ISTITUZIONE DELL ENTE DI GOVERNO D AMBITO PER IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO
|
|
- Faustina Deluca
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 PER IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO CATANZARO 13 LUGLIO 2015 ING. DOMENICO PALLARIA DIRIGENTE GENERALE DIP. INFRASTRUTTURE, LL.PP. E MOBILITA
2 Ambito unico regionale La L.R. n. 34/2010 prevede un solo Ambito in sostituzione degli attuali 5 ATO La materia che regola il Servizio Idrico Integrato è il Testo Unico Ambientale (D.Lgs. N.152/2006)
3 D.Lgs. n. 152/ per come modificato dal D.L. n. 113/2014 (c.d. Sblocca Italia ), Gli enti locali, attraverso l'ente di governo dell'ambito, solgonole svolgono le funzioni di organizzazione del servizio idrico integrato, scegliendo la forma di gestione, determinando e modulando le tariffe all'utenza, affidando la gestione secondo le disposizioni della parte terza del decreto (art. 142, c. 3). Una volta affidato il servizio, l Ente di Governo ha il compito di controllare le attività gestionali; L'ente di governo dell ambito territoriale ottimale per il servizio idrico integrato è individuato dalla regione, attraverso una semplice deliberazione (art. 147); La partecipazione degli Enti Locali è obbligatoria (art. 147). La Giunta Regionale approverà a breve uno schema di adesione che dovrà essere deliberata obbligatoriamente dagli Enti nei successivi sessanta giorni;
4 Con D.G.R. n. 183 del 12/06/2015 è stata individuata AUTORITA IDRICA DELLA CALABRIA (a.i.c)...quale Ente di governo dell ambito territoriale ottimale per il servizio idrico integrato, da costituire come appresso indicato, avente personalità giuridica di diritto pubblico, autonomia organizzativa, amministrativa e contabile e un proprio patrimonio. quali funzioni ha l A.I.C.? Le funzioni già attribuite ai cessati enti o autorità d ambito ai sensi della legislazione vigente; Le funzioni di programmazione, organizzazione e controllo sull attività di gestione del servizio idrico integrato, nel rispetto delle determinazioni dell Autorità per l energia elettrica ed il gas. L Autorità Idrica della Calabria esercita le predette funzioni assicurando il necessario raccordo con l Amministrazione regionale.
5 ORgani dell A.I.C. L assemblea Il direttore generale Il revisore unico dei conti
6 COME SI COMPONE L AsSEMBLEA E DA CHI VIENE ELETTA Per lo svolgimento delle propriep attività, l'a.i.c. è dotata di una struttura centrale di livello regionale, articolata in strutture periferiche. Queste ultime operano su zone territoriali coincidenti con gli ambiti delimitati dalla L.R. 3 ottobre 1997, n. 10; In ciascuna zona territoriale opera una Conferenza Territoriale di Zona ( C.T.Z. ) composta dai sindaci dei comuni ricadenti nel corrispondente ambito territoriale; La conferenza è presieduta dal sindaco del comune capoluogo della zona di riferimento, che provvede alla sua convocazione. L assemblea è composta dai sindaci dei quaranta comuni individuati secondo il principio di un adeguata e proporzionale rappresentanza territoriale demografica delle cinque province, sulla base delle risultanze ufficiali i dell ultimo lti censimento: n. 15 comuni della provincia di Cosenza; n. 10 comuni della provincia di Reggio Calabria; n. 7 comuni della provincia di Catanzaro; n. 4 comuni della provincia di Crotone; n. 4 comuni della provincia di Vibo Valentia
7 COME SI COMPONE L AsSEMBLEA E DA CHI VIENE ELETTA I membri dell assemblea restano in carica cinque anni ed eleggono al loro interno un presidente, con funzioni di organizzazione e coordinamento. Lo Statuto dell A.I.C. - da approvarsi secondo criteri specificati - regolamenta il funzionamento dell A A.I.C. e della stessa assemblea, nonché dell eventuale eventuale consiglio direttivo. Alle sedute dell assemblea possono partecipare, senza dirittoitt di voto, l assessore regionale competente e il dirigente generale del dipartimento regionale di riferimento. Per la partecipazione all assemblea non è prevista la corresponsione di alcun compenso, gettone e indennità
8 LE FUNZIONI DELL ASSEMBLEA dell A.I.C. L assemblea svolge funzioni di indirizzo politico/amministrativo dell A.I.C. in coerenza con quanto previsto dalla legislazione nazionale e comunitaria e dalle determinazioni dell AEEGESI. In particolare provvede: All approvazione dello Statuto, che può prevedere un apposito consiglio direttivo; all approvazione e aggiornamento del piano di ambito e dei correlati piani operativi; alla determinazione i della tariffa di base del servizio i di cui all articolo l 154, comma 4, del d.lgs. n. 152/2006, da sottoporre all approvazione della competente autorità nazionale di regolazione del settore; alla definizione degli standard qualitativi del servizio; alla scelta della forma di gestione; all approvazione della convenzione che regola i rapporti con il soggetto gestore del servizio, nonché del relativo disciplinare;
9 LE FUNZIONI DELL ASSEMBLEA dell A.I.C. all approvazione della carta della qualità del servizio che il gestore è tenuto ad adottare; all approvazione dei criteri per la ripartizione delle risorse da destinare agli interventi sulla base delle proposte di ciascuna conferenza di zona; alla regolamentazione dei rapporti con il fornitore d acqua all ingrosso; alla nomina del direttore generale, del revisore unico dei conti, nonché dei membri del consiglio direttivo, qualora previsto dallo Statuto; alla formulazione di indirizzi al direttore generale per l amministrazione dell A.I.C.; all approvazione del programma annuale delle attività e dei bilanci dell ente predisposti dal direttore generale; all approvazione della relazione annuale, predisposta dal direttore generale, sullo stato di attuazionea del programma degli interventi realizzatiati e il raggiungimento degli obiettivi fissati nel piano di ambito.
