INDICE GENERALE 1. PREMESSA... 1

Dimensione: px

Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "INDICE GENERALE 1. PREMESSA... 1"

Gerardo Berardi
4 anni fa
Visualizzazioni

2 INDICE GENERALE 1. PREMESSA GENERALITÀ SUL METODO... 1 Penetrometri in uso in Italia... 1 Correlazione con Nspt... 2 Resistenza dinamica alla punta Rpd... 2 Possibili correlazioni geotecniche ANALISI DEI DATI... 4 Orizzonte superficiale A... 4 Orizzonte intermedio B... 4 Orizzonte di base C... 4

3 1. PREMESSA Stante l'attuale impossibilità di accedere al rilevato di imposta delle opere in progetto con sonde o altri mezzi d'indagine, per una migliore ricostruzione della successione di imposta del sedime direttamente interessato dalle fondazioni si è proceduto all'esecuzione di 11 penetrometrie dinamiche con penetrometro DL.030 portatile, distribuite lungo il tracciato di intervento e spinte sino alla profondità di rifiuto all'infissione o ad un massimo di 10 m circa dal piano di imposta. Tali prove, che possono appunto essere eseguite in luoghi difficilmente accessibili come quello in esame, consentono di definire abbastanza precisamente lo spessore dei livelli a diverso grado di addensamento attraversati e sono correlabili con sondaggi geognostici per la caratterizzazione stratigrafica GENERALITÀ SUL METODO Con riferimento alla classificazione ISSMFE (1988) dei diversi tipi di penetrometri dinamici (vedi tabella sotto) si rileva una prima suddivisione dei penetrometri dinamici in quattro classi (in base al peso M della massa battente): - tipo LEGGERO (DPL) - tipo MEDIO (DPM) - tipo PESANTE (DPH) - tipo SUPERPESANTE (DPSH) Classificazione ISSMFE dei penetrometri dinamici Tipo Sigla di peso della massa prof.max indagine riferimento M (kg) battente (m) Leggero DPL (Light) M 10 8 Medio DPM (Medium) 10<M < Pesante DPH (Heavy) 40 M <60 25 Super pesante (Super Heavy) DPSH M Penetrometri in uso in Italia In Italia risultano attualmente in uso i seguenti tipi di penetrometri dinamici (non rientranti però nello Standard ISSMFE): - DINAMICO LEGGERO ITALIANO (DL-30) (MEDIO secondo la classifica ISSMFE) massa battente M = 30 kg, altezza di caduta H = 0.20 m, avanzamento δ = 10 cm, punta conica (α= ), diametro D 35.7 mm, area base cono A=10 cm ² rivestimento/fango bentonitico: talora previsto; - DINAMICO LEGGERO ITALIANO (DL-20) (MEDIO secondo la classifica ISSMFE) massa battente M = 20 kg, altezza di caduta H=0.20 m, avanzamento δ = 10 cm, punta conica (α=

4 90 ), diametro D 35.7 mm, area base cono A=10 cm² rivestimento/fango bentonitico: talora previsto; - DINAMICO PESANTE ITALIANO (SUPERPESANTE secondo la classifica ISSMFE) massa battente M = 73 kg, altezza di caduta H=0.75 m, avanzamento δ=30 cm, punta conica (α= 60 ), diametro D = 50.8 mm, area base cono A=20.27 cm ² rivestimento: previsto secondo precise indicazioni; - DINAMICO SUPERPESANTE (Tipo EMILIA) massa battente M=63.5 kg, altezza caduta H=0.75 m, avanzamento δ=20-30 cm, punta conica conica (α= ) diametro D=50.5 mm, area base cono A=20 cm ², rivestimento/fango bentonitico: talora previsto. Correlazione con Nspt La prova penetrometrica standard (SPT) rappresenta, ad oggi, uno dei mezzi più diffusi per ricavare informazioni dal sottosuolo e la maggior parte delle correlazioni esistenti riguardano i valori del numero di colpi Nspt ottenuto con la suddetta prova. Il numero di colpi N del penetrometro dinamico è correlabile al numero di colpi della prova SPT tramite un coefficiente di correlazione α (N SPT =N α), dove α = Q/Qspt (Q = energia specifica per colpo e Qspt = energia riferita alla prova SPT). 2 M H Q = L energia specifica per colpo viene calcolata dalla: A δ ( M + M ') in cui: M = peso massa battente M = peso aste; H = altezza di caduta; A = area base punta conica; δ = passo di avanzamento. Resistenza dinamica alla punta Rpd In base al numero di colpi (N) per 10 cm di avanzamento, con la nota formula degli olandesi: Rpd = M 2 H = M H N [ A e ( M + P) ] [ A δ ( M + P) ] (dove: e= infissione media per colpo - P= peso aste + testa di battuta) si calcola la resistenza alla punta Rp (parametro caratteristico dello stato di addensamento di un terreno incoerente e della consistenza di un terreno coerente). Dalla Rp si può anche determinare il carico ammissibile Ca secondo la norma olandese per fondazioni superficiali nastriformi (Ca=Rp/20 - Herminier), con coefficiente di sicurezza pari a 4 per una geometria fondale standard di larghezza pari ad 1 m ed immorsamento d = 1 m. La costruzione ed interpretazione dei dati penetrometrici viene condotta mediante analisi statisticomatematica, consistente nel filtering e regolarizzazione dei dati di campagna; ciò ha consentito di individuare gli orizzonti con differente resistenza all'infissione seguendo una procedura per quanto possibile non soggettiva

