DISTRIBUZIONE MODERNA ORGANIZZATA:
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- Taddeo Di Gregorio
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1 DISTRIBUZIONE MODERNA ORGANIZZATA: La dinamica del mercato per Gennaio 2014
2 I n d i c e Scenario economico generale Pag. 3 Il trend della Distribuzione Moderna Organizzata: sintesi Pag. 12 Le vendite Pag. 14 I prezzi Pag. 20 Le promozioni Pag. 27 Le marche private Pag. 29 Mercati Non Food Pag. 31 Appendice (dettagli del trend per comparto, area e categoria merceologica, merceologie non food) Pag. 38 2
3 SCENARIO ECONOMICO GENERALE INDICATORI CONGIUNTURALI Secondo la stima preliminare pubblicata dall Istat, nel 4 trimestre 20 il PIL espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2005 (corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato), è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente ed è diminuito dello 0,8% rispetto al quarto trimestre del Questo dato di quasi staticità riduce l entità della fase recessiva evidenziata nei trimestri precedenti dell anno e preceduta da un percorso di progressivo rallentamento della crescita. In particolare, il dato tendenziale mostra nell arco dell ultimo anno un percorso peggiorativo di circa 1 punto percentuale. Il quarto trimestre del 20 ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al quarto trimestre del La crescita acquisita per il 20, ossia la crescita annuale che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell anno, è pari a zero. Fonte: Istat PIL Var. % reale su scorso anno 4 trimestre trimestre 20 2 trimestre 20 3 trimestre 20 4 trimestre 20-3,0% -2,6% -2,3% -1,9% -0,8% Nello stesso periodo a livello internazionale continua a delinearsi una situazione abbastanza variegata, anche all interno del solo contesto europeo. L Italia mostra ancora una volta il risultato peggiore sia rispetto allo stesso periodo dell anno precedente sia rispetto al trimestre scorso. Nel vecchio continente la Gran Bretagna mantiene il ruolo di locomotiva, tolto alla Germania, registrando il risultato migliore sia dal punto di vista tendenziale (+2,8%) sia dal punto di vista congiunturale (+0,7%). Al di fuori del continente prosegue l andamento positivo degli Stati Uniti, che rispetto allo stesso trimestre dell anno scorso consuntivano un +2,7% in termini di PIL e rispetto al trimestre precedente rilevano un +0,8%. Fonte: Eurostat PIL Var. tendenziale (4 T / 4 T12) Var. congiunturale (4 T / 3 T) Italia -0,8% +0,1% Aria Euro (17 paesi) +0,5% +0,3% Germania +1,4% +0,4% Francia +0,8% +0,3% UK +2,8% +0,7% Spagna -0,1% +0,3% Usa +2,7% +0,8% Giappone n.d. n.d. 3
4 I dati dei Consumi delle Famiglie relativi al 4 trimestre 20 saranno resi noti dall Istat il prossimo 11 marzo con la pubblicazione dei nuovi conti economici trimestrali. Consumi delle famiglie Var. % reale su scorso anno 4 trimestre trimestre 20 2 trimestre 20 3 trimestre trimestre 20-4,5% -3,2% -3,2% -2,0% n.d. Fonte: Istat PIL E CONSUMI DELLE FAMIGLIE Trimestri Variazioni % reali tendenziali ,8% PIL Consumi delle famiglie n.d. -7 Fonte: Istat 4
5 A dicembre 20 l indice della produzione industriale (dati grezzi) è aumentato (+2,4%) rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Corretto per gli effetti di calendario, a dicembre 20 l indice è aumentato in termini tendenziali dello 0,7% (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 19 di dicembre 2012). Nella media dell intero anno 20 la produzione è scesa del 3,0% rispetto all anno precedente. A dicembre 20 l indice destagionalizzato registra una variazione positiva nel comparto dei beni intermedi (+0,1%) mentre diminuiscono i comparti dei beni strumentali (-2,5%), dei beni di consumo (-0,4%) e dell energia (-0,2%). Per quanto riguarda i settori di attività economica, a dicembre 20 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+8,0%) e della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+7,4%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori della fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a (-9,9%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-6,9%) e della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (-6,5%). Indice produzione industriale Var. % reale su scorso anno 4 trimestre trimestre 20 2 trimestre 20 3 trimestre 20 4 trimestre 20-5,7% -6,1% -3,3% -2,3% -0,1% Fonte: Istat 20 INDICE PRODUZIONE INDUSTRIALE Variazioni % Dicembre 20: +2,4% Tendenza (Media Mobile di 5 mesi) Fonte: Istat 5
6 Analizzando i valori destagionalizzati della Produzione Industriale, utili per l analisi congiunturale perché consentono un confronto immediato di ciascun dato con i mesi precedenti, si osserva che con il mese di marzo 2009 si è conclusa la fase di caduta del ciclo ed è iniziato un periodo di risalita molto graduale, interrottosi nella primavera del Con i risultati degli ultimi mesi il percorso si è decisamente avviato in maniera progressiva verso i valori minimi raggiunti nel 2009, manifestando caratteristiche simili alla crisi di tre anni prima, seppur in maniera più lenta. A dicembre 20 l indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dello 0,9% rispetto a novembre. Nella media del trimestre ottobre-dicembre l indice ha registrato un aumento dello 0,7% rispetto al trimestre precedente. L indice di dicembre (91,3) dimostra quanto nell ultimo triennio l andamento sia altalenante. È molto probabile che i livelli produttivi tenderanno in assoluto a mantenersi, ancora per un certo periodo, sotto a quelli pre-crisi di circa 10 punti percentuali, sperando che le previsioni pessimistiche non incidano su un ampliamento di questo gap. Questi risultati continuano a pesare negativamente sull occupazione a breve/medio termine. 120 INDICE PRODUZIONE INDUSTRIALE Valori destagionalizzati 2010= Dicembre 20: 91, Fonte: Istat 6