10 Le funzioni delle conferenze territoriali di zona dell A.I.C. I Sindaci di ciascuna conferenza territoriale di zona, o i loro delegati, si riuniscono al fine di individuare i comuni della rispettiva zona che partecipano all assemblea dell A.I.C.; Ciascuna C.T.Z. dovrà individuare i comuni che compongono l assemblea nel rispetto dei parametri indicati nella tabella di cui all'allegato A : Provincia Comuni capoluogo Comuni ab Comuni ab Comuni ab Comuni ab Totale Cosenza Reggio C Catanzaro Crotone Vibo V Totale
11 Come avviare il tutto? Dall operatività ità del provvedimento, il Presidente della Giunta regionale provvederà: entro trenta giorni, a convocare le C.T.Z. al fine dell individuazione dei comuni che compongono l assemblea dell A.I.C. nei successivi trenta giorni, a convocare l assemblea d insediamento dell A A.I.C. per la nomina del presidente e l approvazione dello statuto. Poteri sostitutivi Nelle ipotesi di accertata inerzia nell adozione degli atti relativi all organizzazione del servizio idrico integrato, il Presidente della Giunta regionale esercita i poteri sostitutivi previsti dagli articoli 147, comma 1-bis, e 152, comma 2, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152
12 COME IMPIEGARE le risorse comunitarie, nazionali e regionali nel prossimo quinquennio QUALI LE CRITICITà DA AFFRONTARE? ISTITUZIONALI DI SISTEMA In generale, lo stato t delle infrastrutture tt esistenti it tinel mezzogiorno d Italia nonconsente di rendere un servizio di qualità ai predetti livelli minimi. Si impongono dunque consistenti investimenti da realizzare in un arco temporale notevolmente concentrato.
13 COME IMPIEGARE le risorse comunitarie, nazionali e regionali nel prossimo quinquennio Il peso di tale vincolo risulta assai più gravoso in Calabria ove è quanto mai necessario destinare ingenti risorse: per incidere sulla eliminazione di inefficienze e carenze infrastrutturali nel ciclo attivo dell acqua acqua, mediante interventi orientati all eliminazione delle perdite, fonti di diseconomie e maggiori costi di gestione per adempiere alle specifiche prescrizioni (peraltro con scadenza già da tempo decorsa) di cui agli artt. 3 e 4 della Direttiva 91/271/CEE e relativa agli agglomerati con numero di abitanti superiore a ovvero superiore a (depurazione acque reflue)
14 ANALISI DI UN CASO REALE DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO IN UN COMUNE DI MEDIA DIMENSIONE (5000<ABITANTI<10.000) ACQUA IMMESSA NELLA RETE DISTRIBUTIVA di cui mc/anno acquistati da SoRiCal da fonti comunali NUMERO UTENTI Laddove effettuato un minimo di censimento delle utenze Numero utenti non registrati 200 Numero contatori malfunzionanti COSTI DEL SERVIZIO IDRICO ,00 così suddivisi: Acquisto acqua da società all ingrosso (SORICAL) ,00 Acquisto energia perfontidiapprovvigionamentoproprie (ENEL) ,00 Spesa annua per servizio depurazione ,00 Interventi di riparazione (rete idrica e fognaria) ,00 PERSONALE ,00 ALTRO ,00 ACQUA CONTURATA mc/anno (60% di perdite) RUOLI EMESSI INCASSI 70% dell emesso (Sulla percentuale di incasso gioca un ruolo fondamentale il fatto che i ruoli vengono emessi dopo due anni).
15 ANALISI DI UN CASO REALE DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO IN UN COMUNE DI MEDIA DIMENSIONE (5000<ABITANTI<10.000) Il gap tra costi e ricavi si attesta, mediamente su valori non inferiori a ,00 Euro/anno ed è destinato ad incrementarsi E facile rilevare che il ruolo emesso non consente di fronteggiare né le spese di approvvigionamento d acqua, né il corrispettivo associato al servizio di depurazione, né tantomeno gli oneri di manutenzione ordinaria
16 Come intervenire? E necessario un intervento strutturale che sicuramente non può riguardare la cieca sostituzione parziale e/o totale della rete distributiva. Occorre concentrarsi sulle cause principali di inefficienza degli impianti: 1) Perdite Tecniche, dovute: - a perdite per rottura delle condotte; (Un livello di perdite è da ritenersi comunque ineliminabile, ma è possibile un recupero di efficienza notevole, tale da giustificare ampiamente i costi da sostenere) - all adeguamento dimensionale delle reti alle effettive esigenze di consumo; (In relazione alla crescita, spesso disordinata, che le rete idriche hanno subito nel tempo) - alla fatiscenza di tratti di rete esistente - alla mancanza di un preciso disegno a maglie, - alla carenza di serbatoi di regolazione - allacarenza di idonee apparecchiature e/o sul cattivo funzionamento di quelle esistenti.
17 Come intervenire? 2) Perdite Amministrative Su questo aspetto, si è mosso il Dipartimento Regionale Infrastrutture e LL.PP. che, sulla Ingegnerizzazione delle reti di distribuzioni dei capoluoghi di provincia e sui Progetti Conoscenza ha concentrato la propria attività ponendosi di conseguire risultati di straordinaria importanza.
