IL BILANCIO D ESERCIZIO I PRINCIPI DI REDAZIONE DEL BILANCIO
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- Eloisa Costanza Agostini
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1 IL BILANCIO D ESERCIZIO documento aziendale di sintesi, di derivazione contabile, rivolto a vari destinatari, che rappresenta in termini consuntivi e con periodicità annuale le modalità di determinazione del reddito prodotto e la consistenza del patrimonio di funzionamento. Caratteristiche del bilancio: - ordinario: deve essere fatto ogni anno; - annuale: fa riferimento al periodo di un anno; - consuntivo; - esterno: i suoi destinatari sono sia interni che esterni all impresa (quali finanziatori, fornitori e clienti). I PRINCIPI DI REDAZIONE DEL BILANCIO In Italia i principi legali di redazione del bilancio attualmente in vigore sono stati introdotti dal D. Lgs. n. 127 del 9 aprile I principi introdotti nel Codice civile assumono un diverso grado di importanza In caso di contrasto tra tali principi, deve essere rispettata la seguente gerarchia: a) principi fondamentali; b) principi generali di redazione; c) principi applicati. A) I PRINCIPI FONDAMENTALI ART C.C. 1) Rappresentazione veritiera e corretta Il bilancio deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell esercizio.. Se, in casi eccezionali, l applicazione di una disposizione degli articoli seguenti è incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta, la disposizione non deve essere applicata. Tale principio stabilisce: a) l oggetto della rappresentazione del bilancio d esercizio: è costituito dalla situazione patrimoniale, finanziaria e economica della società, riferite ad un dato esercizio; b) le modalità con cui detta rappresentazione deve avvenire, ossia in modo: 1
2 - veritiero, per le operazioni che determinano dei valori oggettivi, misurabili da variazioni finanziarie certe o assimilate; - corretto, per le operazioni aziendali, di regola non ancora completate, che determinano invece valori privi del requisito dell oggettività, in quanto misurabili da variazioni finanziarie presunte oppure in quanto addirittura mancanti di variazioni finanziarie 1 (non di tipo veritiera, stante l assenza di un unico valore misurabile da una variazione finanziaria certa o assimilata) applicazione ragionevole dei criteri di valutazione previsti dallo stesso c.c. c) la deroga obbligatoria, nel caso di contrasto tra il principio fondamentale e i principi generali di redazione del bilancio. 2) Chiarezza Il bilancio deve essere redatto con chiarezza. Il secondo tra i due principi fondamentali riguarda le modalità di rappresentazione dei valori nel bilancio. La chiarezza di un bilancio viene intesa nel duplice significato di comprensibilità (attraverso l utilizzo di forme contabili di facile lettura) e di completezza dello stesso (il bilancio deve evidenziare tutte le operazioni verificatesi in un dato periodo, senza porre in essere dei raggruppamenti o dei compensi di partite) adozione degli schemi obbligatori di bilancio previsti dal Codice civile. B) I PRINCIPI GENERALI DI REDAZIONE DEL BILANCIO ART BIS C.C. 1) Continuazione dell attività aziendale (o going concern) La valutazione delle voci deve essere fatta nella prospettiva della continuazione dell attività. debbono essere adottati i criteri di valutazione per la corretta determinazione del patrimonio di funzionamento nonché del collegato reddito prodotto. 2) Prudenza La valutazione delle voci deve essere fatta secondo prudenza. 1 Sono tali, ad esempio, i valori attribuiti agli ammortamenti, che non potranno mai essere sottoposti ad una verifica di tipo oggettivo. 2
3 Si possono indicare esclusivamente gli utili realizzati alla data di chiusura dell esercizio. Si deve tener conto dei rischi e delle perdite di competenza dell esercizio, anche se conosciuti dopo la chiusura di questo. Il principio di prudenza comporta come diretta conseguenza la necessità di non sopravvalutare il reddito prodotto, al fine di tutelare i creditori sociali che, nelle società di capitali, in caso di insolvenza della società, possono fare affidamento solo sul patrimonio della stessa valutazioni di tipo prudenziale, tali da evitare una sopravvalutazione dei componenti positivi di reddito o delle attività oppure una sottovalutazione dei componenti negativi di reddito o delle passività i ricavi vengono imputati al relativo bilancio, solo se realizzati entro la data di chiusura dello stesso periodo, mentre i costi vanno imputati al bilancio, anche se non ancora sostenuti entro la fine del periodo ed anche se conosciuti dopo la fine dello stesso periodo, ma prima della redazione del bilancio, purché: - risultino di competenza economica del periodo in chiusura; - risultino certi o almeno probabili nel loro verificarsi. 