Osservatorio Antonio Nori sull azione del governo regionale. 2 Rapporto Luglio 2006 Maggio 2007
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- Ruggero Fedele
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1 Osservatorio Antonio Nori sull azione del governo regionale 2 Rapporto Luglio 2006 Maggio 2007 Roma, 18 Giugno 2007
2 INDICE CONSIDERAZIONI DI SINTESI Introduzione Il Repertorio degli Atti PROMOZIONE DELL IMPRESA FORMAZIONE E LAVORO OPERE PUBBLICHE E APPALTI SANITÀ PARTECIPAZIONE E MODERNIZZAZIONE DELLA P.A INTERNAZIONALIZZAZIONE CREDITO TURISMO RICERCA ED INNOVAZIONE TECNOLOGICA COMMERCIO Appendice
3 CONSIDERAZIONI DI SINTESI Questo Report illustra i risultati dell attività dell Osservatorio Antonio Nori sull azione del governo regionale relativo al periodo luglio 2006 maggio L Osservatorio rappresenta il naturale proseguimento dell iniziativa messa in piedi dalla Federlazio nel maggio del 2000 con lo scopo di monitorare tutti gli atti aventi un impatto diretto o indiretto sul tessuto delle Pmi emanati dalla Giunta regionale di allora. Di quell esperienza l Osservatorio odierno conserva inalterata la filosofia ispiratrice, le finalità e la metodologia, mentre con la nuova denominazione si è voluto ricordare il compianto presidente della Confesercenti di Roma, che nel mondo dell associazionismo romano, e non solo, ha lasciato per tutti noi una traccia indelebile. Si ricorda inoltre che l azione di monitoraggio è realizzata con il supporto tecnico del Dipartimento di Studi sull Impresa dell Università di Roma Tor Vergata, che si ringrazia, così come si ringraziano gli uffici della Regione per averci messo a disposizione la documentazione richiesta. In queste Considerazioni di sintesi ci si soffermerà su quelli che sono gli elementi salienti emersi dal monitoraggio, articolandoli per aree tematiche e rinviando alla lettura integrale del Report per un esame più complessivo e analitico degli atti. 1. Nel periodo in esame abbiamo registriamo complessivamente un certo attivismo da parte della Giunta relativamente a quell insieme di provvedimenti che per comodità possiamo riunire sotto la voce Promozione dell impresa. Prosegue l attenzione al tema della responsabilità sociale, un aspetto certamente non irrilevante che già avevamo colto nel precedente Report. L articolo 62 della finanziaria regionale promuove infatti interventi volti alla tracciabilità sociale, alla 2
4 diffusione della cultura della responsabilità sociale e all adozione di standard internazionali per l implementazione di sistemi di gestione che assicurino la trasparenza e la credibilità delle pratiche in materia di responsabilità sociale. Da segnalare, inoltre, una particolare attenzione alle realtà distrettuali, con l istituzione del Sistema Produttivo Locale della carta nella provincia di Frosinone e quello della nautica a cavallo tra le province di Roma, Latina e Viterbo, che potrebbero rappresentare entrambi un importante volano di sviluppo per i rispettivi territori. A questi atti si aggiunge l approvazione del protocollo d intesa tra la Regione, il Ministero dello Sviluppo Economico, la Provincia di Viterbo e i comuni del distretto della ceramica, finalizzato alla riqualificazione, innovazione e crescita occupazionale dell area di Civita Castellana. Tutta questa indubbia attenzione alla valorizzazione dei distretti avrebbe bisogno però di un adeguato supporto finanziario, ben superiore ai 4 milioni di euro assegnati alla legge 36 dal piano di riparto del Fondo Unico per l anno Abbiamo rilevato, infine, una proposta di legge a sostegno dell editoria locale, un settore di cui si parla poco ma che rappresenta invece una fetta assai importante dell economia di questa regione, alla quale occorre fornire attenzione e strumenti di sostegno che finora esse non hanno avuto. A tale proposito segnaliamo che è allo studio una seconda proposta di legge per questo settore, alla quale la Federlazio ha dato il proprio contributo, che gli assessori Rodano e De Angelis stanno terminando di mettere a punto e che dovrebbe iniziare a breve il suo iter legislativo. Registriamo, per finire, l approvazione del POR uno dei documenti programmatici fondamentali nelle strategie di sviluppo della nostra regione nei prossimi anni che nella sua filosofia di fondo sembra aver scelto opportunamente di privilegiare la grande progettualità, quella con ricadute più significative in termini di sistema, a scapito della micro-progettualità con scarsa o nulla valenza stategica. 3
5 2. Nell ambito che abbiamo chiamato Formazione e Lavoro l azione deliberativa nel periodo preso in esame si è incentrata particolarmente sul terreno della qualificazione professionale, del miglioramento dell incontro tra domanda e offerta di lavoro, del reinserimento lavorativo dei manager e della creazione di nuove professionalità nel distretto ceramico di Civitacastellana. Tra le leggi approvate nell intervallo compreso tra luglio 2006 e maggio 2007 va senz altro segnalata quella sull apprendistato la quale, dettando disposizioni relative agli aspetti formativi, rafforza l integrazione tra formazione e lavoro, mirando alla qualificazione e alla professionalizzazione dei giovani al fine di favorirne l inserimento. Si tratta di una legge attesa da tempo e molto importante, perché interviene su uno dei nodi strategici dell intero percorso di professionalizzazione della forza lavoro. Ci sembra tuttavia che in alcuni passaggi essa risulti un po appesantita da un eccesso di adempimenti a carico del datore di lavoro, che forse potevano essere evitati. Rimaniamo in ogni caso ancora in attesa del regolamento attuativo, senza il quale la legge è ovviamente inapplicabile. Ricordiamo anche che a questa legge la Regione ha fatto seguire uno studio finalizzato ad elaborare un modello sperimentale di apprendistato sulla base dell analisi delle buone prassi a livello nazionale. Sempre nell ambito della Formazione e Lavoro, abbiamo colto nell azione della Giunta lo sforzo di rendere più vicini la domanda e l offerta di lavoro, mediante l attivazione del nodo regionale della borsa continua nazionale del lavoro, la razionalizzazione e la normazione dei Centri per l impiego. Da ultimo, abbiamo rilevato l approvazione degli articoli 42 e 70 della legge finanziaria, concernenti rispettivamente l adozione di interventi per l occupabilità e la prosecuzione dei percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale. 3. Per quanto riguarda l area Opere pubbliche e Appalti, l azione della Regione nel periodo osservato ci è sembrata guidata in buona misura dall obiettivo di migliorare la mobilità e l accessibilità al territorio con alcuni provvedimenti che 4
