCIO-SANITARI DIPLOMA IN MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA nelle filiere produttive meccaniche, termoidrauliche elettriche, elettroniche DIPLOMA IN PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI nelle filiere produttive dell abbigliamento DIPLOMA DI ISTRUZIONE PROFESSIONALE nell articolazione ARTI AUSILIARIE DELLE PROFESSIONI SANITARIE, ODONTOTECNICO 37

38 IDENTITÀ DEI NUOVI ISTITUTI PROFESSIONALI Il riordino degli istituti professionali risponde all esigenza di organizzare percorsi formativi quinquennali, finalizzati al conseguimento di un titolo di studio, fondati su una solida base di istruzione generale e tecnico- professionale riferita a filiere produttive di rilevanza nazionale che a livello locale possono assumere connotazioni specifiche. I nuovi istituti professionali sono caratterizzati da un riferimento prioritario ai grandi settori in cui si articola il sistema economico nazionale, contraddistinti da applicazioni tecnologiche e organizzative che, in relazione alla filiera di riferimento, possono essere declinate in base alla vocazione del territorio, ai progetti di sviluppo locale e ai relativi fabbisogni formativi. Gli elementi distintivi che caratterizzano gli indirizzi dell istruzione professionale all interno del sistema dell istruzione secondaria superiore si basano, dunque, sull uso di tecnologie e metodologie tipiche dei diversi contesti applicativi; sulla capacità di rispondere efficacemente alla crescente domanda di personalizzazione dei prodotti e dei servizi, che è alla base del successo di molte piccole e medie imprese del made in Italy; su una cultura del lavoro che si fonda sull interazione con i sistemi produttivi territoriali e che richiede l acquisizione di una base di apprendimento polivalente, scientifica, tecnologica ed economica. L integrazione con il territorio e il mondo produttivo non è solo un metodo di lavoro, è un fattore imprescindibile per l elaborazione del piano dell offerta formativa degli istituti professionali. Gli strumenti per intrecciare la progettazione didattica della scuola con i piani di sviluppo locali e le esigenze formative degli studenti sono quelli offerti dall autonomia didattica e organizzativa, arricchiti dalle opportunità messe a disposizione delle scuole dal regolamento sul riordino. Tre parole-chiave possono aiutare a sintetizzare i riferimenti progettuali per articolare l offerta formativa in modo da rispondere ad una pluralità di bisogni: menti d opera, professionalità e laboratorialità. L immagine delle menti d opera richiama, da un lato, la straordinaria tradizione di iniziativa e intelligenza dell impresa molecolare italiana, dall altro il principio dell equivalenza formativa di tutti i percorsi dei nuovi ordinamenti del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione. Essa si fonda su una concezione culturale che intende superare gli stereotipi di una interpretazione sequenziale del rapporto tra teoria e pratica e del primato dei saperi teorici, promuovendo una chiave di lettura che valorizza i diversi stili di apprendimento degli studenti e offre risposte articolate alle domande del mondo del lavoro e delle professioni. Nella progettazione dei percorsi, per esempio, tale approccio sollecita l attenzione dei docenti a correlare la solida base di istruzione generale e tecnico-professionale con gli interessi e le motivazioni degli studenti, affinché i 38

39 saperi appresi siano percepiti come utili, significativi e riscontrabili nel reale. La professionalità propone una valorizzazione della cultura del lavoro, intesa nella sua accezione più ampia: l insieme di operazioni, procedure, simboli, linguaggi e valori, ma anche identità e senso di appartenenza ad una comunità professionale, che riflettono una visione etica della realtà, un modo di agire per scopi positivi in relazione ad esigenze non solo personali ma comuni. Con il concetto di laboratorialità il valore del lavoro si estende allo scopo del percorso di studi (imparare a lavorare), al metodo privilegiato che consente di apprendere in modo attivo, coinvolgente, significativo ed efficace ( imparare lavorando). Per corrispondere a questa visione e diventare vere scuole dell innovazione territoriale, gli istituti professionali sono chiamati ad operare scelte orientate permanentemente al cambiamento e, allo stesso tempo, a favorire attitudini all auto-apprendimento, al lavoro di gruppo e alla formazione continua. Nei loro percorsi appare decisivo valorizzare l apporto scientifico e tecnologico alla costruzione del sapere, che abituano al rigore, all onestà intellettuale, alla libertà di pensiero, alla creatività, alla collaborazione, in quanto valori fondamentali per la costruzione di una società aperta e democratica. Valori che, insieme ai principi ispiratori della Costituzione, stanno alla base della convivenza civile. In questo quadro, orientato al raggiungimento delle competenze richieste dal mondo del lavoro e delle professioni, le discipline mantengono la loro specificità e sono volte a far acquisire agli studenti i risultati di apprendimento indicati dal Regolamento, ma è molto importante che i docenti scelgano metodologie didattiche coerenti con l impostazione culturale dell istruzione professionale e capaci di realizzare il coinvolgimento e la motivazione all apprendimento degli studenti. Sono assai opportuni, quindi, l utilizzo di metodi induttivi, di metodologie partecipative, un intensa e diffusa didattica di laboratorio, da estendere anche alle discipline dell area di istruzione generale. In particolare, è utile l uso diffuso delle tecnologie dell informazione e della comunicazione, il ricorso a metodologie progettuali e alle opportunità offerte dall alternanza scuola-lavoro per sviluppare il rapporto col territorio e utilizzare a fini formativi le risorse disponibili. 39

40 PECUP PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E PROFESSIONALE Il profilo educativo, culturale e professionale definito dal decreto legislativo 17/10/ 2005, n. 226, allegato A è finalizzato a favorire: a) la crescita educativa, culturale e professionale dei giovani, per trasformare la molteplicità dei saperi in un sapere unitario, dotato di senso, ricco di motivazioni; b) lo sviluppo dell autonoma capacità di giudizio; c) l esercizio della responsabilità personale e sociale. Il Profilo evidenzia come le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere) e le abilità operative apprese (il fare consapevole), nonché l insieme delle azioni e delle relazioni interpersonali intessute (l agire) siano la condizione per maturare le competenze che arricchiscono la personalità dello studente e lo rendono autonomo costruttore di se stesso in tutti i campi della esperienza umana, sociale e professionale. Nel secondo ciclo, gli studenti sono tenuti ad assolvere al diritto-dovere all istruzione e alla formazione sino al conseguimento di un titolo di studio di durata quinquennale o almeno di una qualifica di durata triennale entro il diciottesimo anno di età. Allo scopo di garantire il più possibile che nessuno resti escluso e che ognuno venga valorizzato, il secondo ciclo è articolato nei percorsi dell istruzione secondaria superiore (licei, istituti tecnici, istituti professionali) e nei percorsi del sistema dell istruzione e della formazione professionale di competenza regionale, presidiati dai livelli essenziali delle prestazioni definiti a livello nazionale. In questo ambito gli studenti completano anche l obbligo di istruzione di cui al regolamento emanato con decreto del Ministro della pubblica istruzione 22 agosto 2007, n I percorsi degli istituti professionali si caratterizzano per l integrazione tra una solida base di istruzione generale e la cultura professionale che consente agli studenti di sviluppare i saperi e le competenze necessari ad assumere ruoli tecnici operativi nei settori produttivi e di servizio di riferimento, considerati nella loro dimensione sistemica. Nella progettazione dei percorsi assumono particolare importanza le metodologie che valorizzano, a fini orientativi e formativi, le esperienze di raccordo tra scuola e mondo del lavoro, quali visite aziendali, stage, tirocini, alternanza scuola lavoro. Tali attività permettono di sperimentare una pluralità di soluzioni didattiche per facilitare il collegamento con il territorio e personalizzare l apprendimento mediante l inserimento degli studenti in contesti operativi reali. Le discipline dell area di indirizzo, presenti in misura consistente fin dal primo biennio, si fondano su metodologie laboratoriali che favoriscono l acquisizione di strumenti concettuali e di procedure funzionali a preparare ad una maggiore interazione con il mondo del lavoro e delle professioni da sviluppare nel triennio. L acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza previste a conclusione dell obbligo di istruzione consentono di arricchire la cultura di base dello studente e di accrescere il suo valore anche in termini di occupabilità. Nel successivo triennio sarà possibile articolare ulteriormente gli indirizzi in opzioni per rispondere alle esigenze di una formazione mirata a specifiche richieste del tessuto produttivo locale. I percorsi degli istituti professionali sono definiti, infine, rispetto ai percorsi dei licei, in modo da garantire uno zoccolo comune, caratterizzato da saperi e competenze riferiti soprattutto agli insegnamenti di lingua e letteratura italiana, lingua inglese, matematica, storia e scienze, che hanno già trovato un primo consolidamento degli aspetti comuni nelle indicazioni nazionali riguardanti l obbligo di istruzione (D.M. n.139/07). Tutti gli istituti professionali hanno la durata di cinque anni e sono suddivisi in due bienni e in un quinto anno, al termine del quale gli studenti sostengono l esame di Stato per il conseguimento del diploma d istruzione professionale, utile anche ai fini della continuazione degli studi in qualunque facoltà universitaria. Il quinto anno è inoltre finalizzato ad un migliore raccordo tra scuola e istruzione superiore e alla preparazione all inserimento nella vita lavorativa. In questo quadro, l accordo stipulato tra IPSIA Prestia e la Regione Calabria a partire dall anno scolastico 2011/12 l IPSIA offre un opportunità in più ai propri studenti, che potranno conseguire oltre al diploma quinquennale di istruzione, anche le qualifiche professionali di Operatore meccanico, Operatore elettrico, 40

41 operatore elettronico. Al completamento degli studi secondari anche i diplomati degli istituti professionali avranno ulteriori opportunità oltre all inserimento nel mondo del lavoro e all iscrizione all università. I laboratori e le tecnologie applicate assumono un ruolo centrale nella didattica. L Istituto Professionale di Stato Industria e l Artigianato Prestia prevede tre settori: Industria e Artigianato indirizzo di Manutenzione e assistenza tecnica (Elettrico, Elettronico e Meccanico) Industria e Artigianato indirizzo di Produzioni Industriali ed artigianali (Abbigliamento e moda) Settore dei Servizi indirizzo Servizi socio-sanitari Articolazione Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, odontotecnico 41

42 CURRICOLO NUOVO ORDINAMENTO PRIMO BIENNIO INDIRIZZO MANUTENZIONE ED ASSISTENZA TECNICA Il percorso formativo è multifunzionale e politecnico e mira anche a sostenere le diverse filiere produttive nella fase di post-commercializzazione, in rapporto all uso e alle funzionalità dei sistemi tecnici e tecnologici. Il ciclo produttivo dei manufatti comporta, infatti, l offerta nei servizi di manutenzione e di assistenza tecnica di tipo decentrato, in grado di raggiungere i clienti laddove essi si trovino e di assicurare, immediatamente e nel lungo periodo, l efficienza dei dispositivi mediante interventi efficaci. Anche per questo è molto importante che le competenze acquisite dagli studenti vengano approfondite rispetto alla struttura funzionale dei dispositivi da manutenere ed estese in considerazione delle diverse tipologie di apparati e sistemi. Il manutentore, autonomo o dipendente, agisce infatti su dispositivi tecnologici industriali e commerciali che, progettati per un uso amichevole e facilitato, possono richiedere interventi specialistici di elevato livello per la loro messa a punto, manutenzione ordinaria, riparazione e dismissione. La manutenzione e l assistenza tecnica infine comportano una specifica etica del servizio, riferita alla sicurezza dei dispositivi, al risparmio energetico e ai danni prodotti all ambiente dall uso e dei dispositivi tecnologici e dai loro difetti di funzionamento, dallo smaltimento dei rifiuti e dei dispositivi dismessi. Per questo è opportuno che tali atteggiamenti siano promossi fin dal primo biennio attraverso un azione interdisciplinare e collegiale. PECUP DIPLOMATO INDIRIZZO MANUTENZIONE ED ASSISTENZA TECNICA L indirizzo Manutenzione e assistenza tecnica ha lo scopo di far acquisire allo studente, a conclusione del percorso quinquennale, competenze per gestire, organizzare ed effettuare interventi di installazione e manutenzione ordinaria, di diagnostica, riparazione e collaudo relativamente a piccoli sistemi, impianti e apparati tecnici, anche marittimi. (D.P.R. n.87 del 15/03/10) Le competenze tecnico-professionali del diplomato sono riferite alle filiere dei settori produttivi generali (elettronica, elettrotecnica, meccanica, termotecnica ed altri) e specificamente sviluppate in relazione alle esigenze espresse dal territorio. Al termine del quinquennio sarà in grado di: - controllare e ripristinare, durante il ciclo di vita degli apparati e degli impianti, la conformità del loro funzionamento alle specifiche tecniche, alle normative sulla sicurezza degli utenti e sulla salvaguardia dell ambiente; - osservare i principi dell ergonomia, igiene e sicurezza che presiedono alla realizzazione degli interventi; - organizzare ed intervenire nelle attività per lo smaltimento di scorie e sostanze residue, relative al funzionamento, e per la dismissione dei dispositivi; - utilizzare le competenze multidisciplinari di ambito tecnologico, economico e organizzativo presenti nei processi lavorativi e nei servizi che lo coinvolgono; - gestire funzionalmente le scorte di magazzino e i procedimenti per l approvvigionamento; - reperire ed interpretare documentazione tecnica; - assistere gli utenti e fornire le informazioni utili al corretto uso e funzionamento dei dispositivi; - agire nel suo campo di intervento nel rispetto delle specifiche normative ed assumersi autonome responsabilità; - segnalare le disfunzioni non direttamente correlate alle sue competenze tecniche; - operare nella gestione dei servizi, anche valutando i costi e l economicità degli interventi. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato in Manutenzione e assistenza tecnica consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell all. A, di seguito descritti in termini di competenze: - Comprendere, interpretare e analizzare schemi di impianti. - Utilizzare, attraverso la conoscenza e l applicazione della normativa sulla sicurezza, strumenti e tecnologie specifiche. - Utilizzare la documentazione tecnica prevista dalla normativa per garantire la corretta funzionalità di apparecchiature, impianti e sistemi tecnici per i quali cura la manutenzione. - Individuare i componenti che costituiscono il sistema e i vari materiali impiegati, allo scopo di intervenire nel montaggio, nella sostituzione dei componenti e delle parti, nel rispetto delle modalità e delle procedure stabilite. - Utilizzare correttamente strumenti di misura, controllo e diagnosi, eseguire le regolazioni dei sistemi e degli impianti - Garantire e certificare la messa a punto degli impianti e delle macchine a regola d arte, collaborando alla fase di collaudo e installazione - Gestire le esigenze del committente, reperire le risorse tecniche e tecnologiche per offrire servizi efficaci e economicamente correlati alle richieste 42

