La responsabilità legale nella gestione degli alberi

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1 La responsabilità legale nella gestione degli alberi Se il proprietario affida la gestione a un terzo, con atto scritto che descriva dettagliatamente e precisamente i limiti dell affidamento, sarà l affidatario a rispondere dei danni eventualmente arrecati dall albero, salvo nei casi eccezionali e imprevedibili La responsabilità penale in caso di lesioni colpose (art. 590 c.p.) e omicidio colposo (art. 589 c.p.), essendo personale, riguarda solo le persone fisiche e non le persone giuridiche (società, enti pubblici ). In sede di accertamento, è rilevante il grado di manutenzione a cui era sottoposta la pianta (buono, scarso, assente) e la responsabilità sarà perciò stabilita in funzione dello stesso.

2 La responsabilità legale nella gestione degli alberi In generale, si può dire che la responsabilità, sia civile e sia penale, è strettamente legata alla gestione che veniva praticata sull albero che ha provocato il danno. I danni dovuti a eventi eccezionali e imprevedibili, che coinvolgono piante gestite secondo le più corrette tecniche, non dovrebbero riservare particolari responsabilità da parte del proprietario o del conduttore. E QUINDI IMPORTANTE CHE IL PROPRIETARIO- CONDUTTORE PRATICHI UNA GESTIONE CORRETTA, ATTIVA E COSTANTE DEL PROPRIO PATRIMONIO ARBOREO

3 CASO CONCRETO: Agosto 2013, Gledistsia triacanthos presso il Parco di Palazzo Rota - San Vito al Tagliamento (sede municipale)

4 ! PANCHINA L albero è collassato al castello, a circa 8 metri da terra; i rami sono caduti a breve distanza dalla panchina, dove si trovava una signora con un bambino.

5 La CARIE DEL LEGNO è spesso u n n insidia nascosta. Può colpire il fusto, i rami e le radici, rendendo l albero PERICOLOSO

6 Quando è evidente, la CARIE DEL LEGNO provoca nel fusto delle cavità di ampiezza variabile

7 Non è solo la carie a ridurre la resistenza meccanica degli alberi; vi possono essere DIFETTI STRUTTURALI che aumentano la propensione al cedimento di piante completamente sane Corteccia inclusa

8 VTA : Visual Tree Assessment procedimento codificato con cui si analizzano le condizioni strutturali di un albero, giungendo a definire la sua PROPENSIONE AL CEDIMENTO È un metodo VISIVO che richiede buona capacità di osservazione e conoscenze specifiche nei campi della biomeccanica, dell anatomia e della patologia delle piante arboree

9 VTA: Visual Tree Assessment Cosa si osserva? 1 STRUTTURA DELL ALBERO (difetti di inserimento di rami sul fusto, fusti codominanti, corteccia inclusa, compromissione di cordoni radicali, ecc.. )

10 Angolo acuto Angolo acuto Fusti codominanti: cattiva struttura, unione debole, poco resistente

11 Difetti di struttura in alberi giovani Orecchie di elefante Fusti codominanti: cattiva struttura, poco resistente Orecchie di elefante (compressione tra i due fusti)

12 Compromissione di cordoni radicali: ASPORTAZIONE COMPLETA

13 Fusto inclinato, non verticale: ASPETTO IMPORTANTE DA CONSIDERARE

14 Fusto con cavità : ASPETTO MOLTO IMPORTANTE DA CONSIDERARE

15 VTA: Visual Tree Assessment Cosa si osserva? 2 DEGRADAZIONE DEL LEGNO (presenza di carpofori fungini, di legno cariato, distacchi della corteccia, altri fenomeni correlati )

16 Presenza di carpofori fungini: QUALI CONCLUSIONI POSSIAMO TRARRE?

17 Carpofori fungini al colletto: Possono alterare sensibilmente l apparato radicale Determinare almeno il genere del fungo per capire la pericolosità

18 Carie e altri fenomeni degradativi: INDAGARE LE CAUSE

19 Distacco della corteccia: INDAGARE LE CAUSE

20

21 Distacco della corteccia: INDAGARE LE CAUSE

22 Degradazione delle radici: INDAGARE LE CAUSE Degradazione delle radici: MARCIUME RADICALE FIBROSO da Armillaria sp.

23 VTA : Visual Tree Assessment 3 diversi livelli di valutazione, con un sempre maggiore grado di approfondimento - 1 Speditivo - 2 Ordinario - 3 Avanzato AUMENTA L L ATTENZIONE E LA PRECISIONE NELL OSSERVARE E NEL COGLIERE I PARTICOLARI AUMENTA IL GRADO DI DEFINIZIONE DELLE PRESCRIZIONI PER LA GESTIONE FUTURA DELLA PIANTA

24 VTA : Visual Tree Assessment 1 livello, Speditivo Si tratta di passare in rassegna velocemente una numerosa serie di alberi, al fine di individuare quelli che manifestano una imminente o probabile propensione al cedimento Si effettua solitamente dopo eventi meteorici eccezionali, il valutatore procede a piedi o in auto (filari stradali). La velocità nel procedere non consente gli approfondimenti necessari per definire una mitigazione del rischio

25 VTA : Visual Tree Assessment 2 livello, Ordinario E il più praticato,, consiste in una ispezione dettagliata dell albero e della stazione e nella redazione di una sintesi delle informazioni acquisite. Il valutatore opera da terra e si può avvalere di alcuni semplici strumenti (martello, sonda, accetta, binocolo, lente d ingrandimento, pala, ecc ). I limiti maggiori derivano dal non poter valutare le condizioni interne al fusto/branche, all apparato apparato radicale e quelle della porzione di chioma non visibile da terra.