3) Valutazione della funzione economica degli elementi dell attivo e del passivo La valutazione delle voci deve essere fatta tenendo conto della funzione economica dell elemento dell attivo o del passivo considerato. l elemento prevalente nella rilevazione contabile deve essere costituito di regola dalla sostanza economica dell operazione e non invece dall aspetto formale della stessa, costituito dalla sua rappresentazione giuridica e contrattuale. 4) Competenza economica Si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell esercizio, indipendentemente dalla data dell incasso o del pagamento. In base a tale principio, le operazioni aziendali vanno imputate ai periodi, e quindi ai bilanci, a cui esse si riferiscono sotto l aspetto economico, a prescindere quindi dalle relative variazioni finanziarie. In base al principio di competenza economica si considerano: - i ricavi in base al principio di realizzazione; - i costi in base al principio di correlazione con i ricavi. 3
4 5) Valutazione separata delle poste di bilancio Gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci devono essere valutati separatamente. Questo principio vieta di compensare la mancata svalutazione di alcune voci di bilancio, imposta dal Codice civile in applicazione del principio di prudenza, con la mancata rivalutazione di altre voci, non ammessa dal Codice civile sempre in applicazione al medesimo principio di prudenza. Qualora una merce in magazzino venga svalutata di un dato importo non è quindi ammesso compensare tale svalutazione con la rivalutazione (non consentita) di un altra merce presente in magazzino. Occorre pertanto svalutare la prima merce e non rivalutare la seconda. 6) Costanza di applicazione dei criteri di valutazione I criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all altro. Questo principio prevede la continuità di applicazione nel tempo dei principi contabili e dei criteri di valutazione, per agevolare il confronto dei risultati conseguiti nei diversi periodi. C) I PRINCIPI APPLICATI I principi applicati riguardano: 1) le regole formali di rappresentazione delle voci di bilancio in merito agli schemi di stato patrimoniale e di conto economico; 2) le regole sostanziali di valutazione delle stesse voci. 4
5 GLI SCHEMI OBBLIGATORI DI BILANCIO Il Codice civile nella sua attuale versione con l art ha stabilito che il bilancio da assoggettare a pubblicazione obbligatoria deve essere costituito da tre documenti, che formano un complesso inscindibile: - lo stato patrimoniale; - il conto economico; - la nota integrativa. Caratteristiche (art ter c.c.) 1) Struttura rigida del bilancio Le voci previste dal Codice civile per lo stato patrimoniale e per il conto economico devono essere iscritte separatamente e nell ordine indicato. La norma si propone lo scopo di agevolare la comparabilità dei bilanci tra aziende diverse. 2) Comparazione con i dati dell esercizio precedente Per ogni singola voce contenuta nello stato patrimoniale e nel conto economico deve essere indicato l importo della stessa voce dell esercizio precedente. 3) Divieto al compenso di partite Di regola sono vietati i compensi di partite, salvo quando espressamente previsti dalla norma (fondi ammortamenti e svalutazioni) devono essere rilevati distintamente in voci dell attivo o del passivo dello stato patrimoniale oppure distintamente in voci dei ricavi o dei costi del conto economico. 4) Scomposizione / raggruppamento delle voci 5
6 LO STATO PATRIMONIALE Documento contabile che espone la situazione del patrimonio di funzionamento dell azienda riferito alla data di chiusura del periodo amministrativo rappresenta le fonti di finanziamento e gli impieghi aziendali in essere in un dato istante, riferiti alla data di chiusura del periodo. LA FORMA forma a sezioni divise contrapposte La forma dello stato patrimoniale prevista dal Codice civile ATTIVO. PASSIVO + PATRIMONIO NETTO. IL CONTENUTO art c.c.. CODIFICAZIONE DELLE VOCI LE POSTE DELLO STATO PATRIMONIALE SONO PRECEDUTE DA CODICI ALFABETICI E NUMERICI, CHE HANNO I SEGUENTI SIGNIFICATI: - LETTERE MAIUSCOLE: INDICANO LE MACROCLASSI - NUMERI ROMANI: INDICANO LE SINGOLE CLASSI CHE FORMANO LE MACROCLASSI. - NUMERI ARABI: INDICANO LE SINGOLE VOCI, TALVOLTA ULTERIORMENTE SUDDIVISE IN SOTTOVOCI CODIFICATE CON LETTERE MINUSCOLE. ESEMPIO (B) Immobilizzazioni MACROCLASSE I. Immobilizzazioni immateriali: SINGOLA CLASSE 1) costi di impianto e di ampliamento; SINGOLE VOCI 2) costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità; SINGOLE VOCI Mentre i primi due livelli (macroclassi e classi) non possono essere mai modificati, le voci e le sottovoci devono essere adeguati alla particolare natura dell azienda Scomposizione delle voci / Raggruppamento delle voci La struttura rigida del prospetto di stato patrimoniale appare assoluta per quanto riguarda le voci più sintetiche, precedute rispettivamente da lettere maiuscole dell alfabeto (macroclassi) e da numeri romani (classi). Per le voci più analitiche precedute da numeri arabi (conti) la norma consente che esse possano essere ulteriormente suddivise/raggruppate, a condizione che: 6
