SCHEDA SINTETICA CARATTERISTICHE DELLA FORMA PENSIONISTICA COMPLEMENTARE
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- Pio Galli
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1 CARATTERISTICHE DELLA FORMA PENSIONISTICA COMPLEMENTARE Informazioni generali Lo scopo La costruzione della pensione complementare Il modello di governance La contribuzione Il TFR La quota a carico dell azienda Il contributo del socio L investimento e i rischi connessi Indicazioni generali Caratteristiche dell investimento SCHEDA SINTETICA Le prestazioni pensionistiche (pensione complementare e liquidazione del capitale) Prestazioni pensionistiche Prestazione erogata in forma di rendita pensione complementare Prestazione erogata in forma di capitale liquidazione del capitale Le prestazioni nella fase di accumulo Le anticipazioni Il riscatto della posizione maturata Cosa succede in caso di decesso prima del pensionamento Il trasferimento della posizione individuale I costi connessi alla partecipazione I costi nella fase di accumulo I costi della fase di erogazione Il regime fiscale I contributi I risultati di gestione Le prestazioni Le anticipazioni I riscatti per perdita dei requisiti Altre informazioni Adesione La comunicazione periodica e altre comunicazioni agli iscritti Il Progetto esemplificativo Reclami e modalità di risoluzione delle controversie INFORMAZIONI SULL ANDAMENTO DELLA GESTIONE SOGGETTI COINVOLTI NELL ATTIVITA DELLA FORMA PENSIONISTICA COMPLEMENTARE 2
2 FONDO INTEGRATIVO DI PREVIDENZA DIRIGENTI AZIENDE FIAT FIPDAF FONDO PENSIONE SCHEDA SINTETICA La presente Scheda sintetica costituisce parte integrante della Nota informativa. Essa è redatta al fine di facilitare il confronto tra le principali caratteristiche del FONDO INTEGRATIVO DI PREVIDENZA DIRIGENTI AZIENDE FIAT FIPDAF FONDO PENSIONE rispetto ad altre forme pensionistiche complementari. Per assumere la decisione relativa all adesione, tuttavia, è necessario conoscere tutte le condizioni di partecipazione. Prima di aderire, il potenziale aderente deve prendere visione dell intera Nota informativa e dello Statuto del Fondo. I dati storici sono aggiornati alla data del 31 dicembre 2013 A. PRESENTAZIONE DEL FONDO INTEGRATIVO DI PREVIDENZADIRIGENTI AZIENDE FIAT FIPDAF FONDO PENSIONE A.1 Elementi di identificazione del FIPDAF Il FIPDAF FONDO INTEGRATIVO DI PREVIDENZA DIRIGENTI AZIENDE FIAT FONDO PENSIONE è una forma di previdenza per l erogazione di trattamenti pensionistici complementari del sistema previdenziale obbligatorio, disciplinata dal D. Lgs. 5 dicembre 2005, n Esso è stato costituito in attuazione dell Accordo Sindacale Aziendale istitutivo 5 dicembre 1986; detto accordo è stato modificato e integrato dall Accordo Sindacale del 26 novembre 2010: in base ai suddetti accordi Fiat S.p.A., Fiat Industrial S.p.A. (CNH Industrial N.V.) e Federmanager sono denominate fonti istitutive. La disciplina contrattuale del Fondo è stata riunita in un unico accordo, denominato Accordo FIPDAF e sottoscritto il 23 marzo 2012, che è parte integrante del Contratto Collettivo di Lavoro per i Dirigenti di aziende Fiat e Fiat Industrial 23 dicembre Il FIPDAF è iscritto all Albo dei Fondi Pensione tenuto dalla COVIP al n della 1^ Sez. Speciale - Fondi Pensione Preesistenti. A.2 Destinatari Lo Statuto prevede l adesione volontaria al Fondo dei lavoratori individuati dalla contrattazione collettiva tra le Parti Istitutive, i quali hanno in corso un rapporto di lavoro subordinato con le Società Fiat S.p.A. e C.N.H. Industrial N.V., nonché con le Società da esse controllate o collegate ai sensi dell art c.c., oppure quelle in cui, pur in assenza del mantenimento di una partecipazione nella misura minima, sia confermata l adesione attraverso uno specifico accordo aziendale. Sono altresì equiparati alle Società i consorzi e gli enti costituiti nell ambito del Gruppo Fiat o del Gruppo CNH Industrial che svolgano attività strumentali e/o complementari al funzionamento di uno o dei due Gruppi, oltre ai Fondi integrativi, previdenziali e sanitari, 3
