Capitolo 17. Commercio con l estero e internazionalizzazione

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1 Capitolo 17 Commercio con l estero e internazionalizzazione

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3 17. Commercio con l estero e internazionalizzazione Le statistiche sul commercio con l estero e sulle attività internazionali delle imprese forniscono dati sull interscambio commerciale, sugli operatori e sulle imprese che effettuano transazioni con l estero, sulle imprese a controllo estero residenti in Italia e sulle imprese a controllo nazionale residenti all estero. Aspetti tecnici e normativi delle rilevazioni Per saperne di più... Istat. I.stat: il tuo accesso diretto alla statistica italiana. Roma. Istat. Coeweb: statistiche del commercio estero. Istat. Commercio estero e attività internazionali delle imprese. Edizione Roma: produzione-editoriale Le rilevazioni sull interscambio commerciale con l estero hanno per oggetto il valore e la quantità delle merci scambiate dall Italia con gli altri paesi e sono effettuate, per quanto attiene l interscambio con i paesi non appartenenti all Unione europea, secondo i criteri stabiliti dai regolamenti (CE) del Parlamento europeo e del Consiglio n. 471/2009 e regolamenti (UE) della Commissione n. 92/2010 e n. 113/2010; per quanto riguarda l interscambio con i paesi dell Unione europea, secondo quanto previsto dal regolamento (CE) del Parlamento europeo e del Consiglio n. 222/2009, che modifica il regolamento (CE) n. 638/2004 e dai regolamenti (UE) della Commissione n. 91/2010 e n. 96/2010, che modificano il regolamento (CE) n. 1982/2004. I regolamenti europei relativi all Intrastat trovano applicazione in sede nazionale con il Decreto legislativo n. 18/2010, 1 il Decreto del Ministro dell Economia e delle Finanze del 22/2/ e la Determinazione dell Agenzia delle Dogane del 22/2/2010. Le modalità di rilevazione dei dati sono diverse a seconda che gli operatori economici effettuino transazioni commerciali con i paesi extra Ue o con i paesi Ue. Nel caso di transazioni con i paesi extra Ue, la base informativa è costituita dal Documento Amministrativo Unico (DAU) che viene compilato in riferimento ad ogni singola transazione commerciale. Per gli scambi con i paesi Ue, al fine di semplificare gli adempimenti richiesti per la libera circolazione delle merci nel mercato interno, dal 1 gennaio 1993 il sistema di rilevazione doganale è stato sostituito dal sistema Intrastat in base al quale le informazioni sono desunte dagli elenchi riepilogativi dei movimenti presentati dagli operatori economici agli uffici doganali territorialmente competenti. In particolare, gli operatori che effettuano (o prevedono di effettuare) nell anno di osservazione scambi con l estero per un totale superiore alle soglie fissate dal decreto del Ministero dell Economia e delle Finanze del 22 febbraio 2010 sono tenuti alla compilazione mensile del modello Intrastat, mentre i rimanenti operatori possono fornire le informazioni con periodicità trimestrale (circa 2 per cento degli scambi). Sia il DAU sia il modello Intrastat hanno valenza statistica e fiscale. Le informazioni del commercio con l estero fanno riferimento al cosiddetto sistema di commercio speciale che comprende: a) all esportazione, le merci nazionali o immesse in libera pratica che sono: (1) esportate con destinazione definitiva; (2) imbarcate come provviste di bordo di navi o aerei esteri; (3) esportate temporaneamente per la fabbricazione di prodotti da reimportare o per subire un complemento di manodopera o una riparazione; (4) riesportate a seguito di importazioni in via temporanea. b) all importazione, le merci estere: (1) importate in via definitiva o estratte dai depositi doganali che sono introdotte nel territorio doganale per consumo; 1 Pubblicato sulla G.U. n. 41 del 19/2/ Pubblicato sulla G.U. n. 53 del 5/3/

