#metticicuore. Scheda operativa in preparazione alla festa LE TAPPE DEL CAMMINO FESTA DEI RAGAZZI Fare chiarezza sulla parola misericordia

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1 FESTA DEI RAGAZZI 2016 Scheda operativa in preparazione alla festa #metticicuore Il titolo della Festa dei Ragazzi 2016 è «#metticicuore» si ispira alla parabola del Padre Misericordioso in occasione dell Anno Santo della Misericordia. L obiettivo di queste schede è compiere un percorso che prepari i ragazzi alla grande festa di Jesolo affrontando appunto il tema della misericordia. Buon cammino e ci vediamo alla Festa dei Ragazzi 2016! LE TAPPE DEL CAMMINO TITOLO 1. LA MIA IDEA DI MISERICORDIA FINALITA Fare chiarezza sulla parola misericordia 2. FRATELLI CONTRO: CUORE RITROVATO vs CUORE LACERATO Capire in quale fratello mi rispecchio 3. CUORE IN FESTA Mettersi dalla parte del Padre

2 CONCORSO FESTA DEI RAGAZZI 2016 Il concorso di quest anno chiede di ideare e creare con i ragazzi (del gruppo, della catechesi, della scuola ) un dono da regalare ad un altra realtà presente alla Festa dei Ragazzi; insieme, nella domenica della festa, vorremmo ricreare quella festa che il Padre Misericordioso fa per il figlio che ritorna. Per fare festa allora, condivideremo con un altra realtà presente un dono che abbiamo realizzato insieme precedentemente. Il dono deve essere consegnato al mattino della domenica (dopo aver completato l iter delle iscrizioni o in contemporanea se ci sono due responsabili) nell apposito spazio denominato gift point ; al termine della Messa ogni realtà si dovrà ripresentare presso lo stesso punto per ritirare il dono ricevuto da un altra realtà. Se vorrete sapere a chi è stato dato il vostro dono, chiedi informazioni alle persone dello staff presenti al gift point. Vogliamo creare quel giorno un mega effetto a catena che contagi tutti nel dono. Il DONO più bello e significativo, oltre ad essere gradito da chi lo riceve, verrà anche premiato dalla giuria. LIBERA PROPOSTA (per i più social): la cosa più bella???...conoscere le persone e poterle ringraziare per il regalo ricevuto!! Fatti spazio tra le migliaia di ragazzi e cerca la realtà!!..trovata?...scatta un bel selfie e postalo in facebook con l hashtag: #giftfdr COME DEVE ESSERE QUESTO DONO? Deve rappresentare concretamente l idea di misericordia che il gruppo ha elaborato e allo stesso tempo anchele caratterisctiche della realtà (parrocchia/oratorio/scuola ) che lo realizza. Per il resto...spazio alla creatività: dipinti, t-shirt, giochi, plastici, ecc ATTENZIONE!...rigorosamente handmade... Assieme all oggetto da donare, allegate una breve descrizione dello stesso in una busta aperta in modo che anche la giuria possa leggerla. N.B. non sono ammessi video, foto non stampate, o qualsiasi altro tipo di dono che non si possa consegnare fisicamente in quel giorno.

3 CRITERI PER LA REALIZZAZIONE: Attinenza al tema (misericordia) Handmade Partecipazione nell elaborazione di tutto il gruppo Rappresentatività della realtà CRITERI DI PREMIAZIONE Verrà premiata dalla giuria: 1. La realizzazione del dono più creativo 2. L oggetto in cui è evidente il lavoro di gruppo 3. L originalità del dono creato 4. La realtà meglio presentata Qui di seguito le tre tappe da approfondire in gruppo Incontro 1 LA MIA IDEA DI MISERICORDIA OBIETTIVO PAROLA DI DIO Lc 15,11-32 Aiutiamo i ragazzi a comprendere cosa significhi misericordia e perché questa parola sia il centro dell Anno Santo che stiamo vivendo. 11 Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. 12 Il più giovane dei due disse al padre: Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. 13 Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. 14 Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. 15 Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. 16 Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. 17 Allora ritornò in sé e disse: Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! 18 Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; 19 non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati. 20 Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli

4 corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. 21 Il figlio gli disse: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. 22 Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l anello al dito e i sandali ai piedi. 23 Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, 24 perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa. 25 Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; 26 chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. 27 Quello gli rispose: Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. 28 Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. 29 Ma egli rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. 30 Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso. 31 Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; 32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato». MOMENTO FORMATIVO / ATTIVITA LETTURA DEL VANGELO BRAIN STORMING sulla mia idea di misericordia Procuratevi 3 cartelloni e pennarelli colorati. Cercate di stilare le caratteristiche dei tre personaggi della parabola: -il Fratello Minore, -il Fratello Maggiore e -il Padre. (Conservate i cartelloni perchè saranno da riprendere nell ultimo incontro) Incontro 2 FRATELLI CONTRO: CUORE RITROVATO vs CUORE LACERATO OBIETTIVO MOMENTO FORMATIVO / ATTIVITA Portare i ragazzi a capire in quale dei due fratelli si rispecchiano e le caratteristiche del fratello in cui si sono immedesimati. FRATELLI A GIUDIZIO: simulare un tribunale in cui i ragazzi siano divisi in due fazioni, un gruppo rappresenterà il fratello minore che accusa il fratello maggiore, un gruppo il fratello maggiore che accusa il fratello minore. Ogni gruppo dovrà difendere il personaggio assegnato

