VARIANTE n. 6 al PRG Vigente VARIANTE PARZIALE PROGETTO DEFINITIVO
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- Caterina Morini
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1 COMUNE di CONDOVE REGIONE PIEMONTE CITTA METROPOLITANA DI TORINO URBANISTI INCARICATI: VARIANTE n. 6 al PRG Vigente VARIANTE PARZIALE PROGETTO DEFINITIVO 5. RAPPORTO AMBIENTALE 5.2 ALLEGATO al capitolo Sintesi del piano di caratterizzazione, di alcuni dati di monitoraggio e dei primi interventi di bonifica dell area Pb ex Moncenisio Arch. Flavia BIANCHI Arch. Claudio MALACRINO Studio Tecnico Associato SEDE LEGALE: Via Principi d'acaja, TORINO SEDI OPERATIVE: Via Principi d'acaja, TORINO Tel./fax Via Peyron, TORINO Tel tin.it fastwebnet.it COLLABORATORI: Arch. Patrizia FRANCO IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Geom. Paolo NERVO IL SINDACO L ASSESSORE All URBANISTICA Febbraio 2019
2 5. RAPPORTO AMBIENTALE 5.2 ALLEGATO al capitolo Sintesi del piano di caratterizzazione, di alcuni dati di monitoraggio e dei primi interventi di bonifica dell area Pb ex Moncenisio Nel corso del 2016, allo scopo di facilitare la cessione dello stabilimento, Lucchini S.p.A., proprietaria, all epoca, del sito, disponeva lo svolgimento di una serie di indagini preliminari di caratterizzazione, nel corso delle quali si rilevavano alcuni superamenti delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) stabilite dal D.Lgs. 152/06, sia per i terreni che per le acque sotterranee. Tali indagini sono proseguite nel corso del 2017 e del 2018 per iniziativa del nuovo proprietario (MW Italia srl), secondo un piano di caratterizzazione predisposto ed aggiornato in conseguenza di quanto concertato con gli Enti competenti in materia ambientale. Per verificare le condizioni del suolo, tra il 2016 e il 2017 sono stati prelevati 190 campioni di terreno in diversi punti dell insediamento, all interno di pozzi piezometrici od effettuando specifici sondaggi: nella sottostante figura 1 sono indicati i punti di prelievo del terreno. 1 estratta dallo studio Valutazione del rischio chimico connesso alla contaminazione per i lavoratori settore nord del reparto trafila dello stabilimento ex Lucchini predisposto da BDM srl (Di Molfetta Cordero) nel luglio 2018 L18_07bis_Var6_elab5_2_Allegato_del_Rapp_Amb_b502.doc 1
3 Dalla Revisione del piano di caratterizzazione dello stabilimento ex Lucchini del giugno 2017, si evince che, sui campioni di terreno rilevati, sono stati ricercati diversi parametri: metalli: antimonio, arsenico, berillio, cadmio, cobalto, cromo totale, cromo esavalente, mercurio, nichel, piombo, rame, selenio, tallio, vanadio, zinco; composti inorganici: cianuri, fluoruri; composti organo-stannici; idrocarburi C<12, idrocarburi C>12; policlorobifenili: PCB; idrocarburi policiclici aromatici. Nella successiva tabella sono riportati i dati riferiti ai diversi parametri e le rispettive soglie di rischio, previste dal D.Lgs. 152/06 (Codice dell ambiente), per terreni ad uso commerciale/industriale (CSCind). Si può notare che in 22 campioni, sui 190 analizzati, risultarono concentrazioni superiori alle CSCind. Nel 2016 sono state eseguite anche due campagne di campionamento e analisi delle acque sotterranee, estese a 10 piezometri di nuova realizzazione (Pz1 Pz10), rispettivamente nei giorni 3-4 agosto e 9 settembre Sono stati prelevati n. 10 campioni di acqua sotterranea per campagna. I parametri ricercati sono i seguenti: metalli pesanti: alluminio, antimonio, argento, arsenico, berillio, cadmio, cobalto, cromo totale, cromo esavalente, ferro, mercurio, nichel, piombo, rame, selenio, manganese, tallio, zinco; composti inorganici: boro, cianuri liberi, fluoruri, nitriti, solfati; idrocarburi aromatici: benzene, toluene, etilbenzene, p-xilene, stirene; idrocarburi policiclici aromatici; composti organo-alogenati; L18_07bis_Var6_elab5_2_Allegato_del_Rapp_Amb_b502.doc 2