4 Annuario statistico italiano 2013 (2) importate in via temporanea per la fabbricazione di prodotti da riesportare o per subire un complemento di manodopera o una riparazione; (3) reimportate a seguito di esportazioni in via temporanea. Non sono comprese nelle statistiche del commercio speciale le merci in transito sul territorio nazionale e quelle estere introdotte nei depositi doganali e non estratte per consumo, temporanea importazione o rispedite all estero. 3 Oltre al valore e alla quantità, quest ultima espressa in chilogrammi e/o in una delle altre unità di misura indicate da Eurostat, le principali informazioni contenute nei modelli di rilevazione della merce oggetto di transazione riguardano: (a) il codice merceologico (Nomenclatura Combinata a 8 posizioni); (b) il paese di origine e di provenienza; (c) il paese di destinazione; (d) la provincia di provenienza o destinazione; (e) il modo di trasporto; (f) la natura della transazione; (g) la moneta di fatturazione; (h) le condizioni di consegna. A partire dal 2010, facendo seguito alle linee guida e raccomandazioni internazionali sulla qualità delle statistiche del commercio con l estero, i dati sull interscambio con l estero di gas naturale allo stato gassoso e di energia elettrica sono prodotti sulla base di una nuova metodologia che utilizza fonti diverse da quella fiscale e doganale. Le rilevazioni sulla struttura e le attività delle imprese a controllo estero residenti in Italia (Inward Fats) e sulla struttura e le attività delle imprese a controllo nazionale residenti all estero (Outward Fats) hanno per oggetto i principali aggregati economici relativi a queste particolari popolazioni di imprese. La produzione di queste statistiche è prevista dal regolamento Ce n. 716/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno Queste due rilevazioni prevedono la raccolta di informazioni presso imprese residenti in Italia. L unità di rilevazione è la controllata estera nel caso della rilevazione Inward Fats e il vertice di un gruppo di imprese con controllate residenti all estero nel caso della rilevazione Outward Fats. In particolare, nel caso della produzione di statistiche Inward Fats le informazioni raccolte presso le imprese sono limitate alla nazionalità del controllante ultimo residente all estero e alcune specifiche variabili sull interscambio con l estero (scambi complessivi e intra-gruppo), essendo le altre variabili economiche disponibili tramite l integrazione con altre rilevazioni o fonti amministrative. Diversamente, nel caso della rilevazione Outward Fats le informazioni raccolte presso le imprese riguardano le principali variabili economiche nonché la localizzazione geografica e l attività economica delle controllate italiane residenti all estero. 3 Dal 2010, dalle statistiche del commercio estero restano escluse le seguenti voci: a) oro detto monetario; b) strumenti di pagamento aventi corso legale e valori; c) merci che beneficiano dell immunità diplomatica, consolare o simile; d) merci destinate ad un uso temporaneo, purché non sia prevista né effettuata alcuna lavorazione e la durata prevista dell uso temporaneo non sia superiore a 24 mesi e non sia previsto né sia stato effettuato alcun cambio di proprietà; e) beni che veicolano informazioni personalizzate, software compreso; f) software scaricato da Internet; g) beni riparati o destinati a riparazione, nonché i pezzi di ricambio associati; h) merci spedite alle forze armate nazionali stazionate fuori del territorio statistico e merci provenienti da un altro Stato membro che hanno accompagnato le forze armate nazionali al di fuori del territorio statistico, nonché merci acquistate e cedute nel territorio statistico di uno Stato membro dalle forze armate di un altro Stato membro che vi stazionano; i) mezzi di trasporto che si spostano durante il loro funzionamento, compresi i mezzi di lancio spaziali al momento del lancio; j) beni forniti a titolo gratuito che non siano oggetto di transazioni commerciali, che siano movimentati unicamente al fine di favorire una transazione commerciale successiva, illustrando le caratteristiche di beni o servizi (ad esempio materiale pubblicitario, campioni commerciali). In aggiunta alle voci precedentemente elencate, dalle statistiche del commercio extra-comunitario sono esclusi: (a) beni immessi in libera pratica dopo essere stati posti sotto il regime doganale del perfezionamento attivo o della trasformazione sotto controllo doganale; (b) le merci ammesse all importazione in esenzione dei diritti doganali in virtù degli articoli 12, 13 e 14 delle disposizioni