7 - nel caso di suddivisione, non venga eliminata la voce complessiva e l importo corrispondente; - nel caso di raggruppamento, esso è ammesso in presenza di un importo irrilevante ai fini della rappresentazione veritiera e corretta della situazione aziendale o quando ciò favorisce la chiarezza del bilancio. In questo secondo caso la nota integrativa deve contenere distintamente le voci oggetto di raggruppamento. Schema di stato patrimoniale sintetico ATTIVO PASSIVO (A) Crediti verso soci per versamenti (A) PATRIMONIO NETTO: ancora dovuti I. Capitale II. Ris. da sovrapprezzo azioni (B) IMMOBILIZZAZIONI I I I. Riserve di rivalutazione I. Immobilizzazioni immateriali IV. Riserva legale II. Immobilizzazioni materiali V. Riserve statutarie III. Immobilizzazioni finanziarie VI. Riserva per azioni proprie VII. Altre riserve (C) ATTIVO CIRCOLANTE VIII.Utili/Perd. portati a nuovo I. Rimanenze IX. Utile/Perdita dell'esercizio II. Crediti III. Attività finanziarie che non (B) FONDI per RISCHI ed ONERI costituiscono immobilizzazioni (C) TRATTAMENTO DI FINE IV. Disponibilità liquide RAPP. DI LAV. SUB. (D) DEBITI (D) RATEI E RISCONTI (E) RATEI E RISCONTI 7
8 Schema di stato patrimoniale ai sensi dell art c.c. ATTIVO PASSIVO A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, con separata indicazione della parte già richiamata. B) Immobilizzazioni, con separata indicazione di quelle concesse in locazione finanziaria: I Immobilizzazioni immateriali: 8 A) Patrimonio netto: I Capitale. II Riserva da sopraprezzo delle azioni. III Riserve di rivalutazione. 1) costi di impianto e di ampliamento; IV Riserva legale. 2) costi di ricerca, di sviluppo e di V Riserve statutarie. pubblicità; 3) diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell ingegno; VI Riserva per azioni proprie in portafoglio. 4) concessioni, licenze, marchi e diritti VII Altre riserve, distintamente simili; indicate. 5) avviamento; VIII Utili (perdite) portati a nuovo. 6) immobilizzazioni in corso e acconti; IX Utile (perdita) dell esercizio. 7) altre. Totale. Totale. II Immobilizzazioni materiali: B) Fondi per rischi e oneri: 1) terreni e fabbricati; 1) per trattamento di quiescenza e obblighi simili; 2) impianti e macchinario; 2) per imposte, anche differite; 3) attrezzature industriali e commerciali; 3) altri. 4) altri beni; Totale. 5) immobilizzazioni in corso e acconti. Totale. C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato. III Immobilizzazioni finanziarie, con separata indicazione, per ciascuna voce dei crediti, degli importi esigibili entro l esercizio successivo: 1) partecipazioni in: D) Debiti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l esercizio successivo: a) imprese controllate; 1) obbligazioni; b) imprese collegate; 2) obbligazioni convertibili; c) imprese controllanti; 3) debiti verso soci per finanziamenti; d) altre imprese; 4) debiti verso banche;
9 2) crediti: 5) debiti verso altri finanziatori; a) verso imprese controllate; 6) acconti; b) verso imprese collegate; 7) debiti verso fornitori; c) verso controllanti; 8) debiti rappresentati da titoli di credito; d) verso altri; 9) debiti verso imprese controllate; 3) altri titoli; 10) debiti verso imprese collegate; 4) azioni proprie, con indicazione anche 11) debiti verso controllanti; del valore nominale complessivo. Totale. Totale immobilizzazioni (B). C) Attivo circolante: Totale. I Rimanenze: 1) materie prime, sussidiarie e di consumo; 2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati; 3) lavori in corso su ordinazione; 4) prodotti finiti e merci; 5) acconti. Totale. II Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l esercizio successivo: 1) verso clienti; 2) verso imprese controllate; 3) verso imprese collegate; 4) verso controllanti; 4bis) crediti tributari; 4ter) imposte anticipate; 5) verso altri. Totale. III Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni: 1) partecipazioni in imprese controllate; 2) partecipazioni in imprese collegate; 3) partecipazioni in imprese controllanti; 4) altre partecipazioni; 5) azioni proprie, con indicazioni anche del valore nominale complessivo; 6) altri titoli. 12) debiti tributari; 13) debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale; 14) altri debiti. 9 E) Ratei e risconti, con separata indicazione dell aggio su prestiti.