4 idrocarburi totali espressi come n-esano; policlorobifenili: PCB. Nelle Tab. 4.6 e Tab. 4.7 estratte dalla Revisione del piano di caratterizzazione dello stabilimento ex Lucchini del giugno 2017 e riportate in appresso, sono sintetizzati i superamenti delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) previste dal D.Lgs. 152/06 per le acque sotterranee. Nel corso del 2017 sono stati effettuati, anche in ottemperanza alla prescrizione della conferenza dei Servizi del 18/07/2017, ulteriori campagne di monitoraggio dell acqua sotterranea dai pozzi di valle interni alla proprietà e da quelli privati esterni ubicati a valle idrogeologica del sito. L18_07bis_Var6_elab5_2_Allegato_del_Rapp_Amb_b502.doc 3
5 I risultati sono riportati nella successiva Tab : essi non hanno evidenziato il superamento dei limiti di legge relativamente ai contaminanti oggetto delle misure di prevenzione. All esterno dell area industriale è risultata presente solamente una contaminazione di fondo da manganese: tale sostanza è risultata, però, proveniente da monte idrogeologico del sito. 2 estratta dal già citato studio Valutazione del rischio chimico connesso alla contaminazione per i lavoratori settore nord del reparto trafila dello stabilimento ex Lucchini predisposto da BDM srl (Di Molfetta Cordero) nel luglio 2018 L18_07bis_Var6_elab5_2_Allegato_del_Rapp_Amb_b502.doc 4
6 Rilevati questi dati, in data 28/12/2017, è stato avviato, quale misura di prevenzione, un impianto di trattamento acque (del tipo Pump & Treat) in prossimità di un piezometro esistente, denominato Pz4, in grado di confinare il plume di contaminazione da PCE e TCE entro il perimetro del sito, in attesa degli eventuali ulteriori interventi di bonifica o di messa in sicurezza permanente. Tale sistema è costituito da un unico pozzo di emungimento (denominato pozzo barriera PE1, vedasi la successiva Tav. 3.1) che garantisce l erogazione in continuo di una portata pari a 15 l/s. Le acque estratte sono inviate ad un impianto chimico-fisico di trattamento e quindi scaricate in corpo idrico superficiale (la Roggia posta sul lato sud dello stabilimento, vedasi la successiva Tav. 3.2). Mediante una apposita valvola di deviazione a tre vie, vedasi la Tav. 3.1, l acqua trattata può essere inviata alla vasca di raccolta/accumulo dello stabilimento, la quale dotata di troppo pieno, scarica l acqua eccedente nel punto di scarico autorizzato e quindi nel corpo idrico superficiale (la Roggia posta sul lato sud dello stabilimento). Tale accorgimento consente di riutilizzare le acque depurate in uscita dal sistema di trattamento all interno del ciclo produttivo, come previsto sia dal Progetto definitivo dell intervento sia dal comma 1 dell art. 243 del D.Lgs. 152/06. L impianto di trattamento è costituito da due stadi di filtrazione in pressione operanti in serie, il primo a sacchi filtranti e il secondo a carboni attivi granulari. I filtri a sacco sono adibiti alla rimozione dei solidi sospesi presenti nell acqua estratta, mentre il filtro a carboni attivi granulari, posto a valle dei filtri a sacco, provvede alla rimozione dei microinquinanti organici (in questo caso, solventi clorurati), non filtrabili per via meccanica. L impianto di Pump & Treat è stato dotato di un sistema di regolazione e gestione a controllo L18_07bis_Var6_elab5_2_Allegato_del_Rapp_Amb_b502.doc 5
7 digitale diretto del sistema pozzo barriera-impianto di trattamento, ossia di un quadro di controllo programmabile (PLC). Per verificare il rispetto dei limiti di legge allo scarico in acque superficiali è stato previsto un continuo monitoraggio delle acque provenienti dall impianto di trattamento; i risultati di tale monitoraggio sono periodicamente inviati agli Enti competenti in base a quanto previsto dalla specifica AUA (Autorizzazione Unica Ambientale) conseguita nel dicembre L18_07bis_Var6_elab5_2_Allegato_del_Rapp_Amb_b502.doc 6