preliminari alla Tariffa doganale d uso integrata e le corrispondenti merci esportate; (c) le merci dichiarate oralmente alle autorità doganali, sia di natura commerciale, purché il loro valore non superi la soglia statistica di Euro o chilogrammi, sia di natura non commerciale. Fino a dicembre 2006 l Istat ha applicato le soglie seguenti, relative al valore della transazione: 516 per i capitoli 1-24 della Nomenclatura combinata (animali vivi e prodotti del regno animale, prodotti del regno vegetale, prodotti alimentari); 620 per gli altri capitoli (dal 25 al 99). Dal 1 gennaio 2007 invece sono stati applicati i seguenti limiti: 700 per i capitoli 1-14 (animali vivi e prodotti del regno animale, prodotti del regno vegetale); per i capitoli (tutti gli altri prodotti). Dal 1 gennaio 2010, con l entrata in vigore dei nuovi regolamenti comunitari, la soglia statistica è posta pari ad euro per tutti i capitoli della Nomenclatura combinata. L Istat aggrega in un unico dato mensile, per ciascun flusso, tutti i movimenti sotto la soglia su menzionata. Con effetto dai dati di gennaio 2010, i nuovi regolamenti comunitari hanno modificato le regole di inclusione nelle statistiche di commercio estero dei dati relativi agli scambi di navi e aeromobili. In particolare, si definisce il concetto di proprietà economica come il diritto di un soggetto di reclamare i vantaggi collegati all utilizzo di una nave o di un aeromobile nell ambito di un attività economica mediante l accettazione dei rischi associati. Conseguentemente vanno inclusi nelle statistiche di commercio estero gli scambi di navi e aeromobili, quando si verifica un trasferimento della proprietà economica di una nave o di un aeromobile. 424

5 17. Commercio con l estero e internazionalizzazione Definizioni e classificazioni Per le rilevazioni sugli scambi di merci, il valore statistico della merce è definito, in conformità agli accordi internazionali, come valore Cif (comprendente cioè le spese di trasporto e assicurazione fino alla frontiera nazionale) per le importazioni e come valore Fob (franco frontiera nazionale) per le esportazioni. Le merci sono rilevate in base ad apposite voci (circa 10 mila posizioni a otto cifre), definite a livello comunitario dalla Nomenclatura combinata (Nc), che costituisce una disaggregazione del Sistema armonizzato (circa 5 mila posizioni a sei cifre) stabilito a livello internazionale dal Comitato di cooperazione doganale. Nel presente capitolo sono adottate le classificazioni merceologiche: Ateco 2007, adattata alle statistiche del commercio con l estero (CPA); e quella per raggruppamenti principali di industrie (Rpi). La classificazione geografica utilizzata è la Geonomenclatura stabilita da Eurostat con riferimento all anno La rilevazione degli scambi commerciali con l estero viene effettuata in relazione al territorio doganale, rispetto al quale il territorio della Repubblica Italiana si differenzia per le sole inclusioni dei comuni di Campione d Italia e di Livigno. Tuttavia, a fini statistici, la zona franca di Livigno è compresa nell interscambio commerciale. San Marino, pur essendo un paese terzo, non è incluso nella fonte dei dati impiegata per produrre le statistiche sul commercio estero data l assenza di barriere doganali rispetto all Italia, mentre la Santa Sede (Stato della Città del Vaticano) in quanto Stato indipendente è un paese terzo a tutti gli effetti. Si segnala, tuttavia, che per San Marino sono rilevati i dati relativi all interscambio di gas naturale ed energia elettrica in quanto queste informazioni sono disponibili da fonte non doganale. Infine, sono esclusi dal territorio doganale i depositi franchi. Il paese di importazione è: a) il paese di origine per le merci provenienti dai paesi extra Ue e non messe in libera pratica in uno degli altri paesi dell Unione europea; b) il paese di provenienza, per le merci originarie dei paesi extra Ue e messe in libera pratica in uno dei paesi dell Unione europea e per le merci originarie dei paesi dell Unione europea. Il paese all esportazione è il paese che costituisce l ultima destinazione nota all esportatore stesso al momento della dichiarazione. L analisi territoriale viene realizzata con riferimento a province, regioni e