PIANO DI MANUTENZIONE

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2 PIANO DI MANUTENZIONE OGGETTO DEI LAVORI: RISTRUTTURAZIONE, RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO DEI LOCALI ADIBITI A SCUOLA PRIMARIA SITA IN LOCALITA' OLIA SPECIOSA COMMITTENTE: AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CASTIADAS Documenti: I. Relazione II. Schede tecniche III. Manuale d'uso IV. Manuale di manutenzione V. Programma di manutenzione Documento Data Fase Note Nome e firma redattore Versione n. Revisione Data Fase Note Nome e firma redattore N. N. N.

3 PROGETTISTA: (r.t.p.) ing. R. Pes, ing. M. Dessi, ing. F. Caldara Cagliari, lì 28/11/2016 Firma Documento Data Fase Note Nome e firma redattore Versione n. Revisione Data Fase Note Nome e firma redattore N. N. N.

4 I. RELAZIONE GENERALE

5 RELAZIONE SCOMPOSIZIONE DELL'OPERA CODICE SP SP.01 SP.02 SP.03 SP.04 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate Piano di campagna o stradale Parti aeree Interrato e visibile all'esterno CLASSI OMOGENEE pag. 1 / 2

6 CLASSI, UNITÀ, ELEMENTI TECNOLOGICI E COMPONENTI CODICE TIPOLOGIA ELEMENTO U.M. NUMERO 10 O DOTAZIONI DI SICUREZZA PER LA MANUTENZIONE 10.1 ET Linea vita C Paletti di ancoraggio C Dispositivo di ancoraggio 10.2 ET Parapetti di sicurezza C Parapetti e ringhiere in metallo C Canali di gronda e pluviali C Strato di tenuta con membrane bituminose C Fasce di carbonio C Controsoffitti in fibra minerale C Tinteggiature e decorazioni C Apparecchio ad incasso a led RELAZIONE pag. 2 / 2

7 II. SCHEDE TECNICHE

8 SCHEDA TECNICA COMPONENTE SCHEDE TECNICHE 10 Opera DOTAZIONI DI SICUREZZA PER LA MANUTENZIONE 10.1 Elemento tecnologico Linea vita Componente Paletti di ancoraggio / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Paletto di ancoraggio SCHEDA TECNICA COMPONENTE Opera DOTAZIONI DI SICUREZZA PER LA MANUTENZIONE 10.1 Elemento tecnologico Linea vita Componente Dispositivo di ancoraggio / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Dispositivo di ancoraggio SCHEDA TECNICA COMPONENTE Opera DOTAZIONI DI SICUREZZA PER LA MANUTENZIONE 10.2 Elemento tecnologico Parapetti di sicurezza Componente Parapetti e ringhiere in metallo / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Parapetti e ringhiere in metallo pag. 1 / 3

9 SCHEDA TECNICA COMPONENTE SCHEDE TECNICHE Componente Canali di gronda e pluviali / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Canali di gronda e pluviali SCHEDA TECNICA COMPONENTE Componente Strato di tenuta con membrane bituminose / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Strato di tenuta con membrane bituminose SCHEDA TECNICA COMPONENTE Componente Fasce di carbonio / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Fasce di carbonio SCHEDA TECNICA COMPONENTE Componente Controsoffitti in fibra minerale / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Controsoffitti in fibra minerale pag. 2 / 3

10 SCHEDA TECNICA COMPONENTE SCHEDE TECNICHE Componente Tinteggiature e decorazioni / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Tinteggiature e decorazioni SCHEDA TECNICA COMPONENTE Componente Apparecchio ad incasso a led / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Apparecchio ad incasso a led pag. 3 / 3

11 III. MANUALE D'USO

12 ELEMENTO TECNOLOGICO 10.1 MANUALE D'USO 10 Opera DOTAZIONI DI SICUREZZA PER LA MANUTENZIONE 10.1 Elemento tecnologico Linea vita ELEMENTI COSTITUENTI Paletti di ancoraggio Dispositivo di ancoraggio Dispositivo contro le cadute dall alto destinato ad essere utilizzato esclusivamente con dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) COMPONENTE Opera DOTAZIONI DI SICUREZZA PER LA MANUTENZIONE 10.1 Elemento tecnologico Linea vita Componente Paletti di ancoraggio In situazioni dove la linea vita non trova un adeguato utilizzo, si installa un ancoraggio conforme alla normativa EN 795 classe A1. È un insieme saldato che comprende un punto d ancoraggio,un paletto e un collarino, tutto realizzato in acciaio inox garantito 10 anni. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie CONTROLLI CODICE OPERATORI C Verifica della loro stabilità e del corretto serraggio. Tecnici di livello superiore pag. 1 / 7

13 COMPONENTE MANUALE D'USO 10 Opera DOTAZIONI DI SICUREZZA PER LA MANUTENZIONE 10.1 Elemento tecnologico Linea vita Componente Dispositivo di ancoraggio Bi- ancoraggio puntuale in alluminio in classe A1 conforme alla norma UNI-EN795.Sistema di ancoraggio mediante due barre filettate M12, interasse 100 mm e resina chimica epossidica bi-componente. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie CONTROLLI CODICE OPERATORI C Verifica della loro stabilità e del corretto serraggio. Tecnici di livello superiore ELEMENTO TECNOLOGICO Opera DOTAZIONI DI SICUREZZA PER LA MANUTENZIONE 10.2 Elemento tecnologico Parapetti di sicurezza ELEMENTI COSTITUENTI Parapetti e ringhiere in metallo Si tratta di insiemi di elementi tecnici orizzontali, con forme e geometrie diverse, praticabili con funzione di affaccio su spazi aperti rispetto alle facciate. In fase di progettazione vanno considerate tutte quelle operazioni indispensabili agli interventi di manutenzione (raggiungibilità, manutenibilità,ecc.). Controllare periodicamente l'integrità delle superfici dei rivestimenti attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. pag. 2 / 7

