Monitoraggio atmosferico presso la struttura ferroviaria di Santa Croce Reggio Emilia

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1 Sezione Provinciale di Reggio Emilia Servizio Sistemi Ambientali Dipartimento di Sanità Pubblica Servizio Igiene e Sanità Pubblica Direzione Monitoraggio atmosferico presso la struttura ferroviaria di Santa Croce Reggio Emilia Relazione a cura di: Luca Torreggiani Arpa Rete di Monitoraggio Qualità dell Aria Maurizio Poli Arpa - Servizio Sistemi Ambientali Luberto Ferdinando Ausl Servizio di Epidemiologia Sghedoni Stefano Ausl- Servizio Igiene e sanità pubblica Agosto 215

2 1. Obiettivi dell indagine La campagna di monitoraggio è stata svolta all interno della struttura ferroviaria di via Talami dal 2/5/215 al 2/215, nel punto indicato sulla mappa seguente. Figura 1 Ubicazione del Laboratorio Mobile. 2

3 L area oggetto dell indagine è una struttura ferroviaria adibita a deposito, rifornimento, manutenzione, pulizia, accensione e transito dei treni locali. L'area si trova adiacente alle zone residenziali di via Argonne, via Talami, via Veneri, via Cefalonia e via Adua. Le stazioni prese di raffronto per l indagine sono le due stazioni fisse della rete regionale di monitoraggio della qualità dell aria presenti nel comune di Reggio Emilia: - San Lazzaro: stazione di fondo urbano (parco) - V.le Timavo: stazione di traffico urbano (circonvallazione) L indagine è volta a valutare i seguenti obiettivi. Il primo obiettivo consiste nel caratterizzare la qualità dell aria all interno dell area in oggetto adiacente ai quartieri residenziali di Santa Croce. Si tratta dunque di verificare il rispetto dei valori limite definiti dal D.Lgs. 155/21 ed eventuali scostamenti significativi rispetto ai valori rilevati dalle due stazioni di riferimento sopra citate. Il secondo obiettivo consiste nel valutare la presenza di eventuali impatti sulla matrice aria generati dall attività svolta all interno della struttura ferroviaria. In altri termini verificare nel modo più dettagliato possibile eventuali contributi dovuti alla combustione generata dai motori dei locomotori in uso nell area d indagine.

4 2. Caratterizzazione della qualità dell aria La campagna di monitoraggio si è svolta in un periodo in cui l atmosfera consente una buona dispersione degli inquinanti e dunque non si generano situazioni di accumulo come nel periodo invernale. A testimonianza di ciò basta osservare le concentrazioni di particolato PM1 che si sono mantenute su valori inferiori alla metà del valore limite giornaliero per tutta la durata della campagna di monitoraggio. 75 PM1 PM2.5 Valore limite PM /5 28/5 /5 9/ / 2 2 Figura 2 Concentrazione media giornaliera di PM1 e PM2.5 (µg/m ). Dal raffronto con i dati rilevati dalle due stazioni di monitoraggio cittadine si osserva che i dati sono sostanzialmente in linea con quanto atteso per un area residenziale: i valori rilevati sono appena superiori a quelli rilevati nella postazione di fondo urbano (San Lazzaro) e inferiori a quelli della postazione da traffico (V.le Timavo). Più precisamente i valori di PM1 rilevati presso la struttura ferroviaria risultano appena superiori, mediamente di 4 µg/m, a quelli rilevati a San Lazzaro solamente fino al giugno, mentre dopo tale data sono superiori solo di 1 µg/m. Poiché il giugno corrisponde al termine delle scuole e dopo tale data si è avuta una riduzione nell offerta di trasporto passeggeri, si può 4

