DISABILITY MANAGEMENT: INTEGRARE LE DIFFERENZE PER FARE LA DIFFERENZA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "DISABILITY MANAGEMENT: INTEGRARE LE DIFFERENZE PER FARE LA DIFFERENZA"

Transcript

1 DISABILITY MANAGEMENT: INTEGRARE LE DIFFERENZE PER FARE LA DIFFERENZA Simone Scerri INTRODUZIONE Questa proposta è rivolta alle aziende con un numero pendenti superiore a 15, le quali sono tenute ad assumere una quota lavoratori invali in base alla L.68/99. La metodologia messa a punto nasce dalla sinergia tra l attività ricerca scientifica condotta in ambito universitario e il lavoro sul campo svolto in aziende, Servizi Collocamento Mirato ed Enti del settore socio-sanitario. L obiettivo fondamentale è quello agevolare l organizzazione del lavoro, le relazioni interpersonali e quelle lavorative in situazioni in cui sono presenti persone sabili. Il progetto si sviluppa su tre aree intervento che le aziende possono attivare separatamente oppure in modo integrato, a seconda delle necessità e dell intensità con cui scelgono lavorare su questo tema. Il modello riferimento alla base questa proposta è inrizzato a sviluppare gruppi lavoro sensibili a lavorare integrando le fferenze in particolare quelle prodotte dalle verse forme sabilità e pone UN l attenzione PROGETTO sia sul IN clima 3D relazionale che sull efficienza produttiva. Incentivare ambienti lavorativi questo tipo porta a due orni risultati: Alla base questo progetto vi è la consapevolezza che la versità non è situata nel singolo soggetto, ma nella relazione persona tra i soggetti. sabile Di trova per un sé ambiente sabilità non capace significa riconoscere versità; le questa risorse infatti, e le fficoltà per definizione connesse presuppone alla la presenza propria conzione, almeno due nonché soggetti capace a confronto comportarsi ed è coerentemente; situata tra loro, in non altre in parole, uno trova loro. un È dunque innanzitutto ambiente alle preparato interazioni a interagire che dobbiamo in modo guardare funzionale per sia incentivare dal punto meccanismi vista relazionale inclusione che sociale: tra colleghi, dell organizzazione tra responsabili del lavoro; e loro collaboratori, tra l Organizzazione e chi vi lavora. Nel fare questo le aziende proponiamo imparano tre ad verse affidare tipologie ruoli e mansioni intervento, tenendo che conto costituiscono degli effettivi le tre punti mensioni forza e questo progetto. debolezza della persona, superando stereotipi tanto ffusi quanto inconsapevoli e prevenendo situazioni conflitto e incomprensione tra colleghi, spesso causa turn-over e gruppi lavoro incapaci fare squadra. Questo avrà ricadute evidenti sia sul clima che sulla produttività. Prima mensione: formazione e sensibilizzazione Le tre aree intervento sono: Introdurre o potenziare una cultura richiede innanzitutto spazi sensibilizzazione, riflessione congiunta, scambi 1. esperienze la formazione, e pratiche, volta a sensibilizzare informazioni e che produrre/rinforzare rendano più familiare la cultura un tema dell integrazione; spesso avvertito come lontano e 2. fficile l intervento da affrontare sugli aspetti anche organizzativi invidualmente. sability Così management; facendo, è possibile iniziare a superare le prime barriere 3. la esistenti consulenza in fatto nella gestione sabilità, casi che specifici. non sono architettoniche ma psicologiche e relazionali. In un momento storico in cui dentro e fuori dal lavoro sono in molti a non sentirsi al sicuro, la persona sabile purché opportunamente collocata rispetto alla mansione può ventare un elemento esempio, Durata/Articolazione: riferimento e spinta 9 ore (n. miglioramento 1 incontro 6 per ore un + n. intero 1 workshop gruppo 3 lavoro: ore) in questo modo l etica non è qualcosa Destinatari: che semplicemente manager e responsabili si accosta alle gruppi logiche lavoro produttività e nemmeno vi si giustappone, anzi, può adrittura Obiettivi contribuire generali: a sviluppare svilupparle. una cultura dell inclusione sociale, aumentare le competenze gestione dei gruppi lavoro con persone sabili, aumentare il livello confidenza con il mondo