18 PER IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO CATANZARO 13 LUGLIO 2015 ING. DOMENICO PALLARIA DIRIGENTE GENERALE DIP. INFRASTRUTTURE, LL.PP. E MOBILITA
Capo I Disposizioni generali. Art. 1 (Finalità)
Legge regionale 18 maggio 2017, n. 18 Disposizioni per l organizzazione del servizio idrico integrato. (BURC n. 48 del 18 maggio 2017) Capo I Disposizioni generali Art. 1 (Finalità) 1. La presente legge
Legge Regionnale 8 gennaio 2016, n. 1
home > Le Leggi Regionali > Leggi home > Le Leggi Regionali > Leggi Legge Regionnale 8 gennaio 2016, n. 1 ISTITUZIONE DELL ENTE DI GOVERNO PER I RIFIUTI E LE RISORSE IDRICHE DELLA BASILICATA (E.G.R.I.B.).
PROVINCIA DI VITERBO Autorità d Ambito dell A.T.O. n. 1 - Lazio Nord - Viterbo
PROVINCIA DI VITERBO Autorità d Ambito dell A.T.O. n. 1 - Lazio Nord - Viterbo La legge 5 Gennaio 1994 n 36, nota anche come legge Galli, avente ad oggetto disposizioni in materia di risorse idriche, ha
ACQUA E SVILUPPO SOSTENIBILE
ACQUA E SVILUPPO SOSTENIBILE LE SCELTE PER UNA GESTIONE PUBBLICA DELLA RISORSA Pavia 19/3/2015 P.Fazzini Pres. Com. Contr. Analogo Pavia Acque 1994 legge GALLI Disposizioni in materia di Risorse Idriche
OGGETTO : NUCLEO DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI DELLA REGIONE LIGURIA. ADEGUAMENTO STRUTTURA E COMPETENZE. LA GIUNTA REGIONALE
OGGETTO : NUCLEO DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI DELLA REGIONE LIGURIA. ADEGUAMENTO STRUTTURA E COMPETENZE. N. 363 IN 23/04/2004 LA GIUNTA REGIONALE del REGISTRO ATTI DELLA GIUNTA
Istituzione dell'ente di governo dell'ambito del Molise (EGAM)
Istituzione dell'ente di governo dell'ambito del Molise (EGAM) Art. 1 Finalità 1. In attuazione della vigente normativa nazionale, la presente deliberazione detta nuove disposizioni in materia di organizzazione
COMUNE di MONTALCINO REGOLAMENTO COMUNALE SUL CONTROLLO DELLE PARTECIPATE
COMUNE di MONTALCINO REGOLAMENTO COMUNALE SUL CONTROLLO DELLE PARTECIPATE INDICE: Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 Art. 6 esterni) Art. 7 Ambito di applicazione Controllo sulle società partecipate Adempimenti
CONSIDERATO CHE CONSIDERATO CHE VISTO VISTO CONSIDERATO CHE RITENUTO CHE VERIFICATA
1 REGIONE PUGLIA L Assessore alla Qualità dell Ambiente, dott. Domenico Santorsola, sulla base dell istruttoria espletata dal Dirigente della Sezione Ciclo Rifiuti e Bonifiche e confermata dal Direttore
ASSESSORATO ALLE POLITICHE DELLA SALUTE
R E G I O N E P U G L I A ASSESSORATO ALLE POLITICHE DELLA SALUTE Regolamento Disposizioni regolamentari per la disciplina delle Aziende Ospedaliero Universitarie della Regione Puglia ai sensi del D.L.gs
Comune di Siena SERVIZIO TRAFFICO, MOBILITA' E TRASPORTI
Comune di Siena SERVIZIO TRAFFICO, MOBILITA' E TRASPORTI SERVIZIO TRAFFICO, MOBILITÀ E TRASPORTI ATTO DIRIGENZIALE N 1173 DEL03/08/2016 OGGETTO: SERVIZI DI TRASPORTO PUBBLICO LOCALE RIORGANIZZAZIONE RETE
semplificazione amministrativa per procedimenti altrimenti frammentati fra gli enti locali/il gestore/gli enti di governo dell ambito).
Disegno di legge concernente Istituzione dell Ente di governo dell ambito della Sardegna ai sensi dell art. 2, comma 186 bis della legge 23 dicembre 2009, n. 191 e del decreto legislativo 3 aprile 2006,
COMUNE DI CASTELLANA GROTTE
COMUNE DI CASTELLANA GROTTE P r o v i nc i a d i B a r i I SERVIZIO SEGRETERIA GENERALE - RISORSE UMANE DETERMINAZIONE N. 49 del 22/03/2013 Raccolta Ufficiale N. 259 del 02/05/2013 OGGETTO: Indennità di
Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio DIVISIONE GESTIONE INTEGRATA DELLE RISORSE IDRICHE
Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio DIVISIONE GESTIONE INTEGRATA DELLE RISORSE IDRICHE Struttura istituzionale e organizzativa per la gestione delle acque in Italia Workshop Gli obblighi
REGOLAMENTO CONFERENZA DEI COMUNI DELL AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE DELLA PROVINCIA DI BRESCIA
All. 1 alla Deliberazione della Conferenza dei Comuni n. 1 del 20.06.2011 CONFERENZA DEI COMUNI DELL AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE DELLA PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA DEI
Ing. Norma Polini. Direttore Consorzio Autorità d Ambito Provincia di Bergamo Sistema di collettamento e depurazione dei reflui
Ing. Norma Polini Direttore Provincia di Bergamo Sistema di collettamento e depurazione dei reflui Obiettivo dell Autorità d Ambito L obiettivo prioritario dell Autorità d Ambito di Bergamo, costituitasi
COMUNE DI FILANDARI. Provincia di Vibo Valentia. Numero 54 del
COMUNE DI FILANDARI Provincia di Vibo Valentia COPIA DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE Numero 54 del 13-11-2013 Oggetto: Approvazione servizio idrico integrato esercizio 2013.- L'anno duemilatredici
COPERTURA FINANZIARIA AI SENSI DELLA L.R. N. 28/01 E S.M.I.