5 ipotizzare che quella piccola differenza possa essere attribuibile alle PM1 generate dalla struttura ferroviaria. Si tratta comunque di un contributo contenuto tale da non destare preoccupazione. 4 Struttura ferroviaria S. LAZZARO TIMAVO /5 27/5 28/5 29/5 /5 1/5 2/ 4/ / 8/ 9/ 1 / 1 14/ 1 1/ 1 / 19/ 2/ 2 22/ 2 Figura Concentrazione media giornaliera di PM1 confrontata con le stazioni di riferimento presenti a Reggio Emilia (µg/m ). Si precisa che con la strumentazione a disposizione sul laboratorio mobile non è possibile raccogliere informazioni relativamente alle polveri con dettaglio temporale dell ordine dell ora, ma solo il valore medio giornaliero: da ciò ne consegue l impossibilità di valutare picchi di polvere di breve durata. La normativa infatti prevede per le polveri un valore limite giornaliero di 5 µg/m e un valore limite di media annuale di 4 µg/m ; non sono previsti valori limite orari. Diversamente per gli inquinanti gassosi la rilevazione è effettuata in continuo con misurazione dei valori di inquinamento in tempo reale. Il dato viene poi archiviato dal computer di stazione con frequenza oraria come previsto dalla normativa. Infatti i valori limite per gli inquinanti gassosi in aria ambiente sono espressi su media oraria, media 8 ore, media giornaliera o media annuale. 5

6 Per tutti gli inquinanti monitorati si è verificato il rispetto, per l intero periodo di misurazione, dei valori limite che la normativa impone per gli inquinanti rilevati. Nei grafici seguenti vengono riportati i valori medi orari rilevati presso la struttura ferroviaria e raffrontati con gli analoghi valori rilevati presso la stazione urbana da traffico di V.le Timavo che è quella che presenta i valori più elevati sul territorio reggiano. Per quel che concerne il monossido di carbonio si osservano valori inferiori a 1 volte il valore limite sulle 8 ore (1 mg/m ). 5. Struttura ferroviaria V.le Timavo (RE) /5 28/5 /5 9/ / 2 2 Figura 4 Massima conc. giornaliera delle medie 8 ore di monossido di carbonio (mg/m ). Per quel che concerne il benzene si osservano valori molto contenuti e inferiori al valore limite annuale (5 µg/m ). 5. Struttura ferroviaria V.le Timavo (RE) /5 28/5 /5 9/ / 2 2 Figura 5 Concentrazione media giornaliera di benzene (µg/m ).

7 Per quel che concerne il biossido di zolfo si osservano valori molto bassi (il valore limite è di 5 µg/m ). Questo inquinante non è rilevato presso la stazione di V.le Timavo. 5. Struttura ferroviaria Struttura ferroviaria /5 28/5 /5 9/ / 2 2 Figura Massima conc. giornaliera delle medie orarie di biossido di zolfo (µg/m ). Gli inquinanti che mostrano concentrazioni più elevate sono gli ossidi di azoto: monossido di azoto e biossido di azoto. Il monossido di azoto, inquinante primario generato dalla combustione, è instabile e si ossida in atmosfera trasformandosi presto in biossido di azoto. Per tal motivo solo per il biossido di azoto è previsto un limite normativo, che è pari a 2 µg/m come media oraria e a 4 µg/m come media annuale. 14 Struttura ferroviaria V.le Timavo San Lazzaro /5 27/5 28/5 29/5 /5 1/5 2/ 4/ / 8/ 9/ 1 / 1 14/ 1 1/ 1 / 19/ 2/ 2 22/ 2 Figura 7 Massima conc. giornaliera delle medie orarie di biossido di azoto (µg/m ). 7

8 Si osserva che i valori massimi orari del biossido di azoto raggiunti nella giornata sono simili a quelli rilevati nella stazione di V.le Timavo e non a quella di parco urbano di San Lazzaro e questo fa sì che l area in esame sia maggiormente assimilabile ad una condizione di traffico urbano piuttosto che residenziale. Interessante osservare che, nonostante i valori massimi orari raggiunti dalle due stazioni raffrontate in Figura 7 (laboratorio mobile e V.le Timavo) siano molto simili in ogni giornata, essi vengono però raggiunti in orari differenti proprio perché generati da fonti di pressione diverse. Si riporta l andamento orario dell NO2 relativo alla settimana dal 1 al 7 giugno 215 a titolo esemplificativo 1. Settimana dal al struttura ferroviaria V.le Timavo lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato domenica Figura 8 Concentrazione oraria del biossido di azoto dal 1 al 7 giugno (µg/m ). 1 Resta ferma la disponibilità a fornire i dati nella loro totalità su richiesta. 8