2 ambiente preparato a interagire in modo funzionale sia dal punto vista relazionale che dell organizzazione del lavoro; le aziende imparano ad affidare ruoli e mansioni tenendo conto degli effettivi punti forza e debolezza della persona, superando stereotipi tanto ffusi quanto inconsapevoli e prevenendo situazioni conflitto e incomprensione tra colleghi, spesso causa turn-over e gruppi lavoro incapaci fare squadra. Questo avrà ricadute evidenti sia sul clima che sulla produttività. Le tre aree intervento sono: 1. la formazione, volta a sensibilizzare e produrre/rinforzare la cultura dell integrazione; 2. l intervento sugli aspetti organizzativi sability management; 3. la consulenza nella gestione casi specifici. In un momento storico in cui dentro e fuori dal lavoro sono in molti a non sentirsi al sicuro, la persona sabile purché opportunamente collocata rispetto alla mansione può ventare un elemento esempio, riferimento e spinta miglioramento per un intero gruppo lavoro: in questo modo l etica non è qualcosa che semplicemente si accosta alle logiche produttività e nemmeno vi si giustappone, anzi, può adrittura contribuire a svilupparle. UN PROGETTO IN 3D Alla base questo progetto vi è la consapevolezza che la versità non è situata nel singolo soggetto, ma nella relazione tra i soggetti. Di per sé sabilità non significa versità; questa infatti, per definizione presuppone la presenza almeno due soggetti a confronto ed è situata tra loro, non in uno loro. È dunque innanzitutto alle interazioni che dobbiamo guardare per incentivare meccanismi inclusione sociale: tra colleghi, tra responsabili e loro collaboratori, tra l Organizzazione e chi vi lavora. Nel fare questo proponiamo tre verse tipologie intervento, che costituiscono le tre mensioni questo progetto. 1 Prima mensione: formazione e sensibilizzazione Introdurre o potenziare una cultura richiede innanzitutto spazi sensibilizzazione, riflessione congiunta, scambi esperienze e pratiche, informazioni che rendano più familiare un tema spesso avvertito come lontano e fficile da affrontare anche invidualmente. Così facendo, è possibile iniziare a superare le prime barriere esistenti in fatto sabilità, che non sono architettoniche ma psicologiche e relazionali. Durata/Articolazione: 9 ore (n. 1 incontro 6 ore + n. 1 workshop 3 ore) Destinatari: manager e responsabili gruppi lavoro Obiettivi generali: sviluppare una cultura dell inclusione sociale, aumentare le competenze gestione dei gruppi lavoro con persone sabili, aumentare il livello confidenza con il mondo della sabilità per ridurre stereotipi e favorire atteggiamenti naturali e funzionali, attivare meccanismi valutazione partecipata per inviduare aree forza e punti critici a livello personale, team, aziendale. CONTENUTI OBIETTIVI SPECIFICI METODI Primo incontro (durata: 6 ore) Gli stereotipi sulla versità Diventare consapevoli dei Dinamica gruppo meccanismi alla base degli Esercitazione stereotipi positivi e negativi Lezione teorica Le profezie che si auto avverano: riconoscere ed evitare i meccanismi con cui i nostri stereotipi rischiano ventare realtà Gruppi lavoro con persone Diventare consapevoli delle Lezione teorica

3 personale, team, aziendale. CONTENUTI OBIETTIVI SPECIFICI METODI Primo incontro (durata: 6 ore) Gli stereotipi sulla versità Diventare consapevoli dei Dinamica gruppo meccanismi alla base degli Esercitazione stereotipi positivi e negativi Lezione teorica Le profezie che si auto avverano: riconoscere ed evitare i meccanismi con cui i nostri stereotipi rischiano ventare Gruppi lavoro con persone sabili: modalità efficaci relazione e gestione Effetti collaterali positivi della corretta gestione della sabilità Disability management: quali sono i valori fondanti e come si traducono in azioni realtà Diventare consapevoli delle proprie rappresentazioni della sabilità e come interferiscono con la possibilità lavorare efficacemente in team; Riconoscere il bisogno normalità e trasparenza per costruire una comunicazione autentica, vincendo paure e imbarazzi reciproci Sviluppare abilità nel dare e ricevere feedback in situazioni percepite come critiche Riconoscere le ricadute positive un corretto approccio alla sabilità Potenziare la propria intelligenza valorizzativa : percepire e fare emergere il potenziale positivo presente in situazioni e persone Costruire una mappa convisa dei valori del sability management Tradurre i valori in azioni concrete e situate Identificare i punti forza e debolezza personali e del proprio gruppo lavoro Inviduare obiettivi miglioramento inviduali e per il proprio gruppo lavoro Workshop (durata: 3 ore) Temi emersi durante il primo Sviluppare conoscenza incontro come Sviluppare competenze e particolarmente possibili pratiche (inviduali e/o sensibili/critici a livello gruppo) per la gestione degli inviduale, team e/o aspetti trattati aziendale Lezione teorica Visione brani filmici Autocasi Case analysis Esercitazione Esercitazione 2 Approfonmenti tematici Gruppi problem solving partecipato

