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1 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com - camminandoavenezia.com I migliori percorsi turistici di Venezia. Dove andare e cosa vedere FS Santa Lucia - Tragheto Santa Sofia Mercato di Rialto - San Marco PERCORSO n. a103 Percorso con utilizzo della Gondola/Tragheto (3) Un percorso nella Venezia dei veneziani che ci accompagna in Piazza San Marco partendo dalla Stazione Ferroviaria di Santa Lucia collegando la zona della Cà d Oro nel sestiere di Cannaregio con la zona del suggestivo Mercato di Rialto tramite l attraversamento in gondola del Canal Grande con il Tragheto Santa Sofia che fa sbarcare proprio al centro del mercato stesso. Lungo il tragitto potrete ammirare luoghi di vita comune, Chiese, Musei e verso la fine di questo percorso anche dei bellissimi negozi. Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com FS Santa Lucia - Tragheto Santa Sofia Mercato de Rialto - San Marco 1 percorso n. a103

2 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com - Lunghezza del percorso: 2715 m circa. N ponti da attraversare: 7. Tempo di percorrenza: 75 minuti circa, escluse le soste. Cosa vedere: Chiesa de San Geremia e Santa Lucia (tra A e B), Palazzo Labia (tra A e B), Ca d Oro, Tragheto Santa Sofia, Mercato de Rialto, Chiesa de San Giacometo, Ponte de Rialto (tra F e G), Chiesa de San Salvador e Scuola Grande San Teodoro (tra G e H), Chiesa de San Zulian (tra H e I), Piazza San Marco, Due Colonne de Marco e Todaro, Piazzetta San Marco, Zecca, Libreria Sansoviniana, Campanile de San Marco, Procuratie Vecchie e Nuove, Museo Archeologico Nazionale e Museo Correr, Torre de l Orologio, Piazzetta dei Leoni, Palazzo Patriarcale, Basilica de San Marco, Palazzo Ducale, Ponte dei Sospiri, Palazzo de le Prigioni (I). Fontane di acqua potabile: 4. Stazione di Santa Lucia (A), Corte dei Pali già Testori, Campo de le Becarie, Chiesa de San Giacometo, (tra F e G), Giardini Ex Reali (I). Luoghi di sosta: 1. Parchi Pubblici (zona pic-nic): 2. Stazione di Santa Lucia (A), Parco Pubblico Savorgnan (tra A e B), Giardini Ex Reali (I). Toilette Pubbliche: 4. Stazione di Santa Lucia (A), Campo San Leonardo (tra B e C), Campo San Bartolomeo (tra G e H), Giardini Ex Reali (I). Supermercati: 2. Campiello de l Anconeta (tra B e C), Campo San Felice (tra E e F). Traghetti: 1. Tragheto Santa Sofia/Mercato de Rialto (tra F e G). NOTE ESPLICATIVE In blu - Cosa vedere: si segnalano i monumenti e i musei da visitare lungo il percorso. Ricordiamo che le segnalazioni Cosa vedere sono tutte singolarmente scaricabili in formato PDF dalla sezione download e stampabili. In rosso - Deviazioni interessanti: si segnalano monumenti, musei e luoghi d interesse non sul percorso, ma facilmente raggiungibili perché nelle immediate vicinanze. FS Santa Lucia - Tragheto Santa Sofia Mercato de Rialto - San Marco 2 percorso n. a103

3 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com - A Esci dalla sede della stazione ferroviaria di Venezia, detta di Santa Lucia (A). I lavori per la costruzione della ferrovia iniziarono nel Per far posto ai nuovi edifici, nel 1861 furono abbattuti il convento e la chiesa di Santa Lucia, che qui sorgevano, e dai quali la stazione ha preso il nome. All interno della stazione trovi un bar e le Toilette Pubbliche e all esterno panchine per sostare. Uscita stazione: Fondamenta Santa Lucia e San Simeon Picolo Dando le spalle alla stazione gira a sinistra, imbocca e percorri prima Fondamenta Santa Lucia e poi Fondamenta dei Scalzi per 150 m. Lascia sulla tua destra il ponte dei Scalzi e prosegui leggermente sulla sinistra imboccando e percorrendo Rio Terà Lista di Spagna per 150 m fino a raggiungere Campo San Geremia. In campo trovi Palazzo Labia, la Chiesa de San Geremia e Santa Lucia. Campo e Chiesa San Geremia e Santa Lucia - a sx Palazzo Labia FS Santa Lucia - Tragheto Santa Sofia Mercato de Rialto - San Marco 3 percorso n. a103

4 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com - Imbocca Campo San Geremia ed attraversalo mantenendoti lungo il lato sinistro per 40 m. Imbocca e continua su Salizada San Geremia per 45 m fino ad arrivare ai piedi di Ponte de le Guglie. Salizada San Geremia Deviazione interessante: non attraversare Ponte de le Guglie, ma gira a sinistra lungo Fondamenta Savorgnan. Dopo 15 m, sulla sinistra, trovi l entrata del Parco Pubblico Savorgnan. A dispetto dell accesso, se proseguite, il parco all interno è vasto. Qui trovate panchine per riposare e vari giochi per bambini; il luogo è ombreggiato da alberi secolari. Entrata Parco Pubblico Savorgnan Parco e area giochi FS Santa Lucia - Tragheto Santa Sofia Mercato de Rialto - San Marco Parco 4 percorso n. a103

5 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com - B Attraversa per 40 m Ponte de le Guglie (B). Ponte delle Guglie Attraversato il ponte prosegui diritto lungo Rio Terrà San Leonardo per 230 m passando tra le bancarelle del mercato rionale di Cannaregio. Rio Terrà San Leonardo Il mercato rionale Toilette Circa a metà di Rio Terrà San Leonardo, sulla destra, trovi Campo San Leonardo dove puoi usufruire delle Toilette Pubbliche a pagamento. FS Santa Lucia - Tragheto Santa Sofia Mercato de Rialto - San Marco 5 percorso n. a103

6 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com - Terminato Rio Terrà San Leonardo prosegui per 50 m su Calle del Pistor fino a raggiungere Campiello de l Anconeta. All angolo tra il campiello e Calle de l Anconeta trovi un supermercato. Oltrepassa diritto Campiello de l Anconeta e prosegui lungo Calle de l Anconeta per 60 m. Ex Teatro Italia C Imbocca e percorri Ponte de l Anconeta (C) per 10 m. Sceso il ponte prosegui diritto per 140 m su Rio Terrà de la Madalena. Ponte de l Anconeta D Imbocca e percorri Ponte Sant Antonio (D) per 10 m. Ponte Sant Antonio FS Santa Lucia - Tragheto Santa Sofia Mercato de Rialto - San Marco 6 percorso n. a103

7 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com - Sceso il ponte prosegui lungo Salizada Santa Fosca per 35 m. Alla tua sinistra si apre Campo Santa Fosca al cui centro puoi vedere il Monumento dedicato a Fra Paolo Sarpi, famoso teologo e storico. Palazzo Correr Monumento a Fra Paolo Sarpi Sulla destra trovi Palazzo Correr, l antica Casa delle Aste di Venezia. Oltrepassato il campo continua sempre diritto per altri 110 m. E Imbocca e percorri Ponte Pasqualigo (E) per 15 m. Ponte Pasqualigo Sceso il ponte continua diritto su Campo San Felice per 75 m. Supermercato in Campo San Felice FS Santa Lucia - Tragheto Santa Sofia Mercato de Rialto - San Marco A metà del campo, sulla sinistra, trovi un supermercato. 7 percorso n. a103

8 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com - F Imbocca e percorri Ponte Novo San Felice (F) per 15 m. Percorsi 35 m dopo il ponte, sulla sinistra in Corte dei Pali già Testori, trovi una fontanella d acqua potabile. Ponte Novo San Felice Deviazioni interessanti: prima di Campo Santa Sofia imbocca a destra Calle Ca d Oro e percorrila fino in fondo. Arrivato al pontile del vaporino girati ed ammira la bellissima facciata della Ca d Oro. Continua su Strada Nova per120 m. Gira a destra in Campo Santa Sofia e percorri fino in fondo il campo 50 m. Sei arrivato al Tragheto de Santa Sofia che si affaccia sul Canal Grande di fronte alla Pescaria e al mercato ortofrutticolo di Rialto. Da qui si gode una vista meravigliosa del Canal Grande verso Rialto, a sinistra, e verso Santa Lucia, a destra. Ricordiamo che per prosegiure con questo itinerario è indispensabile utilizzare questo mezzo pubblico per attraversare il Canal Grande. Vista del Canal Grande verso Rialto FS Santa Lucia - Tragheto Santa Sofia Mercato de Rialto - San Marco Campo Santa Sofia ed il Tragheto de Santa Sofia 8 percorso n. a103

9 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com - Sceso dal Tragheto di Santa Sofia ti ritrovi all interno del grande Mercato de Rialto. Attraversa percorrendo 100 m. tutto il mercato tra la zona della Pescaria (zona dove sono situati i banchi del pesce) e la zona dei banchi della frutta e della verdura fino a raggiungere campo de le Becarie. Tragheto di Santa Sofia zona Mercato di Rialto In campo trovi, presso l entrata del Mercato del Pesce, una fontanella d acqua potabile. Campo de le Becarie - Mercato del Pesce FS Santa Lucia - Tragheto Santa Sofia Mercato de Rialto - San Marco 9 percorso n. a103

10 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com - Svolta a sinistra imbocca e percorri Ruga dei Spezieri per 120 m. Continua diritto su Ruga dei Oresi per 120 m attraversando tutto il Mercato de Rialto. Ruga dei Oresi Fontanella A circa metà di Ruga dei Oresi sulla sinistra, in Campo San Giacomo de Rialto, trovi una fontanella e la bella Chiesa de San Giacometo, la più antica della città veneziana. Gironzola tra le bancarelle e sotto i caratteristici portici di Ruga dei Oresi. Campo San Giacomo de Rialto - Chiesa de San Giacometo FS Santa Lucia - Tragheto Santa Sofia Mercato de Rialto - San Marco 10 percorso n. a103

11 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com - G Imbocca e percorri Ponte de Rialto (G) per 60 m (si consiglia di percorrere il ponte nella sua parte centrale per poter vedere i suoi caratteristici negozi). Ponte de Rialto Salita centrale Panorama dal ponte Sceso il ponte sei in Salizada Pio X. Lasciati alle spalle Ponte de Rialto e prosegui diritto su Salizada Pio X per 50 m fino a raggiungere Campo San Bartolomeo. Deviazione interessante: nei pressi di Campo San Bartolomeo trovi le Toilette Pubbliche (segui le indicazioni sui muri). Salizada Pio X verso Campo San Bartolomeo FS Santa Lucia - Tragheto Santa Sofia Mercato de Rialto - San Marco 11 percorso n. a103

12 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com - Svolta a destra e attraversa Campo San Bartolomeo tenendo la destra per 25 m. Imbocca a destra e percorri Marzarieta 2 Aprile per 50 m. Marzarieta 2 Aprile Sei arrivato in Campo San Salvador dove puoi ammirare la Chiesa de San Salvador e la Scuola Grande San Teodoro. Campo San Salvador FS Santa Lucia - Tragheto Santa Sofia Mercato de Rialto - San Marco 12 percorso n. a103

13 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com - Gira a sinistra, imbocca e percorri Marzaria San Salvador per 65 m. Imbocco Marzaria San Salvador Marzaria San Salvador Gira a destra su Ramo San Salvador per 25 m. Gira a sinistra, imbocca e percorri Marzaria del Capitello per 65 m. Marzaria del Capitello FS Santa Lucia - Tragheto Santa Sofia Mercato de Rialto - San Marco Ramo San Salvador 13 percorso n. a103

14 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com - H Imbocca e percorri Ponte dei Bareteri (H) per 15 m. Ponte dei Bareteri Percorso il ponte continua diritto su Marzaria San Zulian per 85 m. Marzaria San Zulian Gira a sinistra su campo San Zulian e quindi attraversalo tenendo la destra per 10 m. In campo trovi la bella e antica Chiesa de San Zulian. Campo San Zulian FS Santa Lucia - Tragheto Santa Sofia Mercato de Rialto - San Marco 14 percorso n. a103

15 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com - Gira a destra, imbocca e percorri Ramo San Zulian per 15 m fino a incrociare Marzaria de l'orologio. Gira a sinistra, imbocca e percorri Marzaria de l'orologio per 95 m. Attraversa diritto per 15 m il sotoportego che passa sotto la Torre de l'orologio ed esci in Piazza San Marco. Marzaria de l Orologio e Sotoportego Torre de l Orologio FS Santa Lucia - Tragheto Santa Sofia Mercato de Rialto - San Marco Piazzetta dei Leoni 15 percorso n. a103