43 ATTIVITÀ ED INSEGNAMENTI INDUSTRIA E ARTIGIANATO DISCIPLINE ORE settimanali indirizzo Manutenzione e assistenza tecnica 1 biennio 2 biennio quinto anno 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ Lingua e letteratura italiana Lingua inglese Storia Matematica Diritto ed economia 2 2 indirizzo Manutenzione e Scienze integrate (Scienze 2 2 assistenza tecnica della Terra e Biologia) Scienze motorie e sportive RC o attività alternative Totale ore Tecnologie e tecniche di 3 3 rappresentazione grafica Scienze integrate (Fisica) 2 2 di cui in compresenza 2* ore di codocenza in due anni Scienze integrate (Chimica) 2 2 di cui in compresenza Tecnologie dell Informazione e della Comunicazione Laboratori tecnologici ed esercitazioni Tecnologie meccaniche e applicazioni Tecnologie elettricoelettroniche e applicazioni Tecnologie e tecniche di installazione e di manutenzione 2* ore di codocenza in due anni **solo ITP 3 **solo ITP Settori meccanico, termico elettrico, elettronico 4 **solo ITP 3 **sol o ITP 3 **solo ITP Ore totali di cui in compresenza 4* ore di codocenza in due anni 12* ore di codocenza in due anni 6* codocenza Totale complessivo ore

44 ATTIVITÀ ED INSEGNAMENTI INDUSTRIA E ARTIGIANATO produzione DISCIPLINE ORE settimanali indirizzo Abbigliamento e moda 1 biennio 2 biennio quinto anno 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ Lingua e letteratura italiana Lingua inglese Storia Matematica Diritto ed economia 2 2 indirizzo Abbigliamento e Scienze integrate (Scienze 2 2 moda della Terra e Biologia) Scienze motorie e sportive RC o attività alternative Totale ore Tecnologie e tecniche di 3 3 rappresentazione grafica Scienze integrate (Fisica) 2 2 di cui in compresenza 2*ore di codocenza in due anni Scienze integrate (Chimica) 2 2 di cui in compresenza Tecnologie dell Informazione e della Comunicazione Laboratori tecnologici ed esercitazioni 2* ore di codocenza in due anni **solo ITP 3 **solo ITP 5 **solo ITP 4 **solo ITP 4 **solo ITP Tecnologie applicate ai mate riali ed ai processi produttivi Tecniche di produzione e di organizzazione Tecniche di gestione condu zione di macchine e impianti Ore totali di cui in compresenza 4* ore di codocenza in due anni 12* ore di codocenza in due anni 6* codocenza Totale complessivo ore

45 DISCIPLINE ATTIVITÀ ED INSEGNAMENTI SERVIZI ORE settimanali indirizzo ODONTOTECNICO 1 biennio 2 biennio quinto anno 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ Lingua e letteratura italiana Lingua inglese Storia Matematica Diritto ed economia 2 2 Scienze integrate (Scienze 2 2 della Terra e Biologia) Scienze motorie e sportive RC o attività alternative Totale ore Scienze integrate (Fisica) 2 2 indirizzo ODONTOTECNICO Scienze integrate (Chimica) 2 2 Anatomia, fisiologia, igiene Gnatologia 2 3 Rappresentazione e modellazione odontotecnica di cui in compresenza 4* 4* Diritto e pratica commerciale, legislazione socio- sanitaria Esercitazioni di laboratorio di odontotecnica 4 **solo ITP 4 **solo ITP 7 **solo ITP 7 **solo ITP 2 8 **solo ITP Scienze dei materiali dentali e laboratorio di cui in compresenza 2* 2* 2* Ore totali di cui in compresenza 6* 6* 2* Totale complessivo ore *=codocenza 45

46 ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI DELL AREA GENERALE COMUNI AGLI INDIRIZZI DEI SETTORI: SERVIZI E INDUSTRIA E ARTIGIANATO DISCIPLINE QUADRO ORARIO Ore settimanali 1 biennio 2 biennio quinto 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ Lingua e letteratura italiana Lingua inglese Storia Matematica Diritto ed economia 2 2 Scienze integrate (Scienze della Terra e Biologia) 2 2 Scienze motorie e sportive RC o attività alternative Totale ore Attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo annuali Totale complessivo ore annuali INDIRIZZO MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI NELL AREA DI INDIRIZZO DISCIPLINE Ore settimanali Primo biennio Secondo biennio 5 anno Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica Scienze integrate (Fisica) di cui in compresenza 2* Scienze integrate (Chimica) 2 2 di cui in compresenza 2* Tecnologie dell Informazione e della Comunicazione 2 2 Laboratori tecnologici ed esercitazioni 3** 3** 4** 3** 3** Tecnologie meccaniche e applicazioni Tecnologie elettricoelettroniche e applicazioni Tecnologie e tecniche di installazione e manutenzione Ore totali di cui in compresenza 4* 12* 6* * L attività didattica di laboratorio caratterizza l area di indirizzo dei percorsi degli istituti professionali; le ore indicate con asterisco sono riferite solo alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza degli insegnanti tecnico-pratici. Le istituzioni scolastiche, nell ambito della loro autonomia didattica e organizzativa, programmano le ore di compresenza nell ambito del primo biennio e del complessivo triennio sulla base del relativo monte-ore. ** insegnamento affidato al docente tecnico-pratico. 46

47 INDIRIZZO SERVIZI SOCIO-SANITARI ARTICOLAZIONE ARTI AUSILIARIE DELLE PROFESSIONI SANITARIE, ODONTOTECNICO Profilo Il Diplomato d istruzione professionale dell indirizzo Servizi socio-sanitari, nell articolazione Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Odontotecnico, possiede competenze necessarie per predisporre nel laboratorio odontotecnico, nel rispetto della normativa vigente, apparecchi di protesi dentaria, su modelli forniti da professionisti sanitari abilitati. È in grado di: applicare tecniche di ricostruzione impiegando in modo adeguato materiali e leghe per rendere il lavoro funzionale, apprezzabile esteticamente e duraturo nel tempo; osservare le norme giuridiche, sanitarie e commerciali che regolano l esercizio della professione; dimostrare buona manualità e doti relazionali per interagire positivamente con i clienti; aggiornare costantemente gli strumenti di ausilio al proprio lavoro, nel rispetto delle norme giuridiche e sanitarie che regolano il settore. A conclusione del percorso quinquennale, il diplomato nell articolazione consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze. 1. Utilizzare le tecniche di lavorazione necessarie a costruire tutti i tipi di protesi: provvisoria, fissa e mobile; 2. Applicare conoscenze di anatomia dell apparato boccale, di biomeccanica, di fisica e di chimica per la realizzazione di un manufatto protesico. 3. Eseguire tutte le lavorazioni del gesso sviluppando le impronte e collocare i relativi modelli sui dispositivi di registrazione occlusale. 4. Correlare lo spazio reale con la relativa rappresentazione grafica e convertire la rappresentazione grafica bidimensionale in un modello a tre dimensioni. 5. Adoperare strumenti di precisione per costruire, levigare e rifinire le protesi. 6. Applicare la normativa del settore con riferimento alle norme d igiene e sicurezza del lavoro e prevenzione degli infortuni. 7. Interagire con lo specialista odontoiatra. 8. Aggiornare le competenze relativamente alle innovazioni scientifiche e tecnologiche nel rispetto della vigente normativa. ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI NELL AREA DI INDIRIZZO 47

48 INDIRIZZO PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI PECUP - Il Diplomato di istruzione professionale nell indirizzo Produzioni industriali e artigianali interviene nei processi di lavorazione, fabbricazione, assemblaggio e commercializzazione di prodotti industriali e artigianali. - Le sue competenze tecnico-professionali sono riferite alle filiere dei settori produttivi generali (economia del mare, abbigliamento, industria del mobile e dell arredamento, grafica industriale, edilizia, industria chimico-biologica, produzioni multimediali, cinematografiche e televisive ed altri) e specificamente sviluppate in relazione alle esigenze espresse dal territorio. È in grado di: scegliere e utilizzare le materie prime e i materiali relativi al settore di riferimento. utilizzare i saperi multidisciplinari di ambito tecnologico, economico e organizzativo per operare autonomamente nei processi in cui è coinvolto; intervenire nella predisposizione, conduzione e mantenimento in efficienza degli impianti e dei dispositivi utilizzati; applicare le normative vigenti sulla tutela dell ambiente e sulla salute e sicurezza degli addetti alle lavorazioni, degli utenti e consumatori; osservare i principi di ergonomia e igiene che presiedono alla fabbricazione, alla distribuzione e all uso dei prodotti di interesse; programmare e organizzare le attività di smaltimento di scorie e sostanze resi- due, collegate alla produzione dei beni e alla dismissione dei dispositivi; supportare l amministrazione e la commercializzazione dei prodotti. L indirizzo prevede le articolazioni Industria e Artigianato, nelle quali il profilo viene orientato e declinato. Nell articolazione Industria, vengono applicate e approfondite le metodiche tipiche della produzione e dell organizzazione industriale, per intervenire nei diversi segmenti che la caratterizzano, avvalendosi dell innovazione tecnologica. Nell articolazione Artigianato, vengono sviluppati e approfonditi gli aspetti relativi all ideazione, progettazione, realizzazione e commercializzazione di oggetti e sistemi di oggetti, prodotti anche su commissione, con attenzione agli aspetti connessi all innovazione, sotto il profilo creativo e tecnico e alle produzioni tipiche locali. A conclusione del percorso quinquennale, il diplomato nelle Produzioni industriali e artigianali consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze. 1. Utilizzare adeguatamente gli strumenti informatici e i software dedicati agli aspetti produttivi e gestionali. 2. Selezionare e gestire i processi di produzione in rapporto ai materiali e alle tecnologie specifiche. 3. Applicare le procedure che disciplinano i processi produttivi, nel rispetto della normativa sulla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro e sulla tutela dell ambiente e del territorio. 4. Innovare e valorizzare sotto il profilo creativo e tecnico, le produzioni tradizionali del territorio. 5. Riconoscere gli aspetti di efficacia, efficienza ed economicità e applicare i sistemi di controllo-qualità nella propria attività lavorativa. 6. Padroneggiare tecniche di lavorazione e adeguati strumenti gestionali nella elaborazione, diffusione e commercializzazione dei prodotti artigianali. 7. Intervenire nelle diverse fasi e livelli del processo produttivo, mantenendone la visione sistemica. 48

49 Indirizzo C1: Produzioni Industriali ed artigianali Articolazione: ABBIGLIAMENTO e MODA PROFILO PROFESSIONALE Al termine del quinto anno del corso lo studente è in grado di: - inserirsi con flessibilità nel settore produttivo del settore della moda con competenze di carattere tecnico, applicativo e comunicazionale; - progettare sia autonomamente che in equipe dimostrando capacità di adattamento a differenti contesti aziendali; - seguire consapevolmente il ciclo completo di lavorazione e organizzazione aziendale; - distinguere ed effettuare scelte circa i materiali da adoperare nel corso della lavorazione per la realizzazione di quanto progettato; - saper gestire le informazioni utili all'ottimizzazione del processo produttivo; - orientarsi nella scelta di soluzioni funzionali alle differenti fasi di lavoro; - riconoscere e utilizzare meccanismi e codici della comunicazione aziendale. SBOCCHI PROFESSIONALI Nella nostra regione la produttività del settore dell abbigliamento, moda e accessori, è affidata a piccole e medie imprese diffuse in più aree territoriali che presentano una spiccata vocazione artigianale e aziendale nella realizzazione del prodotto Moda. A Vibo Valentia, è presente un'estesa area nella quale sono particolarmente sviluppate aziende del settore tessile - abbigliamento, specializzato nella produzione di abbigliamento con prevalenza intimo e maglieria; tale sistema appare costituito da un'elevata presenza di piccole imprese contoterziste e façoniste con produzione di maglieria, biancheria e 49

