Commissione Internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere. Ricerche sull'evoluzione del Lago Maggiore Aspetti limnologici

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1 ISSN: Commissione Internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere Ricerche sull'evoluzione del Lago Maggiore Aspetti limnologici Programma quinquennale Campagna 2003 a cura di Roberto Bertoni Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto per lo Studio degli Ecosistemi Sezione di Idrobiologia ed Ecologia delle Acque Interne Verbania Pallanza

2 ISSN: Commissione Internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere Ricerche sull'evoluzione del Lago Maggiore Aspetti limnologici Programma quinquennale Campagna 2003 a cura di Roberto Bertoni Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto per lo Studio degli Ecosistemi Sezione di Idrobiologia ed Ecologia delle Acque Interne Verbania Pallanza

3 I dati riportati nel presente volume possono essere utilizzati purché se ne citi la fonte come segue: C.N.R.-I.S.E. Sezione di Idrobiologia ed Ecologia delle Acque Interne Ricerche sull'evoluzione del Lago Maggiore. Aspetti limnologici. Programma quinquennale Campagna Commissione Internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere (Ed.) 83 pp.

4 RIASSUNTO Il presente rapporto presenta i risultati ottenuti dalle ricerche sul Lago Maggiore realizzate dalla Sezione di Idrobiologia ed Ecologia delle Acque Interne del CNR-ISE per conto della Commissione Internazionale per la Protezione delle Acque Italo- Svizzere nel corso del E' il primo anno del sesto ciclo quinquennale di ricerche limnologiche su questo ambiente che costituisce una risorsa davvero importante per entrambi i Paesi. Lo studio dell'ecosistema Lago Maggiore inserito nel suo bacino imbrifero, che ha potuto protrarsi con sistematicità per oltre un quarto di secolo grazie alla CIPAIS, è andato mostrando l'evoluzione positiva di questo ambiente. I risultati ottenuti nel 2003 confermano la collocazione del Verbano in una condizione di oligotrofia e, allo stesso tempo, completano le evidenze della vulnerabilità del lago e del suo bacino alle modificazioni climatiche globali in atto. Infatti se il quinquennio precedente aveva posto i problemi derivanti dall'eccesso di precipitazioni, il 2003 ha mostrato come anche la siccità possa influenzare negativamente lago e bacino. Sono stati eventi che non hanno intaccato il buono stato ecologico del Lago Maggiore ma che sottolineano l'importanza di continuare la ricerca sul lago per essere pronti a cogliere precocemente i segni di modificazioni negative e per disporre di un corredo di conoscenze aggiornato ed ampio, premessa indispensabile alla corretta gestione. Un ulteriore sollecito a continuare a seguire con attenzione il lago deriva dallo stato di alterazione di alcuni suoi tributari, che emerge da un loro confronto su scala regionale. SUMMARY This volume reports the results obtained from the research carried out on Lago Maggiore by the Department of Hydrobiology and Ecology of Inland Waters of CNR- ISE (Institute of Ecosystem Study) on behalf of the Commissione Internazionale per la Protezione delle Acque Italo-Svizzere during the year The results obtained show that the oligotrophic status appears to be a stable feature for the lake. Nevertheless, Lago Maggiore and its drainage basin clearly result vulnerable to extreme climatic events, such as excess of rain (in 2000 and 2002) or drought (in 2003). This underline the importance of going on with the research on this environment. Particular attention must be devoted to the effects of the global climatic change, evaluated in the frame of long time series. Gathering updated information is, in fact, essential to perceive precociously the worsening of the ecological conditions of the lake and to assure its best possible management.

5 INDICE 1. INTRODUZIONE....1 (R. Bertoni) 1.1. Prefazione Inquadramento geografico Modalità di campionamento e metodi di analisi Unità di misura INDAGINI SUL BACINO IMBRIFERO Caratteristiche idrologiche....5 ( M. Ciampittiello e A. Rolla) Pluviometria del bacino imbrifero Deflussi Meteorologia dell areale lacustre...14 (W. Ambrosetti, L. Barbanti, A. Ferrari e A. Rolla) Radiazione solare Temperatura atmosferica Evaporazione Intensità e direzione del vento Apporti chimici dai tributari Caratteristiche chimiche e chimico fisiche...20 (A. Calderoni, A. Pranzo e G. Tartari) Carichi chimici...27 (A. Calderoni, A. Pranzo e G. Tartari) Carbonio organico totale (TOC)...36 (R. Bertoni, C. Callieri e M. Contesini) 3. INDAGINI SULL AMBIENTE PELAGICO Limnologia fisica...37 (W. Ambrosetti, L. Barbanti, e A. Rolla) Livello del lago Trasparenza delle acque lacustri Temperatura delle acque lacustri Acque superficiali Acque profonde Ossigenazione delle acque profonde Bilancio termico Profondità di mescolamento Chimica lacustre...46 (A. Calderoni, A. Pranzo e G. Tartari) Chimismo di base Composti dell azoto Composti del fosforo Ossigeno disciolto Silicati reattivi Popolamenti planctonici Indagini sul fitoplancton...55 (G. Morabito, P. Panzani e A. Oggioni) Struttura dei popolamenti Variazioni della biomassa...57

6 Dinamica stagionale del popolamento zooplanctonico nel corso del (M. Manca e A. Marchitelli) Analisi morfotipica e genetica delle popolazioni di Daphnia...68 (M. Manca) 3.4. Carbonio organico e popolamenti batterici eterotrofi...69 (R. Bertoni, C. Callieri, M. Contesini e R. Piscia) 4. CONCLUSIONI...72 (R. Bertoni) BIBLIOGRAFIA...78 ELENCO DEGLI AUTORI E DEI COLLABORATORI...82 APPENDICE...83

7 1. INTRODUZIONE 1.1. Prefazione Il recente passato (ultimo decennio del 20 secolo ed inizio del 21 ) è stato caratterizzato da peculiarità climatiche che hanno mostrato la vulnerabilità del bacino imbrifero del Verbano all'eccesso di precipitazioni. Infatti, se la piena del 1993 è già un lontano ricordo, la piena del 2000 con replica in tono minore nel 2002 è ancora ben presente, con i danni causati, nella memoria di chi vive nell'areale del Lago Maggiore. Il 2003 ha evidenziato un altro aspetto della vulnerabilità di queste zone in rapporto alla risorsa idrica. Infatti questa, diversamente dal passato, nel siccitoso 2003 è risultata scarsa e difficilmente accessibile. In entrambi i casi gli effetti negativi dei cambiamenti climatici in atto sull'ecositema del Lago Maggiore si sono fatti sentire e sono stati percepiti da una larga parte della popolazione che ha subito i danni delle alluvioni o che ha sofferto per la mancanza d'acqua nella rete di distribuzione consueta. Come emergerà dalla lettura del rapporto, l'ecosistema Lago Maggiore sembra aver tollerato bene lo stress climatico del Questo non ha, nel breve termine, influito negativamente sullo stato trofico e, più in generale, sulla qualità delle acque del Verbano. Questa cospicua riserva d'acqua rimane, quindi, ancora a disposizione e con una qualità tale da renderne proponibile l'impiego anche per un uso pregiato qual'è quello alimentare. Si tratta però di una riserva vulnerabile, come la storia recente ha dimostrato. E' perciò importante che, senza cadere nella facile semplificazione di attribuire la responsabilità di disastri e disagi totalmente all'uomo oppure totalmente alla natura, si prosegua nell'attività di studio di questa risorsa e delle modificazioni quantitative e qualitative alle quali essa può andare incontro a seguito dei cambiamenti climatici globali in atto. E' infatti soltanto dalla conoscenza che può scaturire un abilità gestionale tale da garantire l'uso più razionale ed economico possibile della risorsa acqua. 1