3 nonché gli enti bilaterali costituiti nell ambito dei Gruppi Fiat e CNH Industrial, e i relativi dipendenti. Possono altresì assumere la qualità di soci del Fondo le società che acquisiscano ex art c.c. dipendenti iscritti al Fondo da Società socie del Fondo, previo accordo di adesione al Fondo. Infine possono essere iscritti al Fondo i soggetti fiscalmente a carico degli iscritti al Fondo per i quali l aderente faccia espressa richiesta. E prevista la possibilità di adesione al Fondo anche a seguito di conferimento tacito del trattamento di fine rapporto (TFR). A.3 Tipologia, natura giuridica e regime previdenziale Il FIPDAF FONDO INTEGRATIVO DI PREVIDENZA DIRIGENTI AZIENDE FIAT FONDO PENSIONE è un cosiddetto vecchio fondo, cioè un fondo pensione preesistente alla legge 23 ottobre 1992, n. 421 dei fondi pensione che ha dato l avvio alla disciplina delle forme di previdenza complementare. Esso è stato costituito con atto notarile in data 23 dicembre 1986, e ha la forma giuridica di associazione non riconosciuta. (in data 15 gennaio 2014 è stata presentata istanza per il riconoscimento della personalità giuridica)lo Statuto prevede che il Fondo abbia durata illimitata. Il FIPDAF è un Fondo Pensione a contribuzione definita (l ammontare dei contributi da versare al Fondo è predeterminato ed è fissato da accordi tra le parti istitutive) ed opera secondo il regime della capitalizzazione individuale. B. LA PARTECIPAZIONE ALLA FORMA PENSIONISTICA COMPLEMENTARE L adesione al Fondo, è libera e volontaria. La partecipazione alle forme di previdenza complementare disciplinate dal D. Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252 consente all iscritto di beneficiare di un trattamento fiscale di favore sui contributi versati, sui rendimenti conseguiti con l investimento delle risorse del fondo e sulle prestazioni percepite. La Nota informativa, lo Statuto, nonché eventuale ulteriore materiale informativo sono disponibili sul sito del Fondo. Si richiama l attenzione dell iscritto avente diritto, sullo Statuto del FIPDAF quale fonte della disciplina del Fondo e della regolamentazione del rapporto tra l aderente medesimo e la forma di previdenza complementare. C. SEDI E RECAPITI UTILI Le richieste di informazioni o materiale informativo possono essere presentate agli uffici del Fondo ai seguenti recapiti: sede legale ed amministrativa: TORINO; numeri telefonici: fax: ; 4
4 indirizzo di posta elettronica A tal fine si precisa che gli uffici del Fondo sono aperti al pubblico nei seguenti orari: il martedì ed il giovedì lavorativi dalle ore 9,00 alle ore 12,00 preferibilmente su appuntamento; nelle altre giornate e negli altri orari è comunque operativo il servizio telefonico. Il sito internet del Fondo è disponibile agli indirizzi o all'interno del portale di Gruppo nell area Life, sezione "Pensioni". D. TAVOLE DI SINTESI DELLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEL FONDO D.1 Contribuzione Con l adesione al FIPDAF, l aderente si impegna a versare mensilmente un importo predeterminato e scelto dall interessato nel rispetto della misura minima stabilita dagli accordi sindacali. Nel rispetto di tale libertà occorre comunque considerare che l entità dei versamenti riveste notevole importanza nella definizione della prestazione finale. L invito che viene rivolto al potenziale aderente è quello di fissare il contributo in funzione del reddito che si desidera ottenere al momento del pensionamento ed a verificare nel tempo l andamento del proprio piano previdenziale in modo da poter preventivamente intervenire mediante una eventuale modifica al livello di contribuzione inizialmente prescelto. I versamenti dei contributi al Fondo sono effettuati da parte delle aziende socie con periodicità mensile e comprendono la quota di contribuzione a carico del datore di lavoro, la quota di contribuzione trattenuta all aderente dalle sue competenze mensili e la quota di trattamento di fine rapporto (TFR). 5
