DOLOMITI D AMPEZZO Tofane Lagazuoi Nuvolau Croda da Lago Sorapiss

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1 CLUB ALPINO ITALIANO Sezione di PARABIAGO Via De Amicis 3 - c/o Centro Giovanile Telefono: agosto 31 agosto 2017 DOLOMITI D AMPEZZO Tofane Lagazuoi Nuvolau Croda da Lago Sorapiss RITROVO PARTECIPANTI PARTENZA ORE 6.00 P.za Mercato Parabiago (Via Ugo Foscolo) Auto proprie DIRETTORI Masini Stefano cell.335/ Ceriani Lucio cell.333/ CARATTERISTICHE DEL TREKKING : Parco Naturale Dolomiti d Ampezzo. Quattro semplici parole che invogliano a caricarsi lo zaino in spalla e a cominciare a camminare. Cinque giorni per visitare uno dei parchi più caratteristici di tutte le Dolomiti, dove troviamo alcuni tra i massicci più maestosi e imponenti di questa catena. Spazi dove la natura fa da padrona presentando un ambiente brullo e prettamente dolomitico. Luoghi ricchi di storia: visiteremo i punti storici, teatro di cruenti scontri durante la prima guerra mondiale, attraverseremo le gallerie realizzate dai soldati e vedremo le ricostruzioni delle postazioni militari.

2 . Località di pernotto Durata Complessiva Difficoltà Complessiva Attrezzatura Personale Dislivello Rifugio DIBONA m gg (4 notti) EE-EEA Da escursionismo + Set ferrata VARIO Accesso stradale: Da Parabiago, ci muoviamo in direzione di Milano e imbocchiamo l autostrada A4 in direzione Venezia. Superiamo il capoluogo Veneto seguendo le indicazioni che ci portano a prendere l autostrada A27 per Belluno. Una volta terminata l autostrada, proseguiamo attraversando tutta la valle del Piave in direzione Dolomiti-Cadore-Cortina d Ampezzo. Arrivati a Pieve di Cadore, seguiamo la statale SS51 in direzione Cortina d Ampezzo e attraversiamo il paese seguendo le statale SS48 (indicazioni per Pocol Passo Giau Passo Falzarego). A Pocol ha inizio la SP638 del Passo Giau, che percorriamo fino alla località Ponte di Rocurto (1.708mt), dove troviamo uno spazio per poter parcheggiare (4 km da Pocol). Dati di viaggio: Lunghezza 440km circa Tempo 5h circa. Costi autostrada: 26,60 a tratta (salvo rincari)

3 Escursioni Primo giorno: domenica Trasferimento da Parabiago verso Pocol Salita al rifugio Croda da Lago e Lago Federa Per non sovraccaricarci troppo, dopo il viaggio affrontato, faremo questa breve escursione, appagante sia dal punto di vista geologico che paesaggistico; il percorso ha inizio in una magnifica abetaia, che risale la lunare Val de Formin per poi condurci sulle sponde del bellissimo Lago di Fedéra. Itinerario: Dal ponte di Rucurto (1.709mt) seguiamo il sentiero con segnavia 437. Attraverso un bel bosco di abeti e larici, prendiamo gradualmente quota, giungendo in circa 35 min. ad un ponte che sovrasta una graziosa cascatella. Procediamo ancora in moderata salita e, poco dopo, arriviamo ad un incrocio di sentieri in località Cason di Formin (1.875mt). Procediamo quindi sul sentiero 434 seguendo l'indicazione per il Rifugio Croda da Lago. Il sentiero ora si impenna e, con frequenti tornanti sempre all'interno del bosco, prende quota, arrivando così al punto più elevato del percorso, sede di alcuni piccoli pascoli. Ora, in moderata discesa, raggiungiamo in circa 30 min. il Lago Federa. In breve si arriva al Rifugio Croda da Lago G. Palmieri (2.042mt). Questo e' posto pochi metri sopra al Lago Federa, alla base della Croda da Lago e con bella visuale sul Becco di Mezzodì. Il panorama e' per l'appunto dominato da Sud a Nord-Ovest dalle sovrastanti pareti settentrionali della Croda da Lago, mentre a Nord-Est si possono ammirare la Croda Rossa, il Cristallo, Le Tre Cime di Lavaredo, Punta Nera e Sorapiss, ad Est l'antelao e a Sud-Est il vicino Becco di Mezzodì. Ritorno sullo stesso percorso dell'andata in 1 h e 30 min. circa. Una volta giunti alle macchine, ci dirigiamo verso Pocol e, arrivati al bivio, seguiamo le indicazioni per Passo Falzarego. In prossimità dell imponente mole della parete sud della Tofana di Rozes troveremo sulla destra una stradina dapprima asfaltata poi sterrata, che ci porterà al rifugio DIBONA (2.083mt), il quale ci ospiterà per questi giorni.