7 Nel mese di dicembre 20, rispetto allo stesso mese del 2012, si registra un incremento sia per l export (+4,9%) sia, in misura più contenuta, per l import (+0,6%). Nel mese di dicembre l aumento tendenziale delle esportazioni è rilevante per le vendite di beni di consumo non durevoli (+8,9%), beni strumentali (+7,0%) e beni di consumo durevoli (+4,9%). Il contenuto aumento tendenziale dell import è particolarmente accentuato per i beni di consumo non durevoli (+7,1%), i beni di consumo durevoli (+5,3%) e i beni strumentali (+1,4%). Le esportazioni dirette verso i Paesi dell Unione Europea, che rappresentano il 54,3% del valore complessivo, a dicembre sono aumentate tendenzialmente del 7,9% così come quelle verso il Resto del Mondo (+4,9%). A dicembre 20 si registra un avanzo commerciale di 3,6 miliardi; nello stesso mese del 2012 il surplus registrato era minore e pari a +2,3 miliardi. L avanzo della bilancia non energetica è pari a 7,9 miliardi di euro. A dicembre 20 i più ampi saldi positivi si rilevano per macchinari e apparecchi n.c.a., metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, mezzi di trasporto (esclusi autoveicoli), prodotti petroliferi raffinati e articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili. I saldi negativi più consistenti riguardano minerali energetici (petrolio greggio e gas naturale), computer, apparecchi elettronici e ottici, prodotti dell agricoltura della silvicoltura e della pesca e sostanze e prodotti chimici. Nel mese di gennaio 2014, il cambio dell Euro contro Dollaro ha registrato un valore medio di 1,362 (nello stesso mese del 2012 il valore medio era di 1,330), che sintetizza un andamento altalenante in tutto il mese considerato. In particolare, il picco dell ultimo mese è stato raggiunto il 1 gennaio (1,377), mentre il minimo il 31 gennaio (1,349). Fonte: Istat Esportazioni (Valori correnti) Var. % su scorso anno 4 trimestre trimestre 20 2 trimestre 20 3 trimestre 20 4 trimestre 20 +3,9% -0,7% -0,4% +0,2% +0,6% Tendenza (Media Mobile di 5 mesi) ESPORTAZIONI Valori correnti Variazioni % Dicembre 20: +4,9% Fonte: Istat 7
8 Il tasso di disoccupazione nel mese di gennaio 2014, secondo i dati mensili pubblicati dall Istat, si attesta 12,9%, in aumento di 0,2 punti rispetto al mese precedente e di 1,1 punti nei dodici mesi. Continua, pertanto, la tensione sul tema dell occupazione, che oramai dal settembre 2009 presenta un tasso che non è mai sceso al di sotto degli 8 punti percentuali e che riprende un andamento rilevato in Italia per l ultima volta agli inizi degli anni 90. In tale contesto, la disoccupazione giovanile (15-24 anni), ovvero l incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 42,4%, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al mese precedente e in aumento di 4,0 punti nel confronto tendenziale (tra i anni le persone in cerca di lavoro sono 690 mila e rappresentano l 11,5% della popolazione in questa fascia d età). TASSO DI DISOCCUPAZIONE Dati destagionalizzati % della Forza Lavoro Gennaio 2014: 12,9% Fonte: Istat La fase ascendente del trend dell occupazione è terminata nell aprile 2008, portandosi in maniera progressiva verso un declino che ha visto solo sporadici tentativi di inversione di tendenza. Dal 2009 in poi il dato si è abbastanza stabilizzato intorno ai milioni circa di occupati, con andamenti mensili altalenanti. In particolare nel mese di gennaio 2014 il numero degli occupati è pari a mila unità, sostanzialmente invariati rispetto al mese precedente e e in diminuzione dell 1,5% su base annua (-330 mila). NUMERO DI OCCUPATI Dati destagionalizzati migliaia Aprile 2008: Febbraio 2004: Gennaio 2014: Fonte: Istat 8
9 A febbraio 2014 l indice del clima di fiducia dei consumatori diminuisce a 97,5 da 98,0 del mese precedente. Se confrontato con lo stesso periodo dello scorso anno, l indice si mostra più alto (86,4). Il miglioramento viene registrato per la componente economica (da 92,3 a 96,2) ma non per la componente corrente che rileva invece una diminuzione (da 99,0 a 96,7). Il miglioramento riguarda anche l indicatore riferito al clima futuro (da 97,6 a 98,8) ma non l indicatore riferito al quadro personale che segna invece una diminuzione (da 100,3 a 98,3). A livello territoriale il clima di fiducia aumenta nel Nord-ovest e al Centro, mentre diminuisce nel Nordest e nel Mezzogiorno. 115 CLIMA DI FIDUCIA DELLE FAMIGLIE Indice 2005 = 100 dati destagionalizzati Febbraio 2014: 97, Fonte: Istat 9
10 L indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator espresso in base 2005=100), ottenuto per aggregazione degli indici relativi alle imprese manifatturiere, delle costruzioni, dei servizi e del commercio al dettaglio, a febbraio 2014 sale leggermente a 87,9 da 86,8 di gennaio. L andamento dell'indice complessivo rispecchia un miglioramento della fiducia delle imprese in tutti i settori, ovvero nei servizi di mercato, nel commercio al dettaglio, nelle imprese manifatturiere e in quelle di costruzione. In particolare, l indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese manifatturiere cresce passando da 97,7 di gennaio a 99,1. Rimangono stabili le attese di produzione (a 5 il saldo) mentre migliorano i giudizi sugli ordini (a -25 da -27); il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino passa invece a -4 da -1. L analisi del clima di fiducia per raggruppamenti principali di industrie indica un miglioramento dell indice nei beni di consumo (da 97,4 a 99,4) e nei beni intermedi (da 98,4 a 100,3); per i beni strumentali l indicatore rimane invariato (a 97,6). Nel mese di febbraio 2014 l indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione sale dal 76,3 di gennaio a 77,1. Migliorano le attese sull occupazione (da -23 a -21) mentre rimango stabili i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (a -49). L indice destagionalizzato del clima di fiducia delle aziende che operano nel commercio al dettaglio aumenta passando da 93,9 di gennaio a 96,3. L indice aumenta sia nella grande distribuzione (da 93,1 a 97,2) sia nella distribuzione tradizionale (da 94,8 a 96,3). 120 CLIMA DI FIDUCIA DELLE IMPRESE Indice 2005 = Febbraio 2014: 99,1 96,3 77, Costruzioni Industrie manifatturiere Commercio Fonte: Istat 10
11 L indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali relativo al primo mese del 2014 sarà pubblicato dall Istat il 7 marzo. Alla fine del 20 ha riscontrato un percorso inflazionistico in rallentamento che ha toccato l 1,8% al termine di dicembre (la media del 20 è stata -0,8%). Nel mese di gennaio 2014, l indice nazionale dei prezzi al consumo per l intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% rispetto al mese precedente e dello 0,7% su base annua (lo stesso valore di dicembre 20) confermando la stima provvisoria. A gennaio 2014, l indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce del 2,1% su base mensile cresce dello 0,6% su base annua, con un rallentamento di un decimo di punto percentuale rispetto a dicembre (+0,7%). Considerando i due principali aggregati (beni e servizi), a gennaio il tasso tendenziale di crescita dei prezzi dei beni scende allo 0,3% (dallo 0,4% di dicembre) mentre quello dei servizi sale all 1,1% (era +1,0% nel mese precedente). Il differenziale inflazionistico misurato tra i tassi tendenziali di crescita dei prezzi dei servizi e quelli dei beni si amplia, portandosi a +0,8 punti percentuali (era più 0,6 punti percentuale a dicembre). A determinare la stabilità dell inflazione è da un lato l'effetto combinato dell accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti e la riduzione della flessione di quelli dei Beni energetici non regolamentati; dall altro, il rallentamento delle dinamiche inflazionistiche di gran parte delle rimanenti tipologie di prodotto, il più marcato dei quali interessa gli Alimentari freschi. I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto registrano un rialzo congiunturale dello 0,4% e una crescita dell 1,2% su base tendenziale (lo stesso valore rilevato a dicembre). 8 PREZZI ALLA PRODUZIONE E AL CONSUMO Mesi Variazioni % tendenziali Gennaio 2014: +0,7% 0-2 n.d Prezzi alla produzione Prezzi al consumo (NIC) -8 Fonte: Istat 11
