Caserta, nuovo arresto per Setola e altri 3 per la strage di Castelvolturno anche per odio razziale

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1 CASTELVOLTURNO (Caserta) - Unâ ordinanza di custodia cautelare in carcere per la strage di Castelvolturno à stata emessa dal Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di Giuseppe Setola, ritenuto il capo dellâ ala stragista del clan della camorra della provincia di Caserta dei Casalesi, nonchã di Alessandro Cirillo, Giovanni Letizia e Davide Granato, esponenti di rilievo dellâ organizzazione. I quattro furono arrestati tempo addietro in circostanze diverse, perchã accusati, tra lâ altro, di associazione per delinquere di tipo camorristico, omicidi ed estorsioni. I nuovi provvedimenti restrittivi sono stati notificati in carcere ai quattro da poliziotti della Squadra Mobile di Caserta. Lâ accusa per tutti di strage con lâ aggravante di avere agito con finalitã terroristica e soprattutto per la prima volta di odio razziale contro gli immigrati, si riferisce sia al tentativo di omicidio di cinque nigeriani, avvenuto nellâ agosto dello scorso anno a Castelvolturno, sia alla strage del successivo 18 settembre, nella sartoria gestita da immigrati del Ghana dove il commando, ritenuto guidato da Setola, uccise sei ghanesi e ne ferã gravemente un settimo. Le accuse della Polizia Questa mattina, la Squadra Mobile di Caserta, diretta dal Vice Questore dr. Rodolfo RUPERTI, ha dato esecuzione allâ Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere nr /08 R.G. N.R /08 R.GIP 395/09 R.O.C.C., emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti delle sottonotate persone giã detenute per altro: 1. 1 / 5

2 SETOLA Giuseppe, di Luigi e DRAPPELLO Rosaria, alias â œuâ luongoâ, alias â œâ a puttanaâ, nato a Santa Maria Capua Vetere (Caserta) il , anagraficamente residente a Casal di Principe (CE), Via Diaz â 1a traversa, nr. 15; 2. CIRILLO Alessandro, di Luigi e Dâ ORTA Eufemia, alias â œoâ sergenteâ, alias â œuâ Figluozzoâ, nato a Caserta il , anagraficamente residente a Casal di Principe (Caserta), Corso Umberto I nr. 612; 3. LETIZIA Giovanni, di Adolfo e CONTE Teresa, alias â œgiovanni oâ Zuoppâ â, nato ad Aversa (Caserta) il , anagraficamente residente a Castel Volturno (Caserta), via Mezzagni nr. 1; 4. GRANATO Davide, di Gennaro e RUFFO Concetta, nato a Napoli il , anagraficamente residente a Castel Volturno (Caserta), parco Saraceno nr. 10 int. 5. Il fatto Il provvedimento si riferisce a due dei piã¹ gravi episodi delittuosi perpetrati dal clan dei casalesi negli ultimi anni e di cui si à reso responsabile il gruppo di SETOLA Giuseppe ed in particolare alle stragi del 18 Agosto e del 18 Settembre Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Caserta nel corso dei lunghi mesi che hanno visto le forze dellâ ordine impegnate, con un dispiegamento di forze senza precedenti, nellâ attivitã di contrasto del gruppo di SETOLA Giuseppe, responsabili di numerosi gravi episodi delittuosi, peraltro, hanno trovato suffragio in numerose perizie balistiche, nelle dichiarazioni di testimoni e collaboratori di giustizia, nei sopralluoghi e riscontri sul territorio, anche con lâ acquisizione di numerose riprese dai sistemi di video sorveglianza installati sulla â œdomitianaâ. Il 18 agosto 2008, intorno alle 19.10, venivano esplosi numerosi colpi di arma da fuoco 2 / 5