9 Infine, il laboratorio mobile ha rilevato anche l ozono, inquinante estivo di origine secondaria che si produce in atmosfera solo nel periodo estivo quando le alte temperature e il forte irraggiamento solare innescano reazioni fotochimiche tra inquinanti precursori presenti in aria e l ossigeno in essa presente. Tale inquinante assume pertanto concentrazioni uniformi e diffuse su tutto il territorio di pianura e non ha alcun legame con il contesto dell area monitorata. Nella figura seguente vengono riportate le concentrazioni massime giornaliere delle medie mobili di 8 ore e raffrontate con quelle della stazione di riferimento: si osservano diversi superamenti del valore obiettivo per l ozono con valori di concentrazione identici fra le due stazioni. Struttura ferroviaria S. LAZZARO /5 28/5 /5 9/ / 2 2 Figura 9 Massima conc. giornaliera delle medie mobili su 8h di Ozono (µg/m ). Appare dunque evidente che dal punto di vista normativo non sono emerse condizioni di mancato rispetto dei valore limite imposti dal D.Lgs.155/21, fatta eccezione per l ozono, (inquinante che non assume valore di interesse per la presente indagine). 9

10 . Valutazione degli impatti generati dall attività della struttura ferroviaria sulla matrice aria. Effettuando una analisi più approfondita dei dati è possibile studiare nello specifico l evoluzione temporale degli inquinanti. Si è scelto di riportare qui di seguito le elaborazioni relative alla sola seconda settimana di monitoraggio, in quanto, come già detto, pienamente rappresentativa anche degli altri periodi monitorati CO mg/m Media h 2/ 4/ / 8/ SO2 ug/m Media h 2/ 4/ / 8/ NO2 ug/m Media h 2 2/ 4/ / 8/ Figura 1 Medie orarie di CO, SO2, NO2 dal 1 al 7 giugno. Poiché in questo contesto gli episodi che generano inquinamento sono di breve durata in quanto legati al funzionamento dei locomotori, occorre andare ad analizzare come varia la concentrazione dell inquinante nel corso di ogni ora. Poiché il sistema di acquisizione per gli inquinanti sopra citati registra i dati (valori minimo, medio e massimo) su base oraria e non con 2 Resta ferma la disponibilità a fornire i dati nella loro totalità su richiesta. 1

11 un dettaglio a maggior frequenza, si è scelto di elaborare i valori massimi registrati all interno di ogni ora e di raffrontarli con il valore medio dell ora stessa. Nel caso di una stazione di monitoraggio collocata in un normale contesto urbano la concentrazione di un inquinante non subisce consistenti variazioni nel corso di un ora: in tal caso la concentrazione massima raggiunta nell ora non si discosta più di tanto dalla concentrazione media oraria. Nel caso di una struttura ferroviaria invece si possono verificare dei picchi di inquinamento legati a determinate operazioni che ivi vengono svolte, come ad esempio, l accensione dei mezzi, eventuali transiti, ecc. Tali picchi, se di breve durata, influiranno solo minimamente sulla media oraria. A tal fine si riportano gli stessi grafici della pagina precedente relativi alla stessa settimana nei quali vengono però riportati i valori massimi (e non medi) rilevati in ogni ora per i tre inquinanti presi in esame. Si ricorda che tali massimi non sono normati CO mg/m Max h 2/ 4/ / 8/ SO2 ug/m Max h 2/ 4/ / 8/ NO2 ug/m Max h 1 2/ 4/ / 8/ Figura 11 Valori massimi rilevati all interno di ogni ora di CO, SO2, NO2 dal 1 al 7 giugno. 11

