LA SEGNALETICA DI SICUREZZA
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1 Università degli Studi di Napoli FEDERICO II Facoltà di Ingegneria LABORATORIO DI CANTIERE a.a LA SEGNALETICA DI SICUREZZA
2 SEGNALETICA DI SICUREZZA Il D.Lgs. 81/2008 nel Titolo V agli artt ha recepito la direttiva 92/58/CEE in materia di segnaletica relativa alla sicurezza e alla salute nei luoghi di lavoro, riprendendo il D. Lgs. 14 agosto 1996, n 493: Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro. Il T.U. definisce, all'art. 162, la segnaletica di sicurezza e salute una segnaletica che, riferita ad un oggetto, ad una attività o ad una situazione determinata, fornisce una indicazione o una prescrizione concernente la sicurezza o la salute sul luogo di lavoro, e che utilizza, a seconda dei casi, un cartello, un colore, un segnale luminoso o acustico, una comunicazione verbale o un segnale gestuale.
3 NORMATIVA VIGENTE Gli Allegati dal XXIV al XXXII dettano le prescrizioni per la segnaletica di sicurezza, comprendendo: Prescrizioni generali per la segnaletica di sicurezza; Prescrizioni generali per i cartelli segnaletici; Prescrizioni per la segnaletica dei contenitori e delle tubazioni; Prescrizioni per la segnaletica destinata ad identificare e ad indicare l ubicazione delle attrezzature antincendio; Prescrizioni per la segnalazione di ostacoli e di punti di pericolo per la segnalazione delle vie di circolazione; Prescrizioni per i segnali luminosi; Prescrizioni per i segnali acustici; Prescrizioni per la comunicazione verbale; Prescrizioni per i segnali gestuali.
4 SEGNALETICA DI SICUREZZA La segnaletica svolge un ruolo importante per la sicurezza: un appropriato segnale, infatti, trasmette con immediatezza un messaggio che fornisce un utile indicazione in merito a divieti, obblighi di comportamento, pericoli, informazioni, ubicazione dei mezzi antincendio e di soccorso, vie di fuga. L impiego della segnaletica di sicurezza ha lo scopo di: Avvisare di un pericolo o di un rischio; Vietare comportamenti pericolosi; Prescrivere comportamenti necessari per tutelare gli esposti ai rischi; Dare indicazioni concernenti le uscite di sicurezza o i mezzi di soccorso.
5 SEGNALETICA DI SICUREZZA Sono previsti vari tipi di segnale: segnale di divieto: vieta un comportamento che potrebbe causare pericolo; segnale avvertimento: avverte di un rischio o pericolo; segnale di prescrizione: prescrive un comportamento; segnale salvataggio o soccorso: indicazioni su uscite di sicurezza o mezzi di soccorso; segnale di informazione: dettaglio informativo.
6 COLORAZIONE E FORMA DELLA SEGNALETICA IN RELAZIONE ALLE INDICAZIONI CHE DEVE FORNIRE COLORE FORMA SIGNIFICATO E SCOPO INDICAZIONI E PRESCRIZIONI Segnali di divieto Atteggiamenti pericolosi Pericolo-Allarme Alt, Arresto, Dispositivi di emergenza Sgombero ROSSO GIALLO o Giallo Arancio AZZURRO VERDE Materiali e attrezzature antincendio Segnali di Avvertimento Identificazione e ubicazione Attenzione, Cautela, Verifica Obbligo o azione specifica, Segnali di Prescrizione Obbligo di portare un mezzo di sicurezza personale Segnali di Salvataggio Porte, Uscite, Percorsi, o di Soccorso Materiali, Postazioni, Locali Situazione di Sicurezza Ritorno alla normalità
7 SCOPI DELLA SEGNALETICA DI SICUREZZA Avvertire di un rischio o di un pericolo le persone esposte Vietare comportamenti pericolosi Prescrivere indicazioni e comportamenti ai fini della sicurezza Indicare le uscite di sicurezza attivare rapidamente e chiaramente l attenzione su eventuali oggetti e situazioni che comportano rischi o che possono dare origine a pericoli
8 SEGNALETICA DI SICUREZZA Sono considerati segnali di sicurezza: segnali acustici segnali sonori in codice comunicazione verbale segnale gestuale convenzionale La segnaletica può essere permanente o occasionale. Come tutti gli altri strumenti o dispositivi per la sicurezza, anche la segnaletica deve avere dei requisiti particolari che la rendono sostituibile o integrativa a seconda dell'utilizzo e della collocazione che può trovare all'interno di un'azienda.