4 Mappa dell escursione: Dati tecnici: Disl. 350 mt. circa Diff. E Tempo di salita 1h 40min

5 Secondo giorno: lunedì Visita alla Selletta e Galleria Goiginger al sasso di Stria Salita alla Cima del Piccolo Lagazuoi per il sentiero Kaiserjager e discesa per Galleria del Lagazuoi e Cengia Martini Spettacolare itinerario che permette di visitare una delle zone più ricche di storia di tutte le Dolomiti Ampezzane Itinerario: Arrivati a Passo Falzarego (2.105mt), lasciamo la macchina al parcheggio della funivia e prendiamo la strada per il passo Valparola. Dopo un breve tratto, circa 100mt prima del Forte, sulla sinistra inizia un evidente sentiero che sale dapprima dolcemente e poi bruscamente sui pendii basali del Sasso di Stria. Lo si segue fino a raggiungere la Selletta, dove si trovano i resti dell ex posizione Goiginger: trincee, camminamenti in calcestruzzo con fregi, baracche, appostamenti per cecchini, ricoveri in caverna. Appena sotto la Selletta, si ritrova facilmente l ingresso della Galleria Goiginger che attraversa il versante est del Sasso di Stria. All uscita, attraversando la statale, prendiamo il sentiero Kaiserjager. Sebbene non vi siano cartelli indicatori è piuttosto facile identificare il sentiero, che sale in moderata pendenza. In breve guadagniamo i ruderi di un altro fortino di guerra: chi lo desidera può visitare alcune trincee di roccia traversando praticamente in piano verso il Passo Falzarego. A questo punto il sentiero cambia direzione salendo ripido, a tornanti, dapprima su erba quindi sul vasto ghiaione posto alla base della parete del Lagazuoi. Il cammino, faticoso, ma per nulla difficile, è stato di recente ristrutturato con l aggiunta di traverse in legno che ne sostengono il tracciato nei punti instabili. Con l aiuto di alcune funi metalliche, arriviamo al punto più caratteristico del sentiero, il ponte di legno che supera una profonda spaccatura. Seguendo il sentiero, si arriva facilmente alla cima del Piccolo Lagazuoi (2.778mt).Dalla cima, in pochi minuti, raggiungiamo il rifugio Lagazuoi e scendiamo alcuni gradini seguendo le indicazioni per la galleria del Lagazuoi. Indossiamo il casco e il frontalino e imbocchiamo la galleria attrezzata la quale scende ripidamente passando davanti ad aperture e caverne. Alla fine della galleria a valle, sbuchiamo sulla Cengia Martini e percorrendola verso destra, è possibile visitare i resti dei ricoveri, delle baracche e dei camminamenti. Rientriamo sui nostri passi, seguendo il sentiero che ci riporta a Passo Falzarego. Ritorniamo quindi al rifugio per cena.

6 Mappa dell escursione: Dati tecnici: Dati tecnici: Disl. Galleria Goiginger 200mt. Tempo di percorrenza 1h ½ Diff. E Disl. sentiero Kaiserjager 600mt Tempo di salita 2h Tempo di percorrenza Galleria Lagazuoi in discesa 1h ½ Necessario casco e frontalino per entrambe le Gallerie