16 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com - I Attraversa diritto per 170 m tutta Piazza San Marco fino a raggiungere Piazzetta San Marco (I), la meta del nostro itinerario. Sei davanti le Due Colonne de Marco e Todaro e a Bacino San Marco. Piazza San Marco Piazzetta San Marco - Colonne de Marco e Todaro La zona della Piazzetta San Marco si estende dalla basilica fino ad arrivare a Bacino San Marco, lo specchio d acqua sul quale si affacciano il Palazzo Ducale e la Libreria Sansoviniana. In Piazza San Marco puoi inoltre visitare: Zecca, Campanile de San Marco, Procuratie Vecchie e Nuove, Museo Archeologico Nazionale e Museo Correr, Torre de l Orologio, Piazzetta dei Leoni, Palazzo Patriarcale, Basilica de San Marco, e poco oltre le colonne sulla sinistra Ponte dei Sospiri e Palazzo de le Prigioni. Deviazione interessante: dai le spalle alle Due Colonne de Marco e Todaro, guardando il bacino svolta a destra e procedi lungo Molo San Marco. Passato il ponte della Compagnia della Vela subito a destra, ai piedi del ponte, si trova una fontanella d acqua potabile. Poco oltre trovi l entrata dei Giardini Ex Reali con panchine per sostare e le Toilette Pubbliche. Molo San Marco Campanile de San Marco Giardini Ex Reali FS Santa Lucia - Tragheto Santa Sofia Mercato de Rialto - San Marco 16 percorso n. a103

17 CHIESA DE SAN GEREMIA E DE SANTA LUCIA La Chiesa de San Geremia e de Santa Lucia si trova nel sestiere di Cannaregio. Venne edificata nel mille, ma fu più volte ricostruita; l edificio nella forma attuale è dell architetto Carlo Corbellini e risale al 1753, le facciate, invece, risalgono al L interno della chiesa presenta una pianta a croce greca con quattro tribune e una grande cupola sostenuta da grossi fasci di piloni; intorno a essa si trovano quattro piccole cupole emisferiche e altre se ne aprono lungo le navate. Nella chiesa sono conservati i resti di Santa Lucia, vergine e martire di Siracusa. I resti della Santa arrivarono qui nel 1861, dopo che la Chiesa de Santa Lucia, in stile palladiano, che si trovava nei pressi dell odierna stazione, fu abbattuta per fare posto agli edifici della ferrovia. Dal 1863 le spoglie della Santa sono custodite in una teca e dal 1955 il suo volto è protetto da una maschera in argento, voluta dal Patriarca di Venezia d allora Angelo Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII. All esterno si erge il campanile: è uno dei più antichi di Venezia, perché risale forse al XII secolo; è in mattoni a vista con due strette bifore romaniche alla base. Usciti dalla chiesa, ci si trova in campo San Geremia e da lì si procede per Lista di Spagna: una volta questo era un canale, che fu poi interrato nel Lista era la parte di terreno, Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

18 che si estendeva vicino ad una ambasciata; questo tratto di strada si chiama Lista di Spagna, parchè qui c era la sede dell ambasciata spagnola CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

19 PALAZZO LABIA Palazzo Labia sorge nel sestiere di Cannaregio, in campo San Geremia e a lato della Chiesa di San Geremia e Santa Lucia. E un palazzo barocco, costruito tra il 1600 e il 1700, su ordine della famiglia Labia, originaria della Catalogna e iscrittasi al Patriziato Veneziano solo nel All interno del palazzo si trova un grandissimo salone da ballo; qui Giovan Battista Tiepolo, il più famoso artista veneziano del tempo, aiutato da Girolamo Mengozzi per le prospettive architettoniche, dipinse il ciclo di affreschi dedicato alle Storie di Antonio e Cleopatra, che è il suo massimo capolavoro. Anche altre sale sono decorate da interessanti dipinti: si trovano altre opere di Giovan Battista Tiepolo, di suo figlio Giandomenico e di Jacopo Palma il Giovane. Il palazzo, nel corso degli anni, ha cambiato diversi proprietari; dal 1964 è passato di proprietà alla Rai e qui ha la sua sede regionale. Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

20 CA D ORO La Ca d Oro è un famosissimo palazzo di Venezia che si trova nel sestiere di Cannaregio, chiamato così per la presenza di canneti che crescevano rigogliosi nella zona. Per la ricchezza dei marmi, per la policromia delle decorazioni, per la doratura, oggi ormai svanita, che copriva gran parte della facciata sul Canal Grande, il palazzo prese questo particolare nome: Ca d Oro. Esso rappresenta un bellissimo esempio di arte gotica-fiorita tipicamente veneziana, ispirata più all arte orientale che nordica. La stessa costruzione fin dalle origini si doveva presentare seguendo il modello del tipico e antico palazzo veneziano del tempo, composto da un corpo centrale con grande porticato al piano terreno, affacciato sul Canal Grande, e da due ali minori laterali, qui presente però solo una per mancanza di spazio, e non perché il palazzo rimase incompiuto. Ai piani superiori si aprono grandi loggiati, decorati con finestre con l arco a sesto acuto con sopra dei fiori a quattro lobi, elemento che rimanda alla decorazione del loggiato di Palazzo Ducale, costruzione coeva a questa. Il palazzo venne costruito tra il 1421 e il 1440 per conto del ricco mercante veneziano Marino Contarini; per realizzarlo vi lavorarono più maestri, forse coordinati proprio dallo stesso proprietario. Dopo la morte del Contarini nel 1441 la Ca d Oro ebbe vari proprietari; alla fine del 1800 il Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

21 palazzo fu restaurato dall architetto Giovan Battista Meduna, che cambiò, soprattutto all interno, la sua fisionomia. Nel 1894 l edificio fu comperato dal barone Giorgio Franchetti, il quale decise di voler restaurare nuovamente l edificio per riportarlo alla fisionomia originaria del Durante i lavori fu realizzato il pavimento marmoreo nel portico del piano terreno, ampio circa trecentocinquanta metri quadrati, utilizzando pregiatissimi marmi intagliati. Il barone Franchetti nel 1922 morì e nel 1927 fu inaugurato il museo intitolato Galleria Giorgio Franchetti. La galleria ospita la collezione d arte raccolta dal barone nel corso della sua vita; tra le opere si ricordano il San Sebastiano di Andrea Mantegna (1400), la Venere allo specchio di Tiziano Vecellio ( ), Vedute di Francesco Guardi ( ) e diversi frammenti provenienti dalla facciata sul Canal Grande del Fondaco o Fontego dei Tedeschi del Giorgione e del Tiziano CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

22 MERCATO DE RIALTO Il Mercato de Rialto si trova nel sestiere di San Polo. In questa zona, chiamata fin dai tempi più antichi Rivoaltus, cioè Rivo Alto, dal 1000 circa si sviluppò il centro economico e commerciale della città di Venezia, il centro più importante e caratteristico della città oltre San Marco, cuore della vita religiosa e politica, e oltre l Arsenale, fulcro della potenza navale e marinara. Perché dai primi abitanti fu scelta proprio questa zona? Fu scelta questa parte di Venezia per varie ragioni; innanzitutto perché questa zona, avendo le rive più alte e compatte, rispetto ad altre parti della città, assicurava maggiore protezione agli abitanti dalle possibili inondazioni e alluvioni; inoltre questo territorio si trovava nel punto più centrale di Venezia e perciò più difficile da raggiungere, soprattutto da parte di nemici e invasori che provenivano sia dalla terraferma che dal mare. Essendo questa zona il cuore della vita economica e commerciale di Venezia, qui in vari palazzi c erano le sedi di importanti magistrature. Ai piedi del ponte, verso il mercato, sulla destra si trova il palazzo dei Camerlenghi, palazzo rinascimentale costruito tra il 1525 e il 1528 su progetto dell architetto Guglielmo de Grigi, un tempo era la sede della magistratura che si occupava delle finanze della Serenissima; il piano terreno era adibito a prigione per rinchiudere i debitori o coloro che non pagavano le tasse; oggi ospita la Corte dei Conti. Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

23 Opposto al Palazzo dei Camerlenghi, a sinistra si vede il palazzo dei Dieci Savi alle Decime, con la facciata porticata sul Canal Grande e con un lungo porticato lungo Ruga dei Oresi, cioè la calle o strada degli orefici, così detta perché qui c erano diverse botteghe di oreficeria, molte di più rispetto a oggi. Il palazzo ospitava la magistratura che sovraintendeva alle pubbliche decime (tasse), e fu costruito agli inizi del 1500 dall architetto Antonio Abbondi, lo Scarpagnino, dopo che un fortissimo incendio nel 1513 distrusse l area del mercato; oggi è la sede del Magistrato alle Acque. Poco più avanti si apre il Campo de San Giacomo de Rialto e subito a destra si trova una piccola chiesa, chiamata San Giacomo de Rialto, in veneziano San Giacometo. La chiesa de San Giacometo, secondo una leggendaria tradizione, viene considerata la chiesa più antica di Venezia, edificata poco dopo il 400 d. C., nel 421, al tempo delle prime invasioni. Probabilmente invece fu costruita nel , al sorgere del Mercato de Rialto, nato in quel periodo. Costruita nel cuore del mercato, serviva proprio come chiesa a tutti coloro che in questa zona lavoravano; testimonianza di questo suo particolare uso è l iscrizione a croce del 1100, che si trova esternamente sulla parete dell abside. L iscrizione invoca il Signore e raccomanda l onestà dei mercanti, la correttezza dei pesi e la lealtà dei contratti. Nel 1513 scoppiò un forte incendio che interessò gran parte della zone del mercato, ma la chiesa per fortuna si salvò; poco tempo dopo 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

24 nel 1531 fu restaurata e altri lavori la interessarono agli inizi del 1600, per sollevare il pavimento e proteggere l edificio dalle inondazioni. Davanti alla facciata si apre il porticato in stile gotico, tipico delle prime chiese veneziane, con un architrave in legno, sorretto da cinque colonne; questo elemento è quasi ovunque scomparso e si conserva anche nella chiesa de San Nicolò dei Mendicoli. Sulla parte alta e centrale della facciata si trova un grandissimo orologio del 1400: fin dall antichità era fondamentale conoscere l ora esatta e questo orologio la indicava a tutta la gente che qui lavorava e passava. Sopra l orologio c è un rilievo gotico con la Madonna col putto e più sopra si alza un piccolo campanile a vela del L interno è a schema a croce con una grande cupola centrale; si vedono sei colonne in marmo greco con capitelli veneto-bizantini del mille. Nella parte opposta rispetto la chiesa, protetta da una griglia, si vede la Colonna del Bando: da questo punto, come dall altra colonna in Piazza San Marco, a lato della Basilica, il Governo di Venezia leggeva leggi nuove, proclami, bandi e condanne. Vicino c è una scultura del 1500, detta il Gobbo de Rialto : è raffigurato un nano che regge sulle sue spalle la scala per salire sulla pietra. A questa figura si attribuivano scherzi, sarcasmi e prese in giro. Il Campo de San Giacomo de Rialto è attorniato da edifici, chiamati le Fabbriche Vecchie. Le Fabbriche Vecchie, edificio rinascimentale, furono costruite tra il 1520 e il 1522 su progetto di Antonio Abbondi, lo Scarpagnino, dopo che nel 1513 un terribile incendio distrusse gran parte degli edifici che sorgevano attorno al mercato; 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

25 un tempo ospitavano le magistrature amministrative, perciò tutti quegli uffici che si occupavano di commercio, navigazione e approvvigionamenti; oggi le Fabbriche Vecchie sono la sede del Tribunale di Venezia. Proseguendo oltre le Fabbriche Vecchie, verso il Canal Grande sulla destra, si arriva all edificio chiamato le Fabbriche Nuove; questo fu costruito tra il 1553 e il 1555 da Jacopo Sansovino, artista vissuto tra il 1400 e il 1500, riprendendo il modello delle Fabbriche Vecchie: il piano terreno era occupato da varie botteghe, invece i piani superiori ospitavano gli uffici per l amministrazione mercantile; oggi qui trova sede la Corte d Appello. Tutta questa zona era, e lo è ancora oggi, dedicata al mercato; gli stessi nomi rimandano alle varie attività qui esistenti: Campo de la Erbaria, dove un tempo c era il mercato delle erbe e dove ancora oggi vengono scaricate le barche cariche di frutta e verdura, Campo de la Pescaria, vicino alle Fabbriche Nuove, attuale sede del mercato delle verdure, Pescaria nuova, edificata nel 1907 e sede dell attuale mercato del pesce, e Campo de le Beccarie, sede del pubblico macello, in veneziano beccarie. Più avanti lungo il Canal Grande si stende la Riva de l Ogio, dove si scaricavano le imbarcazioni con i carichi di olio, proveniente dalla Sicilia, dalla Puglia e dalla Grecia. Tra i nomi delle calli, cioè delle vie, che si aprono intorno al mercato ricordiamo: Ruga dei Oresi, cioè calle o via degli orefici, Ruga dei Speziali, cioè calle o via dei droghieri, Calle dei Botteri, cioè via dei bottai, i costruttori di botti, Calle del Cappeller, cioè via di un cappellaio CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

