PARROCCHIA SACRO CUORE

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1 SUSSIDIO FAMIGLIA _ PARROCCHIA S. CUORE PAG. 1 ARCIDIOCESI DI CAPUA PARROCCHIA SACRO CUORE MANDA IL TUO SPIRITO, SIGNORE, A RINNOVARE LA TERRA SUSSIDIO PASQUA - PENTECOSTE 2015

2 PRESENTAZIONE «Lo dico a tutti, ch egli vive ed è risorto, che tra di noi si muove e ci sta sempre accanto. Lo dico a tutti che su tutti i luoghi albeggia ora il nuovo regno dei cieli», scrive Novalis nei suoi Canti spirituali, e aggiunge: «Nelle profondità del mare s inabissa l orrore della morte, e ognuno può candido e lieve guardare al suo avvenire». In Cristo risorto, infatti, l uomo riacquista la dignità perduta a causa del peccato. In lui l immagine infranta viene ricomposta ed è condotta alla sua pienezza. Per questo San Cirillo di Gerusalemme può affermare: «È questo il tempo della creazione del cosmo La restaurazione avvenne in quel medesimo tempo in cui era avvenuta la perdita dell immagine di Dio» (Catechesi XIV). Gli fa eco, molto tempo dopo, papa Francesco: «Gesù non è un morto, è risorto, è il Vivente! Non è semplicemente tornato in vita, ma è la vita stessa, perché è il Figlio di Dio, che è il Vivente (cf. Nm 14,21-28; Dt 5,26; Gs 3,10). Gesù non è più nel passato, ma vive nel presente ed è proiettato verso il futuro, Gesù è l oggi eterno di Dio. Così la novità di Dio si presenta davanti agli occhi delle donne, dei discepoli, di tutti noi: la vittoria sul peccato, sul male, sulla morte, su tutto ciò che opprime la vita e le dà un volto meno umano». Credere in Cristo risorto vuol dire rinascere a un umanità nuova; vuol dire riconoscere che la sua risurrezione è per l uomo, per tutti gli uomini. «L ultimo miracolo è che io creda al miracolo per eccellenza la Risurrezione in cui si compie tutta la Rivelazione. E nessuno può ricevere questo miracolo senza entrare già, con la sua carne e il suo sangue, nell unica Risurrezione» (J.-L. Marion). A Bari è conservato uno splendido rotolo dell Exultet - la pergamena in cui è contenuto il Preconio pasquale che il diacono canta la notte santa della Risurrezione del Signore, durante la liturgia del fuoco nuovo e della benedizione del cero, simbolo di Cristo risorto, luce del mondo - che contiene tutta la ricchezza di una celebrazione densa di significato, di storia e di spiritualità. Durante la solenne veglia di Pasqua, infatti, i catecumeni ricevono il battesimo e così passano dalle tenebre del peccato alla luce della grazia. In questa notte santa viene proclamata la vittoria di Cristo il quale, stando ritto sul diavolo, trae fuori dal regno degli inferi Adamo ed Eva, inizio dell umanità incappata nei briganti e sedotta dal peccato. Cristo risorto ha infranto le porte di ferro e la sua vittoria pasquale raggiunge l intero universo, tanto che anche il sole e la luna, antropomorficamente raffigurate in alto, a sinistra e a destra, assistono stupefatti al grande prodigio. In questo magnifico testo liturgico, il Cristo appare come leggermente inclinato verso le due figure dei progenitori che sta liberando dal potere della morte, a indicare il cammino che ha percorso per farsi loro prossimo. Colpisce lo scambio di sguardi che avviene tra Gesù e i due personaggi. Ormai per loro brilla nuovamente la luce perché al mattino del primo giorno della settimana, Dio ha detto ancora una volta: Sia la luce!. All eclissi del sole che seguì alla passione e morte di Gesù, alla notte del sepolcro, ora subentra la luce del mattino, la stella che non conosce tramonto. Il buio dei giorni appena trascorsi è come dissipato in un solo istante per la risurrezione di Gesù dal sepolcro. Gesù stesso è la pura luce. Egli è lo splendore di Dio. Questo, però, non si riferisce soltanto a Lui perché tutti siamo stati attirati nella nuova vita della risurrezione che vince ogni forma di buio. Egli è il giorno che Dio ha preparato per noi, per l umanità intera rigenerata a vita nuova. Poiché Cristo è risorto, allora una nuova umanità è possibile poiché proprio lui è la primizia di un umanità rinnovata, l inizio del nuovo umanesimo. «Nella vicenda pasquale del Crocifisso Risorto ogni uomo ferito, reietto, rifiutato, emarginato, scartato, è anche più uomo, abbracciato nella figliolanza del iglio, vivificato dal suo stesso Spirito che torna a gridare gioioso nel cuore di molti: Abbà, Padre! (cf. Rm 8,15-16 e Gal 4,6)» (Traccia per il Convegno Ecclesiale di Firenze 2015).

