Corso di specializzazione La revisione negli Enti Locali Lucca ottobre 2014
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1 Corso di specializzazione La revisione negli Enti Locali Lucca ottobre 2014 IL NUOVO SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI E L ARMONIZZAZIONE CONTABILE Dott. Gian Piero Renato Conti Docente del corso di revisione aziende pubbliche Università di Pisa
2 IL NUOVO SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE LOCALI I riferimenti normativi D.Lgs.30/07/1999 n. 286, poi trasfuso nel D.Lgs. 18 agosto 2000 n.267 nella versione aggiornata dal decreto legge 174 /2012 convertito il legge 213/2012
3 IL NUOVO SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI d.l. 174/2012 L. 213/2012 Da subito e a tutti Controllo di regolarità amministrativa e contabile Applicazione differita e non a tutti Controllo strategico Controllo di gestione Controllo sugli organismi partecipati Controllo sugli equilibri finanziari Controllo sulla qualità dei servizi erogati
4 Controllo di. regolarità amministrativa e contabile Controllo di gestione Applicazione immediata a tutti i comuni Controllo sugli equilibri finanziari
5 . Controllo strategico Controllo sugli organismi partecipati dal 2013 per gli enti con popolazione superiore a abitanti; dal 2014 per gli enti con popolazione superiore a abitanti; dal 2015 per gli enti con popolazione superiore a abitanti. e non si applicheranno ai comuni di più piccole dimensioni ( abitanti). Controllo sulla qualità dei servizi erogati
6 IL NUOVO SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI d.l. 174/2012 L. 213/2012 Controllo di regolarità amministrativa e contabile Controllo di gestione Controllo sugli equilibri finanziari New!!! Controllo strategico Controllo sugli organismi partecipati Controllo sulla qualità dei servizi erogati Applicazione obbligatoria e sanzionata
7 IL NUOVO SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE LOCALI Gli strumenti e le modalità di controllo interno di cui al comma 1, lettera d), sono definiti con regolamento adottato dal Consiglio e resi operativi dall ente locale entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del Decreto ( 10 gennaio 2013)
8 IL NUOVO SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE LOCALI A chi spetta vigilare sull esistenza dei regolamenti? In base a quale norma?
9 IL NUOVO SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI NELLE L art. 147 del TUEL stabilisce le diverse tipologie di attività che vanno a comporre il sistema dei controlli interni nell ambito delle aziende pubbliche locali.
10 IL NUOVO SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI NELLE
11 AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE LOCALI I principi generali: il controllo di R.E.A.C. Gli enti locali, nell'ambito della loro autonomia normativa e organizzativa, individuano strumenti e metodologie per garantire, attraverso il controllo di regolarità amministrativa e contabile, la legittimità, la regolarità e la correttezza dell'azione amministrativa. Autonomia normativa e organizzativa Legittimità Correttezza Regolarità
12 I principi generali: il controllo di gestione verificare, attraverso il controllo di gestione, l'efficacia, l'efficienza e l'economicità dell'azione amministrativa, al fine di ottimizzare, anche mediante tempestivi interventi correttivi, il rapporto tra obiettivi e azioni realizzate, nonché tra risorse impiegate e risultati Efficacia Efficienza Economicità Ottimizzazione Tempestività Concetti da riempire di contenuti
13 I principi generali: il controllo strategico valutare l'adeguatezza delle scelte compiute in sede di attuazione dei piani, dei programmi e degli altri strumenti di determinazione dell'indirizzo politico, in termini di congruenza tra i risultati conseguiti e gli obiettivi predefiniti; Adeguatezza scelte Piani e programmi Congruenza Ottimizzazione Risultati/obiettivi Pianificazione, programmazione, controllo
14 I principi generali: il controllo degli equilibri garantire il costante controllo degli equilibri finanziari della gestione di competenza, della gestione dei residui e della gestione di cassa, anche ai fini della realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica determinati dal patto di stabilità interno, mediante l'attività di coordinamento e di vigilanza da parte del responsabile del servizio finanziario, nonché l'attività di controllo da parte dei responsabili dei servizi; Competenza Residui Cassa Patto stabilità Respons.finanziario Respons. servizi Costante controllo implica metodi adeguati
15 I principi generali: il controllo delle partecipate verificare, attraverso l'affidamento e il controllo dello stato di attuazione di indirizzi e obiettivi gestionali, anche in riferimento all'articolo 170, comma 6, la redazione del bilancio consolidato, l'efficacia, l'efficienza e l'economicità degli organismi gestionali esterni dell'ente Indirizzi operativi Obiettivi gestionali Bilancio consolidato Controllo analogo
16 I principi generali: il controllo qualità dei servizi garantire il controllo della qualità dei servizi erogati, sia direttamente, sia mediante organismi gestionali esterni, con l'impiego di metodologie dirette a misurare la soddisfazione degli utenti esterni e interni dell'ente. Controllo qualità Servizi interni Servizi esterni Quali metodologie?