14 COMPONENTE MANUALE D'USO 10 Opera DOTAZIONI DI SICUREZZA PER LA MANUTENZIONE 10.2 Elemento tecnologico Parapetti di sicurezza Componente Parapetti e ringhiere in metallo Si tratta di elementi esterni di delimitazione di balconi, logge o passarelle, la cui funzione è quella di protezione dalle cadute verso spazi vuoti. I parapetti possono essere pieni o con vuoti. Sono generalmente costituiti da telai realizzati mediante elementi metallici pieni, aperti o scatolari saldati e conformati tra loro. Possono generalmente essere accoppiati ad altri materiali. In genere le ringhiere possono essere accoppiate alla soletta e/o altro elemento orizzontale mediante: a) semplice appoggio; b) ancoraggio alla muratura perimetrale; c) ancoraggio alla soletta (al bordo esterno, all'intradosso); c) pilastrini di ancoraggio. MODALITA' D'USO CORRETTO Essi non devono essere scalabili, attraversabili e sfondabili in caso di urti. Devono consentire la visione verso l'esterno ed assicurarne l'utilizzo anche per i bambini senza essere fonti di pericoli. Evitare la realizzazione di angoli o parti non raggiungibili per operazioni di pulizia o di manutenzione. Verificare l'assenza di anomalie (corrosione, mancanza, ecc.). Rinnovare periodicamente gli strati di protezione con prodotti idonei ai tipi di superfici e alle condizioni ambientali. Controllare periodicamente la stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altri elementi. Controllare lo stato delle saldature. Verificare le altezze d'uso e di sicurezza. Sostituire eventuali parti degradate. COMPONENTE Componente Canali di gronda e pluviali I canali di gronda sono gli elementi dell'impianto di raccolta delle acque meteoriche che si sviluppano lungo la linea di gronda. Le pluviali hanno la funzione di convogliare ai sistemi di smaltimento al suolo le acque meteoriche raccolte nei canali di gronda. Essi sono destinati alla raccolta ed allo smaltimento delle acque meteoriche dalle coperture degli edifici. I vari profilati possono essere realizzati in PVC, in lamiera metallica (in alluminio, in rame, in acciaio, in zinco, ecc.). Per formare i sistemi completi di canalizzazioni, essi vengono dotati di appropriati accessori (fondelli di chiusura, bocchelli, parafoglie, staffe di sostegno, ecc.) collegati tra di loro. La forma e le dimensioni dei canali di gronda e delle pluviali dipendono dalla quantità d'acqua che deve essere convogliata e dai parametri della progettazione architettonica. La capacità di smaltimento del sistema dipende dal progetto del tetto e dalle dimensioni dei canali di gronda e dei pluviali. MODALITA' D'USO CORRETTO Le pluviali vanno posizionate nei punti più bassi della copertura. In particolare lo strato impermeabile di rivestimento della corona del bocchettone non deve trovarsi a livello superiore del piano corrente della terrazza. Per ovviare al problema viene ricavata intorno al pluviale una sezione con profondità di 1-2 cm. Particolare attenzione va posta al numero, al dimensionamento (diametro di scarico) ed alla disposizione delle pluviali in funzione delle superfici di copertura servite. I fori dei bocchettoni devono essere provvisti di griglie parafoglie e paraghiaia removibili. Controllare la funzionalità delle pluviali, delle griglie parafoglie e di eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche. In particolare è opportuno effettuare controlli generali degli elementi di deflusso in occasione di eventi meteo di una certa entità che possono aver compromesso la loro integrità. Controllare gli elementi accessori di fissaggio e connessione. pag. 3 / 7

15 COMPONENTE MANUALE D'USO CONTROLLI CODICE OPERATORI C Controllare le condizioni e la funzionalità dei canali di gronda e delle pluviali. Controllo della regolare disposizione degli elementi dopo il verificarsi di fenomeni meteorologici particolarmente intensi. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie. Controllare la funzionalità delle pluviali, delle griglie parafoglie e di eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche. Controllare gli elementi di fissaggio ed eventuali connessioni. Specializzati vari CODICE OPERATORI I Pulizia ed asportazione dei residui di fogliame e detriti depositati nei canali di gronda. Rimozione delle griglie paraghiaia e parafoglie dai bocchettoni di raccolta e loro pulizia. Specializzati vari COMPONENTE Componente Strato di tenuta con membrane bituminose Le membrane bituminose sono costituite da bitume selezionato e da armature, quali feltri, tessuti, laminati, fibre naturali. Esse consentono di ovviare in parte agli inconvenienti causati dall'esposizione diretta dell'impermeabilizzazione alle diverse condizioni climatiche. Le membrane bituminose si presentano sottoforma di rotoli di dimensioni di 1 x 10 metri con spessore variabile intorno ai 2-5 mm. In generale lo strato di tenuta ha il compito di conferire alla copertura la necessaria impermeabilità all'acqua meteorica secondo l'uso previsto, proteggendo, nel contempo, gli strati della copertura che non devono venire a contatto con l'acqua, resistendo alle sollecitazioni fisiche, meccaniche, chimiche indotte dall'ambiente esterno (vento, pioggia, neve, grandine, ecc.). Nelle coperture continue la funzione di tenuta è garantita dalle caratteristiche intrinseche dei materiali costituenti (manti impermeabili). In alcuni casi lo strato può avere anche funzioni di protezione (manti autoprotetti) e di barriera al vapore (per le coperture rovesce). MODALITA' D'USO CORRETTO Nelle coperture continue l'elemento di tenuta può essere disposto: a) all'estradosso della copertura; b) sotto lo strato di protezione; c) sotto l'elemento termoisolante. La posa in opera può avvenire mediante spalmatura di bitume fuso o mediante riscaldamento della superficie inferiore e posa in opera dei fogli contigui saldati a fiamma. Una volta posate le membrane, non protette, saranno coperte mediante strati di protezione idonei. L'utente dovrà provvedere al controllo della tenuta della guaina, ove ispezionabile, in corrispondenza di lucernari, botole, pluviali, in genere, e nei punti di discontinuità della guaina. In particolare è opportuno controllare le giunzioni, i risvolti, ed eventuali scollamenti di giunti e fissaggi. Controllare inoltre l'assenza di depositi e ristagni d'acqua. Il rinnovo del manto impermeabile può avvenire mediante inserimento di strati di scorrimento a caldo. Invece il rifacimento completo del manto impermeabile comporta la rimozione del vecchio manto e la posa dei nuovi strati. pag. 4 / 7