50 maglieria intima, abbigliamento sportivo e per il tempo libero, collegate sia a imprese del medesimo territorio, sia a imprese dislocate fuori dalla regione. Sono in forte affermazione aziende che operano nella produzione di maglieria e di tute sportive; particolare rilievo riveste la realizzazione di abiti da sposa e da cerimonia, la camiceria e la produzione di capi spalla per le più affermate ditte nazionali di abbigliamento. Nell'hinterland è inoltre sviluppato un vasto settore di aziende che producono accessori e finiture. Il Diplomato nell indirizzo Produzioni Industriali e artigianali Articolazione Abbigliamento e Moda sviluppa, nella sua formazione, le competenze e le capacità richieste dalle aziende del territorio che cercano esperti di modellistica industriale computerizzata, stilisti con spiccate conoscenze dei processi realizzativi e costantemente aggiornati sulle tendenze - moda dei prossimi anni, tecnici con valide competenze relative alla produzione industriale (acquisite sia nell'ambito dei laboratori in dotazione all'istituto sia in occasione degli stage formativi con esperti dei diversi settori e presso aziende del territorio). SBOCCHI UNIVERSITARI I nostri diplomati possiedono le competenze e le conoscenze per accedere, proseguendo gli studi, alle scuole di specializzazione, ai corsi post-diploma e ai diplomi universitari di durata triennale, oltre che a tutte le facoltà universitarie. La prosecuzione naturale è l ACCADEMIA di BELLE ARTI oppure i Corsi di Laurea di CULTURA E TECNICHE DELLA MODA presso Università; SCIENZE DELLA MODA E DEL COSTUME presso l Università degli Studi per es. di Roma; MODA, FASHION, COSTUME E DESIGN presso l Università degli Studi per es. di Napoli. INSEGNAMENTI DELL'AREA GENERALE ORE SETTIMANALI DISCIPLINE 1 biennio 2 biennio 5 anno Lingua e Letteratura Italiana Lingua Inglese Storia Matematica Diritto ed Economia 2 2 Scienze Integrate (Scienze della Terra e Biologia) 2 2 Scienze Motorie e Sportive RC o Attività Alternative TOTALE ORE (settimanali) TOTALE ORE (annuali) INSEGNAMENTI DELL'AREA D INDIRIZZO ORE SETTIMANALI DISCIPLINE 1 Biennio 2 biennio 5 anno Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica 3 3 Scienze Integrate (Fisica) 2 2 Scienze Integrate (Chimica) 2 2 Tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) 2 2 Laboratori tecnologici ed esercitazioni Tecnologie applicate ai materiali e ai processi produttivi Tecniche di produzione e di organizzazione Tecniche di gestione-conduzione di macchine e impianti 3 5 TOTALE ORE (settimanali) TOTALE ORE (annuali)

51 Indirizzo C2: Manutenzione e assistenza tecnica Articolazione: Manutenzione dei mezzi di trasporto PROFILO PROFESSIONALE Il Diplomato nell indirizzo Manutenzione e assistenza tecnica Articolazione Meccanico -Termico possiede le competenze per gestire, organizzare, effettuare interventi di: - installazione e manutenzione ordinaria; - diagnostica; - riparazione, - collaudo di apparecchiature, sistemi, impianti e apparati tecnici. Egli, inoltre è in grado di: - comprendere, interpretare e analizzare schemi e impianti; - utilizzare con l applicazione della normativa sulla sicurezza, strumenti e tecnologie specifiche; - utilizzare la documentazione tecnica prevista dalla normativa per garantire la corretta funzionalità di apparecchiature, impianti e sistemi tecnici che usa e/o per i quali cura la manutenzione; - utilizzare correttamente strumenti di misura, controllo e diagnosi; - garantire e certificare la messa a punto degli impianti e delle macchine a regola d arte, collaborando alla fase di collaudo e installazione; - gestire le esigenze del committente, reperire le risorse tecniche e tecnologiche per offrire servizi efficaci ed economicamente correlati alle richieste. SBOCCHI PROFESSIONALI Il Diplomato nell indirizzo Manutenzione e assistenza tecnica Articolazione Meccanico-Termico può trovare inserimento in un azienda meccanica motoristica oppure come operatore, in officine metal meccaniche (fabbro, saldatore, montatore di macchine, riparatore motoristico, ). Inoltre, può esercitare la libera professione come assistente tecnico e d impiantistica. SBOCCHI UNIVERSITARI Il Diplomato nell indirizzo Manutenzione e assistenza tecnica Articolazione Meccanico-Termico avere accesso ai corsi di specializzazione post diploma o iscriversi a qualsiasi facoltà universitaria, ma la prosecuzione naturale è il Corso di Laurea della durata di cinque anni di INGEGNERIA MECCANICA o INGEGNERIA DELL AUTOMAZIONE presso Unical Calabria o in altre città. INSEGNAMENTI DELL'AREA GENERALE ORE SETTIMANALI DISCIPLINE 1 Biennio 2 Biennio V anno Lingua e Letteratura Italiana Lingua Inglese Storia Matematica Diritto ed Economia 2 2 Scienze Integrate (Scienze della Terra e Biologia) 2 2 Scienze Motorie e Sportive RC o Attività Alternative TOTALE ORE (settimanali) TOTALE ORE (annuali) INSEGNAMENTI DELL'AREA D' INDIRIZZO ORE SETTIMANALI DISCIPLINE 1 biennio 2 biennio 5 anno

52 Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica 3 3 Scienze Integrate (Fisica) 2 2 Scienze Integrate (Chimica) 2 2 Tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) 2 2 Laboratori tecnologici ed esercitazioni Tecnologie meccaniche e applicazioni Tecnologie elettrico - elettroniche e applicazioni Tecnologie e tecniche d installazione e di manutenzione TOTALE ORE (settimanali) TOTALE ORE (annuali) Indirizzo C2: Manutenzione e assistenza tecnica Articolazione apparati civili e industriali PROFILO PROFESSIONALE Il Diplomato nell indirizzo Manutenzione e assistenza tecnica Articolazione Apparati civili e industriali può svolgere un ruolo attivo e responsabile di progettazione nonché di esecuzione di compiti specifici sia come lavoratore autonomo che in un contesto produttivo industriale. Alla fine del quinto anno egli è in grado di: progettare impianti elettrici civili e industriali di applicazione comune; utilizzare correttamente la documentazione tecnica relativa alle macchine, ai componenti e agli impianti elettrici; intervenire sul controllo dei sistemi di potenza; selezionare e utilizzare i normali dispositivi di automazione industriale; gestire la conduzione di un'impresa d impianti elettrici sia come titolare sia come responsabile tecnico. SBOCCHI PROFESSIONALI Con il Diploma nell indirizzo Manutenzione e assistenza tecnica Articolazione Apparati civili e industriali, lo studente potrà immettersi nel mondo del lavoro (Legge 46/90) sia come dipendente di aziende artigiane e non operanti nel settore, sia in forma autonoma, previa esperienza lavorativa annuale nel settore; iscriversi agli Albi Professionali; partecipare a concorsi pubblici (Telecom, Enel, Ferrovie, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia, ecc.). SBOCCHI UNIVERSITARI Il Diplomato nell indirizzo Manutenzione e assistenza tecnica Articolazione Industrie Elettriche può proseguire il percorso di professionalizzazione attraverso l iscrizione ai corsi di specializzazione post diploma e a tutte le facoltà universitarie. Tuttavia, la prosecuzione naturale è il Corso di Laurea della durata di cinque anni in INGEGNERIA ELETTRICA o in INGEGNERIA ELETTRONICA presso UNICAL Calabria o in altre città. INSEGNAMENTI DELL'AREA GENERALE ORE SETTIMANALI DISCIPLINE 1 Biennio 2 Biennio 5 anno Lingua e Letteratura Italiana Lingua Inglese Storia Matematica Diritto ed Economia 2 2 Scienze Integrate (Scienze della Terra e Biologia) 2 2 Scienze Motorie e Sportive RC o Attività Alternative TOTALE ORE (settimanali) TOTALE ORE (annuali)

53 INSEGNAMENTI DELL'AREA D' INDIRIZZO ORE SETTIMANALI DISCIPLINE 1 Biennio 2 Biennio 5 anno Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica 3 3 Scienze Integrate (Fisica) 2 2 Scienze Integrate (Chimica) 2 2 Tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) 2 2 Laboratori tecnologici ed esercitazioni Tecnologie meccaniche e applicazioni Tecnologie elettrico - elettroniche e applicazioni Tecnologie e tecniche d installazione e di manutenzione TOTALE ORE (settimanali) TOTALE ORE (annuali) SETTORE SERVIZI Indirizzo Servizi Socio-Sanitari. Il corso di studi di cinque anni dell'indirizzo Socio-Sanitario si propone di far conseguire allo studente quelle competenze necessarie per attuare e organizzare interventi adeguati alle esigenze socio-sanitarie di persone e comunità, per la promozione della salute e del benessere psico-sociale. Le innovazioni in atto nell'intero comparto richiedono allo studente conoscenze scientifiche e tecniche e competenze correlate alle scienze umane e sociali, alla cultura medico-sanitaria per comprendere il mutamento sociale, il nuovo concetto di salute e benessere, le dinamiche della società multiculturale e per riconoscere le problematiche concernenti le diverse tipologie di utenza al fine di contribuire a individuare e gestire azioni a sostegno di persone e comunità con particolare attenzione alle fasce deboli. Per le specifiche esigenze dell'area socio-sanitaria, l'indirizzo presenta due articolazioni: Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Odontotecnico e Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Ottico che sviluppano specifiche competenze tecniche nonché relazionali per interagire in modo efficace con l'utente del servizio con altre figure professionali. Nel nostro Istituto è presente l articolazione Odontotecnico. Il Corso di Odontotecnica è strutturato in cinque anni (due bienni e un quinto anno). La formazione avviene su due livelli paralleli: Livello teorico-culturale, che consente una preparazione culturale e scientifica più ampia possibile; Livello tecnico-professionale, che permette l acquisizione di conoscenze e abilità pratiche per l esercizio della professione. Il secondo biennio prepara gli studenti all inserimento nel mondo del lavoro privilegiando le materie professionali affinché essi possano realizzare tutte le varie lavorazioni nel campo specifico. Anche nel settore servizi socio-sanitari il quarto e quinto anno di corso vedono l attuazione di percorsi professionalizzanti di Alternanza Scuola- Lavoro che forniscono agli studenti, oltre alla conoscenza di base, competenze spendibili nel mercato del lavoro. I percorsi in alternanza sono progettati e attuati dal nostro Istituto sulla base di apposite convenzioni con imprese o con laboratori odontotecnici presso i quali i giovani trascorrono periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non costituiscono rapporto individuale di lavoro. Indirizzo B2: Servizi Socio-sanitari Articolazione: ODONTOTECNICO PROFILO PROFESSIONALE Il Diplomato di Istruzione Professionale dell'indirizzo Servizi Socio-Sanitari nell'articolazione Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Odontotecnico, possiede le competenze necessarie per predisporre, nel laboratorio odontotecnico, nel rispetto della normativa vigente, apparecchi di protesi dentaria, su modelli forniti da professionisti sanitari abilitati. Pertanto, il diplomato odontotecnico deve essere in grado di: applicare tecniche di ricostruzione impiegando in modo adeguato materiali e leghe per rendere il lavoro funzionale, apprezzabile esteticamente e duraturo nel tempo; 53

54 osservare le norme giuridiche, sanitarie e commerciali che regolano l'esercizio della professione; dimostrare buona manualità e doti relazionali per interagire positivamente con i clienti; aggiornare costantemente gli strumenti di ausilio al proprio lavoro, nel rispetto delle norme giuridiche e sanitarie che regolano il settore. SBOCCHI PROFESSIONALI Il Diplomato di Istruzione Professionale dell'indirizzo Servizi Socio-Sanitari, nell'articolazione Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Odontotecnico, dopo aver superato l esame per l abilitazione all esercizio della professione, può esercitare la sua attività in forma autonoma (impresa odontotecnica) o all interno di una struttura sanitaria pubblica. Può inoltre esercitare attività didattica e di consulenza professionale, nonché esprimere pareri tecnici, su richiesta del perito medico legale, in ordine a manufatti protesici e ortodontici che devono essere conformi a standard qualitativi europei. SBOCCHI UNIVERSITARI Il proseguimento degli Studi Universitari è consentito in tutte le facoltà, ma sono esplicitamente consigliate le lauree delle professioni sanitarie quali Corsi di Laurea in MEDICINA E CHIRURGIA, ODONTOIATRIA, SCIENZE BIOTECNOLOGICHE, FARMACIA, SCIENZE BIOLOGICHE, o le lauree triennali in IGIENISTA DENTALE, SCIENZE INFERMIERISTICHE, TECNICO DI RADIOLOGIA, FISIOTERAPISTA. INSEGNAMENTI DELL'AREA GENERALE ORE SETTIMANALI DISCIPLINE 1 biennio 2 biennio 5 anno Lingua e Letteratura Italiana Lingua Inglese Storia Matematica Diritto ed Economia 2 2 Scienze Integrate (Scienze della Terra e Biologia) 2 2 Scienze Motorie e Sportive RC o Attività Alternative TOTALE ORE (settimanali) TOTALE ORE (annuali) INSEGNAMENTI DELL'AREA D' INDIRIZZO ORE SETTIMANALI DISCIPLINE 1 Biennio 2 Biennio V anno Scienze Integrate (Fisica) 2 2 Scienze Integrate (Chimica) 2 2 Anatomia Fisiologia Igiene Gnatologia 2 3 Rappresentazione e Modellazione Odontotecnica Diritto e Pratica Commerciale, Legislazione Socio-sanitaria 2 Esercitazioni di Laboratorio di Odontotecnica Scienze dei Materiali Dentali e Laboratorio TOTALE ORE (settimanali) TOTALE ORE (annuali) Nell anno scolastico è stata aggiunta solo nelle prime classi un ora di Geografia 54