26 CHIESA DE SAN GIACOMO DE RIALTO O SAN GIACOMETO La Chiesa de San Giacomo de Rialto, in veneziano San Giacometo, si trova in Campo San Giacomo de Rialto nel sestiere di San Polo, dal nome Paolo. La chiesa de San Giacometo, secondo una leggendaria tradizione, viene considerata la chiesa più antica di Venezia, edificata poco dopo il 400 d. C., nel 421, al tempo delle prime invasioni. Probabilmente invece fu costruita nel , al sorgere del Mercato di Rialto, nato in quel periodo. Costruita nel cuore del mercato, serviva proprio come chiesa a tutti coloro che in questa zona lavoravano; testimonianza di questo suo particolare uso è l iscrizione a croce del 1100, che si trova esternamente sulla parete dell abside, che invoca il Signore e raccomanda l onestà del mercante, l esattezza dei pesi e la lealtà dei contratti. Nel 1513 scoppiò un forte incendio che interessò gran parte della zone del mercato, ma la chiesa per fortuna si salvò; poco tempo dopo nel 1531 fu restaurata e altri lavori la interessarono agli inizi del 1600, per sollevare il pavimento e proteggere l edificio dalle inondazioni. Davanti alla facciata si apre il porticato in stile gotico, tipico delle prime chiese veneziane, con un architrave in legno, sorretto da cinque colonne; questo elemento è quasi ovunque scomparso e si conserva anche nella chiesa de San Nicolò dei Mendicoli. Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

27 Sulla parte alta e centrale della facciata si trova un grandissimo orologio del 1400: fin dall antichità era fondamentale conoscere l ora esatta e questo orologio la indicava a tutta la gente che in questa zona lavorava e passava. Sopra l orologio c è un rilievo gotico con la Madonna col putto e più sopra si alza un piccolo campanile a vela del L interno è a schema a croce con una grande cupola centrale; si vedono sei colonne in marmo greco con capitelli veneto-bizantini del mille CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

28 IL PONTE DE RIALTO Il Ponte de Rialto collega il sestiere di San Marco e il sestiere di San Polo. Il Ponte de Rialto è il più antico e famoso collegamento tra le due sponde del Canal Grande; gli altri ponti, che lo attraversano, sono il Ponte de l Accademia, il Ponte dei Scalzi e il ponte della Costituzione o di Calatrava, il più recente. Il primo attraversamento sul Canal Grande fu costituito nel 1181 ed era un ponte di barche, opera di Nicolò Baratieri, simile a quello che viene ancora oggi costruito in occasione della festa del Redentore a luglio; era chiamato Ponte della Moneta, forse perché qui vicino sorgeva la prima sede della Zecca, dalla parola araba sikka, cioè moneta, poi trasferitasi in Piazzetta San Marco. A causa dell aumentato passaggio della gente in questo punto strategico, si pensò a un opera più stabile. Nel 1200 si costruì un ponte sostenuto da pali; il ponte cambiò anche il nome e, vista l aumentata importanza assunta dalla viva zona commerciale, si chiamò Ponte de Rialto, dal nome Rivoaltus, zona in cui si trovava. Distrutto nel 1310, il ponte fu ricostruito sempre in legno, ma nel 1444 l opera crollò cedendo sotto il peso della folla accorsa per vedere il passaggio della Marchesa di Ferrara, il giorno del suo matrimonio. Rifatto completamente nuovo, il ponte cambiò radicalmente anche la sua forma: era più grande con due rampe inclinate e botteghe lungo i Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

29 lati, culminanti in una parte centrale mobile, per consentire il passaggio delle grandi imbarcazioni. Interessante è il dipinto della fine del 1400 di Vittore Carpaccio ( ), che ci lascia quasi una sua fotografia. Agli inizi del 1500 si decise di ricostruirlo, ma in pietra; vennero chiamati gli architetti più famosi del tempo, come Jacopo Sansovino e Andrea Palladio; venne scelto il progetto di Antonio da Ponte, perché ritenuto il più adatto; i lavori iniziarono nel 1588 e nel 1591 il ponte fu terminato. La struttura di questo ponte riprese quella dell opera precedente in legno: piantate su palafitte, si costruirono due rampe inclinate con negozi su entrambi i lati, collegate al centro da due archi e con un largo corridoio centrale. Sulle due facciate esterne si vedono delle sculture: al centro la Colomba e ai lati l Annunciazione e San Marco e San Teodoro della fine del Affascinante è la vista dalla sommità del ponte verso il Canal Grande. Affacciati e guarda verso San Marco; la riva che si stende a sinistra si chiama Riva del Carbon, perché qui veniva scaricato dalle navi il carbone che poi veniva venduto al mercato e dove si trovavano anche molte botteghe di legname. Su questa riva sorgono Ca Loredan e Ca Farsetti, palazzi risalenti al 1200, tra i più antichi della città e tipico esempio di casa-fondaco; più tardi sono Palazzo Bembo del 1400 e Palazzo Dolfin Manin della metà del Più vicino al ponte, sempre a sinistra, c è Riva del Ferro CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

30 Dall altra parte del canale si stende la Riva del Vin, dove si fermavano a scaricare le navi cariche di vino; in questa zona si trovava anche la Dogana da Tera, dove si controllavano e si pesavano tutte le merci che provenivano dalla terraferma. Le merci che arrivavano dal mare, invece, venivano pesate alla Dogana da Mar, in Punta Dogana davanti al Bacino San Marco. In direzione opposta, verso la Stazione, lungo il Canal Grande a destra si vede il Fondaco dei Tedeschi, grande costruzione risalente ai primi decenni del A sinistra si trova, invece, un palazzo rinascimentale, costruito agli inizi del 1500 e chiamato Palazzo dei Camerlenghi CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

31 SCUOLA GRANDE DE SAN TEODORO La Scuola Grande de San Teodoro è una delle Scuole Grandi di Venezia; fu intitolata a San Teodoro, primo patrono della città fino all arrivo delle spoglie di San Marco da Alessandria d Egitto nell 828. La Scuola fu costituita nel 1258 quando la Confraternita trovò ospitalità presso i padri Agostiniani, che risiedevano nella vicina Chiesa de San Salvador; ai confratelli fu concesso un Albergo, dove potersi ritrovare e svolgere le proprie azioni caritatevoli. All interno della chiesa ottennero anche un altare, dove ancora oggi, nella cappella absidale di destra, si trova l urna con le reliquie del santo, festeggiato il 9 novembre. L edificio della scuola fu costruito nel 1579 a opera dell architetto Tommaso Contino e terminato nel La facciata fu realizzata più tardi nel 1648 dall architetto Giuseppe Sardi; essa si presenta a due ordini con un bel portale d ingresso e cinque statue sulla sommità: San Teodoro e quattro Angeli, opere di Bernardo Falconi della seconda metà del All interno l edificio, come tutte le Scuole, presenta due vasti saloni, uno al piano terreno e l altro al primo piano, collegati da uno scalone monumentale; la scala al piano terra è a due rampe, invece al piano superiore ne ha una unica di maggiore ampiezza. Arrivati al primo piano e attraversato un portale fiancheggiato da due finestre a poggiolo, si entra nella Sala Capitolare; nel soffitto, entro comparti lignei, si vedono il tondo con San Teodoro Le Scuole a Venezia... A Venezia le Scuole sorsero tra la fine del 1200 e gli inizi del 1300, distinguendosi tra scuole grandi e scuole piccole, a seconda del numero e del censo dei confratelli e della sede dove venivano accolti o si riunivano. Tali associazioni nacquero per iniziativa di piccoli gruppi di artigiani, come i testori, i tessitori, i laneri, coloro che pettinavano la lana, i marangoni, i falegnami, i calegheri, i calzo- Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

32 che offre Venezia alla Vergine e ai lati, dentro quattro ovali, gli Evangelisti, opere del 1765 di Tommaso Bugoni. Lungo la parete con le finestre si trova una Annunciazione di Jacopo Palma il Giovane, datata fine del La Scuola, come molte altre istituzioni ecclesiastiche, nel 1806 venne soppressa da un decreto napoleonico e nel 1960 fu ricostituita dalla Curia Patriarcale veneziana. lai, e molti altri, con la finalità del mutuo soccorso, sia spirituale che materiale, e dell assistenza reciproca, perché non possedevano patrimoni personali sui quali poter contare, come invece le ricche famiglie patrizie veneziane. Queste scuole si amministravano autonomamente secondo lo statuto interno, detto mariegola, cioè la madre/ regola, nel quale si precisavano i compiti, le finalità e gli obiettivi della stessa confraternita. Nel corso dei secoli nelle sedi di queste scuole lavorarono molti artisti famosi dell arte veneziana, che vi lasciarono veri e propri capolavori CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

33 CHIESA DE SAN SALVADOR La chiesa de San Salvador si trova nel sestiere di San Marco. Fu dedicata a Gesù Salvatore, in veneziano Salvador; fondata nel 600, fu rimaneggiata nel 1100 dai Canonici regolari di Sant Agostino e poi ancora fu ricostruita fra il 1507 e il Su progetto di Giorgio Spavento ( ), i lavori iniziarono prima sotto la guida dell architetto Tullio Lombardo, con l aiuto del padre Pietro, e poi continuarono con Jacopo Sansovino. Sul fianco laterale di sinistra, quello che dà sulla Calle Mercerie, si vede la porta con porticato e gradinata, eretta nel 1532 e opera dei Lombardo. La facciata venne realizzata nel 1663 dall architetto Giuseppe Sardi; sul lato sinistro, in prossimità della base della prima colonna, incastrata nella parete, si nota una palla di cannone. Al di sopra di essa vi è un incisione che rievoca l episodio avvenuto nel 1849: durante uno dei tanti bombardamenti su Venezia a opera delle truppe austriache, perché la città si era proclamata repubblica indipendente sotto la guida di Daniele Manin, un proiettile centrò la facciata e su quel punto ben visibile si conficcò. L interno della chiesa si presenta vasto ed elegante, un bell esempio di architettura della Rinascenza. La pianta è a tre navate con triplice crociera e tre cupole centrali con lanterne. Vi sono custodite varie opere di artisti famosi. Nella navata di destra, presso il secondo alta- Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

34 re, c è il Monumento funebre al doge Francesco Venier, opera di concezione classica della seconda metà del 1500 del Sansovino, e nella lunetta La pietà fra San Francesco e il Doge dello scultore Alessandro Vittoria (1500). Nel terzo altare si vede la pala con l Annunciazione di Tiziano Vecellio (1500), realizzata intorno al 1562 e firmata dall artista stesso: Fecit Fecit. Nella cappella absidale di destra si trova l urna con le ceneri di San Teodoro; il santo fu il primo patrono di Venezia fino all 828, quando giunsero in città da Alessandria d Egitto le spoglie di San Marco. Sull altare maggiore si ammira la tela con la Trasfigurazione del Tiziano; è opera tarda dell artista e serve per ricoprire e custodire la pala d argento dorato, presente al di sotto e visibile solo in alcuni giorni e festività dell anno. La pala è un lavoro di oreficeria veneziana risalente al 1300; è suddivisa in quattro ordini e mostra figure di Santi, la Vergine, i simboli degli Evangelisti e l immagine del donatore stesso. Nella cappella absidale di sinistra si vede il dipinto intitolato La cena in Emmaus di un seguace di Giovanni Bellini. Usciti dalla chiesa, a sinistra subito si trova l entrata del convento, realizzato nel 1500, che presenta all interno due bellissimi chiostri, costruiti probabilmente dal Sansovino CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