12 Da questi grafici si osserva una maggiore variabilità degli inquinanti, rispetto al valor medio già rappresentato in Figura 1. Mentre per il monossido di carbonio e biossido di zolfo i massimi registrati all interno dell ora permangono comunque al di sotto del valore limite della media oraria, nel caso del biossido di azoto invece si rilevano dei picchi con valori massimi molto più elevati. Interessante notare nell andamento dell NO2 rappresentato in Figura 11 come le giornate festive del 2 e 7 giugno e il sabato pomeriggio del giugno siano pressoché prive di massimi significativi. Nel corso delle 4 settimane di monitoraggio valori istantanei di biossido di azoto superiori ai 2 µg/m si sono verificati nelle seguenti ore raggiungendo i seguenti valori massimi: Data ora Massimo di NO2 in µg/m 2/5/215 : 28 2/5/215 1: 444 2/5/215 14: 51 2/5/215 17: 48 28/5/215 15: 25 29/5/215 8: 44 /215 9: 24 /215 1: 4 /215 11: 29 /215 8: 28 /215 11: 71 /215 14: 28 4//215 7: 25 4//215 11: 274 /215 4: 281 /215 1: 444 8//215 : 47 8//215 1: 2 9//215 8: 277 9//215 9: 22 9//215 1: 48 9//215 11: 29 9//215 14: 292 9//215 1: 8 Data ora Massimo di NO2 in µg/m /215 1: 28 /215 22: 1/215 7: 295 1/215 8: 2 1/215 9: 44 1/215 1: 284 1/215 11: 775 //215 5: 28 1/215 : 278 1/215 1: 428 1/215 : 1 1/215 14: 214 1/215 21: 25 1//215 1: 1//215 1: 248 1/215 : 252 1/215 1: 4 1/215 11: 241 //215 9: 272 //215 14: 1 19//215 14: //215 8: 8 22//215 9: 448 2/215 9: 44 Si precisa altresì che in nessuno degli episodi sopra elencati si è verificato il superamento dei 2 µg/m espressi come media oraria così come la normativa prevede: il superamento è avvenuto solo per alcuni minuti all interno dell ora. Si fa presente inoltre che, all interno di ogni ora sopra elencata, possono essersi verificati uno o più episodi di superamento: il valore riportato rappresenta solo il valore massimo fra i superamenti avvenuti nell ora.

13 Nei grafici seguenti si riportano il valore medio di NO2 (parametro per il quale è previsto un valore limite), il valore massimo di NO2 nell ora e il valore massimo di NOx (ovvero NO2 + NO) nell ora NOX ug/m Max h NO2 ug/m Max h NO2 ug/m Media h / 4/ / Figura Valori medi e massimi rilevati all interno di ogni ora degli ossidi d azoto. Nella stazione da traffico di V.le Timavo i valori massimi all interno di ogni ora di mediazione nella medesima settimana raggiungono i 15 µg/m di NO2 e i 4 µg/m di NOx, valori massimi 4 volte più bassi rispetto alla struttura ferroviaria. Al fine di comprendere meglio come e con che frequenza questi picchi si verificano e si protraggono nel tempo, durante la campagna di monitoraggio è stata effettuata una indagine supplementare, per un periodo limitato di tempo, volta all acquisizione di concentrazioni degli inquinanti minuto per minuto. 1