8 1.2. Inquadramento geografico SUDDIVISIONI AMMINISTRATIVE DEL BACINO IMBRIFERO Province (I): Novara e V.C.O. (Piemonte); Varese e Como (Lombardia) Cantoni (CH): Grigioni, Ticino e Vallese COORDINATE GEOGRAFICHE DEL CENTRO DEL LAGO Latitudine: 45 57' N Longitudine: 3 47' W (da Monte Mario) CARATTERISTICHE MORFOMETRICHE DELLA CONCA LACUSTRE Quota media del lago 194 m s.l.m. Prof. criptodepres. 176 m Lunghezza del thalweg 66 km Volume 37,502 km 3 Larghezza massima 10 km Profondità media 176,5 m Area (1) 212,5 km 2 Sviluppo del volume 1,44 Larghezza media 3,9 km Perimetro 170 km Profondità massima 370 m Indice di sinuosità 3,07 Tempo teorico di rinnovo delle acque: circa 4 anni CARATTERISTICHE MORFOMETRICHE DEL BACINO IMBRIFERO Altitudine massima m s.l.m. Larg. media (dal lago) 37,6 km Altitudine media m s.l.m. Indice di compattezza 1,58 Area (lago incluso) (2) km 2 Rapporto fra aree del bacino imbrifero e del lago 31,1 (1) 169,9 km 2 in territorio italiano e 42,6 km 2 in territorio svizzero. (2) 3.229,5 km 2 in territorio italiano e 3.369,5 km 2 in territorio svizzero. 2

9 1.3. Modalità di campionamento e metodi di analisi Nel corso della campagna di indagini limnologiche condotta nel 2003 sul Lago Maggiore, le metodologie utilizzate per la raccolta ed il trattamento dei campioni, nonché le metodiche analitiche specifiche seguite per la loro valutazione sia in termini qualitativi che quantitativi, sono state le stesse utilizzate in occasione delle precedenti campagne. Fig Lago Maggiore, Ubicazione delle stazioni di campionamento. 3

10 1.4. Unità di misura PARAMETRI FISICI SIMBOLO UNITA' DI MISURA Temperatura atmosferica T a [ C] Precipitazioni P [mm] Evaporazione E [mm] Percorso del vento W [km] Direzione del vento - 1/16 rosa dei venti Portata Q [m 3 s -1 ] Altezza idrometrica H [m s.l.m.] Trasparenza - [m] Temperatura dell'acqua del lago Tw [ C] Radiazione solare globale Qs [cal cm -2 ] Radiazione solare riflessa Qr [cal cm -2] Radiazione ad onda lunga Qb [cal cm -2 ] Calore di evaporazione Qe [cal cm -2] Calore di conduzione Qh [cal cm -2 ] Calore accumulato dal lago Qt [cal cm -2] Flussi di calore - [cal cm -2 d -1 ] PARAMETRI CHIMICI Ossigeno disciolto O 2 [mg O 2 l -1 ] Fosforo totale TP [µg P l -1 ] Fosforo reattivo RP [µg P l -1 ] Azoto ammoniacale N-NH 4 [µg N l -1 ] Azoto nitrico N-NO 3 [µg N l -1 ] Azoto inorganico N in. [µg N l -1 ] Azoto organico N org. [µg N l -1 ] Azoto totale TN [µg N l -1 ] Apporti areali - [mg m -3 a -1 ] Carichi - [t a -1 ] [g d -1 ] Conducibilità elettrica specifica - [µs cm -1 ] (a 20 C) Concentrazione idrogenionica ph [u] Alcalinità totale - [meq l -1 ] Silicati reattivi SiO 2 [mg Si l -1 ] PARAMETRI BIOLOGICI Clorofilla chl-a [µg l -1 ] Feofitina - [mg m -3 ] Biomassa fitoplancton - [mm 3 m -3 ] Biomassa zooplancton - [cm 3 m -3 ] Densità zooplancton - [ind m -3 ] Concentrazione metalli - [mg kg -1 ] Particellato totale (Seston) - [mg l -1 ] Carbonio organico particellato POC [µg l -1 ] Carbonio organico totale TOC [µg l -1 ] Popolamento batterico eterotrofo CMI [cell 10 6 ml -1 ] 4

11 2. INDAGINI SUL BACINO IMBRIFERO 2.1. Caratteristiche idrologiche Pluviometria del bacino imbrifero I dati di precipitazione, per l'anno 2003, sono stati raccolti, come di consueto, nelle stazioni pluviometriche dell Istituto per lo Studio degli Ecosistemi (CNR), del Servizio Meteorologico Svizzero, della Società Blennio e Maggia (Ofima), dell'enel, del Servizio Idrografico del Cantone Ticino, del Servizio Meteorologico della Regione Piemonte, della Società Sisma Elettrica, del Centro Geofisico Prealpino, del Servizio Forestale Svizzero, della Montedison e del Consorzio del Ticino. I totali mensili ed annui delle precipitazioni sono riportati in tabella 2.1.1a. con le medie relative all anno in studio e ai periodi e Gli andamenti mensili delle precipitazioni del 2003 e quelli dei periodi di riferimento, sono rappresentati in figura 2.1.1a. Tab a. Lago Maggiore Totali pluviometrici mensili e annuali nel bacino imbrifero (mm). Stazione Bacino m s.l.m. GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC ANNO AIROLO Ticino immissario PIOTTA Ticino immissario FAIDO Ticino immissario COMPROVASCO Ticino imm.-brenno BIASCA Ticino immissario S. BERNARDINO (Tunnel) Ticino imm.-moesa MESOCCO Ticino imm.-moesa BRAGGIO Ticino imm.-moesa GRONO Ticino imm.-moesa BELLINZONA Ticino immissario MAGADINO (Aeroporto) Lago Maggiore VIRA GAMBAROGNO Lago Maggiore CIMETTA Lago Maggiore LOCARNO MONTI Lago Maggiore BRISSAGO Lago Maggiore MALVAGLIA Ticino imm.-brenno LODRINO Ticino immissario GNOSCA Ticino immissario GIUBIASCO Ticino immissario ALPE PREDASCA Ticino imm.-brenno LUZZONE DIGA Ticino imm.-brenno ACQUACALDA Ticino imm.-brenno PASSO MUAZ Ticino imm.-brenno OLIVONE Ticino imm.-brenno COPERA Lago Maggiore VERBANO CENTRALE Lago Maggiore LAGO DELIO Lago Maggiore PIANO DEI CAMOSCI Toce L. TOGGIA Toce L. SABBIONE Toce L. MORASCO Toce L. VANNINO Toce PONTE FORMAZZA Toce CRODO (Ist. Agrario) Toce CREVOLADOSSOLA Toce DOMODOSSOLA (Nosere) Toce DOMODOSSOLA Toce PALLANZENO Toce CODELAGO Toce-Devero DEVERO (Reg. Piem.) Toce-Devero L. D'AGARO Toce-Devero