16 COMPONENTE MANUALE D'USO CONTROLLI CODICE OPERATORI C Controllare la tenuta della guaina, ove ispezionabile, in corrispondenza di lucernari, botole, pluviali, in genere, e nei punti di discontinuità della guaina. Controllare l'assenza di anomalie (fessurazioni, bolle, scorrimenti, distacchi, ecc.) Controllo delle giunzioni, dei risvolti, di eventuali scollamenti di giunti e fissaggi. Controllare l'assenza di depositi e ristagni d'acqua. Specializzati vari COMPONENTE Componente Fasce di carbonio Le fasce di carbonio rappresentano una delle tecniche di intervento per il consolidamento statico mediante materiali compositi fibrorinforzati. In genere vengono utilizzate per le cerchiature esterne e per gli interventi volti a ridurre la spinta di archi e volte. MODALITA' D'USO CORRETTO In fase progettuale e nella fase successiva di impiego dei materiali compositi fibrorinforzati, particolare attenzione va posta per le problematiche legate alla traspirabilità, durabilità e reversibilità. CONTROLLI CODICE OPERATORI C Controllare lo stato dei materiali compositi applicati in prossimità degli elementi consolidati. Specializzati vari COMPONENTE Componente Controsoffitti in fibra minerale I controsoffitti in fibra minerale sono costituiti da fibre di roccia agglomerate, mediante leganti inorganici. Essi sono composti da elementi di tamponamento in conglomerato di fibra minerale, fissati ad una struttura metallica portante. La superficie dei pannelli può essere liscia, decorata, oppure a richiesta, microforata. Il colore è generalmente il bianco, con decori standard (dalle pag. 5 / 7

17 COMPONENTE MANUALE D'USO superfici lisce e finemente lavorate, ai decori geometrici e personalizzati). MODALITA' D'USO CORRETTO Il montaggio deve essere effettuato da personale specializzato. Nella rimozione degli elementi bisogna fare attenzione a non deteriorare le parti delle giunzioni. Si consiglia, nel caso di smontaggio di una zona di controsoffitto, di numerare gli elementi smontati per un corretto riassemblaggio degli stessi. Periodicamente andrebbe verificato lo stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti, attraverso la registrazione dei pendini e delle molle di regolazione. Quando necessario sostituire gli elementi degradati. CODICE OPERATORI I Pulizia delle superfici mediante prodotti idonei al tipo di materiale. Generico COMPONENTE Componente Tinteggiature e decorazioni La vasta gamma delle tinteggiature o pitture varia a secondo delle superficie e degli ambienti dove trovano utilizzazione. Per gli ambienti interni di tipo rurale si possono distinguere le pitture a calce, le pitture a colla, le idropitture, le pitture ad olio; per gli ambienti di tipo urbano si possono distinguere le pitture alchidiche, le idropitture acrilviniliche (tempere); per le tipologie industriali si hanno le idropitture acriliche, le pitture siliconiche, le pitture epossidiche, le pitture viniliche, ecc. Le decorazioni trovano il loro impiego particolarmente per gli elementi di finitura interna o comunque a vista. La vasta gamma di materiali e di forme varia a secondo dell'utilizzo e degli ambienti d'impiego. Possono essere elementi prefabbricati, lapidei, gessi, laterizi, ecc. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.). CONTROLLI CODICE OPERATORI C Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, Pittore pag. 6 / 7

18 COMPONENTE MANUALE D'USO CONTROLLI CODICE OPERATORI ecc.) e/o difetti di esecuzione. COMPONENTE Componente Apparecchio ad incasso a led Si tratta di elementi che vengono montati nel controsoffitto degli ambienti; sono realizzati con sistemi modulari in modo da essere facilmente montabili e allo stesso tempo rimovibili. MODALITA' D'USO CORRETTO Il montaggio deve essere effettuato da personale specializzato. Nella rimozione degli elementi bisogna fare attenzione a non deteriorare le parti delle giunzioni. Tutte le operazioni devono essere eseguite da personale specializzato e qualificato; evitare quindi qualsiasi operazione sui dispositivi dell'intero sistema. CODICE OPERATORI I Pulizia delle superfici mediante prodotti idonei al tipo di materiale. Generico pag. 7 / 7

