Ufficio avifauna migratoria: le specie definite Spec3

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1 Ufficio avifauna migratoria: le specie definite Spec3 DAL BECCACCINO AL FRULLINO Prosegue anche su questo numero l esame dello stato di conservazione di alcune specie ornitiche di interesse venatorio nel nostro Paese fatte immotivatamente oggetto della richiesta di inserimento fra quelle per cui è previsto il divieto di caccia Dopo aver analizzato sullo scorso numero della rivista il caso di canapiglia, codone, mestolone, marzaiola e moretta, continuiamo l esame delle Spec3 (per la definizione vedere box a pagina 28). In questo articolo trattiamo in particolare beccaccino, frullino e beccaccia. Per quanto riguarda quest ultima specie ricordiamo che è stata oggetto di Piano di gestione internazionale Ue pubblicato e scaricabile sul sito della commissione Ambiente Ue all indirizzo: Nessuno di questi Piani prevede divieti di caccia negli Stati Membri, ma semplicemente il rispetto dei principi della direttiva e, solo nei casi della beccaccia, l adozione di limiti di carniere e di misure di mitigazione 26

2 dell impatto del prelievo (es. protocolli emergenza freddo per la beccaccia). La specie beccaccino è stato oggetto di Piano di gestione nel 2006 con validità fino al 2009, nel quale il prelievo venatorio è stato giudicato di importanza Low ovvero bassa. La specie frullino non è stata giudicata al momento bisognoso di Piano di gestione internazionale da parte della Commissione Europea. BECCACCINO (Gallinago gallinago) Si tratta di una specie per la quale sono difficili censimenti efficaci, per il comportamento elusivo e poco gregario. Il beccaccino viene comunque censito nel corso dei conteggi di gennaio degli uccelli acquatici coordinati da Wetlands International e dall Ispra in Italia. Per questa specie si riportano anche i dati derivanti dall analisi dei tesserini venatori per due regioni che hanno reso disponibili questi dati, con validità per l intero territorio regionale. I dati dei prelievi sono stati suddivisi per il numero di giornate di caccia dichiarate nel caso della Sicilia, e Andamento della popolazione svernante in base ai risultati dei censimenti di gennaio organizzati da Wetlands International e coordinati in Italia dall Ispra (ex Infs) Beccaccini abbattuti/tesserini esaminati regione Toscana Rapporto beccaccini dichiarati abbattuti/giornate di caccia usufruite in regione Sicilia (conteggio tesserini su tutto il territorio regionale) per il numero dei tesserini esaminati nel caso della Toscana. Trend della popolazione svernante (Wetland Int. 2005): nel quinquennio sono stati stimati in Italia mediamente oltre beccaccini svernanti, con un apparente incremento rispetto al quinquennio precedente. In generale, l andamento si presenta marcatamente fluttuante. Per la lista rossa dell Iucn la specie è considerata Least Concern (minima preoccupazione = specie abbondante e diffusa). Il trend del totale della popolazione svernante in Italia è di +10.3% all anno (dati Ispra). Ecco i trend delle popolazioni svernanti in diverse regioni italiane: - in Toscana nel periodo si è registrato un +3.88% (dati Cot); - in Emilia-Romagna nel periodo si è avuto un moderato incremento, considerato non significativo (dati Asoer); - nel Lazio nel periodo la popolazione è fluttuante (Brunelli et al. 2009). L Ufficio avifauna migratoria ha intrapreso nel 2010 una ricerca sulle presenze del beccaccino in Italia, attraverso i Diari di caccia, con la quale i cacciatori specialisti di questa specie e del frullino trascrivono in forma standardizzata gli avvistamenti e le catture effettuate. Lo scopo è ottenere serie pluriennali di indici di avvistamento e prelievi che diano informazioni sulla demografia del beccaccino, contribuendo così in modo determinante al monitoraggio delle popolazioni. CONCLUSIONI I dati disponibili per la specie dimostrano una situazione demografica soddisfacente in Italia. La classificazione Spec3 risulta non attendibile. Non sono necessarie sospensive o particolari limiti di prelievo. 27