10 Totale. IV Disponibilità liquide: 1) depositi bancari e postali; 2) assegni; 3) danaro e valori in cassa. Totale. Totale attivo circolante (C). D) Ratei e risconti, con separata indicazione del disaggio su prestiti. Totale (A + B + C + D). Totale (A + B + C + D + E). Osservazioni: 1) Attività iscritte al netto delle rettifiche Le attività aziendali vanno iscritte nello stato patrimoniale al netto di eventuali rettifiche di valore, quali i fondi ammortamento e i fondi svalutazione, che non risultano pertanto presenti nel passivo. 2) Distinzione dei crediti e dei debiti in base all epoca di riscossione e pagamento I crediti e i debiti vanno riportati nello stato patrimoniale con separata indicazione degli importi esigibili entro oppure oltre l esercizio successivo. 3) Definizione di società controllata e collegata (art c.c.) SOCIETA' CONTROLLATA 1) LE SOCIETA' IN CUI UN'ALTRA SOCIETA' DISPONE DELLA MAGGIORANZA DEI VOTI ESERCITABILI NELL'ASSEMBLEA ORDINARIA. 2) LE SOCIETA' IN CUI UN'ALTRA SOCIETA' DISPONE DI VOTI SUFFICIENTI PER ESERCITARE UN'INFLUENZA DOMINANTE NELL'ASSEMBLEA ORDINARIA. 3) LE SOCIETA' CHE SONO SOTTO INFLUENZA DOMINANTE DI UN'ALTRA SOCIETA' IN VIRTU' DI PARTICOLARI VINCOLI CONTRATTUALI CON ESSA. SOCIETA' COLLEGATA SOCIETA' SULLE QUALI UN'ALTRA SOCIETA' ESERCITA UN'INFLUENZA NOTEVOLE (PRESUNZIONE: POSSESSO 20% DEI VOTI IN ASSEMBLEA ORDINARIA RIDOTTO AL 10% PER LE SOCIETA' QUOTATE) 10
11 IL CONTO ECONOMICO Il conto economico è il documento contabile che esprime il processo di formazione e l entità del reddito aziendale prodotto, riferito all intero periodo in chiusura, attraverso l esposizione dei flussi economici positivi (ricavi) e dei flussi economici negativi (costi). LA FORMA forma scalare (vantaggio di mostrare risultati intermedi, che evidenziano il contributo delle varie aree aziendali alla sua formazione). IL CONTENUTO art c.c. Schema di conto economico ai sensi dell art c.c. A) Valore della produzione: 1) ricavi delle vendite e delle prestazioni; 2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti; 3) variazioni dei lavori in corso su ordinazione; 4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni; 5) altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio. Totale. B) Costi della produzione: 6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci; 7) per servizi; 8) per godimento di beni di terzi; 9) per il personale: a) salari e stipendi; b) oneri sociali; c) trattamento di fine rapporto; d) trattamento di quiescenza e simili; 11
12 e) altri costi; 10) ammortamenti e svalutazioni: a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali; b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali; c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni; d) svalutazioni dei crediti compresi nell attivo circolante e delle disponibilità liquide; 11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci; 12) accantonamenti per rischi; 13) altri accantonamenti; 14) oneri diversi di gestione. Totale. Differenza tra valore e costi della produzione (A B). C) Proventi e oneri finanziari: 15) proventi da partecipazioni, con separata indicazione di quelli relativi ad imprese controllate e collegate; 16) altri proventi finanziari: a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti; b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni; c) da titoli iscritti nell attivo circolante che non costituiscono partecipazioni; d) proventi diversi dai precedenti, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti; 12