12 IL TREND DELLA DISTRIBUZIONE MODERNA ORGANIZZATA: SINTESI Nel mese di gennaio 2014 si registra una crescita delle vendite per iper e super (+2,9%) rispetto allo stesso periodo del 20. Questo dato manifesta un inizio positivo del nuovo anno, diversamente da quanto era accaduto lo scorso anno. Se si osservano i dati per singolo formato, si nota che il risultato complessivo è la sintesi di due trend differenti. In particolare, il trend negativo riguarda i formati di grandi dimensioni (iper > mq), con una perdita di fatturato dello 0,6%, mentre negli iper di minori dimensioni (< mq) e nei super si registra un aumento delle vendite a valore del 3,5%. Il trend complessivo del fatturato di gennaio sintetizza un andamento positivo per tutte le merceologie considerate, seppur con intensità differenti. Si evidenzia in lieve ripresa rispetto a tutto il 20 il non food (+0,7%) mentre la quota più rilevante del fatturato complessivo (61,3%) è rappresentata dai prodotti di Largo Consumo Confezionato che registrano un andamento positivo (+4,0%). In crescita anche i prodotti freschi a Peso Variabile (+1,1%). Se si considera il dato di variazione a rete costante, si evidenzia nel mese di gennaio un andamento differente per le diverse formule distributive. In lieve ripresa rispetto alla fine del 20 si rivelano nell ordine Ipermercati (+1,8%), Supermercati (+1,5%) e Discount (+0,3%). Continua invece anche nel nuovo anno l andamento negativo del Libero Servizio (-2,6%), che sconta anche a gennaio 2014 la crescente attenzione posta dai Super di maggiore prossimità sulla leva del prezzo, per cui questi format non risultano particolarmente concorrenziali. Passando ad esaminare i prodotti grocery, nel mese di gennaio 2014 l andamento tendenziale si mostra leggermente positivo sia per i valori (+1,4%) sia per i volumi (+0,9%). Per quanto riguarda le vendite mensili a valore per singola formula distributiva, il trend è differente. La situazione più problematica riguarda il Libero Servizio (-10,1%) che non riesce ad essere competitivo con il livello di prezzo dei supermercati di vicinato, anche in termini di quantità veicolate (-9,7%), seguono gli Iper (-0,7% a valori e -2,1% a volumi), la cui struttura li rende sempre meno in linea con i processi di scelta e di acquisto dei consumatori. Risultati positivi si registrano, invece, per i Super (+4,0% volumi e +4,5% valori). A gennaio 2014 l indicatore del carrello della spesa (prodotti di largo consumo confezionato + peso variabile) è lievemente aumentato a +0,7%, confermando l andamento altalenante dello scorso anno. Se si considerano le due componenti merceologiche che compongono il carrello della spesa, anche a gennaio è il comparto del LCC a trainare il processo inflazionistico (+0,9%); si riduce il gap rispetto ai Prodotti a Peso Variabile, i cui prezzi sono aumentati dello 0,2%. Anche soffermando l analisi sui prodotti di largo consumo confezionato e osservando la variazione dei prezzi a parità assortimentale, si nota a gennaio 2014 un aumento del processo inflazionistico (+0,8%), rispetto a quanto rilevato nel mese precedente. 12
13 La pressione promozionale complessiva nel mese di gennaio 2014, nell ambito dei punti vendita della GDO (iper + super), è ancora una volta lievemente più alta (+0,3%) rispetto a quanto registrato nello stesso periodo dell anno prima: 29,9% contro il 29,5% del corrispondente mese del 20. La variazione dell incidenza promozionale, rispetto allo stesso mese dell anno scorso, si caratterizza, per singoli formati distributivi, con una tendenza in lievissima crescita sia negli iper (34,0% registrando un +0,3%) sia nei super (28,6% registrando un +0,4%). Il divario tra le due formule distributive diminuisce solo dello 0,1% rispetto a quello dello stesso periodo del 20. A gennaio 2014 la Marca Privata prosegue la crescita del proprio peso sul complesso delle vendite della GDO mostrando un incidenza del 18,8%, contro il 18,2% dello stesso periodo del 20. La crescita della Marca Privata si ripercuote in maniera lievemente negativa sul trend delle Marche Leader (-0,7%), che passano dal 26,3% al 25,6%, e sul trend delle Marche Follower (-0,3%), che passano dal 24,5% al 24,2% del fatturato grocery complessivo. Aumenta, invece, il trend delle Altre Marche (+0,5%), che passano dal 31,0% al 31,5%. Dalle più recenti indicazioni sui Consumi Non Alimentari emerge un quadro complessivo sempre più variegato e preoccupante, salvo qualche particolare eccezione. Si attesta con un dato negativo il mercato a valore degli Elettrodomestici, che nel bimestre novembre-dicembre 20 registra un crollo rispetto allo stesso periodo del 2012 sia in termini reali (-7,0%) sia a valore (-6,9%). La tendenza complessiva del comparto informazione per il 6 bimestre 20 appare anch essa negativa, seppur con intensità differenti legate al processo inflazionistico, sia per le quantità veicolate (-11,0%) sia per i fatturati (-0,8%). Nel 3 trimestre 20 il mercato complessivo del Tessile Abbigliamento presenta valori (-6,9%) e volumi (-5,7%) in flessione rispetto allo stesso periodo del Questi risultati mostrano in generale una prosecuzione dell andamento deflazionistico dei prezzi (oltre il punto percentuale) e della fase calante dei fatturati. Per gli Altri Settori Non Food, i risultati del mese di dicembre 20 mostrano un andamento negativo per tutti i gruppi. Le flessioni di maggiore entità riguardano i gruppi Giocattoli e Sport (-4,7%), Casalinghi (-3,7%), Cartolerie e Giornali (-3,6%) e Gioiellerie e Orologerie (-2,0%); si rilevano andamenti negativi al di sotto dei due punti percentuale invece per tutti gli altri settori.