3 LEGENDA Spec 2: specie la cui popolazione globale è concentrata in Europa e che hanno uno status sfavorevole di conservazione in Europa. Spec 3: specie la cui popolazione non è concentrata in Europa ma che hanno uno status sfavorevole di conservazione in Europa. Vi sono quindi specie come la pittima minore, quest ultima cacciabile in Francia, le cui popolazioni nidificanti sono per la maggior parte fuori dall Europa oppure globalmente non risultano in declino (combattente). È evidente che la valutazione dello status di conservazione in Europa risulta insufficiente ai fini della loro gestione internazionale. L International union for conservation of nature (Iucn), ovvero l ente mondiale più autorevole per la classificazione dello stato di rischio, ordina le specie animali e vegetali su alcuni livelli di rischio, i quali, escludendo le categorie estinto o quasi estinto sono: Least Concern (LC) ovvero Preoccupazione minima : un taxon è Least Concern quando è stato valutato rispetto ai criteri e non si qualifica come In pericolo critico, In pericolo, Vulnerabile o Quasi minacciato. Le specie diffuse ed abbondanti sono incluse in questa categoria. Near Threatened (NT) ovvero Quasi minacciato : un taxon è Near Threatened quando è stato valutato rispetto ai criteri e non si qualifica come In pericolo critico, In pericolo o Vulnerabile, ma è vicino a qualificarsi o è probabile che si qualifichi per qualcuna delle categorie a rischio nel prossimo futuro. Vulnerabile (VN) ovvero Vulnerabile : un taxon è Vulnerable quando le migliori evidenze disponibili dimostrano che raggiunge uno dei criteri da A a E per Vulnerable (Sez. 5 omissis) ed è quindi considerato che sia di fronte a un rischio elevato di estinzione allo stato selvatico. Endangered (EN) ovvero In pericolo : un taxon è Endangered quando le migliori evidenze disponibili dimostrano che raggiunge uno dei criteri da A a E per Endangered (Sez. 5 omissis) ed è quindi considerato che sia di fronte a un rischio molto elevato di estinzione allo stato selvatico. Taxon: unità tassonomica in biologia, in questo caso non si utilizza la definizione specie perché le categorie di rischio considerano anche l esistenza di sottospecie o sub popolazioni di specie. Rapporto frullini dichiarati abbattuti/tesserini esaminati in regione Toscana in sei stagioni di caccia FRULLINO (Lymnocryptes minimus) Questa specie, ancor più del beccaccino, è difficile da censire, e solo metodi di monitoraggio non estensivo possono permettere di conoscere la demografia delle popolazioni. In particolare l indice cinegetico di abbondanza rappresenta oggi la metodica più idonea per studiare la specie, oltre ai dati derivanti dagli inanellamenti. La pratica venatoria può quindi diventare il principale mezzo per conoscere la demografia del frullino. La popolazione eurasiatica è considerata stabile (Delany et al. 2009). L attuale valutazione della tendenza demografica anche da parte di BirdLifeInternational è di stabilità della popolazione ( Lo stesso ente che nel 2004 valutava in declino la specie oggi ha quindi modificato il proprio giudizio, considerando non più in declino la specie. Il frullino è stato oggetto di un incontro di ornitologi presso Face Europa Bruxelles nel 2011, nell ambito di un contratto di lavoro (ENV.B.2/SER/2009/0076r) stipulato fra la commissione Ambiente Ue e Face insieme con BirdLifeInternational, per la rivalutazione delle metodiche per la messa in atto dei Piani internazionali di gestione e d azione. Questo incontro ha portato alla redazione di un documento nel quale è riconosciuto, anche da rappresentanti di BirdLifeInternational, che 28

