I vertebrati della palude salma stra e dell'ambiente fluviale di Campalto di Mauro Bon (I), Massimo Semenzato (2) ed Emanuele Stival (2)
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- Leo Mazza
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1 I vertebrati della palude salma stra e dell'ambiente fluviale di Campalto di Mauro Bon (I), Massimo Semenzato (2) ed Emanuele Stival (2) (I) Museo Civico di Storia Naturale di Venezia; (2) Associazione Faunisti Veneti I piccoli vertebrati eterotermi (Anfibi e Rettili) ed omeotermi (Mammiferi), esseri viventi la cui mobilità, di norma, non è molto elevata, sono sensibili ai locali mutamenti ambientali: modifiche fisiche e morfologiche del substrato, trasformazioni dei soprassuoli e conseguenti modificazioni dei tipi prevalenti della vegetazione; di conseguenza, i loro habitat di alimentazione e riproduzione, talvolta stabili per lungo tempo, possono drasticamente ridursi e scomparire, sotto l'incalzare non solo di cambiamenti climatici, fisici e geomorfologici ma anche di più recenti e repentine trasformazioni antropiche dei modi d'uso delle risorse territoriali; quest'ultimi episodi si sono verificati, e sono stati anche di rilievo, nel territorio della gronda e delle paludi soggette a marea del margine interno della laguna superiore di Venezia. In ordine temporale vanno ricordate le antiche opere di diversione fluviale, ma anche le più recenti rettificazioni dei piccoli corsi d'acqua, l'abbattimento dei boschi di Campalto'" conclusosi già a metà Ottocento (fig. 59), la bonifica alla fine di quello stesso secolo delle paludi prossime alla laguna, sino ai contemporanei riordini fondiari che hanno soppresso siepi vetuste e talvolta eliminato gli stessi fossi di scolo. fig. 59 Boschi di Campalto (Archivio di stato di Venezia - Boschi 719) 44Giacomo Filiasi nella sua opera "MEMORIE STORICHE DE' VENETI PRIMI E SECONDi' (1811) tomo III,Capo VIII pago 237 ricorda in nota (A) parlando della selva Torcellana"Le vicende dell'italia nel corrente 1796 vollero che tagliati fossero dopo tanti secoli i boschi di Campalto folti di Quercie ben grosse e ben alte." 83
2 Nonostante questo, e nonostante gli ambienti lagunari oggi predominanti siano di per sé stessi ambienti biologici naturalmente selettivi, esiste una comunità erpetologica e teriologicaadattatasi a queste vicissitudini; grazie a recenti ricerche, disponiamo di una discreta conoscenza delle specie presenti in questo territorio, la cui distribuzione, nel caso di Anfibi e Rettili, è pure confrontabile con quella passata, grazie a ricerche condotte quando non erano ancora state create la discarica di S. Giuliano, la stazione aeroportuale di Tessera ed edificati i contemporanei insediamenti abitativi di Campalto. I Pesci, benché più mobili, risentono della qualità fisica e chimica delle acque nelle quali si riproducono, si alimentano e in cui compiono spostamenti più o meno regolari, soprattutto in aree di transizione tra acque dolci e acque salmastre come quelle in esame. Gli Uccelli sono soggetti ad una mobilità spaziale e temporale analoga, poiché utilizzano i diversi habitat trofici messi a disposizione dal periodico andirivieni della marea e dai cicli stagionali, i quali, a loro volta, influenzano la scelta degli habitat di alimentazione e riproduzione durante i movimenti migratori, lo svemamento e la nidificazione. Pesci L'ambiente di transizione tra le acque lagunari e gli apporti dulciacquicoli provenienti dall'entroterra, ha selezionato una comunità ittica contraddistinta da specie adattatesi localmente al mutevole regime idrico e al variabile tasso di salinità tipico del tratto terminale dei corsi d'acqua della bassa pianura veneziana; molti Pesci eurialini, tra cui, Passera (Platiehthys flesus), cefali, il Muggine calamita (Liza ramada), il Muggine dorato (Liza auratus) e il Muggine labbrone (Chelon labrosus), popolano sia gli specchi lagunari antistanti le barene di Campalto, sia, in periodi