12 Tab a. Continuazione. Stazione Bacino m s.l.m. GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC ANNO SIMPLON DORF Toce-Diveria LAGO D'AVINO Toce-Diveria S. DOMENICO Toce-Diveria AGRASINA Toce-Isorno L. LARECCHIO Toce-Isorno CIPATA Toce-Isorno PONTETTO Toce-Isorno DRUOGNO Toce-Melezzo occ MAGLIETTO Toce-Melezzo occ Lago PAIONE Superiore Toce-Bogna PIZZANCO Toce-Bogna L. ALPE CAVALLI Toce-Ovesca ALPE CHEGGIO Toce-Ovesca L. CAMPOSECCO Toce-Ovesca L. CINGINO Toce-Ovesca L. CAMPLICCIOLI Toce-Ovesca ROVESCA Toce-Ovesca MACUGNAGA (P.sso Moro) Toce-Anza MACUGNAGA (Fornarelli ) Toce-Anza CEPPO MORELLI (Battigio) Toce-Anza BANNIO ANZINO Toce-Anza FORNO PREIA Toce-Strona SAMBUGHETTO Toce-Strona OMEGNA Toce-Strona BOLETO Toce-L. d'orta ORTA - Sacro Monte Toce-L. d'orta MONTE MESMA Toce-L. d'orta MOTTARONE (Baita CAI) Toce-L. d'orta ROBIEI Maggia CEVIO Maggia BOSCO GURIN Maggia MOSOGNO Maggia CORTINO CAVAGNOLI Maggia CAVERGNO CENTRALE Maggia PIANO DI PECCIA Maggia SAMBUCO DIGA Maggia FUSIO Maggia MAGGIA Maggia PALAGNEDRA Maggia CAMEDO Maggia SONOGNO Verzasca FRASCO Verzasca AROSIO Tresa ISONE Tresa LUGANO Tresa CRANA TORRICELLA Tresa PONTE TRESA Tresa STABIO Tresa SOMAZZO Tresa MENDRISIO Tresa CREVA Tresa GERMIGNAGA Tresa CADERO VEDDASCA Giona FALMENTA Cannobino CURSOLO O. (M.te Pratini) Cannobino LUNECCO Cannobino CANNOBIO Cannobino MOTTAC S. Bernardino IN LA PIANA S. Bernardino CICOGNA S. Bernardino MIAZZINA S. Bernardino UNCHIO S. Bernardino PIANCAVALLO S. Giovanni MERGOZZO L. di Mergozzo CANDOGLIA Toce PIAN DI SOLE Lago Maggiore PALLANZA Lago Maggiore CAMPO DEI FIORI Bardello S. MARIA DEL MONTE Bardello GAVIRATE Bardello VARESE (Ist. Geofisico) Bardello AZZATE Bardello

13 Tab a. Continuazione. Stazione Bacino m s.l.m. GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC ANNO SOMERARO Lago Maggiore ISPRA Lago Maggiore MOTTARONE VETTA Erno ARONA Vevera MIORINA Ticino emissario dato mancante dato ricostruito dato parziale Precipitazioni mm GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC Mesi Fig a. Lago Maggiore Regime delle precipitazioni dell'intero bacino. Nel 2003 si sono registrati mediamente, all'interno del bacino imbrifero del Lago Maggiore 1043 mm di pioggia contro i 1700 mm medi pluriennali, una quantità che costituisce il nuovo valore minimo assoluto nel periodo É da rilevare che le precipitazioni nei primi sei mesi dell'anno hanno raggiunto solo il 30% di quelle normalmente registrate sino a Giugno, inoltre, sino ad Ottobre si sono misurati circa 670 mm, contro i 1500 mm medi pluriennali; soltanto negli ultimi due mesi dell'anno si sono avute notevoli precipitazioni, che hanno aumentato di molto il valore annuale. Il mese meno piovoso è stato Marzo con soli 2 mm di pioggia, contro i 100 mm medi solitamente misurati. Altri due mesi scarsamente piovosi sono risultati Maggio (76 mm) e Settembre (60 mm) la cui media pluriennale è rispettivamente di 200 mm e 190 mm. 7

14 Viceversa i valori più elevati si sono registrati a Novembre e a Dicembre rispettivamente con 218 mm e 153 mm: da sottolineare che la quantità di Dicembre risulta la più elevata dal 1980 ad oggi. L'andamento annuale delle piogge del 2003 (Fig a.), confrontato con quello degli anni precedenti, pone in evidenza come esso si discosti notevolmente dal regime pluviometrico che caratterizza l'areale in esame; infatti, non si riscontra il solito andamento caratterizzato da una doppia ciclicità, costituita da due massimi (uno in primavera e l'altro in autunno) e due minimi (uno in inverno, più pronunciato, e l'altro in estate), ma un andamento anomalo che presenta il valore minimo a Marzo e il massimo a Novembre. Fig b. Lago Maggiore Carta delle isoiete annue (mm). Nella tabella seguente (Tab b.) sono riportati i valori delle precipitazioni dell'intero bacino per ciascuna stagione, e per i due periodi di confronto. Tab b. Piogge stagionali del 2003 e per i periodi di riferimento. Periodo Inverno Primavera Estate Autunno