26 VTA : Visual Tree Assessment 3 livello, Avanzato È quello che permette di valutare più compiutamente le condizioni di un albero. Si definiscono con maggiore sicurezza le prescrizioni per la mitigazione del rischio e la gestione futura. Si avvale di indagini strumentali (con tomografo, resistografo, arboradix, ecc ) e, se necessario, si svolge anche in quota, mediante piattaforma aerea

27 Scheda per i rilievi di campagna " Strumenti per valutazione ordinaria # RIEPILOGO VTA

28 RIEPILOGO VTA Indagini strumentali: TAC sonica In quota (13,70 m) A terra (40 cm)

29 RIEPILOGO VTA Indagini strumentali: Resistograph

30 RIEPILOGO VTA Indagini strumentali: Arboradix

31 RIEPILOGO VTA Indagini strumentali diagramma Arbotom profilo Resistograph diagramma Arboradix

32 La valutazione di stabilità degli alberi termina con l inserimento della pianta esaminata in una delle CLASSI DI PROPENSIONE AL CEDIMENTO previste dal protocollo SIA (ISA Italia) Le classi sono: A (nessun problema) B (problemi limitati) C (problemi evidenti ma di facile gestione) C-D (problemi notevoli, per cui servono interventi urgenti sulla pianta) D (pianta da abbattere perché non altrimenti gestibile)

33 Classi di propensione al cedimento (ISA Italia )

34 Classi di propensione al cedimento (ISA Italia )

35 Classi di propensione al cedimento (ISA Italia )

36 Classi di propensione al cedimento (ISA Italia )

37 PERICOLO E RISCHIO La VTA ci consente di definire la propensione al cedimento di un albero Il PERICOLO è la possibile insorgenza di un danno. Riferito agli alberi, un pericolo p uò u essere l l intero albero o una sua parte identificata come capace di provocare un danno Il RISCHIO è la combinazione della possibilità del verificarsi di un evento e della gravità delle possibili conseguenze (Rischio = Probabilità x Conseguenze)

38 LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO

39 LE NORME DI BUONA PRATICA La SIA (Società Italiana di Arboricoltura - Onlus) ha tradotto in lingua italiana le BestB e s t Management Practicies (BMP) realizzate dalla ISA ( (International Society of Arboriculture) ). Tali Norme di Buona Pratica sono coerenti - sotto il profilo tecnico e metodologico - con le norme ISO e ANSI specifiche per la gestione del rischio e con altre linee-guida e standard di livello nazionale. Le BMP sono adottate a livello internazionale dai tecnici che si occupano professionalmente della valutazione del rischio connesso alla presenza degli alberi.

40 LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO La valutazione del rischio si concretizza con una PERIZIA SCRITTA che deve contenere: - nome del valutatore e data dell ispezione - obiettivi e scopi del lavoro - localizzazione dell albero valutato - livello d ispezione d (speditivo, ordinario, avanzato) e degli strumenti usati - bersagli, frequenza di occupazione dell areaa r e a di potenziale caduta, probabilità di colpire un bersaglio e probabili conseguenze - variabili stazionali che sono state considerate (storie di cedimenti, eventi meteorici intensi)

41 - documentazione della propensione al cedimento (scheda VTA, immagini, tomogrammi, profili Resistograph ) - valutazione del rischio con conclusioni (definizione del livello di rischio rilevato) - opzioni e raccomandazioni per la mitigazione del rischio - informazioni sul rischio residuo - raccomandazioni sul ricontrollo - limiti della valutazione effettuata

42 LA SUDDIVISIONE DEI RUOLI Gestore del rischio degli alberi (proprietario, gestore, autorità di controllo) Obbligo e responsabilità delle cure Definisce e comunica le norme di gestione del rischio Determina se è necessario ispezionare un dato albero Identifica i limiti geografici dell ispezione Determina le attività nella zona bersaglio Determina il tipo di bersaglio e il suo tasso di occupazione Specifica il livello desiderato di valutazione Stabilisce il budget Valutatore del rischio degli alberi (come definito dagli obiettivi del lavoro) Identifica l albero e le condizioni stazionali da ispezionare Valuta e classifica la propensione al cedimento e la vulnerabilità del bersaglio Stima le possibili conseguenze del cedimento di un albero Registra e spiega i risultati al cliente Individua e raccomanda approfondimenti di indagine se necessari Determina il rischio dell albero Propone le opzioni ed i trattamenti per la mitigazione del rischio Fornisce i servizi richiesti: -lavori di riduzione del rischio - potature - abbattimenti - consolidamenti - posa di parafulmini - trattamenti fitosanitari - trapianti Arboricoltore (come definito dagli obiettivi del lavoro) - sostituzioni e nuove piantagioni - identifica la necessità di trattamenti successivi

43 LA SUDDIVISIONE DEI RUOLI Gestore del rischio degli alberi (proprietario, gestore, autorità di controllo) Decide il livello accettabile di rischio Stabilisce la frequenza delle ispezioni Determina l obiettivo del lavoro Determina la priorità all interno di un dato lavoro Sceglie tra opzioni diverse di mitigazione del rischio Valutatore del rischio degli alberi (come definito dagli obiettivi del lavoro) Stima il rischio residuo successivo all esecuzione dei trattamenti Definisce la frequenza di ispezione Redige il rapporto Fornisce approfondimenti relativi a specifici trattamenti Arboricoltore (come definito dagli obiettivi del lavoro)

44 BIBLIOGRAFIA Edward F. Gilman Department of Environmental Horticulture University of Florida

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