Come già ci fa intendere l Evangelista, quando dice: con molte altre parabole egli parlava loro del Regno, noi sappiamo che queste due parabole del

Dimensione: px

Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Come già ci fa intendere l Evangelista, quando dice: con molte altre parabole egli parlava loro del Regno, noi sappiamo che queste due parabole del"

Serena Cuomo
7 anni fa
Visualizzazioni

1 Come già ci fa intendere l Evangelista, quando dice: con molte altre parabole egli parlava loro del Regno, noi sappiamo che queste due parabole del Regno non sono le uniche, ce ne sono anche altre. Un altra per esempio è quella del lievito nella pasta. Gesù dice che il Regno dei cieli è come un po di lievito che la massaia mette nella massa di farina e grazie al quale tutta la massa cresce, si amplifica. Che cosa notiamo di particolare da queste parabole, che per il Signore le cose grandi si fanno a partire dalle cose piccole, Lui almeno fa così. Il Regno di Dio, la salvezza di Dio, la sua liberazione non si presenta in maniera eclatante e rumorosa, magnifica e strabiliante come tante volte l uomo spererebbe che fosse, ma la Sua salvezza si realizza a partire dalle piccole cose. Il seme che viene seminato nel campo è una piccolissima cosa, da lui viene fuori il germoglio e poi la pianticella, e poi la spiga e poi il chicco di grano nella spiga e così via. Da un seme vengono numerosissimi altri semi, cosi il seme di senapa è una cosa piccolissima, il più piccolo di tutti i semi che si trovano. Una volta lo riportai dalla Terra Santa per farlo conoscere a chi non lo avesse mai visto! E proprio una cosa minuscola, eppure può diventare una pianta grande come una quercia. Così una piccola quantità di lievito è capace di smuovere una massa grande di farina. Ma ci sono almeno altre due considerazioni da fare a partire da queste parabole. La prima è che il Regno di Dio è seminato ovunque. Prima di affrontare questo discorso forse è bene che ci capiamo sul significato della parola

2 Regno cioè sulla definizione Regno di Dio. Che vuol dire l espressione Regno di Dio? Alcuni lo riferiscono alla Chiesa, la Chiesa sarebbe il Regno di Dio che Gesù è venuto ad instaurare nel mondo. Forse però è limitante dire una cosa del genere, perché del Regno di Dio fa parte anche la Chiesa facciamo parte anche noi, ma il Regno di Dio deborda dai limiti della Chiesa, esce fuori dalla Chiesa. I Padri antichi, i grandi pensatori cristiani dell antichità dicevano che il logos (Parola), che è la Parola incarnata, cioè il Cristo, si manifesta anche in tanti altri semi sparsi ovunque nel mondo. I Padri chiamavano questi semi logos spermaticos, cioè il seme distribuito dappertutto. Quanto è vero! Se noi ci guardiamo attorno ci rendiamo conto che ci sono uomini, donne, situazioni, circostanze, che realizzano il Regno di Dio pur stando fuori dalla Chiesa. Io ho pensato ad uno di questi: il Mahatma Gandhi. Il Mahatma Gandhi era un non cattolico, un non cristiano, apparteneva alla religione Indù. Eppure ha predicato bene la non violenza, ha predicato bene la fratellanza universale, forse aderendo ancor meglio della Chiesa stessa al Vangelo di Gesù Cristo. Per inciso il Mahatma Gandhi diceva una cosa terribile che forse io vi ho già detto e che ripeto stamattina: "io sarei cristiano se non ci fossero i cristiani. Una piccola presunzione da parte sua, però è certamente una affermazione molto grande. Quindi questo Regno di Dio è dappertutto, il Signore penetra ogni realtà, penetra ogni situazione dove vive l uomo e nulla è escluso dalla Sua presenza. Lui ha in pugno o per meglio dire nel cuore la situazione dell uomo, di ogni uomo, di ogni nazione, di