7 Terzo giorno: martedì Salita alla Cima della Tofana di Rozes per la via ferrata Lipella Uno dei più famosi e suggestivi percorsi attrezzati delle Dolomiti: splendido itinerario d alta montagna che permette di salire in vetta alla Tofana di Rozes (3.225 mt) Itinerario: Dal rifugio, seguiamo il sentiero 403 e successivamente il 404, sotto l imponente parete sud della Tofana di Rozes fino a giungere alla galleria del Castelletto, un camminamento scavato dagli alpini durante la prima grande guerra. A questo punto indossiamo imbrago e kit ferrata, risaliamo una scaletta metallica e ci addentriamo nella galleria, fino a sbucare alla forc. di Rozes. Scesi alcuni gradoni di roccia piuttosto verticali, seguiamo la cengia arrivando finalmente all attacco vero e proprio della ferrata (2h da rifugio). La via si sviluppa sul versante nord-ovest della Tofana con un percorso molto tortuoso che alterna lunghe cenge a ripidi gradoni. Raggiungiamo così la postazione Tre Dita (4h da rifugio), l unica via di fuga della ferrata. A differenza di molte ferrate è proprio nella seconda parte di essa che arriva la parte più difficoltosa. Procediamo a destra e in breve arriviamo al grandioso anfiteatro della Tofana. Risaliamo l anfiteatro seguendo le catene che alternano salite verticali in esposizione e traversi in obliquo. Un ultimo sforzo e arriviamo finalmente all anticima (3.027mt) dove termina la via attrezzata (6h da rifugio). A questo punto, seguiamo il sentiero ben tracciato che ci porta alla cima e croce di vetta. Dopo una meritata sosta, rientriamo sullo stesso sentiero fino all anticima, per poi seguire bolli blu fino ad un evidente sentiero per il rifugio Giussani (2.580mt). Da qui, su un comodo sentiero, scendiamo in direzione del rifugio Dibona. NB: per chi non vuole percorrere la via ferrata è comunque possibile la salita alla cima della Tofana di Rozes per la via normale. Difficoltà E fino al rifugio Giussani, EE dal rifugio alla vetta, dove poi si compatterà il gruppo.

8 Mappa dell escursione: Dati tecnici: Per chi effettua la salita per la via ferrata Lungo itinerario che richiede una buona preparazione fisica Disl mt. Diff. EEA (set da ferrata omologato) Necessario frontalino per la Galleria del Castelletto Tempo totale 9 ore circa (soste escluse) Lunghezza Galleria del Castelletto 500mt circa, dislivello 120mt Per chi effettua la salita per la via normale Disl. 550mt. fino a rifugio Giusanni, 1.200mt. fino alla vetta Diff. E fino a rifugio Giusanni, EE fino alla vetta Segnavia 403 fino a rifugio Giussani, poi bolli blu e ometti Tempo totale 7 ore circa (soste escluse)

9 Quarto giorno: mercoledì Salita alla Cima del Monte Nuvolau, via ferrata Averau (facoltativa) e visita al museo all aperto della prima guerra Mondiale Completiamo la zona intorno a Passo Falzarego andando a visitare il gruppo del Nuvolau, dove troviamo alcune delle pareti più famosi per l arrampicata e ancora postazioni militari. Itinerario: Vista la fatica dei giorni precedenti e il sentiero piuttosto monotono saliamo con la seggiovia delle Cinque Torri. La stazione di arrivo è presso il rifugio Scoiattoli, punto di partenza di tutte le escursioni della piana del Nuvolau. Dal rifugio seguiamo il sentiero 439 che porta prima al rifugio Averau e prosegue per la cima Nuvolau (2.575mt). Una sosta in cima (rifugio) e scendiamo per la stessa via, ritornando così al rif. Averau. Una volta al rifugio possiamo scegliere se fare una sosta o effettuare la via attrezzata che porta in cima all Averau (2.647 mt). Optando per quest ultima, seguiamo il sentiero che, superato il faticoso ghiaione, raggiunge l'attacco della ferrata, la quale parte subito decisa fino ad una cengia che percorriamo per raggiungere la seconda parte della ferrata. Superiamo un camino e una zona assai bene appigliata, per sbucare oltre il salto, su terreno facile e ghiaioso. Proseguiamo per traccia di sentiero superando facili boccette e arrivando in vetta. La discesa rappresenta una caratteristica particolare della via, in quanto avviene esattamente a ritroso quindi il sovraffollamento è un fattore di cui tener conto. Dopo aver ripercorso la cengia, il cavo prosegue all'interno di uno stretto camino, nel quale una breve serie di staffe metalliche, agevola la discesa ed evita, seppur in minima parte, un tratto verticale della salita. Una volta tornati al rifugio Averau, torniamo verso il rif. Scoiattoli, dove seguiamo le indicazioni per il museo all aperto della prima guerra mondiale. Una ricostruzione di trincee e postazioni militari, ci invitano a riflettere sulla vita condotta dai soldati dell epoca. Terminata la visita, riprendiamo la seggiovia, per scendere alle macchine, quindi ritorniamo al rifugio per cena.

