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1 citi] luij Regione Umbria [In1 [U1J L'~':'J Te\ Fax hup:j/ e-mai!: atti@crumbria.it ATTO N. 338 MOZIONE del Consigliere VINTI "La Regione Umbria scelga i propri partner bancari secondo criteri etici e non partecipi al finanziamento, anche indiretto, del traffico di materiali di armamento" Depositato al Servizio Assistenza sul Regolamento Interno, Monitoraggio e Sviluppo Processi il Trasmesso ai Consiglieri regionali e al Presidente della Giunta regionale il

2 REGIONE ~..-- DELL'UMBRIA Palazzo Cesaronl Tel Fax e.mail: hup:l/ Perugia, 13 gennaio 2006 MOZIONE di iniziativa del consigliere regionale Stefano Vinti avente per oggetto: "La Regione dell'umbria scelga i propri partner bancari secondo criteri etici " APPRESO CHE è in corso una ampia campagna sul possibile controllo da parte del cliente delle banche verso l'impiego dei propri depositi, promossa da importanti settori del mondo cattolico, come i missionari Saveriani, Pax Christi e rilevanti riviste come Nigrizia, AltrEconomia, Carta, Missione Oggi, e da Amesci, Assopace, Attac, Banca Etica, Campagna Riforma della Banca Mondiale, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Chiama l'africa, Mani tese, Medici Senza Frontiere (italia), Movimento Nonviolento, Peacelink, Rete Lilliput con la campagna Banche Trasparenti e la Campagna di pressione alle "banche armate"; PRESO ATTO CHE queste campagne di sensibilizzazione dei cittadini perché controllino il destino dei propri risparmi hanno spinto il gruppo bancario Unicredit - di cui fanno parte Banca dell'umbria e Mediocredito dell'umbria - alla scelta di avviare un percorso di sganciamento dal business del commercio di armamenti, benché la principale banca del gruppo, il Credito Italiano, sia ancora ampiamente coinvolta nel finanziamento dei traffici militari, la Monte dei Paschi di Siena ad uscire definitivamente dal settore e Banca Intesa a dichiarare il proprio disimpegno; CHE esistono, e anche in Umbria stanno muovendo i primi passi, forme bancarie, che mettono in particolare risalto l'esclusivo uso dei risparmi dei correntisti per usi etici (ad es. Banca Etica); CONSTATATO CHE i dati relativi alle esportazioni di armi italiane, in base alla legge 185 del1990 che le regolamenta, sono pubblici e consultabili nella Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell' esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento nonché del!' esportazione e del transito dei prodotti ad alta tecnologia (Anno 2000) del Presidente del Consiglio dei Ministri, Roma, Camera dei Deputati e Senato della Repubblica, Atti Parlamentari, Doc LXVII n. 5, 2001, prevista dalla legge 185/90 e in particolare l'allegato 'E'- Relazione del Ministero del Tesoro; CHE la legge 185/90 stabilisce che l'esportazione ed il transito di armamenti sono vietati:

3 REGIONE DELL'UMBRIA ~~ PIazza Italia, PERUGIA Tel Fax e.mail: rifo@consiglioregumbria.org a. verso paesi in stato di conflitto annato, in contrasto con i principi dell'articolo 51 della carta delle Nazioni Unite, fatto salvo il rispetto degli obblighi internazionali dell'italia, le diverse deliberazioni del Consiglio dei Ministri, da adottare previo parere delle Camere; b. verso paesi la cui politica contrasti con i principi dell'art. Il della Costituzione; c. verso paesi nei cui confronti sia stato dichiarato l'embargo totale o parziale delle forniture belliche da parte delle Nazioni Unite; d. verso paesi i cui governi sono responsabili di accettare violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti dell'uomo [...]; CHE in base alla predetta legge tutte le transazioni finanziarie in questa materia devono essere notificate al Ministero del tesoro e che i] Presidente del Consiglio dei Ministri deve svolgere una apposita relazione al Parlamento in cui, tra l'altro, deve rendere conto delle attività degli Istituti di Credito; CONSIDERATO CHE ne] 1998 sono state autorizzate forniture di armi dell' industria bellica italiana per miliardi di lire, nel 1999 il valore delle esportazioni autorizzate è cresciuto a miliardi di lire, nel 2000 le esportazioni sono invece scese a miliardi di lire e il nostro paese si è collocato al nono posto tra i principali esportatori di materiale bellico nel mondo, ma il 70% del mercato degli armamenti italiani è costituito da paesi poverissimi, nazioni in conflitto o teatro di conflitti - soprattutto le guerre a "bassa intensità" - e governi che violano o accettano violazioni dei diritti umani (Nigeria, Turchia, Algeria, Eritrea, ad esempio); CHE i dati ufficiali che si ricavano dalla "Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento e dei prodotti ad alta tecnologia per l'anno 2004" trasmessa dalla Presidenza del Consiglio al Parlamento nel marzo scorso indica come il comparto armi ero ad uso militare - denominato "industria della difesa" - colleziona infatti nuove autorizzazioni all'esportazione per quasi 1,5 miliardi di euro con un incremento del 16% rispetto all'anno precedente segnando così la cifra record dell'ultimo quadriennio, un periodo nel quale il comparto ha accresciuto il proprio portafoglio d'ordini di ben oltre il 72%, passando dagli 863 milioni di euro del 2001 agli oltre 1489 milioni di euro del 2004; CHE il ruolo delle banche in questi traffici è rilevante e particolare, soprattutto non puramente accessorio, visto che appoggiarsi ai grandi istituti significa contare sulla presenza internazionale, sulla f1uidità e sicurezza nei pagamenti, sulla possibilità di avere anticipi e crediti, ma anche canali privilegiati di trattativa e intermedi azione, accesso ai paradisi fiscali, quindi riservatezza e massima copertura grazie al segreto bancario più rigido; CHE sempre scorrendo i dati della Relazione presentata dal Ministero dell'economia-finanze si apprende che oltre all'incremento notevole delle transazioni bancarie, che nel 2004 hanno raggiunto ]a nuova cifra record di di euro, due