3 ogni realtà. Quando l uomo va a finire nel peccato e va a finire in situazioni gravi come possono essere ad esempio le guerre (forse la situazione più grave) Dio non si dimentica né di chi è in guerra, né di quelli che stabiliscono la guerra. Oppure questi giorni abbiamo davanti a noi la situazione dei migranti e dei profughi, ma quanti altri terremoti e sconvolgimenti ci sono nel mondo, ebbene il Signore non ha abbandonato nessuno, il Signore sta con tutti, conosce e vive in tutte le situazioni. Se noi riusciamo veramente a convertirci a questa idea allora non c è crisi, non c è problematica che possa farci paura. Noi guardiamo al futuro con speranza, perché nel futuro si realizzerà il Regno di Dio, il quale è già in germe in tutte le situazioni: dove è esploso di più e dove ancora deve esplodere ed espandersi, ma il seme è presente dappertutto. Questo ci deve dare fiducia e speranza e ci deve sollecitare all impegno. Un piccolo riferimento anche a questa espressione finale del Vangelo: senza parabole non parlava loro, ma in privato ai suoi discepoli spiegava ogni cosa. Noi siamo i fortunati, coloro che in privato sentono la spiegazione della parabola. Siamo quelli che debbono uscire da questa Chiesa stamattina e portare la certezza che il Regno di Dio è in atto, si sta compiendo e noi siamo parte di quel Regno che cresce, non diminuisce ma cresce. I tempi di Dio non sono i nostri, ricordiamocelo sempre! Noi a volte vorremmo imporre a Dio i nostri ritmi invece Dio sa quello che deve fare e nei tempi che sono necessari.

4 Ma c è un altro aspetto che emerge da queste parabole. Se è vero che il Regno di Dio è in ogni creatura, è vero allora che le nostre relazioni i nostri rapporti devono fondarsi su questa verità: in ognuno di noi c è Dio! Qualche volta quando giudichiamo la realtà lo facciamo senza metterci gli occhiali della Fede, non sappiamo discernere benissimo. Buttiamo via l acqua sporca con il bambino dentro. Invece l acqua sporca va buttata, ma il bambino no, perché in ognuno di noi c è del bene, perché in ognuno di noi c è Dio. Se in qualcuno ancora non si vede perché quel piccolo seme deve ancora rompersi, deve germogliare ancora e quindi portare frutti. Non dobbiamo mai giudicarci gli uni gli altri, perché giudicarci gli uni gli altri significa giudicare Dio, perché ognuno di noi è vaso di Dio. lo diciamo della Madonna, ma lo possiamo dire anche di noi. Vas onorabile diciamo nelle litanie lauretane, ma diciamo anche domus aurea, cioè casa d oro, quindi casa di Dio. Se lo è Lei perché non anche noi che siamo stati battezzati ed abbiamo ricevuto la sua stessa grazia? Grazia di cui lei non aveva bisogno, il Battesimo lo aveva già prima di nascere, prima di essere concepita. Allora attenti bene, poiché ognuno di noi è grembo per il Cristo, giudicare gli altri e condannarli senza nessuno appello, significa giudicare e condannare Cristo, significa giudicare e condannare quello che Dio fa per ognuno e in ognuno. Dobbiamo chiedere al Signore che ci aiuti prima di tutto a leggere la realtà come invasa dal Regno di Dio, noi non possiamo vedere con gli occhi di Dio, ma se mettessimo gli

5 occhiali della Fede vedremmo un pochino meglio e riusciremmo meglio a valutare tutta la realtà. Il Signore ci aiuti a vedere negli altri la parte bella, la parte positiva. Non è facile, lo so, ma non è facile perché è più facile far notare quelli che sono i difetti, le mancanze, le debolezze. Chiediamo questa conversione, perché credo che sia proprio questo che ci manca. Per il resto amiamo Dio, lo cerchiamo, lo preghiamo: forse non abbiamo tanto bisogno di convertirci a Dio quanto di convertirci ai fratelli, a Dio presente in tutti, come dice San Paolo, che opera in tutti e per mezzo di tutti.

Documenti analoghi

Studio Biblico. La Croce di Cristo

Studio Biblico. La Croce di Cristo La Croce di Cristo Infatti mi ero proposto di non sapere fra voi altro, se non Gesù Cristo e Lui crocifisso. Così io sono stato presso di voi con debolezza e con gran timore. La mia parola e la mia predicazione