1. SPECIE EQUINA: FECONDAZIONE PUBBLICA E PRIVATA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "1. SPECIE EQUINA: FECONDAZIONE PUBBLICA E PRIVATA"

Transcript

1 Allegato A Disposizioni per l'attuazione della legge 15 gennaio 1991, n. 30 Disciplina della riproduzione animale, del regolamento d esecuzione adottato con decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali 19 luglio 2000 n. 403, nonché della legge regionale 18 agosto 1986, n. 44 e del decreto Lgs. 27 maggio 2005, n. 132 sugli scambi intracomunitari del seme di specie bovina. INDICE 1. SPECIE EQUINA: FECONDAZIONE PUBBLICA E PRIVATA 1.1 Stazione di monta naturale equina pubblica e privata Domanda d autorizzazione Rilascio dell autorizzazione Requisiti della stazione di monta naturale equina pubblica e privata Requisiti del riproduttore maschio equino adibito alla monta naturale pubblica e Privata Requisiti riproduttore in monta naturale pubblica Requisiti riproduttore in monta naturale privata Obblighi del gestore della stazione di monta naturale equina Stazione di monta pubblica Stazione di monta privata Comunicazioni impiego stalloni iscritti 1.2 Impiego nelle stazioni di monta naturale di stalloni non iscritti ai libri genealogici o registri ufficiali Domanda per il rilascio dell attestato d approvazione alla fecondazione Rilascio dell attestato d approvazione alla fecondazione 1.3 Inseminazione artificiale equina Riproduttori Stazione d inseminazione artificiale equina Domanda d autorizzazione Rilascio dell autorizzazione Requisiti della stazione d inseminazione artificiale Obblighi del gestore della stazione d inseminazione artificiale e del responsabile della certificazione e della registrazione dei dati Inseminazione artificiale equina in ambito aziendale Materiale seminale equino nell allevamento Embrioni equini nell allevamento 1.4 Certificati d intervento fecondativo ed embrioni (CIF e CIE)

2 2. SPECIE BOVINA E BUFALINA: FECONDAZIONE PUBBLICA E PRIVATA 2.1 Stazione di monta naturale bovina e bufalina pubblica Domanda d autorizzazione Rilascio dell autorizzazione Requisiti della stazione di monta naturale bovina e bufalina pubblica Obblighi del gestore della stazione di monta naturale bovina e bufalina pubblica Comunicazioni impiego tori Bovini e Bufalini iscritti Requisiti del riproduttore maschio bovino e bufalino adibito alla monta naturale pubblica 2.2 Stazione di monta naturale bovina e bufalina privata Specie bovina e bufalina: requisiti del riproduttore maschio Obblighi del gestore della stazione di monta naturale bovina e bufalina privata Domanda d autorizzazione all impiego in monta naturale privata di tori bufalini non iscritti al libro genealogico od al registro anagrafico Rilascio dell autorizzazione all impiego in monta naturale privata di tori bufalini non iscritti al libro genealogico od al registro anagrafico 2.3 Inseminazione artificiale bovina e bufalina in ambito aziendale Materiale seminale bovino e bufalino nell allevamento Embrioni bovini e bufalini nell allevamento 2.4 Certificati d'intervento fecondativo ed embrionale (CIF e CIE) 3. INSEMINAZIONE ARTIFICIALE CON MATERIALE SEMINALE SUINO IN AMBITO AZIENDALE 4. INSEMINAZIONE ARTIFICIALE CON MATERIALE SEMINALE CUNICOLO IN AMBITO AZIENDALE 5. INSEMINAZIONE CON MATERIALE SEMINALE EXTRA AZIENDALE PER LE SPECIE SUINA, OVINA, CAPRINA E CUNICOLA 6. SPECIE SUINA, OVINA E CAPRINA: MONTA NATURALE PRIVATA 7. CENTRI DI PRODUZIONE/RACCOLTA MATERIALE SEMINALE 7.1 Domanda d autorizzazione 7.2 Rilascio dell autorizzazione 7.3 Requisiti del centro di produzione dello sperma 7.4 Obblighi del centro di produzione dello sperma 7.5 Requisiti ed obblighi dei centri di raccolta dello sperma 7.6 Controlli di qualità 7.7 Distruzione del materiale seminale difforme 7.8 Materiale seminale importato 2

3 8. RECAPITI/CENTRI DI MAGAZZINAGGIO 8.1 Domanda d autorizzazione 8.2 Rilascio dell autorizzazione 8.3 Requisiti del recapiti 8.4 Obblighi del recapiti 8.5 Requisiti ed obblighi dei centri di magazzinaggio 8.6 Distruzione del materiale seminale ed embrionale 9. INSEMINAZIONE ARTIFICIALE PER LE RAZZE AUTOCTONE E PER I TIPI ETNICI A LIMITATA DIFFUSIONE 9.1 Domanda d autorizzazione 9.2 Rilascio dell autorizzazione 10. GRUPPI DI RACCOLTA DEGLI EMBRIONI 10.1 Domanda d autorizzazione 10.2 Rilascio dell autorizzazione 10.3 Requisiti del gruppo di raccolta degli embrioni 10.4 Obblighi del gruppo di raccolta degli embrioni 10.5 Requisiti degli embrioni 10.6 Controlli di qualità 10.7 Distruzione del materiale embrionale difforme 11. CENTRI DI PRODUZIONE D EMBRIONI ED OOCITI 11.1 Domanda d autorizzazione 11.2 Rilascio dell autorizzazione 11.3 Requisiti del centro di produzione d embrioni 11.4 Obblighi del centro di produzione d embrioni 11.5 Requisiti degli embrioni e degli oociti 11.6 Controlli di qualità 11.7 Distruzione del materiale embrionale difforme 12. PRATICA DELL INSEMINAZIONE ARTIFICIALE DEGLI ANIMALI 12.1 Domanda d iscrizione nell elenco regionale 12.2 Iscrizione nell elenco regionale 12.3 Obblighi degli operatori per l inseminazione artificiale degli animali 13. PRATICA DELL IMPIANTO DEGLI EMBRIONI 13.1 Domanda d iscrizione nell elenco regionale 13.2 Iscrizione nell elenco regionale 13.3 Obblighi degli operatori d impianto embrionale degli animali 3

4 14. FLUSSO DELLE INFORMAZIONI 15. VIGILANZA DELLA REGIONE 16. CONTROLLI DI QUALITÀ 17. CONTROLLI SANITARI 18. COMMISSIONI 19. CODIFICA 19.1 Codifica delle strutture 19.2 Codice aziendale 19.3 Codifica ed identificazione degli operatori d inseminazione artificiale degli animali 19.4 Codifica ed identificazione degli operatori d impianto embrionale 20. SANZIONI 21. DISPOSIZIONI DI CARATTERE GENERALE 22. DISPOSIZIONI TRANSITORIE 23. COMPETENZE DELLE SINGOLE DIREZIONI REGIONALI, DERIVANTI DAL DM n. 403/2000, RELATIVE ALLE MODALITÀ ED AI TEMPI PER L ISTRUTTORIA 4

5 1. SPECIE EQUINA: FECONDAZIONE PUBBLICA E PRIVATA La legge 15 gennaio 1991 n. 30, come modificata dalla legge 3 agosto 1999 n. 280, nonché il regolamento d esecuzione adottato con D.M. 19 luglio 2000 n. 403, nel prosieguo denominato «regolamento», prevedono che la Regione: - rilasci l autorizzazione per la gestione di stazioni di monta naturale equina pubblica ed eventuale impiego di materiale seminale fresco; - rilasci l autorizzazione per la gestione di stazioni di monta naturale equina privata; - rilasci l autorizzazione per la gestione di stazioni d inseminazione artificiale equina pubblica con seme refrigerato e/o congelato; - rilasci un attestato d approvazione alla fecondazione per gli stalloni d interesse locale, tenuto conto della deroga di cui all articolo 5, comma 2, lett. b) della legge n. 30/1991, come modificato dall articolo 3, comma 1, della legge n. 280/1999; Ai fini del presente documento si applicano le seguenti definizioni: per stazioni di monta naturale equina pubblica si intende un luogo ove fattrici di proprietà altrui e proprie vengono coperte da maschi autorizzati; per stazioni di monta naturale equina privata si intende un luogo ove fattrici di proprietà del gestore vengono coperte da maschi autorizzati sempre di proprietà dello stesso; per stazioni d inseminazione artificiale equina pubblica si intende un luogo ove fattrici di proprietà altrui e proprie vengono ingravidate da veterinari e operatori pratici con materiale seminale refrigerato e/o congelato; 1.1 Stazione di monta naturale equina pubblica e privata Domanda d autorizzazione La domanda per il rilascio dell autorizzazione per gestire una stazione di monta naturale equina, pubblica o privata, dev essere presentata in via preventiva, entro il 10 gennaio di ogni anno, alla Direzione Agroambiente (di seguito Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale) e, per conoscenza, alla Azienda ULSS Servizio Veterinario competente per territorio, completa di tutte le indicazioni riportate all articolo 2, comma 2 del regolamento, utilizzando il modello conforme all allegato 1 (pubblicato anche su Internet, all indirizzo Il rispetto di tale termine permette all'ufficio competente di verificare prima dell'inizio della stagione di monta le condizioni ed i requisiti necessari per il rilascio dell autorizzazione. La Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale, a seguito dell inoltro di tali domande, comunica ai gestori interessati l avvio del procedimento, ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241, art Rilascio dell autorizzazione La Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale, dopo l effettuazione di un sopralluogo tecnico finalizzato alla verifica dei requisiti necessari per l esercizio dell attività, alla fine dell iter di competenza rilascia l'autorizzazione con proprio provvedimento, a seguito della favorevole istruttoria, eseguita sulla base delle direttive e 5

6 condizioni stabilite dalla Commissione Tecnica Regionale per la Zootecnia (di seguito CTRZ), attribuendo alla stazione un codice univoco a livello nazionale. Il procedimento amministrativo deve concludersi, per le istanze presentate entro il 10 gennaio di ogni anno, entro 60 giorni dalla data di protocollazione, mentre per le istanze presentate oltre questo termine, comunque entro la stagione di monta e preventivamente all'attività della stazione, deve concludersi entro 90 giorni dalla data di protocollazione. Tali termini (60-90 giorni) si riferiscono ad istanze corredate da tutta la documentazione prescritta. L autorizzazione ha validità quinquennale, non è cedibile ed è rinnovabile su richiesta. L'autorizzazione può essere revocata, qualora il gestore della stazione non rispetti gli obblighi previsti all articolo 6 del regolamento, oppure vengano meno una o più condizioni prescritte per il rilascio dell autorizzazione medesima. In caso di variazione di ragione sociale, senza modifiche alle strutture, il rappresentante legale della struttura autorizzata comunica il cambiamento alla Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale, utilizzando il modello conforme all allegato 15, entro 30 giorni dall avvenuta variazione, allegando la documentazione richiesta; la stessa Direzione, entro 30 giorni dalla comunicazione, invia la nota relativa al recepimento delle variazioni al nuovo gestore e provvede all aggiornamento dei dati nel Data Base Regionale (DBR), senza mutare il Codice Univoco Nazionale. Nel caso in cui vengano invece modificate le strutture precedentemente autorizzate, il rappresentante legale della struttura autorizzata deve allegare relazione descrittiva delle modifiche apportate con planimetria aggiornata delle strutture utilizzando il modello conforme all allegato 16, entro 30 giorni dall avvenuta variazione. La Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale, entro 30 giorni dalla comunicazione valuta, sulla base della documentazione inviata, se disporre un eventuale nuovo sopralluogo, comunicandolo al richiedente. In caso affermativo, lo stesso dovrà ripresentare il modello conforme all allegato 1 per il rilascio di una nuova autorizzazione per stazione di monta naturale equina. L elenco delle stazioni di monta pubblica e privata autorizzate e degli stalloni impiegati vengono pubblicati ogni anno, con aggiornamenti mensili, sul sito Internet, all indirizzo Requisiti della stazione di monta naturale equina pubblica e privata Il rilascio dell autorizzazione è subordinato alla sussistenza delle condizioni indicate all articolo 3, comma 1 del regolamento, di seguito elencate: a) che la stazione di monta disponga di strutture e ricoveri adeguati per gli animali e di un conveniente luogo per l'accoppiamento con presenza di idonea attrezzatura per la monta; b) che la stazione di monta sia costruita in modo da garantire le necessarie misure di igiene e sanità contro la diffusione delle malattie infettive e parassitarie; c) che il gestore della stazione di monta sia in possesso del diploma di istruzione secondaria di primo grado ad esclusione dei gestori delle stazioni di monta già autorizzati ai sensi della precedente normativa (legge 3 febbraio 1963, n. 127); d) che il personale impiegato sia qualificato per le specifiche mansioni cui deve essere adibito. Nel caso in cui la richiesta d autorizzazione a gestire una stazione di monta sia estesa all inseminazione artificiale con seme fresco è necessaria la sussistenza anche dei requisiti previsti dall articolo 3 comma 2 del regolamento, di seguito elencati: a) che la stazione disponga di locali ed attrezzature adeguati al prelievo e alla preparazione del materiale seminale fresco; 6