14 Nel grafico seguente si riporta la concentrazione di biossido di azoto (NO2) e di ossidi di azoto totali (NOx) nell arco di due ore nella giornata di lunedì 22 giugno 215. NOX ug/m NO2 ug/m 2 8: 8:4 1 7: :59 8:2 8: 8:42 1 8:5 8 8: 8:1 8:7 9: 4 2 7:45 7:57 7:48 7:49 7:5 7:51 7:52 7:5 7:54 7:55 7:5 8:8 8:9 8:1 8:11 8: 8:1 8:14 8:15 8:1 8:17 8: 8:19 8:2 8:21 8:22 8:2 8:24 8:25 8:2 8:27 8:28 8:29 8: 8:1 8:2 8: 8:4 8:5 8: 8:7 8:8 8:9 8:4 8:41 8:4 8:59 8:44 8:45 8:4 8:47 8:48 8:49 8:5 8:51 8:52 8:5 8:54 8:55 8:5 8:57 8:58 9:1 9: 9:2 9:4 9:5 9: 9:7 9:8 9:9 9:1 9:11 9: 9:1 9:14 9:15 9:1 9:17 9: 7:7 7:4 7:4 7:4 7:49 7:52 7:55 7:58 8: 8: 8: 8:9 8: 8:15 8: 8:21 8:24 8:2 8:29 8:2 8:5 8:8 8:41 8:44 8:47 8:49 8:52 8:55 8:58 9:1 9:4 9:7 9:1 9: 9:15 9: 9:21 9:24 Figura 1 Medie minuto degli ossidi d azoto dalle 7: alle 9: del 22//215. Come si osserva chiaramente dalle 7:55 alle 8:1 si sono verificati 4 picchi, corrispondenti evidentemente alle accensioni di locomotori: ogni picco ha una durata che non supera i 4 minuti. Nell ora centrale dell esempio sopra riportato abbiamo dunque: - la media oraria di NO2 è stata di 4 µg/m a fronte di un valore limite di 2 µg/m - la media oraria di NOx è stata di 12 µg/m - il valore massimo di NOx nell ora è stato di 8 µg/m - nell ora si sono verificati picchi significativi di NOx, dei quali quello di 8 è stato il più elevato. La situazione descritta in Figura 1 è esemplificativa di una situazione che si verifica in più momenti della giornata: infatti le prime accensioni dei locomotori avvengono verso le 4 di notte, poi segue il periodo sopra descritto, poi vi sono movimentazioni verso mezzogiorno e verso le 15, infine si hanno ulteriori attività dei treni dopo le 17 fino alle 22 di sera. 14

15 Tali dati confermano anche le informazioni raccolte dai tecnici di T-Per: infatti i locomotori che vengono accesi hanno un primo periodo di accelerazione che dura 2/ minuti e poi il motore scende al minimo; successivamente a questo periodo di accensione tutti i dispositivi di controllo e regolazione dell iniezione del carburante entrano in funzione. Infatti anche i dati di monitoraggio evidenziano che non vi sono concentrazioni preoccupanti nel normale esercizio, ma solo picchi di brevissima durata associabili dunque alle accensioni dei locomotori, che si ripetono più volte al giorno. 4. Considerazioni di carattere ambientale La campagna di monitoraggio si è svolta in un periodo in cui l atmosfera consente una buona dispersione degli inquinanti e dunque si può affermare che quanto rilevato sia principalmente inquinamento prodotto localmente. Se la campagna fosse stata condotta in periodo invernale ci sarebbero state condizioni meteo tali da comportare frequenti fenomeni di accumulo degli inquinanti negli strati bassi dell atmosfera che avrebbero portato a maggiori difficoltà di lettura, e interpretazione dei dati rispetto all influenza della struttura ferroviaria, a causa di fattori confondenti di altra origine. Dal punto di vista delle emissioni in atmosfera le strutture ferroviarie non sono sottoposte a normativa specifica che ne regoli le emissioni e dunque non sono sottoposte a vincoli autorizzativi. I valori rilevati non hanno evidenziato nessun mancato rispetto dei valori limite definiti dal decreto legislativo 155/21 in quanto i valori medi orari o giornalieri sono sempre sufficientemente contenuti per tutti gli inquinanti considerati. Da notare che, per quanto riguarda i valori di biossido di azoto, pur rispettando i limiti normativi, l andamento delle concentrazioni rilevate come media, è tale da rendere l area residenziale in esame paragonabile alla situazione, in termini di qualità dell aria, di una zona ad elevato traffico. Il monitoraggio ha evidenziato altresì episodi puntuali di inquinamento dell aria che si ripetono più volte nel corso della giornata, della durata di circa 4 minuti l uno. Tali episodi si verificano verosimilmente in corrispondenza dell accensione a freddo dei locomotori generando concentrazioni di inquinanti in aria significative. Gli ossidi di azoto, intesi come somma di monossido di azoto e biossido di azoto, risultano essere il parametro più critico: vengono infatti Fatta eccezione ovviamente per i valori di omologazione rilasciati dalla fabbrica di produzione. 15