6 riguardano la rete viaria regionale. Tra i principali, abbiamo rilevato l accordo per la realizzazione di opere di completamento della viabilità per il miglioramento dei flussi di pendolarismo; il finanziamento di interventi a favore di strade provinciali e comunali; la deliberazione che approva il bando per il miglioramento dell accessibilità al litorale ed alle Isole Pontine; il provvedimento che concede contributi ai Comuni per la costruzione e la ristrutturazione della rete viaria. Interventi, questi, ai quali va pure aggiunto il recente via libera dato dalla Giunta all autostrada Roma-Latina. Da segnalare è anche l articolo 65 della legge finanziaria, che promuove interventi finalizzati al miglioramento delle connessioni tra la Capitale e le altre aree del Lazio, e l articolo 59 che promuove interventi straordinari minori per la viabilità e il recupero dei centri storici. Infine, non ci è sfuggita la delibera che approva la costituzione di un gruppo di lavoro interassessorile per la definizione di una proposta di legge regionale in materia di appalti pubblici di lavori, servizi e forniture. Non ci è sfuggita proprio perchè essa riguarda un tema particolarmente critico per le Pmi. Noi oggi viviamo una situazione nella quale il settore delle costruzioni è di fatto monopolizzato da pochi grandi gruppi che hanno completamente estromesso le Pmi, lasciando loro, nel migliore dei casi, il ruolo di subappaltatrici, peraltro a condizioni di assoluto svantaggio per queste ultime. Vi è dunque una grande necessità che vengano rivisti a fondo i sistemi di gara, quali ad esempio l offerta economicamente più vantaggiosa, pensando a ridisegnare per le Pmi un ruolo non subalterno, come accade oggi, ma coerente con la posizione che esse si sono guadagnate sul campo, grazie alla loro professionalità e alle loro capacità imprenditoriali, come la storia dello sviluppo di Roma e del Lazio dimostra. 4. Per quanto riguarda il capitolo della Sanità, è indubbio che ci troviamo di fronte a quello che rappresenta il vero grande nodo per questa amministrazione, e 5
7 anche dobbiamo dirlo - uno delle aree nelle quali si sono riscontrati negli ultimi 12 mesi motivi di maggiore frizione tra la Giunta e le Pmi. Il debito del sistema sanitario, che sappiamo bene non può essere ascritto all operato dell attuale Giunta, essendo il risultato di stratificazioni progressive che hanno interessato le ultime amministrazioni regionali, ha pesato come un macigno sugli spazi di manovra della Giunta e sulla sua possibilità di programmare investimenti per il futuro. Il Piano di rientro dal debito si è abbattuto pesantemente su tutto il sistema delle imprese, in primo luogo attraverso l aumento dell Irap, di cui, ironia della sorte, le imprese da tempo invocano invece la totale abolizione. Ma non possiamo qui tacere sulle conseguenze nefaste che il piano di rientro ha prodotto in particolar modo sul sistema della sanità privata accreditata, che ha dovuto subire, con la delibera 96/2007 l eliminazione dall accreditamento delle prestazioni di fisokinesiterapia antidolorifica, che oltre tutto va a colpire la popolazione più bisognosa ed economicamente più disagiata come gli anziani, oltre a mettere in discussione l autonomia professionale del medico. Non solo, ma a quel provvedimento si aggiunge il fatto che il Ministero della Salute, avendo respinto la delibera regionale 268/2007, che rimodulava il sistema tariffario vigente abbattendolo del 20%, impone di fatto addirittura il dimezzamento delle attuali tariffe e dei budget dei laboratori analisi. Il che porterà questi ultimi a sospendere l attività a partire dal 1 luglio con effetti intuibili sui lavoratori. Le nostre imprese del settore su queste questioni sono decise a far valere le proprie ragioni con tutti gli strumenti consentiti, politici e giuridici. Abbiamo avuto finalmente l approvazione della delibera che dispone i pagamenti dei fornitori di beni e servizi del Sistema Sanitario Regionale per debiti relativi a costi fatturati nel Anche se non possiamo non far notare che i tempi della politica hanno ulteriormente fatto slittare di altri due mesi la data prevista per il pagamento, con costi aggiuntivi per il sistema delle imprese. 6
8 Vorremmo in ogni caso che ci fosse un impegno altrettanto forte e formale da parte della Regione, affinchè i pagamenti anche in futuro possano avvenire regolarmente, evitando così che da qui a pochi mesi le imprese fornitrici del sistema sanitario possano nuovamente trovarsi in una situazione di estremo disagio. 5. Una discreta attività deliberativa ha riguardato il filone che possiamo chiamare Partecipazione e Modernizzazione della P.A., sia sul fronte dell e Government che in quello della semplificazione dei rapporti con gli utenti dell amministrazione. In particolare, registriamo una convenzione con il CNIPA (il Centro Nazionale per l Informatica nella Pubblica Amministrazione) per il consolidamento e lo sviluppo del Centro Regionale di Competenza; una collaborazione con la Regione Liguria finalizzata allo sviluppo della società dell informazione; e l approvazione del piano strategico i-lazio2010 finalizzato alla semplificazione elettronica. Sulla stessa linea si colloca l approvazione dell iniziativa SemplificAZIONE per l attuazione del piano di e-government sui territori provinciali attraverso il finanziamento dei progetti delle amministrazioni provinciali volti, tra l altro, a ridurre i tempi e i costi degli adempimenti amministrativi di cittadini e imprese. Infine, abbiamo preso atto della modifica della legge istitutiva del CREL, che ci auguriamo inizia presto a funzionare e a svolgere quel ruolo che gli è stato assegnato quale sede istituzionale di confronto tra Regione e forze sociali. Ma parlare di modernizzazione della P.A. significa anche parlare delle misure messe in atto dalla Giunta per il contenimento delle spese. A questo proposito riconosciamo alla Giunta di aver dato dei segnali di voler procedere all'eliminazione di alcuni sprechi con misure di contenimento delle spese che fanno ben sperare per il futuro. Occorre però che tali misure siano strutturali, non episodiche, durature e soprattutto vincolanti per tutte le Giunte che seguiranno. Sulla stessa linea si muove tutto il processo di riordino e razionalizzazione del sistema degli enti pubblici dipendenti, delle agenzie e delle società a 7