19 IV. MANUALE DI MANUTENZIONE

20 ELEMENTO TECNOLOGICO 10.1 MANUALE DI MANUTENZIONE 10 Opera DOTAZIONI DI SICUREZZA PER LA MANUTENZIONE 10.1 Elemento tecnologico Linea vita ELEMENTI COSTITUENTI Paletti di ancoraggio Dispositivo di ancoraggio Dispositivo contro le cadute dall alto destinato ad essere utilizzato esclusivamente con dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) COMPONENTE Opera DOTAZIONI DI SICUREZZA PER LA MANUTENZIONE 10.1 Elemento tecnologico Linea vita Componente Paletti di ancoraggio In situazioni dove la linea vita non trova un adeguato utilizzo, si installa un ancoraggio conforme alla normativa EN 795 classe A1. È un insieme saldato che comprende un punto d ancoraggio,un paletto e un collarino, tutto realizzato in acciaio inox garantito 10 anni. ANOMALIE Corrosione Deformazione Mancanza Anomalia Descrizione Corrosione degli elementi metallici per perdita del requisito di resistenza agli agenti aggressivi chimici e/o per difetti del materiale. Variazione geometriche e morfologiche dell'elemento a seguito di urti o impatti. Caduta e perdita dell'elemento. CODICE OPERATORI I Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi. Specializzati vari I Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quelli mancanti. Riparazione della protezione Specializzati vari antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni pag. 1 / 11

21 COMPONENTE MANUALE DI MANUTENZIONE CODICE OPERATORI mediante saldature in loco con elementi di raccordo. COMPONENTE Opera DOTAZIONI DI SICUREZZA PER LA MANUTENZIONE 10.1 Elemento tecnologico Linea vita Componente Dispositivo di ancoraggio Bi- ancoraggio puntuale in alluminio in classe A1 conforme alla norma UNI-EN795.Sistema di ancoraggio mediante due barre filettate M12, interasse 100 mm e resina chimica epossidica bi-componente. ANOMALIE Corrosione Deformazione Mancanza Anomalia Descrizione Corrosione degli elementi metallici per perdita del requisito di resistenza agli agenti aggressivi chimici e/o per difetti del materiale. Variazione geometriche e morfologiche dell'elemento a seguito di urti o impatti. Caduta e perdita dell'elemento. CODICE OPERATORI I Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi. Specializzati vari I Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quelli mancanti. Riparazione della protezione Specializzati vari antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo. ELEMENTO TECNOLOGICO Opera DOTAZIONI DI SICUREZZA PER LA MANUTENZIONE 10.2 Elemento tecnologico Parapetti di sicurezza pag. 2 / 11

22 ELEMENTO TECNOLOGICO 10.2 MANUALE DI MANUTENZIONE ELEMENTI COSTITUENTI Parapetti e ringhiere in metallo Si tratta di insiemi di elementi tecnici orizzontali, con forme e geometrie diverse, praticabili con funzione di affaccio su spazi aperti rispetto alle facciate. In fase di progettazione vanno considerate tutte quelle operazioni indispensabili agli interventi di manutenzione (raggiungibilità, manutenibilità,ecc.). Controllare periodicamente l'integrità delle superfici dei rivestimenti attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. COMPONENTE Opera DOTAZIONI DI SICUREZZA PER LA MANUTENZIONE 10.2 Elemento tecnologico Parapetti di sicurezza Componente Parapetti e ringhiere in metallo Si tratta di elementi esterni di delimitazione di balconi, logge o passarelle, la cui funzione è quella di protezione dalle cadute verso spazi vuoti. I parapetti possono essere pieni o con vuoti. Sono generalmente costituiti da telai realizzati mediante elementi metallici pieni, aperti o scatolari saldati e conformati tra loro. Possono generalmente essere accoppiati ad altri materiali. In genere le ringhiere possono essere accoppiate alla soletta e/o altro elemento orizzontale mediante: a) semplice appoggio; b) ancoraggio alla muratura perimetrale; c) ancoraggio alla soletta (al bordo esterno, all'intradosso); c) pilastrini di ancoraggio. ANOMALIE Anomalia Altezza inadeguata Corrosione Decolorazione Deformazione Disposizione elementi inadeguata Mancanza di elementi Rottura di elementi Descrizione Altezza inadeguata o insufficiente a garantire la invalicabilità degli stessi. Corrosione di parti metalliche per il decadimento dei materiali a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). Alterazione cromatica della superficie. Variazione geometriche e delle sagome e dei profili costituenti gli elementi. Disposizione degli elementi di protezione a favore di azioni di scavalcamento. Mancanza di elementi di protezione che possono compromettere la sicurezza all'attraversabilità e/o alla sfondabilità. Rottura di elementi di protezione che possono compromettere la sicurezza alla stabilità, all'attraversabilità e/o alla sfondabilità. CONTROLLI CODICE OPERATORI C Controllare lo stato superficiale degli elementi e l'assenza di eventuali anomalie (corrosione, mancanza, deformazione, ecc.). Verificare la stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altri elementi. Verificare le altezze d'uso e di sicurezza. Specializzati vari pag. 3 / 11