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57 SETTORE MODA L OPERATORE DELLA MODA interpreta e produce un figurino essenziale, graficamente chiaro, proporzionalmente corretto, immediatamente verificabile nel laboratorio di modellistica, lo correla di note sartoriali e lo completa eventualmente di campionature di tessuti e conterie; conosce ed applica la modellistica artigianale ed industriale di base, la confezione artigianale di base; conosce ed utilizza, secondo la sequenza ordinata i principali strumenti ed impianti di laboratorio; conosce, sceglie ed indica il tessuto idoneo al modello e ne valuta le caratteristiche merceologiche di base QUADRO ORARIO Materie d insegnamento Monte ore settiman. CLASSE III AREA COMUNE Italiano 3 Storia 2 Ed Fisica 2 Lingua inglese 3 Matematica ed Informatica 2 Religione/Materia alternativa 1 AREA DI INDIRIZZO Tecnologia tessile 3 Disegno 3 Storia della Moda e costume 1 Laboratorio modellistica 6 Laboratorio confezioni 2 Storia dell'arte 4 Totale ore settimanali 32 Totale ore annuali 1056 Il TECNICO DELL ABBIGLIAMENTO E MODA è in grado di: recepire gli input dall area commerciale (indagini di mercato, report, previsioni di tendenze) e li trasferisce all area creativa, contribuendo all ideazione della collezione; contribuire alla definizione delle tendenze della moda,interpretare gli schizzi dello stilista e trasferisce in disegni tecnici gli elementi strutturanti il capo; sovrintendere alla realizzazione del prototipo ed alle prove di vestibilità; realizzare le schede tecniche e la distinta di base;usare strumenti informatici per sviluppare le regole del capo ed archiviare dati e disegni; collaborare con l ufficio acquisti per l individuazione dei materiali, conoscere ed applicare le normative sulla qualità del prodotto e la corretta etichettatura del capo (composizione fibrosa, manutenzione, lavaggio, ecoprodotti); conoscere ed applicare la legislazione relativa all uso ed alla titolarità dei marchi. SBOCCHI PROFESSIONALI E PROSECUZIONE DEGLI STUDI Inserimento nelle attività industriali del settore Prosecuzione studi universitari ORARIO Materie d insegnamento Monte ore settimanale CLASSI IV a V a AREA COMUNE Italiano 4 4 Storia 2 2 Matematica 3 3 Lingua inglese 3 3 Ed. Fisica 2 2 Religione/Materia 1 1 alternativa AREA DI INDIRIZZO Storia dell'arte 4 4 Tecnologia tessile 2 Tecniche di settore 5 5 Disegno professionale 4 6 AREA DI SPECIALIZZAZIONE A partire dall anno scolastico 2010/2011 e sino alla messa a regime dell ordinamento sul riordino degli istituti professionali, l area di professionalizzazione è sostituita con 132 ore di attività in alternanza scuola lavoro Totale ore settimanali Totale ore annuali

58 ALTERNANZA SCUOLA LAVORO L'apprendimento attraverso l'esperienza è uno dei principi su cui si basa l Alternanza Scuola-Lavoro. L Alternanza Scuola-Lavoro introdotta dall Art. 4 della Legge n. 53 del 2003 prevede che gli studenti tra i 15 e 18 anni possano frequentare la propria formazione scolastica con le modalità dell Alternanza. Il successivo D.L. n 77 del 2005 definisce l Alternanza quale modalità didattica applicabile a tutti gli indirizzi della scuola secondaria ed esplicita le linee generali per organizzare i percorsi. Essa costituisce una vera e propria combinazione di preparazione scolastica e di esperienze assistite sul posto di lavoro, predisposte grazie alla collaborazione tra mondo delle organizzazioni e scuola; tutto questo per mettere in grado gli studenti di individuare attitudini, acquisire conoscenze e abilità e per sviluppare la propria professionalità. I percorsi in Alternanza attivano un processo formativo che, superando la concezione della classe come esclusivo luogo di apprendimento, si realizza anche in contesti lavorativi, alternando cioè momenti in aula e momenti in organizzazione. La struttura dell'alternanza, infatti, presuppone la possibilità di passare in modo intermittente e reiterato dai periodi formazione in aula a quelli di formazione in organizzazione. Nella scuola lo stage viene tradizionalmente considerato come ideale completamento di un corso, oppure inserito nelle pause della didattica, nell'alternanza Scuola-Lavoro questa esperienza è un elemento costitutivo e caratterizzante della formazione, non dovrà essere collocato in un momento qualsiasi di un percorso, ma al contrario andrà programmato e strutturato, anche in più periodi, all interno del percorso di formazione. I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati, sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, o con le rispettive associazioni di rappresentanza, o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non costituiscono rapporto individuale di lavoro. Le istituzioni scolastiche e formative, nell'ambito degli ordinari stanziamenti di bilancio, destinano specifiche risorse alle attività di progettazione dei percorsi in alternanza scuola-lavoro. LE FINALITÀ Nell'ambito del sistema dell'istruzione e della formazione professionale, la modalità di apprendimento in alternanza, quale opzione formativa rispondente ai bisogni individuali di istruzione e formazione dei giovani, persegue le seguenti finalità: I percorsi di formazione in Alternanza Scuola-Lavoro sono realizzati con l obiettivo di: attuare modalità di apprendimento flessibili che colleghino sistematicamente la formazione in aula con l'esperienza pratica; arricchire la formazione acquisita dagli studenti nei percorsi scolastici e formativi, con l'acquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro; favorire l'orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento individuali; realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro, consentendo la partecipazione attiva di tali soggetti nei processi formativi; correlare l'offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio. ORGANIZZAZIONE DEI PERCORSI I percorsi in alternanza hanno una struttura flessibile e si articolano in periodi di formazione in aula (32 ore) e in periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro (100 ore), che le istituzioni scolastiche e formative progettano e attuano sulla base delle convenzioni. I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro fanno parte integrante dei percorsi formativi personalizzati volti alla realizzazione del profilo educativo, culturale e professionale del corso di studi e degli obiettivi generali e specifici di apprendimento stabiliti a livello nazionale e regionale. I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro sono articolati secondo criteri di gradualità e progressività che rispettino lo sviluppo personale, culturale e professionale degli studenti in relazione alla loro età, e sono dimensionati tenendo conto degli obiettivi formativi dei percorsi scolastico intrapreso, nonché sulla base delle capacità di accoglienza dei soggetti. Nell'ambito dell'orario complessivo annuale dei piani di studio, i periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro, previsti nel progetto educativo personalizzato relativo al percorso scolastico o formativo, possono essere svolti anche in periodi diversi da quelli fissati dal calendario delle lezioni. 58

59 I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro sono dimensionati, per i soggetti disabili, in modo da promuoverne l'autonomia anche ai fini dell'inserimento nel mondo del lavoro. I percorsi in alternanza sono definiti e programmati all'interno del piano dell'offerta formativa e vengono proposti alle famiglie e agli studenti in tempi e con modalità idonei a garantirne la piena fruizione. FUNZIONE DEL TUTOR Nei percorsi in alternanza la funzione tutoriale è preordinata alla promozione delle competenze degli studenti e al raccordo tra l'istituzione scolastica o formativa, il mondo del lavoro e il territorio. La funzione tutoriale personalizzata per gli studenti in alternanza è svolta da un docente tutor interno e da un tutor esterno. Il docente tutor interno, designato dall'istituzione scolastica o formativa tra coloro che, avendone fatto richiesta, possiedono titoli documentabili e certificabili, svolge il ruolo di assistenza e guida degli studenti che seguono percorsi in alternanza e verifica, con la collaborazione del tutor esterno, il corretto svolgimento del percorso in alternanza. Il tutor formativo esterno, designato dai soggetti di cui all'articolo 1, comma 2 del DL77/2005, disponibili ad accogliere gli studenti, favorisce l'inserimento dello studente nel contesto operativo, lo assiste nel percorso di formazione sul lavoro e fornisce all'istituzione scolastica o formativa ogni elemento atto a verificare e valutare le attività dello studente e l'efficacia dei processi formativi. Lo svolgimento dei predetti compiti non deve comportare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. I compiti svolti dal tutor interno di cui al comma 2 sono riconosciuti nel quadro della valorizzazione della professionalità del personale docente. I compiti svolti dal tutor interno di cui comma 2 sono riconosciuti, ai fini del relativo specifico compenso, in sede di contrattazione collettiva. Ai fini di un costruttivo raccordo tra l'attività di formazione svolta nella scuola e quella realizzata in azienda sono previsti interventi di formazione in servizio, anche congiunta, destinati prioritariamente al docente tutor interno ed al tutor esterno. VALUTAZIONE, CERTIFICAZIONE E RICONOSCIMENTO DEI CREDITI I percorsi in alternanza sono oggetto di verifica e valutazione da parte dell'istituzione scolastica. La scuola infatti, tenuto conto delle indicazioni fornite dal tutor formativo esterno, valuterà gli apprendimenti degli studenti in alternanza e certificherà, sulla base del modello di cui all'art. 3, comma 3, lettera e), le competenze da essi acquisite, che costituiscono crediti, sia ai fini della prosecuzione del percorso scolastico o formativo per il conseguimento del diploma o della qualifica, sia per gli eventuali passaggi tra i sistemi ivi compresa l'eventuale transizione nei percorsi di apprendistato. La certificazione rilasciata dall IIS a conclusione dei percorsi in alternanza concorrerà all attribuzione del credito scolastico. La valutazione e la certificazione delle competenze acquisite dai disabili che frequentano i percorsi in alternanza sono effettuate a norma della legge 5 febbraio 1992, n. 104, con l'obiettivo prioritario di riconoscerne e valorizzarne il potenziale, anche ai fini dell'occupabilità. REGOLAMENTO I corsi attivati riguardanti i quattro indirizzi presenti in Istituto sono : Per i Tecnici delle Industrie Meccaniche: Operatore gestore dei reparti produttivi con utilizzo di macchine utensili a C.N.C. Per i tecnici delle Industrie Elettriche : Operatore di impresa del settore elettrico in bassa e media tensione Per i Tecnici delle industrie elettroniche : Operatore per l automazione dei processi mediante sistemi basati sul P.C. Per i Tecnici dell Abbigliamento e Moda : Operatore responsabile Prodotto Moda Per i Tecnici Odontotecnici: Operatore meccanico-odontotecnico FREQUENZA Le attività di Alternanza Scuola lavoro non sono facoltative, dunque è auspicabile la frequenza Ogni entrata in ritardo o uscita in anticipo dovranno essere autorizzate con le stesse modalità del corso di studi curricolare. Le assenze dovranno essere giustificate dal tutor di classe e/o esperto, con le stesse modalità del corso di studi curricolare, e registrate su apposito registro L esperienza di ASL è considerata attività di formazione e non potrà essere retribuita. 59

60 Le famiglie degli allievi saranno debitamente informate dell organizzazione e dello svolgimento dei percorsi di ASL. É obbligatorio assolvere scrupolosamente agli obblighi di tipo amministrativo e burocratico É altresì necessario conservare con cura tutta la documentazione inerente allo stage (autorizzazioni, convenzioni, fogli presenze, schede di valutazione, ecc.). Nel caso di cambio di residenza o variazione di numero telefonico, è necessario dare comunicazione delle variazioni in ufficio amministrazione. Per problemi specifici, il riferimento è il tutor interno, nominato dall Istituto. SANZIONI DISCIPLINARI Agli allievi frequentanti le attività di Alternanza scuola lavoro si chiede un comportamento responsabile e positivamente partecipe, sia in presenza dei docenti esterni e sia durante il percorso A fronte di comportamenti irresponsabili e irriverenti, dopo un opportuno richiamo, l allievo sarà allontanato dall aula o dall azienda In tal caso, all allievo allontanato non verranno conteggiate le ore corrispondenti Questo sarà annotato sul registro delle presenze e sarà riferito al consiglio di classe. RISERVA L Istituzione scolastica, nella persona del suo legale rappresentante, DS, si riserva di non prendere in considerazione domande presentate da esperti esterni cha abbiano avuto incarichi pregressi e che non abbiano, ad insindacabile giudizio del DS, pienamente soddisfatto gli aspetti educativi e didattici. 60

61 TRASFORMARE LA DIFFERENZA IN RISORSA EDUCATIVA DA VALORIZZARE INTEGRAZIONE SCOLASTICA ALUNNI H Frequentano i corsi dell IIS, perfettamente integrati nel contesto scolastico, 14 alunni, sei dei quali seguono programmazioni di classe con obiettivi minimi e otto seguono programmazioni differenziate. In ossequio al dettato costituzionale, alle indicazioni contenute nella Legge n 104/1992 e successive integrazioni, l IIS garantisce a tutti il diritto all educazione e all istruzione, anche quando le difficoltà derivanti da una situazione di handicap, ne ostacolano il regolare esercizio. L IIS si impegna, come tale, a dare una risposta concreta alla domanda di apprendimento degli alunni in difficoltà, adoperandosi a trasformare la differenza in risorsa educativa da valorizzare. Per la realizzazione di questo scopo, nell istituto è operativo il G.L.H. ( Gruppo di lavoro Handicap), il cui obiettivo principale è proprio quello di formulare proposte di intervento fattivo, sotto il profilo educativo e didattico, in favore degli alunni H. Tale gruppo di lavoro ha, tra le sue finalità principali quelle di : Promuovere lo star bene a scuola, instaurando un atteggiamento di fiducia e di rispetto nei confronti dell ambiente scolastico; Rafforzare la stima e la fiducia in se stessi, nelle proprie capacità/ risorse e in quelle degli altri; Sviluppare il proprio livello di apprendimento acquisendo conoscenze e competenze utili per il proseguimento degli studi e l inserimento del mondo del lavoro. Tra le sue azioni: Tenere contatti con i servizi socio-psico-pedagogici del territorio; Mantenere costanti rapporti con le famiglie; Attivare contatti con le Istituzioni locali, per la realizzazione di progetti educativi mirati e per l attivazione di eventuali interventi di assistenza nei confronti di alunni che presentino problematiche ed esigenze; Proporre piani di integrazione, ricercando contatti anche con altre realtà formative territoriali; Convocare incontri atti a definire le specifiche modalità d intervento e le azioni per monitorare i risultati maturati; Definire obiettivi, criteri e contenuti indispensabili per la stesura di Piani educativi personalizzati CARATTERISTICHE DELLA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO (legge 104/92 Art. 16; O.M. n. 80/95) la valutazione degli alunni con difficoltà di apprendimento deve tenere conto di : 1. Capacità e merito Devono essere valutati secondo parametri peculiari, adeguati alle rispettive situazioni di minorazione (Sentenza Corte Cassazione n. 215/87) 2. Deve comunque aver luogo perché ha un valore positivo dal punto di vista formativo ed educativo (parere Consiglio di Stato 1991) 3. È relativa agli interventi educativi e didattici effettivamente svolti sulla base del piano educativo individualizzato. 61