14 LE VENDITE Nel mese di gennaio 2014 si registra una crescita delle vendite per iper e super (+2,9%) rispetto allo stesso periodo del 20. Questo dato manifesta un inizio positivo del nuovo anno, diversamente da quanto era accaduto per quello passato. Occorre ricordare che nel complesso quello appena trascorso è stato un anno con periodi altalenanti. In particolare i mesi invernali e aprile hanno mostrato gli andamenti peggiori mentre sono stati marzo, i mesi estivi e i mesi autunnali a registrare le poche riprese rispetto agli stessi periodi del I prossimi mesi ci riveleranno se il percorso del 2014 sarà simile oppure no. Se si osservano i dati per singolo formato, si nota che il risultato complessivo è la sintesi di due trend differenti. In particolare, il trend negativo riguarda i formati di grandi dimensioni (iper > mq), con una perdita di fatturato dello 0,6%, mentre negli iper di minori dimensioni (< mq) e nei super si registra un aumento delle vendite a valore del 3,5%. Si conferma anche nel nuovo anno il momento di difficoltà delle grandi superfici (>4.500 mq) e lo spostamento degli acquisti dai punti vendita di maggiori dimensioni a quelli più piccoli, grazie alla prossimità che favorisce i consumatori sia in termini logistici sia in termini di incremento delle frequenze di acquisto, con contemporanea riduzione dello scontrino medio. I TREND TOTALE FATTURATO Variazioni a valore vs anno precedente a rete corrente Progr. Gennaio 2014 Mese - Gennaio 2014 Iper + Super 2,9 Iper + Super 2,9 Iper >4500-0,6 Iper >4500-0,6 I+S ,5 I+S ,5 Fonte: Nielsen Trade*Mis Totale Negozio Iper + Super 14
15 8 I TREND TOTALE FATTURATO Variazioni a valore vs anno precedente a rete corrente Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen 14 Iper + Super -0,8-1,6 5,3-6,4 0,9-0,6 0,3 0,9 0,1 0,6 0,3-1,4 2,9 Iper >4500-3,6-2,8 4-6,1-2,8-4,7-5,4-3,7-5,1-3,5-3,2-7,1-0,6 I+S ,7-0,7 6,3-6 2,1 0,8 2,3 2,7 2,3 2,3 1,8 0,8 3,5 Fonte: Nielsen Trade*Mis Totale Negozio Iper + Super L andamento registrato a gennaio 2014 mostra dinamiche positive per le diverse aree geografiche. La crescita più significativa rispetto allo stesso periodo del 20 si rileva per il Nord-Ovest e per il Sud (+3,6%); seguono nell ordine il Nord-Est (+2,9%) e il Centro (+1,5%) I TREND TOTALE FATTURATO Variazioni a valore vs anno precedente a rete corrente Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen 14 I+S Area 1 1,3-0,2 5,4-3 2,2-0,5 2,2 1,2 0,3 0,9-0,1-0,9 3,6 I+S Area 2-1,3-1,8 5,3-5,7 0,6-0,3 0 0,9-1 -0,4 0,1-0,6 2,9 I+S Area 3-1,5-2,4 5,1-8,7 0-0,7 0,4 1,5-0,3-0,7-0,6-2,8 1,5 I+S Area 4-3,7-3,2 5,8-11,5-0,7-1,1-3,5-0,3 1,8 3,2 2,8-1,1 3,6 Fonte: Nielsen Trade*Mis Totale Negozio Iper + Super 15
16 Il trend complessivo del fatturato di gennaio sintetizza un andamento positivo per tutte le merceologie considerate, seppur con intensità differenti. Si evidenzia in lieve ripresa rispetto a tutto il 20 il non food (+0,7%) mentre la quota più rilevante del fatturato complessivo (61,3%) è rappresentata dai prodotti di Largo Consumo Confezionato che registrano un andamento positivo (+4,0%). In crescita anche i prodotti freschi a Peso Variabile (+1,1%). A gennaio 2014, tra i prodotti non alimentari si sono registrati andamenti per le vendite dei comparti tendenzialmente in ripresa dopo un 20 negativo, unica eccezione il bazar leggero. In particolare, nel comparto tessile si registrano risultati positivi (+2,9%) e in ripresa per tutte le categorie così come nel bazar pesante (+0,5%) dove le categorie telefonia ed elettrodomestici bianchi registrano i più alti risultati positivi mentre risultano in flessione soprattutto i comparti elettronica, fotografia e ottica. Il bazar leggero (-0,6%), unico comparto in negativo, registra infine risultati in crescita soprattutto nella categoria puericultura accessori e in flessione nella categoria ascolto e visione. INCIDENZA E TREND PER AREA MERCEOLOGICA TOTALE FATTURATO Variazioni a valore vs anno precedente a rete corrente Progr. Gennaio 2014 Mese - Gennaio 2014 TOTALE NEGOZIO 2,9 TOTALE NEGOZIO 2,9 LCC 4 LCC 4 PESO VARIABILE 1,1 PESO VARIABILE 1,1 NO FOOD 0,7 NO FOOD 0,7 0 ALTRO ALTRO Fonte: Nielsen Trade*Mis Totale Negozio Iper + Super 16
17 Se si considera il dato di variazione a rete costante, si evidenzia nel mese di gennaio un andamento differente per le diverse formule distributive. In lieve ripresa rispetto alla fine del 20 si rivelano nell ordine Ipermercati (+1,8%), Supermercati (+1,5%) e Discount (+0,3%). Continua invece anche nel nuovo anno l andamento negativo del Libero Servizio (-2,6%), che sconta anche a gennaio 2014 la crescente attenzione posta dai Super di maggiore prossimità sulla leva del prezzo, per cui questi format non risultano particolarmente concorrenziali. L inizio del nuovo anno si può definire ottimistico per il proseguo visto che tutti i trend appaiono migliorativi rispetto a quanto registrato nel gennaio 20, ad eccezione del Discount che pur registrando un andamento positivo non raggiunge il livello dell anno precedente. Si evidenzia inoltre, rispetto al 20, una ripresa degli iper di grandi dimensioni rispetto al discount. I TREND A PARITÀ TOTALE FATTURATO Variazioni a valore vs anno precedente a rete costante Progr. Gennaio Mese Gennaio 2014 Iper > ,8 Iper > ,8 Iper,Sup ,5 Iper,Sup ,5 Libero Servizio -2,6 Libero Servizio -2,6 Discount 0,3 Discount 0,3 Fonte: Nielsen Like4Like
18 I TREND A PARITÀ TOTALE FATTURATO Variazioni a valore vs anno precedente a rete costante gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- ago- set- ott- nov- dic- gen-14 Iper >4500-6,1-6,0 1,2-9,2-2,9-4,1-5,1-3,2-4,6-2,2-1,4-5 1,8 Sup+Iper ,9-2,6 4-7,5 0,2-1,9-0,6-0,6-1,3-0,9-1,1-2 1,5 Discount 2,6 3,3 7,2-2,1 4,8 3,5 3,2 1,3-0,4 0,0-0,5-1,8 0,3 Lib.Servizio -4,3-5,7 0,7-9,5-2,4-3,5-1,6-2,2-2,3-2,1-1,8-2,7-2,6 Fonte: Nielsen Like4Like Nella graduatoria dei gruppi della GDO, in base alle vendite a parità di rete, a gennaio 2014 ben gruppi registrano performance positive. Il trend con la crescita più rilevante è pari al +6,4%, mentre il risultato peggiore si attesta al -3,5%, mostrando quindi un gap dal primo che si aggira attorno quasi ai 10 punti percentuali. Tra questi due estremi si muovono gli andamenti di tutti gli altri gruppi distributivi, evidenziando soprattutto risultati positivi di intensità molto variegate. I TREND A PARITÀ TOTALE FATTURATO PER GRUPPO Variazioni a valore vs anno precedente a rete costante 8 Mese Gennaio ,4 5, ,7 3,3 3,1 3,1 2,9 2,6 2,1 1,8 1,8 1,6 0, ,6-1,7-1,8-2,0-4 -3,1-3,5 Gruppo 01 Gruppo 02 Gruppo 03 Gruppo 04 Gruppo 05 Gruppo 06 Gruppo 07 Gruppo 08 Gruppo 09 Gruppo 10 Gruppo 11 Gruppo 12 Gruppo Gruppo 14 Gruppo 15 Gruppo 16 Gruppo 17 Gruppo 18 Gruppo 19 Fonte: Nielsen Like4Like Nielsen:Super + Iper + Libero Servizio 18
