I rapaci come indicatori dei cambiamenti ambientali sulle Alpi
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- Isabella Corradini
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1 I rapaci come indicatori dei cambiamenti ambientali sulle Alpi I WORKSHOP CISO DAY, DICEMBRE 2012, VENEZIA Paolo Pedrini Museo delle Scienze - Trento Fabrizio Sergio, Luigi Marchesi & Franco Rizzolli Grazie a: Simone Tenan, Mattia Brambilla Marco Girardello e Clara Tattoni
2 Perchè i rapaci sono così speciali Al vertice della piramide trofica Rarità naturale Sensibili ai cambiamenti ambientali
3 vertebrate Per questo.. Cacciati un tempo, minacciati, sono oggi protetti Ideale specie bandiera e specie simbolo spesso associati come indicatori di elevata biodiversità (Sergio et al. 2004, 2008) raptors
4 I rapaci sulle Alpi
5 Le Alpi: un unico e fragile ecosistema Limite degli alberi Urbanizzazione Agricoltura Abbandono della montagna, riforestazione
6 Un esempio di studio Area di studio Settore alpino TRENTINO
7 Un esempio di studio Area di studio Prealpi TRENTINO
8 I tre attori della storia Gufo reale (Bubo bubo) Assiolo (Otus scops) Aquila reale (Aquila chrysaetos)
9 e la loro capacità di descrivere i cambiamenti ambientali m Aquila reale 1600 m Assiolo 700 m Gufo reale 0 m
10 Gufo reale e l urbanizzazione
11 Status nelle Alpi Sulle Alpi italiane, Stabile e in buono stato coppie In Trentino Densità (n. coppie/100 km 2 ) 1.82/100km 2 (70-90 coppie) NND M G Test 3456 m Marchesi L. et al. (2002). Ibis 144, E164-E177. Sergio et al J. Biogeography 31,
12 Perchè vive a così stretto contatto con l uomo?
13 I benefici... Dieta % biomassa Mammiferi Riccio spp 25,7 Ratto 25,2 Ghiro 8,5 altri Mammiferi 11,6 Uccelli Cornacchie 3,4 Turdus spp. 3,1 Piccioni 3,1 Fagiano 2,5 Altri Uccelli 15,1 pesci 1,4 Fonte: Marchesi et al., 2002 Ibis, 144,
14 e i costi... Sergio F., Marchesi L., Pedrini P., Ferrer M. & Penteriani V. (2004). J. of Applied Ecology 41,
15 I costi Sergio F., Marchesi L., Pedrini P., Ferrer M. & Penteriani V. (2004). Electrocution alters the distribution and density of a top predator, the eagle owl Bubo bubo. Journal of Applied Ecology 41,
16 Recenti studi Qual è il futuro del gufo reale in reazione ai cambiamenti?
17 Sviluppi futuri abbiamo bisogno di ulteriori informazioni per le nostre azioni di conservazione il monitoraggio della popolazione consente di contribuire ad approfondire le conoscenze sui nuovi cambiamenti locali in atto il gufo reale è una buona specie target che necessita di studi e strategie di conservazione a scala internazionale
18 Assiolo e l abbandono della montagna Marchesi & Sergio 2004, Ibis 147, Sergio, Marchesi & Pedrini P., 2009 Ibis 151, 40-50
19 Assiolo in Trentino Distribuzione e abbondanza condizionate dall agricoltura Atlante degli Uccelli nidificanti in Trentino
20 Un dettaglio, due settori prealpini Vallarsa Abbondante 23 coppie/100 kmq Baldo Presente in passato ora raro
21 Assiolo distribuzione e abbondanza in relazione all agricoltura intensiva Sergio, Marchesi & Pedrini P., 2009 Ibis 151, 40-50
22 Indicatore di biodiversità Sergio, Marchesi & Pedrini P., 2009 Ibis 151, 40-50
23 Futuri sviluppi Assiolo è un buon indicatore di biodiversità I risultati confermano l importanza di un approccio di conservazione a scala di paesaggio e comunità Le nuove politiche (PSR ) sono una buona opportunità per avviare studi e azioni di conservazione sul lungo periodo