35 CHIESA DE SAN ZULIAN La Chiesa de San Zulian, in italiano San Giuliano, si trova nel sestiere di San Marco non lontano dall omonima Piazza. La chiesa di antica fondazione venne ricostruita a metà del 1500 per volere di un certo signore ravennate, forse medico, Tommaso Rangone. La facciata e la costruzione della chiesa vennero iniziate da Jacopo Sansovino nel ; crollato il soffitto, i lavori furono continuati dallo stesso Sansovino, aiutato da Alessandro Vittoria ( ). La facciata in pietra d Istria presenta forme e linee classiche con colonne e pilastri in stile dorico; sopra la porta d ingresso si vede la Statua del Rangone, scultura in bronzo, che risalta contro la chiara parete della facciata, realizzata dal Sansovino nel L interno dell edificio presenta una pianta quadrata con un unica navata, presbiterio e due piccole cappelle laterali; purtroppo è alquanto buio. Nella chiesa si trovano varie opere di Jacopo Palma il Giovane (1500), come La Gloria di San Giuliano nel comparto centrale del soffitto, e sculture di Alessandro Vittoria. Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

36 LE ORIGINI E LA NASCITA DELLA BASILICA DE SAN MARCO Un tempo il patrono della città di Venezia era il bizantino San Teodoro e vicino al Palazzo Ducale esisteva una cappella dedicata proprio a lui; nell 828 d.c., sotto il doge Giustiniano Partecipazio, arrivò a Venezia il corpo di San Marco. COME ARRIVÒ IL CORPO DI SAN MARCO A VENEZIA? La leggenda racconta che nell'828 d.c. due mercanti veneziani arrivarono a Venezia con i resti del corpo di San Marco, morto mesi prima ad Alessandria d'egitto. Per trasportare il corpo questi due ebbero un idea geniale: gli Egiziani sono musulmani e, per la loro religione, è vietato mangiare o toccare la carne di maiale, perché considerata impura: di nascosto i due sistemarono il corpo del santo in una cesta, coprendola con carne di maiale, e la caricarono su una nave. Le guardie egiziane, saputo che la cesta conteneva carne di maiale, non la controllarono, consentendo così il trasferimento delle spoglie di San Marco fino a Venezia. Il corpo, giunto in città, fu nascosto nel castello del Doge e i Veneziani decisero di costruire in suo onore una nuova grande chiesa per custodirlo. San Marco diventó il nuovo patrono della città e venne rappresentato come un leone alato con la spada e un libro aperto tra le zampe con Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

37 la scritta: PAX TIBI, MARCE, EVANGELISTA MEUS, Pace a te, oh Marco, evangelista mio. Il leone alato diventò il simbolo ufficiale della Repubblica. I veneziani festeggiano San Marco, Santo Patrono della città, il 25 aprile, data della morte del santo. Il 25 aprile a Venezia è anche la festa del Bocolo ed è tradizione regalare un bocolo, cioè un bocciolo di rosa, alla donna amata. STORIA DELLA BASILICA DE SAN MARCO La prima Chiesa de San Marco fu costruita per custodire la preziosa reliquia del corpo del santo; fu consacrata nell 832 d.c. e venne decorata con resti di edifici recuperati dai vicini territori romani. Qualche tempo dopo scoppiò un incendio e parte della chiesa andò distrutta; i Veneziani non si persero d'animo e decisero di ricostruirla, riconsacrandola nel 978. Più tardi ancora, vedendo che la propria città stava diventando sempre più forte, i Veneziani pensarono a una nuova costruzione più grande e più bella; i lavori della terza San Marco iniziarono nel 1063, terminarono nel 1071 e la chiesa fu consacrata nel Costruita sulle fondazioni della prima chiesa, il nuovo edificio era a pianta basilicale, con tre navate, una trasversale, l'abside, la cripta, il nartece e cinque grandi cupole, molto simile alla chiesa orientale dei Dodici Apostoli a Costantinopoli CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

38 Nei periodi successivi il suo aspetto si modificò e la basilica si impreziosì di decorazioni, provenienti dai territori orientali e da zone vicine a Venezia. Durante la IV Crociata, nel 1204 da Costantinopoli giunse un vero e proprio tesoro, che arricchì l'edificio sia nelle facciate esterne che nel suo interno; la chiesa si trasformó in una splendente Basilica tutta dorata, così com è oggi. LA BASILICA DE SAN MARCO Questa terza costruzione è oggi la chiesa più famosa di Venezia ed è uno dei più importanti monumenti di architettura veneto-bizantina presenti in Italia. La chiesa rappresenta un armonico insieme di stili artistici, che si sono succeduti a Venezia nei secoli; il capolavoro principale è la sua facciata. Si affaccia su Piazza San Marco e dal 1807 è la sede del Patriarca di Venezia. La Basilica de San Marco, per secoli, fu per Venezia il suo centro vitale: cuore religioso, fulcro della vita sociale e politica, chiara testimonianza della sua grandezza economica e cappella del Doge; proprio qui il Doge appariva ufficialmente appena eletto. NOTIZIE SULL ESTERNO La basilica è lunga 76,5 m e larga 62,60 m; la cupola centrale è alta esternamente 43 m. La pianta a croce greca presenta cinque grandi 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

39 cupole, rivestite all esterno da un rivestimento plumbeo. Esternamente la decorazione che oggi presenta la basilica è molto diversa da quella originaria dell'xi secolo; all'inizio l'aspetto decorativo non aveva rivestimenti in marmo e a mosaico, ma era reso solo in mattoni a vista; poi si abbellì sempre di più prima tra il XII e il XIII secolo con decorazioni orientali (si ammiri il mosaico la Traslazione del corpo di San Marco che orna l ultima porta a sinistra, detta di Sant Alipio) e poi con elementi gotici nella prima metà del 1400 (si veda la tela di Gentile Bellini la Processione della croce in piazza San Marco del 1496), mantenendosi fino a noi quasi immutato. I cinque portali sono chiusi da quattro porte in bronzo, invece quella verso la Piazzetta San Marco è stata trasformata in finestra. Il primo portale detto di Sant Alipio è importante perché, come detto sopra, in esso si ammira il mosaico della Traslazione del corpo di San Marco, unico esempio rimasto del ciclo originario, risalente al 1200, che ci permette di vedere come un tempo era la facciata della basilica. Il terzo portone, quello centrale, è ornato da tre grandi archi concentrici: nella parte interna vi sono figure di vario significato, nella parte centrale sono raffigurati i mesi dell anno e in quella esterna si vedono i principali mestieri veneziani: i calegheri (calzolai), i marangoni (falegnami), i mureri (muratori); la lunetta, posta in alto, è decorata con un Giudizio universale ; nell arco del finestrone centrale, sotto la statua di San Marco, il Leone alato mostra il libro aperto con la scritta Pax Tibi CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

40 All angolo destro della chiesa, guardando la facciata, si trova la Pietra del bando, un tronco di colonna di porfido, forse trasportata nel 1256 dalla Siria; da questa e dall altra, sistemata a Rialto davanti alla chiesa de San Giacometo, venivano pubblicamente letti i bandi e le leggi dello Stato, acquistando così validità giuridica. Travolta nel 1902 dalle macerie del Campanile, la pietra impedì che lo spigolo della basilica andasse distrutto. Poco più in là, isolati tra la basilica e il Palazzo Ducale, ci sono i due Pilastri Acritani, trofeo della vittoria di Venezia su Genova nella battaglia di San Giovanni d Acri nel 1256 in Siria. Sulla facciata meridionale, che dà sulla Piazzetta San Marco verso il Molo, nel secondo arcone c è la lunetta superiore con il mosaico della Vergine orante. A lato della facciata, vicino alla porta di Palazzo Ducale, si innalza una costruzione quadrata a forma di torre, dove attualmente è custodito il Tesoro di San Marco (vedi più avanti Notizie sull interno); probabilmente questa era una delle torri angolari dell originario castello ducale, il primo Palazzo Ducale risalente al IX secolo. All angolo si vede il Gruppo dei Tetrarchi, opera del III secolo giunta a Venezia nel 1204 dopo il saccheggio di Costantinopoli; è costituito da quattro sculture in porfido, riconosciute come i quattro imperatori, due cesari e due augusti, che si divisero l impero al tempo di Diocleziano. Secondo la tradizione popolare questa scultura raffigura i quattro ladroni saraceni, detti i mori, che volevano rubare il Tesoro di San Marco e che furono sorpresi proprio dal santo nella ba CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

41 silica, perciò pietrificati e murati a lato della Porta della Carta dai Veneziani. Lungo tutta la facciata al piano superiore si stende una terrazza, da cui si gode una bella vista sulla Piazza e sul Bacino San Marco; ad essa si accede dalle gallerie interne alla basilica (vedi più avanti Notizie sull interno) e da qui il Doge, le autorità e gli ospiti illustri assistevano alle feste tradizionali che avvenivano in Piazza. Nella loggia centrale sopra il portale, contro il finestrone, si trovano le copie dei quattro cavalli di bronzo dorato, detti la Quadriga, di origine incerta, portati a Venezia da Costantinopoli nel 1204 dopo la IV Crociata. Gli originali si trovano nel Museo Marciano all interno della chiesa. Dal portale centrale si accede all atrio (vedi Notizie sull interno), che precede l interno della chiesa e che è ornato da bellissimi marmi e mosaici. L ala a destra, verso la Piazzetta, oggi chiusa, trasformata in Cappella Zen e Battistero, in origine invece era aperta verso l esterno. NOTIZIE SULL INTERNO Guardandosi attorno, è come trovarsi davanti a una grandissima Bibbia aperta, un'infinita distesa di decorazione musiva che ricopre le pareti, le volte e le cupole per circa quattromila metri quadrati. Il pavimento invece sembra un enorme tappeto, anch esso realizzato a mosaico; vi sono raffigurati animali, uccelli e disegni geometrici, ciascuno con un proprio significato CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

42 COME MAI TUTTA LA DECORAZIONE È A MOSAICO? Una volta la maggior parte della popolazione era analfabeta e il sistema più semplice per far conoscere a tutti le storie dell Antico e del Nuovo Testamento era proprio quello di raffigurarle in immagini; i mosaici dell atrio narrano le vicende dell Antico Testamento. Le tessere del mosaico, tutte inclinate diversamente, sono di vetro e sprigionano una luce brillante in tutte le direzioni, nascondendo le pareti di mattoni. San Marco, a croce greca con cinque grandi cupole, collocate quattro alle estremità della croce e una in mezzo all incrocio della navata trasversale, ha una navata maggiore con il presbiterio elevato, la cripta sottostante, l altare maggiore e l abside a nicchie; la basilica fu costruita sul modello della Chiesa dei Dodici Apostoli di Costantinopoli. Sulla navata laterale di destra, sul pilone d angolo, c è un tabernacolo con un rilievo del XII secolo La Madonna col Bambino, ormai consumato perché, essendo oggetto di venerazione, veniva toccato e baciato da tutti; per questo si chiama Madonna del bacio. Sulla navata laterale del transetto di destra si trova sulla parete di fondo il mosaico del XIII secolo con il Ritrovamento del corpo di San Marco ; vi è riprodotto l interno della basilica dove si svolsero i seguenti fatti. La tradizione racconta che nel 1063, durante i lavori di costruzione della terza chiesa, il corpo del santo fu nascosto al suo interno così bene, 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

43 da non riuscire più a trovarlo; i cittadini pregarono per trent anni; finalmente San Marco, stufo di rimanere nascosto, si fece trovare: fece uscire dal pilastro, dove era stato posto, un braccio, rovinando anche il marmo. Era il 25 giugno del 1094, anno della consacrazione della chiesa; poi il corpo di San Marco fu trasferito nella cripta, dove venne sepolto. Nel XVI secolo la cripta fu chiusa, perché invasa dall acqua, e tutti si dimenticarono di nuovo del corpo del santo. Fu ritrovato solo nel 1811 e trasferito sotto l altare maggiore dove tuttora si trova. Per trovare il pilastro, da cui la leggenda narra che San Marco uscì nel lontano 1094, girati, dando le spalle al mosaico di cui sopra, e osserva il piccolo altare che si trova davanti, a sinistra, appoggiato a un pilastro; sulla parete di destra di quel pilastro c è un rilievo con una croce: questo è il punto esatto. Per una porticina sul fondo del braccio di destra del transetto si accede al Tesoro di San Marco, una tra le raccolte più importanti di oggetti e immagini di arte sacra bizantina, portati a Venezia, principalmente, da Costantinopoli nel Questi sono solo i resti del ricchissimo Tesoro di San Marco, che subì nei secoli vari incendi, restauri e furti; il Tesoro, attualmente, è custodito in questo luogo e distribuito in tre ambienti. Spostandosi poi al centro della chiesa e alzando lo sguardo in alto, si ammira la grande cupola con la decorazione a mosaico del XIII secolo, che raffigura l Ascensione, cioè Gesù che sale in cielo, in veneziano La Sensa CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