19 Passando ad esaminare i prodotti grocery, nel mese di gennaio 2014 l andamento tendenziale si mostra leggermente positivo sia per i valori (+1,4%) sia per i volumi (+0,9%). Per quanto riguarda le vendite mensili a valore per singola formula distributiva, il trend è differente. La situazione più problematica riguarda il Libero Servizio (-10,1%) che non riesce ad essere competitivo con il livello di prezzo dei supermercati di vicinato, anche in termini di quantità veicolate (-9,7%) seguono gli Iper (-0,7% a valori e -2,1% a volumi), la cui struttura li rende sempre meno competitivi rispetto ai nuovi processi di scelta e di acquisto dei consumatori. Risultati positivi si registrano, invece, per i Super (+4,0% volumi e +4,5% valori). I TREND TOTALE GROCERY DISTRIBUZIONE MODERNA Variazioni % a rete corrente Valori e Volumi* vs anno precedente Valori Volumi* Valori Volumi* Iper + Super + Libero Servizio 1,4 0,9 Iper + Super + Libero Servizio 1,4 0,9 Iper + Super 3,7 2,9 Iper + Super 3,7 2,9 Iper >4500-0,7-2,1 Iper >4500-0,7-2,1 I+S ,5 I+S ,5 Libero Servizio -10,1-9,7 Libero Servizio -10,1-9,7 Fonte: Nielsen Trade*Mis Iper + Super + Libero Servizio *Trend Vendite a prezzi costanti 19
20 I PREZZI A gennaio 2014 l indicatore del carrello della spesa (prodotti di largo consumo confezionato + peso variabile) è lievemente aumentato a +0,7%, confermando l andamento altalenante dello scorso anno. La dinamica al rialzo dei prezzi prosegue, seppur a tassi differenti, da giugno Complessivamente la media dell indicatore nell arco del 20 è stata dell 1,1%, più alta rispetto al primo dato del Se si considerano le due componenti merceologiche che compongono il carrello della spesa, anche a gennaio è il comparto del LCC a trainare il processo inflazionistico (+0,9%); si riduce il gap rispetto ai Prodotti a Peso Variabile, i cui prezzi sono aumentati dello 0,2%. Tra tutti i prodotti a Peso Variabile vi è tuttavia una dinamica inflazionistica differente a seconda dei comparti: a guidare l inflazione sono principalmente i prezzi del Pesce (+3,6%). A questa componente fanno seguito, nell ordine, il rialzo dei prezzi dei Salumi (+1,2%), dei Formaggi (+0,9%) e della Carne (+0,4%). Continua il percorso deflazionistico della Verdura (-4,4%) e della Frutta (-4,1%). PRODOTTI DI LARGO CONSUMO CONFEZIONATO E A PESO VARIABILE Ipermercati + Supermercati 1,7 1,7 1,3 1,1 1,1 1,1 1,1 1,1 1,0 0,8 0,7 0,7 0,5 gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- ago- set- ott- nov- dic- gen-14 Fonte: IRI Infoscan Osservatorio Prezzi: Indice Tendenziale 20
21 PRODOTTI DI LARGO CONSUMO CONFEZIONATO E A PESO VARIABILE Ipermercati + Supermercati 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0-0,5 gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- ago- set- ott- nov- dic- gen-14 LCC+PV 1,7 1,1 1,7 1,0 1,1 1,1 1,3 1,1 0,8 1,1 0,7 0,5 0,7 LC C 1,4 0,7 1,5 0,1 0,4 0,1 0,5 0,7 0,8 1,4 0,8 0,8 0,9 PV 2,6 2,2 2,2 3,3 3,0 3,8 3,3 2,1 0,9 0,3 0,4-0,1 0,2 Fonte: IRI Infoscan Osservatorio Prezzi: Indice Tendenziale 21
22 22 PRODOTTI A PESO VARIABILE Ipermercati + Supermercati 6,6-2,3-0,5 9,7 7,9 10,5 8,4 3,7 10,3 8,2-4,2-3,3-3,4 gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- ago- set- ott- nov- dic- gen ,8-9,1-5,5-6,6 3,6 5,6-1,0-4,4 3,2-5,1 11,8 8,1,6 gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- ago- set- ott- nov- dic- gen- 14 0,6 9,3 10,0 9,5 6,8 10,8 2,6 9,3 7,9 8,4-1,0-4,1-3,2 gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- ago- set- ott- nov- dic- gen- 14 ORTOFRUTTA PV FRUTTA PV VERDURA PV 1,7 1,6 1,2 1,2 0,6 1,8 1,2 2,1 1,6 1,9 2,2 1,0 5,6 gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- ago- set- ott- nov- dic- gen- 14-0,7 0,9 0,3-0,6 0,3-1,9-1,6-0,7 0,2 0,9-1,7-1,6-3,6 gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- ago- set- ott- nov- dic- gen- 14 0,4 3,2 2,6 0,6 1,5 1,8-0,2 1,2 3,0 2,2 2,6 2,7 2,2 gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- ago- set- ott- nov- dic- gen- 14 5,2 5,5-0,1 4,4 0,8 2,3 4,0 3,5 2,7 4,9 2,3-0,6 3,6 gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- ago- set- ott- nov- dic- gen- 14 CARNE PV PESCE PV FORMAGGI PV SALUMI PV Fonte: IRI Infoscan Osservatorio Prezzi: Indice Tendenziale
23 A livello di formula distributiva, gli ipermercati (+1,4%) evidenziano a gennaio una tendenza inflazionistica al rialzo rispetto al mese precedente tornando al di sopra del punto percentuale. Il trend è determinato da un andamento al rialzo rispetto al mese precedente sia del comparto del LCC (+1,6%) sia, sempre rispetto al mese precedente, dei Prodotti a Peso Variabile (+0,8%). Se confrontato con il formato di minori dimensioni, il livello di inflazione degli ipermercati appare più alto. Nel complesso il percorso continua a confermarsi abbastanza altalenante per entrambi i formati. PRODOTTI DI LARGO CONSUMO CONFEZIONATO E A PESO VARIABILE Ipermercati 1,7 1,9 1,9 1,8 1,2 1,5 1,3 1,3 1,4 1,4 0,8 0,9 0,6 Fonte: IRI Infoscan gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- ago- set- ott- nov- dic- gen-14 Osservatorio Prezzi: Indice Tendenziale PRODOTTI DI LARGO CONSUMO CONFEZIONATO E A PESO VARIABILE Ipermercati 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0-0,5 gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- ago- set- ott- nov- dic- gen-14 LCC+PV 1,7 1,2 1,9 0,6 0,8 1,5 1,9 1,8 1,3 1,3 1,4 0,9 1,4 LC C 1,5 1,1 1,7-0,1 0,3 0,6 1,1 1,5 1,3 1,5 1,7 1,2 1,6 PV 2,5 1,5 2,6 2,6 2,2 4,4 4,4 2,7 1,5 0,6 0,6 0,0 0,8 Fonte: IRI Infoscan Osservatorio Prezzi: Indice Tendenziale 23