62 LA VALUTAZIONE I Docenti dell Istituto riconoscono l importanza che assume la valutazione all interno del lavoro scolastico quale processo simultaneo in sincronia e sintonia con il processo insegnamento e di apprendimento (Mazzeo 2011). In questo delicato momento dell insegnamento/apprendimento, che risulta derivare dall analisi di diverse componenti, è da considerare centrale la figura dell alunno, che merita di essere accolto così com è, rispettato nei suoi tempi d apprendimento e di crescita, valorizzato nel positivo che esprime, sostenuto nella motivazione al lavoro scolastico. La valutazione degli allievi è anche autovalutazione per i docenti stessi che la effettuano, poiché quando i docenti esprimono una qualunque valutazione effettuano, insieme, anche una valutazione sulla propria attività. La valutazione tiene presente: Il raggiungimento degli obiettivi didattico educativi fissati; Il progresso rispetto alla situazione di partenza; La partecipazione al lavoro di classe; La valutazione degli apprendimenti viene effettuata in base i criteri deliberati dal collegio dei docenti, di seguito riportati. RICONOSCIMENTO DEI RISULTATI DELL APPRENDIMENTO Nel riconoscimento e nella descrizione di quanto gli studenti conoscono, capiscono e sono in grado di realizzare al termine dei processi di apprendimento, i risultati sono definiti in termini di conoscenze, abilità e competenze. Al fine di realizzare una valutazione il più possibile obiettiva, attendibile e omogenea si stabilisce di utilizzare una terminologia condivisa da tutti i consigli di classe, la cui fonte normativa risiede nella le indicazioni contenute nella Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l apprendimento permanente (2008/C 111/01): CONOSCENZE: Risultato dell'assimilazione di informazioni attraverso l'apprendimento. Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro o di studio. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche. ABILITA Le capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le abilità sono descritte come cognitive (comprendenti l'uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) o pratiche (comprendenti l'abilità manuale e l'uso di metodi, materiali, strumenti) COMPETENZE Comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. Nel contesto del Quadro Europeo delle Qualifiche le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomi GRIGLIA DI VALUTAZIONE BIENNIO Riguardo alla valutazione, ogni docente si atterrà ai criteri generali stabiliti nel POF,facendo riferimento riferimento al grado di conoscenza, abilità e competenza raggiunto, sulla base dei livelli di seguito esplicitati: CONOSCENZA Nessuna o molto carente Da 0 a 3 Frammentaria e superficiale Da 4 a 5 Sufficiente ma non approfondita 6 Completa Da 7 a 8 Approfondita e articolata Da 9 a 10 ABILITA Nulla Da 0 a 3 Approssimativa o parziale Da 4 a 5 Sufficiente 6 Elaborativa Da 7 a 8 Articolata ed esauriente Da 9 a 10 COMPETENZA Nulla Da 0 a 3 Incerta Da 4 a 5 Essenziale 6 Precisa e puntuale Da 7 a 8 Completa Autonoma e consapevole Da 9 a 10 62

63 VALUTAZIONE PERIODICA DEGLI APPRENDIMENTI NEI PERCORSI DI ISTRUZIONE SECONDARIA DI II GRADO INDICAZIONI OPERATIVE Al fine di rendere l intero processo valutativo trasparente e coerente con gli specifici obiettivi di apprendimento IIS di Vibo Valentia esplicita, le tipologie delle verifiche adottate, riferendosi alla Circ. n 94 del 18 ottobre 2011 contenente le indicazioni fornite dal MIUR alle istituzioni scolastiche di istruzione secondaria di II grado circa lo svolgimento delle operazioni relative alle valutazioni periodiche del corrente anno scolastico, per il primo biennio dei percorsi di istruzione superiore in considerazione del fatto che i nuovi ordinamenti stanno trovando applicazione ai primi due anni di corso di ciascun indirizzo di studio, nelle more dell adozione delle modifiche e integrazioni al D.P.R. 122/2009, regolamento recante il coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni. Saranno così valorizzate, anche in materia di valutazione, le esperienze di organizzazione metodologico- didattica e di ricerca (didattica modulare e laboratoriale, personalizzazione dei percorsi, utilizzazione di metodologie e strumenti didattici innovativi, aree di progetto, ecc.) che l ITG e l IPSIA hanno realizzato in attuazione delle Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento per il primo biennio. Andrà, comunque, sottolineato che la valutazione è espressione dell autonomia professionale propria della funzione docente e che l IIS ha individuato e adottato, nella propria autonomia e nell ambito delle prove previste per ciascun insegnamento (scritte, orali, pratiche e grafiche), modalità e forme di verifica che ritenute funzionali all accertamento dei risultati di apprendimento, declinati in competenze, conoscenze e abilità, di cui ai Regolamenti di riordino e al D.M. 139/2007 relativo all obbligo d istruzione. Ciò significa che, anche nel caso di insegnamenti ad una prova, il voto potrà essere espressione di una sintesi valutativa frutto di diverse forme di verifica: scritte, strutturate e non strutturate, grafiche, multimediali, laboratoriali, orali, documentali, ecc. Infatti, come già indicato nella citata circolare del 9/11/ 2010, le verifiche possono prevedere, a solo titolo di esempio e in relazione alle tipologie individuate dalle istituzioni scolastiche, modalità scritte anche nel caso di insegnamento a sola prova orale. In ogni caso, un ampia varietà di forme di verifica concorrerà a valorizzare pienamente i diversi stili di apprendimento, le potenzialità e le diverse attitudini degli studenti. Dal momento che l IPSIA per il corrente anno scolastico, utilizzando le di autonomia previste dai regolamento dei professionali (art. 5, comma 3, lett. a) D.P.R. 87/10), ha introdotto nuove discipline curricolari, ha individuato opportune modalità di valutazione e di espressione del voto in sede di scrutinio intermedio. Si tiene, ovviamente, conto delle esperienze realizzate dalle scuole nell anno di avvio dei nuovi percorsi e delle indicazioni già fornite per l anno scolastico 2010/11 con la nota n del 9/11/2010. A tale riguardo è utile richiamare il quadro di riferimento proprio dei vecchi ordinamenti, tuttora applicabile alle classi terze, quarte e quinte di tutti gli indirizzi di studio. Esso richiede che, mentre in sede di scrutinio finale sia attribuito un unico voto a ciascuna disciplina o gruppo di discipline afferenti al medesimo insegnamento, negli scrutini intermedi la valutazione si esprima attraverso l attribuzione di uno o più voti a seconda che l insegnamento preveda una o più prove (scritte, orali, pratiche o grafiche). 63

64 Si riportano le tabelle individuate, in accordo con la Direzione generale per l istruzione e formazione tecnica superiore,contenenti le tipologie di prove e le corrispondenti modalità di espressione del voto in sede di scrutini intermedi, relative a ciascun insegnamento dei primi due anni dei percorsi di istruzione secondaria di II grado, rispettivamente ( All. B ) per ITG e ( All. C) per l IPSIA. Tabella C Istituti Professionali (primo biennio) INSEGNAMENTI PERCORSI PROVE Scritta Orale Pratica Grafica Lingua e letteratura italiana Tutti S O Lingua inglese Tutti S O Storia Tutti O Matematica Tutti S O Diritto ed economia Tutti O Scienze integrate (Scienze della terra e Biologia) Tutti O Scienze integrate (Fisica) Tutti O Scienze integrate (Chimica) Tutti O Scienze motorie e sportive Tutti O P Tecnologie dell informazione e della comunicazione IA S P Laboratori tecnologici esercitazioni IA P Anatomia, Fisiologia e Igiene SSS-odo O Rappresentazione e modellazione odontotecnica SSS-odo P G Esercitazioni di laboratorio di odontotecnica SSS-odo SSS-odo P Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica IA O G Esercitazioni Pratiche (sperimentale) I anno qualifiche P Siglario: Tutti = Tutti gli indirizzi del Settore Servizi e del Settore Industria e Artigianato SSS-odo = Settore servizi - Indirizzo Servizi Socio-sanitari - Articolazione Odontotecnico IA = Settore Industria e Artigianato 64

65 CRITERI GENERALI PER LO SVOLGIMENTO DEGLI SCRUTINI FINALI In base alla delibera del Collegio dei docenti, le proposte di voto finale per ogni allievo, formulate da ciascun docente, devono tener conto: - dei livelli di conoscenza, competenza e capacità critiche ed espressive acquisite durante l anno - del comportamento scolastico (partecipazione al dialogo educativo, interesse e applicazione allo studio) - della progressione nell apprendimento, rispetto ai livelli di partenza - dei risultati conseguiti nei corsi di recupero, opportunamente verificati - dell assiduità nella frequenza - del rispetto delle regole di funzionamento dell Istituto. VALUTAZIONE DI FINE ANNO SCOLASTICO Per ogni alunno, in sede di scrutinio finale, si potranno avere quattro tipologie di situazioni: l alunno/a verrà Ammesso a frequentare la classe successiva in presenza di valutazioni tutte positive; l alunno/a verrà dichiarato Non ammesso alla classe successiva quando le insufficienze riportate siano rappresentative di lacune di preparazione la cui gravità, a giudizio del Consiglio di classe, sia tale da non rendere ipotizzabile alcun recupero né autonomo né assistito, e, quindi, da non consentire la proficua frequenza della classe successiva. l alunno/a verrà dichiarato Non ammesso alla classe successiva quando verrà registrata un insufficienza nel voto di condotta,infatti, per effetto del D. L. n. 137 del 1/09/08, il comportamento degli studenti viene valutato secondo l'intera scala decimale, dunque riportare l'insufficienza (voto 5) avrà come conseguenza la non ammissione alla classe successiva. verrà sospeso il giudizio con l attribuzione di corso di recupero ove si supponga che l allievo/a abbia necessità di opportuni interventi didattici integrativi; verrà sospeso il giudizio con l indicazione di studio autonomo, qualora l allievo/a abbia dimostrato la capacità di organizzare il proprio impegno in maniera autonoma, ma non abbia ancora raggiunto un sufficiente livello di preparazione; Per quanto riguarda la sospensione del giudizio si fa riferimento alla seguente normativa: Nello scrutinio finale il Consiglio di classe sospende il giudizio degli alunni che non hanno conseguito la sufficienza in una o più discipline, senza riportare immediatamente un giudizio di non promozione. A conclusione dello scrutinio, l esito relativo a tutte le discipline è comunicato alle famiglie. A conclusione degli interventi didattici programmati per il recupero delle carenze rilevate, il Consiglio di classe, in sede di integrazione dello scrutinio finale, previo accertamento del recupero delle carenze formative da effettuarsi entro la fine del medesimo anno scolastico e comunque non oltre la data di inizio delle lezioni dell anno scolastico successivo, procede alla verifica dei risultati conseguiti dall alunno e alla formulazione del giudizio finale che, in caso di esito positivo, comporta l'ammissione alla frequenza della classe successiva e l'attribuzione del credito scolastico. D.P.R.22 giugno 2009, n. 122 art 4. Ai sensi del DPR 22 giugno 2009, è prevista l'ammissione alla classe successiva o all'esame di Stato solo in presenza di voto di comportamento non inferiore a sei decimi e votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina. INDICAZIONI GENERALI Considerato che le scuole che compongono l Istituto hanno nel loro curricolo un numero differente di materie per corso e che le discipline hanno spessore differente, il Collegio ha ritenuto opportuno definire, in maniera specifica per le due scuole, anche i criteri di riferimento, per attribuire agli alunni la sospensione del giudizio o decidere per la non ammissione alla classe successiva. 65