8 Il Piano di caratterizzazione ha previsto anche il monitoraggio dei gas interstiziali in n. 79 punti in corrispondenza del focolaio di contaminazione individuato che si estende dal settore nord-ovest del sito fino al piezometro Pz4, la cui ubicazione è riportata nella successiva Tav A luglio 2018 si è conclusa la prima fase del piano di caratterizzazione finalizzata a consentire l utilizzo della parte centrale del capannone principale. Tra settembre ed ottobre 2018 dopo aver concluso la seconda ed ultima fase del piano di caratterizzazione, i Professionisti incaricati dalla proprietà MW Italia s.r.l. hanno terminato anche l analisi del rischio sanitario ed ambientale, sulla base del quale si stanno predisponendo i progetti di bonifica del sito, progetti che dovrebbero essere pronti per l estate del Si riportano in appresso alcune tavole estratte da Analisi di rischio sanitario-ambientale dello stabilimento ex Lucchini predisposta da BDM srl e valutata in specifica conferenza dei servizi del 18/12/2018, in particolare quelle che sintetizzano i principali problemi di contaminazione dell area, le aree interessate e la tipologia degli interventi di bonifica. La Tavola 7.4 evidenzia la distribuzione della contaminazione del sottosuolo specificando la tipologia del contaminante. La Tavola 7.5, la Tavola 7.6 e la Tavola 7.7 visualizzano, in particolare, la distribuzione della contaminazione del sottosuolo rispettivamente da piombo, da zinco e da idrocarburi (nello studio predisposto da BDM srl sono contenute le visualizzazioni della contaminazione di tutte le sostanze). L18_07bis_Var6_elab5_2_Allegato_del_Rapp_Amb_b502.doc 7
9 L18_07bis_Var6_elab5_2_Allegato_del_Rapp_Amb_b502.doc 8
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11 Per quanto riguarda la contaminazione delle acque sotterranee, nella Tavola 7.11, in appresso, è sintetizzata la situazione. In conseguenza dei risultati delle analisi relative ai diversi contaminanti della falda, sono state predisposte tavole che visualizzazione la loro distribuzione. Nelle Tavole 7.12 e 7.13 sono visualizzate rispettivamente la distribuzione di PCE e di TCE. L18_07bis_Var6_elab5_2_Allegato_del_Rapp_Amb_b502.doc 10
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13 L18_07bis_Var6_elab5_2_Allegato_del_Rapp_Amb_b502.doc 12
14 Tenuto conto di tutti i risultati relativi alle tipologie e distribuzione dei diversi contaminanti, rilevati e monitorati tra il 2016 e il 2018, è stato predisposta la vera e propria analisi del rischio sanitario ed ambientale del sito e sono state, quindi, individuate le aree che devono essere oggetto di interventi di bonifica, interventi che, come già sottolineato, sono in corso di progettazione. Le situazioni di superamento delle concentrazioni soglia di rischio che impongono interventi di bonifica (si vedano le tavole 3.1 e 3.2 riportate nelle pagine in appresso, estratte dal lavoro presentato dallo studio BDM srl alla conferenza dei servizi del 18/12/2018) sono: per quanto riguarda la matrice suolo superficiale le aree in corrispondenza della sorgente B, con riferimento al parametro piombo, per ridurre il rischio di ingestione in ambienti aperti (outdoor); per quanto riguarda la matrice suolo profondo le aree in corrispondenza della sorgente C, con riferimento al parametro idrocarburi C>12 per ridurre il rischio di inalazione vapori in ambienti chiusi (indoor); per quanto riguarda la matrice suolo profondo le aree in corrispondenza della sorgente D, con riferimento ai parametri benzo(a)antracene e benzo(a)pirene, per ridurre il fenomeno di lisciviazione in falda; per quanto riguarda la matrice suolo profondo le aree in corrispondenza della sorgente E, con riferimento ai parametri: piombo, benzo(a)antracene, benzo(a)pirene, benzo(g,h,i)perilene, per ridurre il fenomeno di lisciviazione in falda. Per quanto riguarda ancora la matrice suolo superficiale, le aree in corrispondenza della sorgente A non presentano situazioni di superamento delle concentrazioni della soglia di rischio che impongono interventi di bonifica. L18_07bis_Var6_elab5_2_Allegato_del_Rapp_Amb_b502.doc 13