13 17) interessi e altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli verso imprese controllate e collegate e verso controllanti; 17-bis) utili e perdite su cambi. Totale ( bis). D) Rettifiche di valore di attività finanziarie: 18) rivalutazioni: a) di partecipazioni; b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni; c) di titoli iscritti all attivo circolante che non costituiscono partecipazioni; 19) svalutazioni: a) di partecipazioni; b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni; c) di titoli iscritti nell attivo circolante che non costituiscono partecipazioni. Totale delle rettifiche (18 19). E) Proventi e oneri straordinari: 20) proventi, con separata indicazione delle plusvalenze da alienazioni i cui ricavi non sono iscrivibili al n. 5); 21) oneri, con separata indicazione delle minusvalenze da alienazioni, i cui effetti contabili non sono iscrivibili al n. 14), e delle imposte relative a esercizi precedenti. Totale delle partite straordinarie (20 21). Risultato prima delle imposte (A B + - C + - D + - E). 22) Imposte sul reddito dell esercizio, correnti, differite e anticipate; 23) utile (perdita) dell esercizio. 13
14 Lo schema descritto prevede tre livelli di voci, in base al loro grado di analisi: - le macroclassi, precedute da lettere maiuscole dell alfabeto, che rappresentano le voci più sintetiche del prospetto; - i conti, preceduti da numeri arabi; - i sottoconti, preceduti da lettere dell alfabeto minuscole, che rappresentano le voci più analitiche del prospetto. Si ricorda che mentre le macroclassi non possono essere mai modificate, gli altri due livelli devono essere adeguati alla particolare natura dell azienda. Osservazioni: Si tenga presente che: 1. Vendite e acquisti al netto delle rettifiche Tanto i ricavi di vendita di merci e prodotti quanto i costi di acquisto di merci e materie vanno iscritti nel conto economico già al netto delle eventuali rettifiche, quali resi, abbuoni, ribassi e premi. 2. Variazioni delle rimanenze di magazzino Nel conto economico civilistico le rimanenze vengono divise in due categorie: a) prodotti finiti, prodotti in corso di lavorazione, semilavorati, lavori in corso su ordinazione la variazione viene iscritta nel Valore della produzione se RF > RI incremento segno positivo se RF < RI decremento segno negativo b) materie prime, sussidiarie, di consumo, merci, imballaggi non durevoli la variazione viene iscritta nei Costi della produzione se RF > RI incremento segno negativo se RF < RI decremento segno positivo 14
15 Esempio Beni in rimanenza Rimanenze iniziali Rimanenze finali Prodotti Semilavorati Prodotti in corso di lavor Nella voce A) 2 del conto economico civilistico si procede alle seguenti iscrizioni: Variazioni delle rimanenze: Prodotti Semilavorati Non si iscrivono invece i prodotti in corso di lavorazione, in quanto non si è verificata alcuna variazione tra rimanenze finali e rimanenze iniziali. Beni in rimanenza Rimanenze iniziali Rimanenze finali Materie prime Materiali di consumo Imballaggi non durevoli Nella voce B) 11 del conto economico civilistico si procede alle seguenti iscrizioni: Variazioni delle rimanenze: Materie prime Materiali di consumo Non si iscrivono invece gli imballaggi non durevoli, in quanto non si è verificata alcuna variazione tra rimanenze finali e rimanenze iniziali. 3. Plusvalenze e minusvalenze da alienazioni L art prevede la seguente distinzione: a) plusvalenze e minusvalenze di natura ordinaria (relativa alla cessione di beni durevoli che rientrano nell attività ordinaria dell impresa, quali la vendita di un impianto), inserite rispettivamente nel valore della produzione alla voce 5 (altri ricavi e proventi) e nei costi della produzione alla voce 14 (oneri diversi di gestione); b) plusvalenze e minusvalenze di natura straordinaria (relativa alla cessione di beni estranei all attività caratteristica aziendale, quali di immobili civili, oppure in relazione alla cessione di beni strumentali di notevole rilevanza rispetto alla totalità dei beni strumentali stessi), inserite nei proventi e oneri straordinari rispettivamente alla voce 20 (proventi) e 21 (oneri). 15