44 Questa è una delle feste più importanti che si celebra ogni anno a Venezia. Nel braccio sinistro del transetto si trova l altare della Madonna, dove è conservata la miracolosa immagine della Madonna Nicopeia, dal greco portatrice di vittoria, risalente forse al X secolo; la tavoletta, che raffigura la Vergine col Bambino, giunse a Venezia da Costantinopoli nel Da sempre venerata dai veneziani, viene esposta sull altare maggiore nelle feste solenni. Sul pilastro angolare, verso la navata maggiore, c è un antico rilievo del XIII secolo che rappresenta la Vergine dello schioppo, chiamata così per il fucile lì vicino presente, offerto come voto dai marinai veneti salvati dallo scoppio di una bomba austriaca a Marghera (vicino a Mestre) nel Davanti all altare maggiore c è l iconostasi, una specie di divisorio tra il presbiterio, luogo destinato ai sacerdoti, e il resto della chiesa, tipico elemento delle chiese orientali; sopra si riconoscono le statue della Madonna, di San Giovanni Battista e dei Dodici Apostoli. Oltre, nel presbiterio, si trova l altare maggiore, sormontato da un ciborio sorretto da quattro colonne di alabastro del V secolo con capitelli del XII secolo; vi sono raffigurati episodi del vangelo. La mensa un tempo era traforata per far scorgere l urna con i resti di San Marco deposta nella cripta sottostante; oggi l urna è custodita all interno dell altare stesso dietro le lastre di marmo. Dietro l altare maggiore si può ammirare la Pala d Oro, uno degli oggetti più preziosi al mondo ornata da smalti, oro e pietre preziose; 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

45 il doge Pietro Orseolo la ordinò a Costantinopoli nel 976, ma nel corso dei secoli fu rimaneggiata e arricchita da altre parti. Sotto il presbiterio, scendendo le scalette a fianco, si trova la cripta dell XI secolo; essa è illuminata da una apertura sul fondo e da quattro finestrelle poste sul rialzo del presbiterio sulla navata maggiore. La cripta a volte a crociera è sostenuta da basse colonne di marmo greco e capitelli bizantini; nel mezzo si trova un altare e dietro di esso c è un grande masso. Proprio lì fu rinvenuto nel 1811 il corpo di San Marco dopo che vi era stato deposto nel lontano 1094 e dimenticato per circa 700 anni. Oggi il corpo, come detto, è conservato sotto la mensa dell altare maggiore. La cripta, abbandonata alla fine del 1500, perché regolarmente invasa dall acqua, fu restaurata e aperta al pubblico. Tornando al portale maggiore, si sale per accedere alle gallerie e al Museo Marciano, che accoglie oggetti di varia tipologia CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com - 1

46 CAMPANILE DE SAN MARCO Il Campanile de San Marco, chiamato El paron de casa, il padrone di casa, sorge isolato vicino alla Basilica nel sestiere di San Marco. Sorto intorno all 800, fu costruito in più momenti, assumendo l aspetto definitivo nel Inizialmente aveva la forma di torre ed era utilizzata come faro dai naviganti; grazie alla copertura della cuspide, che rifletteva la luce del sole, e ai bagliori emessi dall angelo d oro, posto in alto, il campanile era ben visibile da chi arrivava a Venezia dal mare. Resistette per secoli, ma il mattino del 14 luglio del 1902, quasi improvvisamente, il campanile crollò, sedendosi su se stesso. Il crollo non fece, per fortuna, nessuna vittima, e gli stessi danni agli edifici circostanti furono limitati: la Pietra del bando, la colonna di porfido posta all angolo della basilica dalla parte della Piazzetta San Marco verso il Molo, protesse dalle macerie l angolo della chiesa, impedendone il suo crollo; molto rovinate furono invece la Loggetta e una parte della Libreria Sansoviniana. Nell aprile del 1903 fu posata la prima pietra della nuova costruzione, che fu consegnata finita ai Veneziani nel L edificio fu ricostruito identico e nello stesso posto di prima. Fin dall antichità sul campanile c erano cinque campane; nel crollo quattro andarono distrutte e solo una venne ritrovata integra. Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

47 Ogni campana aveva un proprio nome: Marangona, dal veneziano marangon, cioè falegname, era la campana più grande e l unica che si salvò dal crollo del campanile; al suo suono gli artigiani delle varie arti o mestieri iniziavano o terminavano la loro attività e, inoltre, avvisava l inizio delle riunioni del Maggior Consiglio. Poi c era la Trottiera, perché al suo suono i patrizi raggiungevano al trotto Palazzo Ducale. C erano inoltre la campana, detta Nona, e la Mezza Terza, chiamata anche Pregadi, perché avvisava dell inizio delle riunioni del Senato. La più piccola di esse si chiamava Maleficio, perché annunciava un esecuzione capitale. Tradizionale festa, che ancora oggi si festeggia nel fine settimana prima dell inizio del Carnevale, anche se con modalità diversa, era lo Svolo de l Anzolo, una specie di esercizio di equilibrio, per cui un acrobata doveva scendere agilmente su una corda tesa dall altezza della cella del campanile fino a una barca in Bacino San Marco o fino al Loggiato di Palazzo Ducale, dove c era il Doge con i suoi consiglieri ad ammirare lo spettacolo. Si può salire fino alla cella del campanile per ammirare uno spettacolo meraviglioso: Venezia, la sua laguna e le sue isole viste dall alto. Nel passato il campanile fu un importante punto di osservazione del mare, della laguna e anche del cielo: Galileo Galilei nel 1609 presentò proprio in questa sede il funzionamento del suo cannocchiale o telescopio CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

48 DUE COLONNE DE MARCO E TODARO Nel 1100 la zona della Piazzetta de San Marco fu interrata e sulla riva di Molo San Marco furono innalzate le due Colonne de Marco e Todaro, portate in quel periodo dall Oriente. Si racconta che in origine le colonne erano tre, ma che una di queste, durante lo sbarco, cadde in acqua e non venne più ritrovata. Chi riuscì a sollevare le due pesantissime colonne monolitiche in granito fu un geniale costruttore, Nicolò Barattieri. Il Barattieri, già all opera sul primo Ponte de Rialto in legno, riuscì, con grande inventiva, ad alzare le colonne e a posizionarle così come le vediamo ancor oggi. Per questa sua impresa, il governo di Venezia concesse al Barattieri l unica licenza autorizzata per il gioco d azzardo pubblico, assolutamente proibito in tutta la città, ma fattibile solo tra queste due colonne. Tra le colonne veniva sistemato anche il palco per le esecuzioni capitali. Le due colonne di granito rosso scuro posano su basi a gradini, decorate agli angoli da sculture veneto-bizantine del 1100, raffiguranti i mestieri; in alto sono sormontate da capitelli sempre veneto-bizantini della stessa epoca. Sulla colonna più vicina a Palazzo Ducale si vede il Leone de San Marco; è una scultura in bronzo, ritenuta forse una chimera, animale o mostro mitologico con parti del corpo di animali diversi. Sulla colonna di destra, guardando verso il ba- Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

49 cino San Marco, poggia la scultura di Todaro, San Teodoro, Santo Patrono della città prima dell arrivo a Venezia delle spoglie di San Marco; oggi la statua sulla colonna è una copia dell originale che è conservato nel Palazzo Ducale per il cattivo stato di conservazione CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

50 LIBRERIA SANSOVINIANA Nella Piazzetta San Marco, guardando verso l Isola di San Giorgio, sulla destra si trova la Libreria Sansoviniana, così chiamata perché il suo ideatore fu Jacopo Sansovino. Nel corso del 1500 i Procuratori di San Marco decisero di costruire un nuovo edificio coperto da un tetto a volta, al cui interno si dovevano custodire i codici antichi di provenienza greca e latina e i libri fino ad allora stampati a Venezia. Iniziati i lavori nel 1537, nel 1545, quando ormai l attività era a buon punto, gran parte del tetto crollò e il Sansovino, ritenuto da tutti il responsabile del disastro, finì in prigione. Poco dopo fu liberato e riprese i lavori, pagando il tetto a proprie spese e costruendolo, questa volta, piano e non più a volta, perchè più resistente. Nel 1554 era già costruita la prima parte dell edificio; i lavori, dopo la morte di Jacopo Sansovino, si interruppero e ripresero nel 1583 sotto la direzione di Vincenzo Scamozzi, proseguendo fino al 1588, senza modificare il progetto dell architetto. La Libreria presenta un lungo porticato al piano terreno, sormontato da un loggiato; sopra ancora si stende un fregio decorato con motivi di frutta e di fiori; si vede poi una balaustrata arricchita agli angoli da tre obelischi e da varie statue del Lungo il porticato si trova il portale, cioè l ingresso d onore alla Libreria Sansoviniana, ornato ai lati dalle due grandi Cariatidi, opere di Alessandro Vittoria, scultore italiano vissuto nel Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

51 Al piano superiore si trova la Libreria Sansoviniana, composta da un antisala e dal famoso Salone Dorato; qui si trova e si ammira la tela con la Sapienza di Tiziano Vecellio. Questa sala, pensata inizialmente come aula per tenere incontri di filosofia, alla fine del 1500 venne trasformata in museo per conservare le tante collezioni di antichità e i preziosi manoscritti greci e latini, donati nel tempo alla Serenissima. Questa raccolta oggi è conservata nel museo Archeologico. Il soffitto della sala è tutto dorato con opere di pittori del tempo, ognuno dei quali eseguì una fila di tre comparti; Paolo Veronese lasciò Il Canto, La Musica e L Onore. Nel 1812 la Libreria Sansoviniana venne occupata da Napoleone e trasformata in Reggia. La biblioteca fu trasferita nel Palazzo Ducale e nel 1905 passò nel palazzo della Zecca; nel 1929 la biblioteca ritornò nella sede originaria presso la Libreria Sansoviniana. Alle pareti della sala vi sono dei dipinti, che ritraggono antichi filosofi, di Paolo Veronese e di Jacopo Tintoretto. Ai lati della sala vi sono diversi tavoloni; nelle vetrine sopra di essi si conservano codici molto antichi e molto preziosi CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

52 LOGGETTA DEL CAMPANILE Alla base del Campanile de San Marco sorge la Loggetta, ricostruita a metà del 1500 su progetto di Jacopo Sansovino. Dal 1569 gli Arsenalotti, persone di fiducia del Doge, avevano qui il posto di guardia e controllavano l ordine pubblico nella Piazza durante le riunioni del Maggior Consiglio. Andata distrutta nel luglio del 1902, in seguito al crollo del campanile, la Loggetta nel 1912 fu ricostruita quasi per intero con il materiale originario, arricchendola con decorazioni in marmo. Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

53 MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE Il Museo Archeologico Nazionale si trova nel sestiere di San Marco nell omonima e famosa piazza veneziana. Nelle sale del museo ha trovato sede un importante raccolta di sculture antiche, fra le quali si riconoscono anche alcuni originali greci; si trovano inoltre ceramiche, bronzi, monete e antichità egizie e assiro-babilonesi. La prima raccolta di opere d arte fu donata alla Serenissima dal Cardinale Domenico Grimani nel 1523, a cui si aggiunse quella di suo nipote Giovanni Grimani nel 1586; in questa ultima collezione vi erano anche molti marmi antichi, tra cui alcuni pezzi originali greci. Per dare una rispettosa sistemazione a tutte le opere da esporre, l Antisala della Libreria Sansoviniana fu trasformata in Galleria dall architetto Sansovino (1500) e i lavori furono completati poi da Vincenzo Scamozzi ( ). Nel corso dei secoli successivi i pezzi da esporre aumentarono così notevolmente di numero che si rese necessaria una nuova sistemazione, occupando anche alcune sale delle Procuratie Nuove, affacciate anch esse in Piazza San Marco e attigue alla Libreria Sansoviniana. Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

54 MUSEO CORRER Il Museo Correr si trova nel sestiere di San Marco nei pressi dell omonima e famosa piazza veneziana. Il museo nacque dalla raccolta che Teodoro Correr donò alla Repubblica Serenissima nel 1830; si ampliò poi grazie ad altre donazioni e a vari lasciti di famiglie veneziane. Questo museo nelle sue ampie sale offre al turista un bellissimo itinerario per scoprire la storia, la civiltà e l arte di Venezia. L itinerario all interno del museo inizia nelle sale dell Ala Napoleonica per proseguire e svolgersi poi nelle sale delle Procuratie Nuove. Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

