INDICAZIONI PER LA TESI DI LAUREA

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1 INDICAZIONI PER LA TESI DI LAUREA 1. ASSEGNAZIONE E TEMPI Ai fini della richiesta di tesi è necessario avere già superato l esame di diritto processuale penale. E altresì richiesta la compilazione e la consegna al docente dell apposito modulo, allegato alla presente. Nel momento di richiesta della tesi, si suggerisce di avere chiari non solo il tipo di tesi (curriculare o di ricerca) che si intende chiedere e i tempi di massima che si desiderano rispettare, ma anche un idea sull argomento da trattare. L argomento verrà infatti concordato con il relatore in sede di ricevimento anche in base alle preferenze espresse nella richiesta. Circa il tipo di tesi si rammenta che: La tesi può essere curricolare o di ricerca. La tesi di ricerca consiste in una trattazione esauriente, critica e originale, che riveli capacità di ricerca autonoma, maturità metodologica e di giudizio, conoscenze giuridiche interdisciplinari. Non ha limiti di pagine indicativamente può trattarsi di pagine. Il titolo deve essere depositato in Segreteria nel rispetto dei termini indicati nella Guida. La tesi curricolare consiste in un elaborato scritto nella forma di una dissertazione su di un oggetto circoscritto, di una rassegna ragionata giurisprudenziale oppure di una recensione di monografie o simili. In via indicativa non è superiore alle 50 pagine. Il titolo deve essere depositato in Segreteria nel rispetto dei termini indicati nella Guida Si avvisa che, per potersi laureare nella sessione desiderata, è necessario consegnare al docente una stesura completa della tesi concordata (comprensiva di bibliografia) con ampio anticipo rispetto al termine per il deposito della tesi e della domanda di laurea: ovvero, almeno due mesi prima della data della sessione di laurea desiderata. Inoltre, per la sessione di laurea di marzo (come molto frequentata) la stesura completa e definitiva dell elaborato dovrà essere presentata al docente agli inizi di gennaio. 2. RACCOLTA DEL MATERIALE E IMPOSTAZIONE DELLA TESI

2 Dopo l assegnazione del titolo è importante, anzitutto, focalizzare gli istituti e di articoli di legge (del codice di rito, delle leggi speciali e della Costituzione) rilevanti per il tema da trattare, partendo dai manuali. Prima di iniziare la stesura della tesi è necessario procedere alla raccolta e allo studio del materiale necessario (normativa, dottrina, giurisprudenza, altri materiali), al fine di predisporre un indice ragionato e bibliografico della tesi, che dovrà essere sottoposto alla approvazione del docente. Si raccomanda ai laureandi la massima attenzione nella compilazione dell'indice, perché un indice ben fatto costituisce già una quota importante del lavoro complessivo. Oltretutto è sull'indice che si svolge la prima vera discussione con il relatore, nel tentativo di delineare nel modo migliore gli argomenti da affrontare, fissarne la successione, proporzionarne lo spazio rispettivo ecc. Per effettuare la ricerca bibliografica non è sufficiente limitarsi a scaricare materiale da Internet, ma è necessario anche attingere ai supporti cartacei tradizionali (riviste giuridiche, manuali, monografie, enciclopedie giuridiche) e informatici (banche dati giuridiche su CD, internet etc). Per quanto concerne la dottrina, in generale si consiglia di iniziare con la consultazione dei manuali, delle voci attinenti al tema contenute nelle enciclopedie giuridiche (ad esempio, l Enciclopedia del diritto, Il Digesto Discipline Penalistiche, l Enciclopedia Giuridica Treccani, tutte presenti nella biblioteca) nonché del Dizionario Bibliografico Napolitano (edito dalla Giuffrè), che annualmente riporta, secondo criteri analitici, l elenco degli articoli di dottrina e delle monografie uscite nei vari settori nell annata precedente. La ricerca va poi ampliata alle monografie e agli articoli di rivista citati nei già trovati contributi. A tal fine si segnala che le riviste di diritto processuale penale tradizionali sono (un elenco completo può essere rinvenuto nel Dizionario Bibliografico Napoletano oppure nei codici commentati): Cassazione penale, Indice Penale, Rivista italiana di diritto e procedure penale, Legislazione penale, Diritto penale e processo, Archivio della nuova procedura penale, Giustizia penale,foro Italiano, Giurisprudenza Costituzionale, etc.) tutte dotate di un indice generale che aiuta la ricerca degli articoli pertinenti. Per quanto concerne la normativa, oltre alle indicazioni derivanti dalla ricerca bibliografica, si consiglia, per comodità, di compiere una ricerca attraverso banche-dati su CD ed attraverso Internet, integrandola con altri strumenti tradizionali (raccolte cartacee di leggi, riviste giuridiche). Per quanto riguarda il codice di procedura penale si consiglia di consultare anche i codici commentati (che riportano la giurisprudenza e la dottrina), tra i quali si segnalano i seguenti: AMODIO-DOMINIONI, Commentario del nuovo codice di procedura penale, Milano; CHIAVARIO (coordinato da), Commento al nuovo codice di procedura penale, Torino; CONSO-GREVI, Commentario breve al nuovo codice di procedura penale, Padova;