7 b) che siano rispettate le prescrizioni emanate dalle competenti aziende sanitarie locali in materia di profilassi e di polizia sanitaria; c) che la regolarità del prelievo e dell'utilizzo del seme fresco sia garantita da un veterinario; d) risponda alle vigenti disposizioni sul benessere degli animali; e) che la stazione disponga di personale idoneo a dette mansioni Requisiti del riproduttore maschio equino adibito alla monta naturale pubblica e privata Requisiti riproduttore in monta naturale pubblica Gli stalloni, per essere adibiti alla monta naturale pubblica, devono soddisfare le seguenti condizioni, previste dagli articoli 1 e 4 del DM n. 403 del 19 luglio 2000: a) essere iscritti nella sezione "riproduttori maschi" del libro genealogico o del registro anagrafico delle razze d appartenenza. L'iscrizione deve essere attestata dal certificato genealogico o anagrafico, rilasciato dall'associazione o dall'ente che tiene i suddetti libri o registri. b) essere identificati in maniera inequivocabile tramite tatuaggio od altro mezzo idoneo stabilito dalle norme del competente libro o registro; c) disporre, ove previsto nel relativo libro genealogico o registro anagrafico, di un certificato d accertamento dell'ascendenza, basato sull'analisi del gruppo sanguigno, DNA o altro metodo adeguato, rilasciato dall'ente che tiene il medesimo libro o registro; d) essere in possesso delle certificazioni sanitarie, rilasciate dall'azienda ULSS, che attestino i requisiti stabiliti dal Ministero della Salute; tali accertamenti dovranno essere eseguiti nel periodo compreso tra la fine della passata stagione e l'inizio della nuova stagione di monta; e) essere in possesso di tutti i requisiti richiesti dal libro genealogico o registro anagrafico per l impiego in riproduzione; f) nel caso di cavalli di razza Purosangue inglese e Trottatore italiano devono essere iscritti, oltre che al libro genealogico, anche all'apposito repertorio degli stalloni di cui all'articolo 3, comma 3 della legge n. 30/ Requisiti riproduttore in monta naturale privata Gli stalloni, per essere adibiti alla monta naturale privata, devono soddisfare le condizioni previste all articolo 1 del regolamento, di seguito riportate: 1. Il riproduttore animale maschio, per essere adibito alla monta naturale privata, deve soddisfare le seguenti condizioni: a) essere iscritto nella sezione "riproduttori maschi" del libro genealogico o del registro anagrafico della razza di appartenenza (omissis). L'iscrizione è attestata dal certificato genealogico o anagrafico, rilasciato dall'associazione allevatori o dall'ente che tiene i suddetti libri o registri; b) essere identificato (omissis) qualora trattasi di equini, tramite i dati segnaletici e un tatuaggio o altro mezzo idoneo stabilito dalle norme del competente libro genealogico o registro anagrafico; 2. In applicazione a quanto stabilito all'articolo 5, comma 2, lettere a) e b) della legge 15 gennaio 1991, n. 30, gli stalloni non iscritti a libri genealogici o registri ufficialmente istituiti, devono, prima del loro impiego per la fecondazione in monta naturale, essere 7

8 individuati secondo le norme stabilite dalle regioni e dalle provincie autonome di Trento e Bolzano, di seguito denominate regioni, che li hanno autorizzati Obblighi del gestore della stazione di monta naturale equina Stazione di monta pubblica Il gestore della stazione di monta naturale pubblica equina è tenuto a rispettare tutti gli adempimenti previsti all articolo 6, comma 1 del regolamento, di seguito elencati: a) registrare tutti gli atti fecondativi sugli appositi moduli di avvenuto accoppiamento, forniti dalla regione, nei quali siano comunque indicati: la data di inseminazione, la razza o il tipo genetico e la matricola del riproduttore maschio, l'identificazione, la razza o il tipo genetico della fattrice coperta, nonché le generalità del proprietario della fattrice; b) disporre di un registro riportante specie, razza o tipo genetico e matricola dei riproduttori maschi presenti nella stazione; c) rilasciare al proprietario della fattrice copia del certificato di intervento fecondativo; d) conservare i moduli per almeno tre anni e) ad uniformarsi alle prescrizioni emanate dalle competenti aziende sanitarie locali in materia di profilassi e di polizia sanitaria; f) denunciare, anche tramite il veterinario, la comparsa nei propri riproduttori di qualsiasi manifestazione sospetta o di qualsiasi malattia infettiva e/o diffusiva; g) conservare il certificato dell azienda sanitaria locale rilasciato in base a quanto previsto all'articolo 4, lettera d); h) rendere pubbliche le tariffe di monta per ciascun riproduttore impiegato nella stazione ed a comunicarle, nei termini stabiliti, alla regione competente; i) non mantenere nella stazione maschi interi in età da riproduzione non autorizzati o non aventi i requisiti prescritti per essere idonei alla riproduzione, anche se adibiti all'accertamento preliminare del calore nelle fattrici; l) comunicare alla regione competente, nei termini stabiliti dalla stessa, l'elenco dei riproduttori iscritti ai libri genealogici o ai registri ed impiegati; m) non ricoverare nelle stesse strutture di stabulazione, che devono essere nettamente separate le une dalle altre, animali di specie diverse; tuttavia possono essere ammessi gli altri animali domestici assolutamente necessari al normale funzionamento della stazione, sempre che essi non presentino alcun rischio di infezione per gli animali destinati alla fecondazione nella stazione. Ove la stazione sia ubicata in un allevamento con altri animali della stessa specie, i riproduttori maschi devono essere tenuti separati dal resto dell'allevamento; n) non detenere nei locali della stazione, attrezzature atte alla refrigerazione, al congelamento e al trattamento del materiale seminale. Ai sensi dell articolo 33, comma 2, lett. c) del regolamento, il gestore della stazione di monta naturale pubblica è il responsabile della certificazione e della registrazione dei dati degli interventi fecondativi e deve trasmettere una copia del modulo, entro sessanta giorni dalla data di compilazione, all ufficio dell'associazione regionale allevatori competente per territorio e conservare le rimanenti copie del modulo per almeno tre anni. Ai sensi dell articolo 36 del regolamento, il titolare della stazione di monta pubblica deve consentire il libero accesso, ai locali della stazione, al personale incaricato della vigilanza per l effettuazione delle verifiche e dei controlli, nonché presentare tutti i documenti e fornire le informazioni richieste dall autorità competente. Per tutte le inadempienze previste dai sopra citati obblighi di legge si rimanda a quanto previsto dalla normativa vigente relativa alle sanzioni in materia di riproduzione animale. 8

9 Stazione di monta privata Il gestore della stazione di monta naturale privata equina è tenuto a rispettare gli adempimenti previsti all articolo 6, comma 1 del regolamento, sopra riportati, con esclusione delle lettere a), c), g), h). Pertanto non saranno necessarie le certificazioni sanitarie, rilasciate dall'azienda ULSS, che attestino i requisiti stabiliti dal Ministero della Salute; tali obblighi permangono, invece, per i gestori di stazioni di monta pubblica, ai sensi di quanto previsto dall art. 4, lett. d) del regolamento. Tutti gli atti fecondativi effettuati in monta naturale privata devono essere registrati su apposito registro aziendale, che deve contenere il codice attribuito all azienda, la data di monta e il codice identificativo del riproduttore fecondatore. Ai fini dell attribuzione del codice dell azienda da riportare nel registro, i titolari delle aziende devono presentare richiesta all Azienda ULSS Servizio Veterinario competente per territorio. Ove sia praticata la monta brada, vanno riportate, al posto della data di monta, le date d entrata e d uscita del maschio o della fattrice dal gruppo di monta, nonché i codici identificativi di tutti i maschi inclusi nel gruppo di monta medesimo. Devono essere garantiti, altresì, accorgimenti strutturali e organizzativi idonei ad evitare accoppiamenti indesiderati con altre mandrie, di proprietà diversa, eventualmente coesistenti in territori contigui. Ai sensi dell articolo 36 del regolamento il titolare della stazione di monta naturale privata deve consentire il libero accesso, ai locali della stazione, al personale incaricato della vigilanza per l effettuazione delle verifiche e dei controlli, nonché presentare tutti i documenti e fornire le informazioni richieste dall autorità competente. Per tutte le inadempienze previste dai sopra citati obblighi di legge si rimanda a quanto previsto dalla normativa vigente relativa alle sanzioni in materia di riproduzione animale Comunicazioni impiego stalloni iscritti Le comunicazioni previste all'articolo 6, comma 1, lettere h) ed l) del regolamento devono essere effettuate annualmente, dai gestori delle stazioni di monta interessate, alla Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale e all Azienda ULSS Settore Veterinario competente per territorio, entro il 10 gennaio di ogni anno, utilizzando il rispettivo modello allegato 3, pubblicato anche su Internet, all indirizzo La Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale, a seguito dell inoltro di tali comunicazioni, comunica ai gestori interessati l avvio del procedimento di verifica dei requisiti dei riproduttori, ai sensi della legge 7 agosto 1990, n Il procedimento amministrativo deve concludersi, per le istanze presentate entro il 10 gennaio di ogni anno, entro 60 giorni dalla data di protocollazione, mentre per le istanze presentate oltre questo termine, comunque entro la stagione di monta e preventivamente all'attività della stazione, deve concludersi entro 90 giorni dalla data di protocollazione. Anche la cessazione dell'attività di un riproduttore maschio deve essere comunicata, di norma, entro 30 giorni alla competente Struttura regionale. L elenco degli stalloni iscritti viene pubblicato ogni anno, con aggiornamenti mensili, sul sito Internet, all indirizzo 9

10 1.2 Impiego nelle stazioni di monta naturale di stalloni non iscritti ai libri genealogici o a registri ufficiali. In applicazione a quanto stabilito dall'articolo 5, comma 2 lettera b) della legge 15 gennaio 1991, n. 30, gli stalloni non iscritti ai libri genealogici o registri ufficialmente istituiti devono, prima del loro impiego, essere autorizzati annualmente dalla Regione Domanda per il rilascio dell attestato d approvazione alla fecondazione La domanda per il rilascio dell attestato d approvazione alla fecondazione con stalloni non iscritti in un libro genealogico o registro anagrafico, ufficialmente riconosciuto, dev essere presentata in via preventiva, entro il 10 gennaio di ogni anno, alla Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale e, per conoscenza, alla Azienda ULSS Servizio Veterinario competente per territorio, completa di tutte le indicazioni riportate all articolo 5 del regolamento, utilizzando il modello conforme all allegato 4 (pubblicato anche su Internet, all indirizzo Il rispetto di tale termine permette all'ufficio competente di verificare prima dell'inizio della stagione di monta le condizioni e i requisiti necessari per il rilascio dell autorizzazione. La Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale, a seguito dell inoltro di tali domande, comunica ai gestori interessati l avvio del procedimento, ai sensi della legge 7 agosto 1990, n Anche la cessazione dell'attività di un riproduttore maschio deve essere comunicata, di norma, entro 30 giorni alla competente Struttura regionale Rilascio dell attestato d'approvazione alla fecondazione La Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale, dopo l effettuazione di un sopralluogo tecnico finalizzato alla verifica dei requisiti necessari per l impiego alla monta dei riproduttori interessati, alla fine dell iter di competenza rilascia l'autorizzazione con proprio provvedimento, a seguito della favorevole istruttoria, eseguita sulla base delle direttive e condizioni stabilite dalla CTRZ. Il procedimento amministrativo deve concludersi, per le istanze presentate entro il 10 gennaio di ogni anno, entro 60 giorni dalla data di protocollazione, mentre per le istanze presentate oltre questo termine, comunque entro la stagione di monta e preventivamente all'attività della stazione, deve concludersi entro 90 giorni dalla data di protocollazione. Tali termini (60-90 giorni) si riferiscono ad istanze corredate da tutta la documentazione prescritta. L attestato d'approvazione ha validità annuale, non è cedibile ed è rinnovabile su richiesta. Anche l elenco degli stalloni approvati d'interesse locale viene pubblicato ogni anno, con aggiornamenti mensili, sul sito Internet, all indirizzo 10

