CALCESTRUZZO AUTOCOMPATTANTE SCC (SELF COMPACTING CONCRETE)
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1 CALCESTRUZZO AUTOCOMPATTANTE SCC (SELF COMPACTING CONCRETE) Classi di consistenza e caratteristiche per una corretta prescrizione Ing. Gianluca Pagazzi, Amministratore Delegato e Direttore Tecnico di Alaska concrete S.r.l. - Porcia I calcestruzzi autocompattanti sono particolari calcestruzzi che non necessitano, durante la posa, di alcun sistema di vibrazione o compattazione, poiché sono in grado autonomamente di riempire completamente gli spazi tra armature e casseforme, garantendo in contemporanea un efficace espulsione dell aria intrappolata in eccesso, rispetto a quella fisiologica, e alti valori della resistenza in opera. Da questo punto di vista, i calcestruzzi autocompattanti possono ritenersi una naturale evoluzione di quelli superfluidi e sono stati sviluppati per rendere la qualità del calcestruzzo in opera il più possibile indipendente dalle operazioni di posa e compattazione. Altra caratteristica dominante è la velocizzazione delle operazioni di posa, per la realizzazione di strutture con rilevanti volumi di calcestruzzo impiegati. Figura 1. Esempio di getto di calcestruzzo SCC giugno 13 1
2 PROPRIETÀ L autocompattabilità è una caratteristica che presenta molti aspetti di diversa natura, andando oltre ala sola capacità del calcestruzzo di riempire facilmente la cassaforma con velocità di esecuzione del getto superiori a quelle conseguibili con conglomerati superfluidi. Un calcestruzzo autocompattante infatti per essere realmente tale, deve possedere caratteristiche particolari. Deve essere sicuramente caratterizzato da un elevata capacità di scorrimento in assenza di ostacoli (elevata deformabilità), ossia deve essere in grado di cambiare la sua forma in virtù solo del peso proprio raggiungendo distanze più o meno elevate dal punto di getto del calcestruzzo, all interno delle zone casserate, e deve avere un elevata resistenza alla segregazione, al fine di realizzare strutture o parti strutturali il cui volume sia costituito da materiale di caratteristiche omogenee in ogni suo punto. La resistenza alla segregazione è caratterizzata da più fenomeni agenti contemporaneamente: resistenza alla segregazione esterna, resistenza alla segregazione di flusso e resistenza alla segregazione interna, che ora verranno analizzate singolarmente. La resistenza segregazione esterna è poter ridurre al minimo la tendenza alla separazione degli ingredienti durante il getto all interno dei casseri. Essa è strettamente collegata alle modalità di messa in opera ed in particolare all altezza di caduta libera del calcestruzzo. Tale fenomeno può essere mitigato con un attenta scelta degli ingredienti unita ad una serie di accortezze nella composizione della miscela, senza dimenticare l applicazione delle corrette procedure di posa in opera. La resistenza alla segregazione di flusso è necessaria, perché grazie all elevata fluidità di un calcestruzzo autocompattante, viene richiesta la capacità di percorrere alcuni metri dal punto di introduzione all interno dei casseri o dell elemento strutturale da realizzare. Quindi, durante il percorso non si possono verificare fenomeni di separazione degli ingredienti che costituiscono un SCC. A tal proposito, la malta: acqua + cemento + aggiunte minerali + frazioni fini della sabbia + aria, deve essere dotata di una corretta viscosità per trasportare i granuli grossi degli aggregati, soprattutto quando il calcestruzzo deve poter fluire attraverso dei restringimenti di sezione o in zone caratterizzate da un alta densità di armature. Questa caratteristica è identificata con il termine di capacità di attraversamento ( passing ability ) e risulta una delle proprietà fondamentali degli autocompattanti che, deve combattere la naturale tendenza degli aggregati grossi a procedere con una minore velocità rispetto alla malta di cemento, per effetto dell aumento delle collisioni dei granuli grossi in prossimità dei restringimenti di sezione, con il rischio di creare fenomeni di blocco del flusso del calcestruzzo (blocking). La resistenza alla segregazione interna è necessaria dal completamento del getto del calcestruzzo autocompattante all interno delle proprie casseforme, che deve conservare l omogeneità di distribuzione degli ingredienti evitando la segregazione degli aggregati grossi sul fondo e limitare la risalita di acqua di bleeding negli strati superficiali. giugno 13 2