23 COMPONENTE MANUALE DI MANUTENZIONE CODICE OPERATORI I Rifacimento degli strati di protezione con materiali idonei ai tipi di superfici previa rimozione di eventuale formazione di corrosione localizzata. Ripristino della stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altri elementi. Ripristino delle altezze d'uso e di sicurezza. Sostituzione di eventuali parti mancanti o deformate. Specializzati vari COMPONENTE Componente Canali di gronda e pluviali I canali di gronda sono gli elementi dell'impianto di raccolta delle acque meteoriche che si sviluppano lungo la linea di gronda. Le pluviali hanno la funzione di convogliare ai sistemi di smaltimento al suolo le acque meteoriche raccolte nei canali di gronda. Essi sono destinati alla raccolta ed allo smaltimento delle acque meteoriche dalle coperture degli edifici. I vari profilati possono essere realizzati in PVC, in lamiera metallica (in alluminio, in rame, in acciaio, in zinco, ecc.). Per formare i sistemi completi di canalizzazioni, essi vengono dotati di appropriati accessori (fondelli di chiusura, bocchelli, parafoglie, staffe di sostegno, ecc.) collegati tra di loro. La forma e le dimensioni dei canali di gronda e delle pluviali dipendono dalla quantità d'acqua che deve essere convogliata e dai parametri della progettazione architettonica. La capacità di smaltimento del sistema dipende dal progetto del tetto e dalle dimensioni dei canali di gronda e dei pluviali. ANOMALIE Anomalia Alterazioni cromatiche Deformazione Deposito superficiale Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio Distacco Errori di pendenza Fessurazioni, microfessurazioni Mancanza elementi Penetrazione e ristagni d'acqua Descrizione Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario. Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi. Accumulo di materiale e di incrostazioni di diversa consistenza, spessore e aderenza diversa. Difetti nella posa degli elementi e/o accessori di copertura con conseguente rischio di errato deflusso delle acque meteoriche. Distacco degli elementi dai dispositivi di fissaggio e relativo scorrimento. Errore nel calcolo della pendenza (la determinazione in gradi, o in percentuale, rispetto al piano orizzontale di giacitura delle falde) rispetto alla morfologia del tetto, alla lunghezza di falda (per tetti a falda), alla scabrosità dei materiali, all'area geografica di riferimento. Insufficiente deflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse. Incrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi. Assenza di elementi della copertura Comparsa di macchie da umidità e/o gocciolamento localizzato in prossimità del soffitto e negli angoli per cause diverse quali: invecchiamento dello strato impermeabilizzante con rottura della guaina protettiva; rottura o spostamenti degli elementi di copertura; ostruzione delle linee di deflusso acque meteoriche. pag. 4 / 11

24 COMPONENTE MANUALE DI MANUTENZIONE ANOMALIE Anomalia Presenza di vegetazione Rottura Descrizione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante in prossimità di superfici o giunti degradati. Rottura degli elementi costituenti il manto di copertura. CODICE OPERATORI I Reintegro dei canali di gronda, delle pluviali, dei bocchettoni di raccolta e degli elementi di fissaggio. Riposizionamento degli elementi di raccolta in funzione delle superfici di copertura servite e delle pendenze previste. Sistemazione delle giunzioni mediante l utilizzo di materiali analoghi a quelli preesistenti. Specializzati vari COMPONENTE Componente Strato di tenuta con membrane bituminose Le membrane bituminose sono costituite da bitume selezionato e da armature, quali feltri, tessuti, laminati, fibre naturali. Esse consentono di ovviare in parte agli inconvenienti causati dall'esposizione diretta dell'impermeabilizzazione alle diverse condizioni climatiche. Le membrane bituminose si presentano sottoforma di rotoli di dimensioni di 1 x 10 metri con spessore variabile intorno ai 2-5 mm. In generale lo strato di tenuta ha il compito di conferire alla copertura la necessaria impermeabilità all'acqua meteorica secondo l'uso previsto, proteggendo, nel contempo, gli strati della copertura che non devono venire a contatto con l'acqua, resistendo alle sollecitazioni fisiche, meccaniche, chimiche indotte dall'ambiente esterno (vento, pioggia, neve, grandine, ecc.). Nelle coperture continue la funzione di tenuta è garantita dalle caratteristiche intrinseche dei materiali costituenti (manti impermeabili). In alcuni casi lo strato può avere anche funzioni di protezione (manti autoprotetti) e di barriera al vapore (per le coperture rovesce). ANOMALIE Anomalia Alterazioni superficiali Deformazione Degrado chimico - fisico Deliminazione e scagliatura Deposito superficiale Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio Disgregazione Descrizione Presenza di erosioni con variazione della rugosità superficiale. Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi. Fenomeni di invecchiamento, disgregazione e ossidazione a carico delle superfici degli strati di tenuta. Disgregazione in scaglie delle superfici. Accumulo di materiale e di incrostazioni di diversa consistenza, spessore e aderenza diversa. Difetti nella posa degli elementi costituenti il manto di copertura con conseguente errata sovrapposizione degli stessi e rischio di infiltrazioni di acqua piovana. Disgregazione della massa con polverizzazione degli elementi. pag. 5 / 11