1 Il Presidente della Giunta Regionale Michele Emiiano, sulla base dell istruttoria predisposta dal Direttore del Dipartimento Promozione della Salute, del Benessere Sociale e dello Sport per Tutti riferisce
CONFERENZA ZONALE PER L ISTRUZIONE Comuni di Livorno, Collesalvetti e Capraia Isola REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONFERENZA ZONALE
CONFERENZA ZONALE PER L ISTRUZIONE Comuni di Livorno, Collesalvetti e Capraia Isola REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONFERENZA ZONALE INDICE Art. 1 Istituzione Art. 2 Composizione Art. 3
COMUNE DI MIANE PROVINCIA DI TREVISO CF: P.Iva
ORIGINALE COMUNE DI MIANE PROVINCIA DI TREVISO CF: 84000830269 - P.Iva 00500970264 Ufficio Lavori Pubblici DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DELL UFFICIO N. 10 del 02/02/2016 Oggetto: Intervento di realizzazione
Atti Parlamentari 288 Camera dei Deputati. ART. 43. (Razionalizzazione delle società partecipate locali) Identico.
Atti Parlamentari 288 Camera dei Deputati ART. 43. (Razionalizzazione delle società partecipate locali). 1. Al fine di promuovere processi di aggregazione e di rafforzare la gestione industriale dei servizi
STATUTO DELL AZIENDA SPECIALE STAZIONE SPERIMENTALE PER L INDUSTRIA DELLE CONSERVE ALIMENTARI
STATUTO DELL AZIENDA SPECIALE STAZIONE SPERIMENTALE PER L INDUSTRIA DELLE CONSERVE ALIMENTARI Articolo 1 Denominazione e sede E costituita dalla Camera di Commercio Industria Artigianato ed Agricoltura
CO.R.D.A.R. Valsesia S.p.A.
DIREZIONE GENERALE RISPONDE A: Consiglio di Amministrazione INTERAZIONI: tutti gli uffici Pianificazione, gestione e controllo di tutte le attività dell azienda in relazione agli indirizzi impartiti dal
COMUNE DI VILLAFRANCA D ASTI
COMUNE DI VILLAFRANCA D ASTI PROVINCIA DI ASTI OGGETTO: Piano operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute dal comune ( articolo
C O N S I G L I O R E G I O N A L E. LEGGE REGIONALE (n. 181)
Atti consiliari Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia C O N S I G L I O R E G I O N A L E LEGGE REGIONALE (n. 181) approvata dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 20 novembre 2002 -----
CENTRO STUDI E RICERCHE SULLE AUTONOMIE LOCALI DI SAVONA. Norme di interesse
CENTRO STUDI E RICERCHE SULLE AUTONOMIE LOCALI DI SAVONA Decreto legge 5 novembre 2012, n. 188 Disposizioni urgenti in materia di e città metropolitane (G.U. 6 novembre 2012, n. 259 - in vigore dal 7 novembre
Attività 1.b Assistenza Diretta ai Comuni. La Legge Regionale 14/2016: ruolo dei comuni e principali adempimenti. Webinar Ifel del 21 ottobre 2016
Attività 1.b Assistenza Diretta ai Comuni La Legge Regionale 14/2016: ruolo dei comuni e principali adempimenti Webinar Ifel del 21 ottobre 2016 RUOLO DEI COMUNI NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI EVOLUZIONE
Legge regionale 9 ottobre 2009, n. 13 Istituzione del Consiglio delle autonomie locali *
Legge regionale 9 ottobre 2009, n. 13 Istituzione del Consiglio delle autonomie locali * Art. 1 Oggetto 1. È istituito il Consiglio delle autonomie locali (CAL), quale organo di rappresentanza delle autonomie
Nuovo ordinamento delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura.
LEGGE REGIONALE N. 4 DEL 02-03-2010 REGIONE SICILIA Nuovo ordinamento delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIA N. 11 del 5 marzo
REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO N. 7 ORGANIZZAZIONE E PERSONALE. DECRETO n del 25 marzo 2008
2044 18-4-2008 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CALABRIA - Parte III - n. 16 REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO N. 7 ORGANIZZAZIONE E PERSONALE DECRETO n. 3019 del 25 marzo 2008 Modifica del decreto dirigenziale
DISCIPLINA DEL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI. Il Consiglio regionale Assemblea legislativa della Liguria ha approvato.