24 I supermercati mostrano a gennaio 2014 una tendenza inflazionista lievemente al rialzo rispetto al mese precedente e inferiore rispetto ai punti vendita di maggiori dimensioni. Per questa formula si evidenzia un tasso che sale a +0,4%, dopo il +0,3% del mese scorso. Il trend è determinato dal rialzo del comparto del LCC (+0,6%) e dalla stabilità dei Prodotti a Peso Variabile. PRODOTTI DI LARGO CONSUMO CONFEZIONATO E A PESO VARIABILE Supermercati 1,6 1,6 1,2 1,0 1,1 1,0 1,1 1,0 0,9 0,6 0,4 0,4 0,3 gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- ago- set- ott- nov- dic- gen-14 Fonte: IRI Infoscan Osservatorio Prezzi: Indice Tendenziale PRODOTTI DI LARGO CONSUMO CONFEZIONATO E A PESO VARIABILE Supermercati 6,0 4,0 2,0 0,0-2,0-4,0-6,0-8,0 gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- ago- set- ott- nov- dic- gen-14 LCC+PV 1,6 1,0 1,6 1,1 1,2 1,0 1,1 0,9 0,6 1,0 0,4 0,3 0,4 LC C 1,2 0,4 1,4 0,1 0,3-0,1 0,3 0,4 0,5 1,3 0,4 0,5 0,6 PV 2,6 2,3 2,1 3,5 3,2 3,6 3,0 2,0 0,7 0,1 0,3-0,1 0,0 Fonte: IRI Infoscan Osservatorio Prezzi: Indice Tendenziale 24
25 Anche soffermando l analisi sui prodotti di largo consumo confezionato e osservando la variazione dei prezzi a parità assortimentale, si nota a gennaio 2014 un aumento del processo inflazionistico (+0,8%), rispetto a quanto rilevato nel mese precedente. PRODOTTI DI LARGO CONSUMO CONFEZIONATO Ipermercati + Supermercati 1,2 1,2 1,1 1,0 1,0 0,9 0,9 0,8 0,8 0,8 0,6 0,6 0,5 gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- ago- set- ott- nov- dic- gen-14 Fonte: IRI Infoscan Osservatorio Prezzi: Indice Tendenziale La dinamica dei prezzi nei comparti del LCC, messa in luce dall osservatorio, evidenzia a gennaio un aumento dei tassi di inflazione a +1,1% per gli Ipermercati e le Superette e a +0,7% per i Supermercati. Il trend dei prezzi a livello di iper e super mostra, invece, un andamento disallineato tra i vari comparti del LCC. A far da traino per l aumento dei prezzi si evidenziano nell ordine Petfood e Petcare (+3,5%), Bevande (+2,1%), Freddo (+1,4%), Fresco e Drogheria alimentare (+1,1%) Si conferma, al contrario, il trend deflazionistico dei prezzi dei prodotti per la Cura della casa (-0,8%) e dei prodotti la Cura della persona (-0,5%). Stabile il comparto Ortofrutta. VARIAZIONE DEI PREZZI DI VENDITA Ipermercati + Supermercati LCC Comparti (Gennaio 2014 vs Gennaio 20) Fresco +1,1% Ortofrutta +0,0% Drogheria alimentare +1,1% Freddo +1,4% Bevande +2,1% Petfood + Petcare +3,5% Cura casa -0,8% Cura persona -0,5% Fonte: IRI Infoscan Osservatorio Prezzi: Indice Tendenziale 25
26 Continuando l analisi sui prodotti di Largo Consumo Confezionato, nel mese di gennaio 2014 l andamento dei prezzi nelle aziende associate a Federdistribuzione risulta stabile rispetto al mese precedente (+0,7%) e lievemente inferiore rispetto a quanto registrato dal totale Mercato della Distribuzione Moderna (+0,8%). A questo andamento si è giunti in seguito alla stabilità delle aziende associate a Federdistribuzione e al lieve rialzo che ha caratterizzato l impatto inflazionistico della Distribuzione Moderna nell ultimo mese (+0,2%). PRODOTTI DI LARGO CONSUMO CONFEZIONATO Federdistribuzione IS vs Ipermercati + Supermercati 1,4 1,2 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 0,0 gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- Totale Italia IS 1,1 0,8 1,2 0,5 0,6 0,8 0,9 0,9 1,0 1,2 1,0 0,6 0,8 Federdistribuzione Italia IS 0,7 0,5 0,7 0,1 0,2 0,7 1,0 0,9 1,1 1,0 0,9 0,7 0,7 ago- set- ott- nov- dic- gen- 14 Fonte: IRI Infoscan Osservatorio Prezzi: Indice Tendenziale 26
27 LE PROMOZIONI La pressione promozionale complessiva nel mese di gennaio 2014, nell ambito dei punti vendita della GDO (iper + super), è ancora una volta lievemente più alta (+0,3%) rispetto a quanto registrato nello stesso periodo dell anno prima: 29,9% contro il 29,5% del corrispondente mese del 20. La variazione dell incidenza promozionale, rispetto allo stesso mese dell anno scorso, si caratterizza, per singoli formati distributivi, con una tendenza in lievissima crescita sia negli iper (34,0% registrando un +0,3%) sia nei super (28,6% registrando un +0,4%). Il divario tra le due formule distributive diminuisce solo dello 0,1% rispetto a quello dello stesso periodo del 20. EVOLUZIONE DELLA LEVA PROMOZIONALE (IPER + SUPER) Totale Grocery Incidenza % e variazione punti vs anno precedente gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- ago- set- ott- nov- dic- gen-14 Intensità Promo 29,5 31,2 31,4 30, ,9 30,8 28,8 31,5 31,7 30, ,9 Var vs Anno Prec. 1,7 1,8 1,4 1 0,8 0,5 0,9 0,8 0,6 0,3 1,1 1,3 0,3 2 1,8 1,6 1,4 1,2 1 0,8 0,6 0,4 0,2 0 Fonte: Nielsen Trade*Mis Iper + Super PRESSIONE PROMOZIONALE - Totale Grocery Sett Ott Nov Dic Gen Sett Ott Nov Dic Gen Iper > mq. 35,6 36,4 33,6 34,1 33,7 36,0 36,3 34,8 35,0 34,0 Super mq. 29,3 29,9 28,4 29,5 28,2 30,1 30,4 29,5 31,0 28,6 Fonte: Nielsen Trade*Mis 27
28 Le promozioni di prezzo, che sono più direttamente attribuibili alla Distribuzione, sempre a livello di iper e super, si attestano al 22,3%, con un aumento dello 0,4% rispetto allo stesso mese del 20. Considerando tutto l arco dello scorso anno, l intensità media si attesta al 23,2% e pertanto lievemente al di sopra del trend del nuovo anno. In generale, i dati consuntivati negli ultimi mesi mostrano come l intervento sui prezzi risulti sempre più determinante nelle scelte di marketing delle insegne della Moderna Distribuzione, in un contesto economico particolarmente difficile come quello attuale. Questa leva appare l unica attualmente in grado di spingere il sell out, per quanto possibile. Il peso delle promozioni di prezzo nell ambito del grocery è pari al 75,9% del totale (in cui sono comprese anche le operazioni legate alla leva della comunicazione in punto vendita). EVOLUZIONE DELLA LEVA PROMOZIONALE DI PREZZO (IPER + SUPER) Totale Grocery Incidenza % e variazione punti vs anno precedente 25 1, ,6 1,4 1, ,8 0, gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- ago- set- ott- nov- dic- gen-14 Intensità Promo Price 21,9 23,3 23,3 22,9 23,2 22,9 22,8 20,9 23,5 24,1 22,9 24,2 22,3 Var vs Anno Prec 1,4 1,1 0,7 0,7 0,8 0,6 0,9 0,8 0,8 0,6 1 1,6 0,4 0,4 0,2 0 Fonte: Nielsen Trade*Mis Iper + Super 28
