RegioneEmilia-Romagna

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1 RegioneEmilia-Romagna Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna Assemblea legislativa Fascicolo: AL/2017/46659 del 21/09/2017 Direzione generale OGGETTO 5300 Comm. referente I Alla Responsabile del Servizio Affari legislativi e coordinamento Commissioni assembleari Dott.ssa Anna Voltan Sua Sede Si trasmettono le delibere dell'ufficio di Presidenza nn. 70 e 72 del 20 settembre 2017, recante: Esame delle condizioni di ammissibilità della petizione popolare che fa richiesta che il fascicolo sanitario elettronico possa contenere anche la dichiarazione anticipata di trattamento (dat) e la dichiarazione anticipata di volontà (dav) dei cittadini; Esame di ammissibilità della petizione popolare che chiede il divieto di indossare caschi o altri mezzi atti a rendere difficoltoso il riconoscimento delle persone nei luoghi pubblici; per l'iscrizione all'ordine del giorno. Si allegano i testi delle delibere in oggetto. Distinti saluti. Il Direttore generale Leonardo Draghetti LD/amc Viale Aldo Moro, Bologna - Tel. OSI ALDirGen(5)reelone.emilìa-romagna.it PEC ALDirGen(S)postacert.regione.emllia-romaena.it WEB

2 REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi ASSEIVIBLEA LEGISLATIVA X Legislatura Delibera Num. 72 del 20/09/2017 Seduta Num. 21 Questo mercoledì 20. del mese di settembre dell'anno 2017 si è riunito nella residenza di Bologna l'ufficio di Presidenza con la partecipazione dei Consiglieri: 1) Saliera Simonetta 2) Rainieri Fabio 3) Soncini Ottavia 4) Rancan Matteo 5) Torri Yuri 6) Foti Tommaso 7) Pruccoli Giorgio Presidente Vicepresidente Vicepresidente Consigliere Segretario Consigliere Segretario Consigliere Questore Consigliere Questore Funge da Consigliere Segretario: Rancan Matteo Proposta: UPA/2017/79 del 13/09/2017 Struttura proponente: SERVIZIO AFFARI LEGISLATIVI E COORDINAMENTO COMMISSIONI ASSEMBLEARI DIREZIONE GENERALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE Oggetto: Iter di approvazione previsto: ESAME DI AMMISSIBILITÀ DELLA PETIZIONE POPOLARE CHE CHIEDE IL DIVIETO DI INDOSSARE CASCHI O ALTRI MEZZI ATTI A RENDERE DIFFICOLTOSO IL RICONOSCIMENTO DELLE PERSONE NEI LUOGHI PUBBLICI. Delibera UP Parere di regolarità amministrativa: VOLTAN ANNA espresso in data 14/09/2017 pagina 1 dì 9

3 Testo dell'atto L'UFFICIO DI PRESIDENZA Preso atto che: il signor Simon Baraldi ha presentato all'assemblea legislativa una petizione (di cui al prot. AL/ del 10/05/2017) per chiedere che l'assemblea impegni la Giunta ad adottare misure che vietino caschi o altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento delle persone in luoghi pubblici; - lo Statuto della Regione, e in particolare l'articolo 16, al comma 1 dispone: "Chiunque può rivolgere petizioni ali 'Assemblea legislativa per esporre comuni necessità e per chiedere l'adozione di provvedimenti su materie di competenza regionale"; - il Regolamento interno dell'assemblea legislativa all'articolo 121 (Petizioni) così recita: "1. L'Ufficio di presidenza, previo esame di ammissibilità, in relazione alla sussistenza delle condizioni di cui all'articolo 16, comma 1, dello statuto, trasmette alla commissione competente per materia le petizioni e ne invia copia alla Giunta ed a tutti i consiglieri. 2. L'esame in commissione si conclude, entro sei mesi, con una relazione comunicata all'assemblea, ovvero con una decisione di abbinamento con un eventuale provvedimento legislativo, regolamentare o amministrativo ali 'ordine del giorno della commissione stessa riguardante analogo oggetto. 3. Il Presidente dell 'Assemblea dà comunicazione al primo firmatario dell'esito della petizione. Se, dopo tale comunicazione, la petizione è reiterata, l'ufficio di presidenza può decidere di archiviarla." Visti : -il R.D. 18/6/1931, n. 773 "Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza", in particolare l'art. 85 che cosi dispone: " E' vietato comparire mascherato in luogo pubblico... E' vietato l'uso della maschera nei teatri e negli altri luoghi aperti al pubblico, tranne nelle epoche e con 1'osservanza delle condizioni che possono essere stabilite dall'autorità locale di pubblica sicurezza con apposito manifesto " pagina 2 di 9