66 In sede di Collegio dei docenti del 11/10/2013, come riportato all Allegato n. 2, si è deliberato quanto segue: Situazioni di profitto per l ammissione dell alunno/alunna alla classe successiva ovvero per la sospensione del giudizio o la non ammissione alla classe successiva E promosso/a l alunno/a che dimostra d aver acquisito i contenuti essenziali delle discipline e di poter quindi proseguire con profitto gli studi nella classe successiva. In considerazione di elementi di valutazione quali la situazione di partenza, l impegno profuso, l assiduità nella frequenza, la frequenza dei corsi di recupero, eventuali situazioni negative familiari e/o sociali, ecc., i consigli di classe valuteranno la possibilità di elevare alla sufficienza una o al massimo due insufficienze non gravi. Lo stesso numero di insufficienze non gravi può essere elevato alla sufficienza per far rientrare l alunno nella casistica delle situazioni di sospensione del giudizio sotto descritte. Per l alunno che riporta insufficienze gravi, per un massimo di tre discipline, si può decidere la sospensione del giudizio se il consiglio di classe, considerata la personalità e le capacità, ritiene che lo studente possa recuperare le carenze attraverso gli interventi di recupero estivi attivati dalla Scuola e attraverso lo studio individuale. La stessa decisione può essere adottata dal Consiglio di classe per gli alunni che riportino una insufficienza gravissima in una sola disciplina + non più di una insufficienza grave in un altra disciplina + non più di una insufficienza lieve in una sola disciplina. Non è promosso l alunno che, trovandosi in una situazione di profitto più grave di quelle precedentemente descritte, non può, a giudizio del consiglio di classe, recuperare le sue lacune attraverso i corsi di recupero estivi e lo studio individuale e perciò non può frequentare con profitto la classe successiva. Non può essere ammesso alla classe successiva l alunno che riporti un voto di condotta inferiore al 6; Non potrà essere ammesso alla classe successiva un allievo con anche un solo voto NC (non classificato). Non potrà essere ammesso alla classe successiva un allievo che riporti 4 o più insufficienze anche non gravi. L attribuzione del credito scolastico agli studenti del triennio sarà effettuata in base ai criteri stabiliti dal collegio dei docenti del 23/10/2009. Criteri deroga assenze per validità anno scolastico. Trova validità la circolare del MIUR n. 20 Prot. n del 4 Marzo 2011 con oggetto: validità dell anno scolastico per la valutazione degli alunni nella scuola secondaria di primo e secondo grado - Artt.2 e 14 DPR 122/2009. Dallo scorso anno scolastico trova applicazione, per gli studenti di tutte le classi degli istituti di istruzione secondaria di II grado, la disposizione sulla validità dell anno scolastico di cui all articolo 14,comma 7 del Regolamento di coordinamento delle norme per la valutazione degli alunni di cui al.dpr 22 giugno 2009, n.122. Tale disposizione prevede.ai fini della validità dell anno scolastico,compreso quello relativo all ultimo anno di corso, per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell orario annuale personalizzato. La ratio di tale norma sta nell incentivare gli studenti al massimo impegno di presenza a scuola, così da consentire agli insegnanti di disporre della maggior quantità possibile di elementi per la valutazione degli apprendimenti e del comportamento. Deroghe al limite minino di frequenza sono consentite purché non sia pregiudicata la possibilità della valutazione degli alunni. La normativa in esame, come base di riferimento per la determinazione del limite minimo di presenza, stabilisce che il monte ore annuale delle lezioni,deve intendesi come orario complessivo di tutte le discipline e non nella quota oraria annuale di ciascuna disciplina. L articolo 14, comma 7 del Regolamento prevede che le istituzione scolastiche possono stabilire, per casi eccezionali,motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite ( dei tre quarti di presenza del monte ore annuale). Tale deroga è prevista per assenze documentate, a condizione che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati, E compito del Collegio dei docenti definire i criteri generali e le fattispecie che legittimano la deroga al limite di presenza. Tali deroghe devono essere per casi eccezionali, certi e documentati. E compito del Consiglio di classe verificare, nel rispetto dei criteri definiti dal collegio dei docenti, se il singolo allievo abbia superato il limite massimo consentito di assenze e se tali assenze, pur rientrando nelle deroghe previste dal collegio dei docenti, impediscano, comunque di procedere alla fase valutativa,considerata la non sufficiente permanenza del rapporto educativo. Il Dirigente scolastico invita il Collegio, dopo aver letto gli indirizzi suggeriti a titolo esemplificativo dalla circolare sopra menzionata, la quale espressamente richiama l autonomia delle singole istituzioni scolastiche, ad esprimersi circa i criteri da adottare per le deroghe nel momento in cui si superasse il limite massimo di assenze. Il Collegio, dopo un ampia analisi e discussione, delibera la possibilità di deroga in caso di: - motivi di salute adeguatamente documentati ; - terapie e/o cure programmate; - malattie croniche certificate ; - donazioni di sangue; - degenze post operatorie documentate ; - partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal C.O.N.I. ; - per gli alunni diversamente abili, mancata frequenza dovuta all handicap o anche allo svantaggio socioambientale; - impedimenti per motivi non dipendenti dalla volontà del soggetto, cause di forza maggiore (scioperi trasporti, scioperi docenti, ) ; - per gli alunni immigrati, motivi di lavoro o di religione che costringono le famiglie a rientri temporanei nei paesi di origine; Per gli alunni che partecipano a stage o tirocini aziendali è previsto il conteggio, ai fini della determinazione delle ore di presenza, delle ore di impegno giornaliere superiori all orario di lezione. Le ore scolastiche svolte in specifici Progetti POF, in maniera aggiuntiva rispetto alle ore di lezione curriculare e debitamente certificate dal docente referente (lezioni e laboratori differiti), possono costituire un bonus per lo studente da portare in riduzione dalle assenze legate alle materie di riferimento; Per il corso serale, in aggiunta agli elementi sopra indicati, si potrà tener conto anche di eventuali gravi esigenze di famiglia o di lavoro regolarmente documentate. 66

67 TABELLA CONTENENTI I CRITERI PER L ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA Il comportamento degli studenti viene valutato in decimi in sede di scrutinio intermedio e finale (art. 2 D.L. 01/09/08 n. 137). Il voto sul comportamento è attribuito collegialmente dal Consiglio di classe, considerate le proposte di voto di ciascun docente, e concorre alla valutazione complessiva dello studente. La votazione inferiore a sei decimi comporta la non ammissione al successivo anno di corso o all'esame di Stato. In base alle nuove direttive sulla valutazione contenute nel DPR N.122 del 22giugno 2009, il Regolamento d'istituto, viste le direttive generali, adotta la seguente tabella: INDICATORI VOTO Sarà attribuito il VOTO 10 allo studente che soddisferà tutte le seguenti condizioni: o Assidua frequenza, vivo interesse e partecipazione alle attività didattiche o Comportamento irreprensibile per responsabilità e collaborazione 10 o Puntuale rispetto dell orario d ingresso(ritardi 3 esclusi di quelli imputabili ai mezzi di trasporto e a emergenze comprovate) o Assolvimento assiduo ed efficace degli impegni di studio o Rispetto del Regolamento d istituto e di tutte le componenti della scuola o Rispetto degli ambienti e dei materiali della scuola e dei beni altrui o Partecipazione a non più di un astensione di massa o Utilizzo sempre corretto dei macchinari e dei sussidi didattici o Nessun ammonimento disciplinare Sarà attribuito il VOTO 9 allo studente che soddisferà tutte le seguenti condizioni: o Frequenza soddisfacente alle lezioni 9 o Partecipazione a non più di 2 astensioni di massa a carattere nazionale o territoriale, se indette dalle OOSS o Puntuale rispetto dell orario d ingresso(ritardi 4 esclusi di quelli imputabili ai mezzi di trasporto e a emergenze comprovate) o Utilizzo sempre corretto dei locali, dei macchinari e dei sussidi didattici o Comportamento responsabile, propositivo e partecipativo nel rispetto scrupoloso del Regolamento, del Dirigente scolastico e di tutte le componenti della scuola o Costante adempimento dei doveri scolastici, assidua e attiva partecipazione alle lezioni regolare e serio svolgimento delle consegne scolastiche; Sarà attribuito il VOTO 8 allo studente che soddisferà tutte le seguenti condizioni: o Regolare frequenza scolastica, sempre attiva, con responsabile partecipazione alle azioni didattico- formativo 8 o Rispetto dell orario d ingresso(ritardi 5 esclusi di quelli imputabili ai mezzi di trasporto e a emergenze comprovate) o Partecipazione a non più di 3 astensioni di massa a carattere nazionale o territoriale, se indette dalle OOSS o Rispetto delle disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dal Regolamento d Istituto o Proficuo svolgimento, nel complesso, delle consegne scolastiche; o N 1 ammonimento disciplinare scritto o verbale senza sospensione dalle lezioni o Utilizzo corretto dei locali, dei macchinari e dei sussidi didattici o Atteggiamento occasionalmente intemperante nei confronti del personale della scuola e dei compagni Sarà attribuito il VOTO 7 allo studente che soddisferà tutte le seguenti condizioni: o Normale frequenza alle lezioni, discreto interesse e partecipazione alle lezioni 7 o Partecipazione a non più di 4 astensioni di massa a carattere nazionale o territoriale, se indette dalle OOSS o Registrazione di non più di 8 ritardi nell orario d ingresso (esclusi quelli imputabili ai mezzi di trasporto e a emergenze comprovate) o Comportamento accettabile per responsabilità e collaborazione o Non aver riportato alcuna sospensione dalle lezioni, anche per un solo giorno o Atteggiamento occasionalmente irriguardoso verso il Dirigente scolastico e/o del personale della scuola e/o dei compagni o Atteggiamento non sempre rispettoso delle norme delle disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dal Regolamento Sarà attribuito il VOTO 6 allo studente che soddisferà anche quattro delle seguenti condizioni: o Frequenza alle lezioni irregolare ( vedi tabella assenze monte ore personalizzato) 6 o Partecipazione a non più di 6 astensioni di massa a carattere nazionale o territoriale, se indette dalle OOSS o Sistematici e pretestuosi ritardi o Comportamento alquanto incostante per responsabilità e collaborazione o Disturbo del regolare svolgimento delle lezioni tale da comportare nota in condotta sul registro di classe ed eventuale sospensione inferiore a 5 gg. seguita da opportuno ravvedimento. o Mediocre interesse e partecipazione discontinua alle lezioni, con precario assolvimento degli impegni di studio in relazione alle proprie potenzialità e capacità o Atteggiamento spesso irriguardoso verso il Dirigente scolastico e/o del personale della scuola e/o dei compagni o Utilizzo non sempre corretto degli spazi, dei macchinari e dei sussidi didattici Sarà attribuito il voto 5 allo studente che avrà manifestato: o Frequenza alle lezioni palesemente discontinua, (vedi tabella assenze monte ore personalizzato) o Comportamento molto scorretto di ostacolo e turbativa al normale svolgimento delle lezioni 5 o Partecipazione a più di 6 astensioni di massa o Sistematici e pretestuosi ritardi o Scarso interesse e partecipazione passiva alle attività didattiche; continua e reiterata inadempienza degli impegni scolastici o Frequenti episodi di danni agli ambienti, alle strutture e ai materiali della scuola o Gravi e reiterate infrazioni disciplinari segnalate sul registro di classe, che abbiano dato adito a sospensione dalle lezioni per un periodo superiore a 5gg, non seguite da opportuno ravvedimento Sarà attribuito il voto 4 allo studente che avrà manifestato: o Comportamento gravemente scorretto di ostacolo e turbativa al normale svolgimento delle lezioni o Continua e reiterata inadempienza rispetto agli impegni scolastici o Scarsa frequenza delle lezioni e/o scarso interesse e partecipazione passiva. Sistematici e pretestuosi ritardi 4 o Frequenti episodi di danni agli ambienti, alle strutture e ai materiali della scuola o Gravi o reiterate mancanze di rispetto nei confronti di DS,docenti, compagni e personale ATA o Gravi e reiterate infrazioni disciplinari segnalate sul registro di classe, che abbiano dato adito a sospensione dalle lezioni per un periodo superiore a 10 gg, non seguite da opportuno ravvedimento e cambiamento di atteggiamenti e comportamenti. 67

68 CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Il quadro normativo attuale (obbligo di istruzione, indicazioni per il primo ciclo, riorganizzazione degli istituti tecnici e professionali) va nella direzione di integrare saperi e competenze e di certificarne le acquisizioni. Per questo l IIS certifica le competenze di fine biennio (obbligo di istruzione) acquisite dagli allievi classificandole in: competenze relative agli assi culturali (linguistico, matematico, scientifico tecnologico, storico-sociale); competenze professionali che caratterizzano gli indirizzi di studio del nostro istituto (elettrico, elettronico, meccanico, termico, chimico-biologico, turistico, aziendale e dei servizi sociali); competenze chiave di cittadinanza che riguardano la persona indipendentemente dal ruolo o dai compiti che si devono svolgere sul luogo di lavoro. Al fine di rendere sintetica e trasparente la descrizione delle competenze di base acquisite a conclusione del primo biennio della scuola secondaria superiore e dei primi due anni dei percorsi di qualifica professionale riguardanti soprattutto lingua italiana, storia, lingua straniera, matematica, informatica e scienze, viene riportato il modello di certificato, adottato a seguito del decreto del Ministro n. 9 del 27 gennaio 2010 condiviso ed approvato anche dal Collegio dei docenti dell IIS di Vibo Valentia COMPETENZE DI BASE E RELATIVI LIVELLI RAGGIUNTI LIVELLI ASSE dei LINGUAGGI lingua italiana o Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l interazione comunicativa verbale in vari contesti o Leggere comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo o Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi lingua straniera Utilizzare la lingua (3)...per i principali scopi comunicativi ed operativi altri linguaggi o Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e letterario o Utilizzare e produrre testi multimediali ASSE MATEMATICO o Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica o Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni o Individuare le strategie appropriate per la soluzione dei problemi o Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da Asse scientifico tecnologico o Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle varie forme i concetti di sistema e di complessità o Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall esperienza o Essere consapevoli delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate Asse storico sociale o Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali o Collocare l esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell ambiente o Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto Le competenze di base relative agli assi culturali sopra richiamati sono state acquisite dallo studente con riferimento alle competenze chiave di cittadinanza di cui all allegato 2 del regolamento citato in premessa (1. imparare ad imparare; 2. progettare; 3. comunicare; 4. collaborare e partecipare; 5. agire in modo autonomo e responsabile; 6. risolvere problemi; 7. individuare collegamenti e relazioni; 8. acquisire e interpretare l informazione). (1) Il presente certificato ha validità nazionale (2) livelli relativi all acquisizione delle competenze di ciascun asse: LIVELLO BASE: lo studente svolge compiti semplici in situazioni note, mostrando di possedere conoscenze ed abilità essenziali e di saper applicare regole e procedure fondamentali Nel caso in cui non sia stato raggiunto il livello base, è riportata l espressione livello base non raggiunto, con l indicazione della relativa motivazione LIVELLO INTERMEDIO: lo studente svolge compiti e risolve problemi complessi in situazioni note, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite LIVELLO AVANZATO: lo studente svolge compiti e problemi complessi in situazioni anche non note, mostrando padronanza nell uso delle conoscenze e delle abilità. Es. proporre e sostenere le proprie opinioni e assumere autonomamente decisioni consapevoli (3) Specificare la prima lingua straniera studiata 68

