Architetture di sistemi distribuiti

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1 Architetture di sistemi distribuiti Antonio Lioy < > Politecnico di Torino Dip. Automatica e Informatica Modello tipico di un applicazione interfaccia utente (UI) gestione di tutto l I/O con l utente logica applicativa elaborazioni da fare per fornire il servizio all utente dati (grezzi) informazioni necessarie all applicazione UI logica dati A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-1

2 Esempio (applicaz. "classica") interfacc cia utente #include <stdio.h> dati applicativi int main ( ) { double percentuale_iva = 20; double prezzo; char buf[100]; printf ("costo? "); logica applicativa gets (buf); sscanf (buf, "%lf", &costo); prezzo = costo * (1 + percentuale_iva / 100); printf ("prezzo di vendita = %.2lf\n", prezzo); return 0; } Elaborazione classica dati locali (condivisi / privati) unico spazio di indirizzamento elaborazione sequenziale su unica CPU flusso elaborazione univoco (eccezione: interrupt) nodo A dati globali f1 ( ) dati privati dati privati main ( ) f2 ( ) dati privati A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-2

3 Elaborazione classica : vantaggi semplicità di programmazione robustezza buona possibilità di ottimizzazione Elaborazione classica : problemi protezione dei dati da operazioni illegali operazioni compiute sui dati globali sono accessibili anche i dati privati (!) parzialmente migliorabile con OOP basse prestazioni unica CPU, elaborazione sequenziale migliorabile con sistemi multi-cpu e programmazione concorrente (thread, processi) uso solo tramite accesso fisico al sistema terminali o consolle migliorabile con collegamenti via modem / rete A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-3

4 Elaborazione distribuita dati solo locali (privati) molti spazi di indirizzamento elaborazione concorrente su CPU diverse molti flussi di elaborazione nodo B prog #2 dati privati prog #1 nodo A dati privati prog #3 nodo C dati privati Esempio (applicaz. distribuita) nodo A = UI printf ("costo? "); gets (buf); sscanf (buf, "%lf", &costo); printf ("prezzo = %.2lf\n", prezzo); double costo; char buf[100]; 1a) costo= b) prezzo? 3) ) nodo C = dati nodo B = logica applicativa prezzo = costo * (1 + p_iva / 100); double prezzo; data source double p_iva = 20; 2) p_iva? A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-4

5 Elaborazione distribuita: vantaggi elevate prestazioni molte CPU buona scalabilità più facile aumentare il n. di CPU che la potenza di una singola CPU protezione dei dati da operazioni illegali spazi di memoria separati, accessibili solo tramite i rispettivi programmi accesso tramite rete non necessaria presenza fisica dell utente Elaborazione distribuita: problemi complessità di programmazione: come comunicano i vari programmi? formato dei dati sui vari nodi di rete? necessità di definire protocolli (applicativi) sincronizzazione delle operazioni può portare ad attese e rallentamenti scarsa robustezza maggiori possibilità di errore / malfunzionamenti difficile ottimizzazione mancanza di una visione globale A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-5

6 Architettura software collezione di moduli software (o componenti) interagenti tramite un ben definito paradigma di comunicazione (o connettori) nota: non è detto che la comunicazione sia effettuata via rete (es. IPC sullo stesso nodo) M2 M4 M1 M3 M5 Modello client-server metodo più diffuso per creare applicativi distribuiti client e server sono due processi separati: il server fornisce un generico servizio il client richiede il servizio anche sul medesimo sistema Attenzione alla differenza tra client e server: Attenzione alla differenza tra client e server: come elementi hw di un sistema di elaborazione come processi di un architettura distribuita A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-6

7 Il server idealmente è in esecuzione da sempre : attivato al boot attivato esplicitamente dal sistemista accetta richieste da uno o più punti: porta TCP o UDP (analogo al concetto di SAP OSI) porte fisse e solitamente predeterminate manda risposte relative al servizio idealmente non termina mai: allo shutdown azione esplicita del sistemista Il client attivato su richiesta di un utente invia richiesta verso un server attende la risposta su una porta allocata dinamicamente (non può essere una porta fissa perché ci possono essere molti utenti che operano simultaneamente, es. due finestre di un browser web) esegue un numero finito di richieste e poi termina A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-7