3 SUSSIDIO FAMIGLIA _ PARROCCHIA S. CUORE PAG. 3 Il poeta ci ispira le parole per esprimere il senso di questo grande mistero: «Come l angelo dal sepolcro vuoto con la veste bianca di neve nel sole, a dire: Non cercate tra i morti colui che vive!. Mia Chiesa amata e infedele, mia amarezza di ogni domenica, Chiesa che vorrei impazzita di gioia perché è veramente risorto. E noi grondare luce / perché vive di noi: noi questa sola umanità bianca a ogni festa in questo mondo del nulla e della morte. Amen» (D. M. Turoldo). INTRODUZIONE Carissimi fratelli e sorelle della parrocchia Sacro Cuore dell Arcidiocesi di Capua, siamo giunti ormai in quel periodo liturgico denominato tempo pasquale, che ha inizio con la Risurrezione del Signore nel giorno della Pasqua e termina con la celebrazione della Solennità di Pentecoste. La gioia di Cristo risorto ci accompagnerà nel corso di questi cinquanta giorni, gioia che alimenta la nostra speranza e ci rafforza nel combattimento quotidiano contro lo spirito del male. Poiché non si dà vita autenticamente cristiana, sequela sincera nei confronti di Cristo, fedeltà alla sua Parola, senza dover sostenere una lotta contro il proprio egoismo, contro le passioni che albergano nel cuore, contro le sollecitazioni fuorvianti dello spirito del mondo. Proprio per questo il Signore Gesù, al termine della sua missione redentrice, ha assicurato i discepoli della venuta dello Spirito Santo; di un altro Paraclito chiamato a stare accanto ad ogni credente, ad accompagnarlo nel corso della sua vita terrena, ad illuminarlo a riguardo della conoscenza della verità, a consigliarlo nelle scelte, sollecitarlo nel fare il bene, nel difenderlo dal male. Non si dà vita cristiana autentica e profonda senza un esperienza della presenza e dell azione dello Spirito Santo nella vita del credente. Per questo la comunicazione dello Spirito Santo è il frutto di grazia di ogni sacramento, è il frutto della preghiera vera, è il Dono dei doni di Dio. Carissimi fratelli e sorelle, apriamo il nostro cuore ad accogliere questo Dono, non solo in occasione della celebrazione della Solennità di Pentecoste, ma ogni giorno della nostra vita, perché, come è intenzione del Signore, la nostra esistenza sia fruttuosa, ricca di bene, di santità, di amore, diventi testimonianza vissuta della presenza santificante del Risorto nel corso della storia, strumento di salvezza nei confronti del mondo. Maria Santissima, piena di grazia fin dal primo istante del suo concepimento, ci accompagni con la sua intercessione materna in questo ulteriore spazio dell anno liturgico che potremmo definire pentecostale. La preghiera che rivolgiamo a Dio e l augurio che rivolgiamo a voi, cari amici, è che, nel mistero della comunione dei santi, possiamo progredire incessantemente nel corso della nostra vita verso la gloria del regno dei cieli. IL TEMPO LITURGICO PASQUALE Si da il nome di Tempo Pasquale al periodo liturgico formato dalle settimane che decorrono dalla Domenica di Pasqua alla Domenica di Pentecoste. E il periodo più antico e maggiormente considerato nella Chiesa primitiva: ogni giorno si celebrava la sinassi, cioè l assemblea liturgica o eucaristica, risuonava il canto dell Alleluia, si pregava stando in piedi ed era vietato il digiuno. Il Tempo Pasquale è l irradiarsi della Luce della Pasqua in cui si pregusta la gioia della risurrezione. Cristo è uscito dal Padre, è venuto al mondo, quindi è andato a preparare un posto per i suoi ed ha donato lo Spirito Santo in ordine al conseguimento di questo posto. Questo periodo era considerato come un ininterrotto giorno pasquale, una sola Domenica, scrive S. Agostino, in cui si celebravano gli aspetti del mistero di Cristo risorto, apparso, asceso al cielo, glorificato alla destra del Padre,