16 LA NOTA INTEGRATIVA art c.c. L ART C.C. PREVEDE: LA NOTA INTEGRATIVA DEVE INDICARE, OLTRE A QUANTO STABILITO DA ALTRE DISPOSIZIONI: 1. I CRITERI APPLICATI nelle valutazioni delle voci di bilancio; nelle rettifiche di valore (ammortamenti, svalutazioni, rivalutazioni); nelle conversioni dei valori espressi in moneta estera; i cambiamenti dei criteri. 2. I MOVIMENTI DELLE IMMOBILIZZAZIONI. Per ogni voce delle immobilizzazioni immateriali e materiali si devono indicare: il costo; le operazioni precedenti (rivalutazioni, ammortamenti, svalutazioni); le operazioni dell esercizio (acquisizioni, spostamenti di voci, alienazioni); le operazioni rettificative dell esercizio (rivalutazioni, ammortamenti, svalutazioni). 3. L ANALISI DELLA COMPOSIZIONE DI ALCUNE PARTICOLARI IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI: costi di impianto e di ampliamento; costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità. Si indica inoltre: - le ragioni della loro iscrizione in bilancio, quali costi pluriennali; - i criteri adottati per il loro ammortamento. 3-bis) La misura e le motivazioni delle riduzioni di valore applicate alle immobilizzazioni immateriali di durata indeterminata. 4. LA VARIAZIONE DI ALCUNE VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE Ci si riferisce ai FONDI ed al DEBITO PER TFR, in relazione a utilizzi e accantonamenti dell esercizio. 5. LE PARTECIPAZIONI 6. I DETTAGLI SUI CREDITI E SUI DEBITI e cioè: l ammontare dei crediti e dei debiti con durata residua superiore a 5 anni; i debiti assistiti da garanzie reali su beni della società; la ripartizione secondo le aree geografiche; 6-bis) EVENTUALI EFFETTI SIGNIFICATIVI DELLE VARIAZIONI DEI CAMBI verificatesi successivamente alla chiusura dell esercizio. 6-ter) AMMONTARE DEI CREDITI E DEI DEBITI RELATIVI AD OPERAZIONI che prevedono l obbligo per l acquirente di retrocessione a termine; 7. I DETTAGLI SU ALTRE VOCI, se l ammontare è apprezzabile: ratei e risconti attivi e passivi; altri fondi; composizione della voce altre riserve. 7-bis) LE VOCI DI PATRIMONIO NETTO DEVONO ESSERE ANALITICAMENTE INDICATE, con specificazione in appositi prospetti della loro origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità, nonché della loro avvenuta utilizzazione nei precedenti esercizi. 8. GLI ONERI FINANZIARI CAPITALIZZATI 9. GLI IMPEGNI NON RISULTANTI DALLO STATO PATRIMONIALE 10. LA RIPARTIZIONE DEI RICAVI DELLE VENDITE E DELLE LORO PRESTAZIONI, se significativa, secondo: - categorie di attività; - aree geografiche. 11. I PARTICOLARI PROVENTI DA PARTECIPAZIONI Ci si riferisce ai proventi indicati al punto C15 del CE, diversi dai dividendi. 16
17 12. L ANALISI DELLA VOCE 17 DEL CONTO ECONOMICO, suddividendo gli interessi e altri oneri finanziari in: interessi / oneri da prestiti obbligazionari, da debiti verso banche, su altri debiti. 13. LA COMPOSIZIONE DELLE VOCI PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI quando il loro ammontare è apprezzabile. 14. LE RETTIFICHE DI VALORE ED ACCANTONAMENTI ESEGUITI ESCLUSIVAMENTE IN APPLICAZIONE DI NORME TRIBUTARIE, rispetto all ammontare complessivo delle rettifiche e degli accantonamenti risultanti dalle apposite voci del conto economico. 15. I DATI SUI DIPENDENTI Numero medio, tipologia di contratto, ecc. 16. I COMPENSI AD AMMINISTRATORI E SINDACI 17. LE INFORMAZIONI RELATIVE AD AZIONI DELLA SOCIETA (numero e valore nominale di ciascuna categoria di azioni della società) 18. LE INFORMAZIONI SU AZIONI DI GODIMENTO, OBBLIGAZIONI CONVERTIBILI IN AZIONI E TITOLI O VALORI SIMILI EMESSI DALLA SOCIETA. Per ciascuna categoria devono essere indicati il loro numero e i diritti che attribuiscono. 