REGIONE ABRUZZO COLLEGIO REGIONALE PER LE GARANZIE STATUTARIE PARERE N. 3 DEL 2015
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1 REGIONE ABRUZZO COLLEGIO REGIONALE PER LE GARANZIE STATUTARIE PARERE N. 3 DEL 2015 Il Collegio Regionale per le Garanzie Statutarie, composto da: Fabrizio Politi (Presidente) Stefano Civitarese Matteucci Giampiero Di Plinio Arnaldo Lucidi riunitosi nei giorni 20 marzo e 20 aprile 2015, presso la sede del Consiglio Regionale, in Pescara, per esaminare la richiesta di parere avanzata dal Presidente del Consiglio regionale ed avente ad oggetto Elezioni Regionali ed europee Richiesta di parere in merito alla decorrenza del periodo di campagna elettorale nel quale vige il divieto di comunicazione istituzionale ; Premesso - che il Presidente del Consiglio Regionale della Regione Abruzzo, con Nota del 17 marzo 2015, avente ad Oggetto Elezioni regionali ed europee Richiesta di parere in merito 1
2 alla decorrenza del periodo di campagna elettorale nel quale vige il divieto di comunicazione istituzionale, chiede al Collegio in qualità di organo di consulenza della Regione (Art. 79 Statuto regionale) di esprimersi ( per quanto di competenza ) «in merito alla decorrenza temporale del periodo antecedente alla data delle elezioni nel quale vige il relativo divieto ai sensi della normativa statale in materia di par condicio e nel quale, altresì, non è consentito ai Gruppi consiliari di effettuare spese inerenti all'attività di comunicazione istituzionale» ed inoltre «con riferimento al caso di specie, se debba ritenersi applicabile, allo stesso fine e per i medesimi effetti, il divieto di comunicazione istituzionale derivante dallo svolgimento delle elezioni europee o da altre concomitanti con le elezioni regionali»; Rilevato - che nella Richiesta di Parere il Presidente del Consiglio Regionale si rivolge al Collegio, in qualità di organo di consulenza della Regione (Art. 79 Statuto regionale) e per quanto di competenza, chiedendo l'emissione di un parere relativamente all'interpretazione da assegnare alla normativa vigente (statale e regionale) con riguardo alla determinazione del periodo antecedente alla data delle elezioni nel quale non è consentito ai Gruppi consiliari di effettuare spese inerenti attività di comunicazione istituzionale; - che, ai sensi dell'art. 3 della legge reg. Abruzzo n. 42 del 2007, il Collegio ( su richiesta del Presidente della Giunta, del Presidente del Consiglio regionale, del Consiglio regionale, delle Commissioni Consiliari, di 1/5 dei Consiglieri, e della Giunta regionale ), esprime parere: a) sull interpretazione dello Statuto nei conflitti tra gli organi della Regione; b) sull ammissibilità dei referendum e delle iniziative popolari; c) sui rilievi di compatibilità con lo Statuto delle deliberazioni legislative; 2
3 d) sull interpretazione dello Statuto e la compatibilità, con questo, di leggi e provvedimenti riguardanti gli Enti Locali, anche su richiesta del Consiglio delle Autonomie Locali; e) su ogni altra questione di legittimità dell azione regionale, anche con riferimento ad iniziative legislative. - che, secondo l'art. 79 dello Statuto regionale, Il Collegio regionale per le garanzie statutarie è organo di consulenza della Regione e che nel caso di specie il Presidente del Consiglio Regionale, nello svolgimento di specifiche funzioni previste dalla legge, si rivolge al Collegio per ottenere un parere su una questione posta in sede di primissima applicazione della normativa de qua; - che la legge regionale n. 68 del 2012, recante Disposizioni di adeguamento agli artt. 1 e 2 del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, conv. con modif. dalla l. 7 dicembre 2012, n Modifiche alla legge regionale 10 agosto 2010, n. 40 (Testo unico sul trattamento economico spettante ai Consiglieri regionali e sulle spese generali di funzionamento dei gruppi consiliari). Istituzione del Collegio dei revisori dei conti, all'art. 1, co. 3, lett. d), dell'allegato contenente Linee guida per l'approvazione del rendiconto di esercizio annuale dei gruppi consiliari, stabilisce che non sono consentite le spese inerenti l'attività di comunicazione istituzionale nel periodo antecedente alla data delle elezioni nel quale vige il relativo divieto ai sensi della normativa statale in materia di par condicio ; - che la citata norma regionale costituisce il recepimento, a livello di ordinamento regionale, dei vincoli posti dalla legislazione statale. Infatti l art. 1, co. 9 e seg., d. l. n. 174/2012, conv. con modif. dalla l. n. 213/2012, ha attribuito alle Sezioni regionali della Corte dei conti il controllo sulla regolarità contabile dei rendiconti dei gruppi consiliari, individuando anche il relativo iter procedurale (al riguardo v. anche sent. n. 39 del 2014 della Corte costituzionale), 3