REGIONE LIGURIA LEGGE REGIONALE 1 FEBBRAIO 2011 N. 1 DISCIPLINA DEL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI Il Consiglio regionale Assemblea legislativa della Liguria ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO
DELIBERAZIONE 28 SETTEMBRE 2015 451/2015/R/COM AGGIORNAMENTO, DAL 1 OTTOBRE 2015, DELLE COMPONENTI TARIFFARIE DESTINATE ALLA COPERTURA DEGLI ONERI GENERALI E DI ULTERIORI COMPONENTI DEL SETTORE ELETTRICO
DECRETO-LEGGE 13 agosto 2011, n Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. (11G0185) Vigente al:
DECRETO-LEGGE 13 agosto 2011, n. 138 Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. (11G0185) Vigente al: 28-3-2013 Titolo IV RIDUZIONE DEI COSTI DEGLI APPARATI ISTITUZIONALI
Burc n. 80 del 23 Novembre 2015 REGIONE CALABRIA. (Legge Regionale n. 14 dell 11 agosto 2014)
Regione Calabria DIPARTIMENTO AMBIENTE E TERRITORIO Allegato B REGIONE CALABRIA (Legge Regionale n. 14 dell 11 agosto 2014) ESERCIZIO ASSOCIATO DELLE FUNZIONI DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO RIFIUTI DA
vista la legge regionale 6 aprile 2016, n. 6 Bilancio di previsione finanziario ;
REGIONE PIEMONTE BU18 05/05/2016 Deliberazione della Giunta Regionale 18 aprile 2016, n. 20-3173 L.R 34/2008 e s.m.i. art 37; contributi a titolo di sussidi a favore di lavoratori e lavoratrici in gravi
Allegato N. 1 delibera n. 7 del 9/12/2003
Allegato N. 1 delibera n. 7 del 9/12/2003 PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE LOMBARDIA E LE AUTORITA D AMBITO LOMBARDE PER LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA DI REDAZIONE DEL PIANO D AMBITO E AGGIORNAMENTO
C O M U N E D I M I L E T O Provincia di Vibo Valentia
COPIA C O M U N E D I M I L E T O Provincia di Vibo Valentia DELIBERAZIONE DELLA COMMISSIONE STRAORDINARIA nell esercizio delle competenze e dei poteri del Consiglio comunale N. 22 Data 17.9.2013 Oggetto:
I NUOVI SISTEMI DI CONTROLLO NELLE SPA E NELLE S.r.l.
I NUOVI SISTEMI DI CONTROLLO NELLE SPA E NELLE S.r.l. DOTT. LUCIANO DE ANGELIS FONDAZIONE LUCA PACIOLI ROMA, SETTEMBRE 2004 Codice civile art. 2397 (Composizione del collegio) [ ] 2. Almeno un membro effettivo
1a Organi della Regione l.r. 69/2011 1
1a Organi della Regione l.r. 69/2011 1 Legge regionale 28 dicembre 2011, n. 69 Istituzione dell autorità idrica toscana e delle autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Modifiche
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 23 del
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 23 del 8-3-2016 9953 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 23 febbraio 2016, n. 137 D.G.R. n. 1654 del 25/09/2015 Statuto dell Istituto Zooprofilattico Sperimentale
REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DELL'ASSETTO DIREZIONALE
REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DELL'ASSETTO DIREZIONALE CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 Funzione dirigenziale Sono attribuiti ai dirigenti tutti i compiti di attuazione degli obiettivi e dei programmi
1. INDENNITÀ DI CARICA MENSILE LORDA (ARTICOLO 1, COMMA 1, LEGGE REGIONALE 5/1997)
ALLEGATO Disciplina del trattamento indennitario dei consiglieri e degli assessori regionali. Attuazione delle disposizioni di cui agli articoli da 2 a 5 della legge regionale 21 dicembre 2012, n. 47 Disposizioni
REGOLAMENTO CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO
PROVINCIA DI LIVORNO REGOLAMENTO CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO Approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 224/21.12.2006 In vigore dal 1 febbraio 2007 SOMMARIO Articolo 1 - Compiti
DISEGNO DI LEGGE. Art.1 (Contratto nazionale di servizio)
DISEGNO DI LEGGE Art.1 (Contratto nazionale di servizio) 1. All'articolo 45 del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1. dopo la parola: "Ministero
IL REVISORE DEGLI ENTI LOCALI E IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI. Torino, 23 aprile 2013 IL BILANCIO CONSOLIDATO DEGLI ENTI LOCALI.
IL REVISORE DEGLI ENTI LOCALI E IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Torino, 23 aprile 2013 IL BILANCIO CONSOLIDATO DEGLI ENTI LOCALI Maurizio TONINI 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO L. 5 maggio 2009, n. 42 D. Lgs.
24/11/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 94. Regione Lazio. Atti del Presidente della Regione Lazio
Regione Lazio Atti del Presidente della Regione Lazio Decreto del Presidente della Regione Lazio 14 novembre 2016, n. T00226 Proroga dell'incarico di Commissario Straordinario dell'ente regionale Roma
AUDIZIONE GORI S.p.A.
Terza Conferenza Nazionale sulla Regolazione dei Servizi Idrici Autorità per l Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico AUDIZIONE GORI S.p.A. Milano, 26 novembre 2014 Claudio Cosentino 0 La nuova
Rinnovo degli AA.CC.NN. per la disciplina dei rapporti con il personale convenzionato con il S.S.N. medici e altre professionalità sanitarie
Rinnovo degli AA.CC.NN. per la disciplina dei rapporti con il personale convenzionato con il S.S.N. medici e altre professionalità sanitarie (comma 27, articolo 52, Legge 27 dicembre 2002, n. 289) 1 CONFERENZA
Pubblicata nel B.U. Lombardia 27 dicembre 2010, n. 52, S.O 28 dicembre 2010, n. 2.
