Intervista con il maggiore Beat am Rhyn, comandante della "Patrouille Suisse"

Transcript

1 Intervista con il maggiore Beat am Rhyn, comandante della "Patrouille Suisse" Autor(en): Objekttyp: [s.n.] Article Zeitschrift: Rivista militare della Svizzera italiana Band (Jahr): 69 (1997) Heft 1 PDF erstellt am: Persistenter Link: Nutzungsbedingungen Die ETH-Bibliothek ist Anbieterin der digitalisierten Zeitschriften. Sie besitzt keine Urheberrechte an den Inhalten der Zeitschriften. Die Rechte liegen in der Regel bei den Herausgebern. Die auf der Plattform e-periodica veröffentlichten Dokumente stehen für nicht-kommerzielle Zwecke in Lehre und Forschung sowie für die private Nutzung frei zur Verfügung. Einzelne Dateien oder Ausdrucke aus diesem Angebot können zusammen mit diesen Nutzungsbedingungen und den korrekten Herkunftsbezeichnungen weitergegeben werden. Das Veröffentlichen von Bildern in Print- und Online-Publikationen ist nur mit vorheriger Genehmigung der Rechteinhaber erlaubt. Die systematische Speicherung von Teilen des elektronischen Angebots auf anderen Servern bedarf ebenfalls des schriftlichen Einverständnisses der Rechteinhaber. Haftungsausschluss Alle Angaben erfolgen ohne Gewähr für Vollständigkeit oder Richtigkeit. Es wird keine Haftung übernommen für Schäden durch die Verwendung von Informationen aus diesem Online-Angebot oder durch das Fehlen von Informationen. Dies gilt auch für Inhalte Dritter, die über dieses Angebot zugänglich sind. Ein Dienst der ETH-Bibliothek ETH Zürich, Rämistrasse 101, 8092 Zürich, Schweiz,

2 Intervista con il maggiore Beat am Rhyn1, Comandante della «Patrouille Suisse» Signor maggiore, a costi serve la «Patrouille Suisse»'.' O come di rebbe un giovane e dinamico ma nager, i costi sono proporzionati all'utilità? «Le Forze aeree hanno il compito di sorvegliare, proteggere e assicu rare la sovranità sullo spa/io ae reo. Queste missioni sono difficili da illustrare al cittadino e la Pattu glia contribuisce a dare un'idea in merito. Essa vuole dimostrare la qualità ed il grado di allenamento dei suoi piloti, la loro efficacia e mw: f: Ü*v;\/ Maggiore Beat am Rhyn, cdt Patrouille Suisse, Arma aerea svizzera. affidabilità, nonché mostrare lo stato impeccabile dei mezzi. In questo senso è an che un biglietto da visita all'estero per l'esercito svi/zero e la nostra industria. Da non dimenticare è anche l'effetto pubblicitario che la «Patrouille Suisse» svolge a favore dell'aviazione in generale, in particolar modo presso i giovani, facendo co noscere loro le possibilità di lavoro in questo ambito. Per quanto concerne il rappor to costi-utilità, la Pattuglia è un esempio di sfruttamento delle sinergie. In effetti, i piloti della Squadra di vigilanza devono volare un eerto numero di ore all'anno per mantenere il loro allenamento e i voli con la "Patrouille Suisse" sono parte integran te di questo contingente di ore. Tali voli sono in effetti un ottimo allenamento per i piloti, visto che richiedono molta concentrazione, precisione, coordinamento ed of frono una delle rare occasioni per compiere manovre in verticale a bassissima quo ta. È un po' come un calciatore che. dovendosi allenare per vincere una partita di calcio, deve anche curare il palleggio per mantenere la tecnica. Volare con la "Pa trouille Suisse" è un po' il nostro palleggio e come tale risulta mollo spettacolare». Ha un 'idea dei motivi per i quali è stato scelto quale succès sore di Htiiis-Ruedi Beck? Quali sono i requisiti per la funzione di comandante della «Patrouille Suisse»? «La prima domanda dovrebbe essere posta piuttosto ai miei superiori. Il comandan te della Pattuglia svolge anche il compilo di "allenatore", deve cioè correggere dal suolo gli errori della formazione. Ciò e fattibile solo se si conosce tutta la proble matica del volo stretto, per cui bisogna aver fatto parte della Pattuglia e se possibile esserne stato anche leader e solista. La scarsità di piloti con questi requisiti e il fatto di essere ticinese hanno sicuramente influenzato la decisione».