ripartizioni di provenienza e destinazione delle merci. Tali informazioni territoriali sono desunte, secondo il dettaglio provinciale, a partire dai modelli di rilevazione per gli scambi intra ed extra Ue. La produzione di statistiche sulle imprese a controllo estero residenti in Italia (Inward Fats) e sulle imprese a controllo nazionale residenti all estero (Outward Fats) si basa su uno stesso insieme di definizioni e classificazioni, mentre il numero di variabili economiche è più limitato nel caso delle statistiche Outward Fats rispetto a quello Inward Fats, al fine di tener conto delle maggiori difficoltà nella raccolta e produzione di queste statistiche. Le definizioni fanno riferimento ai concetti di controllo e controllante ultimo riportate nel Glossario. Elaborazioni relative agli indici di volume e valore medio unitario Il sistema dei numeri indice del commercio con l estero a base 2010=100 prevede la diffusione di indici dei valori medi unitari e dei volumi secondo un break-down articolato per gruppi di prodotto della classificazione Ateco 2007 e per specifiche aree geografiche e/o geoeconomiche, nonché per raggruppamenti principali di industrie (Rpi). Gli indici mensili dei valori medi unitari relativi ai diversi gruppi di prodotti e con riferimento alle aree geografiche o geoeconomiche di provenienza o destinazione delle merci sono ottenuti utilizzando la formula di Fisher in cui l anno base è rappresentato dall anno immediatamente precedente (indici a base mobile ). L aggiornamento a cadenza annuale del sistema di ponderazione consente di calcolare le variazioni dei valori medi unitari seguendo più da vicino l evoluzione in composizione del mix di prodotti movimentati. Tuttavia, poiché gli indici a base mobile di anni diversi non sono direttamente confrontabili tra loro, per consentire l analisi economica su orizzonti temporali superiori ai dodici mesi, le serie storiche previste dal piano di diffusione sono ricondotte all anno di riferimento 2010, assunto come base, attraverso opportuni coefficienti di raccordo che legano 425

6 Annuario statistico italiano 2013 tra loro gli indici riferiti alle diverse basi annuali. Contestualmente al passaggio all anno di riferimento 2010, è stata adottata una nuova metodologia di calcolo. 4 La metodologia prevede il calcolo diretto degli indici dei valori medi unitari e dei valori, mentre gli indici dei volumi sono ottenuti dal rapporto tra gli indici di valore e i corrispondenti indici del valore medio unitario in modo da assicurare la relazione di complementarietà tra i tre indici. Il piano di diffusione dispone la pubblicazione dei soli indici dei valori medi unitari e dei volumi. Gli indici annuali e trimestrali dei valori medi unitari presentati nell Annuario sono calcolati come media aritmetica dei corrispondenti indici mensili, che non includono le dichiarazioni trimestrali e annuali relative all indagine Intrastat. Al contrario, gli indici dei volumi annuali e trimestrali e quelli mensili vengono calcolati a partire dall anno base 2010 utilizzando indici del valore riferiti al totale delle transazioni, in modo da consentire una più precisa scomposizione delle variazioni dei valori in volume e valori medi unitari. Elaborazioni per operatore economico e impresa che effettuano scambi commerciali con l estero A partire dal 2011 e con anno di riferimento 2009, la produzione di statistiche armonizzate a livello europeo sugli operatori e sulle imprese che realizzano scambi di beni è inclusa negli output previsti dai regolamenti statistici sugli scambi con l estero (art. 3 del regolamento n. 222/2009 e art. 15 del regolamento n. 471/2009). L operatore economico è identificato sulla base della partita IVA. La fonte informativa per la produzione delle statistiche sugli operatori del commercio estero è relativa al registro dei soggetti IVA residenti che realizzano scambi di beni con l estero. L introduzione del Sistema Intrastat ha comportato l obbligo per gli Istituti nazionali di statistica di istituire un archivio degli operatori economici che effettuano scambi commerciali nell ambito dell Ue. L Istat, oltre a recepire la normativa comunitaria, ha integrato tale archivio con una lista aggiornata e completa degli operatori economici