16 raggiunti valori massimi talvolta prossimi al fondo scala strumentale che è pari a 2. µg/m. Le modalità di evoluzione di questi picchi molto intensi di inquinamento di breve durata sono state esaurientemente descritti nei paragrafi precedenti. Si tratta di concentrazioni certamente molto elevate che vengono raggiunte in taluni casi solo per pochi secondi e tendono poi a dissolversi e che si ripetono più volte nella giornata. Dal monitoraggio effettuato si conferma dunque che le criticità legate alla matrice aria nell area indagata, siano da attribuire principalmente alle fasi di accensione dei locomotori. La situazione evidenziata dal monitoraggio descrive in realtà un contesto piuttosto tipico per aree come stazioni ferroviarie o parcheggi di camion. Anche altri monitoraggi svolti in passato da Arpa nei pressi di altre strutture ferroviarie in regione avevano evidenziato concentrazioni analoghe a quelle riscontrate in questa indagine 4. Nel caso della struttura ferroviaria di via Talami la stretta vicinanza alla zona residenziale rende più impattante tale attività. 5. Considerazioni di carattere sanitario L'inquinamento atmosferico rappresenta un importante determinante di salute e causa un aumento di rischio per un ampio spettro di malattie, quali la mortalità per cause naturali e per malattie respiratorie e cardiache. Gli effetti a breve termine o acuti, sui quali è disponibile una enorme bibliografia, mostrano una associazione tra alcuni indicatori di inquinamento atmosferico e aumento della mortalità, dei ricoveri ospedalieri, di altri eventi sanitari acuti e cronici. Gli studi si basano in genere sulle "serie temporali" in cui si studia il rapporto tra le concentrazioni degli inquinanti e gli eventi sanitari che si verificano nella stessa giornata e nei giorni immediatamente successivi. Risultano maggiormente suscettibili i bambini, i malati cronici e la popolazione anziana. Gli effetti cronici derivanti dalle esposizioni di lunga durata all'inquinamento atmosferico sono probabilmente ancora più rilevanti; le stime di questi effetti si basano su ampi studi di coorte condotti dal 199 che hanno dimostrato un aumentato rischio di morte per tutte le cause non traumatiche, per cause cardiovascolari, respiratorie e per tumore del polmone in relazione all'esposizione nel corso della vita alla componente particolata dell'inquinamento atmosferico. 4 Vedasi ad esempio i dati della campagna di San Polo di Torrile (PR), ottobre 24, rilevati dalla Sezione Arpa di Parma. 1

17 Recentemente la IARC di Lione (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), ente di ricerca dell'organizzazione Mondiale della Sanità, ha classificato l'inquinamento atmosferico outdoor come certamente cancerogeno per l'uomo (Gruppo 1) per il tumore del polmone. È stata inoltre osservata una correlazione con un eccesso di rischio per il tumore della vescica. Ovviamente i decessi e i ricoveri ospedalieri rappresentano solo la punta dell'iceberg degli effetti sulla salute, come esemplificato dalla piramide della salute, infatti la frequenza degli eventi è inversamente proporzionale alla loro gravità 5. Gli effetti sono legati all'esposizione e ad ogni incremento di 1 µg/m di particolato corrisponde infatti un incremento percentuale variabile di ricoveri e visite urgenti per malattie cardiovascolari e respiratorie, un maggior accesso presso i servizi di cure primarie e l'utilizzo di farmaci per le stesse patologie, sintomi acuti (sibili, tosse, catarro, ecc.), assenze dalla scuola e dal lavoro e altre conseguenze ben descritte dalla piramide degli effetti. Gli effetti sono dunque noti e attualmente la ricerca si sta concentrando sulla individuazione delle popolazioni maggiormente suscettibili e sullo studio della diversa patogenicità legata alle dimensioni e, soprattutto, alla composizione chimica delle particelle. 5 American Thoracic Society 2; WHO. Air quality guidelines for particle matter, ozone, nitrogen dioxide and sulphur dioxide,