3 METODI PER LA DETERMINAZIONE DELLE PROPRIETÀ - CLASSI DI CONSISTENZA La valutazione delle caratteristiche di autocompattabilità è il risultato del soddisfacimento di diverse proprietà reologiche del conglomerato e per la loro valutazione si richiede il ricorso contemporaneo a diversi metodi di prova. Capacità di scorrimento in assenza di ostacoli, la mobilità in sezioni congestionate di armatura, la resistenza alla segregazione dell impasto durante la posa e a riempimento avvenuto dei casseri. Le attrezzature, per le relative prove normate, riconosciute dalle Norme UNI EN e dalle Linee Guida Europee, per la valutazione delle proprietà reologiche dei calcestruzzi autocompattanti sono: il cono di Abrams (Slump-flow); l anello giapponese (Japanese Ring - J-ring); la scatola ad L (L-box); l imbuto a forma di V (V-funnel); il setaccio piano perforato. Nessun metodo di essi preso singolarmente è in grado di fornire un quadro esaustivo circa le proprietà reologiche richieste per questa tipologia di calcestruzzo. La misura delle proprietà tramite la U-box, non è stata dimenticata ma non essendo contemplata nè dalle Linee Guida Europee nè dalla UNI EN 206-9, non si ritiene necessario riportarla. Prova di spandimento e del tempo di spandimento (Slump- flow test e t 500 ) - Norma UNI EN La prova consiste nell introdurre il calcestruzzo all interno del cono di Abrams (1) appoggiato su una piastra liscia con una superficie piana di almeno 900 mm x 900 mm (2) e, successivamente, nel sollevarlo lasciando fluire il calcestruzzo, azionare un cronometro nel momento in cui lo stesso viene sollevato. Le determinazioni che vengono eseguite sono le seguenti: Tempo necessario perché la focaccia di calcestruzzo raggiunga un diametro pari a 500 mm (t500); Diametro finale della focaccia di calcestruzzo (df = slump-flow) dopo che lo stesso ha cessato di fluire, che è la media di due diametri D1 e D2 misurati ortogonalmente. L identificazione della classe di viscosità, avviene misurando il tempo che la focaccia di calcestruzzo raggiunga un diametro pari a 500 mm (t500). Le Linee Guida Europee e la Norma UNI EN 206-9, con la metodologia di prova della Norma UNI EN , suddividono i calcestruzzi autocompattanti, relativamente alla misura di tale tempo, in due classi. giugno 13 3
4 Figura 2. Cono di Abrams e piastra liscia piana (le misure sono in millimetri) CLASSI DI VISCOSITÀ t500 a), b) in secondi (s) VS1 VS2 < 2 > 2 a) La specificazione di una classe di viscosità può essere sostituita da un valore di riferimento. b) La classificazione non è applicabile al calcestruzzo con dimensione massima dell aggregato maggiore di 40 mm. La misura dello slump-flow è proporzionale alla capacità di scorrimento del materiale in assenza di ostacoli: maggiore il valore di df e più elevata è la deformabilità del materiale, cioè la sua capacità di raggiungere zone distanti dal punto d introduzione del calcestruzzo nel cassero. In base al valore di df le Linee Guida Europee e la Norma UNI EN 206-9, con la metodologia di prova della Norma UNI EN , suddividono i calcestruzzi auto compattanti, relativamente alla misura dello slump-flow, in tre classi. CLASSI DI SPANDIMENTO SF MISURA DEL DIAMETRO SPANDIMENTO in mm giugno 13 4 a), b) SF1 SF2 SF a) La specificazione di una classe di spandimento può essere sostituita da un valore di riferimento. b) La classificazione non è applicabile al calcestruzzo con dimensione massima dell aggregato maggiore di 40 mm.