4 relazione e gestione sabilità e come Autocasi interferiscono con la possibilità lavorare efficacemente in team; Riconoscere il bisogno normalità e trasparenza per costruire una comunicazione autentica, vincendo paure e imbarazzi reciproci Seconda mensione: intervento organizzativo sability management Sviluppare abilità nel dare e ricevere feedback in situazioni Questo intervento è volto ad accompagnare percepite i nostri come interlocutori critiche nello sviluppo organizzativo modelli che sappiano integrare virtuosamente le fferenze esistenti in azienda, con particolare riferimento a quelle dovute alla presenza lavoratori con forme sabilità. 2 Gli ambiti intervento possono essere versi a seconda delle esigenze aziendali: impostazione processi selezione che tengano conto del fattore sabilità, messa a punto sistemi organizzazione eventi/incontri/riunioni funzionali alla presenza eventuali forme sabilità, presposizione piani comunicazione interna tesi a sviluppare il valore dell integrazione, introduzione iniziative e prassi coficate che sappiano interpretare adeguatamente la cultura dell integrazione. A seconda del contesto e dell esigenza espressa, vengono strutturati interventi ad hoc, che pertanto sono definibili a priori solo parzialmente. Nel caso in cui l azienda sia interessata a sviluppare in modo autonomo il progetto dopo aver coinvolto ASAM nella fase pianificazione, si prevedono tendenzialmente: n 3 incontri per analisi dei bisogni e ideazione del progetto n 2 incontri follow-up Ovviamente vi è la possibilità mantenere il rapporto consulenza anche in fase sviluppo: in questo caso, le modalità e i tempi lavoro vengono concordate con l azienda. A titolo esempio, possiamo sintetizzare due tipologie intervento: Tipo processo Obiettivi Soggetti coinvolti Piano comunicazione Sviluppare strumenti e modalità HR (per la fase interna sul valore comunicazione per ideazione e avvio) dell integrazione comunicare la cultura Comunicazione dell integrazione Ridurre gli stereotipi Migliorare le relazioni interne Messa a punto un sistema Potenziare conoscenze specifiche HR selezione ad hoc per Censire le mansioni sponibili Meco Competente lavoratori con sabilità con criteri ad hoc (es: secondo RSPP classificazione ICF) Manager Inviduare strumenti e modalità per una selezione mirata delle persone con sabilità 4

5 Terza mensione: consulenza su situazioni specifiche In presenza situazioni particolarmente critiche e per le quali l esperienza formazione non possa essere considerata risorsa sufficiente, è possibile attivare una consulenza rivolta ai singoli responsabili e/o ai singoli gruppi lavoro in cui affrontare in modo concreto le situazioni e le namiche esistenti. Gli obiettivi vengono dunque definiti volta in volta, così come la modalità e la cadenza degli incontri. In generale questo tipo intervento prevede: Il coinvolgimento nelle verse fasi dei possibili soggetti a verso titolo interessati: Responsabile HR, responsabile del gruppo lavoro, gruppo lavoro, singoli lavoratori, Meco Competente, RSPP etc. 3 la definizione dei KPI (Key Performance Incators) team/ reparto sulla base dei quali valutare i cambiamenti apportati l analisi del problema e delle tentate strategie soluzione la convisione nuove strategie a livello comunicazione, gestione, organizzazione etc. l eventuale formazione/informazione ad hoc su contenuti specifici il monitoraggio e la valutazione esito e processo attraverso i KPI inviduati momenti feedback con i soggetti a verso titolo interessati (HR, gruppo lavoro etc.) l inviduazione dei fattori attenzione da tenere monitorati nel tempo La tipologia questo intervento che viene costruito su misura in base al contesto rende impossibile definire preventivamente in modo preciso sia le azioni che i tempi. Questi vengono concordati con l azienda dopo un primo incontro analisi della situazione su cui si andrà a lavorare.