55 MUSEO MARCIANO Il Museo Marciano si trova nel sestiere di San Marco all interno dell omonima Basilica. Al Museo Marciano si accede attraverso lo stesso ingresso delle gallerie, a lato del portale maggiore. Dopo lunghi lavori di restauro e ampliamento, il museo è stato riaperto nel 1961, estendendosi con nuovi locali verso la Piazzetta. Il Museo Marciano raccoglie oggetti riguardanti la storia della Basilica di San Marco e varie opere d arte, arazzi, tappeti e pitture di grande interesse. Sono conservati nei locali del museo anche i quattro famosi cavalli di bronzo dorato, chiamati la Quadriga, l unica pervenuta dall antichità, che però nel tempo ha subito diversi danni. I cavalli sono forse giunti a Venezia da Costantinopoli intorno al 1204, subito dopo la sua conquista durante la quarta Crociata; secondo gli studiosi questi cavalli stavano sopra la torre dell ippodromo della città bizantina in posizione centrale e visibili da tutti. La presenza della quadriga a Venezia viene documentata per la prima volta dal mosaico sopra il portale di Sant Alipio, quello più a sinistra, guardando la facciata principale, risalente circa al Nel 1797, per opera e volere di Napoleone, la Quadriga abbandonò la Basilica de San Marco per essere trasferita a Parigi; Antonio Canova, dopo la caduta di Bonaparte, la recuperò e la trasportò in Italia e nel 1815 Francesco I d Austria, re di Venezia, la restituì alla facciata della Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

56 Basilica de San Marco. Ma l opera subì nel tempo vari danni, perciò venne trasferita all Arsenale per un restauro. Riportata sulla facciata, fu calata ancora due volte dalla Loggia, durante le due guerre mondiali. Dopo un accurato restauro, negli anni sessanta si decise che, per una migliore conservazione, era opportuno collocarla negli ambienti del Museo Marciano, dove risiede attualmente, e collocarne all esterno una copia CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

57 PALAZZO DE LE PRIGIONI Il Palazzo de le Prigioni si trova nel sestiere di Castello ai piedi del Ponte de la Paglia. Il Palazzo de le Prigioni fu iniziato a costruire da Giovanni Antonio Rusconi nel 1563; l opera fu continuata dall architetto Antonio da Ponte nel 1589 e fu ultimata da Antonio e Tommaso Contino nel 1614 circa. La facciata è in pietra d Istria e presenta un porticato terreno aperto e sopra un primo piano. L edificio è collegato al Palazzo Ducale dal Ponte dei Sospiri e fu costruito per avere nuove carceri: le nuove prigioni, dette i camerotti, erano più grandi, areate e illuminate di quelle di Palazzo Ducale; ogni cella era comunque rivestita da tavole di legno, inchiodate sulle pareti, sulla volta e sul pavimento. I prigionieri, rispetto alle celle di Palazzo Ducale, nelle prigioni nuove avevano migliori condizioni di vita. Il palazzo, nelle sale rivolte sul lato verso Riva degli Schiavoni, ospitava una delle magistrature più antiche di Venezia, creata a metà del 1200: I Signori di Notte al Criminal.Il compito di questa magistratura era di sorvegliare e giudicare il comportamento dei cittadini, specialmente durante le ore notturne. Dalla caduta della Repubblica queste stanze furono utilizzate anche per scopi diversi; qui furono portati Nicolò Tommaseo e Daniele Manin, due veneziani, accusati dagli austriaci di organizzare la liberazione della patria; nel 1848 i due furono liberati dal popolo e vennero scelti per formare il governo provvisorio di Venezia. Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

58 PALAZZO DUCALE Il Palazzo Ducale si trova nel sestiere di San Marco, affacciato sulla Piazzetta e sul Bacino San Marco. Il palazzo rappresenta la gloria, la ricchezza e la potenza che Venezia ha espresso in secoli di storia. Fu sede del Governo e delle più importanti magistrature, dimora del Doge, Archivio pubblico e anche Palazzo di Giustizia ed attraverso i secoli subì molti cambiamenti. Nell 810 d. C. il governo della città si spostò da Malamocco alla zona di Rivoaltus,l odierna zona intorno a Rialto, e proprio qui si iniziò a costruire un grande castello fortificato; era protetto da mura merlate, aveva un fossato intorno, ponti levatoi e torri agli angoli, una delle quali forse coincidente con l edificio che si vede a destra dell entrata della Basilica de San Marco. Danneggiato nel corso dei secoli da vari incendi, nel 1340 si iniziò a costruire il palazzo così come è giunto fino a noi; i lavori durarono più di un ventennio e furono impiegati numerosi artisti. Il palazzo è il miglior esempio di architettura gotica fiorita presente a Venezia e fu modello per altre costruzioni realizzate in quel tempo. Di solito negli edifici di stile gotico, la parte più piena, e perciò più pesante, sta in basso, invece nei piani superiori ci sono più finestre e aperture; nel Palazzo Ducale questo schema è invertito: segue lo schema delle case veneziane, di ispirazione orientale-bizantina, che si ritrova ad esempio nei fondachi, in dialetto Fonteghi, cioè magazzini. Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

59 Nel piano inferiore del palazzo c è un porticato, nel primo piano c è un loggiato aperto, caratterizzato da arcate con l arco trilobato e sopra dei fiori a quattro lobi, e all ultimo piano invece la parte è piena, coronata in alto dalla tipica merlatura gotica. L ingresso più importante si trova subito a destra dell entrata della Basilica de San Marco e si chiama Porta della Carta, detta così perché vicino si trovavano gli Archivi di Stato. E l opera più famosa dei veneziani Bon, padre e figlio, costruita tra il 1438 e il 1441; in origine era dipinta in azzurro e oro. In alto al centro si trova il Leone de San Marco con inginocchiato davanti il doge Foscari, il Doge sotto il quale fu realizzata la porta; al di sopra ci sono il busto di San Marco e in alto la Giustizia, con in mano la spada e la bilancia. Oltrepassata la Porta della Carta, si entra all interno del palazzo attraversando un ampio porticato, detto Porticato Foscari. Il porticato dà su un cortile che è circondato da ogni lato da loggiati e portici differenti, perché costruiti in epoche diverse, e al cui centro sorgono due belle vere da pozzo. Sul fondo del cortile si ammira la Scala dei Giganti; antico ingresso d onore, è un capolavoro costruito alla fine del 1400 su progetto di Antonio Rizzo. In cima a essa, tra le due statue di Mercurio e di Nettuno, simboli della potenza di Venezia in terra e in mare, opera di Jacopo Sansovino, risalente alla metà del 1500, avveniva l incoronazione ducale: il Doge, giurata fedeltà allo Stato, accoglieva una piccola cuffia bianca, dono delle 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

60 monache del convento de San Zaccaria, e il prezioso corno ducale, ornato da pietre preziose. Per salire al loggiato del primo piano si sale la Scala dei Censori e si prosegue verso destra. Si trova poco dopo la Scala d Oro, detta così per le decorazioni in stucco bianco e foglia d oro zecchino, eseguite dallo scultore Alessandro Vittoria nel 1557; la scala fu iniziata su progetto dell architetto Jacopo Sansovino nel 1555 e ultimata da Antonio Abbondi, detto lo Scarpagnino, nel Ai lati si trovano due gruppi marmorei della metà del 1500: Ercole che uccide l Idra e Atlante che sostiene il Mondo. Questa era la scala d onore, attraverso la quale si raggiungevano l appartamento del Doge e le altre stanze del piano nobile. Il Doge, dal latino dux, ossia comandante, veniva eletto a vita tra i membri anziani delle famiglie patrizie veneziane. Era il maggior rappresentante della Repubblica, ma non il capo assoluto, perché non comandava da solo; a fianco a sé aveva molti consiglieri che lo accompagnavano e lo sostenevano sempre nella guida della città. La prima sala che si incontra è la Sala degli Scarlatti, così chiamata per il colore rosso delle toghe dei magistrati, che qui aspettavano il Doge per seguirlo nelle cerimonie. Poi c è la Sala dello Scudo, dove si teneva esposto lo scudo con l arma del Doge in carica; nello scudo che si trova ancora nella sala si riconosce lo stemma dell ultimo doge decaduto nel 1797, al cadere della Repubblica CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

61 Segue la Sala Grimani, detta così per lo stemma Grimani, che si riconosce nel mezzo del soffitto ligneo. Su una parete è esposto un dipinto di Vittore Carpaccio, vissuto tra il 1400 e il 1500, detto Il Leone andante, simbolo di Venezia; è raffigurato con le zampe anteriori poggiate sulla terra e quelle posteriori immerse nell acqua, a simboleggiare che la Serenissima era potente sia sulla terra che sul mare. Si passa poi alla Sala Erizzo, così detta per lo stemma del doge Francesco Erizzo, e poi alla Sala degli Stucchi o Priuli, così chiamata per lo stemma del doge Lorenzo Priuli, posto sul camino, e per le decorazioni a stucco che rivestono la volta. Si arriva, quindi, alla Sala dei Filosofi sulle cui pareti un tempo c erano esposte dodici tele con figure di filosofi, che poi sono state sostituite. Sulla destra c è una porticina che dà accesso a una piccola scala che sale ai piani superiori. Questa porta consentiva al Doge di raggiungere più velocemente il secondo piano. Sopra la porta si ammira l affresco di Tiziano Vecellio, pittore vissuto tra il 1400 e il 1500, intitolato San Cristoforo : raffigura San Cristoforo che attraversa un fiume tenendo sulle spalle Gesù Bambino. Si passa, infine, per la Sala degli Scudieri per raggiungere il pianerottolo della Scala d Oro: salita un altra rampa di scale, si accede al secondo piano nella stanza detta Atrio Quadrato. L Atrio Quadrato, in origine, era stato abbellito da quattro tele di Jacopo Tintoretto, pittore vis CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

62 suto nel Sul soffitto ligneo, intagliato e dorato, si vede il dipinto del Tintoretto, che raffigura Il doge Girolamo Priuli ornato con i simboli della Giustizia e della Pace. Dall Atrio si passa alla Sala delle Quattro Porte che si estende per l intera larghezza del Palazzo: alcune finestre danno sul cortile interno, altre sul Rio de la Canonica. Un tempo il Collegio, la sala in cui si radunava la Signoria, aveva la sede proprio qui; poi, dopo il grande incendio del 1574, la stanza divenne l anticamera d onore, perciò qui si fermavano i personaggi importanti che dovevano incontrare il Doge. Le quattro porte furono probabilmente eseguite su disegno di Andrea Palladio, architetto vissuto nel Tra le decorazioni alle pareti si trova la lunetta con Nettuno offre a Venezia i frutti del mare, capolavoro di Giovan Battista Tiepolo del 1700: la città di Venezia è raffigurata come una dama con la corona, lo scettro e un mantello di ermellino e con accanto un leone. Si attraversa poi la Sala dell Anticollegio, decorata anch essa con marmi, stucchi e affreschi. Il soffitto, eseguito tra il 1576 e il 1577 su disegno di Andrea Palladio (1500), accoglie un dipinto di Paolo Veronese (1700), detto Venezia in atto di conferir ricompense ed onori ; sulle pareti sono collocate le quattro tele, realizzate nel 1578 da Jacopo Tintoretto per l Atrio Quadrato. La Sala del Collegio, realizzata anch essa su progetto di Palladio, accoglieva sul tribunale la Signoria, formata dal Doge al centro, i sei consiglieri, i Savi, i capi del Consiglio dei Dieci e il Cancellier Grande ai lati, che formavano appun CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

63 to il Collegio, una delle più alte magistrature della Repubblica; in questo luogo venivano ricevuti e ascoltati gli ambasciatori stranieri e tutti i patrizi che rientravano a Venezia dopo una importante missione. Il ciclo di pitture che orna il soffitto è un capolavoro di Paolo Veronese, realizzato intorno al 1577; anche alle pareti si vedono opere del Veronese, ma anche del Tintoretto. Si passa poi nella Sala del Senato, chiamata anche dei Pregadi, visto che in origine i membri di questa magistratura venivano pregati dal Doge a raggiungerlo e a partecipare alle riunioni; all inizio i partecipanti erano circa sessanta, ma poi il numero aumentò fino a trecento. Anche questa sala fu rovinata dall incendio del 1574 e in seguito restaurata; sia sul soffitto che sulle pareti vi sono tanti dipinti di artisti famosi del tempo, come Jacopo Palma il Giovane, vissuto tra il 1500 e il Riattraversata la Sala del Senato e la Sala delle Quattro Porte, si giunge alla Sala del Consiglio dei Dieci, in cui si riuniva una delle più importanti magistrature dello Stato. Creato nel 1319 per garantire la sicurezza dello stato, il Consiglio dei Dieci era formato da dieci membri eletti ogni anno dal Doge e dai suoi sei consiglieri. La sala fu decorata nella metà del 1500 circa da Paolo Veronese e da suoi aiuti. Nel soffitto celebri sono i dipinti della seconda metà del 1500, come il Vecchio orientale con turbante e giovane donna e Giunone offre, fra gemme e doni, il corno ducale a Venezia. Si passa poi alla Sala della Bussola, che era 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