4 REGIONE DELL'UMBRIA ~..~ T Fax rifo@consiglioregumbria.org banche italiane da sole ricoprono quasi il 60% delle autorizzazioni: si tratta di Banca di Roma (che si aggiudica autorizzazioni per un valore complessivo di oltre 395 milioni di euro) e Gruppo bancario San Paolo Imi (autorizzazioni per oltre 366 milioni di euro). Banche che sono seguite da altri istituti di credito italiani tra cui Banca Popolare Antoniana Veneta (121 milioni per uno share del 9%) e Banca Nazionale del Lavoro (71 milioni, cioè oltre il 5% del totale); TENUTO CONTO CHE l'umbria ha svolto negli ultimi decenni, e continua tuttora a svolgere, un ruolo importante per la promozione di una cultura di pace, e altresì per la concreta realizzazione di pratiche, comportamenti, strumenti che costruiscono un reale orizzonte di pace per tutto il pianeta; CHE tra le finalità di un ente pubblico vi sia anche quella di utilizzare come parametro della propria attività, oltre al principio della legalità, anche quello dell' "eticità" dell' azione amministrativa; CHE Sviluppumbria, ente strumentale della Regione dell'umbria, con delibera del CdA del , ha sottoscritto in data 27/ una partecipazione societaria a Banca Etica di 50 milioni di lire (euro ,84); CHE la Regione dell'umbria, ma tutta una serie di altri enti locali, intrattengono rapporti finanziari con le filiali umbre di istituti di credito - come la Banca nazionale del lavoro, il Banco di Sicilia, la Banca Commerciale italiana, Banca di Roma, Credito italiano, Monte dei Paschi, Banca Toscana ecc. - che sono partecipi della commercializzionedei materiali d'armamento e si pone quindi l'esigenza di trasparenza e di possibilità di controllo della destinazione del denaro della collettività, nonché la necessità di dare un segnale forte all'opinione pubblica e alla società civile orientando il denaro pubblico verso gli istituti di credito che intendono seguire un codice etico - di pace e non violento - negli impieghi finanziari e negli investimenti; IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE - a intraprendere una richiesta di trasparenza e chiarezza sulla destinazione del denaro pubblico verso quegli istituti bancari con cui la Regione dell'umbria intrattiene rapporti finanziari e che sono protagonisti del Finanziamento, intermediazione, appoggio al commercio di armi delle industrie italiane (l'elenco risulta dalla succitata relazione del Ministero del Tesoro) - a considerare criteri etici nella destinazione e nell'utilizzo del denaro pubblico e quindi a instaurare rapporti finanziari con gli istituti di credito non coinvolti nel commercio e traffico di armi o che hanno dichiarato di non voler più partecipare a tale business, al fine di non essere coinvolta, neanche indirettamente, nel finanziamento del traffico di armi; - a considerare come elementi negativi per la scelta delle banche la collaborazione con imprese con sede nei cosiddetti paradisi fiscali; le condanne inflitte per posizione

5 REGIONE DELL'UMBRIA ~4~~ GRUPPO RII'ONDAZIONE CONSILIARE COMUNISTA Palazzo Cesaron! Piazza Italia PERUGIA T Fax rifo@consiglioregumbria.org dominante o per pubblicità ingannevole, oppure inflitte per violazione dello statuto dei lavoratori o delle norme antiriciclaggio; - ad attribuire nelle gare per servizi economico-finanziari (es. servizio di tesoreria; assunzione mutui.... ), da svolgersi mediante il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, un maggiore punteggio alle offerte tecniche degli Istituti di credito nei seguenti casi: a- qualora indichino di concedere condizioni favorevoli di credito nei confronti delle piccole e medie imprese, dei soggetti no-profit, dei Paesi del Sud del mondo, owero quando abbiano concesso finanziamenti ad associazioni Onlus o, infine, quando risultino promotrici di iniziative di Banca Etica; b- se dichiarano di considerare anche l'elemento della compatibilità ambientale come condizione necessaria per il finanziamento di attività ed iniziative; c- se dichiarano di considerare come elemento negativo e controindicato per la concessione di crediti: svolgere attività collegate al settore del commercio delle armi, avere sede o essere società controllanti altre società aventi sede e conti in Stati riconosciuti come "paradisi fiscali" e aver subito condanne per posizione dominante o per pubblicità ingannevole, per violazione dello Statuto dei lavoratori e/o delle norme anti-riciclaggio; - ad attivare i propri eventuali rappresentanti nei consigli di amministrazione delle fondazioni bancarie o società finanziarie allo scopo di sensibilizzare le stesse istituzioni in direzione di un'etica nel settore finanziario; - a valutare la fattibilità tecnica di una collaborazione con la Banca Etica (o Istituto finanziario con analoghe finalità) e della progettazione di una campagna di sensibilizzazione al risparmio etico e a forme di sostegno della imprenditoria sociale; - invita l'assessore competente a relazionare sulle tematiche trattate nella mozione nei termini di tre mesi dalla approvazione della stessa. Il Consigliere ret.onale efano Vi i, L.---

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