Gestire un progetto. Costruire il partneriato, governare la spesa, valorizzare i risultati

Gestire un progetto. Costruire il partneriato, governare la spesa, valorizzare i risultati Manuale a dispense sulla sicurezza urbana / dispensa n 4 / ottobre 2012 1 23 4 56 7 8910 Gestire un progetto Costruire il partneriato, governare la spesa, valorizzare i risultati Collana a cura di: Stefano

Dettagli

ISTITUTI PROFESSIONALI

ISTITUTI PROFESSIONALI ISTITUTI PROFESSIONALI LINEE GUIDA PER IL PASSAGGIO AL NUOVO ORDINAMENTO (d.p.r. 15 marzo 2010, n. 87, articolo 8, comma 6) 1 INDICE Premessa 1. Azioni per il passaggio al nuovo ordinamento 1.1.Rendere

Dettagli

INTRODUZIONE 17. Introduzione

INTRODUZIONE 17. Introduzione INTRODUZIONE 17 Introduzione Questo libro nasce dal desiderio di raccogliere e condividere le idee elaborate dal nostro gruppo di lavoro nel corso della progettazione e realizzazione di progetti inerenti

Dettagli

LINEE GUIDA PER LA PIANIFICAZIONE E IL MONITORAGGIO DEL MIGLIORAMENTO

LINEE GUIDA PER LA PIANIFICAZIONE E IL MONITORAGGIO DEL MIGLIORAMENTO LINEE GUIDA PER LA PIANIFICAZIONE E IL MONITORAGGIO DEL MIGLIORAMENTO 1 INDICE LINEE GUIDA PER LA PIANIFICAZIONE E IL MONITORAGGIO DEL MIGLIORAMENTO ---------------------------------------------------------------------------------------------1

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute TAVOLO NAZIONALE DI LAVORO SULL AUTISMO RELAZIONE FINALE Il Tavolo di lavoro sulle problematiche dell autismo, istituito su indicazione del Ministro della Salute, composto da rappresentanti

Dettagli

ISTITUTI TECNICI LINEE GUIDA PER IL PASSAGGIO AL NUOVO ORDINAMENTO. (d.p.r. 15 marzo 2010, articolo 8, comma 3)

ISTITUTI TECNICI LINEE GUIDA PER IL PASSAGGIO AL NUOVO ORDINAMENTO. (d.p.r. 15 marzo 2010, articolo 8, comma 3) ISTITUTI TECNICI LINEE GUIDA PER IL PASSAGGIO AL NUOVO ORDINAMENTO (d.p.r. 15 marzo 2010, articolo 8, comma 3) 1 INDICE Premessa 1. Azioni per il passaggio al nuovo ordinamento 1.1.Rendere riconoscibile

Dettagli

MODUS LA VALUTAZIONE DELLE SCUOLE. Una proposta di modello valutativo per le scuole. Le scuole e associazioni professionali della rete MODUS

MODUS LA VALUTAZIONE DELLE SCUOLE. Una proposta di modello valutativo per le scuole. Le scuole e associazioni professionali della rete MODUS LA VALUTAZIONE DELLE SCUOLE MODUS Una proposta di modello valutativo per le scuole Le scuole e associazioni professionali della rete MODUS ITCG Gabriele Manthonè Pescara (scuola capofila) Direzione Didattica

Dettagli

La scuola. che verrà. Idee per una riforma tra continuità e innovazione

La scuola. che verrà. Idee per una riforma tra continuità e innovazione La scuola che verrà Idee per una riforma tra continuità e innovazione Indice Prefazione 3 Introduzione 4 1. Gestire l eterogeneità 10 Personalizzazione 13 Le forme didattiche 13 La griglia oraria 17 Le

Dettagli

VERSO UN SISTEMA NAZIONALE INFEA COME INTEGRAZIONE DEI SISTEMI A SCALA REGIONALE

VERSO UN SISTEMA NAZIONALE INFEA COME INTEGRAZIONE DEI SISTEMI A SCALA REGIONALE LINEE DI INDIRIZZO PER UNA NUOVA PROGRAMMAZIONE CONCERTATA TRA LO STATO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO IN MATERIA IN.F.E.A. (INFORMAZIONE-FORMAZIONE-EDUCAZIONE AMBIENTALE) VERSO