3 allâ indirizzo dellâ abitazione di Via Cesare Battisti nr. 1 di Castel Volturno, ove aveva seda lâ Associazione Nigeriana campana e dove erano riunite 14 persone, tra cui 4 bambini, rimasti illesi solo perchã giocavano allâ interno della casa. Lâ agguato causava il ferimento di 6 persone, tra cui una donna, alcuni dei quali in modo grave avendo riportato ferite al capo o al torace, circostanza che non lasciava dubbi sui propositi stragisti ed omicidiari degli autori.nella circostanza venivano impiegate tre armi diverse come risultato dal rinvenimento di 24 bossoli riconducibili ad un fucile mitragliatore Kalashnikov, ed altri 4 esplosi da due diverse pistole una cal. 9x21 ed una cal. 40. Nellâ occasione i killer, che utilizzavano due moto ed un furgone unâ Honda Transalp ed unâ Honda CBR - di grossa cilindrata ed un furgone Fiata â œscudoâ. La ricostruzione dell'attentato La ricostruzione degli investigatori della Squadra Mobile permetteva di ricostruire anche il ruolo dei protagonisti: GRANATO Davide impugnava la pistola cal. 40; SETOLA Giuseppe, disceso dal furgone Fiat guidato da ALLUCE Antonio, utilizzã² il Kalashnikov sparando dopo avere appoggiato il mitra sulla inferriata del cancello, LETIZIA Giovanni, armato della pistola cal. 9x21, entrã² allâ interno del cortile. Le armi di SETOLA e LETIZIA dopo le prime raffiche si incepparono, circostanza che impedã che il gruppo attuasse il proposito di entrare nellâ appartamento ed uccidere i presenti, circostanza, questa, confermata da SPAGUOLO Oreste che rivestiva un ruolo di copertura. Il successivo 18 Settembre viene perpetrata la c. d. Strage di Castel Volturno, 6 cittadini ghanesi, che si trovavano allâ interno o nei pressi della sartoria â œo. Ob. Exotic Fashionsâ, rimangono vittima di un impressionante volume di fuoco esploso, si accerterã poi, con almeno 7 armi di modello e calibro diverso, sul posto venivano infatti repertati ben 125 bossoli riconducibili a due mitra cal. 7x62 tipo AK7 c. d. Kalashnikov, una pistola mitragliatrice cal. 9 parabellum, 4 pistole semiautomatiche (due cal. 9 parabellum, una cal. 9x21 ed una cal. 9x17). 3 / 5

4 Il raid stragista, secondo la certosina ricostruzione della Polizia, fu fulmineo: durã², infatti, meno di trenta secondi. I killer nella circostanza giungono a bordo di una moto ed una fiat punto che si fermano allâ altezza del civico della SS. Domitiana nei pressi della sartoria. Anche per tale episodio le investigazioni hanno consentito di attribuire un ruolo preciso ai protagonisti: CIRILLO Alessandro era lâ autista della Fiat Punto, GRANATO Davide utilizzava una pistola semiautomatica 9x21, LETIZIA Giovanni impugnava una pistola mitragliatrice ed una semiautomatica, SETOLA Giuseppe un Kalashnikov, mentre il secondo era imbracciato da SPAGNUOLO Oreste. Le aggravanti Gli arrestati, oltre che rispondere delle due stragi, aggravate dagli omicidi e dalle gravissime lesioni cagionate alle vittime sopravvissute, rispondono ovviamente anche della detenzione e del porto delle numerose armi, comuni, da guerra e micidiali utilizzate e sequestrate in occasioni delle numerose operazioni di polizia. E' importante rilevare come lâ ufficio del gip abbia confermato nellâ odierno provvedimento la contestazione dellâ aggravante della finalitã terroristica delle stragi, finalizzate a destare il panico nella popolazione, ad ingenerare paura ed incutere terrore nella collettivitã, attraverso, appunto, azioni criminose violente, eclatanti ed indiscriminate, con lâ obiettivo di minare la fiducia della cittadinanza nellâ ordinamento costituito e indebolirne cosã le strutture. Al riguardo non era casuale neppure la scelta delle armi, da guerra, micidiali e comunque dotate di elevato potenziale offensivo. Per la prima volta aggravante odio razziale contro immigrati Per la prima volta, oltre allâ aggravante di avere agito con metodo mafioso e della finalitã di agevolare lâ associazione mafiosa denominata clan dei casalesi, la magistratura ha riconosciuto ed applicato anche lâ aggravante di avere agito con finalitã di discriminazione 4 / 5

5 ed odio razziale poichã le stragi erano indice di un odio indiscriminato che animava il gruppo di SETOLA che si fondava su un pregiudizio di razza in base al quale si voleva assoggettare lâ intera comunitã di colore che avrebbe dovuto sottostare alla volontã del clan. Per questo motivo lâ intera comunitã di immigrati di colore doveva sapere che qualsiasi cosa, lecito o illecito, essa facesse sul territorio necessitava dellâ autorizzazione del clan e doveva sottostare al versamento di una tangente. Lâ ordinanza eseguita dalla Squadra Mobile questa mattina non à stata applicata a due dei protagonisti SPAGNUOLO Oreste e ALLUCE Antonio in quanto il primo Ã,come noto, collaboratore di giustizia, mentre il secondo ebbe ad avere contestato il predetto capo dâ imputazione al momento della sua cattura che poneva fine al suo stato di latitanza avvenuta in Villaricca (Napoli) il ad opera di personale della Squadra Mobile di Caserta. 5 / 5