4 secondo cui il rendiconto è trasmesso da ciascun gruppo consiliare al Presidente del Consiglio regionale, che provvede al successivo invio alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, la quale è tenuta a pronunciarsi sulla regolarità del rendiconto nel termine perentorio di trenta giorni (in assenza di pronuncia nel predetto termine il rendiconto si considera tacitamente approvato). In tale termine la Sezione regionale può invitare il gruppo consiliare alla regolarizzazione del rendiconto (detta comunicazione sospende il decorso del termine per la pronuncia della Sezione). Nei casi di inadempimento dell obbligo di trasmissione del rendiconto nel termine di legge, di mancata regolarizzazione dello stesso o comunque di dichiarazione di non regolarità pronunciata dalla Sezione di controllo della Corte dei conti, è previsto l obbligo di restituzione, da parte del Gruppo consiliare, delle somme ricevute a carico del bilancio del Consiglio regionale, per le quali siano state accertate irregolarità o non sia avvenuta la rendicontazione. - che non sono consentite le spese inerenti all'attività di comunicazione istituzionale nel periodo antecedente alla data delle elezioni nel quale vige il relativo divieto ai sensi della normativa statale in materia di par condicio (art. 9 l. n. 28/2000). Tale divieto è finalizzato (secondo l'insegnamento della Corte costituzionale, v. sent. n. 502 del 2000) ad evitare il rischio che si possa fornire, attraverso modalità e contenuti informativi non neutrali, una rappresentazione suggestiva, a fini elettorali, dell'amministrazione e dei suoi organi titolari. - che, con riguardo alla determinazione del periodo temporale di operatività del divieto, l art. 9 l.n. 28/2000 specifica che lo stesso inizia con la data di convocazione dei comizi elettorali e dura fino alla chiusura delle operazioni di voto. Ma proprio la concreta individuazione del relativo dies a quo (data di convocazione dei comizi elettorali) è stata oggetto di differenti ricostruzioni. I gruppi consiliari infatti hanno dichiarato di aver uniformato il proprio comportamento alle indicazioni contenute nel parere del 21 febbraio 2014 redatto 4
5 dall Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni la quale (su specifica richiesta del Consiglio regionale) aveva affermato che la data di convocazione dei comizi elettorali, nel caso delle elezioni regionali, coincide con il 45 giorno antecedente al voto (10 aprile 2014), mentre, con riferimento a quelle per il rinnovo del Parlamento europeo, la convocazione dei comizi elettorali avverrebbe il 50 giorno prima delle votazioni (5 aprile 2014) e, in quanto antecedente, sarebbe da tale ultima data che è necessario far decorrere il periodo di divieto di comunicazione istituzionale. Considerato 1) che il Collegio è richiesto di esprimere Parere ( per quanto di competenza ) sulla portata della vigente disciplina legislativa con riguardo alla determinazione del dies a quo di decorrenza del periodo antecedente alla data delle elezioni, periodo nel quale vige il divieto, per i gruppi consiliari, di spese inerenti l'attività di comunicazione istituzionale 2) che, ai sensi della vigente normativa (l. 7 dicembre 2012, n. 213, conv. in l., con modif., d. l. 10 ottobre 2012, n. 174; D.P.C.M. 21 dicembre 2012; legge regionale Abruzzo 10 agosto 2010, n. 40 recante il Testo Unico sul trattamento economico spettante ai Consiglieri regionali e sulle spese generali di funzionamento dei Gruppi consiliari), la Corte dei conti, Sezione regionale di controllo, in sede di esame dei rendiconti dei vari gruppi del Consiglio regionale, ha invitato vari gruppi consiliari alla regolarizzazione del rendiconto con riguardo anche al divieto di spese di comunicazione istituzionale nel periodo di par condicio. A questo proposito, alla Corte dei conti, che richiamava il divieto - previsto dall'articolo 1, comma 3, lett. d), dell'allegato "A" al D.P.C.M. 21 dicembre di effettuare spese inerenti all'attività di comunicazione istituzionale nel periodo antecedente alla data delle elezioni (periodo nel quale vige il relativo divieto ai sensi della normativa statale in materia di par condicio), i gruppi consiliari segnalavano di aver conformato la propria attività alle 5