15 Deflussi Nella tabella 2.1.2a., unitamente alle regioni amministrative di appartenenza, sono riportate le principali caratteristiche morfometriche dei bacini dei corsi d'acqua, presi in considerazione, sia per quanto attiene ai principali immissari che all'emissario del Lago Maggiore. Tab a. Lago Maggiore Bacini idrografici dei principali immissari e dell'immissario: regioni di appartenenza, aree (km 2 ) e caratteristiche altimetriche (m). Corso d'acqua Regione Amministrativa Area sez. misura Quota sez. misura Area totale Altitudine massima Altitudine mediana Ticino immissario Canton Ticino 1515, , Maggia Ticino-Piemonte 926, , Cannobino Piemonte 107, , S. Giovanni Piemonte 55, , S. Bernardino Piemonte 125, , Toce Piemonte 1532, , Niguglia Piemonte 115, , Erno Piemonte 25, , Vevera Piemonte 21, , Bardello Lombardia 111, , Boesio Lombardia 45, , Margorabbia Lombardia 94, , Tresa Ticino-Lomb. 615, , Ticino emissario Lomb.-Piemonte 6599, , I dati relativi ai deflussi dei principali immissari e dell'emissario del Lago Maggiore, misurati nel 2003, attraverso le reti di rilevamento dell'istituto Italiano di Idrobiologia, del Servizio Idrologico Nazionale svizzero e dai Consorzi del Bardello e del Ticino, sono riportati in tabella 2.1.2b. Come già sottolineato in precedenza, il 2003 è stato un anno particolarmente siccitoso, in particolare dagli inizi della primavera (Marzo) fino ad autunno inoltrato. Le scarse precipitazioni primaverili, unitamente a quelle estive, hanno determinato in quasi tutti i principali immissari del lago valori di portata di molto inferiori rispetto alle medie pluriennali dello stesso periodo. I corsi d'acqua che maggiormente hanno risentito del clima secco dell'anno in studio sono il San Bernardino, che ha visto diminuire la propria portata da Marzo ad Ottobre di una percentuale variabile, compresa tra il 30% e il 70% e la Tresa, che da Marzo a Novembre si è mantenuta molto al di sotto dei valori medi pluriennali, facendo registrare valori compresi tra un decimo e un terzo di quelli mediamente riscontrati nel periodo primaverile-estivo. Alcuni torrenti (Erno, Vevera, Bardello, Boesio) hanno risentito maggiormente della scarsità di piogge nel periodo primaverile e autunnale, mentre in quello estivo non si sono discostati di molto dai loro valori medi pluriennali, in quanto sono caratterizzati da bacini poco sviluppati per estensione areale ed altitudinale, quindi già soggetti a risentire della mancanza di precipitazioni nel periodo estivo. Un discorso a parte meritano il San Giovanni, il Toce, il Ticino Immissario ed Emissario. Per quanto riguarda il Torrente San Giovanni, si sono registrati, nell'ultimo quinquennio ed in particolare nel 2003, valori di portata molto al di sotto delle medie pluriennali 9

16 durante tutto l'anno; solo grazie alle elevate precipitazioni di Novembre e Dicembre si sono registrati valori al di sopra di quelli del periodo di confronto. Resta indubbio un cambiamento radicale nelle caratteristiche idrauliche del torrente, la cui causa può essere attribuita a fattori climatico-ambientali e/o umani. Il Fiume Toce ha fatto registrare valori di portata inferiori di circa il 50% rispetto a quelli medi pluriennali fino a Settembre, successivamente le sue portate sono diminuite ulteriormente fino a raggiungere il 20% del normale, ad Ottobre. Le forti precipitazioni di Novembre e Dicembre non hanno modificato di molto questa situazione, probabilmente perché gran parte dell'acqua a disposizione è stata trattenuta nei bacini idroelettrici. Il Ticino Immissario ha risentito maggiormente delle scarse precipitazioni del 2003 nel mese di Giugno con portate inferiori del 50-60% di quelle medie pluriennali; negli altri mesi la portata si è mantenuta ancora al di sotto dei valori medi dei periodi di confronto, all'incirca del 40% - 50%. Di conseguenza anche le portate del Ticino Emissario si sono mantenute molto al di sotto dei valori medi degli anni precedenti (- 50%); soprattutto va ricordato che il suo andamento è regolato dalla diga della Miorina e che quindi sia nel periodo siccitoso che in occasione delle abbondanti piogge di Novembre e Dicembre sono rimaste invasate, artificialmente, all'interno del lago, notevoli quantità d'acqua. Da rilevare, per quanto riguarda gli strumenti di misura, quelli posti sui Torrenti Boesio e Margorabbia, sostituiti dopo l'evento alluvionale del Maggio 2002, hanno ripreso a funzionare nei mesi di Maggio e Aprile 2003 rispettivamente. Invece quello situato sul Torrente Niguglia (Comune di Omegna), è stato danneggiato da lavori effettuati sulla sua sezione ad Aprile del 2003 e attualmente non è ancora funzionante. Tab b. Confronto delle portate medie [m³ s-¹ ] mensili ed annue del 2003 con le medie pluriennali. Corso d'acqua Periodo GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC ANNO 2003 * 41,17 36,99 33,43 36,10 90,20 71,94 40,91 38,08 26,10 26,68 47,29 40,66 44,17 TICINO IMM ,13 31,96 37,28 54,98 112,75 123,20 98,53 65,55 73,27 84,59 59,00 36,25 67, ,00 27,30 31,00 52,30 108,00 140,00 107,00 82,90 80,00 70,90 61,10 35,80 68,70 CANNOBINO 2003 * 6,16 5,07 4,73 5,19 6,39 4,34 4,63 4,84 5,12 5,90 11,93 10,98 6, ,10 2,11 4,17 8,00 9,28 6,64 4,34 3,16 6,41 8,56 4,97 2,37 5,18 S. GIOVANNI 2003 * 0,36 0,39 0,23 0,30 0,28 0,32 0,34 0,40 0,25 0,29 1,55 4,45 0, ,27 1,06 1,95 3,77 4,12 3,15 2,15 1,30 3,05 4,36 2,97 1,23 2, * 4,27 2,81 2,94 4,13 4,79 1,20 1,24 1,42 1,55 1,92 12,14 10,63 4,09 S. BERNARDINO ,37 2,32 5,28 12,10 16,00 9,01 5,14 3,83 9,56 12,73 6,96 2,92 7, ,10 2,92 4,74 9,76 10,60 10,50 4,92 5,85 8,93 9,17 9,42 3,76 6, * 36,40 28,60 28,80 33,60 71,50 83,20 49,20 39,70 29,90 20,00 38,60 49,20 42,46 TOCE ,79 27,48 36,43 63,11 116,90 119,45 89,04 63,86 72,41 94,14 60,01 34,04 67, ,90 30,00 34,90 59,70 105,10 127,10 93,40 74,30 73,50 72,10 64,90 37,80 67, * 2,58 1,66 1,33 1,16 1,72 NIGUGLIA ,84 2,28 3,27 6,16 8,11 6,74 3,95 2,59 3,62 8,14 5,95 3,81 4, ,57 3,71 3,53 4,98 6,93 6,45 4,51 3,67 4,38 5,57 7,68 4,70 4,97 ERNO 2003 * 0,93 0,70 0,57 0,55 0,52 0,39 0,39 0,35 0,42 0,51 1,01 1,32 0, ,69 0,57 0,97 1,52 1,61 1,15 0,70 0,52 0,91 1,70 1,05 0,65 1,01 VEVERA 2003 * 2,46 1,37 0,80 0,72 0,63 0,63 0,56 0,31 0,33 0,46 0,89 0,94 0, ,54 0,47 0,61 0,82 0,96 0,76 0,44 0,33 0,43 1,02 0,71 0,52 0,64 10

