Il ruolo degli ordini monastici della città di Ravenna

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1 Il ruolo degli ordini monastici della città di Ravenna Siti aperti dalle alle Partenza obbligatoria dal mar con Visita guidata di circa 2 ore Ultima partenza visita guidata ore Contributo volontario a partire da: - 3 per gli iscritti FAI - 5 per i non iscritti FAI

2 1- chiostro di santa maria in porto/mar Attorno al 1500 i Canonici Lateranensi iniziarono a costruire un nuovo chiostro in città perché i Veneziani, che dominavano Ravenna, per questioni di sicurezza, vietarono ai religiosi di ricostruire il monastero a Porto Fuori, a lato della basilica di Santa Maria in Porto Fuori. Nonostante le molte vicissitudini e i ripetuti restauri, il chiostro e il fronte del giardino con la loggia - denominata Loggetta Lombardesca - sono per grandezza e qualità una delle migliori architetture veneziane a Ravenna, anche a confronto con altri esempi lagunari. Dell originario complesso edilizio formato da due chiostri e da altri fabbricati con cortili, rimane il chiostro principale iniziato nel 1502, ora sede del MAR - la pinacoteca civica di Ravenna - mentre i portici del piano terreno del chiostro ospitano una collezione permanente di mosaici contemporanei, i cui cartoni sono stati realizzati da artisti di fama universale, quali Marc Chagall, Renato Guttuso, Emilio Vedova e molti altri.

3 2- chiostri della biblioteca classense La Classense deve la sua origine e il suo nome di abbazia e biblioteca ai monaci Camaldolesi che, fuggiti dai luoghi insicuri di Classe, dopo la devastante battaglia di Ravenna del 1512, si rifugiarono all interno delle mura cittadine, dove iniziarono l edificazione della nuova abbazia nei pressi dell ospedale di San Lazzaro. Costruirono il complesso del monastero, che comprende anche la Chiesa di San Romualdo e i due c h i o s t r i. P e r l a m a e s t o s i t à architettonica, per la solennità delle decorazioni scultoree e dei cicli pittorici fra il Cinquecento ed il Settecento divenne la più importante delle abbazie appartenenti all ordine camaldolese. L ordine disponeva della Pineta di Classe, alla quale sono legate molte delle vicende storiche della città. La costruzione del primo chiostro avvenne nel momento in cui i monaci Camaldolesi di Classe giunsero a Ravenna e cominciarono a edificare la grande fabbrica del monastero; mentre il chiostro grande, ampio e luminoso, è stato realizzato fra il 1611 e il 1620 su disegno dell architetto Giulio Morelli.

4 3- giardino rinaldo da concorezzo Questo elegante portico a L, costituito da pilastri con capitelli rinascimentali, di pertinenza della biblioteca Oriani, che delimita due dei lati del Giardino Rinaldo da Concorezzo, arcivescovo di Ravenna ai tempi di Dante, deriva dal Monastero di Santa Maria in Porto ed è stato qui trasferito e ricomposto in occasione della sistemazione della cosiddetta Zona del Silenzio, ovvero della zona che comprende Piazza San Francesco, la Basilica, il Palazzo della Provincia, la Tomba di Dante, il Quadrarco di Braccioforte e i Chiostri Francescani. I lavori di sistemazione dell area ebbero inizio nel 1933 per rendere omaggio, rispetto e devozione alla Tomba di Dante: su progetto dell architetto Giorgio Rosi, in sintonia con le idee di Corrado Ricci, senatore del Regno d Italia e promotore della prima legge che diede un assetto istituzionale alle Antichità ed alle Belle Arti, vennero collocati i portici del monastero di Porto, depositato nei magazzini della sovrintendenza, e si intrapresero altri lavori riguardanti anche il giardino e la cancellata in ferro battuto a completamento dei lati del chiostro, per ridare alla zona le caratteristiche che doveva avere all epoca della sepoltura del Poeta. Nel 2003 il porticato è stato restaurato e chiuso da vetrate, creando così una galleria che viene usata come sala di lettura della biblioteca, ma spesso anche come sede espositiva.

5 4- chiostri francescani L ex edificio conventuale, costruito a partire dal XII secolo, si caratterizza per la presenza di due chiostri contigui il Chiostro Dante o della cisterna e il Chiostro della Cassa o del doppio portico la cui costruzione è ipotizzata rispettivamente nel XVI e nel XV secolo. Definiti da un colonnato a volte a crociera, i due chiostri sono uniti da un corpo centrale a due elevazioni e confinanti ai lati con la stessa basilica di San Francesco e con la sede centrale della Cassa di Risparmio di Ravenna, divenuta proprietaria del complesso all inizio del Novecento. Il restauro del monastero, inaugurato nel 2010, faceva parte di un ampio programma di recupero urbano che prevedeva il complesso francescano come nodo tra la Zona del Silenzio e Largo Firenze. I lavori hanno interessato sia le parti strutturali che quelle funzionali del monumento. Sono stati consolidati le fondazioni e le murature, realizzate nuove strutture per svincolare i solai gravanti sulle volte. Sono stati inoltre ripristinati i manti di copertura e le superfici intonacate, ripuliti i fronti in mattoni e rifatte le pavimentazioni interne ed esterne, mentre sono tornati a splendere gli elementi lapidei.

6 Si ringrazia: Si ringraziano in particolar modo per la loro preziosa collaborazione i ciceroni e i professori delle scuole che hanno curato la visita guidata: scuola secondaria di primo grado guido novello Liceo artistico p. l. nervi e g. severini E il gruppo musicale: orchestra della scuola g. novello