4 -la legge 22 maggio 1975, n. 152 "Disposizioni a tutela dell'ordine pubblico", in particolare l'art. 5 che recita; "E' vietato l'uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo " -la deliberazione della Giunta regionale della Regione Lombardia n del 10/12/2015 che dispone "in attuazione dell'art. 85 del R.D. n. 773 del 1931 e dell'art. 5 della L.152/1975, l'adozione di misure idonee al rafforzamento del sistema di controllo, identificazione e della sicurezza, che vietino l'uso di caschi protettivi o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, per le sedi istituzionali della Giunta e degli Enti e Società facenti parte del sistema regionale..." -la deliberazione della Giunta regionale della Regione Liguria n. 224 del 17/03/2017 che dispone "... l'adozione di misure idonee al rafforzamento del sistema di controllo, di identificazione e della sicurezza da parte dei Dipartimenti/Direzioni regionali ed Enti del Settore regionale allargato e 1'applicazione del divieto di cui all'art. 5, c. 1, L.152/1975"; Dato atto che la petizione in oggetto, nel dettaglio chiede: 1) che l'assemblea Legislativa impegni la Giunta regionale: - ad adottare una delibera atta a vietare l'uso di caschi protettivi e ogni altro mezzo che renda difficoltosi 1'identificazione e/o il riconoscimento della persona in luogo pubblico o aperto al pubblico senza giustificato motivo, nel pieno rispetto dell'art. 5 legge 152/1975, al fine di garantire e tutelare la sicurezza e l'ordine pubblico sul territorio regionale; - ad adottare provvedimenti, anche utilizzando cartelli informativi in evidenza e ben visibili, che assicurino il pieno rispetto della sicurezza e la massima efficacia dei relativi controlli in tutti gli edifici istituzionali, nelle strutture pubbliche regionali, provinciali, metropolitane e comunali, comprese tutte le strutture sanitarie, le scuole e le università, vietando l'occultazione dei soggetti che accedono alle strutture stesse, occultazioni che potrebbero essere attuate anche mediante velazione parziale o integrale, quale l'indossare abiti, indumenti e/o accessori tipo burqa, niqab e similari. pagina 3 di 9

5 2) che l'assemblea Legislativa provveda a redigere e approvare una legge regionale che disciplini la materia a livello regionale, nel pieno e totale rispetto di quanto stabilito all'art. 5 della legge nazionale; Tutto ciò premesso: -si ritiene ainmissibile il punto 1) della petizione in oggetto nei limiti in cui intenda promuovere l'adozione da parte della Regione Emilia-Romagna di una delibera o altro provvedimento amministrativo che disponga in ordine all'attuazione dell'art. 85 del R.D. n. 773 del 1931 e dell'art. 5 della L.152/1975 ed esclusivamente nelle sedi e strutture pubbliche della regione/ -deve ritenersi invece non aiamissibile il punto 2) della petizione in oggetto, in quanto in materia di "ordine pubblico e sicurezza pubblica" il legislatore regionale non ha alcuna competenza legislativa, essendo tale materia riservata in via esclusiva al legislatore statale, ai sensi dell'articolo 117, comma 2, lettera h) della Costituzione. Da un punto di vista formale si rileva poi che la "petizione", così come presentata dal sig. Simon Baraldi, risulta redatta con i criteri degli atti di indirizzo contenendo, fra altro, la formula "che l'assemblea legislativa imneani la Giunta regionale". tipica degli atti di indirizzo politico verso l'attività della Giunta, la cui presentazione rientra nella competenza dei Consiglieri regionali. Al riguardo si richiama nuovamente l'articolo 16 dello Statuto regione che così recita "Chiunque può rivolgere petizioni all'assemblea legislativa per esporre comuni necessità e per chiedere l'adozione di provvedimenti su materie di competenza regionale. Verificato, pertanto, che le condizioni richieste dall' art. 16, comma 1 dello Statuto della Regione Emilia-Romagna ricorrono soltanto rispetto al punto 1) della petizione e nei limiti sopra descritti, mentre le restanti richieste della petizione concernono materia che esula dalle competenze regionali; pagina 4 di 9

6 A voti unanimi DELIBERA di dichiarare la parziale sussistenza delle condizioni di ammissibilità e precisamente per il punto 1) della petizione in esame, nei limiti in cui intenda promuovere l'adozione da parte della Regione Emilia-Romagna di una delibera o altro provvedimento amministrativo che disponga in ordine all'attuazione dell'art. 85 del R.D. n. 773 del 1931 e dell'art. 5 della L.152/1975, ed esclusivamente nelle sedi e strutture pubbliche della regione; -di dichiarare invece la mancata sussistenza delle condizioni di ammissibilità per il punto 2) della petizione in esame (prot. n del 10/05/2017), ai sensi dell'art. 16 comma 1 dello Statuto regionale, presentata dal signor Simon Baraldi. pagina 5 di 9