17 Tab b. Continuazione. Corso d'acqua Periodo GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC ANNO 2003 * 2,28 2,76 1,58 1,71 1,81 1,80 1,65 1,23 1,28 1,21 1,67 3,84 2,09 BARDELLO ,72 2,55 3,02 3,41 4,50 4,16 2,79 1,42 2,48 3,38 3,10 2,48 3, ,55 2,84 2,73 3,22 3,90 3,32 2,91 1,87 2,25 2,60 3,43 2,81 2,87 BOESIO 2003 * 1,38 0,92 1,13 0,65 0,69 0,78 2,82 3,92 1, ,47 1,10 1,61 2,43 2,81 2,16 1,33 0,83 1,41 2,54 1,97 1,13 1,74 MARGORABBIA 2003 * 2,11 3,70 3,35 2,70 1,85 1,49 1,06 2,25 0,32 2, ,72 2,39 3,61 5,00 5,77 4,44 2,48 1,67 2,79 6,16 4,98 2,61 3, * 14,00 8,40 7,11 6,47 10,94 8,03 6,71 5,58 4,55 3,44 19,21 20,72 9,61 TRESA ,93 12,20 18,46 31,74 42,37 35,76 23,11 16,24 23,13 34,72 27,33 16,16 24, ,10 14,90 17,70 27,80 36,60 34,60 25,30 19,10 20,70 24,10 33,80 23,30 24, * 183,10 153,50 154,80 182,30 204,40 223,80 170,40 104,20 101,50 75,70 100,40 240,80 158,00 TICINO EMISS ,99 146,14 186,88 303,25 481,34 451,55 359,50 261,47 276,86 437,48 255,49 174,08 292, ,00 147,00 159,00 263,00 435,00 495,00 384,00 295,00 316,00 318,00 327,00 193,00 290,00 Dati ricostruiti (*) Dati in attesa di validazione Dati parziali - Dati mancanti Da rilevare che i corsi d'acqua come il Toce, il Ticino Immissario e la Tresa, pur avendo avuto dei valori di portata piuttosto bassi a Febbraio, hanno fatto registrare i loro minimi assoluti in autunno; questo per la maggior estensione altitudinale ed areale di questi corsi d'acqua, rispetto ai bacini che sottendono aree limitate, che li porta a risentire dei periodi siccitosi inizialmente con un certo ritardo rispetto ai piccoli bacini, ma allo stesso tempo a rispondere con una maggiore inerzia, all'arrivo delle prime precipitazioni dopo un lungo periodo di siccità. Per quanto riguarda i bacini dei Torrenti Cannobino e San Bernardino, si sono avute piogge piuttosto consistenti nei mesi di Luglio ed Agosto che hanno in parte mitigato il lungo periodo di siccità, evitando un'ulteriore diminuzione delle loro portate sotto i valori minimi registrati nel mese di Giugno. Nella tabella 2.1.2c. sono riportati i valori minimi registrati nel 2003, e quelli minimi dei periodi di riferimento. Tab c. Valori minimi di portata per l'anno 2003 a confronto con i valori minimi pluriennali. Corso d'acqua Periodo Portata di magra 2003 Periodo Portata di magra come media Ticino Immissario Settembre 26,10 m 3 /s Febbraio 31,96 m 3 /s Cannobino Giugno 4,34 m 3 /s Gennaio 2,10 m 3 /s San Giovanni Marzo 0,23 m 3 /s Febbraio 1,06 m 3 /s San Bernardino Giugno 1,20 m 3 /s Febbraio 2,32 m 3 /s Toce Ottobre 20,00 m 3 /s Febbraio 27,48 m 3 /s Niguglia Erno Agosto 0,40 m 3 /s Agosto 0,52 m 3 /s Vevera Agosto 0,36 m 3 /s Agosto 0,33 m 3 /s Bardello Ottobre 1,21 m 3 /s Agosto 1,42 m 3 /s Boesio Agosto 0,69 m 3 /s Agosto 0,83 m 3 /s Margorabbia Dicembre 0,37 m 3 /s Agosto 1,67 m 3 /s Tresa Ottobre 3,44 m 3 /s Febbraio 12,20 m 3 /s Ticino Emissario Ottobre 75,70 m 3 /s Febbraio 146,14 m 3 /s 11

18 Q 160 m 3 s Ticino Immissario GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC Q 140 m 3 s Toce GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC 600 m 3 s Q Ticino Emissario GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC Fig a, b, c. Lago Maggiore Regime delle portate. 12

19 In essi sono riportati gli andamenti delle portate dei principali corsi d'acqua e pongono in evidenza la netta diminuzione di queste, nella seconda metà dell'anno, dovuta alle particolari condizioni climatiche del 2003 che possono essere sintetizzate nelle scarse precipitazioni, soprattutto nel periodo primaverile ed nelle elevate temperature, presenti già dalla tarda primavera, fino ad Ottobre. Tutto questo ha posto in risalto la grande vulnerabilità dei sottobacini che costituiscono l'areale del Lago Maggiore; vulnerabilità che risulta tanto più marcata quanto più lo sfruttamento umano nei confronti delle risorse idriche dei singoli corsi d'acqua è eseguito in modo incontrollato. Diventa, quindi, sempre più impellente guardare al territorio afferente al Lago Maggiore con maggiori conoscenze, sensibilità e responsabilità per poter prevenire e mitigare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici in atto. 13