10 Mappa dell escursione: Dati tecnici: Disl. cima Nuvolau 350 mt. Diff. E Tempo salita 1h ½ Disl. ferrata Averau 250 mt. Diff. EEA Tempo totale 1h ½ Visita museo all aperto 1h Corsa A/R seggiovia Cinque Torri 16,00 (oltre le 15 persone sconto comitiva di 4,00 cad.) Prima corsa ore 9:00 Ultima discesa ore 17:00

11 Quinto giorno: giovedì Salita al rifugio Vandelli e Lago del Sorapiss Rientro a Parabiago Per non affaticarci troppo, visto il viaggio di rientro che dovremo affrontare, faremo questa breve escursione che ci condurrà verso uno dei laghetti più belli e scenografici di tutte le Dolomiti: il lago Sorapiss, dalle acque azzurrissime, incastonato nel meraviglio anfiteatro del Sorapiss. Itinerario: Dopo aver parcheggiato sulla sommità del Passo Tre Croci (1.805mt), ci incamminiamo lungo il sentiero CAI 215 che, in questo primo tratto, procede largo e assolutamente in piano. Dopo dieci minuti di cammino il tracciato cambia: ad un bivio, scenderemo per qualche decina di metri, così da guadagnare un dolce falsopiano che, più o meno, ci terrà compagnia per un oretta circa, con bellissimi panoramiu sul gruppo del Cristallo (alle nostre spalle) e su quello dei Cadini di Misurina a sinistra; in fondo invece potremmo ammirare la splendida valle ove sorge Auronzo di Cadore, dominata dalle Marmarole. Presto arriviamo agli unici punti un po impegnativi del percorso: si tratta di alcuni tratti attrezzati con cordino metallico, di due scale che consentono di superare un dislivello di alcuni metri e infine di qualche cengia leggermente esposta. Non è necessario nessun tipo di attrezzattura. Dopo aver terminato questo tratto di sentiero superiamo ancora un paio di roccette e qualche tornante in mezzo al bosco. Pochi minuti di strada pianeggiante e finalmente arriviamo al bivio per il lago Sorapiss (1.926mt) e per il Rifugio Vandelli: due minuti di cammino e la nostra meta ci accoglierà in tutta la sua bellezza. Rientro per la stessa via. Una volta alle macchine, rientriamo a Parabiago.

12 Mappa dell escursione: Dati tecnici: Disl. 200 mt. circa Diff. E Tempo di salita 1h ½

13 Costi e altre informazioni SI RICORDA CHE IL SUDDETTO PROGRAMMA POTRÀ SUBIRE MODIFICHE E/O ANCHE IMPORTANTI CAMBIAMENTI A CAUSA, PER ESEMPIO, DELLE CONDIZIONI METEO DEL MOMENTO E COMUNQUE A INSINDACABILE GIUDIZIO E DECISIONE DEI COORDINATORI. Quota di partecipazione gita Soci CAI 5,00 - Per i non soci è obbligatoria l assicurazione ( 50,00). Costo previsto per n 4 mezze pensioni (pernotto + colazione + cena) in rifugio 220,00 circa Bevande ai pasti escluse Si ricorda che in rifugio è obbligatorio l utilizzo del sacco lenzuolo Non sono inclusi il costo del viaggio in auto e quanto non meglio specificato Cartografia Tabacco, foglio 03, scala 1:25000 Cortina d Ampezzo e Dolomiti Ampezzane ISCRIZIONI IN SEDE OPPURE CONTATTANDO IL DIRETTORE GITA. ALL ATTO DI ISCRIZIONE VERSAMENTO DELL ACCONTO DI 75,00 (NON RIMBORSABILE) SI ACCETTANO ISCRIZIONI ENTRO E NON OLTRE IL 14/07 O FINO A ESAURIMENTO POSTI PARTECIPAZIONE MINORENNI: esclusivamente accompagnati da genitori o maggiorenni con delega Con l iscrizione si accettano i regolamenti CAI sezione di Parabiago esposti in sede Dove non meglio specificato, come attrezzatura personale s intende: Da trekking: scarponi da trekking (no scarpe da tennis), zaino, pile, giacca leggera impermeabile (o mantella), bastoncini (consigliati), cappello, occhiali da sole, indumenti di ricambio, asciugamano, igiene personale, scarpe o sandali di ricambio per rifugio, torcia frontale, kit pronto soccorso, sacco lenzuolo obbligatorio. Ove previsto è necessaria attrezzatura da ferrata OMOLOGATA: imbrago, dissipatore, casco, cordino o longe o rinvio, guanti da ferrata, moschettoni a ghiera L'escursionismo è un'attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata prudenza e cognizione di causa. I percorsi di queste relazioni sono stati da noi sperimentati "di prima mano" e descritti con la maggior precisione possibile, ma questo non può in alcun modo sostituire la vostra valutazione e responsabilità personale.