4 donatore dello Spirito e periodo in cui i neofiti, cioè i nuovi cristiani, vivevano la prima esperienza ecclesiale della loro nascita. Solo successivamente l unità della cinquantina pasquale apparve compromessa, ovvero spezzata con la festa dell Ascensione e poi della Pentecoste. La riforma liturgica ha ripristinato l unità di questo tempo e lo ha arricchito di nuovi testi e formulari. I cinquanta giorni che si succedono dalla domenica di Risurrezione alla domenica di Pentecoste, si legge al n. 22 delle Norme Generali dell Anno Liturgico e del Calendario, si celebrano nell esultanza e nella gioia come un solo giorno di festa, anzi come una grande domenica. Sono giorni nei quali, in modo del tutto speciale, si canta l Alleluia. Le domeniche, indicate con il numero progressivo, non sono dette più dopo Pasqua ma di Pasqua, quasi a significare una Pasqua continua. I primi otto giorni, godono di una particolare solennità con l intreccio dei temi della risurrezione e del battesimo. Secondo la tradizione liturgica dell Oriente e dell Occidente il Libro degli Atti occupa un posto privilegiato, quale testimonianza della Chiesa primitiva uscita dal costato di Cristo nel suo sviluppo progressivo, mentre l Apocalisse ne richiama il termine finale, inducendo un clima di fede gioiosa e di ferma speranza. A sua volta il Vangelo di Giovanni approfondisce il mistero di Cristo, Agnello immolato e glorioso, Pastore buono che guida ai pascoli senza fine. SOLENNITÁ DELL ASCENSIONE Compiuta la missione terrena, Gesù ritorna al Cielo. Non prima però di aver affidato l incarico di andare e testimoniare la Parola e la Croce. Due partenze: quella di Gesù che viene assunto alla gloria e quella degli apostoli mandati in tutto il mondo a ogni creatura. I cieli prendono Gesù, lo nascondono nella nube agli sguardi incantati dei suoi amici. L Ascensione "fa vedere" qualcosa e nasconde ciò che occhio umano non può vedere. Cessa il farsi vedere da parte di Gesù, ma non viene meno la presenza. Anzi «l Ascensione, punto finale eternamente permanente dell incarnazione è il preludio al dono dello Spirito» (E. Schillebeeckx). Prima Gesù ha insegnato e camminato, ha incontrato tante persone e a tutti ha parlato del Regno di Dio. Prima di partire in missione i discepoli hanno visto il Signore nella bellezza della sua vita di risorto e hanno attinto forza e coraggio per essere suoi testimoni «fino agli estremi confini». L Ascensione inaugura una nuova presenza di Gesù nel mondo. Colui che ascende è lo stesso che era disceso, un dono di amore per tutti. L assenza fisica di Gesù non significa abbandono, ma presenza in modi diversi. La Chiesa ne vive ora, nella Liturgia, la presenza soprattutto nella Parola e nel Sacramento, ossia attraverso la memoria di Lui, morto e risorto. E questa fede genera la speranza nel suo ritorno, la speranza di essere per sempre con Lui, dunque la vita vissuta nell attesa. L ascensione non rimanda ad un aldilà astratto o mitico, ma al mistero nel tempo, mistero di presenza e memoria, di fede e di speranza, concretizzate attraverso la carità. L Ascensione rappresenta un invito alla testimonianza: le Comunità cristiane, che vivono ora nell attesa del ritorno di Gesù, sono continuamente chiamate a rendergli testimonianza. Il tempo della Chiesa è il tempo per accogliere il regno di Dio, cioè l intervento di Dio nella storia. Questa consapevolezza immerge la Chiesa nella storia e la orienta verso il futuro. Gesù: un evento che segna il passaggio dal Cristo storico al Cristo mistico. Gesù ha concluso la sua esistenza terrena portando a compimento l opera che il Padre gli aveva affidato. Ora passa le consegne alla sua Chiesa, il suo corpo mistico appunto, che dovrà essere suo testimone fino ai confini della terra. La tentazione di ieri e di oggi è quella di restarsene in passiva attesa del suo

5 SUSSIDIO FAMIGLIA _ PARROCCHIA S. CUORE PAG. 5 ritorno, con lo sguardo fisso in un cielo lontano e astratto, in cui rifugiarsi nei momenti problematici della vita. Tutto sommato, si finisce col non attendere più nulla e nessuno. Ed è normale che sia così. Anche a livello semplicemente umano, l attesa si coniuga con la vigilanza operosa. Ci si impegna a preparare l incontro e in questa tensione quasi lo si anticipa, pregustandolo. Un attesa vuota, inerte, è semplicemente la negazione di se stessa. È da questo rischio che veniamo messi in guardia! L Ascensione non è un evento conclusivo. L ultima parola non è se ne è andato, ma tornerà. L attenzione viene allora sollecitata a portarsi sul tempo intermedio, quello affidato alla nostra responsabile testimonianza. E proprio nell impegno di testimoniarlo si sperimenta la sua presenza, si scopre che non solo è venuto e verrà, ma che viene, oggi, nel mio oggi, e lo colma di sé, della sua gioia. La testimonianza diviene allora indicazione di una presenza sperimentata, amata, e perciò comunicata. SOLENNITÁ DELLA PENTECOSTE La solennità di Pentecoste ha chiuso il lungo periodo del tempo pasquale. Son trascorse sette settimane, ossia 50 giorni dopo la Pasqua. Pentecoste vuol proprio dire cinquantesimo giorno. Per gli antichi cinquanta era il numero della pienezza di un tempo. E giunto a compimento il tempo del Gesù terreno e delle sue apparizioni e si apre un nuovo tempo: il tempo dell uomo, della chiesa e dello spirito. Pasqua è la resurrezione di Gesù, Pentecoste l effusione dello spirito. Gesù dopo la Pasqua, nel giorno dell Ascensione, se ne va al cielo, ma a Pentecoste ritorna sotto un altra forma: lo Spirito. La Pentecoste celebra, appunto, il dono dello Spirito, che è Signore e dà la vita e ci conduce a soffermarci sul ruolo dello Spirito nella Chiesa. Inizia, infatti, con la Pentecoste il faticoso tempo della Chiesa. L evento celebrato dalla festa di Pentecoste una delle maggiori dell anno liturgico non è, come al solito, raccontato dal vangelo, ma dalla prima lettura dagli Atti degli Apostoli (Atti 2,1-11), in cui si narra l avvenimento fisico della Pentecoste. Invece il vangelo della messa del giorno mette in evidenza che il dono dello Spirito Santo era stato preannunciato, e ne delinea alcuni caratteri. Lo Spirito Santo è certamente il frutto più bello della Pasqua di morte e risurrezione di Gesù: Egli Lo alita sui discepoli (Gv 20,22-23). È lo Spirito del perdono dei peccati e lo Spirito della missione universale. Anzi è il protagonista della missione affidata da Gesù agli apostoli e ai loro successori. La discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e la Vergine Maria, riuniti nel Cenacolo, apre le porte alla missionarietà della Chiesa e alla testimonianza della fede cristiana in tutto il mondo. Il dono dello Spirito, infatti, rende coraggiosi e zelanti i pavidi apostoli che ancora avevano paura di affrontare il mondo nel nome di Gesù, Crocifisso, Risorto e asceso al cielo. Il brano del Vangelo di Giovanni ci riporta a questi contenuti essenziali della Solennità della Pentecoste. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera... Lo Spirito Santo continua a essere per molti cristiani il grande sconosciuto. E, invece, è proprio Lui che ci dona la forza per vivere cristianamente il e con audacia il nostro battesimo. Il popolo cristiano ha per così dire una certa familiarità con le due prime persone della Trinità, il Padre e il Figlio; meno con la terza: lo Spirito Santo. Al contrario la sua azione, pur essendo misteriosa e interiore, non per questo è meno reale e necessaria. Il mistero di Gesù Cristo non può compiersi nella chiesa e in nessuno di noi, se non nello Spirito...