4 non ci sono evidenze di un declino della popolazione di frullino, e che quindi la specie non è prioritaria per la redazione di un Piano di gestione internazionale. I dati del grafico dimostrano un leggero decremento dei frullini abbattuti in Toscana. Per la lista rossa dell Iucn la specie è considerata Least Concern (minima preoccupazione = specie abbondante e diffusa). A breve saranno disponibili i primi dati dello studio specifico sulla specie intrapreso dall Ufficio avifauna migratoria. CONCLUSIONI Sulla base dei dati oggi disponibili, e in particolare sulle conclusioni dell incontro Face-BirdLifeInternational, la popolazione eurasiatica del frullino risulta stabile. Per questo la definizione Spec3 non risulta attendibile. Non sono necessarie sospensioni del prelievo. Al contrario, l attività venatoria consente di studiare la demografia della specie e di mantenere habitat favorevoli. 29

5 Rapporto beccacce abbattute/tesserini esaminati in regione Toscana in sei stagioni di caccia Rapporto beccacce dichiarate abbattute/giornate di caccia usufruite in Regione Sicilia (conteggio tesserini su tutto il territorio regionale) BECCACCIA (Scolopax rusticola) La classificazione Spec3 (specie in declino non concentrata in Europa) è relativa al testo di BirdLifeInternational del Successivamente sono uscite altre pubblicazioni che modificano la considerazione sull andamento demografico: 1. Wetlands International Waterbird Population Estimates-Fourth Edition. Wetlands International Wageningen. The Netherlands stabilisce per la beccaccia (pag. 171) una popolazione svernante compresa fra e di capi con una tendenza stabile. 2. Una pubblicazione ancora più recente (Delany et al. 2009) di Wetlands International ribadisce gli stessi dati e la stessa stabilità della popolazione. Sorprendentemente l Ispra non ha preso in considerazione questa pubblicazione per quanto riguarda la beccaccia, mentre lo ha fatto per altre specie (combattente). 3. Un capitolo particolare sulla stessa pubblicazione verte sullo stato di conservazione della beccaccia e riporta un aumento della specie nidificante in Dani- Foto R. Massoli Novelli 30

6 Percentuali di giovani beccacce sul totale del campione di ali raccolte nel corso di 11 stagioni venatorie marca, Irlanda, Paesi Bassi e Spagna; una stabilità o un lieve incremento in Francia; un declino in Germania, Lettonia, Regno Unito e Ucraina. Studi recenti in Russia dimostrano che la specie è molto comune e dal 2000 non si è osservato declino. Sulla base di questi dati la popolazione è giudicata globalmente stabile. Sulla base di queste pubblicazioni lo stesso BirdLifeInternational stabilisce oggi che la tendenza demografica della specie è stabile. Ovvero è stato modificato il giudizio del 2004 ( Per la lista rossa dell Iucn la specie è considerata Least Concern (minima preoccupazione = specie abbondante e diffusa). La specie in Italia è oggetto di monitoraggio della struttura di popolazione messa in atto con la raccolta delle ali da parte dell associazione Amici di Scolopax in collaborazione dal 2009 con l Ufficio avifauna migratoria. Questo lavoro consente di conoscere la variazione in serie pluriennali della percentuale di giovani presente nella popolazione cacciata. Come si può notare, tenendo conto delle stagioni in cui è stato superato il campione di ali, dal al la presenza di giovani è stata sempre intorno al 70%, ad eccezione della stagione in cui è stata dell 82%. CONCLUSIONI I dati disponibili dimostrano una situazione favorevole della specie sia a livello internazionale che nazionale. La valutazione Spec3 non risulta attendibile alla luce dei dati più recenti. Nessuna sospensiva risulta necessaria. Devono essere messe in atto le proposte del Piano di gestione internazionale sul protocollo di emergenza freddo. Michele Sorrenti Alfonso Lenzoni 31

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