11 1.3 Inseminazione artificiale equina Riproduttori I riproduttori maschi, per essere adibiti alla produzione di materiale seminale, devono soddisfare i requisiti previsti dall articolo 18, comma 1, del regolamento, in particolare lettere a), c), d) ed e), di seguito elencati: a) essere iscritto nella sezione "riproduttori maschi" del libro genealogico o del registro anagrafico della razza di appartenenza (omissis). L'iscrizione è attestata dal certificato genealogico o anagrafico, rilasciato dall'associazione degli allevatori o dall'ente che tiene i suddetti libri o registri; c) essere identificato (omissis) qualora trattasi di equini, tramite i dati segnaletici e un tatuaggio o altro mezzo idoneo stabilito dalle norme del competente libro genealogico o registro anagrafico; d) disporre di un certificato di accertamento dell'ascendenza basato sull'analisi del gruppo sanguigno o altro metodo adeguato, rilasciato dall'associazione degli allevatori o dall'ente competente che tiene il libro genealogico o il registro; e) essere in possesso delle certificazioni sanitarie, rilasciate dalle aziende sanitarie locali, che attestino i requisiti stabiliti dal Ministero della Salute. Nelle more di quanto previsto dai punti c), d) e e) soprarichiamati, nonché da quanto indicato dal punto 4 della circolare Ministeriale MIPAAF n. 22/94 e dagli art. 14 e 19 della LR n. 44/86, possono essere abilitati alla produzione di materiale seminale anche riproduttori equini appartenenti a razze cosmopolite il cui LG è operante in paesi esteri, seppur non ancora approvato in Italia (ad esempio Quarter Horse, Appaloosa, Franches Montaigne, ecc.) e il cui utilizzo è diffuso e consolidato nel territorio regionale. La raccolta di seme dev essere effettuata solamente da stalloni adibiti all inseminazione artificiale presenti all interno dei centri di produzione di materiale seminale, ai sensi dell art. 19 del regolamento. Nel caso di cavalli di razza Purosangue inglese e Trottatore italiano devono essere iscritti, oltre che al libro genealogico, anche all'apposito repertorio degli stalloni di cui all'articolo 3, comma 3 della legge n. 30/ Stazione d inseminazione artificiale equina Domanda d autorizzazione La domanda per il rilascio dell autorizzazione a gestire una stazione d inseminazione artificiale equina, utilizzando materiale seminale refrigerato o congelato prodotto dai centri autorizzati, dev essere presentata, in via preventiva entro il 10 gennaio d ogni anno, alla Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale e, per conoscenza, alla Azienda ULSS Servizio Veterinario competente per territorio, completa di tutte le indicazioni riportate all articolo 7 del regolamento, utilizzando il modello conforme all allegato 2 (pubblicato anche su Internet, all indirizzo Il rispetto di tale termine permette all'ufficio competente di verificare prima dell'inizio della stagione di monta le condizioni ed i requisiti necessari per il rilascio dell autorizzazione. La Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale, a seguito dell inoltro di tali domande, comunica ai gestori interessati l avvio del procedimento, ai sensi della legge 7 agosto 1990, n

12 Rilascio dell autorizzazione La Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale, alla fine dell iter di competenza, rilascia l'autorizzazione con proprio provvedimento, a seguito della favorevole istruttoria eseguita sulla base delle direttive e condizioni stabilite dalla CTRZ, attribuendo alla stazione un codice univoco a livello nazionale. Il procedimento amministrativo deve concludersi, per le istanze presentate entro il 10 gennaio di ogni anno, entro 60 giorni dalla data di protocollazione, mentre per le istanze presentate oltre questo termine, comunque entro la stagione di monta e preventivamente all'attività della stazione, deve concludersi entro 90 giorni dalla data di protocollazione. Tali termini (60-90 giorni) si riferiscono ad istanze corredate da tutta la documentazione prescritta. L autorizzazione ha validità quinquennale, non è cedibile ed è rinnovabile su richiesta. L'autorizzazione può essere revocata, qualora il gestore della stazione non rispetti gli obblighi previsti all articolo 9 del regolamento, oppure vengano meno una o più condizioni prescritte per il rilascio dell autorizzazione medesima. L autorizzazione può essere rilasciata contemporaneamente al rilascio di autorizzazione a gestire una stazione di monta naturale purché i locali adibiti alle due funzioni siano nettamente separati. In caso di variazione di ragione sociale, senza modifiche alle strutture, il rappresentante legale della struttura autorizzata comunica il cambiamento alla Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale, utilizzando il modello conforme all allegato 15, entro 30 giorni dall avvenuta variazione, allegando la documentazione richiesta; la stessa Direzione, entro 30 giorni dalla comunicazione, invia la nota di recepimento delle variazioni al nuovo gestore e provvede all aggiornamento dei dati nel Data Base Regionale (DBR), senza mutare il Codice Univoco Nazionale. Nel caso in cui vengano invece modificate le strutture precedentemente autorizzate, il rappresentante legale della struttura autorizzata deve allegare relazione descrittiva delle modifiche apportate con planimetria aggiornata delle strutture utilizzando il modello conforme all allegato 16, entro 30 giorni dall avvenuta variazione. La Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale, entro 30 giorni dalla comunicazione valuta, sulla base della documentazione inviata, se disporre un eventuale nuovo sopralluogo, comunicandolo al richiedente. In caso affermativo, lo stesso dovrà ripresentare il modello conforme all allegato 1 per il rilascio di una nuova autorizzazione per stazione di monta naturale equina. L elenco delle stazioni d inseminazione artificiale equina è pubblicato ogni anno, con aggiornamenti mensili, sul sito Internet, all indirizzo Requisiti della stazione d inseminazione artificiale Il rilascio dell autorizzazione è subordinato alla sussistenza dei requisiti previsti all articolo 3, comma 2 del regolamento, elencati al punto del presente documento, ed articolo 8, di seguito riportati: Art Il rilascio dell'autorizzazione è subordinato oltrechè alla presenza dei requisiti già previsti all'articolo 3 per le stazioni di monta naturale, anche alla sussistenza delle seguenti condizioni attestate da apposita certificazione rilasciata dalla azienda sanitaria locale di competenza: a) che la stazione disponga di locali e attrezzature adeguate alla conservazione del materiale seminale refrigerato e congelato; 12

13 b) che la stazione disponga di un locale situato in prossimità degli altri ambienti, ma non comunicante con essi, destinato agli accertamenti relativi allo stato sanitario dell'apparato genitale delle fattrici ed, eventualmente, alla terapia, nonchè di locali idonei alla inseminazione; c) che la stazione sia in grado di assicurare una assistenza veterinaria continuativa e qualificata; d) che la stazione risponda alle vigenti disposizioni sul benessere degli animali Obblighi del gestore della stazione d inseminazione artificiale e del responsabile della certificazione e della registrazione dei dati Il gestore della stazione d inseminazione artificiale equina è tenuto a rispettare tutti gli adempimenti previsti all articolo 9, comma 1, del regolamento, di seguito elencati: a) registrare tutti gli atti fecondativi sugli appositi moduli di avvenuta inseminazione, forniti dalla regione, nei quali siano comunque indicati: la data di inseminazione, la razza o il tipo genetico e la matricola del riproduttore maschio, l'identificazione e la razza o il tipo genetico della fattrice coperta, nonché le generalità del proprietario della fattrice; b) rilasciare al proprietario della fattrice copia del certificato di intervento fecondativo; c) conservare i moduli per almeno tre anni; d) uniformarsi alle prescrizioni emanate dalle competenti aziende sanitarie locali in materia di profilassi e di polizia sanitaria; e) comunicare alla regione competente l'eventuale sostituzione del veterinario che garantisce l'operatività della stazione di inseminazione artificiale; f) denunciare, anche tramite il veterinario, la comparsa sulle fattrici di qualsiasi manifestazione sospetta o di qualsiasi malattia infettiva o diffusiva; g) rendere pubbliche le tariffe di inseminazione artificiale per ciascun riproduttore impiegato nella stazione ed a comunicarle, nei termini stabiliti, alla regione competente; h) non mantenere nella stazione maschi in età da riproduzione anche se adibiti all'accertamento preliminare del calore nelle fattrici; i) non ricoverare nelle stesse strutture di stabulazione, che devono essere nettamente separate le une dalle altre, animali di specie diverse; tuttavia possono essere ammessi gli altri animali domestici assolutamente necessari al normale funzionamento della stazione, semprechè essi non presentino alcun rischio d infezione per le fattrici destinate alla fecondazione nella stazione; l) tenere un registro cronologico di carico e scarico del materiale seminale distinguendo quello refrigerato e da quello congelato. Le comunicazioni previste all'articolo 9, comma 1, lettera g), del regolamento sono assolte mediante pubblica affissione nei locali della stazione medesima; in ogni caso, al termine della stagione di monta, e comunque entro il 30 settembre di ogni anno, dovranno essere comunicati, alla Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale, i dati relativi alle dosi utilizzate e alle tariffe d'inseminazione applicate. Ai sensi dell articolo 36 del regolamento, il titolare della stazione di inseminazione artificiale deve consentire il libero accesso, ai locali della stazione, al personale incaricato della vigilanza per l effettuazione delle verifiche e dei controlli, nonché presentare tutti i documenti e fornire le informazioni richieste dall autorità competente. Per tutte le inadempienze previste dai sopra citati obblighi di legge si rimanda a quanto previsto dalla normativa vigente relativa alle sanzioni in materia di riproduzione animale. 13

14 1.3.3 Inseminazione artificiale equina in ambito aziendale Materiale seminale equino nell allevamento L allevatore che si rifornisce, conserva ed utilizza materiale seminale fresco, refrigerato e/o congelato è tenuto al rispetto degli obblighi derivanti dall art. 22 del regolamento, di seguito elencati: 1. L'allevatore può detenere nella propria azienda materiale seminale esclusivamente per l'inseminazione delle fattrici del proprio allevamento. Detto materiale seminale deve essere conservato in un locale separato da quelli che ospitano animali o prodotti zootecnici e deve essere accompagnato dal documento di cui all'articolo 16, comma 1, lettera f). 2. L'allevatore può rifornirsi di materiale seminale congelato esclusivamente presso un recapiti/centri di magazzinaggio, e di materiale seminale fresco o refrigerato sia presso un recapiti/centri di magazzinaggio, sia presso un centro di produzione. 3. Alla inseminazione artificiale deve comunque provvedere un veterinario o un operatore pratico, ai sensi dell'articolo 21. Ai sensi dell articolo 39 comma 3 del regolamento, l allevatore che intende distruggere del materiale seminale deve darne comunicazione alla competente Struttura regionale informando altresì il recapiti/centri di magazzinaggio che ha fornito il materiale seminale Embrioni equini nell allevamento L allevatore che conserva ed utilizza nella propria azienda embrioni, prelevati nell azienda medesima dai gruppi di raccolta od acquistati presso un recapiti/centri di magazzinaggio, è tenuto al rispetto degli obblighi derivanti dall articolo 32 del regolamento, di seguito elencati: 1. L'allevatore può conservare, per l'utilizzazione nella propria azienda, embrioni prelevati nell'azienda medesima dai gruppi di raccolta di cui all'articolo 23 o acquistati presso un recapiti/centri di magazzinaggio. 2. Gli embrioni devono essere conservati in un locale separato da quelli che ospitano animali o prodotti zootecnici e devono essere accompagnati dal documento di cui all'articolo 16, comma 1, lettera f) e di cui all'articolo 28, comma 1, lettera f). 3. All'impianto embrionale deve comunque provvedere un veterinario ai sensi dell'articolo L'allevatore può cedere ad altro allevatore embrioni prelevati dai propri animali e conservati nella propria azienda, purché accompagnati dai documenti previsti all'articolo 28, lettera f). Ai sensi dell articolo 39 comma 3 del regolamento, l allevatore che intende distruggere del materiale embrionale deve darne comunicazione alla competente Struttura regionale, informando altresì il recapiti/centri di magazzinaggio che ha fornito il materiale embrionale. 1.4 Certificati d'intervento fecondativo ed embrionale (CIF e CIE) Il gestore della stazione di monta naturale pubblica equina è tenuto a registrare tutti gli atti fecondativi, come previsto all articolo 6, comma 1, lett. a) del regolamento, utilizzando i certificati di intervento fecondativo (CIF) reperibili presso l Associazione regionale allevatori del Veneto, e a rilasciarne copia ai proprietari delle fattrici sottoposte alla monta. I certificati possono essere predisposti anche su supporti informatici. I suddetti moduli, già predisposti secondo le direttive regionali, sono conformi al modello di cui all allegato 1 del decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali 12 febbraio

