INTERSCAMBIO COMMERCIALE AUSTRALIA 2013

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1 INTERSCAMBIO COMMERCIALE AUSTRALIA 2013 DATI GENERALI IMPORT EXPORT AUSTRALIA Nel 2013 si e asssitito ad un calo delle importazioni totali australiane, con un decremento pari al 10,2% 1 rispetto al 2012 per un valore complessivo pari a 175 mld di Euro. Il principale mercato di approvvigionamento rimane sempre la Cina con una quota di ca. il 20% e un valore pari a 34 mld di Euro (4,7% rispetto al 2012). IMPORTAZIONI AUSTRALIA 2013 Rank Country % Change 13/12 0 World China United States Japan Singapore Germany Thailand Korea, South Malaysia New Zealand United Kingdom Indonesia Italy Seguono gli Stati Uniti, in netta flessione (20%) ed una quota scesa al 10,2% per un valore complessivo pari a ca. 18 miliardi di Euro ed il Giappone (10,3% per un valore di 13,8 miliardi di Euro). In questo contesto di flessione l Italia, pur registrando una lieve diminuzione del 2,5%, riesce a rafforzare la propria quota di mercato salita al 2,4% (era il 2,2% nel 2012) per un valore 1 ll calo delle importazioni e solo dello 0,4% se si considera il valore in dollari Australiani

2 complessivo del proprio export pari a 4,2 miliardi di Euro che la posiziona alla dodicesima posizione nella graduatoria per paesi. Per quanto riguarda i diretti concorrenti europei, l Italia si conferma in terza posizione dopo Germania (con una quota pari al 4,7%) e Gran Bretagna (2,57%), precedendo Francia (1,67%), Svizzera (1,23%) e Spagna (1,06%). Il principale settore dell import australiano si conferma essere il petrolio, sia grezzo che raffinato, che, nonostante un calo del 6,8% rispetto al 2012, rappresenta il 17.5% del totale importato per un valore complessivo pari a 30 miliardi di Euro; seguono il settore dei macchinari (14,7% del totale importato) e degli autoveicoli (quota del 12,5%) entrambi in flessione rispettivamente del 15% e del 13%. Da notare come in entrambi i settori risultano invece in crescita le importazioni dall Italia con incrementi del 35% per i macchinari e del 6,3% per gli autoveicoli. Nel 2013 le esportazioni australiane sono state pari a 190 miliardi di Euro, in calo del 4,6% rispetto al Le esportazioni si basano principalmente sul settore minerario/materie prime (principalmente ferro, carbone e gas). Seguono poi i metalli preziosi, la carne fresca e i cereali (essenzialmente grano). La principale destinazione delle esportazioni australiane si riconferma la Cina con uno share del 36% e con una crescita del 17% rispetto al 2012, seguita dal Giappone e dalla Corea del Sud. Le esportazioni verso l Italia sono ulteriormente diminuite (23,2%) per un valore complessivo pari a 514 milioni di Euro e comunque estremamente marginale per l Australia, rappresentando solo lo 0.3% del totale esportato dal paese. La bilancia commerciale australiana conferma anche per il 2013 il proprio avanzo per un valore pari a 15,2 miliardi di Euro. Per quanto riguarda l interscambio commerciale ItaliaAustralia si conferma anche per il 2013 un avanzo commerciale a favore dell Italia per un valore pari a ca. 3,7 miliardi di euro (con un incremento di ca. 47 milioni di euro sull avanzo registato nel 2012) IMPORTAZIONI dall ITALIA Le importazioni australiane dall Italia si basano sempre sul settore macchinari che da solo rappresenta il 32,8% del totale, per una valore pari a ca 1,4 miliardi di Euro in forte crescita rispetto al 2012 (35%). In particolare sono da segnalare in forte aumento le importazioni di pompe a pressione e parti di ricambio che raggiungono un valore pari a ca. 397 milioni di Euro, seguite dalle turbine a gas che si attestano a 136 milioni di Euro. A 118 milioni si attestano valvole di controllo, sicurezza e trasmissione. I forni industriali, e il settore di lavastoviglie e 2 Se si considera il valore in dollari australiani la variazione percentuale delle esportazioni e positiva (+5,9%)