di marea montante lo stesso Canale Osellino, sino al centro urbano di Mestre; il Ghiozzetto di laguna tknipowitschia panizzae) abita, invece, in maniera più regolare, assieme al Nono (Aphanius fasciatus 45) le acque lagunari e il tratto terminale dell'osellino. La comunità ittica più strettamente legata alle acque dolci, ha risentito dell'introduzione recente di alcune specie di origine centro europea ed asiatica, tra cui recentemente si è aggiunta una specie di ragguardevoli dimensioni come il Siluro d'europa (Silurus glanis), le quali competono con i sempre più rari ciprinidi indigeni, quali Scardola tscardinius erythrophthalmus), Cavedano (Leueiseus eephalus) e Tinca (Tinea tinea); queste specie, peraltro, oggi costituiscono una frazione minore del complessivo popolamento, il quale, in alcune situazioni di torpidità o scarsità di ossigeno particolarmente spinte, può quasi essere completamente costituito da esemplari appartenenti alla forma selvatica dell'asiatico Carassio dorato (Carassius auratus). fig. 60 La raganella (Hyla intermedia) nel suo contesto arboreo lungo l'argine dell'osellino Anfibi e Rettili In questo contesto ambientale, nel quale le condizioni di alofilia sono spesso limitanti, l'asta fluviale del Canale dell'osellino consente il compiersi del ciclo biologico della Rana verde minore dei fossi (Pelophylax k1.eseulentus) - più nota come Rana esculenta - la cui presenza è segnalata dalle vocalizzazioni del periodo riproduttivo; al contrario, la Raganella italiana (Hyla intermedia) (fig. 60), che frequenta le formazioni 45 Con il Ghiozzetto di laguna, il Nono è inserito nell'allegato II della Direttiva Habitat dell'unione Europea. 84
3 arbustive delle sponde, e il Rospo smeraldino (Pseudepidalea viridis], rinvenibile nottetempo sulle praterie arginali, non posseggono stabili quartieri riproduttivi, poiché mancano le modeste e stagionali raccolte d'acqua nelle quali questi Anuri solitamente si riproducono. I rilevati stradali ed arginali asciutti e parzialmente aduggiati dalla vegetazione arbustiva ed arborea, favoriscono, invece, l'insediamento di alcune lucertole, come la Lucertola muraiola (Podarcis muralis) ed il Ramarro occidentale (Lacerta bilineatay; anche il Biacco (Hierophis viridifiavusi, frequenta gli stessi ambienti: ecologicamente molto plastico, questo serpente, che negli individui adulti riveste una livrea quasi completamente nera, vive nei più svariati ambiti lagunari e di gronda, ed è un attivo predatore, oltre che di molti invertebrati, anche di vertebrati, tra cui altre specie di rettili. Due natrici frequentano con una certa regolarità gli ambienti acquatici di Campalto: la Biscia tassellata (Natrix tassellata), rinvenibile anche in acque salate, la quale, grazie alla sua dieta quasi completamente ittiofaga, è molto più acquatica della congenere Biscia dal collare (Natrix natrix), rinvenibile, seppur più sporadicamente, nell'alveo e nelle golene dell'osellino. Non esistono, invece, recenti osservazioni di Testuggine palustre europea (Emys orbicularisi, che necessita di una maggiore stabilità ambientale, garantita da raccolte d'acqua riparate, dalla presenza di terreni adatti allo scavo dei suoi nidi e dall'esistenza di adeguati supporti per la termoregolazione; questo Che Ione potrebbe essere ancora presente con qualche esemplare isolato, come accertato recentemente nelle vicine località di Bissuola e Lazzaretto=. Un piccolo ofide, il Colubro liscio (Coronella austriaca), ed un sauro serpenti forme l'orbettino (Anguisfragilis), sono abbastanza elusivi e non è sempre agevole accorgersi della loro presenza: nel passato furono segnalati per San Giuliano, ed è quindi possibile che più accurate indagini possano confermarli. Mammiferi La stretta fascia di territorio che corre tra gli argini dell'osellino e la barene lagunari, confina e limita l'attuale comunità dei micromammiferi, apparentemente carente anche di alcune specie pur ben distribuite nelle confinanti