64 l anticamera della Sala del Consiglio dei Dieci; qui si fermavano e aspettavano tutte le persone che dovevano essere giudicate dal Consiglio dei Dieci; a destra della porta si trova la Bocca di Leone che ogni magistratura aveva per ricevere le denunce segrete. Dalla Sala della Bussola si accede nella Stanza dei Tre Capi del Consiglio dei Dieci, magistrati scelti a turno fra i membri del Consiglio dei Dieci, che avevano il compito di convocare tutte le riunioni del Consiglio. Dalla porticina a sinistra vicino alle finestre si passa alla Sala degli Inquisitori di Stato, un tribunale, formato da tre membri, che trattava gli affari inerenti la difesa dello stato. Con la caduta della Repubblica, nel 1797, la stanza fu spogliata di ogni ornamento; sono tornati alla collocazione originaria i due quadri del soffitto, il Ritorno del figliol prodigo e le Quattro virtù, opere del Tintoretto. Una serie di strette scalette collegava questa sala alla Camera del Tormento e alle Prigioni: i Piombi, posti sotto il tetto di piombo del palazzo, le Nuove prigioni, oltre il Ponte dei Sospiri, e i Pozzi, posti al piano terreno dello stesso edificio. Per un altra scala interna si passa alle Sale d Armi del Consiglio dei Dieci; oltre alle armi usate per la difesa dello Stato, venivano custoditi cimeli di guerra, opere d arte e doni portati o inviati da autorità straniere. Con la fine della Serenissima gran parte delle armi fu dispersa; la parte salvata fu raccolta e trasportata per un periodo al museo dell Arsenale e poi ricollocata nell antica sede CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

65 Al piano superiore si trova la Sala del Gattamelata o del Re di Francia, così chiamata dal nome del condottiero che combattè per la Repubblica; qui si vedono due armature: quella sulla parete di fondo è l armatura di Enrico IV, re di Francia, inviata a Venezia in dono nel 1604, l altra, a destra, è forse quella appartenuta allo stesso Gattamelata. Poi si entra nella Sala del Morosini, dedicata al grande ammiraglio veneziano Francesco Morosini, il quale, dopo aver conquistato il Peloponneso nel 1699, diventò Doge. Il suo busto in bronzo è circondato da spade, elmi, scudi, balestre e pistole. In fondo c è la Sala delle armi rare, dove si conservano altre armi. Tornando nella Sala del Gattamelata, si passa nel Vestibolo e poi sul pianerottolo della Scala dei Censori: si scende la prima rampa e si ritorna al piano inferiore, dove si trovano le sale dell Appartamento del Doge (già visitate) e altre bellissime sale, tra cui la Sala del Maggior Consiglio, la Sala della Quarantia Civil Nuova e la Sala dello Scrutinio. Girando a sinistra, si entra nel Liagò, la stanza di passaggio per accedere alla Sala del Maggior Consiglio, dove si ritrovavano i patrizi veneziani durante le pause delle riunioni. Per la porta a sinistra del Liagò si passa alla Sala della Quarantia Civil Vecchia; il termine Quarantia indica una delle più importanti magistrature veneziane, composta da quaranta membri a cui spettava il giudizio delle cause criminali e civili. La decorazione della sala, che oggi si può vedere, risale al CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

66 La sala successiva si chiama Sala dell Armamento o del Guariento ed era usata come deposito delle munizioni e delle armi della Sala d armi del Consiglio dei Dieci. Sono conservati i resti dell affresco il Paradiso del Guariento, pittore trecentesco di Padova, realizzato tra il 1365 e il Tornati nel Liagò, si entra nella Sala del Maggior Consiglio, che ospitava la massima magistratura della città di Venezia. Il Maggior Consiglio aveva il diritto di legiferare ed eleggeva tutte le alte cariche dello Stato. I magistrati più importanti sedevano sul tribunale attorno al Doge, invece gli altri trovavano posto sui sedili disposti nella sala uno contro l altro. Il Maggior Consiglio era costituito quasi esclusivamente di soli nobili e ognuno doveva aver compiuto i venticinque anni di età; il numero di partecipanti arrivò anche a milleseicento. Questa grandiosa e bellissima sala fu utilizzata anche per feste pubbliche e solenni cerimonie. Prima dell incendio del 1577 la sala aveva una decorazione diversa: sopra il tribunale c era l affresco il Paradiso del padovano Guariento, i cui resti sono ora nella sala prima nominata. Ricostruita da Antonio da Ponte fra il 1578 e il 1585, la sala fu nuovamente decorata dai più importanti pittori del tempo, come Jacopo Tintoretto e Paolo Veronese. Il soffitto è rivestito tutto d oro e da decorazioni; verso il tribunale si vede nell ovale L Apoteosi di Venezia, uno dei capolavori di Paolo Veronese: Venezia, come bella signora, seduta tra le nuvole sta per ricevere la corona regale. Nel centro c è un dipinto di Tintoretto, Venezia regi CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

67 na, in atto di porgere al doge Nicolò da Ponte un ramo di ulivo. Sotto il soffitto, lungo le tre pareti della sala, corre un fregio in cui sono rappresentati i ritratti dei primi ventisei Dogi; la serie inizia con il nono Doge, eletto nell 804, ma autore dello spostamento della sede del governo da Malamocco a Rialto e perciò considerato il primo Doge di Venezia; la serie nella sala termina con il ritratto di Francesco Venier, ma continua nella Sala dello Scrutinio. Al posto del ritratto del doge Marin Faliero, giustiziato nel 1355 per essere andato contro la Repubblica, fu posto un drappo nero. Dietro il tribunale c è la più grande tela al mondo: il Paradiso, misura sette metri di altezza e ventiquattro metri di larghezza; fu dipinta in circa due anni di lavoro da Jacopo Tintoretto e dai suoi aiutanti e terminata nel Nella tela del Paradiso Jacopo Tintoretto colloca nell universo, dominato dalla luce, la Vergine e il Salvatore, attorniati dagli Angeli, dai Santi e dai Beati. Per l ultima porta accanto alle finestre si accede alla Sala della Quarantia Civil Nuova, sede della magistratura istituita nel 1492, formata da quaranta membri che giudicavano le liti civili che avvenivano in terraferma. Attraverso la porta di fronte si accede alla Sala dello Scrutinio, dove avvenivano gli scrutini delle votazioni del Maggior Consiglio per l elezione del Doge. Sotto il soffitto continua il fregio con i ritratti degli ultimi quarantadue Dogi: dal doge Lorenzo Priuli al doge Ludovico Manin, ultimo Doge di Venezia, decaduto nel 1797; i primi sette ritratti 2013 CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com - 1

68 sono opera di Jacopo Tintoretto. Sulla parete di fondo, opposta al tribunale, c è il portale di mezzo che porta allo scalone dello Scrutinio. Per esso si scende in cortile ed è incorniciato dall Arco Trionfale eretto in onore di Francesco Morosini per le vittorie ottenute da Venezia sui Turchi. Le pareti laterali sono decorate da dipinti con scene di battaglie navali e terrestri vinte dai veneziani; si vede l opera di Jacopo Tintoretto Vittoria dell esercito veneziano contro gli Ungheresi per la conquista di Zara o la tela con la Battaglia di Lepanto di Andrea Vicentino, pittore vissuto tra il 1500 e il Attraverso l Arco Trionfale dalla Sala dello Scrutinio si scende lo Scalone dello Scrutinio fino al piano inferiore, dove si trovano le Logge. Tornando indietro, si passa alle logge interne; salite le due rampe della Scala dei Censori si ritorna alle sale dell Appartamento del Doge e si percorre il lungo corridoio; a destra, dopo alcune sale, si scende e si arriva attraverso un passaggio al Ponte dei Sospiri e alle Prigioni Nuove. Il Ponte dei Sospiri, realizzato dall architetto Contino nel 1600, all interno ha un doppio passaggio parallelo: il primo collega Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove, edificio del 1600, e dalle finestrelle la vista spazia sul Rio sottostante fino al Ponte de la Canonica; il secondo passaggio, dalle cui aperture la vista spazia sul Bacino San Marco e sull isola di San Giorgio, conduce dalle Prigioni Nuove alle prigioni vecchie. Le Prigioni Vecchie erano chiamate anche Pozzi : poste al piano terreno di Palazzo Ducale, erano molto umide e spesso invase dall acqua, ma mai sotto il suo livello CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com

69 Le diciotto piccole celle, buie e con basse porte di legno, erano rivestite con tavole di legno e avevano all interno un tavolato come giaciglio; sulle pareti si possono ancora vedere nomi, scritte e disegni dei prigionieri, risalenti al Esistevano anche delle celle sotto la soffitta di palazzo Ducale, dette Piombi, proprio perché si trovano sotto le lastre di piombo che ricoprono il tetto. Tornati all interno di Palazzo Ducale si arriva e si percorre il Loggiato verso destra, scendendo poi per la Scala dei Senatori fino al Cortile dei Senatori; questo cortile si chiama così forse per l usanza dei senatori di fermarsi qui prima di entrare nel palazzo. Si arriva poi all Arco Foscari, un passaggio esterno decorato da guglie e pinnacoli; da questo punto si prosegue fino alla porta della Carta e poi in Piazza San Marco. All esterno, osservando le colonne del loggiato sul lato verso la Piazzetta, si vedono due colonne di diverso colore: secondo la tradizione qui venivano lette le sentenze capitali; ma al condannato, si racconta, veniva data un ultima possibilità per salvarsi: sul porticato al piano terreno, dal lato del Molo, c è una colonna che poggia su un basamento più stretto, perché consumato dai continui passaggi: se il condannato fosse riuscito a girare attorno alla colonna senza cadere dal basamento, sarebbe stato graziato. Le sentenze venivano eseguite nella Piazzetta, tra le Due colonne de Marco e Todaro, in modo che il condannato legato fosse rivolto verso la Torre de l Orologio CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com - 1

70 PIAZZA SAN MARCO Piazza San Marco si trova nel sestiere di San Marco. Tutte le piazze di Venezia si chiamano campi, solo San Marco, proprio per conservarle la sua unicità, si chiamò e si chiama Piazza. Piazza San Marco fu nel passato il centro della vita politica, religiosa e civile della città e lo dimostra la presenza, tutto attorno, di edifici legati alla Repubblica di Venezia: le Procuratie Vecchie, le Procuratie Nuove, l Ala Napoleonica, la Torre de l Orologio, il Campanile de San Marco, la Loggetta, le due Piazzette, quella dei Leoni e quella de San Marco, le Due Colonne de Marco e Todaro, la Libreria Sansoviniana, la Zecca, il Molo, la Basilica de San Marco e il Palazzo Ducale con il Ponte dei Sospiri e il Palazzo de le Prigioni. Quando nell 810 il doge Agnello Partecipazio spostò da Malamocco in questa zona la sede del governo, la piazza era molto più piccola: la piazza si estendeva tra la facciata della Chiesa de San Marco, all epoca la cappella privata del Doge, e un canale ora interrato, detto Rio Batario, che forse scorreva nel mezzo della Piazza. Il terreno di questa zona era molto più duro di quello delle zone circostanti e tutto ricoperto di erba: era un gran frutteto e vigneto, un brolo in veneziano, cioè un orto. C era anche il campanile, molto più basso rispetto all odierno, e a forma di torre. La stessa laguna si avvicinava di più, occupando molto più spazio dell odierna Piazzetta; l acqua arrivava fino al Castello del Doge, che all inizio era una vera e propria fortezza con tanto di ponti levatoi, torrioni, fossati e mura merlate. Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