3 asciugatori crescono entrambi di circa il 50%. Centrifughe e filtri registrano un ottimo +74%, mentre ascensori e montacarichi si fermano ad un +6,5%. I prodotti farmaceutici, confezionati e pronti per la vendita, fatturando 414 milioni di Euro (quota pari a 9,8%) si posizionano al secondo posto nella graduatoria per settori merceologici, pur registrando una flessione del 25% rispetto al All interno di questo settore la voce piu rilevante dopo quella dei medicinali (che cedono il 29%) e quella dei prodotti ematici e vaccini che registrano un +195%. I prodotti farmaceutici sono seguiti dai materiali/macchinari elettrici che con un incremento dell 11,05% raggiungono una quota del 9,4% ed un valore complessivo pari a 396 milioni di Euro. Il 40% di questo totale e relativo a motori elettrici, componenti e parti di ricambio, mentre il 19% e relativo a scaldabagni elettrici per uso domestico. Seguono motori elettrici e generatori al 12%, adattatori e trasformatori che si attestano al 7,5% per un valore di 30 milioni di Euro. Il settore delle auto, motoveicoli e mezzi pesanti ha visto una crescita del 6,3% per un valore pari a 295 milioni di Euro. La performance positiva e dovuta principalmente alla crescita degli autoveicoli (+55% per un valore di 132 milioni di Euro), mentre risultano in calo le importazioni di motoveicoli (15%), trattori (12%) e biciclette (19%). In calo del 12% ma rilevante in termini di volumi (136 milioni di Euro) e il settore dell ottica, occhialeria e macchine fotografiche Crescono quasi del 6% i prodotti in ferro e acciaio, a quasi 128 milioni di Euro di valore, mentre rimangono stabili mobili (in larga parte sedie), letti e materassi che raggiungono un valore di 98 milioni di Euro. In forte aumento anche le importazioni di bevande (+ 16%) per un valore pari a 83 milioni di Euro: la voce maggiore e il vino, che cresce del 18% a 34 milioni di Euro, poi acqua imbottigliata (+9% e oltre 18 milioni), alcol etilico e birra (+53% a 7,7 milioni di Euro). Mentre in netto calo risultano i prodotti della chimica organica (81% e 81 milioni di Euro di valore) dove gli antibiotici sono la voce piu rilevante. Seguono materiali in plastica (+4,7% a 78 milioni di valore), e la categoria del cibo confezionato (+3% a 77 milioni) che comprende pomodori, frutta/verdura, noci, marmellate e gelatine, sottaceto, funghi e tartufi. Buona la performance dei prodotti in pelle (borse, valigie e portafogli) che registrano un aumento delle importazioni in Australia del 12,5%. Stabile il settore delle calzature, cede oltre il 14% il settore della gioielleria e bigiotteria, che si attesta su un valore di 62 milioni di Euro. All interno dei prodotti di panetteria, sale la pasta di circa il 5%. Ottima la performance (+15%) della ceramica.

4 IMPORTAZIONI DALL'ITALIA 2013 % Change HS Description /12 Italy Machinery Pharmaceutical Products Electrical Machinery Vehicles, Not Railway Optic,Nt 8544;Med Instr Iron/Steel Products Furniture And Bedding Beverages Organic Chemicals Plastic Preserved Food Leathr Art;Saddlry;Bags Footwear Precious Stones,Metals Baking Related Ceramic Products ESPORTAZIONI AUSTRALIANE verso ITALIA per SETTORI ESPORTAZIONI AUSTRALIANE VERSO L'ITALIA 2013 % Change HS Description /12 Italy Animal Hair+Yarn,Fabrc Mineral Fuel, Oil Etc Cereals Hides And Skins Meat Machinery Edible Fruit And Nuts Paper,Paperboard Iron And Steel Optic,Nt 8544;Med Instr

5 Risulta nel 2013 un calo generalizzato delle esportazioni australiane verso l Italia (23,2%) in particolare per quanto riguarda il settore del petrolio, grezzo o lavorato, che vede una diminuzione del 60,8% del proprio valore complessivo (pari a 97 milioni di Euro). In flessione anche l export di lana e filati ( 18,5%) che rappresenta comunque la principale quota (19,3%) dell export complessivo australiano verso l Italia per un valore pari a 99,3 milioni di Euro. In controtendenza l export di minerari ferrosi e acciaio, in crescita rispetto al 2012 per un valore di 11,5 milioni di Euro. Mantiene il proprio trend positivo anche l export australiano di carne fresca che rappresenta ormai il 5,4% del totale esportato per un valore pari a 28 milioni di euro (+40% rispetto al 2012) In forte crescita infine anche le esportazioni nel settore della carta in particolare carta da pacchi, del pellame e della frutta/noci che raggiungono rispettivamente una quota del 2,3%, dell 11% e del 4,2%.