20 2.2. Meteorologia dell areale lacustre Gli elementi meteorologici qui analizzati si limitano a quelli che più direttamente influenzano le caratteristiche ecologiche di un grande corpo d acqua come il Maggiore: si tratta di radiazione solare, temperatura dell aria, evaporazione e vento nelle sue componenti di velocità e di direzione. I dati dell anno 2003 sono, come di consueto, quelli registrati a Pallanza presso la stazione meteorologica del C.N.R. - I.S.E. che sono posti a confronto con i corrispondenti valori medi relativi ad un lungo periodo pregresso. Il 2003 è stato meteorologicamente un anno con una combinazione di caldo e siccità estremi: le temperature dell aria registrate sono state sensibilmente superiori sia ai valori medi che a quelli massimi assoluti finora rilevati. In particolare da Maggio ad Agosto si sono avute temperature da 3 ad oltre 6 gradi sopra la media e il periodo estivo risulta il più caldo mai verificatosi a Pallanza. Si sono inoltre registrati il giorno e il semestre più caldo e la più lunga serie di giorni estivi; i giorni cioè nei quali i massimi giornalieri hanno raggiunto e superato ben 68 volte la soglia di 30 gradi, di cui 36 oltre o uguali a 33 C. Per contro le precipitazioni del 2003 (1258 mm), sono risultate al di sotto della media del periodo di confronto, un valore che però non costituisce il minimo assoluto (1191 mm nel 1983); il fatto rilevante, è che da Gennaio ad Agosto si è avuto uno scarto negativo di 525 mm, in quanto in otto mesi sono precipitati a Pallanza solo 348 mm contro una media di 873 mm. Dopo un Settembre nuovamente scarso di pioggia, le precipitazioni sono riprese verso la fine di Ottobre ed il regime è rientrato nella norma per la stagione, terminando con i mesi di Novembre e Dicembre nettamente più bagnati della media. Notevole è risultata anche la quantità di radiazione solare globale rilevata, massimo degli ultimi 50 anni, che grazie anche all elevata temperatura atmosferica ha determinato un notevole riscaldamento dell acqua superficiale del lago come non si era mai verificato dal Radiazione solare (cal cm -2 ) (cal cm -2 ) totale annuo totale invernale totale primaverile totale estivo totale autunnale mese con rad. minima Dic Dic 1951 mese con rad. massima Giu Lug 1984 giorno con rad. minima 0,0 27 Nov 0,3 14 Nov 2002 giorno con rad. massima 741,7 14 Mag 840,0 22 Giu 1956 La quantità di radiazione solare totale registrata nel 2003 è risultata di cal cm -2, di molto superiore a quella media del periodo ( cal cm -2 ) e va a costituire il nuovo massimo assoluto della serie ultra cinquantennale di Pallanza; bisogna risalire al 1961 per ritrovare quantità ( cal cm -2 ) che si avvicinano a quelle 14

21 dell ultimo anno. A livello stagionale l incremento maggiore si è verificato in estate che con cal cm -2 è risultato inferiore solo alle cal cm -2 del 1962; al di sopra della media gli altri valori stagionali ma inferiori a quelli massimi registrati in anni precedenti. Per quanto attiene alla regimazione mensile (Fig ) occorre rilevare che l energia radiante si è mantenuta sotto la media, anche se in misura contenuta solo in Novembre (3.023 contro cal cm -2 ) e Dicembre (2.983 contro cal cm -2 ). Assumono invece un carattere di eccezionalità i valori registrati negli altri mesi dell anno e tra questi sono da segnalare quelli di Giugno ( cal cm -2 ) e di Agosto cal cm -2 ) inferiori rispettivamente solo alle cal cm -2 del 1962 e alle cal cm -2 del 1961; inoltre da rilevare che le quantità misurate in Gennaio, Marzo, Maggio, Luglio e Settembre sono tutte comprese entro i 4-5 valori più elevati registrati nei rispettivi mesi a Pallanza. cal cm G F M A M G L A S O N D Fig Lago Maggiore Confronto tra i regimi mensili della radiazione solare a Pallanza nel 2003 e nel periodo Temperatura atmosferica ( C) ( C) media annua 14,22 12,33 media invernale 4,02 3,61 media primaverile 13,91 11,84 media estiva 26,01 21,23 media autunnale 13,15 12,63 minima invernale -2,9 13 Gen -8,2 6 Gen 1985 minima primaverile -0,3 8 Apr -7,1 6 Mar 1971 minima estiva 15,2 5 Lug 7,0 18 Giu 1978 minima autunnale 1,9 26 Ott -3,6 23 Nov 1998 massima invernale 17,7 28 Gen 21,0 22 Feb 2001 massima primaverile 30,1 8 Mag 32,7 29 Mag 2001 massima estiva 38,1 11 Ago 35,6 5 Ago 1994 massima autunnale 29,8 1 Set 32,6 23 Set

22 Eccezionale è stato l incremento termico del 2003, con la media annua che ha raggiunto 14,22 C a fronte di un valore pluriennale di 12,33 C: si è trattato della più alta temperatura media annua mai registrata dal 1951, cioè dall inizio dell attività della stazione di Pallanza e superiore di ben 0,76 C al massimo precedente misurato nel 1997 (13,46 C). L aumento di temperatura ha interessato tutte le stagioni: in primavera (13,91 C) e in autunno (13,15 C) ci si è avvicinati ai massimi assoluti del periodo di confronto verificatisi rispettivamente nel 1954 (14,04 C) e nel 1951 (14,25 C); ma è soprattutto in estate che si è raggiunta una media eccezionale che supera di ben 4,81 C il valore medio del periodo e di 2,63 C il massimo dell estate 1994 (23,47 C). A livello mensile, figura , vi è da segnalare che solo in Febbraio e Ottobre si sono registrati valori al di sotto della media pluriennale, mentre negli altri mesi la temperatura ha superato di gran lunga i valori medi. Si sono raggiunti i massimi assoluti delle medie mensili in Giugno con 26,00 C (precedente: 22,55 C nel 2002) ed in Agosto con 26,78 C (precedente: 24,93 nel 1991) e ci si è avvicinati di molto ai massimi assoluti dei rispettivi mesi in Maggio (13,91 C) e in Luglio (25,25 C). Da segnalare i nuovi massimi giornalieri per i mesi di Giugno (37,4 C; precedente: 35,2 C nel 2002) ed Agosto, che risulta il valore più alto registrato a Pallanza (38,1 C; precedente: 35,6 C nel 1994). Poiché il valore minimo si è avuto il 20 Febbraio con 2,8 C, l escursione annua risulta di 40,9 C, leggermente inferiore al valore del 1991 di 41,2 C. C Media ( ) Media (2003) Media max ( ) Media min ( ) Media massime (2003) Media minime (2003) G F M A M G L A S O N D Fig Lago Maggiore Confronto tra i regimi mensili della temperatura a Pallanza nel 2003 e nel periodo Evaporazione (mm) (mm) totale annuo 1254,5 1100,3 totale invernale 101,2 106,1 totale primaverile 343,1 322,7 totale estivo 575,3 488,6 totale autunnale 209,1 182,9 mese con evap. minima 25,8 Nov 9,9 Gen 1996 mese con evap. massima 196,4 Lug 258,0 Lug 1959 giorno con evap. massima 10,7 14 Mag 18,7 16 Lug

