SULLA INTRASMISSIBILITÀ" DEL DIRITTO DI PRELAZIONE DI CUI ALL ART. 732 C.C.: LA RECENTE SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE, 26 NOVEMBRE 2015, N.
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1 Prelazionetrasmissibilità SULLA INTRASMISSIBILITÀ" DEL DIRITTO DI PRELAZIONE DI CUI ALL ART. 732 C.C.: LA RECENTE SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE, 26 NOVEMBRE 2015, N Introduzione alla quaestio iuris. La Corte di Cassazione, con la sentenza del 26 novembre 2015, n (1), si è espressa, tra l altro, sulla trasmissibilità ereditaria del diritto di prelazione art. 732 c.c., statuendo che «Ai sensi dell art. 732 c.c., atteso il carattere personale e intrasmissibile del diritto di prelazione in tema di divisione ereditaria, il soggetto che succede al coerede retraente può proseguire il giudizio già introdotto da o nei confronti di quest ultimo, al fine di accertare l avvenuto riscatto da parte del. Diversamente, non può esercitare proprio, alcun diritto di riscatto, non essendo titolare di analogo diritto di prelazione (2)». La questione (3) oggetto del giudizio della Corte di Cassazione è stata anche affrontata in una precedente nota a quesito di questo Ufficio studi (4). Ragione, questa, per la quale si è ritenuto opportuno riportare prima l orientamento di questo Ufficio studi in materia, per poi segnalare la decisione di legittimità in epigrafe. L orientamento di questo Ufficio studi. Procedendo con ordine, nella predetta nota a quesito di questo Ufficio studi si è, tra l altro, 1 / 8
2 Prelazionetrasmissibilità messo in evidenza come secondo un orientamento minoritario (5) la prelazione ereditaria spetterebbe anche agli eredi del coerede. E questo per due ordini di ragioni. Da un lato, perché l art. 732 c.c. non fa distinzione fra coeredi originari e quelli sopravvenuti, dall altro perché il diritto di prelazione è diritto patrimoniale trasmissibile a causa di morte. Tuttavia, secondo un diverso indirizzo - preferibile e maggioritario fra gli interpreti (6) - il diritto di prelazione ereditaria spetterebbe esclusivamente ai coeredi originari quanto si tratterebbe di un diritto personalissimo, come tale intrasmissibile a causa di morte. Di conseguenza, stando a tale opzione ermeneutica, «sono coeredi ai sensi dell art. 732 solo coloro che succedono direttamente al (7)», non anche gli eredi dei coeredi. Fin qui la posizione degli interpreti, per come riassunta, senza pretesa di esaustività, nella sopra richiamata nota a quesito di questo Ufficio studi. La decisione della Corte di Cassazione, 26 novembre 2015, n Ciò chiarito, bisogna a questo punto riprendere la decisione della Corte di Cassazione, 26 novembre 2015, n In essa la Suprema Corte, facendo applicazione dell orientamento maggioritario, ha statuito che «il diritto di prelazione tra coeredi è diritto personale, non reale». Pertanto, considerato «il carattere personale e intrasmissibile del diritto di prelazione previsto dall art. 732 cod. civ. nell ambito della disciplina della divisione ereditaria, il soggetto che succede al coerede retraente può proseguire il giudizio già introdotto dal o nei confronti del retraente, ai sensi dell art. 110 cod. proc. civ., al fine di accertare l avvenuto riscatto ( plurimis, Cass., Sez. 2, sentenza n del 2012 (8) ). Diversamente, nel caso di specie, la domanda proposta dall odierna ricorrente nel giudizio di primo grado aveva ad oggetto l accertamento del proprio inesistente, per quanto appena detto diritto di riscatto». Conclusioni. 2 / 8
3 Prelazionetrasmissibilità In conclusione, la sentenza della Corte di Cassazione che qui si commenta merita di essere segnalata quanto, nonostante l orientamento contrario di taluna dottrina (9), essa è ferma nel negare che il diritto di prelazione art. 732 c.c. sia trasmissibile agli eredi del coerede nel caso di morte di quest ultimo. Marco Bellinvia e Antonio Musto $11) Cass., 26 novembre 2015, n Diritto e giustizia, 27 novembre 2015, con nota I. Pietroletti, Il diritto di prelazione è personale e non può essere trasmesso. $12) Cass., 26 novembre 2015, n. 2415, cit. In dottrina, mostra di condividere la linea di pensiero espressa nel tempo dalla giurisprudenza di legittimità, F. Venosta, La divisione Tratt. dir. civ., R. Sacco (diretto da), Torino, 2014, 