5 Il FIPDAF consente di finanziare il proprio piano di previdenza complementare versando anche soltanto il TFR maturando. Gli accordi sindacali aziendali fissano gli importi minimi della contribuzione a carico del datore di lavoro e del dipendente nonché delle quote di trattamento di fine rapporto da versare al FIPDAF. I valori in vigore, con decorrenza 1 gennaio 2012, sono stati fissati dall Accordo Sindacale Aziendale 23 dicembre 2011 tra Fiat S.p.A., Fiat Industrial S.p.A. e Federmanager. I valori della contribuzione destinata al FIPDAF sono superiori a quelli fissati dalla contrattazione nazionale per la categoria dei dirigenti di aziende industriali. Come si è detto, l entità della contribuzione stabilita dagli accordi collettivi rappresenta una misura minima oltre la quale è facoltà del lavoratore determinare liberamente la quota di contribuzione a proprio carico. In costanza del rapporto di lavoro l aderente ha facoltà di sospendere la contribuzione a proprio carico, con conseguente sospensione dell obbligo contributivo a carico del datore di lavoro, fermo restando il versamento del TFR maturando. E necessaria, comunque, una preventiva comunicazione al Fondo. E possibile riattivare la contribuzione in qualsiasi momento. Forniamo ora un riepilogo dei contributi e delle quote di TFR fissati dal suddetto Verbale di accordo, con decorrenza 1 gennaio D.1.1 Contribuzione ordinaria A carico dell azienda E pari al 5% della retribuzione utile per il calcolo del TFR. Per i dirigenti assunti o promossi a partire dal 1 luglio 2006, non viene assoggettata la parte di retribuzione oltre il limite di euro annui. Sono comunque esclusi, dall assoggettamento contributivo, i compensi o indennizzi percepiti per effetto del distacco o dell assegnazione a sede di lavoro in località estera. A carico dell aderente E fissata nella stessa misura e con le stesse regole di assoggettamento del contributo a carico azienda. 6
6 D.1.2 Possibili scelte alternative di modifica della contribuzione ordinaria a carico del dirigente Riduzione L aderente ha facoltà di chiedere di contenere la contribuzione a suo carico, fino al suo eventuale azzeramento, entro il limite di deducibilità fiscale, previsto dalla legge. L importo della contribuzione a carico azienda non è mai riducibile, restando ferma nella misura del 5%. Altre possibilità L iscritto può determinare liberamente una quota percentuale, in misura inferiore o superiore al 5%, della propria retribuzione complessiva annua utile ai fini del TFR o, se prosecutore volontario, un importo fisso, indipendentemente dalla possibilità di superare il limite di deducibilità fiscale. La misura della contribuzione scelta al momento dell adesione può essere modificata. D.1.3 Destinazione di quote di TFR previste dagli accordi sindacali Gli iscritti alla previdenza obbligatoria dopo il 28 aprile 1993, al momento dell adesione, devono conferire al Fondo l intero TFR maturando. Gli iscritti alla previdenza obbligatoria prima del 29 aprile 1993 e non iscritti a forme pensionistiche complementari alla data del 1 gennaio 2007 possono optare tra: la destinazione al Fondo di una quota di TFR maturando di importo pari a quello del contributo a carico azienda; la destinazione al Fondo dell intero TFR maturando. Tutti gli iscritti alla previdenza obbligatoria prima del 29 aprile 1993, già iscritti al FIPDAF o ad altre forme di previdenza complementare, possono decidere se destinare al Fondo o mantenere presso il datore di lavoro il TFR maturando o la quota di questo non eventualmente conferita al FIPDAF. 7
7 Contribuzione obbligatoria fino a annui Contribuzione obbligatoria oltre annui Quota di TFR Contribuzione obbligatoria fino a annui Contribuzione obbligatoria oltre annui ACCORDO 23/03/2012 Contributi carico azienda dal 1/1/2012 già iscritti al 01/01/2007 (**) non iscritti al 01/01/2007 iscritti a previdenza obbligatoria ante 29 aprile % 5% 5% = 5% (facoltativo per i vecchi iscritti ) oppure intera (*) 5% oppure intera (*) iscritti a previdenza obbligatoria post 28 aprile % 5% 5% = Quota di TFR obbligatoria intera (*) intera (*) (*) l integrale destinazione è obbligatoria per legge per i nuovi iscritti di prima occupazione successiva al 28 aprile 1993, facoltativa per gli altri nuovi iscritti (**) per gli assunti/promossi dal 01/07/2006 le aliquote di contribuzione indicate sono previste fino al limite di annui D.1.4 Riforma della previdenza complementare Nuove regole per la destinazione del trattamento di fine rapporto Il decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252 (Disciplina delle forme pensionistiche complementari), regolamenta le modalità di conferimento del TFR maturando ai fondi pensione che può avvenire con: modalità esplicite il lavoratore, entro 6 mesi dalla data di prima assunzione, può conferire al Fondo l intero importo del TFR maturando. Il conferimento del TFR comporta l adesione al Fondo. Qualora il lavoratore dichiari di voler mantenere il TFR in azienda, dovrà comunque conferire al Fondo le quote di TFR previste dagli accordi collettivi come precisato al precedente punto 1.3. La scelta di mantenere il TFR in azienda può essere successivamente revocata a favore del Fondo. 8