18 Il principale meccanismo d'azione degli effetti acuti è rappresentato dall'infiammazione, con conseguente liberazione di mediatori chimici e di stress ossidativo. Ci sono persone maggiormente suscettibili in relazione a fattori anagrafici o in quanto portatori di patologie. In particolare: L aumento della frequenza respiratoria durante l attività fisica genera una maggiore esposizione agli inquinanti. Come regola generale, i bambini sono maggiormente colpiti a causa della frequenza di respirazione più elevata e del metabolismo più rapido durante l infanzia e l adolescenza. Le patologie preesistenti possono determinare una maggiore suscettibilità e l inquinamento atmosferico può aggravare lo stato dei pazienti affetti da asma, patologie croniche respiratorie, patologie cardiache o arteriosclerosi, diabete, obesità, infiammazioni sistemiche subcliniche, alcune terapie mediche. Le misurazioni effettuate con il mezzo mobile dalla Sezione provinciale di Reggio Emilia dell'arpa Emilia-Romagna all'interno del deposito delle ferrovie TPER e FER mostrano risultati analoghi a quelli rilevati dalle stazioni di rilevamento fisse dell'inquinamento di fondo urbano e da traffico per quanto riguarda le medie giornaliere e le medie orarie di tutti gli inquinanti. Questi valori, pertanto, non indicherebbero un rischio aggiuntivo per la salute della popolazione nelle aree circostanti per quanto riguarda le patologie croniche. La criticità è sicuramente rappresentata dai picchi molto elevati, soprattutto per gli ossidi d'azoto, della durata di circa 4' che si ripetono più volte nel corso della giornata in occasione dell'avvio e del riscaldamento dei motori diesel dei treni. La valutazione dei possibili effetti sulla salute di questi picchi di ossidi di azoto è più complessa. Solitamente i picchi vengono messi in relazione con possibili effetti acuti sulla salute, mentre non dovrebbero avere influenza sugli effetti cronici. Non sono state reperite pubblicazioni scientifiche specifiche con valutazione dell'esposizione di picchi con durata inferiore alla media oraria. Alcuni studi condotti su volontari o su lavoratori esposti nei garage o nei depositi di automezzi hanno rilevato un effetto reversibile sulla funzionalità respiratoria, ma i dati non sono estensibili perché nel primo caso si trattava di soggetti sani e nel secondo caso di soggetti sottoposti a controlli periodici dello stato di salute.

19 I risultati di questi studi e degli studi sugli effetti a breve termine in popolazioni suscettibili, suggeriscono che l'esposizione a un aerosol complesso, contenente anche sostanze irritanti, a concentrazioni così elevate, anche se di breve durata ma ripetuta nel corso della giornata, sia potenzialmente in grado di provocare effetti acuti soprattutto nei bambini, ad es. esacerbazione di attacchi asmatici, o riacutizzazione di patologie, ad es. broncopneumopatia cronica ostruttiva o angina, nei soggetti anziano o predisposti. Pertanto si può concludere che quanto rilevato nelle indagini condotte configura una situazione che indica un sicuro impatto della attività esistente sulla qualità dell'aria e in un area che ad eccezione dell' insediamento ferroviario ha una vocazione prettamente residenziale.. CONCLUSIONI Alla luce delle valutazioni ambientali e sanitarie sopraesposte si ritiene necessario intervenire con adeguati interventi di mitigazione che consentano una riduzione dell inquinamento acustico e delle emissioni per consentire una compatibilità con l abitato tali da ricondurre l area alla sua vocazione residenziale. E pertanto indispensabile un Piano di Risanamento che preveda interventi tecnici e organizzativi in grado di coniugare la tutela dell ambiente, della salute pubblica e la sicurezza dei lavoratori. Tale Piano dovrà essere corredato di cronoprogramma con puntuali tempistiche di intervento. Gli scriventi servizi si rendono fin d ora disponibili per la valutazione degli aspetti di competenza. 19