29 LE MARCHE PRIVATE A gennaio 2014 la Marca Privata prosegue la crescita del proprio peso sul complesso delle vendite della GDO mostrando un incidenza del 18,8%, contro il 18,2% dello stesso periodo del 20. La crescita della Marca Privata si ripercuote in maniera lievemente negativa sul trend delle Marche Leader (-0,7%), che passano dal 26,3% al 25,6%, e sul trend delle Marche Follower (-0,3%), che passano dal 24,5% al 24,2% del fatturato grocery complessivo. Aumenta, invece, il trend delle Altre Marche (+0,5%), che passano dal 31,0% al 31,5%. La crescita della quota di mercato è testimoniata dall andamento delle vendite dei prodotti Grocery a Marca Privata (+4,0% rispetto a gennaio 20) che conferma l andamento altalenante del 20. Occorre, comunque, sottolineare che, già lo scorso anno, i risultati erano brillanti e si è ancora in una situazione di grossa difficoltà per i consumi in generale, pertanto reggere un trend positivo in questo contesto appare sempre più impegnativo. Se si osservano tutti i dati riscontrati nel corso del 20 e nel primo mese del 2014, si conferma come le private lable abbiano assunto progressivamente un ruolo più determinante all interno dell offerta, soprattutto in un periodo in cui l andamento dei consumi non è particolarmente dinamico. La motivazione di questo trend, non va ricercata soltanto nella necessità di spostare gli acquisti verso prodotti con un pricing più competitivo, ma anche nell acquisita consapevolezza dei consumatori di trovare in questi prodotti la qualità necessaria a soddisfare le proprie esigenze, gestendo il proprio portafoglio in maniera intelligente (low cost inteso come buon rapporto qualità/prezzo). ANDAMENTO DELLE VENDITE PER TIPOLOGIA DI MARCA Totale Grocery Incidenza % a valore 18,2 18,8 18,2 18,8 MDD MDD 26,3 25,6 Leader 26,3 25,6 Leader 24,5 24,2 Follower 24,5 24,2 Follower 31,0 31,5 Altre Marche 31,0 31,5 Altre Marche Progressivo GEN 20 Progressivo GEN 2014 Fonte: Nielsen Trade*Mis Iper + Super + Libero Servizio Mese GEN 20 Mese GEN 2014 Follower: da 2 a 4 marca 29
30 19, , , ,5 ANDAMENTO DELLE MARCHE PRIVATE Totale Grocery Incidenza % a valore e trend Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen 14 Progr Quota Mdd 18,2 18,9 17, ,3 18,4 18,5 18,1 18,4 18,8 18,9 17,1 18,7 18,7 Var % 3,6 4,8 4,3 3 4,9 3,7 5,3 4,6 4,5 0,5 3,6 0, Fonte: Nielsen Trade*Mis Iper + Super + Libero Servizio 30
31 MERCATI NON FOOD Nel 3 trimestre 20 il mercato complessivo del Tessile Abbigliamento presenta valori (-6,9%) e volumi (-5,7%), in flessione rispetto allo stesso periodo del Questi risultati mostrano in generale una prosecuzione dell andamento deflazionistico dei prezzi (oltre il punto percentuale) e della fase calante dei fatturati. Pertanto questo dato evidenzia ancora una volta il tentativo della distribuzione di far fronte al calo dei consumi attraverso l uso della leva promozionale, che in realtà poco aveva funzionato nel La media complessiva del terzo trimestre dell anno nasce da situazioni interne tutte convergenti anche se con intensità differenti. I trend più negativi si registrano nell ambito dell abbigliamento esterno donna (-7,1% in volumi e -8,1% in valori) e nelle calzature (-6,3% volumi e -9,1% valori). Nell ambito di questo scenario negativo solo gli accessori mostrano risultati positivi solo in termini di valori (+1,4%). Se si osservano i dati di montante, si riscontra sia per il mercato totale (-4,9% a volumi e -6,6% a valori), sia per i singoli segmenti, una dinamica abbastanza allineata rispetto a quella presentata nel terzo trimestre. L unica differenza riguarda il segmento tessile casa che, nonostante un andamento negativo nel trimestre, registra nel montante valori e volumi positivi, grazie all avvio positivo registrato nel primo trimestre del 20. TREND CONSUMI NON FOOD TESSILE ABBIGLIAMENTO Var % tendenziale Totale Mercato MONTANTE 20 LUG-SET 20 TOTALE -4,9-6,6-5,7-6,9 Donna -8,3-5,2-7,1-8,1 Uomo -7,8-9,5-6,0-6,9 Infanzia -4,4-6,3-6,4-4,2 Intimi -5,0-5,8-4,2-5,5 Accessori -3,8 0,1-3,7 1,4 Calzature Casa -7,0-4,5 4,4 6,6-6,3-9,1-7,4-1,9-10,0 0,0 10,0 Volumi Valori Fonte: Sita Ricerca Rilevazione trimestrale -10,0 0,0 10,0 Volumi Valori 31
32 La Distribuzione Moderna (Ipermercati e Supermercati, Grandi Magazzini, Catene di Abbigliamento) presenta nel 3 trimestre 20 un quadro più variegato rispetto al totale mercato del tessile, sia per quanto riguarda i volumi (-0,4%) sia per quanto riguarda i valori (-1,0%) rispetto allo stesso periodo del Il percorso deflazionistico, legato alla forte pressione competitiva, che porta soprattutto le catene di punti vendita specializzati ad agire sulla leva del prezzo e delle promozioni, si manifesta anche nel terzo trimestre (-0,6%). Oltre alle differenti intensità di variazione, i risultati si mostrano divergenti a seconda dei segmenti di mercato. In particolare, si consuntivano con segno positivo i segmenti tessile casa (+10,5% volumi e 5,9% valori), infanzia (+5,6% volumi e +1,5% valori) e calzature (+4,1% volumi e +6,3% valori). Andamenti negativi vengono invece rilevati, sia in termini di volumi sia in termini di valori per tutti gli altri segmenti. Il risultato peggiore spetta agli accessori (-6,2% volumi e -5,3% valori) e a seguire abbigliamento esterno donna (-3,3% volumi e -5,3% valori), abbigliamento esterno uomo (-3,1% volumi e -0,4% valori) e intimo (-0,5% volumi e -1,0% valori). Nel complesso, pertanto, il 20 evidenzia una flessione notevole, rispetto all anno precedente, per i canali di vendita tradizionali e una situazione meno impattante per quelli moderni. Tuttavia occorre sottolineare che, nell ambito della DM, sono i Grandi Magazzini e gli Ipermercati a soffrire maggiormente gli effetti della crisi dei consumi e la competitività dei canali specializzati, tra cui le catene di abbigliamento che, grazie alla formula del franchising, coprono sempre più il territorio con store medio-piccoli, posizionati in centri urbani, centri commerciali e Factory Outlet Center. TOTALE Donna Uomo Infanzia Intimi Accessori Calzature Casa TREND CONSUMI NON FOOD TESSILE ABBIGLIAMENTO Var % tendenziale Ipermercati, Grandi magazzini, Catene specializzate -0,8-1,3-4,3-2,8-2,4-0,9-1,0-4,4-5,5 0,5 MONTANTE 20 LUG-SET 20 5,7 3,3 3,2 2,0 16,2-10,0 0,0 10,0 20,0 Volumi Valori Fonte: Sita Ricerca Rilevazione trimestrale 21,6-0,4-1,0-3,3-5,3-3,1-0,4-6,2-5,3-0,5-1,0 1,5 5,6 4,1 6,3 5,9 10,5-10,0 0,0 10,0 20,0 Volumi Valori 32