71 Con il passare del tempo e con l accresciuta potenza commerciale, i Veneziani iniziarono a trasformare la loro piazza, dandole un aspetto sempre più fastoso e ricco. Interessante è la tela di Gentile Bellini, pittore vissuto tra il 1400 e il 1500, chiamata Processione della Croce in Piazza San Marco, che raffigura la processione svolta il 25 aprile del 1496, in occasione della festa del patrono di Venezia; la tela è come una fotografia della Venezia di quel tempo e ciò che colpisce è che la città ha ormai già cambiato radicalmente il suo aspetto: appare come la vediamo noi oggi CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

72 PIAZZETTA DEI LEONI CON IL PALAZZO PATRIARCALE La Piazzetta dei Leoni è una piccola piazza, si trova nel sestiere di San Marco e si apre a lato della Basilica de San Marco dalla parte della Torre de l Orologio. Come in altri campi di Venezia, vedi Campo de San Trovaso alle Zattere o Campo San Beneto, la Piazzetta dei Leoni è caratterizzata da una parte centrale sopraelevata, perché al di sotto si erano sistemati dei cassoni pieni di sabbia e argilla per depurare l acqua piovana, che veniva poi presa al pozzo. Sui lati di questo rialzo centrale ci sono piccole scalinate e si notano due leoni accovacciati, i due Leoncini di marmo rosa, posti qui nel 1722, da cui la Piazzetta ha preso il nome. Al centro si trova una vera da pozzo, unico pozzo pubblico di questa zona, detta Area Marciana. Talvolta viene detta anche Piazzetta de San Basso per la presenza dell omonima chiesa che sorge sulla sinistra, chiusa però dal La facciata con colonne e fregi è molto ricca di elementi decorativi ed è di Baldassare Longhena, architetto vissuto nel Sullo sfondo della Piazzetta si trova il Palazzo Patriarcale, edificio in stile neoclassico; il Patriarca trasferì da San Pietro de Castello a qui la propria sede nella prima metà del 1800, quando la Basilica de San Marco diventò sede episcopale della città. Oggi è la sede della curia diocesana del Patriarcato di Venezia. Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

73 Davanti alla Basilica de San Marco si alzano i tre pili in bronzo sui quali pennoni, alberi di antiche navi, una volta si innalzavano i gonfaloni di Venezia. Oggi, in occasione di importanti feste, nel centro si alza la vecchia bandiera di San Marco, a code, rossa e oro CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

74 PIAZZETTA SAN MARCO La Piazzetta San Marco si trova nel sestiere di San Marco; si estende tra il Palazzo Ducale e la Libreria Sansoviniana affacciandosi su Bacino San Marco. Un tempo, probabilmente, la laguna si avvicinava molto di più rispetto a oggi, arrivando fino al campanile e a fianco della Basilica de San Marco, creando in questa zona una specie di darsena o piccolo porto. Nel 1100, per l accresciuta potenza commerciale e politica della Repubblica, i Veneziani decisero di ingrandire Piazza San Marco e trasformare il castello del Doge in Palazzo Ducale. Tra il 1172 ed il 1178 fu interrato Rio Batario e, ottenuta dalle monache benedettine di San Zaccaria la proprietà di parte del loro brolo, cioè orto, anche questa parte di piazza fu interrata. Sulla riva furono innalzate le Due Colonne de Marco e Todaro, che furono portate dall Oriente intorno al Si racconta che in origine le colonne erano tre, ma una di queste, durante lo sbarco, cadde in acqua e non fu più ritrovata. Chi riuscì a sollevare le due pesantissime colonne monolitiche in granito fu un geniale costruttore, Nicolò Barattieri. Il Barattieri, già all opera sul primo Ponte de Rialto in legno, riuscì ad alzare le colonne e a posizionarle così come le vediamo ancora oggi. Per questa sua impresa, il governo di Venezia concesse al Barattieri l unica licenza autorizzata Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

75 per il gioco d azzardo pubblico assolutamente proibito in tutta la città, ma fattibile solo nella zona tra le due colonne. Tra le colonne veniva sistemato anche il palco per le esecuzioni capitali. Le due colonne monolitiche di granito rosso scuro posano su basi a gradini, decorate agli angoli da sculture veneto-bizantine del 1100, raffiguranti i mestieri; in alto le colonne sono sormontate da capitelli veneto-bizantini della stessa epoca. Sulla colonna più vicina a Palazzo Ducale si vede il Leone de San Marco; è una scultura in bronzo, ritenuta forse una chimera, animale o mostro mitologico con parti del corpo di animali diversi. Sulla colonna di destra, guardando verso il bacino San Marco, poggia la scultura di Todaro, San Teodoro, Santo Patrono della città prima dell arrivo a Venezia delle spoglie di San Marco; oggi la statua sulla colonna è una copia dell originale che è conservato nel Palazzo Ducale per il cattivo stato di conservazione CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

76 PONTE DEI SOSPIRI Il Ponte dei Sospiri sta tra il sestiere di San Marco e il sestiere di Castello. Il Ponte dei Sospiri è uno tra i ponti più famosi e conosciuti della città. Fu realizzato agli inizi del 1600 in stile barocco dall architetto Antonio Contino e venne utilizzata, come materiale da costruzione, la pietra d Istria, una pietra naturale bianca assai chiara e molto usata a Venezia per decorare interni ed esterni, ricavata dalle rocce dell Istria, territorio che un tempo appartenente alla Repubblica Serenissima di Venezia. Il nome del ponte forse deriva dai sospiri che i condannati emettevano passando dalle prigioni agli uffici degli Inquisitori di Stato per essere giudicati: a Venezia, sotto il Doge, un condannato non riceveva più la libertà; perciò, percorrendo il ponte, attraverso le sue finestrelle, i prigionieri potevano vedere per l ultima volta il mondo esterno. Caratteristico di questo ponte è il doppio passaggio parallelo interno: un percorso porta dal Palazzo Ducale al Palazzo de le Prigioni, sede delle prigioni nuove, e la vista spazia sul rio sottostante, detto Rio de la Canonica. Il giro inverso collega il Palazzo de le Prigioni con il Palazzo Ducale, dove si trovavano il tribunale e le vecchie prigioni; dalle finestrelle del ponte si vede il Bacino San Marco con davanti l Isola di San Giorgio. Le vecchie prigioni in Palazzo Ducale erano chiamate Piombi e Pozzi. Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

77 Il nome Piombi deriva dal fatto che queste celle, in numero di sei o sette, si trovano nel sottotetto di Palazzo Ducale, che è ricoperto da lastre di piombo; queste celle erano riservate a prigionieri accusati di pene non gravi o in attesa di giudizio e le condizioni offerte ai condannati erano migliori di quelle dei Pozzi ; in estate però le temperature che si raggiungono, vista la loro locazione, erano elevatissime. I Pozzi sono le celle situate al piano terreno del Palazzo Ducale, ma non sotto il livello dell acqua. In numero di diciotto, queste celle sono buie e hanno piccole e basse porte di legno; sono rivestite con tavole di legno e hanno all interno un tavolato come giaciglio; sulle pareti si possono ancora vedere nomi, scritte e disegni dei prigionieri, risalenti al Esternamente il ponte è ornato da un bassorilievo con la Giustizia e dallo stemma del doge Marino Grimani, che lo volle e lo fece costruire CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

78 PROCURATIE Piazza San Marco ha la forma di trapezio ed è circondata su tre lati da imponenti edifici con portico al piano terra, le Procuratie, dette così perché qui, in origine, abitavano i Procuratori di San Marco, la più alta magistratura della Repubblica, dopo il Doge, formata da nove magistrati. PROCURATIE VECCHIE Dando le spalle alla Basilica de San Marco, sulla destra si vedono le Procuratie Vecchie, così chiamate perché costruite per prime. La costruzione di questo edificio, che si estende per 152 metri dalla Torre de l Orologio fino all Ala Napoleonica, sembra sia dovuta all architetto Mauro Codussi, che la seguì fino al primo porticato entro il 1500; poi, dopo l incendio del 1512, i lavori ripresero e intorno al 1532 Jacopo Sansovino terminò la parte di fondo. Oggi sono occupate da negozi e uffici. PROCURATIE NUOVE Dando le spalle alla Basilica, sulla sinistra si vedono le Procuratie Nuove. Furono costruite alla fine del 1500 da Vincenzo Scamozzi e completate nel secolo successivo da Baldassare Longhena. Qui hanno sede, ai piani superiori, il Museo Correr, il Museo del Risorgimento e il Museo Archeologico Nazionale. Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

79 Alla caduta della Repubblica, Napoleone adibì l edificio a Palazzo Reale. Al piano terreno alla fine del 1600 fu aperta la prima bottega del caffè; presto questi locali si diffusero nella zona e ancora oggi, sotto i portici, si trovano celebri caffetterie, come il settecentesco Caffè Florian. ALA NAPOLEONICA La costruzione odierna dell Ala Nuovissima o Napoleonica risale al 1810, ad opera dell architetto Giuseppe Soli; di stile neoclassico, vengono ripetuti i due ordini di arcate delle Procuratie Nuove, sormontate da un attico con quattordici statue di imperatori romani. Al centro manca una statua: doveva esserci quella di Napoleone, ma questi morì prima di vedere ultimato il progetto. Qui si trova l entrata del museo Correr, la cui visita prosegue anche nelle Procuratie Nuove CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

80 LA TORRE DE L OROLOGIO La Torre de l Orologio si trova nel sestiere di San Marco, nell omonima Piazza. La Torre de l Orologio è un edificio rinascimentale, costruito su progetto di Mauro Codussi e inaugurato agli inizi del 1499, quando era doge Agostino Barbarigo. Tra il 1496 e il 1499 fu eretta la parte mediana, tra il 1500 e il 1506 furono aggiunte le due ali laterali, ad opera forse di Pietro Lombardo e il tutto fu poi restaurato da Giorgio Massari nel 1755 circa. Nella parte inferiore si apre un arcone, che fa accedere alle Mercerie, una delle calli, cioè strade, commerciali più importanti di Venezia. Al di sopra dell arcone si nota il grande quadrante tutto decorato di oro e smalti blu, con indicati le ore, i segni dello zodiaco e le fasi lunari, costruito così per permettere ai marinai di conoscere i movimenti delle maree e i mesi migliori per navigare. Nella parte di mezzo si apre una piccola terrazza semicircolare e dentro una nicchia si vede la Vergine col bambino in rame dorato. Sopra questa scena c è il Leone alato su sfondo blu con stelle oro. Nella parte superiore si apre una terrazza sulla quale si trova la grande campana; contro di essa battono le ore i Mori, due grandi statue in bronzo di colore scuro, moro appunto. Venezia era molto gelosa di questo suo particolarissimo orologio, così tanto che, per impedire ai due orologiai di ripetere opere simili, entrambi furono accecati. Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

81 LA ZECCA La Zecca si trova nel sestiere di San Marco nei pressi dell omonima Piazzetta davanti al Bacino San Marco. Lungo il porticato della Libreria si trova l ingresso dell ex palazzo della Zecca, ora chiamato Biblioteca Nazionale Marciana, costruito da Jacopo Sansovino tra il 1537 e il Un tempo la Zecca, dall arabo sikka, cioè moneta, si trovava nella zona di Rialto a San Bartolomeo e qui, fra l 855 e l 880, si coniarono forse le prime monete in argento. La Zecca nel 1277 si trasferì a San Marco per essere maggiormente controllata dal Maggior Consiglio e dalla metà del 1500 prese sede nel nuovo edificio. Nell antichità la moneta veneziana circolava per tutta Europa e alcune monete, come il famoso zecchino, erano conosciute fino in Estremo Oriente; all inizio del 1400 venivano coniate circa due milioni di monete, tra ducati d oro, cioè zecchini, monete e soldi d argento; l attività della Zecca cessò nel Nel 1905 fu trasferita in questa sede la Biblioteca Nazionale Marciana; il portale d ingresso, di Vincenzo Scamozzi, presenta ai lati due grandi statue, i Telamoni. Le stanze interne, ora usate come deposito di libri, un tempo erano le officine della Zecca; anche il cortile centrale è stato trasformato in sala lettura. La Biblioteca Nazionale Marciana si formò all inizio grazie ai manoscritti greci e latini donati Per inserire la tua pubblicità su camminandoavenezia.com chiama o contattaci via info@camminandoavenezia.com 1

82 alla Serenissima alla fine del XV secolo; nei secoli successivi si arricchì ancora di importanti donazioni. La prima Biblioteca fu collocata all interno della Basilica de San Marco, poi si spostò in una sala all interno di Palazzo Ducale e poi ancora nella sede del Sansovino; la Biblioteca si accrebbe nel corso del 1800 e del 1900 con altre raccolte di libri CSI Srl - Tel info@camminandoavenezia.com -

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