8 Architetture usando i concetti di client e server si possono costruire svariate architetture architettura client-server (C/S) architettura asimmetrica il posizionamento del server è determinato a priori architettura peer-to-peer (P2P) architettura simmetrica ogni nodo può ricoprire il ruolo di client e di server (simultaneamente o in tempi diversi) Architettura client-server (C/S) architettura in cui processi client richiedono i servizi offerti da processi server vantaggi: semplicità di realizzazione semplificazione del client svantaggi: sovraccarico del server sovraccarico del canale di comunicazione client richiesta servizio server A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-8

9 Architettura C/S 2-tier è il C/S classico, originale (es. NFS) il client interagisce direttamente con il server senza passaggi intermedi architettura tipicamente distribuita su scala sia locale sia geografica usata in ambienti di piccole dimensioni ( client simultanei) svantaggi bassa scalabilità (es. al crescere del numero di utenti, decrescono le prestazioni del server) C/S 2-tier: client pesante o leggero? tre componenti (UI, logica applicativa, dati) da distribuire su due soli elementi (client e server) soluzione 1 = fat client / thin server client = UI + logica applicativa server = dati schema tradizionale, difficoltà di sviluppo (sw adhoc) e gestione (installazione, aggiornamento), minor sicurezza soluzione 2 = thin client / fat server: client = UI server = logica applicativa + dati (es. il web) pesante sui server, maggior sicurezza A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-9

10 The image cannot be displayed. Your computer may not have enough memory to open the image, or the image may have been corrupted. Restart your computer, and then open the file again. If the red x still appears, you may have to delete the image and then insert it again. The image cannot be displayed. Your computer may not have enough memory to open the image, or the image may have been corrupted. Restart your computer, and then open the file again. If the red x still appears, you may have to delete the image and then insert it again. The image cannot be displayed. Your computer may not have enough memory to open the image, or the image may have been corrupted. Restart your computer, and then open the file again. If the red x still appears, you may have to delete the image and then insert it again. image cannot be displayed. Your computer may not have enough memory to open the image, or the image may have been corrupted. Restart your computer, and then open the file again. If the red x still appears, you may have to delete the image and then insert it again. Architetture di sistemi distribuiti Architettura C/S 3-tier un componente (o agente) è inserito tra client e server, per svolgere vari ruoli: filtro (es. adatta un sistema legacy su mainframe a un ambiente C-S) bilanciamento del carico di lavoro sul/i server (es. load balancer con più server equivalenti) servizi intelligenti (es. distribuire una richiesta su più server, collezionare i risultati e restituirli al client come risposta singola) client agente server Esempio di sistema C/S 3-tier per migliorare le prestazioni (di calcolo): agente = load balancer server = server farm di server omogenei o equivalenti esempio = il portale della didattica del Poli did1 utente didattica.polito.it The did2 A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-10

11 The image cannot be displayed. Your computer may not have enough memory to open the image, or the image may have been corrupted. Restart your computer, and then open the file again. If the red x still appears, you may have to delete the image and then insert it again. The image cannot be displayed. Your computer may not have enough memory to open the image, or the image may have been corrupted. Restart your computer, and then open the file again. If the red x still appears, you may have to delete the image and then insert it again. The image cannot be displayed. Your computer may not have enough memory to open the image, or the image may have been corrupted. Restart your computer, and then open the file again. If the red x still appears, you may have to delete the image and then insert it again. The image cannot be displayed. Your computer may not have enough memory to open the image, or the image may have been corrupted. Restart your computer, and then open the file again. If the red x still appears, you may have to delete the image and then insert it again. Architetture di sistemi distribuiti Esempio di sistema C/S 3-tier per semplificare il lavoro del client: agente = mediatore / broker server = insieme di server eterogenei / non equivalenti esempio = Trivago booking.com utente trivago.com expedia.com 3-tier: esempio applicativo (custom) tier 1 web browser remote access tier 2 (front-end) data access tier 3 (back-end) file system GUI (java) application hand-held device security mobility middle-tier server (exec complex business rules) transactions, sessions,... connect to data access legacy application DB server A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-11

12 The image cannot be displayed. Your computer may not have enough memory to open the image, or the image may have been corrupted. Restart your computer, and then open the file again. If the red x still appears, you may have to delete the image and then insert it again. The image cannot be displayed. Your computer may not have enough memory to open the image, or the image may have been corrupted. Restart your computer, and then open the file again. If the red x still appears, you may have to delete the image and then insert it again. Architetture di sistemi distribuiti La UI ed il web UI tradizionale custom: difficile sviluppo, deployment e manutenzione difficile addestramento degli utenti UI moderna web è divisa in due: UI client-side standard (=browser) UI server-side standard (=server web) e programmabile facilmente client-side (interazione con l utente) server-side (interfaccia applicativa) 3-tier: modello web (caso I) pagine HTML statiche HTML browser web richiesta HTTP HTML canale HTTP server web comando dati dinamici server applicativo dati A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-12