zone agricole, come Talpa (Talpa europaea) e Riccio europeo occidentale (Erinaceus europaeus); la boscaglia ripariale ed i prati arginali, ospitano un Insettivoro, Crocidura minore (Crocidura suaveolens) ed un Roditore, Topo selvatico (Apodemus sylvaticus), e i sinantropici Topo domestico (Mus domesticus) e Ratto bruno (Rattus norvegicus), legati da antica data a manufatti ed attività agricole; più recente l'ingresso di una grande Roditore di origine sudamericana, la Nutria (Miocastor coypus), che pare non abitarvi ancora stabilmente, mentre una più vivace capacità d'insediamento dimostra un lagomorfo di origine mediterranea occidentale, il Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus); possibili predatori di questi mammiferi sono la Volpe (Vulpes vulpes), la quale frequenta tutta la bassa pianura, ma che pare non aver ancora colonizzato stabilmente l'area della frangia lagunare campaltina, e il Tasso (Meles meles), un grande mustelide scavatore, segnalato già da qualche anno per l'area di Forte Marghera. I Chirotteri che meriterebbero indagini specifiche, sono sicuramente presenti con Pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhli) e Pipistrello di Nathusius tpipistrellus nathusi); questi insettivori dalle abitudini crepuscolari e notturne cacciano lungo i filari arborei, i canneti e gli specchi d'acqua prospicienti; questi stessi biotopi sono frequentati stagionalmente, durante le migrazioni e lo svemamento, da altre specie di pipistrelli ma dei quali ancora si sa molto poco. 46 Tra quest'ultima località e le vecchie anse dello Scolo Bazzera, sopravvive un modesto sistema di scoli ne e siepi, ma che ospita una comunità erpetologica di notevole interesse, composta, tra gli altri, anche da Tritone crestato italiano (Triturus carnifex), Tritone punteggiato (Lissotriton vulgaris meridionalis), Rospo comune (Buja buio), Rana agile (Rana dalmatina) e Rana di Lataste (Rana latastei). 85
4 fig. 61 Avocetta (Recurvirostra in pastura nella velma avosetta) (foto di Emanuele Stival 2009) Uccelli La presente lista fenologica di uccelli (tab. 2) è frutto di osservazioni, in parte occasionali e in parte standardizzate, effettuate nel periodo L'area di studio (vedi fig. 109 pag 142) comprende tutta l'area delle cosiddette barene di Campalto, grossomodo comprese tra l'estremità orientale del Parco di S.Giuliano e il Ghebo di Tessera. Si tratta di un'area sostanzialmente omogenea nel fronte lagunare che però comprende anche l'argine del canale Osellino e quindi, dal punto di vista ornitologico, ospita anche specie più tipiche di ecosistemi urbani e agrari. Il data base ornitologico, anche se eterogeneo per sforzo e metodologia di registrazione del dato, comprende oltre 2000 record, un numero cospicuo e attendibile per una descrizione preliminare dell'avifauna locale. Le segnalazioni sono state incrementate nel 2008 e 2009 per l'avvio del progetto dell'atlante comunale dell'avifauna nidificante e invernale (sito Pur trattandosi di risultati preliminari, e quindi passibili di integrazioni e modifiche, la tabella che ne deriva raccoglie ben 116 specie diverse segnalate nell'area, numero che già rappresenta un significativo dato di abbondanza. Di queste 116 specie, 36 sono nidificanti (certe o probabili) all'interno dell'area, mentre 42 sono principalmente invernali e 38 quelle che vengono segnalate solo durante le stagioni migratorie. Si deduce quindi quale sia la valenza dell'area in oggetto come ambiente di pregio per ospitare cenosi di uccelli in tutte le stagioni. Dato che potrebbe essere implementato da un maggior controllo delle attività umane attraverso una più oculata gestione dell' area. fig. 62 fig. 63 Svasso maggiore (Podiceps cristatus) Piovanello pancianera (foto di Emanuele Stival, 2009) (foto di Emanuele Stival, 2009) 86 (Calidris alpina)