91; Id., Art. 732 Comm. cod. civ., E. Gabrielli (diretto da), V. Cuffaro e F. Delfini (a cura di), Torino, 2011, 164: «A noi sembra che, pur non potendosi negare il pregio degli argomenti contrari, l accennato orientamento giurisprudenziale meriti di essere condiviso. In primo luogofatti, non va trascurato che tutte le norme richiamate dalla avversa dottrina riguardano la divisione, e ciò spiega perché in esse la parola coerede non possa che interpretarsi in modo estensivo, come riferita a chiunque abbia titolo per partecipare alla divisione, ma questo argomento non vale per l art. 732 c.c. che come si sa non riguarda la divisione. In secondo luogo, non sembra esatto affermare che la prelazione ereditaria abbia carattere patrimoniale al fine di sostenere la sua trasferibilità. Patrimoniale fatti, significa valutabile in danaro (arg. artt e 1321 c.c.), ed è tale solo un diritto che possa essere liberamente alienato, che insomma abbia un mercato ; sefatti, un diritto non può essere trasferito non è neppure concepibile una sua valutazione in termini economici; e la prelazione ereditaria non è trasferibile autonomamente per atto inter vivos 3 / 8
4 Prelazionetrasmissibilità quanto è inscindibilmente collegata con la titolarità della quota, di modo che non è agevole riconoscerle carattere patrimoniale, almeno nel senso in cui questa espressione è comunemente usata». Inoltre, sempre secondo la dottrina in commento, non «va trascurato che la ratio dell art. 732 c.c. consiste nell attribuire un privilegio ai coeredi originari, di modo che appare giustificata, anche dal punto di vista in esame, una interpretazione che riduca il privilegio al minimo indispensabile» ( ivi, 92). Sicché, per tali e per altre ragioni, si ritiene buona sostanza, che la legge abbia «ristretto ai primi successori del ( ) la cerchia dei beneficiari della prelazione e del retratto» ( ivi, 91). $13) «Si discute, vivacemente, se i diritti di prelazione e di retratto siano trasmissibili mortis causa ; se, quindi, morto uno dei coeredi e subentrati nella comunione i suoi eredi, questi ultimi possano cedere la quota senza essere assoggettati all esercizio della prelazione da parte dei coeredi originari sopravvissuti, e se, per converso, siano titolari essi stessi dei diritti fondati sull art. 732 c.c.» F. Venosta, La divisione Tratt. dir. civ., R. Sacco (diretto da), Torino, 2014, 90. $14) R.q. inedita n /C, est. A. Musto. In dottrina, sul punto, per una rassegna delle diverse posizioni degli interpreti, F. Venosta, La divisione Tratt. dir. civ., R. Sacco (diretto da), Torino, 2014, 90; Id., Art. 732 Comm. cod. civ., E. Gabrielli (diretto da), V. Cuffaro e F. Delfini (a cura di), Torino, 2011, 163 ss.; G. Petrelli (a cura di), G. Bonilini (diretto da), Successioni e donazioni, Le successioni per causa di morte, Formulario notarile commentato, vol. 7, Milano, 2011, 605; G. Rossi, La prelazione ed il retratto, Padova, 2011, 309 s.; R. Triola, La prelazione legale e volontaria 4 / 8
5 Prelazionetrasmissibilità, Milano, 2007, 45 ss. $15) L. Cariota Ferrara, Trasmissibilità del diritto di prelazione ai successori a titolo universale del coerede Foro it., 1951, I, 115; G. Azzariti, In tema di retratto successorio., I, 1, 1975, 111; S. Ciavattone, Trasmissibilità del diritto di prelazione Giust. civ., 1994, I, 1372; N. Fabiano, Diritto di prelazione del coerede e sua presunta in trasmissibilità Rass. dir. civ., 1995, 427; G. Iudica, Diritto dell erede del coerede alla prelazione ereditaria Rass. dir. civ., 1995, 428; Id., Ancora sulla trasmissibilità del diritto di prelazione ereditaria Nuova giur. civ. comm., 1993, I, ; L. Sebastiani, Può l erede del coerede esercitare il diritto di prelazione stabilito dall art. 732 c.c.? Riv. not., 1984, 585 ss. $16) G. Capozzi, Successioni e donazioni, A. Ferrucci e C. Ferrentino (a cura di), Milano, 2009, 1421; A. Cicu, Successioni per causa di morte, I Tratt. dir. civ. e comm., A. Cicu e F. Messineo (a cura di), Milano, 1954, A. De Cupis, Sull applicabilità della prelazione ereditaria all erede del coerede Riv. dir. civ., 1988, II, 613; C. Giannattasio, Delle successioni, Torino, 1964; R. Triola, Sull ammissibilità del retratto successorio nei confronti degli eredi di uno dei coeredi originari 5 / 8