15 Il loro rilascio è subordinato al pagamento di un importo stabilito periodicamente dalla competente CTRZ. Il gestore della stazione di monta privata deve rilasciare apposito certificato di intervento fecondativo nel caso venda fattrici gravide ed è tenuto ad uniformarsi alle stesse regole in materia di CIF previste per le stazioni di monta pubblica. Il gestore della stazione d inseminazione artificiale equina è tenuto a registrare tutti gli atti fecondativi di cui all articolo 9, comma 1, lett. a) del regolamento, utilizzando i certificati di intervento fecondativo (CIF), reperibili presso l Associazione regionale allevatori del Veneto, e a rilasciarne copia ai proprietari delle fattrici sottoposte ad inseminazione artificiale. I certificati possono essere predisposti anche su supporti informatici. I suddetti moduli, già predisposti secondo le direttive regionali, sono conformi al modello di cui all allegato 1 del decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali 12 febbraio Il loro rilascio è subordinato al pagamento di un importo stabilito periodicamente dalla competente CTRZ. Il veterinario o l operatore pratico che ha eseguito l intervento in azienda, è il responsabile della certificazione e della registrazione dei dati degli interventi fecondativi e deve trasmettere una copia del modulo, entro sessanta giorni dalla data di compilazione, all'ufficio dell Associazione regionale allevatori del Veneto competente per territorio, e conservare le rimanenti copie del modulo per almeno tre anni. L'allevatore della fattrice sottoposta a monta naturale od a inseminazione artificiale conserva l'apposita parte dei certificati d'intervento fecondativo (CIF) o dei certificati d'intervento embrionale (CIE), come previsto dall'articolo 34, punto 4 del regolamento, fino allo svezzamento o alla vendita del puledro. Per tutte le inadempienze previste dai sopra citati obblighi di legge si rimanda a quanto previsto dalla normativa vigente relativa alle sanzioni in materia di riproduzione animale. 2. SPECIE BOVINA E BUFALINA: FECONDAZIONE PUBBLICA E PRIVATA La legge 15 gennaio 1991 n. 30 modificata ed integrata dalla legge 3 agosto 1999 n. 280, nonché il regolamento d esecuzione adottato con DM 19 luglio 2000, n. 403, prevedono che la Regione: - rilasci l autorizzazione per la gestione di stazioni di monta naturale bovina e bufalina pubblica; - rilasci l autorizzazione all impiego in monta naturale privata di tori bufalini non iscritti al libro genealogico od al registro anagrafico, tenuto conto della deroga di cui all articolo 5, comma 2, lett. a) della legge n. 30/1991. Ai fini del presente documento si applicano le seguenti definizioni: per stazioni di monta naturale pubblica si intende un luogo ove fattrici di proprietà altrui e proprie vengano coperte da tori autorizzati. 2.1 Stazione di monta naturale bovina e bufalina pubblica Domanda d autorizzazione La domanda per il rilascio dell autorizzazione per gestire una stazione di monta naturale bovina e bufalina pubblica, dev essere presentata in via preventiva alla Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale e, per conoscenza, alla Azienda 15

16 ULSS Servizio Veterinario competente per territorio, completa di tutte le indicazioni riportate all articolo 2, comma 2 del regolamento, utilizzando il modello allegato 5 (pubblicato anche su Internet, all indirizzo La Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale, a seguito dell inoltro di tali domande, comunica ai gestori interessati l avvio del procedimento, ai sensi della legge 7 agosto 1990, n Rilascio dell autorizzazione Entro 60 giorni dalla data di protocollazione della domanda, la Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale, dopo l effettuazione di un sopralluogo tecnico finalizzato alla verifica dei requisiti necessari per l esercizio dell attività, alla fine dell iter di competenza rilascia l'autorizzazione con proprio provvedimento, a seguito della favorevole istruttoria eseguita sulla base delle direttive e condizioni stabilite dalla CTRZ, attribuendo alla stazione un codice univoco a livello nazionale. Tali termini si riferiscono ad istanze corredate da tutta la documentazione prescritta. L autorizzazione ha validità quinquennale, non è cedibile ed è rinnovabile su richiesta. L'autorizzazione può essere revocata, qualora il gestore della stazione non rispetti gli obblighi previsti all articolo 6 del regolamento, oppure vengano meno una o più condizioni prescritte per il rilascio dell autorizzazione medesima. In caso di variazione di ragione sociale, senza modifiche alle strutture, il rappresentante legale della struttura autorizzata comunica il cambiamento alla Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale, utilizzando il modello conforme all allegato 15, entro 30 giorni dall avvenuta variazione, allegando la documentazione richiesta; la stessa Direzione, entro 30 giorni dalla comunicazione, invia la nota di recepimento delle variazioni al nuovo gestore e provvede all aggiornamento dei dati nel Data Base Regionale (DBR), senza mutare il Codice Univoco Nazionale. Nel caso in cui vengano invece modificate le strutture precedentemente autorizzate, il rappresentante legale della struttura autorizzata deve allegare relazione descrittiva delle modifiche apportate con planimetria aggiornata delle strutture utilizzando il modello conforme all allegato 16, entro 30 giorni dall avvenuta variazione. La Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale, entro 30 giorni dalla comunicazione valuta, sulla base della documentazione inviata, se disporre un eventuale nuovo sopralluogo, comunicandolo al richiedente. In caso affermativo, lo stesso dovrà ripresentare il modello conforme all allegato 5 per il rilascio di una nuova autorizzazione per stazione di monta naturale bovina e bufalina pubblica. L elenco delle stazioni di monta pubblica bovina e bufalina è pubblicato annualmente sul sito Internet, Requisiti della stazione di monta naturale bovina e bufalina pubblica Il rilascio dell autorizzazione è subordinato alla sussistenza delle condizioni specificate all articolo 3, comma 1 del regolamento, elencate al punto del presente documento. 16

17 2.1.4 Obblighi del gestore della stazione di monta naturale bovina e bufalina pubblica Il gestore della stazione di monta naturale bovina e bufalina pubblica è tenuto a rispettare tutti gli adempimenti previsti all articolo 6, comma 1 del regolamento, riportati al punto del presente documento. Ai sensi dell articolo 33, comma 2, lett. c) del regolamento, il gestore della stazione di monta naturale pubblica è il responsabile della certificazione e della registrazione dei dati degli interventi fecondativi e deve trasmettere una copia del modulo, entro sessanta giorni dalla data di compilazione, all ufficio dell'associazione regionale allevatori del Veneto competente per territorio e conservare le rimanenti copie del modulo per almeno tre anni. Ai sensi dell articolo 36 del regolamento, il titolare della stazione di monta pubblica deve consentire il libero accesso, ai locali della stazione, al personale incaricato della vigilanza per l effettuazione delle verifiche e dei controlli, nonché presentare tutti i documenti e fornire le informazioni richieste dall autorità competente. Il gestore della stazione di monta pubblica deve inoltre comunicare alla Struttura regionale, e per conoscenza all Azienda ULSS Servizio Veterinario competente per territorio, entro 30 giorni, l immissione nella stazione di un nuovo riproduttore maschio, nonché l eventuale cessazione dell attività di ogni riproduttore. Alla comunicazione d immissione di un nuovo riproduttore dev essere allegata copia del certificato genealogico e dell iscrizione nella sezione dei riproduttori maschi, oppure copia del certificato d iscrizione al registro anagrafico. Per tutte le inadempienze previste dai sopra citati obblighi di legge si rimanda a quanto regolato dalla normativa vigente relativa alle sanzioni in materia di riproduzione animale Comunicazioni impiego tori Bovini e Bufalini iscritti Le comunicazioni previste all'articolo 6, comma 1, lettere h) ed l) del regolamento, elencate al punto del presente documento, devono essere effettuate annualmente, entro la scadenza dei requisiti sanitari dei riproduttori maschi, alla Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale e, per conoscenza, all Azienda ULSS Settore Veterinario competente per territorio, il, utilizzando il modello allegato 6, pubblicato anche su Internet, all indirizzo La Struttura regionale competente, a seguito dell inoltro di tali comunicazioni, comunica ai gestori interessati l avvio del procedimento ai sensi della legge 7 agosto 1990, n Entro 60 giorni dalla data di protocollazione della domanda, la stessa Struttura regionale, dopo l effettuazione della verifica dei requisiti necessari per l impiego alla monta dei riproduttori interessati, invia il proprio nullaosta all impiego in monta naturale pubblica di tori bovini e bufalini iscritti a libro genealogico o registro anagrafico. L elenco dei riproduttori iscritti viene pubblicato annualmente sul sito Internet, all indirizzo Requisiti del riproduttore maschio bovino e bufalino adibito alla monta naturale pubblica Il riproduttore animale maschio della specie bovina e bufalina, per essere adibito alla monta naturale pubblica deve soddisfare le condizioni previste dall articolo 4 del regolamento, di seguito riportate: 17

18 a) essere iscritto nella sezione "riproduttori maschi" del libro genealogico o del registro anagrafico della razza di appartenenza o in un registro di suini riproduttori ibridi. L'iscrizione è attestata dal certificato genealogico o anagrafico, rilasciato dall'associazione allevatori o dall'ente che tiene i suddetti libri o registri; b) essere identificato, qualora trattasi di bovini, bufalini, ovini, caprini e suini con le modalità previste dall'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1996, n. 317, (omissis ); c) disporre, ove previsto nel relativo libro genealogico o registro, di un certificato di accertamento dell'ascendenza, basato sull'analisi del gruppo sanguigno o altro metodo adeguato, rilasciato dall'associazione allevatori o dall'ente che tiene il medesimo libro o registro; d) essere in possesso delle certificazioni sanitarie, rilasciate dalla azienda sanitaria locale, che attestino i requisiti stabiliti dal Ministero della Salute. Lo stesso deve comunque essere in possesso di tutti i requisiti stabiliti dal libro genealogico o registro anagrafico per l impiego in riproduzione. 2.2 Stazione di monta naturale bovina e bufalina privata Specie bovina e bufalina: requisiti del riproduttore maschio Il riproduttore animale maschio della specie bovina e bufalina, per essere adibito alla monta naturale privata deve soddisfare le condizioni previste dall articolo 1 del regolamento, elencati al punto , lettere a) e b) del presente documento, nonché essere in possesso di tutti i requisiti stabiliti dal libro genealogico o registro anagrafico per l impiego in riproduzione. In questi casi le aziende che effettuano la monta naturale privata non sono tenute a munirsi di preventiva autorizzazione regionale Obblighi del gestore della stazione di monta naturale bovina e bufalina privata Tutti gli atti fecondativi effettuati in monta naturale privata devono essere registrati su un apposito registro aziendale, che deve contenere il codice attribuito all azienda, la data di monta e codice identificativo del riproduttore fecondatore. Ai fini dell attribuzione del codice dell azienda da riportare nel registro, i titolari delle aziende devono presentare richiesta all Azienda ULSS Servizio Veterinario competente per territorio. Ove sia praticata la monta brada, vanno riportate, al posto della data di monta, le date d entrata e d uscita del maschio o della fattrice dal gruppo di monta, nonché i codici identificativi di tutti i maschi inclusi nel gruppo di monta medesimo. Devono essere garantiti, altresì, accorgimenti strutturali e organizzativi idonei ad evitare accoppiamenti indesiderati con altre mandrie, di proprietà diversa, eventualmente coesistenti in territori contigui. Per gli allevamenti iscritti o sottoposti ai controlli funzionali la documentazione corrispondente rilasciata dal libro genealogico o dal registro anagrafico può sostituire il registro aziendale. Ai sensi dell articolo 36 del regolamento il titolare della stazione di monta naturale privata deve consentire il libero accesso, ai locali della stazione, al personale incaricato della vigilanza per l effettuazione delle verifiche e dei controlli, nonché presentare tutti i documenti e fornire le informazioni richieste dall autorità competente. Per tutte le inadempienze previste dai sopra citati obblighi di legge si rimanda a quanto regolato dalla normativa vigente relativa alle sanzioni in materia di riproduzione animale. 18