25 COMPONENTE MANUALE DI MANUTENZIONE ANOMALIE Anomalia Dislocazione di elementi Distacco Distacco dei risvolti Efflorescenze Errori di pendenza Fessurazioni, microfessurazioni Imbibizione Incrinature Infragilimento e porosizzazione della membrana Mancanza elementi Patina biologica Penetrazione e ristagni d'acqua Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali Presenza di vegetazione Rottura Scollamenti tra membrane, sfaldature Sollevamenti Descrizione Spostamento degli elementi costituenti il manto di copertura dalla posizione di origine. Distacco degli elementi dai dispositivi di fissaggio e relativo scorrimento. Fenomeni di distacco dei risvolti verticali perimetrali e dei sormonti delle guaine e relative infiltrazioni di acqua nelle parti sottostanti del manto. Formazione cristalline sulle superfici, di colore biancastro, di sali solubili. Errore nel calcolo della pendenza (la determinazione in gradi, o in percentuale, rispetto al piano orizzontale di giacitura delle falde) rispetto alla morfologia del tetto, alla lunghezza di falda (per tetti a falda), alla scabrosità dei materiali, all'area geografica di riferimento. Insufficiente deflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse. Incrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi. Assorbimento di acqua nella composizione porosa dei materiali. Incrinature, corrugamenti, lacerazioni e conseguenti rotture della membrana. Infragilimento della membrana con conseguente perdita di elasticità e rischio di rottura. Assenza di elementi della copertura. Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio. Comparsa di macchie da umidità e/o gocciolamento localizzato in prossimità del soffitto e negli angoli per cause diverse quali: invecchiamento dello strato impermeabilizzante con rottura della guaina protettiva; rottura o spostamenti degli elementi di copertura; ostruzione delle linee di deflusso acque meteoriche. Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali a carico degli strati impermeabilizzanti per vetustà degli elementi o per evento esterno (alte temperature, grandine, urti, ecc.). Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante in prossimità di superfici o giunti degradati. Rottura degli elementi costituenti il manto di copertura. Scollamento delle membrane e sfaldature delle stesse con localizzazione di aree disconnesse dallo strato inferiore e relativo innalzamento rispetto al piano di posa originario. In genere per posa in opera errata o per vetustà degli elementi. Formazione di pieghe e microfessurazioni causate da sollevamenti e ondulazioni del manto. CODICE OPERATORI I Rinnovo del manto impermeabile posto in semiaderenza, anche localmente, mediante inserimento di strati di scorrimento a caldo. Rifacimento completo del manto mediante rimozione del vecchio manto se gravemente danneggiato. Specializzati vari pag. 6 / 11

26 COMPONENTE MANUALE DI MANUTENZIONE Componente Fasce di carbonio Le fasce di carbonio rappresentano una delle tecniche di intervento per il consolidamento statico mediante materiali compositi fibrorinforzati. In genere vengono utilizzate per le cerchiature esterne e per gli interventi volti a ridurre la spinta di archi e volte. ANOMALIE Anomalia Distacco Rottura Traspirabilità inadeguata Descrizione Distacco di materiali compositi dalla sede di applicazione. Rottura di parti dei materiali compositi. Traspirabilità inadeguata lungo le superfici d'impiego dei materiali compositi. CODICE OPERATORI I Ripristino dei materiali compositi in relazione al progetto di consolidamento statico delle strutture da salvaguardare. Specializzati vari COMPONENTE Componente Controsoffitti in fibra minerale I controsoffitti in fibra minerale sono costituiti da fibre di roccia agglomerate, mediante leganti inorganici. Essi sono composti da elementi di tamponamento in conglomerato di fibra minerale, fissati ad una struttura metallica portante. La superficie dei pannelli può essere liscia, decorata, oppure a richiesta, microforata. Il colore è generalmente il bianco, con decori standard (dalle superfici lisce e finemente lavorate, ai decori geometrici e personalizzati). ANOMALIE Alterazione cromatica Bolla Corrosione Anomalia Descrizione Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza, saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni. Rigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura. Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride pag. 7 / 11

27 COMPONENTE MANUALE DI MANUTENZIONE ANOMALIE Anomalia Deformazione Deposito superficiale Distacco Fessurazione Fratturazione Incrostazione Lesione Macchie Non planarità Perdita di lucentezza Perdita di materiale Scagliatura, screpolatura Scollaggi della pellicola Descrizione carbonica, ecc.). Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento, ondulazione. Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile, poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. Distacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti. Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti. Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti. Deposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica. Degradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti. Pigmentazione accidentale e localizzata della superficie. Uno o più elementi dei controsoffitti possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema. Opacizzazione del legno. Mancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici. Distacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità. Mancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura. CONTROLLI CODICE OPERATORI C Controllo dello stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti e del grado di usura delle parti in vista. Controllo dell'integrità dei giunti tra gli elementi. Specializzati vari CODICE OPERATORI I Verifica dello stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti attraverso la registrazione dei pendini e delle molle di Specializzati vari regolazione. I Sostituzione degli elementi degradati, rotti e/o mancanti con elementi analoghi. Specializzati vari pag. 8 / 11

28 COMPONENTE MANUALE DI MANUTENZIONE Componente Tinteggiature e decorazioni La vasta gamma delle tinteggiature o pitture varia a secondo delle superficie e degli ambienti dove trovano utilizzazione. Per gli ambienti interni di tipo rurale si possono distinguere le pitture a calce, le pitture a colla, le idropitture, le pitture ad olio; per gli ambienti di tipo urbano si possono distinguere le pitture alchidiche, le idropitture acrilviniliche (tempere); per le tipologie industriali si hanno le idropitture acriliche, le pitture siliconiche, le pitture epossidiche, le pitture viniliche, ecc. Le decorazioni trovano il loro impiego particolarmente per gli elementi di finitura interna o comunque a vista. La vasta gamma di materiali e di forme varia a secondo dell'utilizzo e degli ambienti d'impiego. Possono essere elementi prefabbricati, lapidei, gessi, laterizi, ecc. ANOMALIE Anomalia Bolle d'aria Decolorazione Deposito superficiale Disgregazione Distacco Efflorescenze Erosione superficiale Fessurazioni Macchie e graffiti Mancanza Penetrazione di umidità Polverizzazione Rigonfiamento Descrizione Alterazione della superficie del rivestimento, caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla formazione di bolle d'aria al momento della posa. Alterazione cromatica della superficie. Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento. Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche). Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto. Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale. Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli. Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità. pag. 9 / 11