3 GIARDA-SPANGHER, Codice di procedura penale commentato, Milano; Per quanto concerne la giurisprudenza, oltre alle indicazioni derivanti dalla ricerca bibliografica, si consiglia di partire da una ricerca attraverso banchedati su CD ed attraverso Internet, per consultare poi repertori, massimari e riviste giuridiche specializzate nel settore proprio della tesi. Si rammenta che non è assolutamente possibile accontentarsi della massima del repertorio: la sentenza deve essere letta, possibilmente per esteso, cercandola nella rivista cui il repertorio rinvia e va citata da tale sede. Ulteriori materiali ed indicazioni possono essere raccolti attraverso le pubbliche amministrazioni, attraverso quotidiani e periodici non giuridici, e attraverso Internet. In tutte le fonti di raccolta del materiale occorre saper selezionare il materiale qualitativamente valido. Ciò è particolarmente importante per quanto riguarda il materiale raccolto in Internet. Si consiglia vivamente di provvedere sin dall inizio ad accurata schedatura del materiale raccolto e studiato, nonché di conservare gli estremi dell opera (autore, titolo dell articolo, rivista dove è pubblicato, anno e pagina, ovvero, nel caso di monografie, autore, titolo, anno, casa editrice, città della pubblicazione) per rendere più agevole e rapida la redazione delle note a piè pagina e la bibliografia finale. Man mano che si procede, si vedrà che le citazioni verranno a incrociarsi, nel senso che i riferimenti verranno a identificare dottrina e giurisprudenza già individuata. Si giungerà, così, a un momento in cui si potrà ragionevolmente ritenere di aver raccolto tutto l occorrente. Quanto raccolto deve essere riletto e sistemato in ordine logico. L obiettivo è quello di pervenire ad uno schema ragionato della tesi, ovvero all indice ragionato da sottoporre al docente. Solo dopo la stesura e l approvazione di tale indice da parte del docente, lo studente potrà passare alla redazione della tesi. 3. ASPETTI FORMALI DELLA REDAZIONE DELLA TESI 3.1. Struttura delle tesi L elaborato va scritto a macchina/computer. La tesi va divisa in Capitoli e questi in Paragrafi. I singoli Capitoli non devono essere troppo estesi, così come i singoli paragrafi non devono essere troppo ridotti. Il testo di ogni capitolo sarà preceduto da un Sommario, che riprodurrà fedelmente i numeri e i titoli dei paragrafi. Capitoli e Paragrafi devono essere intitolati in forma efficace, ma concisa. Infine, da ultimo, va approntata una breve Introduzione, ove si traccerà il percorso che si intende compiere (ma che è già stato elaborato), magari prospettando in forma aperta i quesiti che si dovranno affrontare (e che sono già stati risolti e affrontati nell elaborato). La tesi potrà essere completata con una parte contenente delle Conclusioni o Riflessioni Conclusive, che non