19 2.2.3 Domanda d autorizzazione all impiego in monta naturale privata di tori bufalini non iscritti al libro genealogico od al registro anagrafico In applicazione a quanto stabilito dall'articolo 5, comma 2 lettera a) della legge 15 gennaio 1991, n. 30, i tori bufalini non iscritti ai libri genealogici o registri ufficialmente istituiti devono, prima del loro impiego, essere autorizzati annualmente dalla Regione. La domanda per il rilascio dell autorizzazione dev essere presentata in via preventiva alla Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale e, per conoscenza, alla Azienda ULSS Servizio Veterinario competente per territorio, completa di tutte le indicazioni riportate all articolo 5 del regolamento, utilizzando il modello allegato 7 (pubblicato anche su Internet, all indirizzo La Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale, a seguito dell inoltro di tali domande, comunica ai gestori interessati l avvio del procedimento, ai sensi della legge 7 agosto 1990, n Rilascio dell autorizzazione all impiego in monta naturale privata di tori bufalini non iscritti al libro genealogico od al registro anagrafico Entro 60 giorni dalla data di protocollazione della domanda, la Struttura regionale competente in materia di riproduzione animale, dopo l effettuazione di un sopralluogo tecnico finalizzato alla verifica dei requisiti necessari per l impiego alla monta dei riproduttori interessati, alla fine dell iter di competenza, rilascia l autorizzazione all impiego in monta naturale privata di tori bufalini non iscritti al libro genealogico od al registro anagrafico, con proprio provvedimento, a seguito della favorevole istruttoria, eseguita in conformità delle direttive e condizioni stabilite dalla CTRZ. Tali termini si riferiscono ad istanze corredate da tutta la documentazione prescritta. L attestato d'approvazione ha validità annuale, non è cedibile ed è rinnovabile su richiesta. 2.3 Inseminazione artificiale bovina e bufalina in ambito aziendale Materiale seminale bovino e bufalino nell allevamento L allevatore che si rifornisce, conserva ed utilizza materiale seminale fresco, refrigerato e/o congelato è tenuto al rispetto degli obblighi derivanti dall art. 22 del regolamento, elencati al punto del presente documento. Ai sensi dell articolo 39 comma 3 del regolamento, l allevatore che intende distruggere del materiale seminale deve darne comunicazione alla competente Struttura regionale informando altresì il recapiti/centri di magazzinaggio che ha fornito il materiale seminale Embrioni bovini e bufalini nell allevamento L allevatore che conserva ed utilizza nella propria azienda embrioni, prelevati nell azienda medesima dai gruppi di raccolta od acquistati presso un recapiti/centri di magazzinaggio, è tenuto al rispetto degli obblighi derivanti dall articolo 32 del regolamento, elencati al punto del presente documento. Ai sensi dell articolo 39 comma 3 del regolamento, l allevatore che intende distruggere del materiale embrionale deve darne comunicazione alla competente Struttura 19

20 regionale informando altresì il recapiti/centri di magazzinaggio che ha fornito il materiale embrionale. 2.4 Certificati d'intervento fecondativo ed embrionale (CIF e CIE) Il gestore della stazione di monta naturale bovina e bufalina pubblica è tenuto a registrare tutti gli atti fecondativi, come previsto all articolo 6, comma 1, lett. a) del regolamento, utilizzando i certificati di intervento fecondativo (CIF) reperibili presso l Associazione regionale allevatori del Veneto, e a rilasciarne copia ai proprietari delle fattrici sottoposte alla monta. I certificati possono essere predisposti anche su supporti informatici. I suddetti moduli, già predisposti secondo le direttive regionali, sono conformi al modello di cui all allegato 1 del decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali 12 febbraio Il loro rilascio è subordinato al pagamento di un importo stabilito periodicamente dalla competente CTRZ. Il gestore della stazione di monta privata deve rilasciare apposito certificato di intervento fecondativo nel caso venda fattrici gravide ed è tenuto ad uniformarsi alle stesse regole in materia di CIF previste per le stazioni di monta pubblica. Il veterinario o l operatore pratico che ha eseguito l intervento in azienda, è il responsabile della certificazione e della registrazione dei dati degli interventi fecondativi e deve trasmettere una copia del modulo, entro sessanta giorni dalla data di compilazione, all'ufficio dell Associazione regionale allevatori del Veneto competente per territorio, e conservare le rimanenti copie del modulo per almeno tre anni. L'allevatore della fattrice sottoposta a monta naturale od a inseminazione artificiale conserva l'apposita parte del modulo di registrazione dell intervento fecondativo o embrionale, come previsto dall'articolo 34, punto 4 del regolamento, fino allo svezzamento o alla vendita del redo. Per tutte le inadempienze previste dai sopra citati obblighi di legge si rimanda a quanto regolato dalla normativa vigente relativa alle sanzioni in materia di riproduzione animale. 3. INSEMINAZIONE ARTIFICIALE CON MATERIALE SEMINALE SUINO IN AMBITO AZIENDALE Negli allevamenti suinicoli è consentito il prelievo e la preparazione di materiale seminale fresco o refrigerato proveniente dai riproduttori maschi presenti in azienda per l esclusiva inseminazione delle scrofe dell azienda medesima ai sensi ed alle condizioni dell articolo 17 del regolamento, di seguito riportate: a) che l'azienda disponga di locali ed attrezzature adeguati per il prelievo, la preparazione e la conservazione del materiale seminale, fresco o refrigerato; b) che i riproduttori maschi presenti nell'allevamento risultino idonei per la monta naturale; c) che siano rispettate le prescrizioni emanate dalle competenti aziende sanitarie locali in materia di profilassi e di polizia sanitaria; d) che l'azienda disponga di personale di cui all'articolo 21. L azienda che intende effettuare l inseminazione artificiale con prelievo del seme deve, ai sensi dell articolo 17, comma 3 del regolamento, darne comunicazione alla Struttura regionale competente in materia Veterinaria e per conoscenza all Azienda ULSS Servizio Veterinario competente per territorio con le modalità indicate all allegato 10, pubblicato anche su Internet, all indirizzo La Struttura regionale competente in materia Veterinaria, 20

INDICE. 1. Specie bovina e bufalina: fecondazione pubblica e privata. 2. Specie equina: fecondazione pubblica e privata ALLEGATO A

INDICE. 1. Specie bovina e bufalina: fecondazione pubblica e privata. 2. Specie equina: fecondazione pubblica e privata ALLEGATO A ALLEGATO A Disciplina della riproduzione animale. Applicazione in sede regionale del decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, 19 luglio 2000, n. 403 Approvazione del nuovo regolamento

Dettagli

DISPOSIZIONI OPERATIVE PER L ATTUAZIONE DELLA NORMATIVA UNIONALE E NAZIONALE IN MATERIA DI RIPRODUZIONE ANIMALE

DISPOSIZIONI OPERATIVE PER L ATTUAZIONE DELLA NORMATIVA UNIONALE E NAZIONALE IN MATERIA DI RIPRODUZIONE ANIMALE ALLEGATO A DISPOSIZIONI OPERATIVE PER L ATTUAZIONE DELLA NORMATIVA UNIONALE E NAZIONALE IN MATERIA DI RIPRODUZIONE ANIMALE 1.STRUTTURE/ATTIVITA DELLA RIPRODUZIONE ANIMALE OPERANTI IN AMBITO NAZIONALE 1.1

Dettagli

Vista la legge 15 gennaio 1991 n. 30 recante "disciplina della riproduzione animale";

Vista la legge 15 gennaio 1991 n. 30 recante disciplina della riproduzione animale; REGIONE PIEMONTE BU16 17/04/2014 Deliberazione della Giunta Regionale 24 marzo 2014, n. 33-7300 Disciplina della riproduzione animale. Modifica delle istruzioni per l'applicazione in Piemonte del D.M.

Dettagli

S.A.T.A. Disposizioni per l'attuazione della legge 15 gennaio 1991, n. 30 Disciplina della riproduzione animale. Tecnici Veterinari SATA

S.A.T.A. Disposizioni per l'attuazione della legge 15 gennaio 1991, n. 30 Disciplina della riproduzione animale. Tecnici Veterinari SATA S.A.T.A. Disposizioni per l'attuazione della legge 15 gennaio 1991, n. 30 Disciplina della riproduzione animale Tecnici Veterinari SATA Direttive della Normativa Comunitaria creazione di una base normativa

Dettagli

Dati identificativi del richiedente: Cognome e nome o Ragione sociale Codice Fiscale P.IVA data di nascita / / Comune di nascita ( )

Dati identificativi del richiedente: Cognome e nome o Ragione sociale Codice Fiscale P.IVA data di nascita / / Comune di nascita ( ) ALLEGATO 1 MODELLO 1 codice 52 06 09 - Centro Direzionale - Isola A/6-80143 - Napoli - PEC: dg06.uod09@pec.regione.campania.it Oggetto: Richiesta autorizzazione a gestire una stazione di monta naturale

Dettagli

MILANO - MARTEDÌ, 14 FEBBRAIO 2006. Sommario. Decreto direttore generale 14 febbraio 2005 - n. 2009

MILANO - MARTEDÌ, 14 FEBBRAIO 2006. Sommario. Decreto direttore generale 14 febbraio 2005 - n. 2009 REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO UFFICIALE MILANO - MARTEDÌ, 14 FEBBRAIO 2006 1º SUPPLEMENTO STRAORDINARIO Sommario Anno XXXVI - N. 33 - Poste Italiane - Spedizione in abb. postale - 45% - art. 2, comma

Dettagli

Modello 1 CHIEDE di essere autorizzato per il quinquennio 20 /20 a gestire una stazione di monta naturale pubblica per la specie bovina

Modello 1 CHIEDE di essere autorizzato per il quinquennio 20 /20 a gestire una stazione di monta naturale pubblica per la specie bovina Modello 1 Alla Regione Campania A.G.C. Sviluppo Attività Settore Primario - Settore Sperimentazione Informazione Ricerca e Consulenza in Agricoltura - Centro Direzionale - Isola A/6-80143 - Napoli Oggetto:

Dettagli

IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SANITA'

IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SANITA' DECRETO 19 luglio 2000, n. 403 Approvazione del nuovo regolamento di esecuzione della legge 15 gennaio 1991, n. 30, concernente disciplina della riproduzione animale. IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE

Dettagli

"Approvazione del nuovo regolamento di esecuzione della legge 15 gennaio 1991, n. 30, concernente disciplina della riproduzione animale"

Approvazione del nuovo regolamento di esecuzione della legge 15 gennaio 1991, n. 30, concernente disciplina della riproduzione animale DECRETO 19 luglio 2000, n. 403 "Approvazione del nuovo regolamento di esecuzione della legge 15 gennaio 1991, n. 30, concernente disciplina della riproduzione animale" IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE

Dettagli

IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI DI CONCERTO CON IL MINISTRO DELLA SANITÀ

IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI DI CONCERTO CON IL MINISTRO DELLA SANITÀ Modifiche al regime per l importazione e l esportazione del bestiame Riproduzione degli animali, cambiano le regole (Dm Politiche agricole 403/2000) Nuove regole per la monta naturale per la fecondazione

Dettagli

L.R. 33/1996, art. 2, c. 1 B.U.R. 4/12/2002, n. 49. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 5 novembre 2002, n. 0336/Pres.