5 indipendentemente da ciò che pensa. Gli animatori avranno degli spunti per guidare il dibattito. Ad un certo punto il PM (=pubblico magistrato, cioè l animatore) farà entrare il vero imputato: il Padre. E rivelerà ai ragazzi che i due fratelli sono in lotta tra di loro perché a loro dà fastidio come il padre si è comportato con ciascuno. È con il suo atteggiamento che ciascuno si deve confrontare. Elementi per guidare il dibattito: -Il Fratello Maggiore è quello in cui di sicuro tutti ci siamo immediatamente rispecchiati perchè quello più simile a noi. Lui è del pensiero: ciò che è giusto è giusto, si sente tradito dal Padre che accoglie a braccia aperte il figlio che lo aveva abbandonato tempo prima. (Il significato di chiedere la propria parte di eredità nei tempi antichi era come considerare il padre morto) -Il Fratello Minore pensa: non mi merito il perdono. Questo fa risaltare la poca fiducia del fratello nei confronti del Padre, non si aspettava di certo un Padre Misericordioso. Rispecchiarsi in questo fratello è altrettanto semplice anche se spesso tornare sui nostri passi e ammettere di aver sbagliato è un passo molto difficile. Incontro 3 CUORE IN FESTA OBIETTIVO MOMENTO FORMATIVO / ATTIVITA Far incontrare i ragazzi con il Padre, la cui giustizia è lontana dall idea che tutti noi abbiamo e supera ogni aspettativa. COLPO DI SCENA: si ricrea il tribunale dell incontro precedente, riprendendo velocemente quanto emerso. Si fa poi entrare in scena il vero imputato di questo processo: il Padre. Quello che scatena tutto il processo in realtà è proprio lui. Il figlio maggiore è arrabbiato non tanto con il fratello perché è ritornato, ma con il padre perché perdonando il figlio minore smonta l idea di perfezione che il maggiore ha; con il Suo perdono il Padre dice al figlio maggiore che può non essere perfetto e che tutti possono sbagliare. Il figlio minore ritorna dal Padre disposto ad essere trattato come un servo, pensando di ritrovare un padrone. Invece, la sua idea viene spazzata via dall accoglienza del padre che lo rivuole come figlio, non come servo. Non solo, ma scopre di essere sempre stato atteso come tale. Al termine del processo, ripensare alle tre figure del vangelo (2 figli e padre) e cercare di attribuire delle qualità e i tratti che li caratterizzano alla luce del percorso fatto sul Vangelo. Modalità: riprendere i cartelloni fatti al primo incontro e rivedere se

6 quanto scritto è sufficiente o va rivisto. Al termine aiutiamo i ragazzi a riflettere su di sè, ponendo loro delle domande:...quando sono come il figlio maggiore? E come il figlio minore?...chi è stato per me come il Padre? Prova a pensare a qualche amico che ti ha tradito...come lo attenderesti? Che festa gli faresti quando torna? Che festa gli hai fatto? Il tempo restante dell incontro può essere utilizzato per pensare/creare il dono. CONSIGLIO: per pensare e creare il dono da portare alla Festa dei Ragazzi, vi consigliamo di farlo alla fine dei 3 incontri, in modo che il dono sia frutto di tutto il percorso proposto. QUALCHE SPUNTO DI RIFLESSIONE SUL VANGELO 1. Padre dammi la parte di eredità che mi spetta (15,12): il modo in cui il figlio se ne va significa desiderare di tagliare definitivamente con il padre. Quello che chiede il figlio, quindi, non è solo una divisione dei beni ma è un rifiuto crudele della casa in cui il figlio è nato e cresciuto e una rottura con la sua comunità. 2. Partì per un paese lontano (15, 13): questo versetto cela il drastico taglio rispetto al modo di vivere, pensare e agire che gli è stato trasmesso dalla sua generazione. Abbiamo quindi la figura di un figlio minore che vuole dare un taglio con tutto ciò che l ha riguardato fino a quel momento. 3. Egli cominciò a trovarsi nel bisogno Ma nessuno gli dava.. Egli rientrò in se stesso (15,): in questi versetti si può capire come il giovane, dopo aver sperperato tutto ciò che aveva, o meglio, dopo aver sperperato la sua persona capisce di aver bisogno ma di esser solo. Allora capisce quanto aveva lasciato e rientra in sé stesso capendo lo sbaglio fatto. 4. Trattami come uno dei tuoi garzoni (15, 19): il figlio minore intuisce quello che comporta la scelta fatta e vuole tornare dal padre ma si sente ancora garzone, cioè schiavo. Non è ancora una vera relazione filiale d amore. 5. Il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò( ).Portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i

7 calzari ai piedi.. : tutte queste azioni che compie il padre nei confronti del figlio testimoniano il suo amore eccedente, tale da non poter esser contenuto. A quel tempo il correre incontro, il gettarsi al collo e il baciare sono tutti gesti non concepibili per un uomo anziano dopo quanto accaduto. Inoltre, nell antichità i piedi scalzi sono simbolo di povertà e schiavitù, pertanto il gesto dei calzari testimonia un ridonare la dignità perduta. La veste, invece, destinata agli invitati, richiama la purezza e la riammissione al nucleo famigliare e allo stato di santità a cui la persona è chiamata. Infine l anello è utilizzato per poter sigillare gli accordi, quindi, chi lo possiede testimonia di avere in possesso tutti i beni appartenenti alla casa e dà la possibilità di avere un identità. Così facendo il padre riveste il figlio più giovane con i segni della libertà. Questo amore eccedente lo si può vedere anche nei confronti del fratello maggiore quando il padre allora uscì a pregarlo (15,28) in quanto fa il primo passo verso il figlio più grande, non aspettando. 6. E cominciarono a far festa.. (15,22): Quello paterno è un amore impaziente, dove la gioia è talmente sconfinata che non può essere per pochi, ma è rivolta a tutti, poiché per tutti il ritrovamento del figlio, cioè di un proprio simile, è gioia piena. Tutti sono chiamati a festeggiare questo figlio ritrovato.