4 devono consistere solo nel riassunto di quello che già si è esposto, bensì in riflessioni finali e personali del laureando su tema approfondito. Trattasi, a ben vedere, della parte più originale e costruttiva (nonché difficile) dell elaborato: considerazioni critiche, suggerimenti, previsioni, prospettive de iure condendo. Al termine dell elaborato, dopo le eventuali Riflessioni Conclusive, deve allegarsi la Bibliografia, con l elenco, in ordine alfabetico per Autore, di tutte le opere citate (si possono aggiungere anche un elenco della normativa, un elenco della giurisprudenza ed un elenco degli altri materiali). Per quanto riguarda il numero di righe e battute per pagina, si rinvia alla regolamentazione di Facoltà Modalità delle citazioni Tutti gli elaborati dati in lettura devono essere corredati da note a piè pagina, che devono essere esaurienti e omogenee nello stile. Le due funzioni fondamentali delle note sono, infatti: a) quella di citare la fonte (dottrinale o giurisprudenziali) che viene elaborata o riassunta nel testo; e b) quella di rinviare ad argomenti che, pur importanti, risultano irrilevanti rispetto al discorso principale (ad esempio un rinvio ad una parte successiva della tesi, oppure l illustrazione di una tesi minoritaria e isolata contraria a quella sostenuta nel testo) che tratterà più avanti. In nota vanno perciò indicati gli estremi di tutto ciò che viene citato tra "..." nel testo, ma anche le fonti su cui il laureando si è basato, poiché è regola di correttezza attribuire a ciascun Autore la sua opinione (e non spacciare per farina del proprio sacco le opinioni e riflessioni altrui). In nota vanno poi messe eventuali considerazioni laterali rispetto al filo logico del ragionamento, in modo da rendere più lineare la lettura del testo. E' fortemente consigliabile di non rimandare la scrittura delle note ad un momento successivo a quello della stesura del testo, perché il ricuperarle poi è uno sforzo di memoria sempre costoso e spesso improduttivo. Quindi, le note è meglio scriverle subito! Le numerazione delle note inizia da capo ad ogni capitolo. Questo comporta che la prima citazione in ogni capitolo deve essere completa. Più precisamente: A) Dottrina all interno di ogni capitolo è necessario citare per esteso gli Autori che vengono citati per la prima volta (secondo i criteri indicati nella Guida della Facoltà, che rinvia ai criteri del Napoletano, Dizionario Bibliografico delle riviste giuridiche italiane, Giuffrè, Milano), ovvero: per le monografie: COGNOME, Titolo, città di pubblicazione, casa editrice, Anno, pagina di riferimento, con le forme e i caratteri indicati gli articoli: COGNOME, Titolo, in Rivista, anno, pagina di riferimento, con le forme e i caratteri indicati Le citazioni successive possono essere in forma abbreviata. Pertanto, all interno di ogni capitolo per rinviare ad un opera già citata è necessario