17 I principi generali: la distinzione di funzioni Organo politico: indirizzi e controllo Dirigenza: attuazione Conflitti di ruolo non più ammessi
18 Il controllo di regolarità amministrativa e contabile DEFINIZIONE procedure integrate aventi lo scopo di garantire la legittimità, la regolarità e la correttezza dell'azione amministrativa EFFETTI OPERATIVI responsabile finanziario COMPETENZE RAFFORZATE segretario generale COMPETENZE NUOVE
19 Il controllo di regolarità amministrativa e contabile DEFINIZIONE procedure integrate aventi lo scopo di garantire la legittimità, la regolarità e la correttezza dell'azione amministrativa LA NOVITA NON E NEL CONCETTO MA NEL METODO - PIANIFICARE - COORDINARSI - RENDICONTARE principio di accountability
20 Il controllo di regolarità amministrativa e contabile: SOGGETTI IL CONTROLLO PREVENTIVO RESPONSABILI DEI SERVIZI: mediante rilascio del parere di regolarità tecnica attestante la regolarità e la correttezza dell'azione amministrativa RESPONSABILE DEL SERVIZIO FINANZIARIO mediante il rilascio del parere di regolarità contabile e del visto attestante la copertura finanziaria. IL CONTROLLO SUCCESSIVO SEGRETARIO GENERALE che ne ha la direzione Sono soggette al controllo le determinazioni di impegno di spesa; gli atti di accertamento di entrata; gli atti di liquidazione della spesa; i contratti; gli altri atti amministrativi, scelti secondo una selezione casuale effettuata con motivate tecniche di campionamento
21 Il controllo di regolarità amministrativa e contabile:l OGGETTO I due macro-obiettivi garantire legittimità regolarità e correttezza dei singoli atti e dell intera azione amministrativa; accertare la legalità sostanziale degli atti in rapporto a norme tecniche di corretta amministrazione
22 Il controllo di regolarità amministrativa e contabile: LE TECNICHE LA PIANIFICAZIONE DEL CONTROLLO IL PROGRAMMA ANNUALE numero di sessioni da svolgere in corso d anno ( due o più a seconda dei livelli di criticità riscontrati nel sistema); metodologia di controllo: metodo casuale; equa distribuzione delle verifiche in tutti i servizi dell ente; numero di atti da sottoporre a controllo ponendo mente al fatto che parte di essi deve essere dedicata alla categorie degli atti dispositivi delle somme iscritte a bilancio ( impegni, liquidazioni, accertamenti).
23 Il controllo di regolarità amministrativa e contabile:le TECNICHE IL REPORT Le relazioni elaborate nell ambito dell esercizio del controllo amministrativo e le indicazioni operative cui conformarsi prevedono un analisi dei requisiti di natura amministrativa e contabile articolata in vari aspetti che vanno dalla verifica della sussistenza degli elementi costitutivi dell atto, all adeguata motivazione fino a giungere alla valutazione della concreta fattibilità giuridica, finanziaria ed economica dell atto.