REGIONE LOMBARDIA LEGGE REGIONALE 27 DICEMBRE 2010 N. 21 Modifiche alla legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26(Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
DECRETO 24 settembre 2012 MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE Istituzione presso il Ministero dell'economia e delle finanze della Commissione centrale per i revisori contabili. (12A11415) IL MINISTRO
Azienda Speciale Ufficio d Ambito
Azienda Speciale Ufficio d Ambito della Provincia di Mantova REGOLAMENTO DI FOGNATURA DELL AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA 25 Febbraio 2016 Premessa Piano D Ambito 2015 D.Lgs. 152/2006
-------------------------------------------------------------------------------------------------------
------------------------------------------------------------------------------------------------------- Approvato con Deliberazione del Comitato dell Accordo di Programma n. 01 del 22.02.2005 -------------------------------------------------------------------------------------------------------
ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO IN LOMBARDIA
ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO IN LOMBARDIA Eleonora Bettenzoli Autorità per l energia elettrica il gas e il sistema idrico Direzione Sistemi Idrici Responsabile Qualità ambientale, della
PROGRAMMAZIONE ORGANIZZAZIONE E CONTROLLO GESTIONE CICLO DEI RIFIUTI
PROGRAMMAZIONE ORGANIZZAZIONE E CONTROLLO GESTIONE CICLO DEI RIFIUTI 6 UNICO AMBITI TERRITORIALI OTTIMALI A.T.O. AMBITO TERRITORIALE REGIONALE (su base provinciale) Economie di scala e di differenziazione
REGIONE CALABRIA Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici, Mobilità
REGIONE CALABRIA Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici, Mobilità MANIFESTAZIONE D INTERESSE PER L INDIVIDUAZIONE DEI COMPONENTI DEL COMITATO DELLA MOBILITÀ (L.R. 31 dicembre 2015, n. 35, art. 10
IL COMMISSARIO STRAORDINARIO Decreto n. 27 del 28 giugno 2013
IL COMMISSARIO STRAORDINARIO Decreto n. 27 del 28 giugno 2013 Oggetto: AZIENDA GARDESANA SERVIZI SpA Approvazione progetto preliminare-definitivo Adeguamento e potenziamento rete acquedotto Comune di Torri
TESTO RISULTANTE DALL ESAME DEGLI EMENDAMENTI IN SEDE REFERENTE
Organi collegiali della scuola (C. 774 e abb.) TESTO RISULTANTE DALL ESAME DEGLI EMENDAMENTI IN SEDE REFERENTE Norme concernenti il governo delle istituzioni scolastiche. ART. 1. (Governo delle istituzioni
STATUTO CONSULTA COMUNALE GIOVANILE
STATUTO CONSULTA COMUNALE GIOVANILE TITOLO 1- DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 Fonti normative Le disposizioni contenute nel presente statuto trovano il loro fondamento giuridico nella legge n 267/2000, T.U.
Consiglio regionale della Toscana
Consiglio regionale della Toscana LEGGE REGIONALE N. 13/2016 (Atti del Consiglio) Disposizioni in materia di personale e uffici regionali, conferenze di servizi. Modifiche alle leggi regionali 1/2009,
LEGGE PROVINCIALE 18 novembre 1988, n. 37
LEGGE PROVINCIALE 18 novembre 1988, n. 37 Istituzione del Centro servizi culturali S. Chiara (b.u. 29 novembre 1988, n. 54) Art. 1 Finalità e compiti 1. Allo scopo di realizzare la gestione coordinata
L'AUTORITÀ PER L'ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO
DELIBERAZIONE 12 MAGGIO 2016 219/2016/A DETERMINAZIONE DELLE ALIQUOTE DEL CONTRIBUTO PER IL FUNZIONAMENTO DELL AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO DOVUTE, PER L ANNO 2016, DAI SOGGETTI
DETERMINAZIONE DEI LIMITI MASSIMI DELLE INDENNITA DEGLI ORGANI DEGLI ENTI PARCO
Allegato A DETERMINAZIONE DEI LIMITI MASSIMI DELLE INDENNITA DEGLI ORGANI DEGLI ENTI PARCO L articolo 31, commi 37 e 38, della legge regionale n. 1 del 19 gennaio 2007, rimette alla competenza della Giunta
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA LEGGE APPROVATA IL 23 GIUGNO 2015
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA DISEGNO DI LEGGE N. 980 LEGGE APPROVATA IL 23 GIUGNO 2015 Disposizioni in materia di composizione dei consigli e delle giunte comunali, di status degli amministratori locali
Delibera della Giunta Regionale n. 202 del 10/05/2016
Delibera della Giunta Regionale n. 202 del 10/05/2016 Dipartimento 60 - Uffici speciali Direzione Generale 8 - Ufficio Comunitario Regionale Oggetto dell'atto: DGR 165/2016 VARIAZIONE COMPENSATIVA DI BILANCIO
REGIONE MOLISE. Nuova disciplina in materia di organizzazione del servizio idrico integrato. (GU n. 46 del )
REGIONE MOLISE LEGGE REGIONALE 3 marzo 2009, n. 8 Nuova disciplina in materia di organizzazione del servizio idrico integrato. (GU n. 46 del 28-11-2009 ) (Pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione
Consiglio Regionale della Puglia Gruppo Consiliare di Alleanza Nazionale. Proposta di legge
Proposta di legge Istituzione del Consiglio delle Autonomie Locali Ad iniziativa dei Consiglieri Regionali: Ruocco Avv.Roberto, Saccomanno dott.michele, Attanasio dott.tommaso, Congedo dott.saverio, Lospinuso
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. del 18 maggio 1998, n. 429
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 18 maggio 1998, n. 429 Regolamento concernente norme per l'organizzazione e il funzionamento della Commissione nazionale per la previsione e le prevenzione
Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento
DECRETO 23 settembre 2011 Organizzazione interna del Dipartimento per i rapporti con il Parlamento (Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 293 del 17 dicembre 2011) Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento
REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO CONSULTA COMUNALE DEL SOCIALE 2 ART. 1 - COSTITUZIONE DELLA CONSULTA 2 ART. 2 - COMPITI DELLA CONSULTA COMUNALE DEL
REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO CONSULTA COMUNALE DEL SOCIALE 2 ART. 1 - COSTITUZIONE DELLA CONSULTA 2 ART. 2 - COMPITI DELLA CONSULTA COMUNALE DEL SOCIALE 2 ART. 3 - ORGANI DELLA CONSULTA COMUNALE DEL SOCIALE
REGIONE PUGLIA SETTORE TURISMO BARI
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 47 del 13-4-2006 5937 REGIONE PUGLIA SETTORE TURISMO BARI Bando d esame di idoneità per Direttore Tecnico di Agenzia di Viaggio e Turismo (Deliberazione della
AGENZIA DEL TPL DI BRESCIA. IL DIRETTORE Ing. Alberto Croce
Determinazione n.20/2016 AGENZIA DEL TPL DI BRESCIA IL DIRETTORE Ing. Alberto Croce OGGETTO: PROROGA FINO AL 31.12.2016, DEI CONTRATTI DI SERVIZIO RELATIVI ALLE SOTTORETI BASSA PIANURA BRESCIANA, SEBINO,
PROVINCIA DI BARLETTA ANDRIA TRANI
PROVINCIA DI BARLETTA ANDRIA TRANI DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 55 DEL 21/01/2016 VIII Settore - Ambiente - Rifiuti - Contenzioso (Provincia BAT) N. 16 Reg. Settore del 20/01/2016 Oggetto: SELEZIONE
L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS
DELIBERAZIONE 12 APRILE 2012 140/2012/R/EEL DETERMINAZIONE A CONSUNTIVO DEL CORRISPETTIVO A COPERTURA DEI COSTI RICONOSCIUTI PER IL FUNZIONAMENTO DEL GESTORE DEI SERVIZI ENERGETICI - GSE S.P.A., PER L
Regione Lazio. Atti del Presidente della Regione Lazio 24/11/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 94
Regione Lazio Atti del Presidente della Regione Lazio Decreto del Presidente della Regione Lazio 14 novembre 2016, n. T00236 Proroga dell'incarico di Commissario Straordinario dell'ente regionale "Parco
L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO
DELIBERAZIONE 14 GENNAIO 2016 10/2016/R/GAS AGGIORNAMENTO DEL TASSO DI INTERESSE AI FINI DELLA DETERMINAZIONE DEL RIMBORSO, AI GESTORI USCENTI, DEGLI IMPORTI RELATIVI AL CORRISPETTIVO UNA TANTUM PER LA
OGGETTO: Nomina Gruppo Tecnico di Progettazione iniziativa CAT Sardegna Gara Servizi Integrati per la Gestione delle Apparecchiature Elettromedicali.
SERVIZIO SANITARIO REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Azienda per la tutela della salute 267 03/05/2017 DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE N. DEL STRUTTURA PROPONENTE: DIREZIONE ASSL CAGLIARI Direttore
Statuto del Centro Servizi Informatici
(Emanato con D.R. n. 3687 del 30/04/1999 Modificato con D.R. n. 11064 del 29/10/2001 e con D.R. n. 1571 del 06/02/2007 e con D.R. n. 3446 del 21/03/2007) STATUTO CENTRO SERVIZI INFORMATICI Art. 1 È costituito,
CITTÀ METROPOLITANA MILANO SINTESI DOSSIER 04. Programmazione delle reti infrastrutturali e servizi trasporto pubblico
Assessorato all Area metropolitana, Casa, Demanio Direzione Centrale Decentramento e Servizi al Cittadino Direzione di progetto Area Metropolitana e Municipalità MILANO CITTÀ METROPOLITANA SINTESI DOSSIER
AGENZIA TERRITORIALE DELL EMILIA-ROMAGNA
AGENZIA TERRITORIALE DELL EMILIA-ROMAGNA PER I SERVIZI IDRICI E RIFIUTI CAMB/2015/25 del 13 luglio 2015 CONSIGLIO D AMBITO Oggetto: Decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, art. 158-bis, comma 3 Delega
S T A T U T O. Costituzione della Convenzione. Denominazione della Convenzione. Finalità della Convenzione. Sede della Convenzione
S T A T U T O Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 Art. 6 Art. 7 Art. 8 Art. 9 Art. 10 Art. 11 Art. 12 Art. 13 Art. 14 Art. 15 Art. 16 Art. 17 Art. 18 Art. 19 Art. 20 Art. 21 Costituzione della Convenzione
Enti Locali Unioni di Comuni Unione di Comuni "Antica Terra di Lavoro"
Enti Locali Unioni di Comuni Unione di Comuni "Antica Terra di Lavoro" Statuto 31 agosto 2013, n. 2 Modifica dello Statuto dell'unione di Comuni Antica Terra di Lavoro approvato cn Deliberazione di Consiglio
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DI INDIRIZZO STRATEGICO
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DI INDIRIZZO STRATEGICO Approvato con deliberazione dell Assemblea dei Soci del 18 giugno 2013. INDICE TITOLO I Disposizioni generali Articolo 1 Finalità e
L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO
DELIBERAZIONE 17 DICEMBRE 2015 631/2015/R/GAS OSSERVAZIONI IN MERITO ALLA DOCUMENTAZIONE DI GARA INVIATA, AI SENSI DELLE DISPOSIZIONI DI CUI ALL ARTICOLO 9, COMMA 2, DEL DECRETO 12 NOVEMBRE 2011, N. 226
COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE PROVINCIA DI RAVENNA
COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE PROVINCIA DI RAVENNA Servizio Personale REGOLAMENTO PER L ATTRIBUZIONE DELLA MAGGIORAZIONE DELL INDENNITA DI POSIZIONE E PER L ATTRIBUZIONE DELL INDENNITA DI RISULTATO AL SEGRETARIO
AZIENDA OSPEDALIERA S. CROCE E CARLE - CUNEO Ente di rilievo nazionale e di alta specializzazione D.P.C.M
AZIENDA OSPEDALIERA S. CROCE E CARLE - CUNEO Ente di rilievo nazionale e di alta specializzazione D.P.C.M. 23.4.1993 RAi/dm \\Abarchivisrv\archivi\drg\ufficio legale\collegio SINDACALE\2016\del-nomina
REGOLAMENTO DELL UFFICIO DI PIANO
REGOLAMENTO DELL UFFICIO DI PIANO Novembre 2003 Art. 1 Oggetto Il presente regolamento disciplina la composizione, le attribuzioni e le modalità di funzionamento dell Ufficio di Piano, costituito a norma
COMUNE DI LEVICO TERME (Provincia di Trento) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI
COMUNE DI LEVICO TERME (Provincia di Trento) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 23 dd. 15.06.2016 INDICE CAPO I OGGETTO DEL REGOLAMENTO E PRINCIPI DI
Acqua, ti voglio Bene Comune!