5 indicare almeno l inizio del titolo, seguito da cit., (es: COGNOME, Le perquisizioni, cit., p...). Esempi di citazioni di dottrina F.CORDERO, Procedura penale, 3 ed., Milano, Giuffrè, 1995, p. 345 G.P.VOENA, Atti, in AA.VV, Compendio di procedura penale, a cura di G.CONSO-V.GREVI, 2 ed., Padova, Cedam, p. 163 N.GALANTINI, L'inutilizzabilità della prova nel processo penale, Padova, Cedam, 1992 F.CAPRIOLI, Colloqui riservati e prova penale, Torino, Giappichelli, 2000 M.CARCANO, Le due Corti e il "giusto processo", in AA.VV., Il giusto processo tra contraddittorio e diritto al silenzio, a cura di KOSTORIS, Torino, 2002, p. 428 G.UBERTIS, voce Prova (in generale), in Dig. Disc. Pen., vol. X, Torino, 1995, p. 296 R.CACCIANI, voce Giuria (dir. comp. e stran.), in Enc. giur. Treccani, vol. XVI, Roma, 1989, p. 100 I.CALAMANDREI, sub art. 195 c.p.p., in Commento al nuovo codice di procedura penale, coordinato da CHIAVARIO, vol. II, Torino, 1990, p. 428 O.DOMINIONI, sub art. 63 c.p.p., in Commentario del nuovo codice di procedura penale, diretto da AMODIO-DOMINIONI, vol. I, Milano, 1989, p. 398; F.RUGGIERI, Prolegomeni ad un diritto penale e processuale europeo, in Cass. pen., 2005, p E.AMODIO, La procedura penale comparata tra istanze di riforma e chiusure ideologiche, in Riv. it. dir. proc. pen., 1999, p G.GIOSTRA, Equivoci sulla testimonianza indiretta della polizia giudiziaria e sacrificio del principio di oralità, in Riv. dir. proc., 1992, 1130; Esempi di citazioni abbreviate di dottrina: F.CORDERO, Procedura penale, cit., p. 500 G.GIOSTRA, Equivoci, cit., p O.DOMINIONI, sub art. 63 c.p.p., in Commentario, cit., p. 400 B) Giurisprudenza La citazione della giurisprudenza deve essere completa, riportando organo giudicante, estremi della pronuncia, sigla della rivista, anno di pubblicazione, pagina di riferimento. Esempi di citazioni di giurisprudenza: Cass., sez. I, 10 maggio 1993, Algranati, in Cass. pen, 1995, p Cass. sez. VI, 2 novembre 1998, Archesso, CED Corte Cost., 26 marzo 1993, n. 111, in Riv. it. dir. proc. pen., 1994, p C) Normativa La prima citazione in ogni capitolo deve essere completa (es. D.L.vo 28 agosto 200, n.274, Disposizioni sulla competenza penale del giudice di pace, a norma dell art. 14 della legge 24 novembre 1999, n. 468). Le citazioni successive possono essere in forma abbreviata (es. D.L.vo n.274/2000).

6 La citazione degli articoli deve consentire l individuazione precisa della disposizione normativa (es. art. 20, comma 6, D.L.vo. n.274/2000). D) Altri materiali I materiali devono essere compatibili con una tesi giuridica. Non ci sono criteri predefiniti, ciò che importa è consentire la corretta individuazione del materiale citato. Ad esempio, per pagine Web, oltre a riportare l indirizzo completo, è utile indicare la data dell ultima consultazione del sito, es. Consulta OnLine: (08/03/2006) Alcune regole di "stile" Si prega di seguire (e, semmai, di ripassare) le norme sulla punteggiatura, il cui rispetto è una condizione di leggibilità dello scritto. Attenzione anche ai modi e ai temi dei verbi. Le "andate a capo" servono a segnare stacchi abbastanza netti nel discorso, cioè ad indicare articolazioni piuttosto marcate nel ragionamento. Non ci sono regole sull'uso, salvo quella di evitare di andare a capo sempre, dopo ogni punto, o mai! Si consiglia un rientro nella prima riga di ogni capoverso e di evitare capoverso troppo lunghi, che rendono più difficile la lettura. Le parole straniere e latine (delle quali si raccomanda tuttavia un uso modico) vanno riportate in corsivo. Non bisogna usare il maiuscolo per far risaltare le parole (LEGGE, Principio, Pubblico Ministero, Polizia Giudiziaria, Giudice, ecc.). In linea di massima il testo non deve contenere nomi di Autori: eccezioni per i Classici del passato (es Francesco Carrara, Cesare Beccarla, ecc.). I singoli orientamenti di pensiero vanno riportati con i riferimenti in nota dei vari autori. Moderare l impiego di citazioni testuali: in ogni caso la riproduzione di testi altrui deve essere assolutamente fedele alla fonte ed essere posta tra. Evitare anche l uso del grassetto e del sottolineato, nonché di elenchi puntati o numerati (che sanno molto di lista della spesa ). 4. CONSEGNA AL DOCENTE La consegna della tesi al docente, redatta al computer, deve avvenire per puntate, ossia capitolo per capitolo, inserendo in ciascuna parte consegnata nome, cognome, numero di matricola, titolo della tesi, numero di pagina e recapito del laureando. Ogni capitolo deve essere consegnato unitamente all indice e all elenco del materiale aggiornati. Gli scritti vanno consegnati stampati su carta e possono essere anche inviati per posta ordinaria. La spedizione di singole parti della tesi per posta elettronica al docente è possibile in casi eccezionali e previo accordo preventivo con il docente.

