C o m u n e d i V i s s o

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1 C o m u n e d i V i s s o Provincia di Macerata PROGETTAZIONE PRELIMINARE, DEFINITIVA ED ESECUTIVA, COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE CON RISERVA DI AFFIDAMENTO DEI SERVIZI DI DIREZIONE LAVORI, MISURA E CONTABILITÀ E COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE RELATIVI AI LAVORI DI REALIZZAZIONE DELLE STRUTTURE DI EMERGENZA COLLETTIVITÀ E DELLE PREESISTENTI ATTIVITÀ ECONOMICHE E CUP: E62F CIG: FIRME : Elaborato EC0140 RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO: Dott. Ing. CRISTIANO FARRONI Integrazione delle prestazioni specialistiche: Ing. DINO BONADIES Resp.Progetto architettonico e PM: Arch. OMAR CRISTALLINI Resp.Controllo Qualità: Ing. LUCA BONADIES Resp.Aspetti contrattuali: Ing. SALVATORE CORLIANO Progettazione architettonica: Arch. ENRICA RASIMELLI Ing. JONAS ORLANDI Ing. VIVIANA VALENTINI Ing. OLIVIA SCHILLACI Render e viste 3D: Dott. DANIELA PROVANI Progettazione strutture: Ing. VALERIO MASTROIANNI Ing. MATTIA PROCACCI Progettazione Impianti elettrici e speciali: Ing. M. GABRIELA SORCI Progettazione Impianti meccanici a fluido: Ing. LUIGI SPINOZZI Ing. MARCO GALAZZO Viabilità e opere a rete: Ing. DANIELE AZZAROLI Ing. PASQUALE LOSPENNATO PROGETTO ESECUTIVO primo stralcio pratica 18018_DAG Identificativo DAG_4CZ002a Progettazione antincendio: Ing. NUMA TONDINI Geologia e geotecnica : Dott. Geol. STEFANO PIAZZOLI Idraulica, sottoservizi e interferenze : Ing. DANIELE AZZAROLI Certificazione energetica ambientale e sostenibilità ambientale: Ing. SIMONE PELLEGRINI Ing. GIULIO GALLI Aspetti urbanistici: Arch. MAURIZIO CIRIMBILLI Acustica : Ing. LUIGI IOVINE Aspetti archeologici : Dott. MARCO MENICHINI Gestione rapporti Enti: Ing. CARMINE GUARINO Controllo costi e programmazione-espropri: Geom. CARLO ROSI BIM Manager: Ing. PAOLO LOMBARDINI Coordinamento Sicurezza in fase di Progetto: Ing. LEONARDO CIARAPICA Piano di manutenzione dell opera e delle sue parti Primo stralcio A FEBBRAIO 2019 PRIMA EMISSIONE CONTINI ORLANDI CRISTALLINI BONADIES D. Rev Data Motivazione Redatto Verificato Approvato Autorizzato Questo documento é di proprietà esclusiva. È proibita la riproduzione anche parziale e la cessione a terzi senza la nostra autorizzazione

2 Pag. 2 di 12 Sommario 1. PREMESSA DESCRIZIONE DELLE OPERE MANUALE D USO E MANUTENZIONE... 5

3 Pag. 3 di PREMESSA Il presente Piano di manutenzione della parte strutturale dell opera è relativo alle opere da realizzarsi a VISSO, nell ambito dei lavori per la realizzazione delle strutture di emergenza necessarie a garantire la continuità dei servizi per la collettività e delle preesistenti attività economiche. E da considerarsi come elemento complementare al progetto strutturale che ne prevede, pianifica e programma l attività di manutenzione dell intervento al fine di mantenerne nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità, l efficienza ed il valore economico. Tale piano di manutenzione delle strutture, coordinato con quello generale della costruzione, costituisce parte essenziale della progettazione strutturale. Viene corredato del manuale d uso, del manuale di manutenzione e del programma di manutenzione delle strutture.