6 indicazioni contenute in un parere redatto dall Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni in data 21 febbraio 2014; 3) che in tale Parere, concernente le modalità applicative dell art. 9 l.n. 28/2000 in tema di divieto di comunicazione istituzionale nel periodo precedente alle elezioni, l'agcom ha affermato che, nel caso delle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale, l Autorità ha sempre individuato l inizio del periodo elettorale nel 45 giorno precedente la data fissata per il voto. Nel caso di specie, il 45 giorno antecedente la data della votazione coincide con il 10 aprile Dovendo tuttavia tenere in considerazione la presenza contestuale delle elezioni per il Parlamento Europeo, il parere prosegue affermando: giova tuttavia sottolinearsi che, a far data dal 5 aprile 2014, avrà inizio la campagna elettorale per le elezioni europee: da quella data trova comunque applicazione il divieto sancito dall art. 9 della legge 28/2000 che, alla luce delle considerazioni prima svolte, investe tutte le Amministrazioni, centrali e locali. 4) che nelle more la Corte dei conti ha adottato varie delibere (nn. 26, 36, 41, 42, 43, 44, 45 del 2015) relative alla questione in oggetto in cui la Corte dei conti ha esattamente corretto la lettura interpretativa prospettata dall'autorità per le garanzie delle comunicazioni in ragione del quadro normativo di riferimento, in quanto diverso per le due tipologie di elezioni che pur hanno avuto luogo contestualmente (maggio 2014). In particolare, nel caso delle regionali, l art. 6, co. 3, L.R. 9/2013 prevede che le elezioni sono indette con decreto del Presidente della Giunta regionale, sentito il Presidente del Consiglio regionale e d'intesa con il Presidente della Corte d'appello di L'Aquila ; i successivi commi 4 e 5 dispongono che il decreto di convocazione dei comizi ed il decreto di cui all'art. 4, co. 3 sono comunicati ai Sindaci della Regione, ai Prefetti abruzzesi ed al Presidente della Corte d'appello di L'Aquila e che i Sindaci dei Comuni della Regione ne danno notizia agli 6
7 elettori con apposito manifesto che è affisso quarantacinque giorni prima della data stabilita per le elezioni. Pertanto, con riguardo alle elezioni regionali, la Corte dei conti condivide le conclusioni del parere dell Autorità secondo cui la data di convocazione dei comizi elettorali regionali coincide con il 45 giorno antecedente al voto (e quindi con il 10 aprile 2014). Invece, con riguardo alle elezioni europee, la Corte dei conti precisa che secondo l'art. 7 l. n. 18/1979 i comizi elettorali per la elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'italia sono convocati con decreto del Presidente della Repubblica, su deliberazione del Consiglio dei Ministri ; tale decreto è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale non oltre il cinquantesimo giorno antecedente quello della votazione. Pertanto il momento di convocazione dei comizi è quello di effettiva pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del D.P.R., rappresentando il cinquantesimo giorno il termine ultimo per tale adempimento formale. La Corte dei conti evidenzia che nel turno elettorale del 2014, il D.P.R. di convocazione è stato pubblicato il 18 marzo 2014 che dunque (poiché antecedente alla data di convocazione dei comizi regionali) rappresenta il dies a quo per il divieto di attività di comunicazione istituzionale (confermato anche dalla circolare DIE 5219, 21 marzo 2014, della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per l informazione e l editoria e dalla stessa Autorità di Garanzia per le comunicazioni in molte delibere, ex plurimis delibera 168/14/CONS). 5) che, condividendo l'interpretazione prospettata dalla Corte dei conti, i gruppi consiliari hanno regolarizzato i relativi rendiconti che dunque sono stati dichiarati regolari dalla Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per l Abruzzo Per le ragioni sopra esposte il Collegio esprime parere che, con riguardo alla individuazione del dies a quo del periodo antecedente alla data delle elezioni nel quale vige il relativo divieto ai sensi della 7
8 normativa statale in materia di par condicio, periodo nel quale non è consentito ai Gruppi consiliari effettuare spese inerenti l'attività di comunicazione istituzionale, debba farsi riferimento alla data di convocazione dei comizi elettorali, ponendo peraltro attenzione che nel caso in cui le elezioni regionali siano concomitanti con ulteriori elezioni, la data di convocazione dei relativi comizi, qualora antecedente, viene a costituire momento iniziale di decorrenza del periodo di cui al predetto divieto. Pescara, f.to Fabrizio Politi f.to Stefano Civitarese Matteucci f.to Giampiero Di Plinio f.to Arnaldo Lucidi Copia informale, in versione informatica, di documento originale cartaceo, ai sensi degli artt. 22 e 40 del D.Lgs. n. 82/2005. Accesso agli atti consentito in conformità al Capo V, artt della Legge 7 agosto 1990, n. 241 e s.m. e i.. 8
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