24 il controllo di gestione DEFINIZIONE Il controllo di gestione quale strumento di tipo conoscitivo/operativo e decisionale a supporto della struttura decisionale, consente di misurare il consumo di risorse, i risultati raggiunti e i prodotti/servizi erogati OBIETTIVI verificare, l'efficacia, l'efficienza e l'economicità dell'azione amministrativa, al fine di ottimizzare, anche mediante tempestivi interventi correttivi, il rapporto tra obiettivi e azioni realizzate, nonché tra risorse impiegate e risultati
25 il controllo di gestione: I SOGGETTI il D.Lgs 267/2000 chiarisce che la funzione di controllo di gestione deve essere svolta da strutture che rispondono ai dirigenti posti al vertice dell unità organizzativa interessata. Controllo di gestione Direttore generale servizio servizio servizio
26 IL CICLO DEL CONTROLLO DI GESTIONE IL NUOVO SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI NELLE il controllo di gestione: CORRETTIVII PIANIFICO SCOSTAMENTI MONITORO CONTROLLO
27 il controllo di gestione FASI DEL PROCESSO ATTIVITA SOGGETTI DEFINIZIONE OBIETTIVI STRATEGICI Piano generale di sviluppo Relazione previsionale e programmatica Bilancio pluriennale Bilancio annuale Consiglio e Giunta PIANIFICAZIONE OPERATIVA Attività ordinarie/progetti Dirigenti o responsabili dei servizi PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE Indicatori Risultati Risorse (finanziarie, umane, strumentali) Giunta VERIFICA Raccolta dei dati Controllo di gestione ANALISI SCOSTAMENTI Indagini sulle cause degli scostamenti Controllo interno Nucleo di valutazione INTERVENTI CORRETTIVI Feed-back di ritorno Giunta Controllo interno Dirigenti o responsabili dei servizi
28 IL CICLO DEL CONTROLLO DI GESTIONE IL NUOVO SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI NELLE il controllo di gestione: IL PUNTO DI PARTENZA IL PIANO DEGLI OBIETTIVI
29 IL CICLO DEL CONTROLLO DI GESTIONE IL NUOVO SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI NELLE il controllo di gestione IL PIANO DEGLI OBIETTIVI In ordine di priorità e sulla base di un attenta analisi della situazione interna ed esterna;
30 il controllo strategico DEFINIZIONE valutare l adeguatezza delle scelte programmatiche che si rinvengono nel piano generale di sviluppo in termini di coerenza OGGETTO misurazione dei seguenti rapporti: Rapporto obiettivi/risultati; Tempi di realizzazione previsti/ tempi realizzati; Procedure adottate/progetti elaborati; Qualità dei servizi erogati/standard qualitativi previsti
31 il controllo strategico I SOGGETTI IL DIRETTORE/SEGRETARI O La funzione di controllo strategico viene assegnata alla responsabilità del direttore generale ove previsto oppure in mancanza al segretario generale il quale è tenuto ad elaborare rapporti periodici da sottoporre alla Giunta e al Consiglio per la successiva predisposizione di deliberazioni consiliari di ricognizione dei programmi. REPORT
32 il controllo strategico GRADO DI RILEVANZA presupposto fondamentale del più ampio sistema di pianificazione, programmazione, monitoraggio e controllo gestionale unitamente al controllo di gestione, al controllo sugli equilibri, al sistema di misurazione e valutazione della performance, al controllo della qualità ed al controllo sugli organismi partecipati.
33 il controllo strategico PIANIFICAZION E PROGRAMMAZIO NE MONITORAGGIO CONTROLLO Pianificazione: in questa fase si definiscono gli obiettivi strategici di mediolungo periodo (tre/cinque anni); Programmazione: in questo contesto gli obiettivi strategici vengono correlati agli obiettivi gestionali; Monitoraggio: si effettua un riscontro fra capacità di conseguire gli obiettivi strategici e stato di realizzazione degli obiettivi gestionali ad essi correlati; Controllo: si effettua la misurazione dei risultati ottenuti rispetto agli obiettivi strategici ed ai connessi obiettivi gestionali.
34 il controllo degli equilibri finanziari competenza residui e cassa DEFINIZIONE SOGGETTI Il controllo sugli equilibri finanziari si sviluppa facendo riferimento ai principi dell ordinamento finanziario e contabile, ai vincoli di finanza pubblica nonché alle norme di attuazione dell art.81della Costituzione RESPONSABILE SERVIZI FINANZIARI COLLEGIO DEI REVISORI Il controllo sugli equilibri finanziari implica anche la valutazione degli effetti che si determinano per il bilancio finanziario dell ente in relazione all andamento economico-finanziario degli organismi gestionali esterni.