9 partecipazione regionale, cui la Regione ha deciso di porre mano. Siamo per la verità un po preoccupati per le varie ipotesi su accorpamenti e soppressioni che si rincorrono sui giornali e che non aiutano a fare chiarezza. Anche i tempi si sono allungati e rischiano di allungarsi ancora anche a causa dei veti politici incrociati sulle nomine dei nuovi amministratori. Ci auguriamo che nei prossimi giorni la nebbia si possa diradare. 6. Sul versante dell Internazionalizzazione delle Pmi, rileviamo con soddisfazione l avvio, in collaborazione con il Ministero del Commercio Internazionale, dello Sportello regionale per l internazionalizzazione, strumento di supporto alle Pmi nei rapporti di promozione dell export e di internazionalizzazione. Registriamo altresì alcune azioni rivolte alla valorizzazione dell immagine del territorio, attraverso ad esempio la partecipazione alle manifestazioni organizzate per la celebrazione dell Anno dell Italia in Cina 2006, o l accordo con alcune regioni rumene che prevede finanziamenti alle imprese laziali per le attività di animazione economica in Romania. Importante è anche segnalare la delibera che autorizza la realizzazione di alcuni progetti pervenuti dai consorzi export delle imprese. Cosa, questa, che apprezziamo perché supera una certa separatezza che si era determinata in passato tra l istituzione regionale e quei fondamentali strumenti per l internazionalizzazione delle Pmi che sono i consorzi export. Diamo infine atto all assessorato alla Pmi di avere predisposto un disegno di legge sull internazionalizzazione di cui le imprese hanno assolutamente bisogno, e di averlo fatto con il concorso attivo delle associazioni di rappresentanza. Ci auguriamo che l iter legislativo proceda in modo spedito e che il Consiglio regionale possa approvare il testo in tempi rapidi. 7. Passando all area che riguarda Credito, andiamo a toccare un punto assolutamente nevralgico per il nostro tessuto imprenditoriale. Rispetto al quale la 8
10 nostra impressione è che il problema non sia stato ancora affrontato in tutta la sua rilevanza. Non c è ancora chiarezza sul ruolo che dovrà essere assegnato a Unionfidi nè su quello che dovrà ricoprire Banca Impresa Lazio. Noi non siamo particolarmente interessati a quale sarà, diciamo così, il contenitore. Ci interessa molto invece conoscere quale ne sarà il contenuto. Fuor di metafora, quello che le Pmi si aspettano è di avere un soggetto che consenta loro di avere credito più facilmente e a costi più bassi di quanto non avvenga oggi. Un soggetto che sappia avvalersi in modo strutturato e organizzato della rete dei confidi già esistenti sul territorio, i quali sono portatori, proprio perché espressione delle associazioni, di una conoscenza approfondita dell ampio mercato delle Pmi. Anzi, una sfida più ambiziosa potrebbe essere rappresentata dalla costituzione di un confidi regionale unitario, verso cui convogliare le risorse dei singoli consorzi, delle associazioni imprenditoriali, della Regione e degli Enti Locali. Di questo organismo i confidi potrebbero divenire degli autentici sportelli, apportando il loro know-how e la loro esperienza. Quello del credito, secondo noi, oggi non è un problema, bensì il problema per eccellenza delle Pmi. Se la Regione non metterà mano tempestivamente e intelligentemente a tale questione, sarà il tessuto delle Pmi, e con esso tutto il territorio, ad aver perso la partita dello sviluppo. E non sarà certo con il microcredito, o assegnando all Unionfidi funzioni improprie, che si potrà pensare di sopperire all'assenza di uno strumento moderno per rendere più agevole e meno costoso l accesso al credito da parte delle imprese. 8. Un altra area di osservazione importante per noi è stata quella del Turismo e Commercio, dove abbiamo riscontrato alcune apprezzabili iniziative. In primo luogo, l approvazione del bando relativo agli interventi a sostegno della promozione turistica nel territorio regionale, che concede contributi finalizzati alla realizzazione di mostre, di eventi di forte richiamo turistico e di manifestazioni legate alla valorizzazione di itinerari e circuiti turistici extra-romani. 9
11 In secondo luogo, abbiamo registrato la rimodulazione del Piano delle attività turistico-promozionali, che destina risorse finananziarie ad iniziative finalizzate alla promozione turistica di specificità locali sul territorio regionale, ad attività di marketing, fiere, workshop in Italia ed all estero ed all osservatorio turistico regionale. Abbiamo poi rilevato la delibera che approva le modalità di funzionamento del Fondo unico per il turismo. Il comparto turistico in senso stretto e tutto l indotto che viene messo in moto rappresentano un atout fondamentale per l economia di questa regione e sempre più sarà così negli anni a venire. Dobbiamo dunque abituarci a pensare al fenomeno turistico, soprattutto quando esso si sposa con la cultura, come al settore trainante sia della Capitale che della regione. Dobbiamo dunque dedicargli tutte le attenzioni che si dedicherebbero ad una risorsa strategica. E per questo che bisogna al più presto licenziare il testo unico sul turismo che da tempo giace in Consiglio. Quanto al Commercio, abbiamo registrato la conclusione del procedimento di aggiornamento e revisione della Legge Regionale n 33/99 sul commercio che ha dotato di una normativa unica ed organica il settore. Segnaliamo, ancora, l emanazione del regolamento che detta disposizioni per gli interventi a favore dei centri commerciali naturali nei comuni minori e nei centri storici delle grandi città; l approvazione del bando per la concessione di contributi per interventi di riqualificazione e rinnovo delle imprese commerciali; e, infine, l approvazione degli indirizzi programmatici per la concessione di contributi finalizzati all adeguamento dei locali commerciali alle norme antifumo. 9. Per quanto riguarda Ricerca e Innovazione Tecnologica, ci sembra che vi sia nella Giunta la consapevolezza dell importanza di lavorare su questo terreno se si vuole portare tutto il sistema a recuperare competitività sui concorrenti. Va certamente in questa direzione lo stanziamento di 5 milioni per il progetto Free 10