8 modalità tacite se il lavoratore, nei 6 mesi successivi alla data di prima assunzione non esprime alcuna volontà, il datore di lavoro verserà al FIPDAF l intero importo di TFR maturando, a decorrere dal mese successivo alla scadenza dei 6 mesi. Secondo quanto previsto dal D. Lgs. 252/2005, gli iscritti alla previdenza obbligatoria prima del 29 aprile 1993 e iscritti al FIPDAF alla data del 1 gennaio 2007 possono destinare al Fondo anche la quota residua del TFR maturando che era stata mantenuta presso il datore di lavoro. D.1.5 Contribuzione volontaria L iscritto con un rapporto di lavoro attivo ha facoltà di contribuire volontariamente e direttamente, in aggiunta al versamento effettuato tramite il datore di lavoro. L'importo, il cui ammontare è liberamente determinabile deve essere versato dall interessato tramite bonifico bancario e confluisce nella posizione individuale. Il Fondo provvede annualmente a certificare l ammontare della contribuzione volontaria. D.1.6 Prosecuzione volontaria L iscritto che: perda i requisiti di partecipazione (cessazione dell obbligo contributivo al FIPDAF);; non abbia raggiunto l'età pensionabile prevista nel regime obbligatorio di appartenenza; ovvero l iscritto che: abbia raggiunto l'età pensionabile prevista nel regime obbligatorio di appartenenza; possa far valere alla data del pensionamento almeno un anno di contribuzione al Fondo; ha facoltà di proseguire volontariamente la contribuzione al Fondo, determinandone liberamente l ammontare e la frequenza di versamento tramite bonifico bancario. Il Fondo fornisce annualmente all interessato una certificazione dei contributi versati. D.1.7 TFR pregresso È facoltà dell iscritto, previo accordo con il datore di lavoro, conferire al FIPDAF il TFR accantonato per periodi precedenti all iscrizione o, successivamente, per la parte residua rispetto a quanto già versato a previdenza complementare. È necessario evidenziare che, seppur il versamento avvenga dopo l entrata in vigore del D.Lgs. 252/2005, la fiscalità che il FIPDAF sarà chiamato ad applicare, all atto della liquidazione, alle somme conferite è quella tempo per tempo vigente per le forme di previdenza complementare corrispondente al periodo di formazione del TFR presso il datore di lavoro. L'importo versato confluisce nella posizione individuale. D.2 Proposte di investimento 9
9 Come già anticipato, il Fondo ha lo scopo di provvedere, nell interesse degli aventi diritto e senza alcun fine di lucro a prestazioni di natura previdenziale integrative dei trattamenti pensionistici di legge. Il Fondo provvede a perseguire i propri fini previdenziali con una adeguata e prudente attività di impiego delle risorse. Il Fondo prevede attualmente un unico comparto di investimento gestito attraverso una polizza di assicurazione di Ramo V, in forma di contratto collettivo di capitalizzazione a premio unico, stipulata con la Compagnia Assicuratrice Alleanza Toro S.p.A., dal 31 dicembre 2013 confluita in Generali Italia S.p.A., con conti individuali in capo ad ogni iscritto. La rivalutazione del capitale investito avviene al 31 dicembre di ciascun anno sulla base del rendimento medio maturato nel periodo di osservazione stabilito dalla Convenzione e prevede: il consolidamento annuo della posizione, la rivalutazione della prestazione ed il rendimento minimo garantito, la predeterminazione dei coefficienti demografico-finanziari di conversione in rendita. Il grado di rischio del comparto è praticamente nullo, stante la presenza di una garanzia di rendimento annuo minimo prevista dallo strumento assicurativo utilizzato. La Compagnia prevede, per i premi versati sino al 31/12/2013, l