35 il controllo degli equilibri finanziari competenza residui e cassa I PRINCIPALI VINCOLI DI FINANZA PUBBLICA dal 2013 si rileva: fondo di riequilibrio = 50% rispetto al medesimo fondo 2012; problemi Tares; problemi Imu; controlli interni ed esterni sugli equilibri di bilancio Equilibri finanziari patto di stabilità, nel rispetto del saldo obiettivo Limiti di spesa di personale (contenimento spesa, turnover, limiti tempo determinato e collaborazioni, limite complessivo spesa personale comune e società). Dpcm dotazioni organiche e problema esuberi Limiti indebitamento (dal % rapporto tra interessi passivi e entrate correnti) Limiti di cassa, sia ai fini equilibri monetari, sia ai fini incidenza saldo patto Tetti a singoli voci di spesa: pubblicità, convegni, mostre, rappresentanza, consulenza, formazione, autovetture, mobili e arredi altro; divieto di spesa per alcune voci: sponsorizzazioni, acquisto immobili Obbligo di gestione associata per Comuni con popolazione inferiore a abitanti o abitanti se montani Vincoli alle forme di gestione dei servizi pubblici locali e dei servizi strumentali Centralizzazione degli acquisti, centrale unica di committenza Potenziamento dei controlli interni e dei controlli esterni
36 il controllo degli equilibri finanziari, competenza, residui e cassa IL PROCESSO DI CONTROLLO prospetto esplicativo delle procedure del controllo degli equilibri una soluzione possibile Come allegato al Bilancio di previsione
37 il controllo degli equilibri finanziari, competenza, residui e cassa prospetto esplicativo delle procedure del controllo degli equilibri CONTENUTI DEL PROSPETTO azioni che si prevede di fare in corso di esercizio al fine di verificare in modo sistematico il mantenimento degli equilibri finanziari e il rispetto dei vincoli di finanza pubblica
38 il controllo degli equilibri finanziari, competenza, residui e cassa prospetto esplicativo delle procedure del controllo degli equilibri CONTENUTI DEL PROSPETTO quadro attuale e prospettico circa la situazione finanziaria dell ente in rapporto ad esempio alle condizioni necessarie per mantenere gli equilibri, alla situazione del saldo cassa, alle possibili criticità che potrebbero provenire dalle gestioni delle società partecipate, all impatto prevedibile dei vincoli di finanza pubblica.
39 il controllo degli equilibri finanziari, competenza, residui e cassa prospetto esplicativo delle procedure del controllo degli equilibri DESTINATARI DELLE INFO il Sindaco e la Giunta il segretario generale i dirigenti e i responsabili di servizio il collegio dei revisori l organismo di valutazione
40 il controllo degli equilibri finanziari, competenza, residui e cassa prospetto esplicativo delle procedure del controllo degli equilibri GIUNTA COMUNALE: PEG RELAZIONI INTERFUNZIONE OBIETTIVI SUGLI EQUILIBRI COMPETENZA RESIDUI E CASSA In fase di monitoraggio del PEG ogni responsabile di servizio, rapportandosi con il responsabile del servizio finanziario, provvederà a rendicontare lo stato degli equilibri evidenziando eventuali criticità.
41 il controllo degli equilibri finanziari, competenza, residui e cassa ATTIVITA DI VIGILANZA DEL COLLEGIO DEI REVISORI L attività di vigilanza in capo al Collegio dei revisori potrà realizzarsi seriamente solo CONDIZIONI se l ente provvederà a mettere in campo tutti i presupposti necessari quali: la redazione e allegazione al bilancio del prospetto esplicativo; il monitoraggio sistematico e la reportistica; l approvazione tempestiva del PEG con le direttive specifiche. in altre parole se l ente riuscirà a far funzionare in modo integrato tutti gli strumenti di controllo. Il controllo degli equilibri con il controllo di gestione ed entrambi con il controllo strategico.