33 Nel 6 bimestre del 20 prosegue con significativa intensità la tendenza negativa dei mercati degli Elettrodomestici, che crollano rispetto al bimestre corrispondente del 2012, sia in termini reali (-7,0%) sia a valore (-6,9%). I prezzi mostrano invece un andamento inflazionistico differente a seconda delle categorie merceologiche. Il calo principale riguarda gli elettrodomestici bruni (-17,0% a volumi e 14,8% a valori), che confermano il trend negativo registrato nel corso di tutto il 20, seguiti dai piccoli elettrodomestici (-2,1% volumi e -3,0% valori). L unico andamento positivo riguarda, invece, il comparto elettrodomestici bianchi (+0,7% volumi e +2,0% valori). Situazione particolare per il comparto più piccolo del settore, ossia quello degli impianti di condizionamento, che registra un andamento negativo per le quantità veicolate (-2,2%) e un rialzo per i fatturati (+7,1%), evidenziando un andamento inflazionistico di poco al di sotto dei 10 punti percentuali. In generale, pertanto, proseguono le difficoltà economiche-finanziarie dei consumatori italiani, che incidono di conseguenza sulle vendite dei comparti degli elettrodomestici. I dati del montante confermano l andamento difficoltoso del 20. La flessione principale riguarda gli elettrodomestici bruni (-20,1% i valori e -25,5% i volumi). Lo scenario annuale si evidenzia negativo per tutti i segmenti considerati, tranne che per quello degli elettrodomestici bianchi in cui il trend appare positivo. TREND CONSUMI NON FOOD ELETTRODOMESTICI Var % tendenziale Totale Mercato MONTANTE 20 (GEN-DIC) NOV-DIC 20 TOTALE -12,3-9,7-7,0-6,9 ELETTR. BIANCHI 1,0 0,8 0,7 2,0 ELETTR. BRUNI -25,5-20,1-17,0-14,8 ELETTR. PICCOLI -4,9-1,9-2,1-3,0 CONDIZION. -12,7-12,3-2,2 7, Volumi Valori Volumi Valori Fonte: GFK Rilevazione bimestrale 33
34 Facendo riferimento alle vendite di Elettrodomestici della Distribuzione Moderna, nel 6 bimestre del 20 (reali -6,4%, valori -6,0%), si osservano complessivamente risultati differenti rispetto allo stesso periodo del Tra i settori emerge una situazione abbastanza in linea nel confronto col totale mercato, anche se emergono lievi differenze in termini di intensità. Anche nella distribuzione moderna il risultato negativo del 6 bimestre è legato principalmente al calo degli acquisti nel segmento degli elettrodomestici bruni (-16,2% a volumi e -,1% a valori), seguito dai piccoli elettrodomestici (-1,5% volumi e -2,4% valori). Come per il totale mercato è positivo solo l andamento dei volumi di vendita e dei fatturati per gli elettrodomestici bianchi (+2,1% volumi e +5,0% valori) mentre il comparto più piccolo del settore, ossia quello degli impianti di condizionamento, registra anche nella distribuzione moderna un andamento negativo per le quantità veicolate (-1,6%) e un rialzo per i fatturati (+8,2%), evidenziando un andamento inflazionistico di poco al di sotto dei 10 punti percentuali. Complessivamente, osservando le intensità dei trend, emerge che la DM non ha registrato eccessive migliorie rispetto al resto del mercato, ad eccezione degli elettrodomestici bianchi. Questo aspetto conferma quanto le difficoltà macroeconomiche stiano influenzando in generale i consumi di queste categorie, su cui la competitività di prezzo pone parecchie difficoltà nel sostenere gli obiettivi economici degli operatori. Per quanto riguarda il montante dell anno anche in questo caso l andamento è in linea con quello del mercato totale ed evidenzia dunque le difficoltà registrate nel corso del 20. La flessione principale riguarda anche in questo caso gli elettrodomestici bruni (-24,9% volumi e -19,0% valori) mentre l unico andamento positivo è per gli elettrodomestici bianchi. TREND CONSUMI NON FOOD ELETTRODOMESTICI Var % tendenziale Ipermercati, Grandi specialisti, Gruppi di acquisto MONTANTE 20 (GEN-DIC) NOV-DIC 20 TOTALE -11,9-9,4-6,4-6,0 ELETTR. BIANCHI 3,4 3,9 2,1 5,0 ELETTR. BRUNI -24,9-19,0-16,2 -,1 ELETTR. PICCOLI -4,5-1,1-1,5-2,4 CONDIZION.. -12,0-11,4-1,6 8, Volumi Valori Volumi Valori Fonte: GFK Rilevazione bimestrale 34
35 Nel comparto Informazione sono stati riuniti vari settori di consumo che hanno in comune l applicazione delle moderne tecnologie elettroniche ai prodotti finali, cioè: Computer e Accessori, Telefonia, Foto e Supporti per archiviazione dati, video e suono. Negli anni recenti l innovazione tecnologica ha dato un impronta particolare a questi settori, producendo notevoli cambiamenti dovuti all obsolescenza rapida di alcuni strumenti (basti pensare, per l archiviazione audio, al passaggio tra musicassette, cd e supporti digitali). La tendenza complessiva del comparto informazione per il 6 bimestre 20 è negativa, seppur con intensità differenti, sia per le quantità veicolate (-11,0%) sia per i fatturati (-0,8%). Questo dato dimostra, in maniera palese, quanto sia fondamentale l aumento generale dei prezzi legato in alcuni segmenti alla spinta dell innovazione tecnologica di alcuni prodotti (smartphone e tablet su tutti), per poter risollevare i risultati economici di un mercato messo a dura prova dalle difficoltà economiche del Paese. La sintesi del bimestre è il risultato di un andamento differente dei vari segmenti. L unico risultato positivo riguarda la telefonia con il fatturato che aumenta del 9,4% e i volumi del 3,6%, grazie ai prodotti di nuova generazione in grado di accelerare il processo di sostituzione dei vecchi cellulari con i moderni smartphone a prezzi medi molto più alti. La palma delle situazioni peggiori viene condivisa da due segmenti, dove i risultati sono da crollo: foto (-33,3% in volumi e -25,1% in valori) e supporti per lo storage (-27,5% in volumi e -11,5% in valori). In difficoltà anche il mercato del informatica (-6,6% in valori e -6,4% in volumi). Il montante dell anno rispecchia sostanzialmente l andamento del 6 bimestre, per quanto riguarda il trend dei volumi (-6,2%), mentre i valori (+1,9%) reggono alle difficoltà di fine anno. L andamento dei singoli segmenti, seppur con valori differenti, rispecchia l andamento del bimestre. TREND CONSUMI NON FOOD INFORMAZIONE Var % tendenziale Totale Mercato MONTANTE 20 (GEN-DIC) NOV-DIC 20 TOTALE -6,2 1,9-11,0-0,8 COMPUTER -0,8-6,4-2,0-6,6 TELEFONIA 9,9 18,4 3,6 9,4 FOTO -26,7-17,6-33,3-25,1 SUPPORTI -25,9-12,1-27,5-11, Volumi Valori Volumi Valori Fonte: GFK Rilevazione bimestrale 35
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