5 Anello Giapponese - Japanese Ring J-RING - Norma UNI EN Figura 3. Cono di Abrams, J-Ring e piastra liscia piana (le misure sono in millimetri) J-ring è un anello di acciaio forato (2) dove sono alloggiate delle barre a sezione circolare simulanti le armature presenti negli elementi in calcestruzzo armato. La prova consiste nel riempire di calcestruzzo il cono di Abrams (1) sistemato all interno dell anello, appoggiati entrambi su una piastra liscia con una superficie piana di almeno 900 mm x 900 mm (3) e, successivamente, nel sollevarlo lasciando fluire il calcestruzzo (4) attraverso le barre dello J- Ring. La capacità di attraversamento può essere valutata misurando la differenza di altezza della focaccia di calcestruzzo tra la zona interna ed esterna all anello, come previsto dalle Linee Guida Europee e la Norma UNI EN 206-9, con la metodologia di prova della Norma UNI EN ; valori superiori, di tale differenza, a 10 mm indicano che il conglomerato possiede scarse capacità di attraversamento delle barre. CLASSI DI CAPACITÀ DI ATTRAVERSAMENTO ANELLO J a), b) PASSING ABILITY - IL J-RING Altezza all interno e all esterno dell anello J in mm J-RING con intercapedini larghe 12 barre d armatura CLASSE PJ1 J-RING con intercapedini strette 16 barre d armatura CLASSE PJ2 < 10 < 10 a) La specificazione di una classe di capacità di attraversamento può essere sostituita da un valore massimo. b) La classificazione non è applicabile al calcestruzzo con dimensione massima dell aggregato maggiore di 40 mm. giugno 13 5
6 Scatola ad L L-BOX - Norma UNI EN La scatola ad L è costituita da una porzione verticale in cui viene introdotto il calcestruzzo il quale, inizialmente, è impedito a fuoriuscire dal basso grazie alla presenza di una saracinesca alla cui apertura il conglomerato fluisce nella porzione orizzontale dell attrezzatura attraversando un graticcio costituito da due oppure da tre armature disposte verticalmente, all apertura della saracinesca a scorrimento (1). La valutazione della capacità di attraversamento viene eseguita misurando la differenza di altezza del conglomerato nel punto più lontano (H2) raggiunto e quella valutata a tergo della saracinesca nella porzione verticale dell apparecchiatura (H1). Figura 4. Scatola ad L L-Box (le misure sono in millimetri) La capacità di attraversamento ( passing ability ) sarà tanto più elevata quanto più elevato è il rapporto H2/H1 si approssima a 1 e viene ritenuta sufficiente se il rapporto H2/H1 è almeno pari a 0,80. Le Linee Guida Europee e la Norma UNI EN 206-9, con la metodologia di prova della Norma UNI EN , distinguono i calcestruzzi in termini di passing ability in due classi: entrambe devono possedere un rapporto H2/H1 almeno pari a 0,80. La prima classe, PL1, e la seconda classe, PL2, conseguono questo risultato fluendo, rispettivamente, attraverso due o tre armature. CLASSI DI CAPACITÀ DI ATTRAVERSAMENTO SCATOLA AD L a) PASSING ABILITY CON LA SCATOLA AD L Con 2 barre lisce 12 mm CLASSE PL1 Rapporto di passaggio dalla scatola ad L (H2/H1)min > 0,80 Con 3 barre lisce 12 mm CLASSE PL2 Rapporto di passaggio dalla scatola ad L (H2/H1)min > 0,80 a) La specificazione di una classe di capacità di attraversamento può essere sostituita da un valore minimo alternativo. giugno 13 6
7 Imbuto a forma di V - V-FUNNEL - Norma UNI EN La resistenza alla segregazione del calcestruzzo autocompattante può essere accertata anche attraverso la prova condotta con il V-Funnel: essa consiste nel misurare il tempo necessario per il calcestruzzo a fuoriuscire completamente da un imbuto a forma di V, all apertura della saracinesca ribaltabile o scorrevole (1), subito dopo il termine della miscelazione dell impasto (t0). Il valore di t0 è correlato alla viscosità del materiale: maggiore è il tempo di svuotamento, più elevata è la viscosità del sistema e quindi, minore è la sua capacità di flusso. Per contro, valori di t0 elevati sono indice di una maggiore resistenza alla segregazione dell impasto. Figura 