6 Chi è dunque questo Spirito Santo? Lo Spirito non è nient altro il modo con cui Dio abita in noi. Se chiediamo alle persone cos è lo Spirito Santo, la maggior parte non sa che cosa rispondere. E se non sa rispondere è perché non Lo conosce, non ne ha esperienza, non Lo ha mai vissuto. La festa di Pentecoste esprime la verità che Dio abita dentro di noi. Dio non è più presente fisicamente in mezzo a noi; Dio è presente con il suo Spirito. Dunque lo Spirito Santo non è un dono di Dio, ma Dio che si fa dono: da lui nasce il popolo nuovo. Grazie allo Spirito, Dio si fa vicino, rimane in noi e ci dà la Vita. Cari Amici, diceva Paolo VI: La Pentecoste è una festa che non finisce mai, dura ancora, durerà sempre... Come se un grande fuoco fosse stato acceso. Come un esplosione di grida e di gioia. Mai una festa fu così inebriante, così esaltante. Lo Spirito è Signore e dà la vita: lo Spirito ci guidi, ci illumini, ci sostenga, e ci doni pazienza - benevolenza - bontà - fedeltà - mitezza - dominio di sé. Preghiamo secondo l'ispirazione di questa stupenda preghiera di Paolo VI: Spirito, Spirito Santo, Tu sei l'animatore e il santificatore della Chiesa, suo respiro divino, il vento delle sue vele, suo principio unificatore, sua sorgente interiore di luce e di forza, suo sostegno e suo consolatore, sua sorgente di carismi e di canti, sua pace e suo gaudio, suo pegno e preludio di vita beata ed eterna. I SEGNI Il canto dell Alleluia (dall ebraico Hallelu-Jah : Lodate Dio, dove Jah è l abbreviazione del Nome divino), grido di vittoria dei risorti e dei beati, manifesta il giubilo cristiano che prorompe dalla Pasqua e si riverbera nella cinquantina pasquale, come elemento unitario di gioia intensa e continua per tutto il tempo pasquale. Il cero pasquale, acceso nella notte di Pasqua e presentato come Cristo luce del mondo, è collocato per tutto il tempo pasquale in presbiterio, vicino all altare, quale simbolo del Signore glorioso presente fra i suoi. E utile ricordare che il cero pasquale viene poi collocato nel battistero da esso viene accesa la candela consegnata al battezzato e poi posto infine presso la salma del battezzato durante il rito funebre. Così il pensiero di Cristo risorto, evocato da questo segno, accompagna tutta l esistenza del cristiano. Il tempo pasquale coincide in buona parte con il mese di maggio che una tradizione di tre secoli ha riservato alla pietà mariana. Le ferie che dopo l Ascensione precedono la Pentecoste sono una occasione preziosa per una catechesi sull azione dello Spirito Santo nella vita della Chiesa, nella celebrazione sacramentale e nella condotta dei singoli cristiani. La Chiesa si trova in costante atteggiamento orante per la rinnovata effusione dello Spirito, dono del Risorto.

7 SUSSIDIO FAMIGLIA _ PARROCCHIA S. CUORE PAG. 7 LA RISURREZIONE DI CRISTO LA VIA LUCIS In tempi recenti, si è venuto diffondendo un pio esercizio denominato Via Lucis. In esso, a modello di quanto avviene nella Via Crucis, i fedeli, percorrendo un cammino, considerano le varie apparizioni in cui Gesù dalla Risurrezione all Ascensione, in prospettiva della Parusìa (ritorno sulla terra di Gesù alla fine dei tempi) manifestò la sua gloria ai discepoli in attesa dello Spirito promesso (cf. Gv 14, 26; 16, 13-15; Lc 24, 49), ne confortò la fede, portò a compimento gli insegnamenti sul Regno, definì ulteriormente la struttura sacramentale e gerarchica della Chiesa. Attraverso il pio esercizio della Via Lucis, i fedeli ricordano l evento centrale della fede la Risurrezione di Cristo e la loro condizione di discepoli che nel Battesimo, sacramento pasquale, sono passati dalle tenebre del peccato alla luce della grazia (cf. Col 1, 13; Ef 5, 8). Per secoli la Via Crucis ha mediato la partecipazione dei fedeli al primo momento dell evento pasquale la Passione e ha contribuito a fissarne i contenuti nella coscienza del popolo. Ugualmente, nel nostro tempo, la Via Lucis, a condizione che si svolga con fedeltà al testo evangelico, può mediare efficacemente la comprensione vitale dei fedeli del secondo momento della Pasqua del Signore, la Risurrezione. La Via Lucis può divenire altresì un ottima base della fede, perché, come si dice, «per crucem ad lucem». Infatti con la metafora del cammino, la Via Lucis conduce dalla constatazione della realtà del dolore, che nel disegno di Dio non costituisce l approdo della vita, alla speranza del raggiungimento della vera meta dell uomo: la liberazione, la gioia, la pace, che sono valori essenzialmente pasquali. La Via Lucis, infine, in una società che spesso reca l impronta della cultura della morte, con le sue espressioni di angoscia e di annientamento, è uno stimolo per instaurare una cultura della vita, una cultura cioè aperta alle attese della speranza e alle certezze della fede. RITI INTRODUTTIVI Nel luogo dove si intende celebrare la Via Lucis si preparano il cero pasquale acceso, l'evangeliario aperto sui racconti della resurrezione, una composizione di fiori, simbolo della vita. C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen

8 C. L'amore del Padre, la grazia del figlio Gesù e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. T. E con il tuo Spirito. C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo. T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo. C. La vita è un cammino incessante. In questo cammino noi non siamo soli. Il Risorto ha promesso: «lo sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo». La vita deve essere un cammino di continua risurrezione. Riscopriremo la risurrezione come fonte della pace, come energetico della gioia, come stimolo alla novità della storia. La sentiremo proclamata nel testo biblico e ampliata nell attualizzazione al nostro oggi, che è l «oggi» di Dio. Lettore: Dopo la risurrezione, Gesù si è messo a camminare sulle nostre strade. Contempliamo questo suo cammino in quattordici tappe: è la Via Lucis, itinerario simmetrico alla Via Crucis. Le percorreremo. Per ricordare le sue tappe. Per progettare le nostre. La vita cristiana è infatti un testimoniare lui, Cristo risorto. Essere testimoni del Risorto significa essere ogni giorno più gioiosi. Ogni giorno più coraggiosi. Ogni giorno più operosi. C. PREGHIAMO Effondi su di noi, o Padre, il tuo Spirito di luce, perché possiamo penetrare il mistero della Pasqua del tuo iglio, che segna il vero destino dell uomo. Donaci lo Spirito del Risorto e rendici capaci di amare. Così saremo testimoni della sua Pasqua. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. T. Amen PRIMA STAZIONE GESÙ RISORGE DA MORTE C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo. T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo. DAL VANGELO DI MATTEO (Mt 28,1-7) Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. Ma l'angelo disse alle donne: "Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto". COMMENTO Accade spesso che piombi la notte sulla nostra vita: mancanza di lavoro, di speranza, di pace Sono molti quelli che giacciono nella tomba della violenza, dell'inerzia, delle depressioni, delle oppressioni, delle delusioni. Spesso vivere è far finta di vivere. Ma quell'annuncio risuona forte: «Non abbiate paura! Gesù è veramente risorto». I credenti sono chiamati ad essere angeli, cioè annunciatori credibili per tutti gli altri di questa straordinaria notizia. Oggi non è più il tempo delle crociate: liberare il sepolcro di Cristo. Oggi c'è urgenza di liberare ogni povero Cristo dal suo sepolcro. Aiutare ogni persona a coniugare coraggio e speranza.

9 SUSSIDIO FAMIGLIA _ PARROCCHIA S. CUORE PAG. 9 PREGHIAMO Gesù risorto, il mondo ha bisogno di ascoltare l annuncio sempre nuovo del tuo Vangelo. Suscita ancora donne che siano messaggere entusiaste della radice della vita nuova: la tua Pasqua. Dona a tutti i cristiani cuore nuovo e vita nuova. a che pensiamo come pensi tu, fa che amiamo come ami tu, fa che progettiamo come progetti tu, fa che serviamo come servi tu, che vivi e regni nei secoli dei secoli. T. Amen T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia! SECONDA STAZIONE I DISCEPOLI TROVANO IL SEPOLCRO VUOTO C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo. T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo. DAL VANGELO DI GIOVANNI (Gv 20,1-9) Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!". Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. COMMENTO La morte sembra dare scacco matto alla vita: la partita è finita. Avanti altri. Maria di Magdala, Pietro e Giovanni fanno, per la prima volta nella storia, la constatazione che Gesù ha dato morte alla morte. Soltanto a questa condizione esplode la gioia. Gioire con la stessa forza con cui i sigilli più resistenti sono saltati. Tutto vince l'amore. Se credi nella vittoria del Risorto sull'invincibilità della morte ultima e di tante morti penultime, ce la farai. Saprai salire e farai salire. Insieme cantando l'inno alla vita. PREGHIAMO Soltanto tu, Gesù risorto, ci porti alla gioia della vita. Soltanto tu ci fai vedere una tomba svuotatasi dall interno. acci convinti che, senza di te, la nostra potenza è impotente davanti alla morte. a che ci fidiamo totalmente della onnipotenza dell amore, che vince la morte. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T. Amen. T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia!