Dettagli

ORIENTAMENTO: STRUMENTO CHIAVE PER EDUCARE ALLE SCELTE Strategie per un servizio alla e nella scuola

ORIENTAMENTO: STRUMENTO CHIAVE PER EDUCARE ALLE SCELTE Strategie per un servizio alla e nella scuola ORIENTAMENTO: STRUMENTO CHIAVE PER EDUCARE ALLE SCELTE Strategie per un servizio alla e nella scuola Pina Del Core Qualche premessa Tema centrale, anzi cruciale nella scuola è quello dell orientamento

Dettagli

La valutazione e gestione dello stress lavoro-correlato

La valutazione e gestione dello stress lavoro-correlato La valutazione e gestione dello stress lavoro-correlato Maggio 2010 PREFAZIONE Al fine di contribuire ad un adeguata gestione dei rischi psicosociali, negli ultimi anni l ISPESL ha adottato una strategia

Dettagli

Il lavoro a Verona in tempo di crisi

Il lavoro a Verona in tempo di crisi Lavoro & Società COSP Verona - Comitato Provinciale per l Orientamento Scolastico e Professionale MAG Servizi Società Cooperativa Verona Innovazione Azienda Speciale C.C.I.A.A. VR Il lavoro a Verona in

Dettagli

L introduzione dell ottica di genere nei processi di sviluppo locale

L introduzione dell ottica di genere nei processi di sviluppo locale L introduzione dell ottica di genere nei processi di sviluppo locale Modello Europeo e Linee Guida per il progetto internazionale W. In D. Women in Development Davide Barbieri Barbara Bittarelli Flavia

Dettagli

PROFILO DEI DOCENTI INCLUSIVI

PROFILO DEI DOCENTI INCLUSIVI La formazione docente per l inclusione PROFILO DEI DOCENTI INCLUSIVI TE I I European Agency for Development in Special Needs Education La formazione docente per l inclusione PROFILO DEI DOCENTI INCLUSIVI

Dettagli

I Centri di Servizio per il Volontariato della Regione Lombardia I Centri di servizio per il volontariato nascono con l obiettivo di supportare,

I Centri di Servizio per il Volontariato della Regione Lombardia I Centri di servizio per il volontariato nascono con l obiettivo di supportare, I Centri di Servizio per il Volontariato della Regione Lombardia I Centri di servizio per il volontariato nascono con l obiettivo di supportare, sostenere e qualificare le organizzazioni di volontariato

Dettagli

nelle scuole dell infanzia comunali

nelle scuole dell infanzia comunali Le relazioni tra insegnanti e genitori nelle scuole dell infanzia comunali Ci vuole un villaggio per educare un bambino Barbara Benedetti, Donella Fammoni, Tosca Bassi, Catello Marciano del Coordinamento

Dettagli

Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Funzione Pubblica. Formez PROJECT CYCLE MANAGEMENT MANUALE PER LA FORMAZIONE

Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Funzione Pubblica. Formez PROJECT CYCLE MANAGEMENT MANUALE PER LA FORMAZIONE Formez Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Funzione Pubblica PROJECT CYCLE MANAGEMENT MANUALE PER LA FORMAZIONE S T R U M E N T I 4 STRUMENTI FORMEZ S T R U M E N T I I l Formez -

Dettagli

CODICE ETICO E DI COMPORTAMENTO

CODICE ETICO E DI COMPORTAMENTO CODICE ETICO E DI COMPORTAMENTO 2ª Edizione - Approvato dal Consiglio di Amministrazione di Calzedonia Holding S.p.A - il 17 marzo 2014 ENG INTRODU- ZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE DEL CODICE ETICO Un Azienda

Dettagli

L Autovalutazione L Autovalutazione con il con il Modello CAF Massimo Tronci

L Autovalutazione L Autovalutazione con il con il Modello CAF Massimo Tronci L Autovalutazione con il Modello CAF Questa presentazione L autovalutazione e il miglioramento Il processo di autovalutazione La scelta dell approccio all autovalutazione Alcuni approfondimenti sull autovalutazione

Dettagli

Progetto Buone Prassi sull inserimento e il mantenimento al lavoro dei disabili nella Regione Lombardia