3 30 Cosa prevede il suo elenco degli obblighi? Che ruolo gioia la creatività? «Oltre ad essere responsabile dell'allenamento e della formazione dei piloti sono anche responsabile del programma di volo. Per esempio stiamo già lavorando alla presentazione di un nuovo programma per la stagione Sono inoltre responsa bile dell'amministrazione per quanto concerne la preparazione e l'organizzazione delle manifestazioni sia all'estero che in Svizzera. Coordino inoltre le attività di pubbliche relazioni». Quanto tempo e quante oridi volo investe in questa esigente "Occupazione ac cessoria»? «Daia la mia esperienza, ho deciso di non volare più con i Tiger e mi sono limi tato a voli d'aggiornamento con doppio comando. Nel 1996 sono stato impegnato con la Pattuglia per circa 50 giorni». Come ci si può immaginare la preparazione e l'allena mento? «L'allenamento comincia con una preparazione al v o- lo che è influenzata dalla si tuazione meteorologica. Una volta deciso il pro gramma o. nell'incertezza, i programmi, si definiscono sulla carta i punti di riferi mento necessari per la coor dinazione e l'esecuzione degli incroci. Si impartisco- A destra: formazione «Delta» in Vallese. Vi t> ^< * * >:,> v- <JRe A J^ ' : '.. *]

4 31 no gli ordini, occasione durante la quale si ripassa il programma, poi si esegue il vo lo propriamente detto. Durante quest'ultimo, dal suolo trasmetto le correzioni imme diate per radio. Tutto il programma viene inoltre registralo con una videocamera. Dopo la discussione sul volo, il video viene visionato da tutti i membri della Pattu glia. Ognuno può vedere il programma con l'ottica dello spettatore, che è diversa da quella del pilota, e trarne i relativi insegnamenti». Se vi fosse una telecamera puntata su di Lei e sui piloti in occasione dei preparati vi per un 'esibizione, cosa potrebbe osservare e captare? «Ogni membro della Pattuglia si comporta in maniera diversa. Più si avvicina l'ora della dimostrazione, più cresce il nervosismo. C'è chi si isola e ripassa mentalmen te tutto il programma, chi studia la carta con i punti di riferimento e chi discute ani matamente. Non abbiamo un rituale particolare, ma solo una tradizione che, per scaramanzia, è nota solo agli iniziati». Ci può descrivere le sue emozioni durante un 'esibizione? Affiora la paura? «Descrivere le emozioni che si provano durante la presentazione è difficile perché si è molto concentrati e si vuole dare il massimo. Esse affiorano al termine del pro gramma, quando si è soddisfatti di aver dato il meglio di sé e ci si rilassa, dopo una fase di grande concentrazione. Solo a questo punto si ha l'occasione di osservare l'aeroporto sul quale si è volato e di vedere il pubblico presente. Si prova paura so lo quando si superano i propri limiti: essa ci avverte di non andare oltre. È però sempre presente il timore di non fare bene come si vorrebbe». Vi sono scambi di vedute e di esperienze con Pattuglie straniere? «All'estero naturalmente ci si incontra, si discute e si hanno contatti con altre Pattu glie. Ciò è molto interessante ed aumenta l'esperienza ed il sapere dei nostri piloti anche in ambiti al di fuori del volo acrobatico. Si può influenzare l'opinione che gli altri hanno di noi e mostrare che lavoriamo utilizzando metodi analoghi». / componenti della «Patrouille Suisse» si frequentano anche privatamente? «Dipende dalle situazioni. Si frequentano indistintamente camerati della Squadra di vigilanza o della "Patrouille Suisse". Ogni 5 anni organizziamo un raduno con i ve terani della Pattuglia». Che posizione occupa nella sua vita questa prestigiosa funzione di comandante della «Patrouille Suisse» e cosa pensa la sua famiglia in merito? «Naturalmente è una posizione privilegiata, che dà molte soddisfazioni ma che ri-

5 32 chiede anche sacrifici, soprattutto nell'ambito familiare. Durante la stagione, da giugno a settembre, è difficile pianificare delle vacanze comuni e per una decina di sabati e domenica non si è a casa». Come è il rapporto fra la «Patrouille Suisse'' e i suoi molli fans in Svizzera e all'estero? «Molto buono. Abbiamo addirittura un PS Fan Club che conta oltre 1100 soci e che ci segue quasi ad ogni manifestazione! Naturalmente lutti mi conoscono, ma io non posso ricordarmi di lutti, per cui colgo questa occasione per scusarmi con loro. Intrattenersi con i fans è sempre molto gratificante perché ci dimostra che non vi sono solo oppositori ma anche sostenitori, per i quali spesso si fa troppo poco per paura di urlare i primi». A proposito di fans e di media: non vi è il pericolo che tanta ammirazione e tatuo interesse possano «darvi alla lesta»? «11 pericolo esiste davvero, ma ci pensano gli altri colleglli della Squadra di v igilanza a rimetterci in riga». («Giornale delle Forze aeree», n. 4. ottobre 1996) Ndr.: il programma 1997 della «Patrouille Suisse- non e amora nolo nei dettagli, ma ci è già possibile anticipare ai lettori della RMSI che essa sarà certamente pre sente all'air Show di Sion, che avrà luogo il 6 e 7 giugno Le fotografie ci so no state gentilmente messe a disposizione dal Cdt della Patrouille Suisse». Il magg B. ani Rhyn e nato nel 1953 a Ginevra da genitori svizzero-tedeschi ed è cresciuto in Ti cino, dove oggi vive con la famiglia. La sua attivila principale è quella di istruttore di volo nelle scuole per piloti militari. E comandante della -Patrouille Suisse., dalla fine di gennaio 19%. Indirizzo: PS Fan Club, casella postale Volketswil; la sezione ticinese è in via di costi tuzione.