che effettuano transazioni di beni con i paesi extra Ue. L impresa esportatrice e importatrice è identificata sulla base dell integrazione a livello elementare del registro degli operatori del commercio estero con l ultima versione disponibile del registro statistico delle imprese attive (Asia). L identificativo dell operatore del commercio estero, relativo alla partita IVA, è riclassificato per codice fiscale attraverso l Anagrafe Tributaria. Sulla base di questo nuovo identificativo, è possibile effettuare l integrazione con l Archivio Statistico delle Imprese Attive (Asia). Tale operazione, oltre a identificare l universo delle imprese dell industria e dei servizi che realizzano scambi commerciali con l estero, permette di ottenere informazioni di tipo strutturale quale il numero di addetti, la forma giuridica e l attività economica prevalente. Le statistiche sulle imprese importatrici ed esportatrici sono state riviste al fine di migliorare la qualità dell informazione fornita per dimensione d impresa. In particolare, è stato effettuato un trattamento statistico ad hoc per le imprese riconducibili a operatori anomali. 5 Struttura ed evoluzione del commercio estero nel 2012 Nel 2012, secondo stime preliminari di fonte internazionale, il commercio mondiale ha registrato un lieve aumento in valore dello 0,2 per cento, sintesi di una crescita dei volumi (+2,1 per cento) e di una diminuzione dei valori medi unitari (-2,1 per cento) (Prospetto 17.1). In un quadro internazionale caratterizzato da forti pressioni competitive, la quota di mercato dell Italia è diminuita, passando dal 2,9 per cento del 2011 al 2,7 per cento del 2012 (Prospetto 17.2). 4 Le principali innovazioni introdotte riguardano il calcolo degli indici elementari ad un livello più fine di dettaglio merceologico, l adozione di un metodo per l individuazione e il trattamento di eventuali errori di misura e l aggregazione degli indici elementari mediante medie troncate (Istat, Nota informativa del 25/02/2008). 5 Per gli operatori anomali che realizzano elevati volumi di interscambio si è provveduto a riclassificare i flussi attribuendoli ad un altra impresa del gruppo selezionando l unità più idonea a rappresentare le fasi produttive e/o di commercializzazione. Nei casi residuali, il flusso commerciale è stato attribuito ad una nuova classe di addetti denominata Addetti non specificati. 426

7 17. Commercio con l estero e internazionalizzazione Prospetto 17.1 Commercio mondiale - Anni (valori in miliardi di dollari) Valori (a) VARIAZIONI PERCENTUALI DEGLI INDICI Volumi 5,7 9,7 6,5 8,6 6,5 2,3-12,1 14,1 5,2 2,1 Valori medi unitari 10,7 10,9 6,9 6,5 8,7 12,8-12,0 6,8 13,8-2,1 Fonte: elaborazioni ICE su dati OMC (a) Comprese le riesportazioni di Hong Kong. Prospetto 17.2 Interscambio commerciale e quote di mercato dell Italia - Anni (valori in milioni di euro) ANNI Interscambio commerciale Esportazioni Var.% Importazioni Var.% Saldi Quote di mercato (a) , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , (b) , , ,7 Fonte: Istat e ICE (a) Risultano dal rapporto tra valore delle esportazioni italiane ed esportazioni mondiali, espressi in dollari. (b) Dati provvisori. La bilancia commerciale dell Italia ha registrato nel 2012 un avanzo di circa 11 miliardi di euro, in netto miglioramento rispetto all anno precedente: nel 2011 il disavanzo era stato di circa 26 miliardi. Per le esportazioni, si è rilevato un incremento pari a +3,7 per cento mentre per le importazioni si è registrato una diminuzione del 5,6 per cento (Tavola 17.1). La flessione, in termini di volumi, è stata del 9,4 per cento per le importazioni e dello 0,6 per cento per le esportazioni. In termini di valori medi unitari, si è registrato un incremento del 4,3 per cento per l export e del 4,2 per cento per l import (Tavola 17.5). Il maggiore contributo positivo al saldo complessivo è dovuto, per quanto riguarda le aree geografiche, all America settentrionale ( milioni di euro), ai Paesi europei non Ue ( milioni) e ai Paesi dell Unione europea ( milioni). Seguono l America centro-meridionale ( milioni di euro) e l Oceania e altri territori ( milioni). Per l Africa settentrionale ( milioni di euro), gli Altri paesi africani ( milioni di euro), il Medio