24 Aquila reale e la forestazione Abbandono e riforestazione naturale Urbanizzazione, turismo, impianti da sci, eolico Prealpi Alpi
25 Status sulle Alpi Studi a lungo termine e monitoraggi in molti Paese (Fasce et al. 2011, Haller 1982, 1996, Jenny 1992, Pedrini & Sergio 2001a, 2001b, 2002) Stabile e in locale aumento In Trentino coppie Aumento anni Novanta, oggi 60 coppie (2010), stabile Pedrini & Sergio Biol. Cons. 103: Densità varia nei diversi settori: Prealpi: 3,85/1000 kmq (13); nnd media km 11.3 Alpi : 7.01/1000 kmq (31) nnd mediakm 7.4
26 Prealpi n Alpi Quota media di nidificaz. (m): Prealpi 1277 ± 66; Alps 1629 ± 55 % area boscate nei territori di caccia: Prealpi 54.5 ± 2.2 Alpi 37.8 ± 4.4 % aree a vegetazione aperta : Prealpi 31.2 ± 4.4 Pedrini & Sergio Biol. Cons. 103: Alpi 53.6 ± 4.1
27 Fattori ambientali Sergio F. et al Biological Conservation 133: 32-41
28 Aquila reale e la forestazione Gli effetti della forestazione non sono facili da dimostrare; Dipende dall interazione di differente fattori (fauna, trasformazione habitat)
29 Futuri sviluppi L effetto della forestazione non è così chiaro, dipendendo dall interazione di differenti fattori abbiamo bisogno di più dati ecologici e ambientali un incremento delle ricerche potrebbe trovare sostegno essendo una specie bandiera, simbolo delle Alpi
30 Rapaci e cambiamenti ambientali nelle Alpi: che cosa abbiamo imparato? tre specie dall ecologia, marcatamente diversa, possono essere usate per descrivere I cambiamenti a differenti scala e range altitudinali; sono validi indicatori dei cambiamenti in atto, motivano ricerche per una lettura a scala alpina; Il loro fascino sull opinione pubblica come specie bandiera, stimola la ricerca e aiuta le azioni di conservazione.
31 Quali aspettative per le ricerche sui rapaci nelle Alpi? I rapaci sono un buon modello che permette di raccogliere informazioni a diversi livelli biologici. Gli effetti dei cambiamenti potrebbero esser studiati a: livello individuale (p.e. effetti sul tratti biologici e fitness) livello di popolazione (p.e. effetti sulla demografia) livello di comunità (p.e. effetti dei cambiamenti sui rapaci e sulle comunità) Effetti dei cambiamenti ambientali sull ecologia dei rapaci da diverse prospettive = approccio olistico dello studio dei cambiamenti ambientali sulla biodiversità
32 Capire la demografia per indirizzare la conservazione Focalizzare l'inferenza sui parametri demografici... (sopravvivenza, fecondità, reclutamento, colonizzazione, dispersione) che guidano le dinamiche di popolazione Modellizzare le relazioni parametri demografici fattori ambientali Tenendo conto delle attuali potenzialità analitiche* (che consentono di correggere per i fattori che causano rumore nei dati) *HIERARCHICAL BAYESIAN MODELLING: APPLICATIONS IN ANIMAL POPULATION ECOLOGY (Tesi di dottorato Simone Tenan, Museo delle Scienze, Università di Pavia)
33 Due esempi di applicazione un unico messaggio non fidarsi del solo trend delle coppie nidificanti
34 Da dove partire o meglio ripartire... quali dati... conteggio coppie riproduttrici (stima dimensione della popolazione) successo riproduttivo (stima della fecondità) dati di cattura-marcatura-ricattura/recupero (stima parametri demo)...pensando attentamente al design di studio, lavorando insieme a chi tratta la parte analitica, per ottenere evidenze quantitative sulle quali basare i processi decisionali.
35 Grazie per l attenzione e teniamo d occhio il rapace!
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