10 TERZA STAZIONE IL RISORTO SI MANIFESTA ALLA MADDALENA C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo. T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo. DAL VANGELO DI GIOVANNI (Gv 20,11-18). Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: "Donna, perché piangi?". Rispose loro: "Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto". Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: "Donna, perché piangi? Chi cerchi?". Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: "Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo". Gesù le disse: "Maria!". Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: "Rabbunì!", che significa: Maestro! Gesù le disse: "Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro". Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: "Ho visto il Signore" e anche ciò che le aveva detto. COMMENTO Come ha fatto Maria di Màgdala, si tratta di continuare a cercare Dio anche nell'ora del dubbio, anche quando il sole scompare, quando il cammino si fa arduo. E, come Maria di Màgdala, ti senti chiamare. Egli pronuncia il nome, il tuo nome: ti senti toccato da Dio. Allora il tuo cuore impazzisce di gioia: Gesù risorto è accanto a te, col volto giovane di un trentenne martoriato. Il volto giovane di uno vittorioso e vivente. Ti affida la consegna: «Va', annuncia che Cristo è vivo. E ci vuole vivi!». Lo dice a tutti, in modo speciale alle donne, che riconoscono in Gesù colui che per primo ha ridonato alla donna, umiliata per secoli, voce, dignità, capacità di annunciare. PREGHIAMO Gesù risorto, tu mi chiami perché mi ami. Nel mio spazio quotidiano posso riconoscerti come ti riconobbe la Maddalena. Tu mi dici: «Va e annuncia ai miei fratelli». Aiutami ad andare per le strade del mondo, nella mia famiglia, nella scuola, nell ufficio, nella fabbrica, nei tanti ambiti del tempo libero, per assolvere alla grande consegna che è l annuncio della vita. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T. Amen. T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia!

11 SUSSIDIO FAMIGLIA _ PARROCCHIA S. CUORE PAG. 11 QUARTA STAZIONE IL RISORTO SULLA STRADA DI EMMAUS C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo. T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo. DAL VANGELO DI LUCA (Lc 24, ) Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Èmmaus, E conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: "Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?". Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: "Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?". Domandò: "Che cosa?". Gli risposero: "Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo. Ed egli disse loro: "Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?". E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. COMMENTO Gerusalemme - Emmaus: il cammino dei rassegnati. Coniugano il verbo sperare al passato: «Speravamo». Ed è subito tristezza. Ed ecco, viene lui: si affianca ai ghiacciai di tristezza, e poco a poco i ghiacci si sciolgono. Il calore tallona il freddo, la luce il buio. Il mondo ha bisogno dell'entusiasmo dei cristiani. Si può fremere ed agitarsi per tante cose, ma ci si entusiasma soltanto se si hanno certezze nella mente e tenerezza nel cuore. Il Risorto è accanto a noi, pronto a spiegare che la vita ha un senso, che i dolori non sono strazi di agonia ma le doglie di un parto d'amore, che la vita vince sulla morte. PREGHIAMO Resta con noi, Gesù risorto: la sera del dubbio e dell ansia preme sul cuore di ogni uomo. Resta con noi, Signore: e noi saremo in tua compagnia, e questo ci basta. Resta con noi, Signore, perché si fa sera. E facci testimoni della tua Pasqua. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T. Amen. T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia! QUINTA STAZIONE IL RISORTO SI MANIFESTA ALLO SPEZZARE DEL PANE C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo. T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo. DAL VANGELO DI LUCA (Lc 24,28-35) Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: "Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino". Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo

12 diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l'un l'altro: "Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?". E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: "Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone". Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane. COMMENTO Il bivio di Emmaus. Il buon cuore fa esclamare ai due: "Resta con noi". E lo invitano alla loro mensa. E vedono sotto i loro occhi trasformarsi la povera tavola di una piccola locanda nella grande tavola dell'ultima Cena. Gli occhi bendati si aprono. E i due discepoli trovano luce e forza per ripercorrere la strada verso Gerusalemme. Nella misura in cui si accolgono i poveri di pane, i poveri di cuore, i poveri di senso, ci si dispone a fare l'esperienza di Cristo. E a correre sulle strade del mondo di oggi per annunciare a tutti la bella notizia che il Crocifisso è vivo. PREGHIAMO Gesù risorto: nell ultima tua Cena prima della Passione hai mostrato con la lavanda dei piedi il senso dell Eucaristia. Nella tua Cena di Risorto hai indicato nell ospitalità una via per la comunione con te. Signore della gloria, aiutaci a vivere le nostre celebrazioni lavando i piedi stanchi degli ultimi, ospitando nel cuore e nelle case i bisognosi di oggi. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T. Amen. T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia! SESTA STAZIONE IL RISORTO SI MOSTRA VIVO AI DISCEPOLI C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo. T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo. DAL VANGELO DI LUCA (Lc 24,36-43). Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse: "Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho". Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: "Avete qui qualche cosa da mangiare?". Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. COMMENTO La paura del fantasma, il pregiudizio dell'impossibile impediscono di accettare la realtà. E Gesù invita i suoi: «Toccatemi». Ma essi sono ancora titubanti: è troppo bello per essere vero. E Gesù risponde con la richiesta di mangiare con loro. La gioia a questo punto esplode. L'incredibile si fa palpabile, il sogno si fa segno. Allora è proprio vero? Allora non è proibito sognare? Sognare che l'amore vince sull'odio, che la vita vince la morte, che l'esperienza vince la diffidenza. È vero, Cristo è vivo! La fede è vera, possiamo fidarci: è il Risorto! Per conservare la freschezza della fede,