19. NUMERO E CARATTERISTICHE DEGLI ALTRI STRUMENTI FINANZIARI EMESSI 19-bis) I FINANZIAMENTI EFFETTUATI DAI SOCI ALLA SOCIETÀ; INFORMAZIONI IN MERITO AI PATRIMONI DESTINATI AD UNO SPECIFICO AFFARE 22. LE OPERAZIONI DI LOCAZIONE FINANZIARIA NORME NON CONTENUTE NELL ART C.C, quali: * DEROGHE OBBLIGATORIE DALLE NORME SUL BILANCIO DOVUTE A SITUAZIONI ECCEZIONALI, PER ESIGENZE DI RAPPRESENTAZIONE VERITIERA E CORRETTA. (ART Comma) - motivazioni della deroga; - effetti sulla situazione patrimoniale e sul risultato d esercizio. * DEROGHE ALL IMMODIFICABILITA AI CRITERI DI VALUTAZIONE (ART bis 2 Comma) 3) RAGGRUPPAMENTI DI VOCI PRECEDUTE DAI NUMERI ARABI PER FAVORIRE LA CHIAREZZA (ART ter 2 Comma) - motivazioni della deroga; - effetti sulla situazione patrimoniale e sul risultato d esercizio. 17
18 RELAZIONE SULLA GESTIONE ART C.C. (modificato dal D.Lgs n. 32) Redatta dagli amministratori, contiene informazioni su: SITUAZIONE DELLA SOCIETA Relazione tra l impresa ed il suo ambiente circostante. ANDAMENTO DELLA GESTIONE Aspettativa sull andamento dell azienda. INFORMAZIONI SPECIFICHE (ART comma 3 del C.C.) inerenti a attività di ricerca e sviluppo, rapporti di gruppo, fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell esercizio, evoluzione prevedibile della gestione, strumenti finanziari); ELENCO DELLE SEDI SECONDARIE DELLA SOCIETA (ART comma 4 del C.C.) PROPOSTE DEGLI AMMINISTRATORI IN MERITO ALLA DESTINAZIONE DEL RISULTATO NETTO DELL ESERCIZIO. RELAZIONE DEI SINDACI ART C.C. (modificato dal D.Lgs n. 32) Relazione redatta dal Collegio Sindacale (organo di controllo presente nelle società di capitali (S.p.A., S.a.p.a., S.r.l. con capitale sociale non inferiore a quello minimo stabilito per le società per azioni, cioè Euro , S.r.l. che per due esercizi consecutivi abbiano superato due dei limiti indicati dal 1 comma dell articolo bis e S.r.l. il cui statuto lo prevede). LA RELAZIONE DEI SINDACI DEVE EVIDENZIARE: 1. IL GIUDIZIO DEL COLLEGIO SUI RISULTATI DELL ESERCIZIO; 2. IL GIUDIZIO SUI CRITERI DI VALUTAZIONE ADOTTATI DAGLI AMMINISTRATORI con particolare riferimento agli ammortamenti, agli accantonamenti ed alle valutazioni delle poste più importanti; 3. IL GIUDIZIO SULLA TENUTA DELLA CONTABILITA ; 4. LE OSSERVAZIONI E LE PROPOSTE IN ORDINE AL BILANCIO ED ALLA SUA APPROVAZIONE. 18
19 BILANCIO IN FORMA ABBREVIATA - Art bis LA LEGGE DI ATTUAZIONE DELLE DIRETTIVE CEE PREVEDE LA POSSIBILITA' DI ADOTTARE UNO SCHEMA SEMPLIFICATO DI BILANCIO PER LE IMPRESE DI MINORI DIMENSIONI (imprese che nel primo esercizio di vita o, successivamente, per due esercizi consecutivi, non superano due dei seguenti parametri dimensionali: 1 - TOTALE DELL'ATTIVO: EURO RICAVI DELLE VENDITE E DELLE PRESTAZIONI: EURO DIPENDENTI OCCUPATI IN MEDIA NELL'ESERCIZIO: 50). PER LO STATO PATRIMONIALE L'ABBREVIAZIONE CONSISTE: 1 nell indicare le sole voci precedute da lettere maiuscole e da n. romani; 2- le voci crediti vs soci per versamento ancora dovuti (A) e ratei e risconti (D) dell attivo possono essere comprese nella voce Crediti (CII); 3 dalle voci IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI E MATERIALI (ATTIVO BI E BII), devono essere detratte in forma esplicita sia gli ammortamenti che le svalutazioni obbligo di indicare esplicitamente nell attivo con segno negativo le rettifiche alle immobilizzazioni immateriali (voce BI dell attivo) e materiali (voce BII dell attivo), date dai fondi ammortamento e dai fondi svalutazione. Tale indicazione non è richiesta per lo stato patrimoniale ordinario, poiché l importo di questi valori va specificato obbligatoriamente nella nota integrativa; (B) IMMOBILIZZAZIONI I. Immobilizzazioni immateriali - Fondo ammortamento e svalutazioni II. Immobilizzazioni materiali - Fondo ammortamento e svalutazioni III. Immobilizzazioni finanziarie Totale immobilizzazioni (B) 4- la voce Ratei e risconti del passivo (E) può essere compresa nella voce Debiti (D); 5 per i crediti (ATTIVO CII) e i debiti (PASSIVO D) devono essere separatamente indicati gli importi scadenti oltre l esercizio successivo. (C) ATTIVO CIRCOLANTE II. Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l'esercizio successivo (D) DEBITI, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l'esercizio successivo. 19
20 Esempio: Immobilizzazioni ; Fondo ammortamento Valore nominale crediti , fondo svalutazione crediti 2.000; scadono oltre l anno (già al netto della relativa quota di svalutazione). B) Immobilizzazioni: II - Immobilizzazioni materiali Fondi ammortamento Totale C) Attivo circolante: II - Crediti esigibili oltre l esercizio esigibili entro l esercizio Nel conto economico l abbreviazione consiste nel poter raggruppare alcune voci (es. A2 e A3; B9 (c), B9 (d), B9 (e); ecc.). Inoltre, non è richiesta la separata indicazione delle plusvalenze nella voce E20 e delle minusvalenze e imposte relative a esercizi precedenti. Per la nota integrativa l abbreviazione consiste nella possibile omissione di alcuni punti indicati dall art La semplificazione riguarda anche un allegato di bilancio Qualora si inseriscano in nota integrativa i punti 3-4 richiesti dall art c.c., in tema di relazione sulla gestione, la compilazione della stessa relazione sulla gestione può essere omessa. 20
21 LE IMPOSTE SUL REDDITO Il risultato che scaturisce dal bilancio redatto in base alla normativa del codice civile rappresenta il valore di partenza a cui fa riferimento la disciplina tributaria per la determinazione dell imponibile fiscale. L imponibile fiscale rappresenta la base per il calcolo delle imposte dirette IRES. REDDITO LORDO ANTE IMPOSTE (da bilancio) - IMPOSTE SUL REDDITO = REDDITO NETTO D ESERCIZIO Le imposte si calcolano sul reddito imponibile così determinato: REDDITO LORDO ANTE IMPOSTE (da bilancio) +/- VARIAZIONI FISCALI = REDDITO IMPONIBILE FISCALE REDDITO IMPONIBILE si calcolano le IMPOSTE Dove VARIAZIONI FISCALI = DIFFERENZE fra componenti reddituali e componenti fiscali (componenti ai fini delle determinazione del reddito imponibile) Es. alcuni costi sono indeducibili totalmente o parzialmente, alcuni ricavi non sono tassati; alcuni costi / ricavi rilevano fiscalmente in esercizi diversi da quello di competenza economica civilistica (es. compenso amministratori non pagati nell esercizio, plusvalenze rateizzabili). Sul reddito imponibile viene calcolate l I.R.E.S. ( IMPOSTA SUL REDDITO DELLE SOCIETA), dovuta dalle società di capitali. ALIQUOTA IRES 27,50 % I.R.A.P Imposta Regionale sulle Attività Produttive La base imponibile è rappresentata dal valore della produzione netta risultante dal bilancio, così calcolata: VALORE DELLA PRODUZIONE (da A1 a A5) - COSTI DELLA PRODUZIONE da B6 a B14 con l esclusione di: B9: costi del personale (eccetto INAIL, formazione lavoro/apprendisti e CUNEO) B10C: svalutazioni delle immobilizzazioni B10D: perdite e svalutazioni su crediti B12: accantonamenti per rischi B13: altri accantonamenti interessi ricompresi nei canoni leasing (B8) certi proventi/oneri straordinari (B14) = REDDITO IMPONIBILE IRAP Il presupposto dell imposta è l esercizio abituale di un attività diretta alla produzione o allo scambio di beni o alla prestazioni di servizi. L aliquota dell IRAP è stata fissata nella misura del 3,90%. 21
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