12 Electron Laser, che potrebbe avere un significativo impatto sul sistema scientifico e industriale del Lazio nel campo della biotecnologia e nella ricerca di nuovi materiali. così come l intesa tra la Regione e l Agenzia Spaziale Europea, volta all attuazione di iniziative finalizzate allo stimolo di processi innovativi in vari campi tra cui l ICT, l audiovisivo e l aerospazio; o come l istituzione del Fondo per lo sviluppo economico e la competitività. Da segnalare anche l approvazione dei bandi per i progetti di ricerca da parte delle PMI a valere sul Fondo per la ricerca scientifica, che prevedono la collaborazione delle Pmi con Università o Enti pubblici di ricerca. Da ultimo, merita senz altro ricordare la proposta di legge su ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico, presentata dall assessorato all Innovazione. Con tale proposta, come abbiamo avuto modo di dire già in sede di concertazione, diamo atto alla Giunta di essere intervenuta a colmare un vuoto legislativo che si avvertiva da tempo su una materia così importante per lo sviluppo del nostro sistema economico e imprenditoriale. Confermiamo che l impianto della legge e gli obiettivi che persegue ci paiono complessivamente condivisibili, anche se invitiamo a non dimenticare che la realtà delle Pmi del Lazio è tale da imporre a tutti noi, nel campo dell innovazione, uno sforzo non soltanto per recepire le istanze, diciamo così consapevoli, espresse dalle Pmi, ma anche per stimolare quelle istanze che le stesse imprese a volte ignorano di avere. Da qui l importanza di dotarsi di strumenti per conoscere in profondità le caratteristiche della domanda. 10. Possiamo concludere questa nostra disamina dell attività della Giunta negli ultimi 12 mesi dando atto alla Regione degli sforzi compiuti in questi primi due anni di legislatura per fronteggiare un debito della Sanità assolutamente fuori dalla norma, che ha indotto l amministrazione ad adottare provvedimenti fortemente penalizzanti nei confronti dell intero tessuto delle imprese, in particolare del 11
13 comparto dei fornitori del sistema sanitario, e delle aziende della sanità privata specificatamente, come ho affermato poc anzi. Potevano esserci soluzioni alternative a molte delle misure varate e la stessa Federlazio ha a suo tempo anche indicato alla Regione in quale direzione potevano essere applicati provvedimenti restrittivi senza indebolire la parte vitale del sistema economico regionale. La Regione ha legittimamente fatto le sue scelte e noi, altrettanto legittimamente, non smetteremo di far valere le ragioni delle nostre imprese laddove lo riterremo opportuno. Resta il fatto che bisogna ora cominciare a guardare avanti. Vale per la Regione quello che vale per il Governo nazionale. L obiettivo del risanamento dei conti, che la Regione ha avviato con l approvazione del Piano di rientro dal debito, non può essere considerato un punto di arrivo, bensì una pre-condizione sulla quale costruire una politica di sviluppo e di crescita di medio-lungo periodo per il sistema economico di questa regione nella sua globalità. Dobbiamo ricondurre al nostro contesto regionale l esortazione che il Governatore della Banca d Italia nelle sue ultime Considerazioni finali ha rivolto al Paese quando ha affermato: Perché la finanza pubblica torni ad essere di beneficio per la crescita e non di freno, occorre che il suo riordino veda meno spese correnti, più investimenti, meno tasse e che soprattutto continui: abbiamo smesso di accumulare debito, non abbiamo iniziato a ridurlo. Per fare questo occorre che la politica metta ordine al proprio interno e faccia uno o forse due passi indietro, lasciando che siano la parte produttiva, gli operatori economici, il sistema delle imprese ad esprimere le proprie indicazioni, almeno su tutti quegli aspetti dove il sapere e l esperienza imprenditoriale possono opportunamente essere utilizzati. Non possiamo consentire che su questioni vitali che riguardano il sistema delle imprese e delle Pmi in particolar modo parlo, solo per fare un esempio, di Unionfidi, BIL e in generale dei principi sui quali si dovrà impostare la politica del credito nei prossimi anni la politica agisca in maniera autoreferenziale. Dobbiamo stimolarla affinché essa si apra ad un ascolto non 12
14 formale ma sostanziale delle associazioni, le quali possono fornire un contributo reale e non soltanto di facciata. A patto però che questo contributo le Istituzioni lo vogliano recepire con lo spirito di rendere un servizio non alla politica stessa, ma al sistema che essa è chiamata a governare. Dove invece la politica o per meglio dire il sistema istituzionale può e deve applicarsi con più forza è nella ricerca del coordinamento e delle sinergie al proprio interno, tra i diversi attori quali la Regione, gli Enti Locali, e non possiamo dimenticare le Camere di commercio, che in particolar modo a Roma, ma non solo, hanno dimostrato di saper dare un impulso straordinario alla crescita e alla modernizzazione dei territori e che svolgono un ruolo nel governo dei processi economici al pari delle autonomie locali. Occorre dunque che vi sia tra tutti questi soggetti una più decisa, costante e sistematica concertazione interistituzionale che eviti i particolarismi, le rivalità, le gelosie, le contrapposizioni strumentali, che generano spesso duplicazioni di interventi in alcuni campi e assenza completa in altri. Le Associazioni dovranno dal canto loro fare lo sforzo di semplificare un quadro della rappresentanza che oggi si presenta eccessivamente e inutilmente frammentato. In tal senso, tutte le esperienze che si muovono in questa direzione sono meritevoli di essere perseguite. Esse da un lato potrebbero consentire al mondo della rappresentanza un interlocuzione più agevole al proprio interno: il che non potrà che migliorare la messa a fuoco delle problematiche reali e la capacità di individuare soluzioni unitarie; dall altro potrebbe fluidificare il processo concertativo tra forze sociali e istituzioni, scongiurando il rischio che gli aspetti procedurali possano prendere il sopravvento su quelli sostanziali. Oggi è giunto il tempo di superare sterili contrapposizioni che non hanno prodotto risultati per nessuno per condividere invece una visione integrata dello sviluppo, nella consapevolezza che ciascun soggetto economico svolge una funzione correlata con quella degli altri e che nessuno per questo può illudersi di vincere da solo la sfida della competizione. 13