42 il controllo delle partecipate DEFINIZIONE OGGETTO DEL CONTROLLO verificare, attraverso l'affidamento e il controllo dello stato di attuazione di indirizzi e obiettivi gestionali, la redazione del bilancio consolidato, l'efficacia, l'efficienza e l'economicità degli organismi gestionali esterni dell'ente; l'amministrazione deve definire preventivamente gli obiettivi gestionali
43 il controllo delle partecipate I PRESUPPOSTI organizzare un idoneo sistema informativo finalizzato a rilevare i rapporti finanziari tra l'ente proprietario e la società, la situazione contabile, gestionale e organizzativa della società, i contratti di servizio, la qualità dei servizi, il rispetto delle norme di legge sui vincoli di finanza pubblica ORGANI DEPUTATI Il responsabile del servizio finanziario
44 il controllo delle partecipate METODO DEL CONTROLLO organizzare un idoneo sistema informativo finalizzato a rilevare i rapporti finanziari tra l'ente proprietario e la società, la situazione contabile, gestionale e organizzativa della società, i contratti di servizio, la qualità dei servizi, il rispetto delle norme di legge sui vincoli di finanza pubblica ORGANI DEPUTATI Il responsabile del servizio finanziario
45 il controllo delle partecipate UN MODELLO DI CONTROLLO PROSPETTO ILLUSTRATIVO REDATTO DAL RESPONSABILE E CONTENENTE 1. un richiamo espresso alle linee guida assegnate dall ente alla partecipata; 2. i dati degli ultimi due esercizi; 3. una sintesi dei rapporti di servizio in essere con dette partecipate; 4. un riepilogo dei rapporti finanziari intercorsi nell esercizio precedente e di quelli in previsione.
46 il controllo delle partecipate UN MODELLO DI CONTROLLO I DUE MOMENTI PER IL MONITORAGGIO E LE AZIONI CORRETTIVE In sede di approvazione del bilancio di previsione mediante la scheda prediposta dal responsabile di cui si è detto prima; In sede di salvaguardia degli equilibri di bilancio che avviene generalmente dopo le approvazioni dei bilanci delle partecipate. In tal senso, attraverso un analisi del bilancio l ente è in grado di conoscere i risultati economici conseguiti e di valutare eventuali ripercussioni sul proprio bilancio nonché di misurare il rispetto delle linee guida date
47 il controllo delle partecipate UN MODELLO DI CONTROLLO LA MISURAZIONE DEI RISULTATI COMPLESSIVI: IL BILANCIO CONSOLIDATO la rilevazione dei risultati complessivi deve avvenire mediante l utilizzo dello strumento del bilancio consolidato. Quest ultimo già previsto per la fase successiva alla sperimentazione ora in atto sull armonizzazione dei sistemi contabili quindi dal Con le procedure si realizza un controllo in corso di gestione teso a monitorare gli scostamenti e i rischi economico-finanziari mentre con il consolidato si esaminano i risultati finali per strutturare quantità e qualità dei controlli successivi
48 il controllo qualità dei servizi DEFINIZIONE garantire il controllo della qualità dei servizi erogati, sia direttamente, sia mediante organismi gestionali esterni, con l'impiego di metodologie dirette a misurare la soddisfazione degli utenti esterni e interni dell'ente. fondamentale definire degli standard di riferimento La concreta progettazione di questo tipo di controllo è lasciata alla libera determinazione dell Ente e ciò non può non creare qualche problema.
49 il controllo qualità dei servizi Tra gli strumenti di diffusione degli standard qualitativi dei servizi erogati potrebbero essere previsti ad esempio la predisposizione di una carta dei servizi, la redazione di specifici opuscoli informativi, le affissioni presso i locali di erogazione dei servizi e gli spazi nell ambito del sito istituzionale dell ente; per quanto riguarda le modalità per il controllo della qualità dei servizi, si potrebbe prevedere il ricorso ad interviste e riscontri individuali dei singoli utenti, questionari, incontri collettivi di verifica e riscontro con gli utenti. Rimane aperto il problema dei costi di questo controllo
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