13 3-tier: modello web (caso II) pagine HTML statiche HTML browser web richiesta HTTP HTML server web & applicativo query dati DBMS canale HTTP dati Architettura C/S 4-tier due componenti / agenti inseriti tra client e server: web agent (gestisce la presentazione dei dati) component agent (gestisce le logiche applicative) (front-end) (back-end) client web agent component agent data server user tier presentation tier application tier data tier A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-13

14 Migliorare le prestazioni di rete? architetture 3/4-tier migliorano le prestazioni di calcolo ma il front-end resta un collo di bottiglia come migliorare? l erogatore del servizio non controlla la parte di rete tra client e front-end tentativo di miglioramento: statistica sulla provenienza dei clienti moltiplicare il front-end (uno per ogni rete da cui provengono i miei clienti) come indirizzare i clienti verso il front-end giusto? basandosi su lingua/dominio (es. srv.it, srv.fr) basandosi sul routing (es. DNS modificato Akamai) Esempio 4-tier: Internet e-commerce system web browser pagine HTML statiche business objects richiesta HTML richiesta richiesta query e risposte client tier HTML web tier cooked data component tier raw data data tier ( HCI ) Human Computer Interface gestisce le pagine web business object disponibili come componenti : comunicazione distribuita proxy interfaccia sistemi legacy sicurezza back-end database A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-14

15 Client tier: browser o applicazione? web browser: (V) noto agli utenti e gestito da essi (V) comunicazione e dati standard (HTTP, HTML) (S) versione incerta di protocollo e dati (minimo comune?) (S) prestazioni non elevate (interprete) (S) funzionalità limitata (semplice interfaccia grafica) (S) estensioni non sempre supportate: applet (Java, Active-X) script client-side (JavaScript, VBscript) plugin (Flash, ) Client tier: browser o applicazione? applicazione client custom / ad-hoc: (V) funzionalità molto ricca (=richiesta dal server) (V) prestazioni molto elevate (S) addestramento all uso (S) piattaforme supportate (S) deployment ed aggiornamento (S) assistenza utenti A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-15

16 Architettura peer-to-peer (P2P) architetture in cui i processi possono fungere simultaneamente da client e da server vantaggi: carico di lavoro e di comunicazione distribuito tra tutti i processi svantaggi: difficoltà di coordinamento / controllo carico di comunicazione realmente distribuito? C S peer #1 peer #2 S C P2P computing i client evolvono da meri utenti di servizi a fornitori autonomi di servizi per condividere risorse e sfruttare servizi collaborativi si sfruttano meglio le capacità di calcolo dei singoli nodi (così si scaricano i server) si usano meglio le reti, con comunicazioni dirette tra i nodi (così si evitano congestioni sui link verso i server) A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-16

17 collaborative computing Architetture P2P comunità di rete per compiti distribuiti (es. cloud/grid computing; aperto o chiuso; anche per dati riservati o elaborazioni con deadline fissa?) edge service servizi ortogonali come fattori abilitanti per la creazione di comunità P2P (es. TOIP, Internet fax) file sharing per scambiare informazioni sulla rete senza doverle caricare su un server, ma lasciandole là dove si trovano (problema: l indice) es. Gnutella (gnutella.wego.com), WinMX, Kazaa Modelli di server l architettura interna del server influenza molto le prestazioni del sistema complessivo bisogna scegliere il modello più adatto al problema applicativo non esiste una soluzione buona per tutti gli usi (si rischia che sia troppo complicata) A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-17

18 Server iterativo se il servizio richiesto è di breve durata il server lo fornisce direttamente inizializza server client elabora invia domanda attende risposta attende domanda elabora invia risposta Esempi di server iterativo servizi standard TCP/IP di breve durata: daytime (tcp/13 o udp/13) RFC-867 qotd (tcp/17 o udp/17) RFC-865 time (tcp/37 o udp/37) RFC-868 in generale, servizi in cui si vuole fortemente limitare il carico (un solo utente per volta) vantaggi: semplicità di programmazione velocità di risposta (quando ci si riesce a collegare!) svantaggi: limite di carico A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-18