7 Allegato parte integrante -1 Al Presidente dell'assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna I Sua sede PETIZIONE Ai sensi dell'articolo 16 dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, io sottoscritto BARALDI SIMONl in allegato) che trasmetto VISTO l'art. 5 della legge nazionale 152/1975; la delibera della Regione Lombardia del 10 dicembre 2015 (dgr n. X/4553 del 10 dicembre 2015) RICORDATO i gravi episodi di terrorismo verificatisi tra II 2015 e il 2017 a Parigi, Bruxelles, Giacarta, Dacca, Nizza, Rouen, Berlino, Stoccolma (solo per citare i più significativi),<i,rilevato CHE in Italia molte aree soggette a possibile attacco sono individuabili anche all'interno del territorio regionale IfèirEmilia-Romàgnà: tra~quèste, le strutture pubbliche, relativamenté alle quàli occorre elevarie gir standard di sicurezza interni, onde fornire maggiori garanzie ai dipendenti, agli operatori e agli utenti esterni ' CONSTDÉRATO CHE 23 3 O A C1(0(D 3<»!» "S'2' Sow 1 ^ 3 è t? (Q la Grande Camera della Corte Europea dei Diritti dell'uomo, con sentenza n 43835/11 emessa il 1 luglio 2014, ha affermato che il divieto di coprire il volto nei luoghi pubblici, divieto stabilito da una legge francese, non costituisce violazione della CEDU; la Corte di Giustizia Europea, sez. Grande, con sentenza 14/03/2017 n C-157/15, ha sancito che il divieto imposto dal datore di lavoro, di indossare segni visibili che esprimano qualsiasi ideologia politica, filosofica o religiosa, non rappresenta una discriminazione diretta; la prima sezione civile del Tribunale di Milano ha rigettato il ricorso, presentato da quattro associazioni per i diritti degli immigrati, con cui si chiedeva di dichiarare "discriminatoria" la delibera della Regione Lombardia, delibera citata in precedenza RICHIAMATO l'art. 85 del Regio Decreto n 773 del 1931 (art. 83 T.U. 1926) che recita «E' vietato comparire mascherato in luogo pubblico.» e «E' vietato l'uso della maschera nei teatri e negli altri luoghi aperti al pubblico, tranne nelle epoche e con l'osservanza delle condizioni che possono essere stabilite dall'autorità locale di pubblica sicurezza con apposito manifesto.», e prevede inoltre sanzioni amministrative in caso di contravvenzione della norma CHIEDO 1) che l'assemblea Legislativa impegni la Giunta regionale: ad adottare una delibera atta a vietare l'uso di caschi protettivi e ogni altro mezzo che renda difficoltosi l'identificazione e/o il riconoscimento della persona in luogo pubblico o aperto al pubblico senza giustificato motivo, nel pieno rispetto dell'art. 5 legge 152/1975, al fine di garantire e tutelare la sicurezza e l'ordine pubblico sul territorio regionale; ad adottare provvedimenti, anche utilizzando cartelli informativi in evidenza e ben visibili, che assicurino il pieno rispetto della sicurezza e la massima efficacia dei relativi controlli in tutti gli edifici pagina 6 di 9

8 istituzionali, nelle strutture pubbliche regionali, provinciali, metropolitane e comunali, comprese tutte lestrutture sanitarie, le scuole e le università, vietando l'occultazione dei soggetti cheaccedono alle strutture stesse, occultazioni che potrebbero essere attuate anche mediante velazione parziale o integrale, quale l'indossare abiti, indumenti e/o accessori tipo burqa, niqab e similari. 2) che l'assemblea Legislativa provveda a redigere e approvare una legge regionale che disciplini la materia a livello regionale, nej pieno e totale rispetto di quanto stabilito all'art. 5 della legge nazionale 152/Ì975 'é di quanto sopra'èspostó in'qùes^'pè'itìzion'^^^ gsg o oq> w In fede, whlsa Q.2ÌSÌ 2.<*< a> Q) o^qo>. OìOS" Bologna lì 9 maggio 2017 Simon Baraldi td s I 73 O 3 0) pagina 7 di 9

9 Allegato parere di regolarità amministrativa REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi ASSEMBLEA LEGISLATIVA Anna Voltan, Responsabile del SERVIZIO AFFARI LEGISLATIVI E COORDINAMENTO COMMISSIONI ASSEMBLEARI esprime, ai sensi dell'art. 37, quarto comma, della L.R. n. 43/2001 e della deliberazione dell'ufficio di Presidenza n. 31/2016, parere di regolarità amministrativa in merito all'atto con numero di proposta UPA/2017/79 IN FEDE Anna Voltan pagina 8 di 9

10 REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi ASSEMBLEA LEGISLATIVA X Legislatura Delibera Num. 72 del 20/09/2017 Seduta Num. 21 Firmato digitalmente dal Consigliere Segretario Rancan Matteo pagina 9 di 9