9 SEGNALETICA PERMANENTE I cartelli che rappresentano divieti, avvertimenti, prescrizioni, segnali di salvataggio o di soccorso devono essere permanenti. I cartelli che indicano l'ubicazione o individuano gli strumenti antincendio possono anche essere sostituiti dai colori di sicurezza.
10 SEGNALETICA OCCASIONALE La segnalazione occasionale comprende quella relativa alle situazioni di pericolo, la messa in allerta del personale per compiere una ben determinata operazione e l'evacuazione immediata di tutte le persone che si trovano all'interno dei locali aziendali. Indica: Segnalazione eventi pericolosi; Richiesta di azione specifica; Sgombero urgente; Guida manovre rischiose con segnali gestuali e verbali.
11 SEGNALETICA OCCASIONALE Per questo tipo di segnaletica possono essere utilizzati: dispositivi acustici; luminosi; comunicazioni verbali. Quest'ultima modalità di avviso deve essere impiegata per guidare nelle manovre le persone che effettuano una serie di operazioni che comportano un rischio.
12 REQUISITI DELLA SEGNALETICA DI SICUREZZA I cartelli devono essere costituiti di materiale il più possibile resistente agli urti, alle intemperie ed alle aggressioni dei fattori ambientali. I pittogrammi devono essere il più semplici possibili. Il materiale dei cartelli deve essere il più possibile resistente agli urti ed alle intemperie. Le dimensioni e le proprietà colorimetriche e fotometriche devono essere tali da garantire una buona visibilità. Per le caratteristiche cromatiche e fotometriche dei materiali si devono consultare le norme di buona tecnica UNI 7543 ISO 3864.
13 OBBLIGHI DATORE DI LAVORO La segnaletica deve essere adottata dal datore di lavoro quando, in seguito alla valutazione dei rischi, viene stabilito che questi rischi non possono essere evitati o limitati con misure, metodi, mezzi tecnici di protezione o attraverso un'organizzazione differente del lavoro da compiere. Il datore di lavoro informa di tutte le misure adottate e da adottare circa la segnaletica di sicurezza il R.L.S. e i lavoratori. Qualora sia necessario fornire mediante la segnaletica di sicurezza indicazioni relative a situazioni di rischio non specificatamente considerate dalla normativa, il datore di lavoro deve adottare le misure necessarie, anche in riferimento alla normativa nazionale di buona tecnica, secondo le particolarità del lavoro.
14 OBBLIGHI DATORE DI LAVORO Il datore di lavoro provvede affinché il R.L.S. e i lavoratori ricevano una formazione adeguata sul significato della segnaletica di sicurezza, in particolare quando questa implica l uso di gesti o di parole. Qualora l'efficacia della segnaletica sia compromessa da circostanze che attengono l'errata collocazione dei segnali o il cattivo funzionamento delle apparecchiature, il datore di lavoro deve individuare le cause di inefficacia del segnale e rimuoverle attraverso delle misure che possono riguardare: la riprogettazione, la manutenzione (pulizia, riparazione o sostituzione) e la verifica del funzionamento.
15 SANZIONI Il datore di lavoro che non adegua la cartellonistica viene punito con l arresto da 3 a 6 mesi o con l ammenda da a Il datore di lavoro che non effettua informazione e formazione viene punito con l arresto da 2 a 4 mesi o con l ammenda da 750 a
16 EFFICACIA DELLA SEGNALETICA Il numero e l ubicazione dei mezzi o dei dispositivi segnaletici da sistemare è in funzione dell entità dei rischi, dei pericoli o delle dimensioni dell area da coprire. Nell'utilizzo delle segnalazioni non devono mai verificarsi situazioni di conflitto tra due diversi segnali o dispositivi, pertanto non vanno utilizzati contemporaneamente due segnali luminosi che possono confondersi o due segnali sonori. La segnaletica non deve essere compromessa dalla cattiva progettazione, dal numero insufficiente, dall ubicazione irrazionale, dal cattivo stato o cattivo funzionamento dei mezzi o dei dispostivi di segnalazione.