69 MONOENNIO E BIENNIO POST QUALIFICA Verifica e valutazione sommativa Riguardo alla valutazione, ogni docente si atterrà ai criteri generali stabiliti nel POF relativamente al monoennio ed al biennio post- qualifica. Saranno pertanto prestabiliti i livelli di accettabilità delle prove e delimitati gli obiettivi da prendere in considerazione. Pertanto, ponendo il soggetto entro una classifica valoriale dei membri della classe e relativamente alle competenze ed abilità minime stabilite per la disciplina, si attuerà un tipo di valutazione verticale e certificativa. Le misurazioni numeriche, ove necessario, saranno accompagnate da un giudizio tecnico esplicativo che fornirà utili indicazioni per eventuali modifiche delle strategie didattiche programmate. Occorrerà altresì puntualizzare che, al fine di rendere maggiormente trasparenti e comprensibili i criteri di valutazione e la conseguente terminologia adottata, verranno di seguito riportate le definizioni indicate dal Ministero della Pubblica Istruzione: CONOSCENZA: risultato del processo di acquisizione da parte dello studente di specifici contenuti relativi alle singole discipline. COMPRENSIONE: capacità di afferrare il significato o il contenuto di messaggio. APPLICAZIONE: processo cognitivo che consiste nel trasferire regole, principi e in generale conoscenze, alla risoluzione di un problema concreto. COMPETENZA: capacità di svolgere determinati compiti mediante l applicazione attiva e contestuale di una conoscenza. CAPACITA /ABILITA : idoneità ad esercitare determinate operazioni, connesse ai processi di insegnamento apprendimento. Si parla di abilità con riferimento a facoltà acquisite in base a un preciso progetto formativo e in relazione agli obiettivi dal progetto stesso previsti. In tal senso ogni capacità è definita dall attività ad essa associata. Nel post- qualifica si farà riferimento al grado di conoscenza, competenza e capacità sulla base dei livelli di seguito esplicitati: CONOSCENZA Nessuna o molto carente Da 0 a 3 Frammentaria e superficiale Da 4 a 5 Sufficiente ma non approfondita 6 Completa Da 7 a 8 Approfondita e articolata Da 9 a 10 COMPETENZA Nulla Da 0 a 3 Parziale Da 4 a 5 Sufficiente 6 Precisa Da 7 a 8 Autonoma Da 9 a 10 LINGUISTICO ESPRESSIVE CAPACITA' LOGICHE Scarse Da 0 a3 Scarse da 0 a3 Mediocri Da 0 a 5 Mediocri da 0 a 5 Sufficienti 6 Sufficienti 6 Buone da 7 a 8 Buone da 7 a 8 Ottime da 9 a10 Ottime da 9 a10 ORGANIZZATIVO/PROGETTUALI RELAZIONALI Scarse Da 0 a 3 Scarse da 0 a3 Mediocri Da 0 a 5 Mediocri da 0 a 5 Sufficienti 6 Sufficienti 6 Buone da 7 a 8 Buone da 7 a 8 Ottime da 9 a10 Ottime da 9 a10 69

70 INT E RV E NT I DI RE C UP E R O DE I DE B I T I S C OL A S T IC I Il DM 80/2007, l O.M. 92/2007 e il DPR 122/09 regolano le modalità e i percorsi degli Interventi didattico - educativi finalizzati al recupero, sia in corso d anno che al termine dello stesso anno scolastico. Il DM 80/2007 definisce due diversi ambiti per le attività finalizzate al recupero: il primo riguarda gli interventi promossi nel corso dell anno scolastico; il secondo riguarda le modalità degli interventi previsti dopo lo scrutinio finale e le verifiche da effettuarsi prima dell inizio dell anno scolastico successivo in vista della definitiva ammissione o non ammissione alla classe successiva. I docenti faranno ricorso a diverse forme organizzative, al fine di garantire che le attività di recupero, nel loro insieme, interpretino con la massima efficacia le situazioni di difficoltà eterogenee, che caratterizzano i processi individuali di apprendimento. Nell anno scolastico 2012/13 le attività di recupero nell IIS risultano così programmate: Interventi iniziali Durante le prime settimane di scuola, si attivano nelle classi strategie didattiche tese al riequilibrio delle competenze o al ripasso delle conoscenze e al miglioramento del metodo di studio individuale, prerequisiti indispensabili allo sviluppo della programmazione del nuovo anno. Attività di recupero in orario curricolare. Durante le ordinarie attività didattiche, si svolgeranno interventi di recupero, utilizzando la quota del monte ore del 20%; Corsi di recupero extracurricolari. Si tratta di corsi di recupero strutturati, che si svolgono durante le ore pomeridiane dei giorni di attività didattica e/o nei periodi di sospensione delle lezioni. Ad ogni corso di recupero extracurricolare sono assegnati, di norma, 10/12 studenti della stessa classe o di classi parallele con livelli di competenze e necessità di recupero il più possibili omogenei. Pausa/Rallentamento diversificazione delle attività didattiche Per consentire attività specifiche di recupero, soprattutto in presenza di difficoltà generalizzate nell apprendimento, vengono sospese o rallentate le attività didattiche programmate e il docente si dedica ad interventi di rinforzo, a riprendere segmenti di programma, a suggerire metodologie di studio e di apprendimento. Studio autonomo Agli studenti ritenuti in grado di raggiungere autonomamente gli obiettivi minimi disciplinari, a motivo della scarsa gravità e/o diffusione delle carenze rilevate, specie se attribuibili ad un inadeguato impegno nello studio personale vengono assegnati compiti specifici da effettuare con uno studio autonomo. Il docente definisce per ciascun allievo un percorso di attività, comprensivo di consegne di lavoro, di esercitazioni, di materiale di supporto e di ogni altra indicazione utile. Corsi di recupero estivi Sono destinati agli alunni per i quali, in sede di scrutinio finale, sia stata deliberata la sospensione del giudizio e, come modalità di recupero, sia prescritta la frequenza di corsi specifici. Vengono tenuti prioritariamente dai docenti di classe o di quelli dell istituto che si rendano disponibili e si concludono con verifiche formali, volte ad accertare il superamento delle carenze riscontrate e i livelli di competenza acquisiti da ciascun alunno. Gli studenti sono tenuti a frequentare tutte le attività previste e le verifiche sono obbligatorie anche per quegli alunni che avranno scelto lo svolgimento autonomo dei predetti interventi. La collaborazione delle famiglie per sostenere lo studente in un proficuo studio estivo oltre che per stimolarlo a partecipare ai corsi di recupero con motivazione e impegno, viene vista da tutti i Docenti come indispensabile per il superamento dei debiti formativi. 70

71 FORMAT DELL UNITÀ DI APPRENDIMENTO ADOTTATO DALL I.I.S. Denominazione Prodotti Competenze mirate Comuni/cittadinanza/professionali Abilità Modello UNITA DI APPRENDIMENTO Conoscenze Utenti destinatari Prerequisiti Fase di applicazione Tempi Esperienze attivate Metodologia Risorse umane interne esterne Strumenti Valutazione LA CONSEGNA AGLI STUDENTI Per consegna s intende il documento che l équipe dei docenti presenta agli studenti, sulla base del quale essi si attivano realizzando il prodotto nei tempi e nei modi definiti, tenendo presente anche i criteri di valutazione. 1^ nota: il linguaggio deve essere accessibile, comprensibile, semplice e concreto 2^ nota: l Uda prevede dei compiti/problema che per certi versi sono oltre misura ovvero richiedono agli studenti competenze e loro articolazioni (conoscenze, abilità, capacità) che ancora non possiedono, ma che possono acquisire autonomamente. Ciò in forza della potenzialità del metodo laboratoriale che porta alla scoperta ed alla conquista personale del sapere. 3^ nota: l Uda mette in moto processi di apprendimento che non debbono solo rifluire nel prodotto, ma fornire spunti ed agganci per una ripresa dei contenuti attraverso la riflessione, l esposizione, il consolidamento di quanto appreso. CONSEGNA AGLI STUDENTI Titolo UdA Cosa si chiede di fare In che modo (singoli, gruppi) Quali prodotti Che senso ha (a cosa serve, per quali apprendimenti) Tempi Risorse (strumenti, consulenze, opportunità ) Criteri di valutazione Valore della UdA in termini di valutazione della competenza mirata (da indicare): è una componente o un capolavoro? Peso della Uda in termini di voti in riferimento agli assi culturali ed alle discipline DIAGRAMMA DI GANTT Fasi Tempi SCHEMA DELLA RELAZIONE INDIVIDUALE DELLO STUDENTE Descrivi il percorso generale dell attività Indica come avete svolto il compito e cosa hai fatto tu Indica quali crisi hai dovuto affrontare e come le hai risolte Che cosa hai imparato da questa unità di apprendimento Cosa devi ancora imparare Come valuti il lavoro da te svolto (vedi rubrica di autovalutazione) 71

72 GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELL UNITÀ DI APPRENDIMENTO * Gli indicatori verranno selezionati in base al prodotto INDICATORI* DESCRITTORI PUNTEGGI Completezza, Liv 4 Il prodotto contiene tutte le parti e le informazioni utili e pertinenti a sviluppare la consegna, anche pertinenza, quelle ricavabili da una propria ricerca personale e le collega tra loro in forma organica organizzazione Liv 3 Il prodotto contiene tutte le parti e le informazioni utili e pertinenti a sviluppare la consegna e le collega tra loro Liv 2 Il prodotto contiene le parti e le informazioni di base pertinenti a sviluppare la consegna Liv 1 Il prodotto presenta lacune circa la completezza e la pertinenza, le parti e le informazioni non sono collegate Funzionalità Liv 4 Il prodotto è eccellente dal punto di vista della funzionalità Liv 3 Liv 2 Liv 1 Il prodotto è funzionale secondo i parametri di accettabilità piena Il prodotto presenta una funzionalità minima Il prodotto presenta lacune che ne rendono incerta la funzionalità Correttezza Liv 4 Il prodotto è eccellente dal punto di vista della corretta esecuzione Rispetto dei tempi Precisione e destrezza nell utilizzo degli strumenti e delle tecnologie Liv 3 Liv 2 Liv 1 Liv 4 Liv 3 Liv 2-1 Liv 4 Liv 3 Liv 2 Liv 1 Il prodotto è eseguito correttamente secondo i parametri di accettabilità Il prodotto è eseguito in modo sufficientemente corretto Il prodotto presenta lacune relativamente alla correttezza dell esecuzione Il periodo necessario per la realizzazione è conforme a quanto indicato e l allievo ha utilizzato in modo efficace il tempo a disposizione Il periodo necessario per la realizzazione è di poco più ampio rispetto a quanto indicato e l allievo ha utilizzato in modo efficace se pur lento - il tempo a disposizione Il periodo necessario per la realizzazione è più ampio rispetto a quanto indicato e l allievo ha disperso il tempo a disposizione Usa strumenti e tecnologie con precisione, destrezza e efficienza. Trova soluzione ai problemi tecnici, unendo manualità, spirito pratico a intuizione Usa strumenti e tecnologie con discreta precisione e destrezza. Trova soluzione ad alcuni problemi tecnici con discreta manualità, spirito pratico e discreta intuizione Usa strumenti e tecnologie al minimo delle loro potenzialità Utilizza gli strumenti e le tecnologie in modo assolutamente inadeguato Ricerca e gestione delle informazioni Relazione con i formatori e le altre figure adulte Superamento delle crisi Comunicazione e socializzazione di esperienze e conoscenze Liv 4 Liv 3 Liv 2 Liv 1 Liv 5 Liv 4 Liv 3 Liv 2 Liv 4 Liv 3 Liv 2 Liv 1 Liv 4 Liv 3 Liv 2 Liv 1 Ricerca, raccoglie e organizza le informazioni con attenzione al metodo. Le sa ritrovare e riutilizzare al momento opportuno e interpretare secondo una chiave di lettura. Ricerca, raccoglie e organizza le informazioni con discreta attenzione al metodo. Le sa ritrovare e riutilizzare al momento opportuno, dà un suo contributo di base all interpretazione secondo una chiave di lettura L allievo ricerca le informazioni essenziali, raccogliendole e organizzandole in maniera appena adeguata L allievo non ricerca le informazioni oppure si muove senza alcun metodo L allievo entra in relazione con gli adulti con uno stile aperto e costruttivo L allievo si relaziona con gli adulti adottando un comportamento pienamente corretto Nelle relazioni con gli adulti l allievo manifesta una correttezza essenziale L allievo presenta lacune nella cura delle relazioni con gli adulti L allievo si trova a suo agio di fronte alle crisi ed è in grado di scegliere tra più strategie quella più adeguata e stimolante dal punto di vista degli apprendimenti L allievo è in grado di affrontare le crisi con una strategia di richiesta di aiuto e di intervento attivo Nei confronti delle crisi l allievo mette in atto alcune strategie minime per tentare di superare le difficoltà Nei confronti delle crisi l allievo entra in confusione e chiede aiuto agli altri delegando a loro la risposta L allievo ha un ottima comunicazione con i pari, socializza esperienze e saperi interagendo attraverso l ascolto attivo ed arricchendo-riorganizzando le proprie idee in modo dinamico L allievo comunica con i pari, socializza esperienze e saperi esercitando l ascolto e con buona capacità di arricchire-riorganizzare le proprie idee L allievo ha una comunicazione essenziale con i pari, socializza alcune esperienze e saperi, non è costante nell ascolto L allievo ha difficoltà a comunicare e ad ascoltare i pari, è disponibile saltuariamente a socializzare le esperienze 72