15 L18_07bis_Var6_elab5_2_Allegato_del_Rapp_Amb_b502.doc 14
16 La successiva tavola 5.2 evidenzia le aree che devono essere interessate da interventi di bonifica, in relazione ai diversi contaminanti, con riferimento, oltre che al suolo superficiale e al suolo profondo, anche alla falda. La tavola 8.1, in appresso, evidenzia le aree di messa in sicurezza permanente L18_07bis_Var6_elab5_2_Allegato_del_Rapp_Amb_b502.doc 15
17 Nello studio presentato sono riportate anche alcune considerazioni circa il carattere degli interventi di bonifica discussi in sede di Conferenza dei servizi del 18 dicembre 2018 Per le sorgenti D ed E uno scenario riferito alla presenza di una pavimentazione in buono stato di conservazione, in grado di ridurre le infiltrazioni meteoriche del 90% (ηout=0.1), non presenta il rischio di lisciviazione in falda,... Per la sorgente B la realizzazione della pavimentazione di cui sopra è inoltre in grado di annullare il rischio per ingestione della matrice suolo superficiale. Pertanto, per le sorgenti B, D ed E una Messa in Sicurezza Permanente (MISP) che preveda l impermeabilizzazione delle aree esterne ed una manutenzione della copertura del locale ex Meteco, avente quest ultima lo scopo di evitare infiltrazioni meteoriche all interno dell ambiente confinato. è in grado di garantire l assenza del rispettivo rischio sanitario-ambientale. In particolare, le superfici adibite a viabilità o parcheggi dovranno essere ricreate mediante la realizzazione di nuove pavimentazioni asfaltate in grado di impermeabilizzare le aree aperte per evitare il dilavamento dei terreni da parte delle precipitazioni. Invece in corrispondenza delle aree verdi si potrà prevedere la posa di un telo in HDPE al di sotto del terreno vegetale inerbito o piantumato, unitamente all adozione di adeguati accorgimenti tecnici per la raccolta delle acque di ruscellamento Le superfici oggetto di MISP comprendono un area di circa 17'200 m2... Per motivi logistici e di sicurezza, la porzione meridionale della superficie di intervento non comprende l area di derivazione ENEL ubicata sul lato sud-est dello stabilimento,. data la presenza di impianti ad alta tensione che impediscono di fatto l esecuzione di qualsiasi intervento. Si precisa comunque che in tale settore l estensione dell area oggetto di MISP appare già cautelativa, dato che quest ultima comprende i vicini sondaggi/piezometri S06 e Pz4 ove non sono mai stati rinvenuti i contaminanti oggetto di intervento (piombo e IPA) in concentrazioni superiori alle CSC (Concentrazione Soglia di Contaminazione), sia nei terreni che nelle acque sotterranee. Per la matrice acque sotterranee tutte le CSR (Concentrazione Soglia di Rischio) all interno del sito sono rispettate, pertanto si dovrà garantire mediante bonifica/messa in sicurezza permanente il rispetto delle CSC sul perimetro di valle al netto delle concentrazioni già in arrivo da monte. Si precisa che l intervento di MISE (Messa in Sicurezza di emergenza) già attivato ( e cioè l impianto di PUMP e TREAT) è attualmente in grado di garantire il rispetto delle CSC per tutti i contaminanti riscontrati sul sito in corrispondenza del punto di conformità, rappresentato dal piezometro Pz12 ubicato a valle idrogeologica del sito... L18_07bis_Var6_elab5_2_Allegato_del_Rapp_Amb_b502.doc 16
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