Oriente ( milioni di euro), l Asia centrale ( milioni di euro) e l Asia orientale ( milioni di euro) si registra invece un disavanzo (Tavola 17.1). Germania e Francia rappresentano i principali mercati di sbocco delle esportazioni nazionali (Prospetto 17.3) con quote pari, rispettivamente, al 12,5 e all 11,1 per cento; gli Stati Uniti sono il terzo paese partner con quota pari al 6,8 per cento, di poco superiore alla quota della Svizzera (5,9 per cento). Rispetto al 2011, gli incrementi più sostenuti riguardano Stati Uniti (+16,8 per cento), Svizzera (+10,8 per cento), Turchia (+10,2 per cento), Giappone (+19,1 per cento) ed Emirati Arabi Uniti (+16,5 per cento). La crescita è sostenuta anche per Regno Unito (+8,1 per cento), Belgio (+6,9 per cento), Russia (+7,4 per cento), Brasile (+4,5 per cento) e Hong Kong (+7,3 per cento). La diminuzione più sostenuta all export riguarda Cina (-9,9 per cento) e Grecia (-13,0 per cento). 427

8 Annuario statistico italiano 2013 Prospetto 17.3 Esportazioni e importazioni per paese - Anno 2012 (a) (valori in milioni di euro) PAESI Valori Variazioni % 2012/2011 GRADUATORIA SECONDO LE ESPORTAZIONI Germania ,1 Francia ,0 Stati Uniti ,8 Svizzera ,8 Regno Unito ,1 Spagna ,0 Turchia ,2 Belgio ,9 Russia ,4 Paesi Bassi ,6 Polonia ,2 Cina ,9 Austria ,1 Romania ,1 Giappone ,1 Emirati Arabi Uniti ,5 Brasile ,5 Hong Kong ,3 Ceca, Repubblica ,7 Grecia ,0 GRADUATORIA SECONDO LE IMPORTAZIONI Germania ,5 Francia ,8 Cina ,5 Paesi Bassi ,1 Russia ,4 Spagna ,0 Belgio ,3 Libia ,1 Stati Uniti ,8 Svizzera ,4 Regno Unito ,7 Algeria ,0 Austria ,4 Arabia Saudita ,4 Azerbaigian ,2 Polonia ,2 Turchia ,1 Romania ,4 Kazakistan ,1 Ceca, Repubblica ,1 Fonte: Esportazioni e importazioni dei principali paesi (E) (a) Dati provvisori. La composizione dei flussi di interscambio per area geografica (Figura 17.1) evidenzia come il principale mercato di sbocco delle nostre esportazioni sia l Unione europea (53,7 per cento); seguono i Paesi europei non Ue (13,9 per cento), l Asia orientale (7,8 per cento) e l America settentrionale (7,6 per cento). Per le importazioni le principali aree commerciali sono l Unione europea (52,9 per cento), i Paesi europei non Ue (11,3 per cento), l Asia orientale (10,3 per cento), e l Africa settentrionale (7,1 per cento). Per quanto riguarda i principali raggruppamenti di merci secondo la classificazione Ateco 2007 (Tavola 17.2), i maggiori saldi attivi si rilevano per macchinari e apparecchi n.c.a. ( milioni di euro), prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori ( milioni), metalli di base e prodotti in metallo esclusi macchine e impianti ( milioni), articoli in gomma e materie 428

9 17. Commercio con l estero e internazionalizzazione Figura 17.1 Esportazioni e importazioni per area geografica - Anno 2012 (a) (composizioni percentuali) Esportazioni Importazioni 3,9% 1,4% 4,9% 7,8% 1,9% Unione europea Paesi europei non Ue Africa settentrionale Altri paesi africani America settentrionale America centro-meridionale Medio Oriente Asia centrale Asia orientale Oceania e altri territori 6,6% 2,8% 10,3% 0,5% 7,6% 1,4% 3,5% 53,7% 2,6% 3,8% 2,2% 7,1% 52,9% 13,9% 11,3% Fonte: Esportazioni e importazioni dei princali paesi, aree geografiche e geoeconomiche (E) (a) Dati provvisori. plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi ( milioni), prodotti delle altre attività manifatturiere ( milioni), coke e prodotti petroliferi raffinati (9.936 milioni), prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (9.811 milioni) e apparecchi elettrici (6.645 milioni). I saldi negativi maggiori si registrano, invece, per prodotti dell estrazione di minerali da cave e miniere ( milioni di euro), computer, apparecchi elettronici e ottici ( milioni), sostanze e prodotti chimici ( milioni), prodotti dell agricoltura, della silvicoltura e della pesca ( milioni), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici ( milioni), energia elettrica ( milioni) e legno e prodotti in legno; carta e stampa ( milioni). Le principali tipologie di merci esportate sono i prodotti petroliferi raffinati e medicinali e preparati farmaceutici che segnano nel 2012, rispetto alle vendite all estero dell anno precedente, un aumento, rispettivamente, del 22,1 e del 