15 Solo attraverso la ricerca di nuove modalità di collegamento tra i diversi soggetti della rappresentanza potremo fronteggiare meglio le problematiche che ci si ergono dinanzi, individuando le migliori soluzioni possibili nell interesse del nostro sistema economico nel suo insieme. Massimo Tabacchiera (Presidente della Federlazio) 14
16 1 - Introduzione L Osservatorio Antonio Nori sull azione del governo regionale è stato istituito dalla Federlazio nel maggio 2006 con l obiettivo di monitorare semestralmente gli atti della Giunta Regionale e del Consiglio regionale del Lazio per quel che concerne le politiche per la promozione e lo sviluppo delle PMI. L iniziativa si inserisce sul precedente Osservatorio sulle politiche della Regione Lazio creato nel 2000 dalla Federlazio per il monitoraggio dell attività della Giunta Regionale di allora. Di quella esperienza l Osservatorio Antonio Nori rappresenta il naturale proseguimento riproponendone intatti gli intenti, l approccio e la metodologia. L iniziativa è realizzata con il supporto tecnico del Dipartimento di Studi sull Impresa della Facoltà di Economia dell Università di Roma Tor Vergata, che ha rilevato e ordinato tutti gli atti della Giunta e del Consiglio Regionali emanati nel periodo luglio 2006 maggio 2007 e aventi un impatto sul tessuto delle PMI laziali. La raccolta degli atti avviene principalmente attraverso: I Bollettini Ufficiali della Regione Lazio (BURL) - Per tutti gli atti già pubblicati 1 sono stati analizzati i BURL dal n 15 del 30 maggio 2005 al n 14 del , con i relativi supplementi ordinari e straordinari. Le banche dati e gli archivi della Regione - Per il repertorio degli atti non ancora pubblicati e, in particolare, per le proposte di legge regionali, le 1 Come le deliberazioni della giunta, le leggi regionali, i decreti del presidente della giunta, etc.. 15
17 proposte di delibera del Consiglio, le proposte di delibera della Giunta e le Deliberazioni della Giunta si è attinto alle Banche dati della Regione. In particolare, sono state esaminate complessivamente : PROPOSTE DI LEGGE Dal n 142 del al n 280 del SCHEMI DI DELIBERA DEL CONSIGLIO PROPOSTE DI DELIBERE CONSILIARI SCHEMI DI DECRETI DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA Dal n 55 del al n 136 del Dal n 30 del al n 52 del Dal n 34 del al n 53 del DELIBERAZIONI DI GIUNTA Dal n 316 del al n 318 del 15 maggio 2007 Infine, ad integrazione e completamento delle informazioni raccolte, ci siamo avvalsi della consultazione della stampa quotidiana e del sito web della Regione. Dal punto di vista metodologico, è importante sottolineare ulteriormente che il monitoraggio non verte sull intera attività normativa della Regione, ma prende in esame solo alcuni ambiti di intervento rispetto ai quali è maggiormente sensibile il mondo delle PMI. Abbiamo, pertanto, individuato alcune aree tematiche, che riassumono, a nostro avviso, i capisaldi ideali di un programma di politiche per le PMI e per lo sviluppo del territorio, e su questa base abbiamo monitorato l attività fin qui compiuta dalla Regione. Le aree tematiche prese in esame sono: Promozione dell Impresa Formazione e Lavoro Opere pubbliche e Appalti 16
18 Sanità Partecipazione e Modernizzazione della P.A. Internazionalizzazione Credito Turismo Ricerca e Innovazione Tecnologica Commercio All interno di ciascuna area tematica i provvedimenti 2 analizzati sono stati distinti in: ATTI DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE - Decreti del Presidente della Giunta Regionale ATTI DELLA GIUNTA REGIONALE - Delibere della Giunta Regionale - Proposte di legge di iniziativa della Giunta Regionale - Decreti del Presidente della Giunta Regionale - Regolamenti Regionali ATTI DELLA CONSIGLIO REGIONALE - Delibere del Consiglio - Leggi approvate nel semestre 2 Per una rassegna completa dei provvedimenti inseriti si veda in Appendice la TAV. 7 Prospetto riepilogativo dei provvedimenti inseriti nel report in ordine cronologico. 17
19 - Proposte di legge di iniziativa del Consiglio - Legge finanziaria regionale per l anno Si veda il dettaglio in Appendice, TAV. 5 - LR 28 aprile 2006, n 4 Legge finanziaria regionale per l esercizio 2006 Prospetto riepilogativo degli articoli inseriti. 18
20 2 - Il Repertorio degli Atti PROMOZIONE DELL IMPRESA ATTI DELLA GIUNTA REGIONALE Deliberazioni DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 16 maggio 2006, n 277 L , n 488 Conversione in legge, con modificazioni, del D.L , n 415 recante modifiche alla Legge in tema di disciplina organica dell intervento straordinario nel Mezzogiorno e norme per l agevolazione delle attività Produttive D.L D.M D.M Proposte della Regione Lazio relative al bando dell Industria per l anno (In corso di pubblicazione). La deliberazione in esame approva per il bando relativo al settore Industria 2006 della Regione Lazio i seguenti criteri : di modificare il limite minimo dei programmi di investimento ammissibile da 1 milione di euro a ,00 Euro, compresi i Servizi; di modificare, sulle risorse finanziarie disponibili a valere sulla L. 488/92, la percentuale di riparto del settore Industria dal 60% al 55%, destinando il 10% di dette risorse al settore Artigianato; di assumere, come fattore di ordinamento della graduatoria ordinaria, la localizzazione territoriale; 19