13 SUSSIDIO FAMIGLIA _ PARROCCHIA S. CUORE PAG. 13 occorre rinascere ogni alba; occorre accettare la sfida di passare, come gli apostoli nel cenacolo, dal terrore alla sicurezza, dall'amore pauroso all'amore coraggioso. PREGHIAMO Gesù Risorto, donaci di trattarti come il Vivente. E liberaci dai fantasmi che di te ci costruiamo. Rendici atti a presentarci come tuoi segni, perché il mondo creda. T. Amen. T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia! SETTIMA STAZIONE IL RISORTO DÀ IL POTERE DI RIMETTERE I PECCATI C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo. T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo. DAL VANGELO DI GIOVANNI (Gv 20,19-23). La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi". Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: "Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi". COMMENTO Il terrore chiude. L'amore apre. E l'amore entra anche a porte chiuse. L'Amore risorto entra. Incoraggia. E dona. Offre il suo soffio di vita, lo Spirito Santo, vita del Padre e del Figlio. Lo offre non come una cassaforte da vigilare, ma come un'aria nuova da comunicare. Aria nuova nel mondo; i peccati non sono rocce insuperabili. Dunque è possibile ringiovanire. Il soffio dei Risorto è oggi ricevuto nel sacramento della riconciliazione: «Sei nuova creatura; va' e porta aria nuova dovunque». PREGHIAMO Vieni, o Spirito santo. Sii l entusiasmo del Padre e del Figlio in noi, che nuotiamo nella noia e nel buio. Spingici verso la giustizia e la pace e sbloccaci dalle nostre capsule di morte. Soffia su queste ossa inaridite e facci passare dal peccato alla grazia. Rendici donne e uomini entusiasti, rendici esperti della Pasqua. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T. Amen. T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia!

14 OTTAVA STAZIONE IL RISORTO CONFERMA LA FEDE DI TOMMASO C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo. T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo. DAL VANGELO DI GIOVANNI (Gv 20,24-29) Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!». COMMENTO Tommaso conserva dentro il cuore l'atroce dubbio: ma può mai essere? Provvidenziali il suo dubbio e la sua ironia, perché hanno curato preventivamente i nostri dubbi e le nostre facili ironie. «Vieni qui, Tommaso, metti il tuo dito, stendi la tua mano». Il dubbioso, ma onesto, si arrende e la luce dello Spirito fa il resto: «Mio Signore, mio Dio!». La fede è scommettere sull'inconcepibile, ben sapendo che Dio è totalmente altro. È accettare il mistero. Che non significa rinunciare a ragionare, ma ragionare in alto e in avanti. Fede è credere al sole quando si è nel buio, all'amore quando si vive nell'odio. É salto sì, ma fra le braccia di Dio. Con Cristo tutto è possibile. La ragione della vita è la fede nel Dio della vita, la certezza che quando tutto crolla, lui non viene meno. PREGHIAMO O Gesù risorto, la fede non è facile, ma rende felici. La fede è fidarsi di te nelle tenebre. La fede è affidarsi a te nelle prove. Signore della vita, aumenta la nostra fede. Donaci la fede, che ha radice nella tua Pasqua. Donaci la fiducia, che è il fiore di questa Pasqua. Donaci la fedeltà, che è il frutto di questa Pasqua. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T. Amen. T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia! NONA STAZIONE IL RISORTO SI INCONTRA CON I SUOI AL LAGO DI TIBERIADE C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo. T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo. DAL VANGELO DI GIOVANNI (Gv 21,1-9.13). Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: "Veniamo

15 SUSSIDIO FAMIGLIA _ PARROCCHIA S. CUORE PAG. 15 anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla. Quando già era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: "Figlioli, non avete nulla da mangiare?". Gli risposero: "No". Allora disse loro: "Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: "È il Signore!". Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. COMMENTO Il Risorto si incontra sui crocicchi del quotidiano: case, locande, strade, lago. Si inserisce nelle pieghe dei drammi e delle speranze degli uomini e vi porta un soffio di giovinezza moltiplicando i beni, soprattutto quando pare che le speranze umane siano al capolinea. E i pesci straripano; e il convito si può imbandire. Qui, presso il lago, si apprende la nuova legge di vita: soltanto dividendo si moltiplica. Per moltiplicare i beni bisogna saperli condividere. Per capitalizzare veramente bisogna solidarizzare pienamente. Quando io ho fame è un problema personale, quando l'altro ha fame è un problema morale. Cristo ha fame in più della metà del genere umano. Credere in Cristo è diventare capaci di far risorgere chi è ancora nella tomba. PREGHIAMO Gesù Risorto, apparendo risorto per quaranta giorni, non ti sei mostrato il Dio vittorioso tra fulgori e con tuoni, ma il Dio semplice dell ordinario, che ama celebrare la Pasqua anche sulla riva di un lago. Tu siedi alle nostre mense di uomini sazi ma vuoti. Siedi alle mense degli uomini poveri che hanno ancora speranza. Facci testimoni della tua Pasqua nel quotidiano. E il mondo che tu ami sarà modellato sulla tua Pasqua. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T. Amen. T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia! DECIMA STAZIONE IL RISORTO CONFERISCE IL PRIMATO A PIETRO C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo. T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo. DAL VANGELO DI GIOVANNI (Gv 21, 15-17) Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: "Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?". Gli rispose: "Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene". Gli disse: "Pasci i miei agnelli". Gli disse di nuovo: "Simone di Giovanni, mi vuoi bene?". Gli rispose: "Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene". Gli disse: "Pasci le mie pecorelle". Gli disse per la terza volta: "Simone di Giovanni, mi vuoi bene?". Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: "Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene". Gli rispose Gesù: "Pasci le mie pecorelle".