L.R. 33/1996, art. 2, c. 1 B.U.R. 4/12/2002, n. 49. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 5 novembre 2002, n. 0336/Pres. L.R. 33/1996, art. 2, c. 1 B.U.R. 4/12/2002, n. 49 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 5 novembre 2002, n. 0336/Pres. Regolamento di attuazione dell articolo 2, comma 1, della legge regionale 26 agosto

Dettagli

Modifiche proposte. Testo vigente CAPO I MONTA NATURALE PRIVATA E PUBBLICA PER LA RIPRODUZIONE ANIMALE

Modifiche proposte. Testo vigente CAPO I MONTA NATURALE PRIVATA E PUBBLICA PER LA RIPRODUZIONE ANIMALE D.M. 13 gennaio 1994, n. 172 Regolamento di esecuzione della Legge 15 gennaio 1991, n. 30, recante «Disciplina della riproduzione animale. (G.U. n. 59 del 12 marzo 1998) Testo vigente CAPO I MONTA NATURALE

Dettagli

Riproduzione animale: le regole in Lombardia

Riproduzione animale: le regole in Lombardia Riproduzione animale: le regole in Lombardia 1. Interventi di fecondazione artificiale La fecondazione artificiale può essere svolta esclusivamente da operatori iscritti all apposito albo regionale (sia

Dettagli

REGOLAMENTO STALLONERIA PRIVATA In vigore dall anno 2015 per la stagione di fecondazione 2016

REGOLAMENTO STALLONERIA PRIVATA In vigore dall anno 2015 per la stagione di fecondazione 2016 Regione Siciliana Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari Istituto Incremento Ippico per la Sicilia REGOLAMENTO STALLONERIA PRIVATA In vigore dall anno 2015 per la stagione di fecondazione 2016

Dettagli

Riproduzione animale. Manuale Utente. Visualizzazione dati pubblici e compilazione moduli di richiesta

Riproduzione animale. Manuale Utente. Visualizzazione dati pubblici e compilazione moduli di richiesta Riproduzione animale Manuale Utente Visualizzazione dati pubblici e compilazione moduli di richiesta Indice 1 Introduzione al servizio Riproduzione Animale... 3 1.1 Tipologie di Utenza... 3 2 Visualizzazione

Dettagli

Numero Straordinario al B.U. n. 9/I-II del 04/03/2010 / Sondernummer zum Amtsblatt vom 04/03/2010 Nr. 9/I-II 9

Numero Straordinario al B.U. n. 9/I-II del 04/03/2010 / Sondernummer zum Amtsblatt vom 04/03/2010 Nr. 9/I-II 9 Numero Straordinario al B.U. n. 9/I-II del 04/03/2010 / Sondernummer zum Amtsblatt vom 04/03/2010 Nr. 9/I-II 9 Numero Straordinario al B.U. n. 9/I-II del 04/03/2010 / Sondernummer zum Amtsblatt vom 04/03/2010

Dettagli

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DECRETO LEGISLATIVO 29 marzo 2010, n. 57 Attuazione della direttiva 2008/73/CE che semplifica le procedure di redazione degli elenchi e di diffusione dell'informazione in campo veterinario e zootecnico.

Dettagli

MANUALE N. 11. Rev. 0/ 28 OTTOBRE 2010 STATO DELLE REVISIONI. Rev. N. SEZIONI REVISIONATE MOTIVAZIONE DELLA REVISIONE DATA ALLEGATI

MANUALE N. 11. Rev. 0/ 28 OTTOBRE 2010 STATO DELLE REVISIONI. Rev. N. SEZIONI REVISIONATE MOTIVAZIONE DELLA REVISIONE DATA ALLEGATI MANUALE PER IL CONTROLLO UFFICIALE PRESSO OPERATORI DELLA RIPRODUZIONE ANIMALE IMPIANTO DI FECONDAZIONE ARTIFICALE PER LA SPECIE SUINA IN AMBITO AZIENDALE STATO DELLE REVISIONI Rev. N. SEZIONI REVISIONATE

Dettagli

9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104

9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 Indirizzi per l attività di gestione degli elenchi regionali degli operatori biologici e dei concessionari

Dettagli

Riproduzione animale

Riproduzione animale Riproduzione animale Manuale Utente Sommario 1 Introduzione al servizio Riproduzione Animale... 3 1.1 Tipologie di Utenza... 3 2 Home page del servizio... 4 3 Consultazione dati dei soggetti autorizzati...

Dettagli

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PROMULGA

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PROMULGA Legge 15 gennaio 1991, n. 30 Disciplina della riproduzione animale (in G.U. n. 24 del 29.1.1991, pag. 3) Capo I: Libri genealogici e Registri anagrafici, controlli funzionali e valutazioni genetiche del

Dettagli

Oggetto: Autorizzazione ad esercitare la fecondazione artificiale sulle fattrici bovine/suine/ovicaprine/cunicole. Sig.

Oggetto: Autorizzazione ad esercitare la fecondazione artificiale sulle fattrici bovine/suine/ovicaprine/cunicole. Sig. Autorizzazione n. del Oggetto: Autorizzazione ad esercitare la fecondazione artificiale sulle fattrici bovine/suine/ovicaprine/cunicole. Sig. IL DIRIGENTE VISTA la L.R. del 28/08/1986, n. 44 Disciplina

Dettagli

DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE

DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE 5512 25/06/2014 Identificativo Atto n. 497 DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE APPROVAZIONE DEL MODELLO UNICO PER LA PRESENTAZIONE DI ISTANZE DI AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE,

Dettagli

Allegato. Sostegno al miglioramento genetico del patrimonio zootecnico lucano. Periodo 2012.

Allegato. Sostegno al miglioramento genetico del patrimonio zootecnico lucano. Periodo 2012. Allegato Sostegno al miglioramento genetico del patrimonio zootecnico lucano. Periodo 2012. La selezione ed il miglioramento genetico hanno un significato economico, assumendo un carattere strutturale

Dettagli

Regione Lazio. Leggi Regionali 28/11/2013 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 98

Regione Lazio. Leggi Regionali 28/11/2013 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 98 Regione Lazio Leggi Regionali Legge Regionale 27 novembre 2013, n. 8 Disposizioni di semplificazione relative alle strutture ricettive. Modifiche alle leggi regionali 6 agosto 2007, n. 13, concernente

Dettagli

N. I / 2 / 188305 /2002 protocollo

N. I / 2 / 188305 /2002 protocollo N. I / 2 / 188305 /2002 protocollo Approvazione dei modelli AA7/7 e AA9/7 da utilizzare per le dichiarazioni di inizio attività, variazione dati o cessazione attività ai fini dell imposta sul valore aggiunto.

Dettagli

REGOLAMENTO REGIONALE

REGOLAMENTO REGIONALE REGOLAMENTO REGIONALE L.R. n.18 del 19 luglio 2013 Semplificazioni in materia di rilascio di certificazioni di idoneità all attività sportiva agonistica Integrazioni alla Legge Regionale n. 26 del 9 agosto

Dettagli

REGOLAMENTO DEI SERVIZI DI ACCALAPPIATURA CANI E GESTIONE DEL CANILE COMUNALE. INDICE TITOLO I FINALITA E OGGETTO TITOLO II CATTURA CANI VAGANTI

REGOLAMENTO DEI SERVIZI DI ACCALAPPIATURA CANI E GESTIONE DEL CANILE COMUNALE. INDICE TITOLO I FINALITA E OGGETTO TITOLO II CATTURA CANI VAGANTI REGOLAMENTO DEI SERVIZI DI ACCALAPPIATURA CANI E GESTIONE DEL CANILE COMUNALE. INDICE TITOLO I FINALITA E OGGETTO Art. 1 - Finalità. Art. 2 - Oggetto del Regolamento. Art. 3 - Definizioni e principi generali.

Dettagli

Modificato con deliberazione C.C. n. 92 del 10.09.2015 I N D I C E

Modificato con deliberazione C.C. n. 92 del 10.09.2015 I N D I C E Regolamento per la pubblicità e la trasparenza dello stato patrimoniale dei titolari di incarichi politici e per la disciplina del procedimento sanzionatorio per la applicazione delle sanzioni specifiche

Dettagli

Libri genealogici e registri anagrafici, controlli funzionali e valutazioni genetiche del bestiame

Libri genealogici e registri anagrafici, controlli funzionali e valutazioni genetiche del bestiame L. 15-01-1991, n. 30 Disciplina della riproduzione animale. Pubblicata nella Gazz. Uff. 29 gennaio 1991, n. 24. Epigrafe Capo I Libri genealogici e registri anagrafici, controlli funzionali e valutazioni

Dettagli

Regolamento per l iscrizione nel Registro dei CERTIFICATORI ENERGETICI Art. 2 del DD 21 settembre 2009 n. 127

Regolamento per l iscrizione nel Registro dei CERTIFICATORI ENERGETICI Art. 2 del DD 21 settembre 2009 n. 127 Regolamento per l iscrizione nel Registro dei CERTIFICATORI ENERGETICI Art. 2 del DD 21 settembre 2009 n. 127 Art. 1 Il Certificatore Energetico (CE) è il tecnico, esperto in materia di energetica edilizia,

Dettagli

Il Controllo Ufficiale della riproduzione animale. Donatella De Monte ASL 11. Programmazione dell attività di controllo ufficiale da parte delle AC

Il Controllo Ufficiale della riproduzione animale. Donatella De Monte ASL 11. Programmazione dell attività di controllo ufficiale da parte delle AC Donatella De Monte ASL 11 Programmazione dell attività di controllo ufficiale da parte delle AC Empoli, Mercoledì 11 Novembre 2015 LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA (LEA) Livello Prevenzione Collettiva

Dettagli

SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA DI DETENZIONE ANIMALI, VENDITA PICCOLI ANIMALI, TOILETTE PER CANI E GATTI

SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA DI DETENZIONE ANIMALI, VENDITA PICCOLI ANIMALI, TOILETTE PER CANI E GATTI All Ufficio S.U.A.P. del COMUNE DI PONZA SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA DI DETENZIONE ANIMALI, VENDITA PICCOLI ANIMALI, TOILETTE PER CANI E GATTI ai sensi dell art. 19 L. 241/90 e D.P.R. 8

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO DEL 16 LUGLIO 2004 N 2196 ALLEGATO A)

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO DEL 16 LUGLIO 2004 N 2196 ALLEGATO A) pagina 1 di 9 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO DEL 16 LUGLIO 2004 N 2196 ALLEGATO A) Titolo: criteri, condizioni e procedure tecnico-amministrative per il conferimento del riconoscimento

Dettagli

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale In vigore dal 01/04/2012 Agroqualità Società per azioni Viale Cesare Pavese, 305-00144 Roma - Italia Tel. +39 0654228675 - Fax: +39 0654228692

Dettagli

INDICE DEGLI ARTICOLI

INDICE DEGLI ARTICOLI COMUNE DI VALDIDENTRO Regolamento PER IL SERVIZIO DI NOLEGGIO CON CONDUCENTE CON VEICOLI A TRAZIONE ANIMALE DI GENERE EQUINO Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale nr. 14 del 06.06.2011 INDICE

Dettagli

/HJJHUHJLRQDOHDJRVWRQ%85Q ',6&,3/,1$'(//$5,352'8=,21($1,0$/( $UW)LQDOLWjGHOODOHJJH La Regione del Veneto, con la presente legge, al fine di favorire

/HJJHUHJLRQDOHDJRVWRQ%85Q ',6&,3/,1$'(//$5,352'8=,21($1,0$/( $UW)LQDOLWjGHOODOHJJH La Regione del Veneto, con la presente legge, al fine di favorire /HJJHUHJLRQDOHDJRVWRQ%85Q ',6&,3/,1$'(//$5,352'8=,21($1,0$/( $UW)LQDOLWjGHOODOHJJH La Regione del Veneto, con la presente legge, al fine di favorire l incremento e il miglioramento del patrimonio zootecnico,