21 di destinare alla graduatoria speciale il 30 % delle risorse finanziarie disponibili per la Regione Lazio a valere sulla L. 488/92. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 18 luglio 2006, n 432 Definizione del programma di ricerca «Strumenti di supporto al governo dell economia del Lazio per l anno 2006» (Pubblicata sul BURL n 23 del ). La deliberazione in esame autorizza la realizzazione della ricerca Strumenti di supporto al governo dell economia del Lazio per l anno 2006, ricerca riguardante discipline distinte ed articolata nei seguenti tre ambiti: Monitoraggio e valutazione dell economia regionale Individuazione attraverso le metodologie usate in sede europea dei principali e caratterizzanti fattori di forza e di debolezza della Regione; Rilevazione degli andamenti congiunturali ed identificazione dei maggiori vincoli di medio periodo dell economia regionale; Analisi degli andamenti demografici e delle determinanti strutturali della produttività: Misurazione del vincolo di bilancio con riferimento alla dinamica della spesa sanitaria. Posizionamento del Lazio nella geografia delle regioni europee Verifica nel contesto europeo del posizionamento del Lazio in tema di innovazione e ricerca attraverso la costruzione di confronti con i principali raggruppamenti di regioni europee. Analisi e monitoraggio delle politiche energetiche regionali Predisposizione di strumenti per la valutazione economica del Piano energetico regionale; Analisi delle misure di incentivazione finalizzate alla sperimentazione ed allo sviluppo di nuove tecnologie di produzione delle energie; 20
22 Elaborazione di analisi funzionali alla redazione del Piano energetico nazionale. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 3 agosto 2006, n 497 Proposta di Deliberazione Consiliare concernente: Legge regionale 19 dicembre 2001, n 36. Individuazione del «Sistema Produttivo Locale della Carta» nella Provincia di Frosinone (In corso di pubblicazione). Il provvedimento in esame approva: lo studio dell Agenzia Sviluppo Lazio relativo all individuazione del Distretto della Carta del Liri. I Comuni interessati dal sistema produttivo sono: Alatri, Aquino, Arpino, Broccostella, Casalvieri, Cassino, Castelliri, Castrocielo, Fiuggi, Fontana Liri, Guarcino, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, San Giorgio a Liri, Sora e Villa Santa Lucia. I settori espressi dal sistema produttivo sono: - fabbricazione di articoli tessili vari - fabbricazione della carta e del cartone - fabbricazione di carta e cartoni ondulati e di imballaggi di carta e cartone - fabbricazione di prodotti di carta e cartone per uso domestico e igienico sanitario - fabbricazione di prodotti cartotecnici - edizione di libri - edizione di giornali - altre stampe di arti grafiche 21
23 - lavorazioni ausiliarie connesse alla stampa - fabbricazione di macchine per l industria della carta e del cartone. l istituzione del Sistema Produttivo Locale della Carta (Provincia di Frosinone). DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 5 settembre 2006, n 566 Modifiche ed integrazioni alla DGR n 466 del 1 Aprile 2005 concernente Approvazione piano annuale concessione finanziamenti della legge regionale 21 luglio 2003 n 20 Disciplina per la promozione ed il sostegno della cooperazione (Pubblicata sul BURL n 29 del , Suppl. Ord. n 5). Il provvedimento in analisi integra e modifica la precedente DGR n 466/05 attraverso l approvazione: - dell avviso pubblico per la concessione dei finanziamenti previsti dalla LR n 20/2003 Disciplina per la promozione ed il sostegno della cooperazione ; - degli indirizzi e dei criteri per la concessione dei finanziamenti, dei modelli di domanda di ammissione ai benefici - dello schema di convenzione con Sviluppo Lazio SpA. La LR n 20/2003 disciplina la promozione ed il sostegno della cooperazione al fine di determinare migliori condizioni per l ampliamento e la diversificazione della base produttiva. L avviso pubblico specifica i termini iniziali e finali per la presentazione delle domande, la documentazione da allegare, le condizioni di ammissibilità, gli impegni da assumere, ed il termine di validità delle graduatorie delle domande ammissibili a finanziamento per la promozione ed il sostegno della cooperazione. Per dare copertura all avviso pubblico sono stati stanziati ,00. 22
24 La Regione Lazio, tramite Sviluppo Lazio, concede contributi a fondo perduto su progetti presentati imprese cooperative ed i loro consorzi 4 che intendano svolgere acquisizione di servizi reali e / o investimenti. Il contributo viene concesso nella misura del 50% dei costi ammissibili, con un massimo si Euro ,00. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 18 settembre 2006, n 597 Intesa di cui all art. 1 del D.L. 7 febbraio 2002 n 7, convertito in legge 9 aprile 2002 n 55, per l autorizzazione unica all installazione ed all esercizio di una centrale a ciclo combinato della potenza elettrica di 750 MW da ubicare nel Comune di Aprilia (LT) ( In corso di pubblicazione). Il provvedimento in oggetto delibera di esprimere al Ministero dello Sviluppo Economico l intesa per l autorizzazione unica all installazione ed all esercizio di una centrale a ciclo combinato della potenza elettrica di 750 MW da ubicare nel Comune di Aprilia. L intesa è vincolata: - all osservanza delle prescrizioni di compatibilità ambientale del progetto 5 ; - all osservanza delle condizioni di Autorizzazione Integrata Ambientale 6 ; - all osservanza di quanto previsto dall art.1 della legge n 239/2004; - alla minimizzazione, in fase di progettazione esecutiva, dei consumi idrici con l utilizzo delle migliori tecnologie disponibili. 4 In regola con l obbligo della revisione ed iscritte all albo nazionale/ regionale degli enti cooperativi. 5 previste nel decreto n 24/ previste nel decreto n GAB/DEC/2006/144 del 16 maggio
25 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 11 novembre 2006, n 855 Funzioni delegate dallo Stato alle Regioni in materia di incentivi alle imprese Approvazione del piano di riparto del Fondo Unico per l anno 2006 (art. 86 LR 14/99) (Pubblicata sul BURL n 36 del , Suppl. Ord. n 2). Il provvedimento in esame delibera la ripartizione delle risorse del Fondo Unico destinandole al finanziamento degli incentivi alle imprese 7, per un ammontare complessivo di In particolare, sono stati finanziati 13 leggi in materia di attività produttive, artigianato, innovazione, commercio e turismo. Per quanto riguarda l artigianato sono state oggetto di riparto del Fondo Unico la Legge n 949/52 con uno stanziamento pari a ,00 per gli interessi sulle operazioni di credito agevolato alle imprese artigiane e la legge n 1329/65 sulle agevolazioni per l acquisto di nuove macchine utensili. In materia di innovazione è stata finanziata la Legge n 598/94 per un importo complessivo di ,00 e la Legge n 140/97 che destina ,00 agli incentivi automatici per la ricerca e l innovazione. Infine, in materia di commercio e turismo sono state rifinanziate le Legge n 449/97 sugli incentivi automatici al commercio ed al turismo per ,00 e sono previsti contributi a favore di cooperative e consorzi garanzia fidi (Legge n 887/82) per ,00. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 27 febbraio 2007, n 116 Legge regionale 19 dicembre 2001, n 36. Approvazione del programma operativo per l attuazione degli artt. 7 e 8 (Approvata sul BURL n 14 del ). 7 Si veda il dettaglio nella tabella 4 in Appendice. 24