29 COMPONENTE MANUALE DI MANUTENZIONE CODICE OPERATORI I I Ritinteggiature delle superfici con nuove pitture previa carteggiatura e sverniciatura, stuccatura dei paramenti e preparazione del fondo mediante applicazione, se necessario, di prevernici fissanti. Le modalità di ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature variano comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti. Sostituzione degli elementi decorativi usurati o rotti con altri analoghi o se non possibile riparazione dei medesimi con tecniche appropriate tali da non alterare gli aspetti geometrici-cromatici delle superfici di facciata. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi. Pittore Specializzati vari COMPONENTE Componente Apparecchio ad incasso a led Si tratta di elementi che vengono montati nel controsoffitto degli ambienti; sono realizzati con sistemi modulari in modo da essere facilmente montabili e allo stesso tempo rimovibili. ANOMALIE Anomalia Anomalie anodo Anomalie catodo Anomalie connessioni Anomalie trasformatore Deformazione Non planarità Descrizione Difetti di funzionamento dell'anodo. Difetti di funzionamento del catodo. Difetti delle connessioni dei vari diodi. Difetti di funzionamento del trasformatore di tensione. Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento, ondulazione. Uno o più elementi dei controsoffitti possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema. CONTROLLI CODICE OPERATORI C Verifica della integrità delle superfici a vista dei diodi. Verificare la continuità delle connessioni. Elettricista C Controllo dello stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti e del grado di usura delle parti in vista. Controllo dell'integrità Specializzati vari dei giunti tra gli elementi. pag. 10 / 11

30 COMPONENTE MANUALE DI MANUTENZIONE CODICE OPERATORI I Verifica dello stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti attraverso la registrazione dei pendini e delle molle di Specializzati vari regolazione. I Sostituire i diodi quando danneggiati e/o deteriorati. Elettricista I Sostituzione degli elementi degradati, rotti e/o mancanti con elementi analoghi. Specializzati vari pag. 11 / 11

31 V. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE Documenti: V.I. V.II. V.III. Sottoprogramma prestazioni Sottoprogramma controlli Sottoprogramma interventi

32 COMPONENTE SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI 10 Opera DOTAZIONI DI SICUREZZA PER LA MANUTENZIONE 10.2 Elemento tecnologico Parapetti di sicurezza Componente Parapetti e ringhiere in metallo REQUISITI E PRESTAZIONI IMP - SICUREZZA DELL'IMPIANTO CONFORMITÀ AI PARAMETRI DI SICUREZZA REQUISITO: I parapetti e le ringhiere dovranno essere realizzati in conformità alle norme di sicurezza e di abitabilità. PRESTAZIONE: I parapetti e le ringhiere dovranno essere realizzati nel rispetto delle conformità geometriche di sicurezza in termini di invalicabilità, attraversabilità e scalabilità. La misurazione delle altezze delle ringhiere o dei parapetti va effettuata, perpendicolarmente, dal piano di calpestio del vano dal quale l'utente si affaccia, sino alla misura della quota superiore dell'elemento di protezione. LIVELLO PRESTAZIONALE: Vanno rispettati i seguenti parametri:- Sui parapetti e ringhiere va considerata come azione degli utenti una forza uniformemente distribuita di 1,5 kn/m per balconi di edifici privati e di 3 kn/m per balconi di edifici pubblici.- I parapetti e le ringhiere di balconate, logge e passarelle dovranno avere una altezza non inferiore a 1,00 m (per balconi situati ad un'altezza dal suolo superiore ai 12 m, sarebbe opportuno predisporre i parapetti ad 1,10-1,20 m).- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno garantire una libera visuale verso l'esterno, di almeno 0,60 m a partire dal piano di calpestio garantendo, in particolare ai bambini, una interazione con l'ambiente circostante, prevenendone i tentativi di scalata motivati dalla curiosità.- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno avere conformazione geometrica con disegno a griglia verticale, sfavorendo eventuali tentativi di scalata.- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno essere realizzati in modo da non essere attraversabile da una sfera di diametro pari a 10 cm, sfavorendo eventuali tentativi di attraversamento. COMPONENTE Componente Canali di gronda e pluviali REQUISITI E PRESTAZIONI RES - RESISTENZA MECCANICA E STABILITÀ RES 01 - Sollecitazioni statiche e dinamiche di esercizio RESISTENZA MECCANICA PER CANALI DI GRONDA E PLUVIALI REQUISITO: I canali di gronda e le pluviali della copertura dovranno garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni d'uso. PRESTAZIONE: pag. 1 / 14