5 Le elaborazioni sono state eseguita mediante un programma di calcolo automatico Dynamic Probing della GeoStru Software. Il programma calcola il rapporto delle energie trasmesse (coefficiente di correlazione con SPT) tramite le elaborazioni proposte da Pasqualini Meyerhof Desai Borowczyk-Frankowsky Possibili correlazioni geotecniche Oltre ad ottenere informazioni su andamento verticale ed orizzontale dei principali orizzonti a diverso grado di addensamento individuati ed una valutazione delle possibili caratteristiche litologiche, i dati ottenuti dalle prove penetrometriche possono essere utilizzati anche per estrapolare utili informazioni di carattere geotecnico. In funzione dei valori del numero dei colpi e della resistenza all'infissione in avanzamento, mediante correlazioni indirette e facendo riferimento a formule di uso corrente proposte da vari autori in (Yapanese National Railway, Road Bridge Specifications, De Mello,Terzaghi-Peck, Meyerhof, Gibbs-Holtz, Apollonia, Webb, si possono anche valutare i principali parametri geotecnici riferibili ai diversi orizzonti penetrometrici individuati. Trattandosi però di correlazioni indirette e di una metodologia di indagine ampiamente collaudata e sicuramente valida ma non standardizzata (come già detto non rientra negli standard ISSMFE), i parametri geotecnici stimati dagli N DL30 devono essere utilizzati con le dovute cautele e potranno essere meglio valutati, calibrati e considerati previo confronto statistico con ulteriori prove e misure standard specifiche (che nel caso di studio si potranno eseguire in corrispondenza del piano di imposta delle opere in progetto nelle prime fasi del corso d'opera, una volta reso accessibile il sito ai mezzi d'opera)

6 2. ANALISI DEI DATI In base ai risultati delle prove penetrometriche eseguite, i diversi livelli costituenti la successione investigata sono raggruppabili in 3 principali orizzonti differenziati come segue. Orizzonte superficiale A Presenta una molto bassa resistenza all'infissione, con N DL.30 che raramente supera il valore di 2. Potente da pochi decimetri sino ad un massimo misurato in circa 1.8 m dalla sommità del rilevato ferroviario (penetrometria P.3). Interpretazione stratigrafica: depositi sciolti in prevalenza limosi e limoso-sabbiosi. Orizzonte intermedio B Orizzonte intermedio caratterizzato da una resistenza all'infissione in prevalenza da bassa (N DL.30 = 3-5) medio-bassa (N DL.30 = 6-9). Nel suo complesso ha potenza variabile da pochi decimetri sino ad un paio di metri circa e nei punti di misura si approfondisce sovente sino ai m circa dalla sommità del rilevato ferroviario (P.1-P.8-P.11), con un massimo misurato in 3.7 m in corrispondenza della penetrometria P.3. Interpretazione stratigrafica: tendenzialmente miscele di sabbie e limi Orizzonte di base C Orizzonte di base caratterizzato da una resistenza all'infissione da discreta a buona, con N DL.30 sempre superiore almeno a 10 e tendenzialmente in incremento con la profondità sino a rifiuto (N DL.30 >50) ad una profondità per lo più variabile tra i 4 ed i 6 m, localmente ad oltre 10 m dalla sommità del rilevato ferroviario (P.7). Interpretazione stratigrafica: tendenzialmente sabbioso, sabbioso-ghiaioso con ciottoli Da evidenziare come dalle prove penetrometriche eseguite alla sommità del manufatto risultino caratteristiche del terreno di riporto piuttosto variabili, con resistenza all'infissione anche molto bassa soprattutto nei livelli superficiali costituenti l'orizzonte penetrometrico A, che risulta caratterizzato da uno scarsissimo grado di addensamento sino a profondità anche superiori al metro, sino ad un massimo misurato in 1.8 m da p.c. Gli orizzonti penetrometrici B e C presentano invece una resistenza all'infissione (ed un corrispondente grado di addensamento) tendenzialmente in incremento con la profondità, a cui secondo le correlazioni di diversi autori sarebbero riferibili parametri geotecnici ben confrontabili con quelli risultanti dalle precedenti indagini eseguite sui terreni litologicamente analoghi. Visto quanto sopra nelle prime fasi del corso d'opera, una volta reso accessibile il rilevato ai mezzi, si raccomanda di prevedere le ulteriori opportune verifiche geotecniche di controllo secondo normativa

7 - 5 -

8 UBICAZIONE PENETROMETRIE - 6 -

9 -7-

11 DIAGRAMMI PENETROMETRICI

Documenti analoghi

ESECUZIONE DI DUE PENETROMETRIE DINAMICHE. Relazione tecnica

ESECUZIONE DI DUE PENETROMETRIE DINAMICHE. Relazione tecnica Geomok s.r.l. REGIONE AUTONOA FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE COUNE DI VENZONE ESECUZIONE DI DUE PENETROETRIE DINAICHE Relazione tecnica 0 10-2010 Emissione REV. DATA OTIVAZIONI NR 086-10 GEOOK