4 Pag. 4 di DESCRIZIONE DELLE OPERE I corpi edilizi costituenti le strutture di emergenza sono realizzati in struttura metallica. I pilastri, costituiti da elementi tipo HEB sono ancorati alla fondazioni in cla mediante piastre metalliche e tirafondi. Le strutture di piano (solo per il corpo 1 e 5) sono realizzate in lamiera grecata del tipo collaborante e getto di completamento in cls, poggiato su travi tipo HEB, HEA o IPE. Le strutture di copertura sono sostenute da travi principali in acciaio e arcarecci in legno lamellare. Le strutture di fondazione dei corpi costituenti il complesso edilizio sono eseguite con travi rovesce continue fondate su pali trivellati Φ 600 al fine di raggiungere i sottostrati del terreno portanti. Le travi sono collegate tra di loro da una soletta di spessore variabile avente la funzione oltre che strutturale in se anche di posa del sovrastante solaio areato posto al piano terra. Per i corpi 5 e 8 all esterno è previsto un portico coperto i cui pilastri metallici sono fondati anch essi su travi rovesce continue fondate direttamente sul terreno. Il terreno prima del getto delle fondazioni andrà livellato con calcestruzzo magro. Le strutture in elevazione sono realizzate in carpenteria metallica. Pilastri del tipo HEB, parzialmente rinforzati allo spiccato per i corpi a due livelli, ancorati alle fondazioni mediante tirafondi in acciaio e piastre di base inghisate con malta antiritiro. Travi del solaio del 1 livello, solo per i blocchi 1 e 5, del tipo HEB aventi le funzioni di travi primarie e tipo HEA o IPE aventi la funzione di travi secondarie; tra le travi secondarie viene posata una lamiera grecata del tipo collaborante di altezza 55 mm di spessore 8/10 sulla quale si prevede il getto del solaio in calcestruzzo di completamento fino allo spessore di 11 cm (compresa la lamiera grecata). Il solaio di copertura ha travi principali in acciaio tipo HEA o IPE e arcarecci in legno lamellare di abete come elementi secondari sui quali viene posato il solaio di copertura in tavolato di legno incollate. La struttura di copertura dell aula della chiesa (blocco 2) si prevedono travi in legno lamellare di altezza adeguata alla luce da coprire. La struttura del campanile è metallica reticolare.

5 Pag. 5 di MANUALE D USO E MANUTENZIONE 3.1. Opere di fondazione Elementi del sistema edilizio atti a trasmettere al terreno le azioni esterne e il peso proprio della struttura Consistono in una platea in C.A. gettato in opera di spessore variabile da 20 a 60 cm su sottostrutture costituite da pali Φ 600, di lunghezza pari a 12,00 m. LIVELLO MINIMO DELLE PRESTAZIONI Resistenza ai carichi e alle sollecitazioni previste in fase di progettazione. MODALITA DI CONTROLLO Controllo visivo atto a riscontrare possibili anomali che precedano fenomeni di cedimenti strutturali PERIODICITA Annuale. PROBLEMI RISCONTRABILI Formazione di fessurazioni o crepe: degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità del materiale che può implicare lo spostamento reciproco delle parti Corrosione delle armature: distacchi del c Disgregazione del copriferro con evidenza barre di armatura Penetrazione di umidità POSSIBILI CAUSE Alternanza di penetrazione e di ritiro dell acqua.

6 Pag. 6 di 12 TIPO DI INTERVENTO (in ogni caso consultare preventivamente un strutturale). Riparazioni localizzate delle parti strutturali. Ripristino di parti strutturali in calcestruzzo armato. Protezione dei calcestruzzi da azioni disgreganti. Protezione delle armature da azioni disgreganti. tecnico STRUMENTI ATTI A MIGLIORARE LA CONSERVAZIONE DELL OPERA Vernici, malte e trattamenti speciali. Prodotti contenenti resine idrofuganti e altri additivi specifici.

7 Pag. 7 di Opere di elevazione solai gettati su lamiera grecata collaborante Elementi del sistema edilizio aventi il compito di resistere alle azioni verticali ed orizzontali agenti sulla parte di struttura fuori terra e di trasmetterle alle opere di fondazione. Struttura costituita da lamiera grecata zincata del tipo collaborante di altezza 55 mm e spessore 8/10 con pannelli a passo 600/750 mm e sovrastante getto di C.A. avente resistenza caratteristica C25/30 fino ad una altezza complessiva di 110 mm. LIVELLO MINIMO DELLE PRESTAZIONI Resistenza ai carichi e alle sollecitazioni previste in fase di progettazione. Adeguata resistenza meccanica a compressione. Buona resistenza termica ed un elevata permeabilità al passaggio del vapor acqueo. Adeguata resistenza al fuoco. CARATTERISTICHE MINIME DEI MATERIALI Calcestruzzo: C25/30 MODALITA DI CONTROLLO Controllo visivo atto a riscontrare possibili anomali che precedano fenomeni di cedimenti strutturali. PERIODICITA Annuale.