5. Imbuto a V V-Funnel (le misure sono in millimetri) Le Linee Guida Europee e la Norma UNI EN con la metodologia di prova della Norma UNI EN , suddividono i calcestruzzi auto compattanti in due classi riferite al tempo di svuotamento al V-Funnel: la prima caratterizzata da valori di t0 inferiori o uguali a 8 secondi; la seconda classe con t0 compreso tra 9 e 25 secondi. CLASSI VISCOSITÀ IMBUTO A V Tempo di efflusso dall imbuto a V in secondi CLASSE VF1 a), b) CLASSE VF2 < 9,0 da 9,0 a 25,0 a) La specificazione di una classe di viscosità può essere sostituita da un valore di riferimento. b) La classificazione non è applicabile al calcestruzzo con dimensione massima dell aggregato maggiore di 22,4 mm. giugno 13 7
8 Prova di resistenza a segregazione con setaccio - Norma UNI EN La prova di resistenza a segregazione al setaccio è utilizzata per valutare la resistenza alla segregazione del calcestruzzo autocompattante, secondo Le Linee Guida Europee e la Norma UNI EN 206-9, con la metodologia di prova della Norma UNI EN Dopo il campionamento, il calcestruzzo fresco è lasciato riposare per 15 minuti e si prende nota dell eventuale separazione di acqua d essudamento. La parte superiore del campione viene successivamente versata in un setaccio che presenta aperture con maglia quadrata di lato 5 mm di lato. Una massa pari a (4,8 ± 0,2) kg, da un altezza di (500 ± 50) mm. Dopo 2 minuti si registra la massa del materiale che è passato attraverso il setaccio. Il rapporto di segregazione è infine calcolato come la percentuale del campione che è passata attraverso il setaccio. Ovviamente, la tendenza alla segregazione dell impasto sarà tanto maggiore quanto più elevata è la perdita causata dalla separazione della pasta di cemento dall aggregato grosso a causa della sua scarsa coesione ed eccessiva fluidità. Due sono le classi previste: SR1 e SR2 (Segregation Resistance: SR) con perdita di massa inferiore rispettivamente al 20% e al 15%. Figura 6. Apparecchiatura per la prova di segregazione con setaccio (le misure sono in millimetri) L apparecchiatura, per la prova (igura 6), è costituita da: 1. Setaccio piano perforato, avente aperture si sezione quadrata di 5 mm di lato; il telaio di 300 mm di diametro e alto 30 mm, conforme alla ISO ; 2. recipiente dal quale può essere facilmente rimosso il setaccio per sollevamento verticale; 3. contenitore per il campione di calcestruzzo, di plastica oppure metallico, avente diametro interno di (300 ± 10) mm, capacità di 11 litri e il relativo coperchio; 4. Bilancia con piattaforma piana sulla quale si possa posizionare il recipiente del setaccio, la quale bilancia deve avere una portata di almeno 10 kg; 5. cronometro; 6. termometro. giugno 13 8
9 CLASSI DI RESISTENZA ALLA SEGREGAZIONE CON SETACCIO CLASSE SR1 Porzione segregata in % a), b) CLASSE SR2 < 20 < 15 a) La specificazione di una classe di resistenza alla segregazione può essere sostituita da un valore massimo alternativo. b) La classificazione non è applicabile al calcestruzzo contenente fibre o aggregato leggero. CARATTERISTICHE DEL SCC IN FUNZIONE DELLA TIPOLOGIA DI STRUTTURA DA REALIZZARE: SCELTA DEL CALCESTRUZZO AUTOCOMPATTANTE Come evidenziato precedentemente, per la valutazione delle caratteristiche del calcestruzzo autocompattante da utilizzare, si farà ricorso a diversi metodi di prova, in quanto, nessuno di essi preso singolarmente è in grado di fornire un quadro esaustivo delle proprietà reologiche richieste per gli SCC. Non bisogna dimenticare che non esiste il calcestruzzo autocompattante, ma una serie di SCC che possono evidenziare caratteristiche più o meno marcate di fluidità, di resistenza alla segregazione o di capacità di attraversamento. Pertanto, la scelta del calcestruzzo autocompattante deve tenere conto delle particolari esigenze derivanti dalla difficoltà di esecuzione del getto, della geometria, della percentuale di armatura e della distanza che il calcestruzzo deve percorrere dal punto di getto. Tutto ciò significa