Progetto Buone Prassi sull inserimento e il mantenimento al lavoro dei disabili nella Regione Lombardia Progetto Buone Prassi sull inserimento e il mantenimento al lavoro dei disabili nella Regione Lombardia 1.1 Introduzione: obiettivi della ricerca e metodologia... 5 1.1.1 Obiettivi... 5 1.1.2 Il contesto

Dettagli

ANALISI E STRUMENTI PER L INNOVAZIONE

ANALISI E STRUMENTI PER L INNOVAZIONE Customer satisfaction: a che punto siamo Indagine sullo stato di attuazione della direttiva del Ministro per la Funzione pubblica del 24 marzo 2004 sulle rilevazioni della qualità dei servizi percepita

Dettagli

Agricoltura sociale: se l agricoltura batte il

Agricoltura sociale: se l agricoltura batte il Agricoltura sociale: se l agricoltura batte il 5 Federazione Italiana Gruppi Coltivatori Sviluppo FEDERSVILUPPO ASSOCIAZIONE REGIONALE DEL PIEMONTE FEASR Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale L

Dettagli

CONTRATTI di FIUME e di LAGO

CONTRATTI di FIUME e di LAGO Direzione Ambiente LINEE GUIDA REGIONALI per l attuazione dei CONTRATTI di FIUME e di LAGO Direzione Ambiente LINEE GUIDA REGIONALI per l attuazione dei CONTRATTI di FIUME e di LAGO DGR n 16-2610 del

Dettagli

Linea Guida per l Organizzazione di un Sistema Prevenzionale nelle Piccole e Medie Imprese

Linea Guida per l Organizzazione di un Sistema Prevenzionale nelle Piccole e Medie Imprese Linea Guida per l Organizzazione di un Sistema Prevenzionale nelle Piccole e Medie Imprese PRESENTAZIONE Il presente lavoro si propone l obiettivo di fornire un modello organizzativo ispirato ai Sistemi

Dettagli

CNCA coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza. sul Lavoro Sociale

CNCA coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza. sul Lavoro Sociale CNCA coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza sul Lavoro Sociale 1 INDICE PREMESSA Pag. 3 Perché un documento, e cosa vi troverete a leggere. Qualche piccola puntualizzazione sul metodo. Perché

Dettagli

STRUMENTI D INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L INCLUSIONE SCOLASTICA : CONCETTI CHIAVE E

STRUMENTI D INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L INCLUSIONE SCOLASTICA : CONCETTI CHIAVE E STRUMENTI D INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L INCLUSIONE SCOLASTICA : CONCETTI CHIAVE E ORIENTAMENTI PER L'AZIONE Milano, dicembre 2013 Il documento

Dettagli

Supervisori che imparano dagli studenti

Supervisori che imparano dagli studenti Supervisori che imparano dagli studenti di Angela Rosignoli Questa relazione tratta il tema della supervisione, la supervisione offerta dagli assistenti sociali agli studenti che frequentano i corsi di

Dettagli

Spunti metodologici per l'orientamento scolastico e professionale. Materiali di lavoro per i docenti delle scuole medie inferiori PIEMONTE LAVORO

Spunti metodologici per l'orientamento scolastico e professionale. Materiali di lavoro per i docenti delle scuole medie inferiori PIEMONTE LAVORO Educare alla scelta Spunti metodologici per l'orientamento scolastico e professionale. Materiali di lavoro per i docenti delle scuole medie inferiori PIEMONTE LAVORO Formazione Professionale 2004 GUIDE

Dettagli

Orientamenti per famiglie e operatori di bambini con sindrome di Down da 0 a 6 anni LA RIABILITAZIONE

Orientamenti per famiglie e operatori di bambini con sindrome di Down da 0 a 6 anni LA RIABILITAZIONE Orientamenti per famiglie e operatori di bambini con sindrome di Down da 0 a 6 anni 2 LA RIABILITAZIONE I momenti successivi alla prima comunicazione che i genitori ricevono sulla condizione genetica del

Dettagli

Profilo e compiti istituzionali dell insegnante della scuola ticinese

Profilo e compiti istituzionali dell insegnante della scuola ticinese Repubblica e Cantone Ticino Dipartimento dell educazione, della cultura e dello sport Profilo e compiti istituzionali Bellinzona, novembre 2014 Repubblica e Cantone Ticino Dipartimento dell educazione,

Dettagli