8 Pag. 8 di 12 PROBLEMI RISCONTRABILI Insorgere di efflorescenze o comparsa di muffe. Formazione di fessurazioni o crepe. Corrosione delle armature. Disgregazione o deterioramento del cemento con conseguente perdita degli aggregati. Movimenti relativi fra i giunti. Formazioni di bolle d aria. POSSIBILI CAUSE Alternanza di penetrazione e di ritiro dell acqua. TIPO DI INTERVENTO (in ogni caso consultare preventivamente un tecnico strutturale). Riparazioni localizzate delle parti strutturali. Ripristino di parti strutturali in calcestruzzo armato. Protezione dei calcestruzzi da azioni disgreganti, Protezione delle armature da azioni disgreganti. STRUMENTI ATTI A MIGLIORARE LA CONSERVAZIONE DELL OPERA Vernici, malte e trattamenti speciali. Prodotti contenenti resine idrofuganti e altri additivi specifici.

9 Pag. 9 di Opere in carpenteria metallica Elementi del sistema edilizio orizzontali e verticali, aventi il compito di resistere alle azioni di progetto e di trasmetterle alle fondazioni ed alle altre parti strutturali ad essi collegate. Struttura costituita da travi e pilastri in profilati formati a caldo del tipo HEA, HEA, IPE in acciaio S355JR trattato con raschiatura e una mano di protezione. Le travi sono successivamente trattate con pittura intumescente per garantire un grado di protezione REI 30 LIVELLO MINIMO DELLE PRESTAZIONI Elevata resistenza meccanica. Adeguata resistenza al fuoco (REI 30 da progetto) MODALITA DI CONTROLLO Controllo visivo atto a riscontrare possibili anomali che precedano fenomeni di cedimenti strutturali. PERIODICITA Annuale. PROBLEMI RISCONTRABILI Possibili distacchi fra i vari componenti. Perdita della capacità portante. Rottura dei punti di saldatura. Cedimento delle giunzioni bullonate. Fenomeni di corrosione.

10 Pag. 10 di 12 Perdita della protezione ignifuga. POSSIBILI CAUSE Anomali incrementi dei carichi da sopportare. Fenomeni atmosferici. Incendi. TIPO DI INTERVENTO (in ogni caso consultare preventivamente un tecnico strutturale). Riparazioni localizzate delle parti strutturali. Verifica del serraggio fra gli elementi giuntati. Ripristino della protezione ignifuga. Verniciatura. EVENTUALI ACCORGIMENTI ATTI A MIGLIORARE LA CONSERVAZIONE DELL OPERA Vernici ignifughe. Altri additivi specifici.

11 Pag. 11 di Opere in legno Strutture orizzontali o inclinate, costituite generalmente da elementi in legno massiccio o composti in legno lamellare, che trasferiscono i carichi dei piani della sovrastruttura agli elementi strutturali verticali. Le travi in legno sono elementi strutturali portanti che, una volta avvenuta la connessione tra i componenti dei vari collegamenti, sono progettati per resistere a fenomeni di pressoflessione, taglio e torsione nei confronti dei carichi trasmessi dalle varie parti della struttura e che assumono una configurazione deformata dipendente anche dalle condizioni di vincolo presenti alle loro estremità. La struttura è costituita da arcarecci a sezione rettangolare poggiati sulla struttura metallica principale, atti a sostenere il manto di copertura con struttura in legno incollato. Per la struttura del blocco 2 la copertura è sostenuta da travi in legno lamellare e da arcarecci come elementi secondari. LIVELLO MINIMO DELLE PRESTAZIONI Elevata resistenza meccanica. Adeguata resistenza al fuoco (REI 30 da progetto) MODALITA DI CONTROLLO Controllo visivo atto a riscontrare possibili anomali che precedano fenomeni di cedimenti strutturali. PERIODICITA Annuale. PROBLEMI RISCONTRABILI Possibili distacchi fra i vari componenti.

12 Pag. 12 di 12 Perdita della capacità portante. Cedimento delle giunzioni bullonate. Fenomeni di corrosione. Perdita della protezione ignifuga. POSSIBILI CAUSE Anomali incrementi dei carichi da sopportare. Fenomeni atmosferici. Incendi. TIPO DI INTERVENTO (in ogni caso consultare preventivamente un tecnico strutturale). Riparazioni localizzate delle parti strutturali. Verifica del serraggio fra gli elementi giuntati. Ripristino della protezione ignifuga. Verniciatura. Pulizia delle superfici in legno EVENTUALI ACCORGIMENTI ATTI A MIGLIORARE LA CONSERVAZIONE DELL OPERA Vernici ignifughe. Altri additivi specifici.