che calcestruzzi autocompattanti che posseggono stesse proprietà di scorrimento (ad esempio, perché evidenziano un medesimo valore dello slump-flow) possono, allo stesso tempo, essere contraddistinti da una tendenza alla segregazione o da una capacità di attraversamento completamente differenti. Per questo motivo, basare la scelta del calcestruzzo autocompattante sui risultati desunti da una soltanto delle metodologie di prova sopra menzionate può risultare del tutto erroneo. Inoltre, è opportuno far presente che non necessariamente per tutte le strutture è opportuno ricorrere all impiego di calcestruzzi autocompattanti contraddistinti dalla massima capacità di scorrimento (SF3) o dalla minore viscosità (VF1) perché questa scelta espone al rischio di una maggiore tendenza dell impasto a segregare. Allo stesso modo, non è detto che la scelta di viscosità elevate possa rivelarsi sempre la soluzione migliore per un SCC, poiché se da una parte questo conduce ad una maggiore resistenza alla segregazione, dall altra riduce la capacità di scorrimento, il quale potrebbe rivelarsi fondamentale quando, per la ridotta accessibilità dei punti di getto, si richiede che il calcestruzzo fluisca per lunghe distanze. Da tutto ciò si può dedurre che, la scelta del calcestruzzo autocompattante, deve tenere conto delle particolari esigenze derivanti dalla difficoltà di esecuzione del getto, dalla geometria, dalla percentuale delle barre d armatura, dalla distanza che il calcestruzzo deve percorrere, il tutto al pari di quanto avviene nella scelta giugno 13 9
10 della lavorabilità dei calcestruzzi tradizionali con l aggravante che, a causa dell elevata fluidità del calcestruzzo per la necessità di non dover ricorrere ad alcuna forma di vibrazione esterna, la tendenza alla segregazione degli SCC risulta esaltata. In accordo con quanto proposto nel presente articolo, si possono fare ora alcune considerazioni riguardo alle proprietà dei calcestruzzi autocompattanti, in relazione alla geometria dell elemento strutturale, alla densità delle barre di armatura e alla distanza che deve percorrere il calcestruzzo. Di seguito si riportano alcuni esempi, che possono essere utili ai prescrittori, per individuare il calcestruzzo autocompattante che abbia delle prestazioni coerenti sia con le caratteristiche dell elemento strutturale da realizzare, sia con modalità di messa in opera. CLASSE DI SPANDIMENTO SF1 Appropriata per strutture debolmente armate quando al calcestruzzo non si richiede di percorrere distanze superiori ai 2.5 m e il getto avviene dall alto mediante l utilizzo della pompa (solette di civile abitazione) oppure quando occorre gettare elementi verticali quali pali e paratie di fondazione; CLASSE DI SPANDIMENTO SF2 Si presta per la realizzazione della maggior parte delle applicazioni correnti quali la realizzazione di strutture verticali di notevole altezza, muri di sostegno e pilastri. Inoltre, essa risulta particolarmente indicata per la realizzazione di platee di fondazione e pile da ponte. CLASSE DI SPANDIMENTO SF3 Idonea per la realizzazione di strutture molto congestionate dalla presenza di ferri di armatura quali i solai con travi a spessore, i nuclei ascensore, le paretine sottili oppure i muri di notevole altezza, soprattutto quando il getto del conglomerato viene effettuato mediante pompa inserita sul fondo del cassero. Va notato come la possibilità di gettare dal basso verso l alto viene offerta grazie all elevata fluidità degli SCC e ha il vantaggio di eliminare completamente i nidi di ghiaia per segregazione esterna oltre a favorire l espulsione dell aria dal calcestruzzo e, quindi, a garantire l ottenimento di un faccia-vista di eccellente qualità. Il pompaggio dal basso verso l alto del calcestruzzo viene effettuato collegando la pompa con una speciale connettore con valvole a pistone. CLASSE DI VISCOSITÀ VF1 Grazie al buon potere di autolivellamento e alle migliori proprietà di espulsione dell aria rispetto alla VF2, per essere impiegata in quelle strutture ove il facciavista rappresenta una caratteristica predominante per l opera. Inoltre, questa classe di consistenza risulta idonea anche per la realizzazione di strutture di grande estensione (ad esempio, le platee di fondazione e i muri di notevole sviluppo lineare) in quanto presenta, per via della più bassa viscosità rispetto alla classe VF2, minore tendenza a creare giunti freddi in corrispondenza delle riprese di getto. giugno 13 10