16 COMMENTO «Simone di Giovanni, mi ami tu?». É quasi un Cantico dei cantici del Nuovo Testamento. Per tre volte il Risorto domanda a Pietro: «Mi ami?». Il Cristo è lo sposo dell umanità nuova. Infatti con la sposa condivide tutto: il Padre suo, il Regno, la Madre, il corpo e il sangue nell'eucaristia. Come Pietro, anche noi siamo convocati, chiamati per nome. «Mi ami tu?». E noi, come Pietro che per tre volte lo aveva tradito, ci sentiamo intimoriti nel rispondergli. Ma con lui, con il coraggio che ci viene dallo Spirito suo, gli diciamo: «Tu sai tutto, tu sai che ti amo». Amare significa vedere l'altro come Dio lo ha ideato, e donarsi, donarsi sempre. PREGHIAMO Noi ti ringraziamo, Gesù risorto, per il dono della Chiesa, fondata sulla fede e sull amore di Pietro. Ogni giorno tu interpelli anche noi: «Mi ami tu più di costoro?». A noi, con Pietro e sotto Pietro, affidi la costruzione del tuo Regno. E noi ci affidiamo a te. Persuadici, Maestro e datore di vita, che soltanto se amiamo saremo pietre vive nell edificare la Chiesa; e soltanto con il nostro sacrificio la faremo crescere nella tua verità e nella tua pace. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T. Amen. T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia! UNDICESIMA STAZIONE IL RISORTO AFFIDA AI DISCEPOLI LA MISSIONE UNIVERSALE C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo. T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo. DAL VANGELO DI MATTEO (Mt 28, 16-20) Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato. Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. E Gesù, avvicinatosi, disse loro: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo". COMMENTO Essere chiamati è un onore. Essere mandati è un impegno. A ogni convocazione succede una missione: «Io sarò sempre con voi, e voi agirete in nome mio». Compito schiacciante, se lo si considera sulle spalle dell'uomo. Non è energia umana, è sinergia divino-umana. «Io sono con voi, non abbiate paura». I compiti sono diversi, la missione è unica: far propria la causa di Gesù, ciò per cui egli è vissuto e si è offerto: il Regno di giustizia, amore, pace. Andate dovunque, su tutte le strade e in tutti i luoghi. Occorre dare la bella notizia che tutti attendono. PREGHIAMO Gesù risorto, giunge confortante la tua promessa: «Io sono con voi tutti i giorni». Da soli non siamo capaci di portare il minimo peso con perseveranza. Noi siamo la debolezza, tu sei la forza. Noi

17 SUSSIDIO FAMIGLIA _ PARROCCHIA S. CUORE PAG. 17 siamo l'incostanza, tu sei la perseveranza. Noi siamo la paura, tu sei il coraggio. Noi siamo la tristezza, tu sei la gioia. Noi siamo la notte, tu sei la luce. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T. Amen. T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia! DODICESIMA STAZIONE IL RISORTO SALE AL CIELO C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo. T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo. DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLI (At 1,6-11) Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: "Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?". Ma egli rispose: "Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino agli estremi confini della terra". Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: "Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo". COMMENTO C'è uno stretto rapporto tra terra e cielo. Con l incarnazione il cielo è sceso in terra. Con l'ascensione la terra è ascesa al cielo. Costruiamo la città dell'uomo in terra, per abitare la città di Dio in cielo. La logica della terra ci fa rimanere terra-terra, ma non ci rende felici. La logica dell'ascensione, invece, ci porta dalla terra al cielo: ascenderemo al cielo se faremo ascendere nella vita della terra chi è umiliato e senza dignità. PREGHIAMO Gesù risorto, sei andato a prepararci un posto.. a che i nostri occhi siano fissi là dove è l eterna gioia. Guardando alla Pasqua piena, noi ci impegneremo a realizzare sulla terra la Pasqua per ogni uomo e per tutto l uomo. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T. Amen. T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia! TREDICESIMA STAZIONE CON MARIA IN ATTESA DELLO SPIRITO C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo. T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo.

18 DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLI (At 1,12-14). Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato. Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C'erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo. Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui. COMMENTO La madre di Gesù, presente dall'inizio, non può mancare al culmine. Nel Magnificat aveva cantato il Dio della pasqua che dava alla storia un volto umano: «Ha rimandato i ricchi, ha deposto i potenti, ha messo al centro i poveri, ha innalzato gli umili». Ora veglia con gli amici di Gesù per l'inizio dell'aurora nuova. Anche i cristiani sono in regime di veglia, con Maria. Essa ci educa a tenere le mani giunte per saper tenere le mani aperte, le mani offerte, le mani pulite, le mani ferite dall'amore, come quelle del Risorto. PREGHIAMO Gesù, risorto dalla morte, sempre presente nella tua comunità pasquale, effondi su di noi, per intercessione di Maria, ancora oggi, lo Spirito santo tuo e del Padre tuo diletto: lo Spirito della vita, lo Spirito della gioia, lo Spirito della pace, lo Spirito della forza, lo Spirito dell amore, lo Spirito della Pasqua. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T. Amen. T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia! QUATTORDICESIMA STAZIONE IL RISORTO MANDA AI DISCEPOLI LO SPIRITO PROMESSO C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo. T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo. DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLI (At 2,1-6) Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi. Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua. COMMENTO Lo Spirito promesso viene e trasforma tutto quello che tocca. Tocca il grembo di una vergine, ed ecco diventa madre. Tocca un cadavere umiliato, ed ecco il corpo risuscita. Tocca una folla di uomini ed ecco un corpo di credenti pronti a tutto, fino al martirio. La Pentecoste è il soffio che dona slancio in un mondo piatto di mediocrità, monotono e senza speranza nel futuro. La Pentecoste è fuoco, è entusiasmo. Il sole che tramonta oggi spunterà più bello domani. La notte non spegne il

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