17 EFFICACIA DELLA SEGNALETICA E da evitare il posizionamento di un numero eccessivo di cartelli troppo vicini gli uni agli altri. A parità di efficacia e a condizione che si provveda ad una azione specifica di informazione e formazione al riguardo, è ammessa libertà di scelta fra: un colore di sicurezza o un cartello, per segnalare un rischio di inciampo o caduta con dislivello; segnali luminosi, segnali acustici o comunicazione verbale; segnali gestuali o comunicazione verbale.
18 MANUTENZIONE I mezzi e i dispositivi segnaletici devono, a seconda dei casi, essere regolarmente puliti, sottoposti a manutenzione, controllati riparati, e, se necessario, sostituiti, affinché conservino le loro proprietà intrinseche o di funzionamento.
19 MISURE PARTICOLARI Qualora i lavoratori interessati presentino limitazioni delle capacità uditive o visive, eventualmente a causa dell uso di mezzi di protezione personale, devono essere adottate adeguate misure supplementari o sostitutive.
20 POSIZIONAMENTO CARTELLI SEGNALETICI La segnaletica non deve essere compromessa dalla presenza di altri segnali che possano turbarne la visibilità, pertanto: - evitare di posizionare molti cartelli troppo vicini tra loro; - non utilizzare contemporaneamente due segnali che possano ingenerare confusione. In caso di rischio generico, è sufficiente posizionarli all ingresso alla zona interessata. Nel caso di un rischio specifico o di un oggetto che s intende segnalare, i cartelli devono essere posizionati nelle immediate adiacenze del rischio o dell oggetto medesimo.
21 ILLUMINAZIONE CARTELLI SEGNALETICI Affinché sia garantita la percorribilità in sicurezza di passaggi, uscite e vie di esodo, in situazioni di emergenza, la relativa segnaletica deve essere adeguatamente alimentata da una apposita sorgente elettrica, distinta da quella ordinaria (ad esempio, batteria a ricarica automatica), in grado di assicurare un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux.
22 DIMENSIONI DEI CARTELLI La grandezza del cartello deve essere tale poter essere letta ad una prefissata distanza. La relazione che lega la superficie alla distanza alla quale il cartello deve essere leggibile è del tipo: A > L 2 /2000 A = superficie del cartello in mq L = distanza, in metri, alla quale il cartello deve essere ancora riconoscibile. La formula è applicabile fino ad una distanza L di 50 m: un cartello avente dimensioni di 1,30 x 1,85 m, di superficie pari a 0,024 mq, può essere utilizzato per una distanza massima di 24 m.
23 CONDIZIONI DI IMPIEGO DEI CARTELLI I cartelli vanno sistemati tenendo conto: eventuali ostacoli; altezza e posizione appropriata rispetto all angolo di visuale; ingresso alla zona interessata; immediate vicinanze di un rischio specifico; in prossimità di un oggetto che si intende segnalare. In caso di scarsa illuminazione naturale è opportuno utilizzare cartelli con colori fosforescenti, materiali riflettenti o ricorrere all illuminazione artificiale (di emergenza). Il cartello va rimosso quando non sussiste più la situazione che ne giustificava la presenza.
24 CARTELLI DI DIVIETO Forma rotonda Pittogramma nero su fondo bianco Bordo e banda rossi, per il 35% della superficie Banda verso il basso da sinistra a destra con inclinazione di 45
25 CARTELLI DI AVVERTIMENTO Forma triangolare Pittogramma nero su fondo giallo Il giallo ricopre il 50% della superficie del cartello Bordo nero
26 CARTELLI DI PRESCRIZIONE Forma rotonda Pittogramma bianco su fondo azzurro Il colore azzurro ricopre il 50% della superficie del cartello
27 CARTELLI DI SALVATAGGIO Forma quadrata o rettangolare Pittogramma bianco su fondo verde Il colore verde ricopre almeno il 50% della superficie
28 CARTELLI PER LE ATTREZZATURE ANTINCENDIO Forma quadrata o rettangolare Pittogramma bianco su fondo rosso Il colore rosso ricopre almeno il 50% della superficie
29 SEGNALAZIONE SOSTANZE PERICOLOSE L identificazione di recipienti o tubazioni per sostanze pericolose deve essere effettuata mediante simboli previsti dalla normativa vigente in materia di etichettatura delle sostanze pericolose. T+/T C Xn/Xi E F+/F O N
30 SEGNALAZIONE SOSTANZE PERICOLOSE L'etichettatura può essere sostituita da cartelli di avvertimento che riportino lo stesso pittogramma o lo stesso simbolo. sostanze velenose sostanze corrosive o irritanti sostanze nocive materiale esplosivo materiale infiammabile materiale comburente L'etichettatura può essere completata da ulteriori informazioni, quali il nome o la formula della sostanza o del preparato pericoloso, e da dettagli sui rischi connessi, con le frasi di rischio e i consigli di sicurezza previsti dalle norme sull etichettatura.