11 CLASSE DI VISCOSITÀ VF2 Consente di realizzare strutture sub-orizzontali quali rampe di accesso ai garage o ai parcheggi multipiano. CAPACITÀ DI ATTRAVERSAMENTO (Passing ability) PL1 o PL2 È legata con la dimensione minima dell elemento strutturale e con l interferro. Generalmente, si richiede una classe di attraversamento PL1 o PL2 in quelle strutture rispettivamente con dimensioni minime/interferri compresi tra 80 e 100 mm oppure minor. CLASSE DI VISCOSITÀ VF2 È in relazione con la distanza che deve percorrere il calcestruzzo e con le dimensioni dell interferro: distanze inferiori a 5 m e interferri maggiori di 80 mm richiedono l impiego di calcestruzzi di classe SR1. La classe SR2 invece, risulta necessaria per distanze di scorrimento superiori a 5 m o per interferri minori di 80 mm. Bibliografia D.M Norme Tecniche per le Costruzioni. Norma UNI EN e Norma UNI Norme UNI 11040, UNI EN 206-9, UNI EN , UNI EN , UNI EN , UNI EN , UNI EN Prof. Luigi Coppola - Concretum, pp.660, McGraw-Hill, Milano, Italia (2007), ISBN Prof. L. Coppola, G. Pagazzi, A. Buoso, A. Caddeu, R. Caiaro, G. Ruggeri, D. Ruggeri, A. Farci, M. Iuorio, M. Conti, G. Albani, Linee guida per la prescrizione delle opere in c.a., Il Sole 24ore (Ottobre 2007). G. Pagazzi, A. Buoso, A. Caddeu, R. Caiaro, G. Ruggeri, D. Ruggeri, A. Farci, M. Iuorio, M. Conti, G. Albani, Linee guida per la prescrizione delle opere in c.a., Progetto Concrete (Febbraio 2008). G. Pagazzi, R. Caiaro, E. Ciferri, D. Ruggeri, A. Farci, M. Iuorio, G. Albani, Linee guida per la prescrizione delle opere in c.a., Progetto Concrete (Febbraio 2010). Alessandra Buoso, Gianluca Pagazzi, Luigi Coppola, Schede monotematiche per la SUPERBETON S.p.A, Ottobre Alessandra Buoso, Gianluca Pagazzi, Luigi Coppola, Le Prescrizioni di Capitolato per le Opere in Calcestruzzo, In Concreto, 80, Gennaio/Febbraio 2008, pp Alessandra Buoso, Gianluca Pagazzi, Luigi Coppola, Iter progettuale ed esecutivo I passaggi necessari per garantire la durabilità e la sicurezza delle strutture in c.a., GB News n Gianluca Pagazzi, La maturazione dei getti, In Concreto, 98, Gennaio/Febbraio 2011, pp Gianluca Pagazzi, Processo esecutivo per garantire la durabilità e la sicurezza delle strutture in c.a., In Concreto, 102, Settembre/Ottobre 2011, pp giugno 13 11
12 Norme UNI 11040, UNI EN 206-9, UNI EN , UNI EN , UNI EN , UNI EN , UNI EN Prof. Luigi Coppola, Proprietà ed Applicazioni dei Calcestruzzi Autocompattanti, Realtà Mapei N. 48, Aprile 2001, pp , Realtà Mapei International N. 11, Settembre 2002, pp Prof. Luigi Coppola, Rheology Proportioning and Properties of Self-Compacting Concretes, Proceedings of Self Compacting Concrete for Tunnel Linings, Sargans, Switzerland, 9-11 April Prof. Luigi Coppola, La Reologia ed il Proporzionamento dei Calcestruzzi Autocompattanti / Rheology and Mix Proportioning of Self-Compacting Concretes, L Industria Italiana Del Cemento, N. 762, Febbraio 2001, pp Prof. Luigi Coppola, Role of Admixtures in Advanced Concrete Technology, Supplementary Papers of Seventh Canmet/Aci International Conference on Superplasticizers and Other Chemical Admixtures in Concrete, pp , Berlin, October 20-23, Prof. Luigi Coppola, Durability of Self-Compacting Concretes, Proceedings Two-Day International Seminar on Sustainable Development in Cement and Concrete Industries, pp , Milano, October giugno 13 12
BBC Betonrossi Basic Concrete a cura di Luigi Coppola e del Servizio Tecnologico di Betonrossi S.p.A.
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