Dettagli

Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI

Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI INDICE Capo 1. Macellazione di ovini secondo rito religioso presso

Dettagli

CHECK LIST CONTROLLO UFFICIALE IN CENTRI DI MAGAZZINAGGIO SPERMA BOVINO

CHECK LIST CONTROLLO UFFICIALE IN CENTRI DI MAGAZZINAGGIO SPERMA BOVINO Pag. 1 di 7 DENOMINAZIONE SEDE LEGALE AMMINISTRATIVA INDIRIZZO N. COMUNE DI TELEFONO FAX E-MAIL SEDE OPERATIVA INDIRIZZO N. COMUNE DI TELEFONO FAX E-MAIL NUMERO DI REGISTRAZIONE DEL RILASCIATO DA NUMERO

Dettagli

REGOLAMENTO ALBO ON LINE Allegato n. 4

REGOLAMENTO ALBO ON LINE Allegato n. 4 ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA DELL INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO MASSA 6 Cod. fiscale 80002800458 P.zza Albania, 7 54100 Massa tel. 0585/833924 fax 0585/832559 e-mail: msic81200d@istruzione.it

Dettagli

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI approvato con deliberazione G.P. n. 188 del 25.7.2001 modificato con deliberazione G.P. n. 83 del

Dettagli

Circolare N.27 del 23 febbraio 2012. Certificati di malattia: nuovi servizi per il datore di lavoro

Circolare N.27 del 23 febbraio 2012. Certificati di malattia: nuovi servizi per il datore di lavoro Circolare N.27 del 23 febbraio 2012 Certificati di malattia: nuovi servizi per il datore di lavoro Certificazioni di malattia: nuovi servizi per il datore di lavoro Gentile cliente con la presente intendiamo

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA C O M U N E D I B R U I N O PROVINCIA DI TORINO - C. A. P. 10090 REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ALBO PRETORIO DIGITALE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 34 del 14/4/2011 Depositato

Dettagli

(Atti non legislativi) DECISIONI

(Atti non legislativi) DECISIONI 24.2.2015 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 52/1 II (Atti non legislativi) DECISIONI DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2015/261 DELLA COMMISSIONE del 6 febbraio 2015 che modifica le decisioni 2010/470/UE

Dettagli

PROCEDURE PER IL RICONOSCIMENTO, AI SENSI DEL REG. (CE) N. 853/2004, DEGLI STABILIMENTI CHE TRATTANO ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE.

PROCEDURE PER IL RICONOSCIMENTO, AI SENSI DEL REG. (CE) N. 853/2004, DEGLI STABILIMENTI CHE TRATTANO ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE. PROCEDURE PER IL RICONOSCIMENTO, AI SENSI DEL REG. (CE) N. 853/2004, DEGLI STABILIMENTI CHE TRATTANO ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE. Premessa La normativa vigente su tutto il territorio comunitario sull'igiene

Dettagli

Art. 2 Modifica all articolo 4 della l.r. 34/2007. LEGGE REGIONALE 18 febbraio 2014, n. 6

Art. 2 Modifica all articolo 4 della l.r. 34/2007. LEGGE REGIONALE 18 febbraio 2014, n. 6 7213 LEGGE REGIONALE 18 febbraio 2014, n. 6 Modifiche e integrazioni alle leggi regionali 15 novembre 2007, n. 34, 7 agosto 2013, n. 27 e 11 febbraio 1999, n. 11. IL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO Art.

Dettagli

LINEE GUIDA INERENTI L ACCORDO STATO-REGIONI PRIME DISPOSIZIONI PER L AUTORIZZAZIONE AL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI

LINEE GUIDA INERENTI L ACCORDO STATO-REGIONI PRIME DISPOSIZIONI PER L AUTORIZZAZIONE AL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI Direzione Sanità Settore Sanità Animale ed Igiene degli Allevamenti ALLEGATO 1 LINEE GUIDA INERENTI L ACCORDO STATO-REGIONI PRIME DISPOSIZIONI PER L AUTORIZZAZIONE AL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI Il Reg.

Dettagli

COMUNE DI CANTAGALLO Provincia di Prato REGOLAMENTO PER IL RILASCIO DEL CERTIFICATO D IDONEITA DELL ALLOGGIO

COMUNE DI CANTAGALLO Provincia di Prato REGOLAMENTO PER IL RILASCIO DEL CERTIFICATO D IDONEITA DELL ALLOGGIO REGOLAMENTO PER IL RILASCIO DEL CERTIFICATO D IDONEITA DELL ALLOGGIO INDICE Articolo 1 Ambito d applicazione Articolo 2 Soggetto avente titolo alla presentazione della richiesta Articolo 3 - Presentazione

Dettagli

LEGGE PROVINCIALE 28 dicembre 1984, n. 16

LEGGE PROVINCIALE 28 dicembre 1984, n. 16 LEGGE PROVINCIALE 28 dicembre 1984, n. 16 Disciplina della riproduzione animale (b.u. 8 gennaio 1985, n. 2) Art. 1 Finalità La Provincia autonoma di Trento con la presente legge, al fine di favorire il

Dettagli

R E G I O N E U M B R I A GIUNTA REGIONALE. Direzione Affari Generali della Presidenza e della Giunta regionale. Servizio Segreteria della Giunta

R E G I O N E U M B R I A GIUNTA REGIONALE. Direzione Affari Generali della Presidenza e della Giunta regionale. Servizio Segreteria della Giunta R E G I O N E U M B R I A GIUNTA REGIONALE Direzione Affari Generali della Presidenza e della Giunta regionale Servizio Segreteria della Giunta Disciplinare sull utilizzo della posta elettronica certificata

Dettagli

DISPOSIZIONI DELL AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS IN TEMA DI STANDARD DI COMUNICAZIONE

DISPOSIZIONI DELL AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS IN TEMA DI STANDARD DI COMUNICAZIONE Allegato A Allegato A alla deliberazione 18 dicembre 2006, n. 294/06 così come modificata ed integrata con deliberazione 17 dicembre 2008 ARG/gas 185/08 DISPOSIZIONI DELL AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA

Dettagli

COMUNE DI FOSSO PROVINCIA DI VENEZIA

COMUNE DI FOSSO PROVINCIA DI VENEZIA COMUNE DI FOSSO PROVINCIA DI VENEZIA DISPOSIZIONI ORGANIZZATIVE PER LA DISCIPLINA DELL ALBO PRETORIO INFORMATICO INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 ART. 7 ART. 8 ART. 9 ART. 10 ART. 11 ART.

Dettagli

COMUNE DI SANSEPOLCRO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE

COMUNE DI SANSEPOLCRO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE COMUNE DI SANSEPOLCRO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE Approvato con delibera di Giunta Municipale n. 9 del 10.01.2011 INDICE 1. Premessa 2. Accesso al servizio 3. Finalità della

Dettagli

Roma, 25/07/2013. e, per conoscenza, Circolare n. 113

Roma, 25/07/2013. e, per conoscenza, Circolare n. 113 Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito Direzione Centrale Organizzazione Direzione Centrale Sistemi Informativi e Tecnologici Coordinamento Generale Medico Legale Roma, 25/07/2013 Circolare

Dettagli

Riproduzione animale

Riproduzione animale Riproduzione animale Manuale Utente Indice 1 Introduzione al servizio Riproduzione Animale... 3 1.1 Tipologie di Utenza... 3 2 Home page del servizio... 4 3 Autorizzazione... 6 3.1 Dettaglio... 7 3.2 Istruttoria...

Dettagli

TESTO COORDINATO. Art. 1 (Oggetto)

TESTO COORDINATO. Art. 1 (Oggetto) Regolamento per la concessione a favore di disabili fisici dei contributi previsti dall articolo 3, commi 91, 92 e 93 della legge regionale 2 febbraio 2005, n. 1 (Legge finanziaria 2005) per l acquisto

Dettagli

Città di Tirano Regolamento PER IL SERVIZIO DA PIAZZA CON VEICOLI A TRAZIONE ANIMALE DI GENERE EQUINO

Città di Tirano Regolamento PER IL SERVIZIO DA PIAZZA CON VEICOLI A TRAZIONE ANIMALE DI GENERE EQUINO Città di Tirano Regolamento PER IL SERVIZIO DA PIAZZA CON VEICOLI A TRAZIONE ANIMALE DI GENERE EQUINO INDICE DEGLI ARTICOLI Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 Art. 6 Art. 7 Art. 8 Art. 9 Art. 10 Art. 11

Dettagli

Regolamento per la tutela della riservatezza dei dati personali

Regolamento per la tutela della riservatezza dei dati personali CITTA DI RONCADE Provincia di Treviso Via Roma, 53 31056 - RONCADE (TV) Tel.: 0422-8461 Fax: 0422-846223 Regolamento per la tutela della riservatezza dei dati personali Approvato con delibera di Consiglio

Dettagli

Risoluzione n. 153829 del 10.6.2011

Risoluzione n. 153829 del 10.6.2011 Risoluzione n. 153829 del 10.6.2011 OGGETTO: D.P.R. 4 aprile 2001, n.235, Regolamento recante semplificazione del procedimento per il rilascio dell autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande

Dettagli

ADEMPIMENTI PRATICI CHE IL DOTTORE COMMERCIALISTA DEVE SEGUIRE PER POTER TENERE LIBRI E DOCUMENTI IN MATERIA DI LAVORO

ADEMPIMENTI PRATICI CHE IL DOTTORE COMMERCIALISTA DEVE SEGUIRE PER POTER TENERE LIBRI E DOCUMENTI IN MATERIA DI LAVORO ADEMPIMENTI PRATICI CHE IL DOTTORE COMMERCIALISTA DEVE SEGUIRE PER POTER TENERE LIBRI E DOCUMENTI IN MATERIA DI LAVORO 1. Riferimenti legislativi 1.1 Legge 12/79 e Decreto del Ministero del Lavoro e della

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

1. Normativa riferita all attività di noleggio autobus con conducente e allo sportello unico attività produttive.

1. Normativa riferita all attività di noleggio autobus con conducente e allo sportello unico attività produttive. Oggetto: Attività di trasporto viaggiatori effettuato mediante noleggio di autobus con conducente. L.R. n. 21/2005, L.R. n. 3/2008 art. 1, commi 16-32 - Sportello Unico per le Attività Produttive. Procedimento

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALL ALBO PRETORIO ON LINE

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALL ALBO PRETORIO ON LINE LICEO SCIENTIFICO STATALE Galileo Galilei Via Anzio, 2 85100 Potenza Tel. 0971/441910 Fax 0971/443752 Sito web: www.lsgalileipz.gov.it - e-mail pzps040007@istruzione.it Casella PEC Liceo: pzps040007@pec.istruzione.it

Dettagli

Autorità per l'informatica nella pubblica amministrazione Deliberazione n. 42/2001

Autorità per l'informatica nella pubblica amministrazione Deliberazione n. 42/2001 Autorità per l'informatica nella pubblica amministrazione Deliberazione n. 42/2001 Regole tecniche per la riproduzione e conservazione di documenti su supporto ottico idoneo a garantire la conformità dei

Dettagli

232 8.4.2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 14 DELIBERAZIONE 30 marzo 2015, n. 385

232 8.4.2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 14 DELIBERAZIONE 30 marzo 2015, n. 385 232 8.4.2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 14 DELIBERAZIONE 30 marzo 2015, n. 385 Disposizioni operative per l attuazione della normativa unionale e statale in materia di riproduzione

Dettagli

Buone pratiche di sperimentazione clinica negli animali dei medicinali veterinari

Buone pratiche di sperimentazione clinica negli animali dei medicinali veterinari negli animali dei medicinali veterinari Modelli innovativi di lotta alla varroa: l acido formico in gel. Dr. Salvatore Macrì Dirigente Veterinario Ministero della Salute Roma Istituto Zooprofilattico Sperimentale

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE COMUNE DI GALLICANO (Provincia di Lucca) REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE 1 INDICE 1. Oggetto.3 2. Accesso al servizio...3 3. Finalità della pubblicazione...3 4. Atti da pubblicare....3

Dettagli

DETERMINAZIONE. Estensore CAPRARI CARLO. Responsabile del procedimento CARLO CAPRARI. Responsabile dell' Area O. GUGLIELMINO