7 In linea di massima - e salvo diversa indicazione del docente, che in tal caso si prenderà cura di avvisare via quando avrò terminato la correzione - il Capitolo viene discusso nel secondo/terzo ricevimento successivo a quello della consegna, tenendo conto dei periodi di sospensione delle attività accademiche (con particolare riferimento alla sessione di settembre e di gennaio). La consegna dei capitoli successivi presuppone che in essi si sia tenuto conto dei rilievi fatti per i capitoli precedenti. In caso contrario, qualora risulti evidente che un capitolo ripresenta i medesimi difetti di un capitolo precedente (ad esempio aspetti formali), non si procederà alla correzione, ma si restituirà il capitolo al laureando per le correzioni formali, Se il capitolo consegnato presenta difetti sostanziali di impostazione o gravi incompletezze, il capitolo deve essere corretto e ripresentato al docente prima di poter proseguire. Se vi sono solo imperfezioni formali, non occorre ripresentare il capitolo, a meno che gli errori ortografici e di battitura siano in quantità tale da dimostrare gravi mancanze. In questo senso, si consiglia di rileggere e curare le parti consegnate anche sotto il profilo formale, come se fossero definitive: anche questi aspetti contribuiscono alla valutazione finale. Dopo la correzione delle singole parti, una volta che il laureando sia giunto alla stesura completa, è necessario consegnare al docente l intero lavoro (completo delle correzioni e della bibliografia) per il nulla osta definitivo, secondo la tempistica indicata precedentemente al punto 1. Si raccomanda vivamente di considerare tutte le disposizioni che precedono, ed i tempi relativi, nella pianificazione temporale del proprio lavoro. Non verranno accolte le richieste di accelerazione (ad esempio consegnando più capitoli per volta) che siano dirette a rimediare ad una cattiva pianificazione. Si rammenta che per la consegna in segreteria la tesi deve essere corredata da un abstract (una pagina) e da cinque parole chiave che individuano l argomento trattato. 5. VALUTAZIONE DELLA TESI La valutazione della tesi è di competenza della Commissione di laurea e dipende sia dal lavoro presentato che dalla discussione in seduta di laurea. La proposta del relatore dipende da una serie di fattori: qualità e originalità dei contenuti, grado di approfondimento, esaustività della ricerca del materiale, completezza della bibliografia, correttezza nell'uso delle note, sistematicità e forma dell'elaborato, impegno nell'elaborazione, accuratezza nel processo di consegna delle singole parti. 6. PER ULTERIORU INFORMAZIONI E APPROFONDIMENTI: Guida della Facoltà Jens Woelk, Indicazioni per le tesi di laurea :

8 (08/03/2006) Roberto Bin, Homepage - tesi di laurea : (08/03/2006)

9 TESI IN PROCEDURA PENALE / ISTITUZIONI DIRITTO PROCESSUALE COGNOME e NOME: Indirizzo:.. N. Telefono: N. matricola: Numero e tipo di esami mancanti: Media generale:... Voto in diritto penale:.. Voto in procedura civile (per studenti del quadriennio o della laurea specialistica/magistrale):.. Frequenza al corso di procedura penale/istituzioni diritto processuale (anno accademico):. Lingue straniere conosciute:... Motivi della richiesta in procedura penale/ istituzioni diritto processuale: Eventuali preferenze per gli argomenti da trattare: Tipo di testi che si preferisce (di ricerca o curriculare):.. Data. Firma.

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