19 Prestazioni di un server iterativo prestazioni non influenzate dal numero di CPU sia T E il tempo di CPU dell elaborazione richiesta al server [s] (ipotesi: T E >> T R ) prestazioni massime (in condizioni ottimali): P = 1 / T E servizi / s in caso di richieste simultanee da più client, quelli non serviti rientrano in competizione successivamente (a meno che la coda delle domande abbia ampiezza > 1) la latenza [ s ] del servizio dipende dal carico W>=1 del nodo che ospita il server: T E L T E xw ovvero L ~ T E xe(w) Server concorrente quando il servizio è lungo, il server attiva un sottoprocesso figlio e torna in attesa inizializza padre server client invia domanda attende domanda genera figlio elabora elabora attende risposta invia risposta figlio termina A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-19

20 Esempi di server concorrente la maggior parte dei servizi standard TCP/IP: echo (tcp/7 o udp/7) RFC-862 discard (tcp/9 o udp/9) RFC-863 chargen (tcp/19 o udp/19) RFC-864 telnet (tcp/23) RFC-854 smtp (tcp/25) RFC-2821 in generale, i servizi con elaborazione complessa o di durata lunga e/o non prevedibile a priori vantaggi: Server concorrente: analisi carico idealmente illimitato svantaggi: complessità di programmazione (concorrente) lentezza di risposta (creazione di un figlio, T F ) carico max reale limitato (ogni figlio richiede RAM, cicli di CPU, cicli di accesso a disco, ) A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-20

21 Prestazioni di un server concorrente influenzate dal numero di CPU (sia esso C) sia T F il tempo di CPU per creare un figlio [s] prestazioni massime (in condizioni ottimali): P = C / (T F + T E ) servizi / s in caso di richieste simultanee da più client, quelli non serviti rientrano in competizione successivamente (a meno che la coda delle domande abbia ampiezza > 1) la latenza del servizio dipende dal carico W del nodo che ospita il server: (T F + T E ) L (T F + T E ) x W / C s Server a crew pre-attivazione dei figli per migliorare il tempo di risposta server inizializza F1 F2 genera figli F3 client invia domanda attende domanda sveglia figlio elabora attende risposta invia risposta figlio elabora torna a dormire A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-21

22 Esempi di server a crew tutti i servizi concorrenti possono essere realizzati con server a crew servizi di rete ad alte prestazioni: sottoposti ad alto carico (=n. di utenti simultanei) con basso ritardo alla risposta (latenza) esempi tipici: web server per e-commerce DBMS server vantaggi: Server a crew : analisi carico idealmente illimitato (si possono generare figli addizionali in funzione del carico) velocità di risposta (svegliare un figlio è più rapido che crearlo) possibilità di limitare il carico massimo (solo figli pre-generati) svantaggi: complessità di programmazione (concorrente) gestione dell insieme dei figli (children pool) sincronizzazione e concorrenza degli accessi alle risorse condivise del server da parte dei vari figli A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-22

23 Prestazioni di un server a crew analoghe a quelle di un server concorrente, con T F sostituito dal tempo necessario ad attivare un figlio T A (di solito trascurabile) se, una volta esauriti i figli, il server a crew può generarne altri allora le prestazioni sono una combinazione pesata con la probabilità G di dover generare nuovi figli: P = (1 - G) x [ C / (T A + T E ) ] + G x [ C / (T F + T E ) ] Programmazione concorrente lavoro simultaneo di più moduli di elaborazione sulla stessa CPU due modelli principali: processi thread processo P1 codice #1 PC #1 mem #1 processo P2 codice #2 PC #2 mem #2 processo P3 codice ce T1 codice ce T2 PC T#1 PC T#2 codice #3 PC #3 mem #3 A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-23

24 Processi vs. thread (I) attivazione di un modulo [ P ] lenta [ T ] veloce comunicazione tra moduli [ P ] difficile (richiede IPC, es. pipe, shared memory) [ T ] facile (stesso spazio di indirizzamento) Processi vs. thread (II) protezione tra moduli [ P ] ottima, sia della memoria sia dei cicli di CPU [ T ] pessima (e l accesso a memoria comune richiede sincronizzazione e può causare deadlock) debug: [ P ] non banale ma possibile [ T ] molto difficile (schedulazione non replicabile) A.Lioy - Politecnico di Torino ( ) A-24

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