DETERMINAZIONE. Estensore CAPRARI CARLO. Responsabile del procedimento CARLO CAPRARI. Responsabile dell' Area O. GUGLIELMINO REGIONE LAZIO Direzione Regionale: Area: LAVORO AFFARI GENERALI DETERMINAZIONE N. G07055 del 14/05/2014 Proposta n. 8233 del 08/05/2014 Oggetto: Rettifica dell'allegato 2 "Modello - Progetto formativo"

Dettagli

LEGGE REGIONALE 15 dicembre 2008, n. 33

LEGGE REGIONALE 15 dicembre 2008, n. 33 LEGGE REGIONALE 15 dicembre 2008, n. 33 Norme per il rilascio del nulla osta all impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti di categoria B per le attività comportanti esposizioni a scopo medico. IL CONSIGLIO

Dettagli

DISPOSIZIONI DELL AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS IN TEMA DI STANDARD DI COMUNICAZIONE

DISPOSIZIONI DELL AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS IN TEMA DI STANDARD DI COMUNICAZIONE Allegato A DISPOSIZIONI DELL AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS IN TEMA DI STANDARD DI COMUNICAZIONE Titolo I Definizioni ed ambito di applicazione Articolo 1 Definizioni 1.1 Ai fini del presente

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Direzione Generale Ufficio IV

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Direzione Generale Ufficio IV MIUR.AOODRTO.REGISTRO UFFICIALE.0003008.23-02-2011 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Firenze, 21 febbraio 2011 Ai Dirigenti degli Uffici Territoriali dell Oggetto: Domande per

Dettagli

COMUNE DELLA SPEZIA REGOLAMENTO PER IL RILASCIO E LA DISCIPLINA DELLE AUTORIZZAZIONI DI SALA GIOCHI

COMUNE DELLA SPEZIA REGOLAMENTO PER IL RILASCIO E LA DISCIPLINA DELLE AUTORIZZAZIONI DI SALA GIOCHI COMUNE DELLA SPEZIA REGOLAMENTO PER IL RILASCIO E LA DISCIPLINA DELLE AUTORIZZAZIONI DI SALA GIOCHI Delibera del Consiglio Comunale n 1 del 09.01.2012 INDICE Art. 1 DEFINIZIONE e AMBITO DI APPLICAZIONE

Dettagli

Art. 1. Oggetto. 1. La presente legge detta norme sulla detenzione e sul commercio degli animali esotici.

Art. 1. Oggetto. 1. La presente legge detta norme sulla detenzione e sul commercio degli animali esotici. L.R. 24 luglio 2002, n. 12 ( 1). Norme sulla detenzione e sul commercio di animali esotici. (giurisprudenza) (1) Pubblicata nel B.U. Marche 1 agosto 2002, n. 87. Art. 1 Oggetto. 1. La presente legge detta

Dettagli

DICHIARAZIONE DI CONFORMITA e DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA

DICHIARAZIONE DI CONFORMITA e DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA DICHIARAZIONE DI CONFORMITA e DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA GROSSETO, 21 ottobre 2011 Al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche previste dalle norme vigenti, comprese quelle di funzionalità,

Dettagli

ORGANISMO PAGATORE REGIONE LOMBARDIA

ORGANISMO PAGATORE REGIONE LOMBARDIA Allegato 1 al decreto n. ORGANISMO PAGATORE REGIONE LOMBARDIA Modalità e condizioni per la presentazione della domanda di contributo per le assicurazioni nel settore OCM Vitivinicolo Campagna 2010 1 Sommario

Dettagli

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013.

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Nota 9 maggio 2014, n. 3266 Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Modulo di domanda Come noto (NOTA

Dettagli

N. 42519 /2016 protocollo

N. 42519 /2016 protocollo N. 42519 /2016 protocollo Modificazioni alle istruzioni del modello Comunicazione per la ricezione in via telematica dei dati relativi ai mod. 730-4 resi disponibili dall Agenzia delle entrate, approvate

Dettagli

CHECK LIST CONTROLLO UFFICIALE IMPIANTO DI FECONDAZIONE ARTIFICALE PER LA SPECIE SUINA IN AMBITO AZIENDALE

CHECK LIST CONTROLLO UFFICIALE IMPIANTO DI FECONDAZIONE ARTIFICALE PER LA SPECIE SUINA IN AMBITO AZIENDALE Pag. 1 di 5 DENOMINAZIONE SEDE LEGALE AMMINISTRATIVA INDIRIZZO N. COMUNE DI SEDE OPERATIVA INDIRIZZO N. COMUNE DI DOTT. INDIRIZZO N. RESPONSABILE VETERINARIO COMUNE DI CODICE AZIENDALE IDENTIFICATIVO FISCALE

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno ALLEGATO ALLA CIRCOLARE - FL 7/2012 LINEE GUIDA PER L ISCRIZIONE DEI REVISORI DEI CONTI DEGLI ENTI LOCALI nell elenco, di cui al Decreto del Ministro dell Interno 15 febbraio 2012, n. 23, recante il Regolamento

Dettagli

2. Per quanto non previsto dalla presente legge si applicano le leggi 1/1990 e 174/2005.

2. Per quanto non previsto dalla presente legge si applicano le leggi 1/1990 e 174/2005. LEGGE REGIONALE 20 novembre 2007, n. 17 Disciplina dell'attività di acconciatore e di estetista (B.U. 29 novembre 2007, n. 104) INDICE DELLA LEGGE Art. 1 (Oggetto) Art. 2 (Competenze della Regione, delle

Dettagli

DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA N. 5403 DEL 13/04/2005 Identificativo Atto n. 302 IL DIRIGENTE DELLA U.O. VETERINARIA

DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA N. 5403 DEL 13/04/2005 Identificativo Atto n. 302 IL DIRIGENTE DELLA U.O. VETERINARIA DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA N. 5403 DEL 13/04/2005 Identificativo Atto n. 302 Oggetto: REQUISITI NECESSARI E SUFFICIENTI DELLE STRUTTURE VETERINARIE PUBBLICHE E PRIVATE, AVENTI ACCESSO AL PUBBLICO,

Dettagli

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE. n. 195 del 24-3-2016 O G G E T T O

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE. n. 195 del 24-3-2016 O G G E T T O REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE n. 195 del 24-3-2016 O G G E T T O Farmacia Nogarazza S.N.C. del Dott. Schiavo Albino & C. via S. Agostino, 32/1 Arcugnano

Dettagli

TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art.

TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art. TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art. 87) CAPO I USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO N 5 articoli (da art. 69

Dettagli

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente CITTÀ DI AGROPOLI Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente Approvato con deliberazione della Giunta comunale n 358 del 06.12.2012 Regolamento per

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute 0009384-10/04/2015-DGSAF-COD_UO-P Ministero della Salute Trasmissione elettronica N. prot. DGSAF in Docspa/PEC DIREZIONE GENERALE DELLA SANITA ANIMALE E DEI FARMACI VETERINARI Ufficio II DGSAF Sanità animale

Dettagli

REGIONE PIEMONTE BU26 02/07/2015

REGIONE PIEMONTE BU26 02/07/2015 REGIONE PIEMONTE BU26 02/07/2015 Codice A15030 D.D. 24 aprile 2015, n. 276 D.g.r. n. 1-157 del 14/06/2010. Aggiornamento dello standard formativo e della relativa disciplina dei corsi per "Conduttore impianti

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI PER INTERVENTI NEGLI IMPIANTI SPORTIVI COMUNALI

COMUNE DI RAVENNA REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI PER INTERVENTI NEGLI IMPIANTI SPORTIVI COMUNALI COMUNE DI RAVENNA REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI PER INTERVENTI NEGLI IMPIANTI SPORTIVI COMUNALI INDICE SOMMARIO CAPO I: Principi del Regolamento e soggetti beneficiari art. 1. Principi e

Dettagli

DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA' N. 15742 DEL 29.12.2008 ANAGRAFE CANINA REGIONALE: MODALITA' D'ACCESSO E AGGIORNAMENTO.-

DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA' N. 15742 DEL 29.12.2008 ANAGRAFE CANINA REGIONALE: MODALITA' D'ACCESSO E AGGIORNAMENTO.- DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA' N. 15742 DEL 29.12.2008 Identificativo Atto n. 1345 Oggetto: ANAGRAFE CANINA REGIONALE: MODALITA' D'ACCESSO E AGGIORNAMENTO.- IL DIRIGENTE UNITA ORGANIZZATIVA VETERINARIA

Dettagli

Art. 1 1 Educazione sanitaria motoria e sportiva e tutela sanitaria delle attività sportive

Art. 1 1 Educazione sanitaria motoria e sportiva e tutela sanitaria delle attività sportive LEGGE REGIONALE 30 novembre 1981, n. 66 Norme per la promozione dell educazione sanitaria motoria e sportiva e per la tutela sanitaria delle attività sportive. (B.U.R. 2 Dicembre 1981, n. 48, 1 suppl.

Dettagli

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina LINEE GUIDA PER L ADOZIONE DI PIANI DI CONTROLLO E PER L ASSEGNAZIONE DELLA QUALIFICA SANITARIA DEGLI ALLEVAMENTI NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA 1. Definizioni Ai sensi delle presenti linee

Dettagli

Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 24 del 20/02/2014

Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 24 del 20/02/2014 Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 24 del 20/02/2014 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO ACCREDITAMENTO E PROGRAMMAZIONE SANITARIA 17 febbraio 2014, n. 26 Associazione Airone Onlus di Taranto

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

Prot. 1003 Potenza, 30 Luglio 2009. Ai Signori allevatori di bovini da latte LORO SEDI

Prot. 1003 Potenza, 30 Luglio 2009. Ai Signori allevatori di bovini da latte LORO SEDI Prot. 1003 Potenza, 30 Luglio 2009 Ai Signori allevatori di bovini da latte LORO SEDI OGGETTO: Sostegno al miglioramento genetico del patrimonio zootecnico lucano. Con la presente si ha il piacere di comunicare

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO PARERE 16 APRILE 2015 172/2015/I/EFR PARERE AL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO SULLO SCHEMA DI DECRETO RECANTE APPROVAZIONE DI UN MODELLO UNICO PER LA REALIZZAZIONE, LA CONNESSIONE E L ESERCIZIO DI PICCOLI

Dettagli

Istruzioni modulistica Elenco associazioni professionali

Istruzioni modulistica Elenco associazioni professionali Istruzioni modulistica Elenco associazioni professionali La legge 14 gennaio 2013, n.4, all art.2, comma 7, prevede che il Ministero dello sviluppo economico pubblichi sul proprio sito web un elenco delle

Dettagli

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova.

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del 19 giugno 2006. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. (pubbl. in Gazz. Uff. dell Unione

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE PER RESPONSABILI ED ADDETTI AL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE AI SENSI DEL D. LGS. N 81/2008. Modulo A

CORSO DI FORMAZIONE PER RESPONSABILI ED ADDETTI AL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE AI SENSI DEL D. LGS. N 81/2008. Modulo A CORSO DI FORMAZIONE PER RESPONSABILI ED ADDETTI AL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE AI SENSI DEL D. LGS. N 81/2008 Accordo Stato Regioni del 26 gennaio 2006 Modulo A Le verifiche periodiche in collaborazione

Dettagli

Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI

Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI OGGETTO: CORSI DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA PER LAVORATORI, PREPOSTI, DIRIGENTI - ART. 37 D. LGS. 81/08 Accordi Stato Regioni del 21 dicembre

Dettagli

IL MINISTRO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE

IL MINISTRO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE IL MINISTRO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE VISTO il decreto legislativo 23 maggio 2000, n.164, che all articolo 17, comma 1, stabilisce che, a decorrere dal 1 gennaio 2003, le imprese che intendono svolgere

Dettagli

Allegato II. La durata ed i contenuti della formazione sono da considerarsi minimi. 3. Soggetti formatori e sistema di accreditamento

Allegato II. La durata ed i contenuti della formazione sono da considerarsi minimi. 3. Soggetti formatori e sistema di accreditamento Allegato II Schema di corsi di formazione per preposti e lavoratori, addetti alle attività di pianificazione, controllo e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si

Dettagli