applicazione di una tariffa con rivalutazione annua minima che, a seconda dei periodi di versamento, può variare tra il 4% ed il 2% secondo i valori massimi consentiti dalla normativa in vigore; per i premi versati dal 1/1/2014, è invece prevista una rivalutazione annua minima pari allo 0,50% annuo composto per il periodo intercorrente tra la data di decorrenza del versamento e la data di richiesta della liquidazione. AVVERTENZA - La stessa modalità gestionale, trattandosi di un comparto garantito, viene utilizzata per accogliere il conferimento tacito del TFR, ai sensi della normativa vigente. D.3 Rendimenti storici Di seguito si riportano i rendimenti della gestione separata di Alleanza Toro S.p.A. denominata Fondo AUGUSTA RISPARMIO - AURIS, alla quale è collegata la rivalutazione delle prestazioni della polizza, al netto: della percentuale di rendimento trattenuta dalla Compagnia (v. il prossimo punto Costi nella fase di accumulo ), e dell imposta dell 11% sui rendimenti (v. Nota Informativa, sezione Caratteristiche della forma pensionistica complementare, punto G. Il regime fiscale ). Rendimento medio annuo composto (%) 3,75 3,77 3,67 3,64 3,47 3,66 10
10 AVVERTENZA - I risultati economici conseguiti con tali investimenti non possono in alcun modo essere comparati con situazioni e risultati conseguiti da altri fondi. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. L attività del FIPDAF, evidenzierà per i prossimi esercizi, rendimenti in funzione dell andamento dei mercati finanziari e dell attività svolta dalla stessa gestione delle risorse. D.4 Costi nella fase di accumulo I costi relativi alla gestione amministrativa del Fondo non sono a carico degli iscritti, in quanto la loro copertura è posta contrattualmente a carico delle Società socie del Fondo. 11
11 Le voci di costo che riguardano l investimento delle risorse del Fondo si distinguono in: Spese di adesione: Tipologia di costo Spese da sostenere durante la fase di accumulo: Importo e caratteristiche NON PREVISTE Direttamente a carico dell aderente: Indirettamente a carico dell aderente: - un caricamento esplicito del premio nella misura dell 0.60%. (prelevato al versamento del premio); - un caricamento implicito sui rendimenti pari al 3%, fermo restando un minimo trattenuto a favore della Compagnia calcolato in base alle seguenti aliquote: 0,18% sul rendimento riconosciuto sulle prestazioni relative ai versamenti effettuati sino al 31 dicembre ,24% sul rendimento riconosciuto sulle prestazioni relative ai versamenti effettuati nel ,27% sul rendimento riconosciuto sulle prestazioni relative ai versamenti effettuati nel ,48% sul rendimento riconosciuto sulle prestazioni relative ai versamenti dal 1 gennaio Spese per l esercizio di prerogative individuali (prelevate dalla posizione individuale al momento dell operazione) Anticipazione Reintegro dell anticipazione Trasferimento Riscatto Mantenimento della posizione non alimentata da nuovi contributi Prosecuzione volontaria della contribuzione NON PREVISTE NON PREVISTE NON PREVISTE. Qualora il premio derivi da trasferimento di posizione costituita in gestione di tipo finanziario, il caricamento esplicito (prelevato al versamento del premio) è fissato nella misura dello 0,50%. NON PREVISTE 30,00 annui prelevati in cifra fissa sui rendimenti 30,00 annui prelevati sulla contribuzione dell aderente (prima del suo investimento) Gli oneri per la gestione del patrimonio nonché per l imposta sostitutiva di cui al D. Lgs. 252/05 sono addebitati sul patrimonio del Fondo. 12
12 D.5 Indicatore sintetico dei costi Anni di permanenza 2 anni 5 anni 10 anni 35 anni 0,79% 0,47% 0,33% 0,22% L indicatore sintetico dei costi rappresenta il costo annuo, in percentuale della posizione individuale maturata, stimato facendo riferimento a un aderente-tipo che versa un contributo annuo di euro e ipotizzando un tasso di rendimento annuo del 4% (v. Nota Informativa, sezione Caratteristiche della forma pensionistica complementare ). AVVERTENZA - Per condizioni differenti rispetto a quelle considerate, ovvero nei casi in cui non si verifichino le ipotesi previste, tale indicatore ha una valenza meramente orientativa. 13
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