26 La delibera in esame approva l avvio immediato dei tavoli di concertazione ed il programma operativo per l attuazione degli articoli 7 e 8 8 della LR 36/01, presentato dall Agenzia Sviluppo Lazio SpA. In particolare, il programma operativo prevede i seguenti interventi: - Analisi del territorio al fine di fotografare correttamente il contesto caratterizzante le aree, andando ad individuare quanto realizzato, quanto in corso di realizzazione, le eventuali carenze di ordine strutturale; - Promozione di obiettivi prioritari per lo sviluppo quali il rafforzamento della competitività attraverso il potenziamento delle infrastrutture, delle operazioni di marketing del territorio, di programmi mirati di internazionalizzazione (Obiettivo 1 ), miglioramento del grado di competitività attraverso il trasferimento tecnologico ed il miglioramento ambientale (Obiettivo 2), miglioramento del grado di competitività attraverso il miglioramento delle competenze (Obiettivo 3), miglioramento del grado di partecipazione agli incentivi previsti dalla LR 36/01 (Obiettivo 4), analisi del benchmarking a livello nazionale ed internazionale dei modelli di governance locale (Obiettivo 5); - Predisposizione degli schemi di programmi di sviluppo. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 4 aprile 2007, n 232 Funzioni delegate dallo Stato alle Regioni in materia di incentivi alle imprese Modifiche alla DGR n 855 del 18 dicembre Approvazione del piano di riparto del Fondo Unico per l anno 2006 (art. 86 LR 14/99) (In corso di pubblicazione). La deliberazione in esame, dal momento che non è stato possibile attivare il bando per la presentazione delle domande, modifica il punto 5 dell allegato A 8 L art. 7 della LR n 36/2001 disciplina le funzioni di organizzazione e coordinamento dei distretti industriali, dei sistemi produttivi locali e delle aree laziali di investimento. L art. 8 della LR n 36/2001 disciplina i programmi di sviluppo dei distretti industriali, dei sistemi produttivi locali e delle aree laziali di investimento. 25
27 alla DGR n 855/2006 Funzioni delegate dallo Stato alle Regioni in materia di incentivi alle imprese Approvazione del piano di riparto del Fondo Unico per l anno 2006 ed attribuisce l importo di euro ,00 alle finalità previste dalla LR n 36/2001 Norme per l incremento dello sviluppo economico, della coesione sociale e dell occupazione nel Lazio. Individuazione ed organizzazione dei sistemi produttivi locali, dei distretti industriali e delle aree laziali di investimento. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 15 maggio 2007, n 298 Ratifica del Protocollo di Intesa per definire un programma di interventi finalizzato alla riqualificazione ed innovazione della filiera ceramica nonché alla riconversione produttiva ed alla crescita occupazionale dell area del distretto della ceramica di Civita Castellana (In corso di pubblicazione). Il provvedimento in esame approva il Protocollo d Intesa tra la Regione Lazio, il Ministero dello Sviluppo Economico, la Provincia di Viterbo, i Comuni di Castel Sant Elia, Civita Castellana, Faleria, Gallese, Corchiano, Fabbrica di Roma, Nepi e Sant Oreste, la CCIAA della Provincia di Viterbo, il Centro Ceramico di Civita Castellana, le Associazione dei datori di lavoro e le Organizzazioni Sindacali per definire un programma di interventi finalizzato alla riqualificazione ed innovazione della filiera ceramica, alla riconversione produttiva ed alla crescita occupazionale dell area del distretto della ceramica di Civita Castellana 9. Il programma predisposto sarà articolato in progetti, azioni e/o strumenti di intervento coerenti ai seguenti tre obiettivi: Ricerca, sviluppo, innovazione e servizi collettivi di distretto: azioni e progetti finalizzati ad individuare nuove tecnologie trasferibili nel settore della 9 Protocollo d Intesa stipulato il 31 gennaio
28 porcellana ad uso igienico-sanitario, delle stoviglierie o comunque d interesse dell imprenditoria del distretto. Attrarre investimenti imprenditoriali che creino occupazione in tempi brevi: saranno favoriti i progetti imprenditoriali che incrementano il valore aggiunto, il tasso di innovazione tecnologica e la coesione degli operatori economici del distretto. Ridurre il disagio sociale, migliorare l occupabilità: creare nuova occupazione con particolare riguardo alle donne colpite dalla crisi del settore delle stoviglierie. Il costo complessivo del programma è valutato nell ordine di 20 milioni di euro. ATTI DEL CONSIGLIO REGIONALE Deliberazioni DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE 25 ottobre 2006, n 28 Legge regionale n 20 del 21 luglio 2003, art. 4 «Piano Triennale per la Cooperazione». Approvazione Piano Triennale (D.P.T.) annualità (Pubblicata sul BURL n 34 del , Suppl. Ord. n 2). Il provvedimento in oggetto approva il Piano Triennale per la Cooperazione, annualità Gli obiettivi generali del Piano Triennale sono: 1. la promozione e la diffusione della cultura e dell imprenditorialità cooperativa; 2. finalizzazione dei finanziamenti per favorire il processo di innovazione e internazionalizzazione delle Imprese Cooperativa; 27