Acqua, ti voglio Bene Comune! SERVIZIO IDRICO INTEGRATO Captazione Adduzione Distribuzione Smaltimento Depurazione CALABRIA CAPTAZIONE ADDUZIONE Socio privato Acque di Calabria S.p.A. Acquedotto Pugliese
Città Metropolitana di Roma Capitale REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE DI CONTROLLO E GARANZIA
Città Metropolitana di Roma Capitale REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE DI CONTROLLO E GARANZIA Adottato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 72 del 21 dicembre 2015 INDICE Art. 1 Oggetto
4) Quanti anni dura in carica il Collegio sindacale della ASL? A) Cinque B) Quattro C) Tre
Questionario n. 3 Lineamenti di ordinamento sanitario 1) L attuazione del Servizio sanitario compete: A) Allo Stato B) Allo Stato e alle Regioni C) Alle Regioni e agli enti territoriali D) Allo Stato,
COMUNE di GAETA. (Provincia di Latina) Dipartimento Pianificazione e Sviluppo organizzativo dell Ente
COMUNE di GAETA (Provincia di Latina) Dipartimento Pianificazione e Sviluppo organizzativo dell Ente Copia Determinazione n. 04 del 26.01.2016 OGGETTO: Gettoni di presenza ai Consiglieri Comunali per la
Città metropolitana di Venezia Comune di Venezia Comune di Chioggia
Estratto dal registro delle deliberazioni dell Assemblea dell Ente di governo del trasporto pubblico locale del bacino territoriale ottimale e omogeneo di Venezia Deliberazione n. 3 Seduta del 6 aprile
Federazione provinciale di Roma. Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni
Quella che segue è una sintesi della legge n. 56 Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni dei comuni limitata alla parte relativa alla città metropolitana di Roma
UFFICIO DEL COORDINATORE DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE E DELL ORGANIZZAZIONE
Premio 2001 INSIEME PER CRESCERE UFFICIO DEL COORDINATORE DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE E DELL ORGANIZZAZIONE REGOLAMENTO PER L ATTRIBUZIONE DELLA MAGGIORAZIONE DELL INDENNITA DI POSIZIONE AI
COMUNE DI PALAZZUOLO SUL SENIO Provincia di Firenze
C O P I A Copia conforme all originale, in carta libera. Dalla Residenza Municipale, lì 09-05-11 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE Per ordine del Segretario Il Funzionario Incaricato (Sandra Visani)
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 146 del
59096 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 23 novembre 2016, n. 1757 Approvazione schema di Protocollo d intesa tra Regione Puglia, Ministero dello Sviluppo Economico e ICE- Agenzia per lo sviluppo di
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 7 del
2508 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 21 dicembre 2016, n. 2151 L.144/99 e L.296/06. Finanziamenti delle attività connesse alla realizzazione del 4 Programma di attuazione del Piano Nazionale della
Città di Seregno. Regolamento delle Consulte
Città di Seregno Regolamento delle Consulte Art. 1 - Istituzione delle Consulte Comunali 1. Il Comune di Seregno valorizza le libere forme associative per la partecipazione dei cittadini all attività amministrativa,
Consiglio regionale della Toscana
Consiglio regionale della Toscana LEGGE REGIONALE N. 1/2017 (Atti del Consiglio) Professioni regolamentate. Modifiche alla l.r. 73/2008. *************** Approvata dal Consiglio regionale nella seduta del
REGOLAMENTO CONSIGLI DI FRAZIONE
REGOLAMENTO CONSIGLI DI FRAZIONE REGOLAMENTO CONSIGLI DI FRAZIONE 1 TITOLO I Istituzione e sedi ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento 1. L amministrazione comunale, ai sensi di quanto previsto dall articolo
Scopo della proposta di legge
Proposta di legge Modifiche alla legge regionale n.40/2005 (Disciplina del servizio sanitario regionale) e alla legge regionale n.28/2015 (Disposizioni urgenti per il riordino dell'assetto istituzionale