73 Uso del linguaggio settorialetecnicoprofessionale Consapevolezz a riflessiva e critica Capacità di trasferire le conoscenze acquisite Liv 4 Liv 3 Liv 2 Liv 1 Liv 4 Liv 3 Liv 2 Liv 1 Liv 4 Liv 3 Liv 2 Liv 1 Ha un linguaggio ricco e articolato, usando anche termini settoriali - tecnici professionali in modo pertinente La padronanza del linguaggio, compresi i termini settoriali- tecnico-professionale da parte dell allievo è soddisfacente Mostra di possedere un minimo lessico settoriale-tecnico-professionale Presenta lacune nel linguaggio settoriale-tecnico-professionale Riflette su ciò cha ha imparato e sul proprio lavoro cogliendo appieno il processo personale svolto, che affronta in modo particolarmente critico Riflette su ciò cha ha imparato e sul proprio lavoro cogliendo il processo personale di lavoro svolto, che affronta in modo critico Coglie gli aspetti essenziali di ciò cha ha imparato e del proprio lavoro e mostra un certo senso critico Presenta un atteggiamento operativo e indica solo preferenze emotive (mi piace, non mi piace) Ha un eccellente capacità di trasferire saperi e saper fare in situazioni nuove, con pertinenza, adattandoli e rielaborandoli nel nuovo contesto, individuando collegamenti Trasferisce saperi e saper fare in situazioni nuove, adattandoli e rielaborandoli nel nuovo contesto, individuando collegamenti Trasferisce i saperi e saper fare essenziali in situazioni nuove e non sempre con pertinenza Applica saperi e saper fare acquisiti nel medesimo contesto, non sviluppando i suoi apprendimenti Capacità di Liv 4 È dotato di una capacità eccellente di cogliere i processi culturali, scientifici e tecnologici che cogliere i sottostanno al lavoro svolto processi Liv 3 È in grado di cogliere in modo soddisfacente i processi culturali, scientifici e tecnologici che culturali, sottostanno al lavoro svolto scientifici e Liv 2 Coglie i processi culturali, scientifici e tecnologici essenziali che sottostanno al lavoro svolto tecnologici sottostanti al Liv 1 Individua in modo lacunoso i processi sottostanti il lavoro svolto lavoro svolto Creatività Liv 4 Elabora nuove connessioni tra pensieri e oggetti, innova in modo personale il processo di lavoro, realizza produzioni originali Liv 3 Trova qualche nuova connessione tra pensieri e oggetti e apporta qualche contributo personale al processo di lavoro, realizza produzioni abbastanza originali Liv 2 L allievo propone connessioni consuete tra pensieri e oggetti, dà scarsi contributi personali e originali al processo di lavoro e nel prodotto Liv 1 L allievo non esprime nel processo di lavoro alcun elemento di creatività Autovalutazione Liv 4 L allievo dimostra di procedere con una costante attenzione valutativa del proprio lavoro e mira al suo miglioramento continuativo Liv 3 L allievo è in grado di valutare correttamente il proprio lavoro e di intervenire per le necessarie correzioni Liv 2 L allievo svolge in maniera minimale la valutazione del suo lavoro e gli interventi di correzione Liv 1 La valutazione del lavoro avviene in modo lacunoso Curiosità Liv 4 Ha una forte motivazione all esplorazione e all approfondimento del compito. Si lancia alla ricerca di informazioni / alla ricerca di dati ed elementi che caratterizzano il problema. Pone domande Liv 3 Ha una buona motivazione all esplorazione e all approfondimento del compito. Ricerca informazioni / dati ed elementi che caratterizzano il problema Liv 2 Ha una motivazione minima all esplorazione del compito. Solo se sollecitato ricerca informazioni / dati ed elementi che caratterizzano il problema Liv 1 Sembra non avere motivazione all esplorazione del compito Autonomia Liv 4 È completamente autonomo nello svolgere il compito, nella scelta degli strumenti e/o delle informazioni, anche in situazioni nuove. È di supporto agli altri in tutte le situazioni Liv 3 È autonomo nello svolgere il compito, nella scelta degli strumenti e/o delle informazioni. È di supporto agli altri Liv 2 Ha un autonomia limitata nello svolgere il compito, nella scelta degli strumenti e/o delle informazioni ed abbisogna spesso di spiegazioni integrative e di guida Liv 1 Non è autonomo nello svolgere il compito, nella scelta degli strumenti e/o delle informazioni e procede, con fatica, solo se supportato 73

74 TABELLE DI ATTRIBUZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO CRITERI PER L ATTRIBUZIONE DELLA LODE NEI CORSI DI STUDIO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE (Decreto Ministeriale n. 99) IL CREDITO SCOLASTICO Il credito scolastico rappresenta un patrimonio di punti che ogni studente costruisce durante gli ultimi tre anni di corso e che contribuisce a determinare il punteggio finale dell Esame di stato. Come previsto dalla normativa, in sede di scrutinio finale, con la media dei voti assegnati nelle singole discipline, viene individuata la banda di oscillazione con i punteggi minimi e massimi. TABELLA A (sostituisce la tabella prevista dall'articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323, così come modificata dal D.M. n. 42/2007) Media dei voti Credito scolastico (Punti) I anno II anno III anno M= <M <M <M < M NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Al fini dell ammissione alla classe successiva e dell ammissione all esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, nessun voto può essere inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente. Sempre ai fini dell ammissione alla classe successiva e dell ammissione all esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, il voto di comportamento non può essere inferiore a sei decimi. Il voto di comportamento, concorre, nello stesso modo dei voti relativi a ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l attribuzione di un unico voto secondo l ordinamento vigente, alla determinazione della media M dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Il credito scolastico, da attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate dalla precedente tabella, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M dei voti, anche l'assiduità della frequenza scolastica, l'interesse e l'impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi. Il riconoscimento di eventuali crediti formativi non può in alcun modo comportare il cambiamento della banda di oscillazione corrispondente alla media M dei voti. Per la terza classe degli istituti professionali M è rappresentato dal voto conseguito agli esami di qualifica, espresso in decimi (ad esempio al voto di esami di qualifica di 65/centesimi corrisponde M = 6,5). TAB B CREDITO SCOLASTICO CANDIDATI ESTERNI ESAMI DI IDONEITÀ (sostituisce la tabella prevista dall'art. 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323, così come modificata dal D.M. n. 42/2007) Media dei voti inseguiti in esami di idoneità Credito scolastico (Punti) M=6 3 6<M <M <M < M NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti agli esami di idoneità (nessun voto può essere inferiore a sei decimi). Il punteggio, da attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate nella presente tabella, va moltiplicato per 2 in caso di esami di idoneità relativi a 2 anni di corso in un unica sessione. Esso va espresso in numero intero. Per quanto concerne l'ultimo anno il punteggio è attribuito nella misura ottenuta per il penultimo anno. TAB C CREDITO SCOLASTICO CANDIDATI ESTERNI PROVE PRELIMINARI (sostituisce la tabella prevista dall'articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323, così come modificata dal D.M. n. 42/2007) Media dei voti delle prove preliminari Credito scolastico (Punti) M=6 3 6<M <M <M < M NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti nelle prove preliminari (nessun voto può essere inferiore a sei decimi). Il punteggio, da attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate nella presente tabella, va moltiplicato per 2 o per 3 in caso di prove preliminari relative, rispettivamente, a 2 o a 3 anni di corso. Esso va espresso in numero intero. 74

75 CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO Gli elementi validi per l attribuzione del credito scolastico, indicatori e relativo peso, sono stati deliberati dal Collegio dei Docenti, in base alla normativa vigente. Pertanto verranno considerati: A = L assiduità e la frequenza scolastica dell alunno, valutata come Discontinua-Normale-Apprezzabile in base alle direttive contenute nella Circolare n 20 del 04 marzo2011, riportata in questo POF ( Cfr. Regolamento d istituto ), che individua i monte ore personalizzati B = l interesse e impegno nella partecipazione al dialogo educativo dimostrato dall alunno C = L interesse e impegno dimostrato durante l insegnamento della Religione o di attività alternative D = Le attività integrative effettuate all interno della scuola ( POR, PON Percorsi di Alternanza Scuola Lavoro) E = Attività integrative effettuate dall alunno all esterno dell istituzione scolastica Nello specifico, le esperienze che consentiranno di acquisire crediti formativi potranno raggrupparsi in 4 tipologie legate alla formazione e alla crescita della persona:! Attività culturali, artistiche, ricreative! Attività lavorative e di formazione professionale! Attività di volontariato, solidarietà, cooperazione! Attività sportive Per ciascuna tipologia andrà presentata un attestazione firmata dal responsabile legale dell ente, associazione, gruppo, organismi dotati di statuto, propria sede, capaci di organizzare attività conosciute e riconosciute nel territorio. La certificazione dovrà contenere una sintetica e precisa descrizione dell attività svolta. Le certificazioni comprovanti attività lavorativa dovranno indicare l ente a cui sono stati versati i contributi di assistenza e previdenza ovvero le disposizioni normative che escludano l obbligo dell adempimento contributivo. Le certificazioni dei crediti formativi acquisiti all estero dovranno essere convalidate dall autorità diplomatica o consolare. Verranno considerate valide le certificazioni consegnate alla scuola entro e non oltre il 15 Maggio dell anno in corso. ATTRIBUZIONE DELLA LODE La commissione dell esame di stato, all unanimità, può attribuire la lode a coloro che conseguono il punteggio massimo di 100 punti senza fruire della integrazione di cui all art. 3, comma 6, della legge 10 dicembre 1997, n. 425 e successive modificazioni. La lode può essere attribuita ai candidati di cui al comma 1 a condizione che: a) abbiano conseguito il credito scolastico massimo complessivo attribuibile senza fruire della integrazione di cui all art. 11, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 23 luglio 1998, n. 323; b) abbiano riportato negli scrutini finali relativi alle classi terzultima, penultima e ultima solo voti uguali o superiori a otto decimi, ivi compresa la valutazione del comportamento. Ai fini dell attribuzione della lode, il credito scolastico annuale relativo al terzultimo, al penultimo e all ultimo anno nonché il punteggio previsto per ogni prova d esame devono essere stati attribuiti dal consiglio di classe o dalla commissione, secondo le rispettive competenze, nella misura massima all unanimità. Il credito scolastico, nei casi di abbreviazione del corso di studi per merito ai sensi del D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122, art. 6, comma 2, è attribuito, per l anno non frequentato, nella misura massima prevista per lo stesso dalla tabella A, in relazione alla media dei voti conseguita nel penultimo anno.

76 La commissione può attribuire la lode ai candidati di cui al D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122, art. 6, comma 2 che conseguano il punteggio massimo di 100 punti senza fruire della integrazione di cui all art. 3, comma 6, della legge 10 dicembre 1997, n. 425 e successive modificazioni. La lode può essere attribuita ai candidati di cui al comma 5 a condizione che: a) abbiano conseguito il credito scolastico massimo complessivo attribuibile senza fruire della integrazione di cui all art. 11, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 23 luglio 1998, n. 323; b) abbiano riportato negli scrutini finali relativi ai due anni antecedenti il penultimo solo voti uguali o superiori a otto decimi, ivi compresa la valutazione del comportamento. Ai fini dell attribuzione della lode ai candidati di cui al comma 5, il credito scolastico annuale relativo al terzultimo e al penultimo anno nonché il punteggio previsto per ogni prova d esame devono essere stati attribuiti dal consiglio di classe o dalla commissione, secondo le rispettive competenze, nella misura massima all unanimità. Ai fini dell attribuzione della lode, i candidati anticipatari per merito che sostengono gli esami conclusivi del secondo ciclo di istruzione a conclusione dell anno scolastico (a regime), oltre alle condizioni di cui al comma 4, devono avere riportato il voto di otto o superiore in ciascuna disciplina, ivi compresa la valutazione del comportamento, anche nei due anni antecedenti il penultimo.

77 PIANO INTEGRATO D ISTITUTO Il Piano integrato d interventi consiste in un programma di attività che deve integrare il Piano dell Offerta Formativa della scuola. Tutti gli interventi sono volti al miglioramento dei livelli di conoscenza e competenza dei giovani e al successo scolastico. I percorsi aggiuntivi sono coerenti con le richieste e le esigenze della comunità scolastica presente nel nostro istituto. Nel piano integrato sono coinvolti, in termini d'impegno e di responsabilità condivisa, il Consiglio d'istituto, il Collegio dei docenti e i vari Consigli di classe. Le attività del piano saranno realizzate in stretto collegamento con le attività curriculari. Con il PIANO INTEGRATO si vuole migliorare la qualità del servizio scolastico attraverso: --- l apertura della scuola in orario pomeridiano; --- la progettazione di un offerta formativa ampia e flessibile, coerente con le caratteristiche della popolazione scolastica e con i bisogni dei singoli alunni, finalizzata ad innalzare i livelli di competenza, da quelli di base ai più elevati, di tutti gli alunni e le alunne; --- la diffusione di metodologie innovative e attraenti; --- la promozione della cultura dell autovalutazione tra gli alunni, i docenti e la totalità del personale scolastico; --- la diffusione dei laboratori multimediali, scientifici, linguistici e tecnologici (la disponibilità di ambienti attrezzati è il presupposto di una scuola accogliente, dove si apprende, si lavora e si sta bene; dove si ha la possibilità di utilizzare strumenti e infrastrutture tecnologiche in grado di attivare quei processi interattivi che stimolino il pensiero creativo ed il ragionamento logico dei più giovani). PIANO INTEGRATO PON FSE 2007/2013 Annualità 2013/2014 Saranno attuati due stage Titolo 1 Dal dire al fare, insieme relativo all Istituto IPSSCPT e Il lavoro e la dignità, relativo all Istituto IPSIA, di 120 ore ciascuno e partecipanti di 15 allievi a stage. Obiettivi dell azione formativa saranno: - Maturare esperienze in ambito lavorativo, -Confrontare la formazione con le proprie attitudini, -Vivere l'esperienza lavorativa in virtu' delle scelte future, per orientarsi nel proprio ambito, -Arricchirsi delle risorse professionali per decidere sul proprio progetto di vita, -Apprendere elementi in campo amministrativo-contabile e tecnico-professionale relative alla gestione di una struttura per poter intraprendere attività di tipo autonomo anche in ambito energetico, -Contestualizzare la validità di interventi nelle più varie situazioni lavorative, -Acquisire la capacità di operare all'interno di una qualsiasi struttura produttiva o di erogazione di servizi e di conseguire conoscenze e competenze operative nelle procedure di lavoro,

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

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