29 3. disponibilità di adeguate risorse; 4. Visibilità del Movimento Cooperativo 5. Organizzazione regionale per la cooperazione. Gli strumenti operativi e gli obiettivi specifici previsti sono: Attivazione Fondo Speciale per la promozione ed il sostegno della cooperazione in tutte le sue articolazioni. Il fondo sarà finalizzato al finanziamento delle seguenti attività: - il finanziamento di attività di informazione e promozione cooperativa; - al finanziamento di specifici programmi di assistenza tecnica a progetti delle imprese cooperative ed alle promozione e nascita di nuove cooperative; - progetti speciali di promozione o assistenza di cooperative in particolari territori; - il finanziamento, in conto capitale, di progetti di imprese cooperative per interventi di nuova costituzione e / o ampliamento e riconversione di attività già esistenti; - il finanziamento, in conto capitale, di progetti di imprese cooperative per interventi anche infrastrutturali volti a processi di innovazione e sviluppo o per una maggiore competitività sui mercati dei prodotti, per un migliore accesso al capitale di rischio e una maggiore diffusione sei sistemi in rete e delle tecnologie. Istituzione della Consulta regionale per la cooperazione, organo di indirizzo e supporto alla programmazione triennale e annuale. Istituzione del Nucleo di valutazione per l esame della progettualità, il cui compito è quello di valutare la validità amministrativa, tecnica, economica e finanziaria dei progetti istruiti dalle società della rete. 28
30 Istituzione dell Albo regionale delle cooperative. DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE 31 gennaio 2007, n 34 Legge regionale 19 dicembre 2001, n 36. Individuazione del «Sistema Produttivo Locale della Carta» nella Provincia di Frosinone (Pubblicata sul BURL n 8 del ). Il provvedimento in esame approva l istituzione del Sistema Produttivo Locale della Carta (Provincia di Frosinone) corrispondente a tre aree contigue che includono 16 comuni caratterizzati dalla presenza del fiume Liri, elemento di rilevante importanza ai fini della produzione locale di carta e dei prodotti connessi. Sistema Produttivo Locale della Carta (Provincia di Frosinone) Codici ATECO Fabbricazione di articoli tessili vari Fabbricazione della carta e del cartone Fabbricazione di carta e cartoni ondulati e di imballaggi di carta e cartone Fabbricazione di prodotti di carta e cartone per uso domestico e igienico. sanitario Fabbricazione di prodotti cartotecnici Edizione di libri Edizione di giornali Altre stampe di arti grafiche Lavorazioni ausiliarie connesse alla stampa Fabbricazione di macchine per l industria della carta e del cartone Comuni interessati Alatri Fiuggi 29
31 Equino Arpino Broccostella Casalvieri Cassino Castelliri Castocielo Fontana Liri Guardino Isola del Liri Monte San Giovanni Campano San Giorgio a Liri Sora Villa Santa Lucia DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE 14 marzo 2007, n 37 Legge regionale 19 dicembre 2001, n 36. Individuazione del Sistema Produttivo Locale della Nautica (Province di Roma, Latina e Viterbo) (In corso di pubblicazione). Il provvedimento in esame individua il Sistema Produttivo Locale della Nautica nel Lazio nella provincia di Roma, Latina e Viterbo. Dall analisi effettuata dall Agenzia Sviluppo Lazio emerge la presenza di aree specializzate nell industria della cantieristica navale e nautica da diporto che interessano 22 comuni, 6 in provincia di Roma (Anzio, Civitavecchia, Fiumicino, Ladispoli, Nettuno e Santa Marinella), 13 in Provincia di Latina (Fondi, Formia, Gaeta, Itri, Minturno, Ponza, Sabaudia, San Felice Circeo, SS Cosma e Damiano, Sperlonga, Spigno, Saturnia, Terracina), e 2 in provincia di Viterbo (Montalto di Castro e Tarquinia) più il XII Municipio del Comune di Roma con 480 unità locali. Sistema Produttivo Locale della Nautica (Provincia di Roma, Latina e Viterbo) Codici ATECO: DM 35.1 Industria cantieristica: costruzioni navali e riparazioni di navi ed imbarcazioni. 30
32 DK 29.1 Fabbricazione di apparecchi ed apparecchi per la produzione e l utilizzazione dell energia meccanica, esclusi i motori per aeromobili, veicoli e motocicli. DB Fabbricazione vele per imbarcazioni. DD Fabbricazione modelli in legno per imbarcazioni. DD fabbricazione di porte e finestre in legno escluse porte blindate. DD Fabbricazione di altri elementi di carpenteria in legno e falegnameria per l edilizia. DJ Fabbricazione eliche, pale, ancore per imbarcazioni. DL Fabbricazione di strumenti per la navigazione aerea e marittima. DL Riparazione di strumenti per la navigazione aerea e marittima. DN Fabbricazioni di mobili metallici per natanti DN Fabbricazione di mobili non metallici per natanti. Aree interessate Comune di Anzio Comune di Civitavecchia Comune di Fiumicino Comune di Ladispoli Comune di Nettuno Comune di Santa Marinella Comune di Fondi Comune di Formia Comune di Gaeta Comune di Itri Comune di Minturno Comune di Montalto di Castro Comune di Ponza Comune di Pontinia Comune di Sabaudia Comune di S. Felice Circeo Comune di SS Cosma e Damiano Comune di Sperlonga Comune di Spigno Saturnia Comune di Tarquina Comune di Terracina Municipio XXIII del Comune di Roma 31
33 DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE 14 marzo 2007, n 39 Approvazione della proposta del Programma Operativo Competitività della Regione Lazio (Pubblicato sul BURL n 14 del , Suppl. Ord. n 4). Il provvedimento in esame approva i contenuti del Programma Operativo Competitività che ha l obiettivo globale di promuovere uno sviluppo ecologicamente compatibile, equo, inclusivo, rispettoso dei diritti della persona e delle pari opportunità, finalizzato a rafforzare la competitività del sistema Lazio. Il programma è articolato su tre priorità di intervento: - Ricerca, innovazione e rafforzamento della base produttiva - Ambiente e prevenzione dei rischi - Accessibilità La priorità della Ricerca, innovazione e rafforzamento della base produttiva: si prefigge di rafforzare la competitività del sistema produttivo attraverso la promozione della ricerca, dell innovazione e del trasferimento tecnologico. La seconda priorità, Ambiente e prevenzione dei rischi si prefigge di garantire le condizioni di sostenibilità ambientale preservando e valorizzando le risorse naturali, culturali e paesaggistiche per migliorare la qualità della vita e l attrattività del territorio. L asse dell Accessibilità promuove una mobilità integrata e sostenibile ed una società della conoscenza inclusiva per una maggiore efficienza del sistema Lazio. Le risorse finanziarie totali destinate al POR FESR sono pari a ripartite come di seguito: 32
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