6 Prelazionetrasmissibilità Vita not., 1969, 341; U. Villani, Morte di un coerede e sorte del diritto di prelazione art. 732 cod. civ. Foro pad., 1973, I, 215. In giurisprudenza, Cass., 7 settembre 1978, n Foro it., 1979, I, 1035; Cass., 4 novembre 1982, n Arch. civ., 1983, 387; Cass., 13 luglio 1983, n , 1983, I, 1, 1786; Cass., 29 aprile 1992, n Vita not., 1993, 252; Cass., 11 maggio 1993, n. 5374; Cass., 21 aprile 1997, n. 3432; Trib. Torino, 10 novembre 1992., 1993, I, 564; Trib. Avellino, 24 aprile 1950 Foro it., 1950, I, 115; Trib. Belluno, 10 settembre 1998 Giur. merito, 1999, 4; Trib. Verona, 7 marzo 2000., 2001, 950, con nota E. Bergamo, Alcune note sulla trasmissibilità all erede del coerede del diritto di prelazione e di retratto successorio. $17) G. Capozzi, Successioni e donazioni, A. Ferrucci e C. Ferrentino (a cura di), Milano, 2009, Ivi per la ricca appendice bibliografica. Quanto poi al caso di sostituzione e rappresentazione, oltre che ivi, si rinvia a taluna dottrina (A. La Rosa, La prelazione ereditaria. La prelazione urbana Aa. Vv., La prelazione nella prassi notarile, M.G. Salvadori e A. Giuffrida (a cura di), Atti del Convegno, Cereseto, 29 ottobre 2010 e 13 maggio 2011, Milano, 2012, 32 ss.) la quale osserva come «gli Autori che si sono occupati del problema hanno ritenuto deroga all intrasmissibilità del diritto di prelazione, che nei casi di sostituzione ordinaria e rappresentazione, tale diritto si trasmetta al sostituto e al rappresentante, perché essi sarebbero delati dall originario, sebbene la delazione del sostituito sia condizionata alla mancata accettazione del primo istituito e la delazione del rappresentante sia indiretta. Detta opinione suscita, però, perplessità perché, se sembra superare l ostacolo dei titoli ereditari diversi, non pare resistere alla 6 / 8
7 Prelazionetrasmissibilità considerazione della natura di diritto personalissimo del diritto di prelazione ereditaria, ed all interpretazione sempre più restrittiva che la giurisprudenza fa dell art. 732 c.c. limitandone molto il campo di applicazione. Si discute inoltre se l art. 732 c.c. si applichi nell ipotesi di trasmissione del diritto di accettare l eredità art. 479 c.c. quando il chiamato alla stessa muoia prima aver potuto accettare l eredita e sia in comunione con altri chiamati. La tesi positiva si basa sul fatto che il trasmissario è automaticamente delato dell originario, qualora accetti l eredità del trasmittente. Se accetta l eredità anche dell originario diventa erede pro quota di quest ultimo art. 732 c.c. La tesi negativa si basa sull idea che sia necessaria da parte del trasmissario l accettazione dell eredità del trasmittente per poter adire l eredità dell originario e che perciò vi sia un doppio passaggio: dall originario al trasmittente e da questi al trasmissario. Ciò escluderebbe l applicazione dell art. 732 c.c.». $18) Cass., 16 ottobre 2012, n Diritto e giustizia, 17 ottobre In precedenza, cfr., Cass., 13 luglio 1983, n , 1983, I, 1, 1786; Cass., 29 aprile 1992, n Vita not., 1993, 252. $19) Tra gli altri, sostengono la trasmissibilità a causa di morte del diritto di prelazione ereditaria, G. Bonilini, La prelazione volontaria, Milano, 1984, 158, trattandosi di un diritto patrimonialmente rilevante. Ancora, G. Iudica, Diritto dell erede del coerede alla prelazione ereditaria Rass. dir. civ., 1995, 428; Id., Ancora sulla trasmissibilità del diritto di prelazione ereditaria Nuova giur. civ. comm., 1993, I, , tenuto conto anche del carattere non determinante della leva ermeneutica dell interpretazione letterale. Ove si desse seguito a tale indirizzo (distante, come detto più volte, dalla posizione della giurisprudenza maggioritaria), «Ne consegue che alla morte del 7 / 8
8 Prelazionetrasmissibilità coerede, i suoi eredi succedono nel diritto di prelazione ereditaria, art. 732 cod. civ., che spettava al loro dante causa, così che, per l effetto, ove un coerede intenda alienare ad un terzo la propria quota, gli eredi del defunto coerede sono titolari, iure hereditario, del diritto ad essere preferiti al terzo, a parità di condizioni» G. Petrelli (a cura di), G. Bonilini (diretto da), Successioni e donazioni, Le successioni per causa di morte, Formulario notarile commentato, vol. 7, Milano, 2011, / 8
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