14,3 per cento (Prospetto 17.4). Per quanto riguarda le importazioni, le principali tipologie di merci movimentate sono il petrolio greggio e il gas naturale, con aumenti, rispettivamente, del 6,5 e del 13,7 per cento. La composizione settoriale dei flussi di interscambio (Figura 17.2) evidenzia il notevole peso, nella struttura delle esportazioni, dei macchinari e apparecchi n.c.a. (18,1 per cento), dei metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (13,0 per cento), dei prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (11,0 per cento), delle sostanze e prodotti chimici (6,5 per cento), dei mezzi di trasporto (9,3 per cento), dei prodotti alimentari, bevande e tabacco (6,7 per cento), degli articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (5,8 per cento), prodotti delle altre attività manifatturiere (5,4 per cento) e apparecchi elettrici (5,1 per cento). Per le importazioni, quote significative si registrano per prodotti dell estrazione di minerali da cave e miniere (19,6 per cento), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (10,0 per cento), sostanze e prodotti chimici (9,4 per cento), mezzi di trasporto (8,0 per cento), prodotti alimentari, bevande e tabacco (7,2 per cento) e computer, apparecchi elettronici e ottici (6,5 per cento) Considerando la provenienza territoriale delle merci (Tavola 17.4) si evidenzia come, nel corso del 2012, il 39,9 per cento delle esportazioni nazionali abbia avuto origine dalle regioni nord-occidentali, il 30,5 per cento da quelle nord-orientali, il 16,6 per cento dalle regioni centrali, il 6,9 per cento dal meridione, il 5,0 per cento dalle isole, mentre il restante 1,1 per cento è attribuito, per carenza di informazioni nella fonte dei dati, a regioni diverse e non 429

10 Annuario statistico italiano 2013 Prospetto 17.4 Esportazioni e importazioni per attività economica - Anno 2012 (a) (valori in migliaia di euro) CLASSI DI ATTIVITÀ ECONOMICA Valori assoluti Variazioni % 2012/2011 GRADUATORIA SECONDO LE ESPORTAZIONI Prodotti petroliferi raffinati ,1 Medicinali e preparati farmaceutici ,3 Autoveicoli ,1 Altre parti e accessori per autoveicoli ,8 Ferro, ghisa e acciaio di prima trasformazione e ferroleghe ,8 Metalli preziosi e relativi semilavorati ,0 Altre macchine di impiego generale n.c.a ,6 Calzature ,7 Altri indumenti esterni ,3 Altri mobili ,9 GRADUATORIA SECONDO LE IMPORTAZIONI Petrolio greggio ,5 Gas naturale ,7 Autoveicoli ,2 Medicinali e preparati farmaceutici ,8 Ferro, ghisa e acciaio di prima trasformazione e ferroleghe ,9 Prodotti petroliferi raffinati ,0 Altri prodotti chimici di base organici ,2 Materie plastiche in forme primarie ,0 Metalli preziosi e relativi semilavorati ,0 Apparecchiature per le telecomunicazioni ,8 Fonte: Cessioni e acquisti di beni nell'ambito dei paesi Ue (R); Commercio speciale export/import extra Ue (R) (a) Dati provvisori. Figura 17.2 Esportazioni e importazioni per attività economica - Anno 2012 (a) (composizioni percentuali) Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca 1,5 3,2 Prodotti dell'estrazione di minerali da cave e miniere 0,4 19,6 Prodotti alimentari, bevande e tabacco 7,2 6,7 Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 7,0 11,0 Legno e prodotti in legno; carta e stampa 2,4 2,0 Coke e prodotti petroliferi raffinati 2,8 5,3 Sostanze e prodotti chimici 6,5 9,4 Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 5,2 4,4 Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti 3,0 della lavorazione di minerali non metalliferi 5,8 Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi 10,0 macchine e impianti 13,0 Computer, apparecchi elettronici e ottici 3,2 6,5 Apparecchi elettrici 3,5 5,1 Macchinari e apparecchi n.c.a. (b) 5,9 18,1 Mezzi di trasporto 8,0 9,3 Prodotti delle altre attività manifatturiere 2,7 5,4 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 0,7 0,1 Altre merci n.c.a. (b) 1,7 0,9 Merci dichiarate come provviste di bordo, merci di ritorno e respinte, merci varie 1,1 1, Importazioni Esportazioni Fonte: Cessioni e acquisti di beni nell ambito dei paesi Ue (R); Commercio speciale export/import extra Ue (R) (a) Dati provvisori (b) n.c.a. = non classificati altrove 430

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