23 Una delle principali conseguenze dell elevata temperatura media e della consistente radiazione solare che ha caratterizzato il 2003 è stata, senza alcun dubbio, l incremento di evaporazione che, rispetto ai valori medi pluriennali, ha interessato quasi tutti i mesi dell anno, ma soprattutto Giugno, Agosto e Settembre. All evaporigrafo di Pallanza è stato registrato un totale annuo d acqua evaporata pari a mm, un valore quasi identico alla quantità delle precipitazioni nello stesso sito (1.258 mm) e sensibilmente superiore alla media pluriennale di confronto (1.100 mm); si tratta, in effetti, di uno dei totali annui più elevati degli anni pregressi (il quarto in assoluto), con un incremento sulla media di circa il 14%. A definire una tale situazione hanno contribuito un po tutte le stagioni (tutte al di sopra della media) ma in modo particolare il periodo estivo che con 573 mm risulta il quarto valore stagionale più elevato nella serie cronologica disponibile. In termini di regimazione mensile gli istogrammi di figura consentono il confronto tra i regimi evaporimetrici del 2003 e quelli medi pregressi: con la sola eccezione di Aprile e Novembre, in tutti gli altri mesi dell anno la quantità d acqua evaporata è risultata superiore alla media. Particolarmente elevati sono i valori registrati in Giugno (189,0 mm) ed Agosto (189,9 mm) che si situano rispettivamente al quarto e al quinto posto nelle rispettive serie pluriennali. Quanto all evaporazione giornaliera si deve rilevare che in 7 giorni dell anno non è stata superata la soglia limite strumentale del parametro, per cui essi sono da considerare ad evaporazione nulla; viceversa il 14 Maggio risulta il giorno ad evaporazione massima con 10,7 mm, molto lontano però dai 18,7 mm del 16 Luglio mm G F M A M G L A S O N D Fig Lago Maggiore Confronto tra i regimi mensili dell evaporazione a Pallanza nel 2003 e nel periodo

24 Intensità e direzione del vento (km) (km) percorso annuo 51005, ,8 percorso invernale 9716, ,5 percorso primaverile , ,5 percorso estivo , ,9 percorso autunnale , ,0 direzione prevalente W SSE mese più ventoso 5.311,4 Dic Mar 2000 giorno più ventoso 633,2 2 Dic 574,2 8 Set 1998 raffica massima 82,0 27 Lug Lug 2000 Il percorso totale del vento durante il 2003 è risultato di km contro i km del periodo di confronto: è comunque il valore più elevato dal 1997, da quando cioè lo strumento registratore del tipo autogeneratore ad elica, VT 140, assai poco sensibile ai venti di debole intensità, che aveva operato sino al 1996 è stato sostituito con un anemometro a coppe di Robinson con trasduttore di velocità a stato solido ad alta frequenza; un confronto con la situazione pregressa, soprattutto per quanto riguarda l intensità e la direzione del vento, può quindi essere fatto solo con gli ultimi sei anni. Anche in tutte le stagioni, con l eccezione della primavera (-11%), il percorso del vento presenta valori al di sopra della media degli anni precedenti: +26% in inverno, +13% in estate, +12% in autunno. La quantità di vento filato nel 2003 si è mantenuta per tutti i mesi dell anno al di sopra della media tranne che in Marzo e Maggio. Il mese più ventoso (Fig a.) contrariamente al solito, perché, è sempre stato un mese con bassa ventosità, è risultato Dicembre con km, seguito da Ottobre (4.685,4 km) ed Aprile che solitamente è sempre il più ventoso (4.673,2 km): viceversa il valore più basso è risultato quello misurato in Marzo (2.711 km) con un percorso del 42% inferiore a quello medio del periodo Quanto alla direzione di provenienza la figura 2.2.4b. indica che il vento prevalente è stato da W (contrariamente a quella media che risulta essere ESE) seguito da quello ESE e NNE. Si rammenta ancora una volta che questo è quanto risulta a partire dal 1997 perché il regime anemometrico di Pallanza è dominato da brezze di debole intensità che non venivano rilevate dall anemometro che operava negli anni precedenti. 18

25 km '2002 nuovo sensore G F M A M G L A S O N D Fig a. Lago Maggiore Regimi della quantità di vento filato a Pallanza nel 2003 e nel periodo WNW W NW NNW N NNE NE ENE E > km g km g km g km g km g -1 WSW ESE km g km g -1 SW SE 1997-'2002 nuovo sensore SSW SSE S Fig b. Lago Maggiore Rosa dei venti a Pallanza nel 2003 e per il periodo

26 2.3. Apporti chimici dai tributari Caratteristiche chimiche e chimico fisiche Nel 2003 sui 14 corsi d acqua oggetto d indagine e sul Ticino emissario sono stati eseguiti 12 campionamenti con frequenza mensile da Gennaio a Novembre, mese nel quale si è proceduto a due prelievi. I valori medi annuali delle principali variabili chimiche e chimico-fisiche misurate sui singoli tributari e sull emissario sono riportati in tabella Sui bacini impostati prevalentemente in rocce ignee (Verzasca, San Giovanni, San Bernardino, Erno, Cannobino, Giona, Strona e Maggia) si sono riscontrati tenori medi annuali di ph compresi tra 6,93 e 7,72 unità, ai quali si accompagnano concentrazioni medie di alcalinità totale tra 0,23 e 0,53 meq l -1. Nei bacini a maggior varietà geochimica quali il Ticino Immissario e il Toce si sono misurati valori medi annuali più alti, con ph rispettivamente di 7,87 e 7,46 unità nonché di alcalinità totale pari a 1,04 e 0,88 meq l -1. Alcalinità superiori a 1,8 meq l -1 e ph tra 7,8 e 8,02 si sono registrati sulle acque derivanti da bacini costituiti prevalentemente da rocce sedimentarie quali Vevera, Bardello e Boesio. Per quest ultimo tributario è però determinante la presenza lungo il suo corso di scarichi industriali ad alto tenore di bicarbonati, che incrementano l alcalinità e la conducibilità delle sue acque fino a livelli medi annuali rispettivamente di 5,82 meq l -1 e 794 µs cm -1 Tab Valori medi annuali delle principali variabili chimiche e chimico-fisiche sui tributari e sull emissario del Lago Maggiore campionati nel ph T.A. meq l -1 Cond. N-NH 4 N-NO 3 µs cm -1 mg N l -1 mg N l -1 N org mg N l -1 TN mg N l -1 TP RSi µg P l -1 mg Si l -1 Tributari lombardi sigla Boesio (BOE) 8,02 5, ,44 2,32 1,21 3, ,1 Bardello (BAR) 8,00 3, ,78 2,09 0,90 3, ,5 Tresa (a) (TRE) 8,02 1, ,20 1,07 0,28 1, ,1 Giona (GIO) 7,65 0, ,06 1,31 0,11 1, ,0 Tributari piemontesi Vevera (VEV) 7,81 1, ,24 3,02 0,34 3, ,9 Strona (STR) 7,69 0, ,07 1,54 0,18 1, ,1 Toce Ossola (TOC) 7,46 0, ,11 0,73 0,13 0, ,8 San Giovanni (SGI) 7,30 0, ,04 1,58 0,11 1, ,2 Erno (ERN) 7,40 0, ,01 2,07 0,15 2, ,2 San Bernardino (SBE) 7,33 0, ,01 1,44 0,08 1, ,0 Cannobino (CAN) 7,46 0, ,01 0,94 0,12 1,07 9 3,3 Tributari svizzeri Maggia (MAG) 7,72 0, ,01 0,92 0,13 1,06 9 3,1 Ticino immissario (TIM) 7,87 1, ,01 0,77 0,11 0, ,1 Verzasca (VER) 6,93 0, ,01 0,84 0,12 0, ,7 Emissario Ticino emissario (TEM) 8,10 0, ,02 0,71 0,18 0, ,8 (a) - Comprensivo delle acque emissarie del Lago di Lugano e del T. Margorabbia La stretta dipendenza di queste variabili dalle caratteristiche litologiche dei bacini versanti è anche confermata dalla sostanziale identità dei valori osservati nel quinquennio precedente ( ) con quelli misurati nel 2003 (Fig a.), anno durante il 20