33 COMPONENTE SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI I canali di gronda e le pluviali della copertura devono essere idonee a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione di sollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Per i livelli minimi si prendono in considerazione le seguenti norme:- UNI Lavori inerenti le coperture dei fabbricati - Criteri per la sicurezza;- UNI Coperture - Sistemi di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche - Istruzioni per la progettazione e l'esecuzione con elementi discontinui;- UNI EN 607. Canali di gronda e relativi accessori di PVC non plastificato. Definizioni, requisiti e prove;- UNI EN 612. Canali di gronda e pluviali di lamiera metallica. Definizioni, classificazioni e requisiti;- UNI EN Sistemi di tubazioni di materia plastica per scarichi (a bassa ed alta temperatura) all'interno dei fabbricati - Policloruro di vinile non plastificato (PVC-U) - Specifiche per tubi, raccordi e per il sistema;- UNI EN Supporti per canali di gronda - Requisiti e prove;- UNI EN Prodotti piani di acciaio rivestiti con materiale organico (nastri rivestiti) - Prodotti per edilizia per applicazioni esterne. COMPONENTE Componente Strato di tenuta con membrane bituminose REQUISITI E PRESTAZIONI RES - RESISTENZA MECCANICA E STABILITÀ RES 01 - Sollecitazioni statiche e dinamiche di esercizio (ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA REGOLARITÀ GEOMETRICA REQUISITO: La copertura deve avere gli strati superficiali in vista privi di difetti geometrici che possono compromettere l'aspetto e la funzionalità. PRESTAZIONE: Le superfici in vista costituenti lo strato di tenuta con membrane non devono presentare difetti geometrici che possano alterarne la funzionalità e l aspetto. Tali proprietà devono essere assicurate dalle caratteristiche della chiusura è dei singoli componenti impiegati. LIVELLO PRESTAZIONALE: In particolare per i prodotti costituenti lo strato di tenuta con membrane si fa riferimento alle specifiche previste dalle norme UNI relative alle caratteristiche dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore, ecc.):in particolare si fa riferimento alle norme: - UNI EN /2;- UNI EN /2;- UNI EN /2. RESISTENZA MECCANICA PER STRATO DI TENUTA CON MEMBRANE BITUMINOSE REQUISITO: Gli strati di tenuta della copertura devono garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico (carichi concentrati e distribuiti) di progetto in modo da garantire la stabilità e la stabilità degli strati costituenti. Inoltre vanno considerate le caratteristiche e la densità dello strato di supporto che dovranno essere adeguate alle sollecitazioni e alla resistenza degli elementi pag. 2 / 14

34 SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI COMPONENTE di tenuta. PRESTAZIONE: Tutte le coperture costituenti lo strato di tenuta con membrane devono essere idonee a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione di sollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: In particolare per i prodotti costituenti lo strato di tenuta con membrane si fa riferimento alle specifiche previste dalle norme UNI:- UNI /07/88 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione della resistenza a fatica su fessura;- UNI /09/81 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione della tensione indotta da ritiro termico impedito;- UNI /10/87 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione del coefficiente di dilatazione termica lineare;- UNI /07/88 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione della resistenza all'azione perforante delle radici;- UNI /07/88 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione della resistenza a fatica delle giunzioni;- UNI FA /07/88 Foglio di aggiornamento n. 1 alla - UNI 8202 parte 33 (apr. 1984). Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione della resistenza allo scorrimento delle giunzioni;- UNI /07/88 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione della resistenza all'invecchiamento termico delle giunzioni;- UNI /01/92 Membrane per impermeabilizzazione di coperture. Caratteristiche prestazionali e loro significatività;- UNI /05/92 Membrane per impermeabilizzazione di coperture. Limiti di accettazione dei tipi BPP per elemento di tenuta;- UNI /05/92 Membrane per impermeabilizzazione di coperture. Limiti di accettazione dei tipi BPE per elemento di tenuta;- UNI /12/89 Membrane per impermeabilizzazione di coperture. Limiti di accettazione per tipi EPDM e IIR per elementi di tenuta;- UNI /05/92 Membrane per impermeabilizzazione di coperture. Limiti di accettazione dei tipi BPP (con autoprotezione metallica) per elemento di tenuta;- UNI /12/89 Membrane per impermeabilizzazione di coperture. Limiti di accettazione dei tipi a base di PVC plastificato per elementi di tenuta;- UNI /05/92 Membrane per impermeabilizzazione di coperture. Limiti di accettazione dei tipi BOF (con autoprotezione metallica) per elemento di tenuta;- UNI /05/92 Membrane per impermeabilizzazione di coperture. Limiti di accettazione dei tipi BOF per elemento di tenuta;- UNI EN Membrane bituminose, di materiale plastico e di gomma per l'impermeabilizzazione di coperture.- UNI EN : luglio Membrane bituminose per l'impermeabilizzazione delle coperture. IGI - IGIENE SALUTE AMBIENTE IGI 02 - Qualità dell'aria: smaltimento dei gas di combustione, portata dalle canne di esalazione e delle reti di smaltimento aeriformi RESISTENZA AGLI AGENTI AGGRESSIVI PER STRATO DI TENUTA CON MEMBRANE BITUMINOSE REQUISITO: Gli strati di tenuta della copertura non devono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici. PRESTAZIONE: Sotto l'azione degli agenti chimici normalmente presenti nell'ambiente, i materiali costituenti le coperture devono conservare inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche, geometriche, funzionali e di finitura superficiale. In particolare gli elementi utilizzati devono resistere alle azioni chimiche derivanti da inquinamento ambientale (aeriformi, polveri, liquidi) agenti sulle facce esterne. LIVELLO PRESTAZIONALE: In particolare le membrane per l'impermeabilizzazione a base elastomerica ed a base bituminosa del tipo EPDM e IIR devono essere di classe 0 di resistenza all'ozono. In particolare si rimanda alle norme specifiche vigenti:- UNI /09/81 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Generalità per le prove;- UNI /07/88 Edilizia. Membrane per impermeabilizzazione. Determinazione della resistenza all'invecchiamento termico delle giunzioni. RESISTENZA AL GELO PER STRATO DI TENUTA CON MEMBRANE BITUMINOSE REQUISITO: Gli strati di tenuta della copertura non devono subire disgregazioni e variazioni dimensionali e di aspetto in conseguenza della formazione di ghiaccio. pag. 3 / 14

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