31 SEGNALAZIONE DI OSTACOLI E DI ZONE PERICOLOSE Per segnalare i rischi di urto contro ostacoli, di caduta da parte delle persone vanno impiegate bande gialle e nere o bianche e rosse. Le sbarre gialle/nere o rosse/bianche devono avere un inclinazione di 45 e dimensioni più o meno uguali tra loro. Si possono impiegare transenne mobili o nastri segnaletici.
32 SEGNALAZIONE VIE DI CIRCOLAZIONE Le vie di circolazione dei veicoli, nell ambito di ambienti ad uso promiscuo (pedonale e carrabile) devono essere chiaramente segnalate con strisce continue di colore bianco o giallo.
33 SEGNALI LUMINOSI La luce emessa deve produrre un contrasto luminoso adeguato senza provocare abbagliamento per intensità eccessiva. La superficie luminosa che emette il segnale può essere di colore uniforme o recare un simbolo su un fondo. Il colore uniforme deve corrispondere alla tabella dei significati dei colori riportata nell allegato XXIV. Lanterna luminosa
34 SEGNALI ACUSTICI Il segnale acustico deve avere un livello sonoro nettamente superiore al rumore di fondo, in modo da essere udibile, senza essere eccessivo o doloroso. Deve essere facilmente riconoscibile in rapporto alla durata degli impulsi e alla separazione fra impulsi e serie di impulsi. La frequenza elevata andrà impiegata per segnalare un livello di pericolo più elevato o una maggiore urgenza dell intervento o dell azione sollecitata. Il suono di un segnale di sgombero deve essere continuo.
35 COMUNICAZIONE VERBALE La comunicazione verbale s instaura tra un parlante o un emettitore e uno o più ascoltatori. I messaggi verbali devono essere il più possibile brevi, semplici, chiari. La comunicazione verbale può essere diretta, impiego della sola voce, o indiretta, impiego di un mezzo di diffusione appropriato. Le persone interessate devono conoscere bene il linguaggio utilizzato per essere in grado di pronunciare e comprendere correttamente il messaggio verbale ed adottare, di conseguenza, un comportamento adeguato nel campo della sicurezza e della salute.
36 SEGNALI GESTUALI Un segnale gestuale deve essere: semplice; ampio; facile da eseguire; nettamente distinto da un altro segnale gestuale. La persona che emette i segnali, segnalatore, impartisce le istruzioni di manovra al destinatario dei segnali, operatore. Il segnalatore deve rivolgere la propria attenzione esclusivamente al comando delle manovre. L operatore deve individuare rapidamente il segnalatore Il segnalatore deve indossare uno o più elementi di riconoscimento che devono essere in colore vivo ed unico.
37 SEGNALI GESTUALI I gesti convenzionali sono catalogati in: Gesti generali Movimenti verticali Movimenti orizzontali Gesti di pericolo L impiego contemporaneo delle due braccia va sempre compiuto in modo simmetrico e per un singolo segnale.
38 GESTI GENERALI Inizio Attenzione, Presa di comando Alt Interruzione, fine movimento Fine delle operazioni
39 MOVIMENTI VERTICALI Sollevare Abbassare Distanza verticale
40 MOVIMENTI ORIZZONTALI Avanzare Retrocedere Distanza orizzontale A destra o a sinistra
41 GESTI DI PERICOLO Alt o arresto di emergenza I gesti impiegati potranno variare leggermente o essere più particolareggiati, ma il significato e la comprensione devono essere equivalenti.
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