27 quale si è verificata una lunga e persistente siccità con afflussi al lago complessivamente assai ridotti. meq l -1 6,0 ph 9,0 5,0 4,0 3,0 TA ( ) TA (2003) ph ( ) ph (2003) 8,6 8,2 7,8 2,0 7,4 1,0 7,0 0,0 CAN SGI VER SBE ERN GIO STR MAG TOC TIM VEV TRE BAR BOE Fig a. Tributari del Lago Maggiore: valori medi annuali di ph e alcalinità totale relativi al 2003 in confronto con le medie del quinquennio precedente ( ). L unica differenza sembra riguardare soltanto l effetto dei processi lacustri di sintesi algale: esso si avverte sul Ticino emissario, che mostra nell intero periodo in esame un marcato andamento stagionale del ph, con massimi nel periodo estivo e minimi tra Novembre e Gennaio; al contrario, Tresa e Bardello emissari dei laghi di Lugano e di Varese, evidenziano nel corso del 2003 oscillazioni assai contenute di ph che resta compreso tra 7,7 e 8,3 unità (Fig b.). 6,6 9,20 8,80 Tresa Ticino emiss. Bardello 8,40 8,00 7,60 7, Fig b. Valori di ph riscontrati nel quinquennio nelle acque emissarie dei laghi di Lugano (Tresa), Varese (Bardello) e Maggiore (Ticino emissario). 21

28 Per quanto riguarda i contenuti di nutrienti e di composti derivanti principalmente dalla presenza di scarichi d origine civile, la situazione di gran lunga peggiore si è verificata per il Bardello che nel 2003 ha mostrato tenori medi annuali di fosforo totale di 489 µg P l -1, nonché di azoto organico ed ammoniacale pari rispettivamente a 0,90 e 0,78 mg N l -1 (Tab a. e Fig c.). Il suo stato d alterazione si è ulteriormente aggravato sopratutto perché nel corso del 2003 si sono probabilmente potenziati gli interventi di sifonamento delle acque ipolimniche del Lago di Varese cariche di nutrienti. In effetti, come si vede in figura 2.3.1d., le concentrazioni di fosforo e d azoto organico sono quasi raddoppiate rispetto a quelle già troppo elevate dell anno precedente. Anche le acque del Boesio sono risultate fortemente compromesse da alti valori di fosforo totale (225 µg P l -1 ), azoto ammoniacale (1,21 mg N l -1 ) ed organico (0,44 mg N l -1 ). Le concentrazioni medie annuali di fosforo totale sugli altri tributari campionati evidenziano tenori compresi tra un minimo di 9 µg P l -1 e un massimo di 73 µg P l -1 (Fig e.). Dal grafico si può osservare che sette corsi d acqua (Maggia, Cannobino Verzasca, Ticino immissario, S. Bernardino, Erno, S. Giovanni) presentano concentrazioni di fosforo ben al di sotto o molto vicini a 21 µg P l -1, valore che può essere considerato l obiettivo di qualità da rispettare per il mantenimento di stabili condizioni di oligotrofia nelle acque lacustri. Le condizioni largamente accettabili di questi tributari sono anche confermate dai modestissimi contenuti medi d azoto ammoniacale ed organico, sempre inferiori rispettivamente a 0,04 e 0,15 mg N l -1 (Tab a. e Fig c.). Concentrazioni dello stesso ordine d azoto ammoniacale (0,06 0,11) ed organico (0,11 0,18), si sono riscontrate sulle acque tributarie di Toce Ossola, Giona e Strona, ma i rispettivi tenori medi annuali di fosforo totale sono risultati nettamente più alti (nell ordine 30, 35 e 37 µg P l -1 ) e tali da segnalare la presenza nei rispettivi bacini drenanti di scarichi ancora non sufficientemente depurati. Infine, Vevera e Tresa hanno mostrato condizioni decisamente più compromesse evidenziate dai valori medi annuali di fosforo, pari rispettivamente a 73 e 51 µg P l -1, nonché d azoto ammoniacale (0,24 e 0,20 mg N l -1 ) e di azoto organico (0,34 e 0,28 mg N l -1 ). Gli andamenti delle concentrazioni medie annuali di fosforo dal 1999 al 2003 misurate su questi cinque corsi d acqua (Fig f.) mostrano condizioni di relativa stabilità dei valori osservati nel corso dell intero quinquennio, con massimi relativi piuttosto pronunciati per il Vevera probabilmente legati a scarichi non ancora collegati all impianto di depurazione consortile. Complessivamente la qualità delle acque tributarie derivanti dalle porzioni piemontese, lombarda e svizzera del bacino del lago può essere evidenziata dalle concentrazioni areali rilevate nell ultimo decennio d azoto ammoniacale (Fig g.), azoto organico (Fig h.) e fosforo totale (Fig i.). Come si vede dai grafici, nel corso del 2003 le acque tributarie ticinesi continuano a mostrare valori tipici di ambienti non contaminati; quelle piemontesi risultano mediamente in condizioni appena accettabili in termini di apporti eutrofizzanti; al contrario la qualità delle acque lombarde appare ancora più alterata, soprattutto in termini di fosforo e di azoto ammoniacale, sia per la presenza nel bacino drenante di scarichi urbani ed industriali non sufficientemente depurati, sia per il forte incremento di apporti inquinanti dal Bardello probabilmente dovuti al sifonamento delle acque ipolimniche del Lago di Varese. Inoltre tale situazione si è anche determinata per le eccezionali condizioni meteoclimatiche dell intero 2003, un anno caratterizzato da scarsissime precipitazioni e quindi da apporti poco diluiti. 22

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