5 Tab. 2 Planning annuale degli avvistamenti rilevati fra il e nell'ambito della ricerca per l'atlante ornitologico del Comune di Venezia. ( Fonte M. Bon, E. Stival) Legenda: P = presente. SPECIE / MESI DI AVVISTAMENTO airone bianco ma iore.. airone cenenno gennaio febbraio marzo giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre airone guardabuoi airone rosso albanella reale allodola alzavola averla piccola avocetta balestruccio balia nera ballerina bianca beccaccia di mare beccaccino beccamoschino beccapesci canapiglia cannaiola cannaiola comune verdognola cannareccione capinera cardellino casarca cavaliere d'italia cesena chi urlo maggiore cigno reale 87
6 SPECIE / MESI DI AVVISTAMENTO cincia mora cinciallegra cinciarella codibugnolo codirosso codirosso s azzacamino colombaccio comune colombo di città combattente cormorano cornacchia grigia corriere piccolo cuculo cutrettola fagiano comune falco di palude falco pellegrino folaga fraticello fratino fringuello gabbianello gabbiano comune gabbiano corallino gabbiano reale mediterraneo gallinella d'acqua gambecchio garzetta garzetta gulare gavina 88
7 SPECIE / MESI DI AVVISTAMENTO gazza gerrnano reale gheppio ghiandaia gruccione gufo comune lodolaio luì piccolo marangone minore martin pescatore marzaiola merlo migliarino mignattino di palude comune pantana passera d'italia passera mattugia passera scopaiola pavoncella pendolino pettirosso picchio rosso ma iore picchio verde pigliamosche piovanello piovanello ancianera comune piro piro piccolo pispola poiana porciglione 89
8 SPECIE / MESI DI AVVISTAMENTO quattrocchi febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre regolo rigogolo rondine rondone saitimpalo scricciolo sparviere spioncello sterna comune stiaccino storno strillozzo svasso maggiore svasso piccolo taccola tarabusino topino torcicollo p p tordo bottaccio tortora dal collare totano moro tuffetto usignolo usignolo di fiume verdone verzellino volpoca zafferano zigolo delle nevi 90
9 Bibliografia Bon M., Baldin M. & Scarton F, Distribuzione ed ecologia delle comunità di micromammiferi in Laguna di Venezia (Mammalia: Insectivora, Rodentia). Boll. Mus. civo Storo nat. Venezia, 58: Bon M., Cherubini G., Semenzato M. & Stival E., Atlante degli uccelli nidificanti della provincia di Venezia. SGS, Padova. Bonato P., Fracasso G., Pollo R., Richard J. & Semenzato M., eds., Atlante degli Anfibi e dei Rettili del Veneto. Associazione Faunisti Veneti - Nuovadimensione, Venezia - Portogruaro. Buffa G. & Lasen C., Atlante dei siti Natura 2000 del Veneto. Regione del Veneto-Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi, Venezia. Marconato E., Maio G. & Salviati S., Lafauna ittica della provincia di Venezia. Attuale situazione dei popolamenti ittici e indicazioni gestionali. Assessorato alla Caccia Pesca, Polizia Provinciale di Venezia, Venezia. Stival E., ed., Atlante degli Uccelli svernanti in provincia di Venezia. Inverni dal 1988/89 al 1993/94. Centro Ornitologico Veneto Orientale, Montebelluna. 91
note ha nidificato a Montepulciano e Piombino
Specie Cigno reale verificare se nidificante Oca selvatica ha nidificato più volte a Fucecchio verificare se nidificante Volpoca Prov GR LI verificare se nidificante Canapiglia verificare se nidificante
SCHEDA DI RILEVAMENTO FAUNISTICO
Allegato 3 - LA COMPONENTE FAUNISTICA DEL SIC DEI MONTI DELLA MADDALENA POR CAMPANIA 2000-2006 MISURA 1.9-PROGETTI MONOSETTORIALI REGIONE CAMPANIA MISURA 1.9 PROGETTI MONOSETTORIALI Recupero, valorizzazione
QRPHFRPXQH VH[ HWD DELWR. Oca granaiola Oca. Oca. Oca. lombardella. Oca del. Oca. Oca collorosso Oca
QRPHFRPXQH VH[ HWD DELWR cig Cig nero Oca granaiola Oca granaiola Oca granaiola Oca lombardella Oca lombardella Oca lombardella mire Oca selvatica Oca selvatica Oca selvatica Oca del Canada Oca facciabianca
Località Isola della Cona
Località Isola della Cona SINTESI DELLE ATTIVITA 9 8 GIORNATE DI ATTIVITA' 7 6 5 4 3 2 1 1987 1988 1989 199 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2 21 22 23 INTENSITA DEL CAMPIONAMENTO PER ANNO:
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