Già la forma della copertura, con l'uso dell'arco acuto compresso, caratteristica dell'architettura araba e quella gotica, ne fa apprezzare la scelta.

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Rita Alessi
6 anni fa
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Chiaramonti: chiesa di San Matteo (1884) di Claudio Coda Nell'Anglona, ricordo sia l'unico esempio che abbia la cupola rivestita in mattonelle maiolicate.

1 Chiaramonti: chiesa di San Matteo (1884) di Claudio Coda Nell'Anglona, ricordo sia l'unico esempio che abbia la cupola rivestita in mattonelle maiolicate. Già la forma della copertura, con l'uso dell'arco acuto compresso, caratteristica dell'architettura araba e quella gotica, ne fa apprezzare la scelta. 1/5

A Sassari, salvo errore, non se ne trovano. La più vicina, a memoria, è la cupola della chiesa di San Michele (1650 circa) ad Alghero, ultimata su progetto dell'architetto ligure Domenico Spatorno.

2 A Sassari, salvo errore, non se ne trovano. La più vicina, a memoria, è la cupola della chiesa di San Michele (1650 circa) ad Alghero, ultimata su progetto dell'architetto ligure Domenico Spatorno.E sempre lui a riprogettare il campanile di Ales ( 1687 ) dedicato ai santi Pietro e Paolo e la cattedrale di Cagliari (rimaneggiata nei secoli su un impianto del 1200 ) donandole l'attuale aspetto baroccheggiante ( 1669 ). Anche ad Ozieri, mi pare, nel campanile della Cattedrale dell'immacolata ( 1600) un rivestimento in maiolica. 2/5

3 La maiolica, argilla sottoposta a cottura, viene dipinta con speciali colori e poi cotta nuovamente. Il nome deriva probabilmente da quello di Maiorca (Spagna). Una tecnica antichissima, applicata sia nell'estremo Oriente che nel mondo arabo, dove era utilizzata per opere di tipo ornamentale con le quali venivano rivestite intere pareti. In Europa, la sua applicazione già dal Medio Evo in Spagna e poi, dal XIV sec. nel resto. In Italia, l'arte della maiolica nell'architettura, ha avuto caratteristiche diverse da regione a regione. Celebri le mattonelle di Vietri e Amalfi in Campania; Deruta e Gubbio nell'umbria; Castelli in Abruzzo; Faenza in Emilia; Bassano nel Veneto, per indicare alcune. Non per ultime, quelle siciliane di Caltagirone: bellissime! La lavorazione della maiolica andò assumendo, nel tempo, caratteristiche cromatiche e raffigurative tipiche di ciascun luogo. Il campanile della parrocchiale San Matteo, è realizzato diversamente da quanto in progetto (18 83 ). In corso d'opera ( 1884 ), il direttore dei lavori geometra Giovanni Serra de Calvia comunica all'impresa ( Antonio Michele Obino di Ossi, ma residente a Sassari) la decisione di annullare quanto nel capitolato d'appalto (ai punti pietrame chiaro prelevato dalla cava di sotto san Matteo ) e sostituirlo con pietra proveniente dalla cava (regione su Cobèsciu ) del cavaliere Antonio Luigi Madau, in trachite morata scura. La scelta anche per il rivestimento della facciata. 3/5

L'impiego: zoccoli, paraste, spigoli esterni, archetti pensili in facciata e campanile ecc., ovvero in tutti i paramenti a vista semplici che bugnati.

4 L'impiego: zoccoli, paraste, spigoli esterni, archetti pensili in facciata e campanile ecc., ovvero in tutti i paramenti a vista semplici che bugnati. Ovviamente l'impresa pretese un compenso aggiuntivo per il trasporto del materiale dalla cava, che risultava essere distante dall'abitato. Per la demolizione della chiesa-oratorio Santa Rùghe e costruzione, sulla stessa, della nuova parrocchiale si impegnò una somma complessiva di ,14 (con coefficiente di rivalutazione storica, si ottiene circa). Questo importo è stabilito nel capitolato d'appalto, ma è pensabile che, con varianti e costi aggiuntivi e imprevisti vari, la somma sarà da considerarsi parecchio di partenza. Negli stessi anni Chiaramonti era un gran cantiere: si demoliva il Monte Granatico e si procedeva alla costruzione del Municipio ( ). Committenti e maestranze, sempre loro: sindaco Bachisio Madau, geometra Serra de Calvia e l'impresario Obino. Tant'è che, non poche, le lagnanze sia dell'amministrazione, sia del direttore dei lavori nei confronti dell'impresa aggiudicante, con minacce di sospendere gli stati di avanzamento. Che 4/5

5 erano sempre in rate anticipate: mandati di Ritornando alla cupola: le mattonelle degli spicchi hanno forma geometrizzante; colori che vanno dal blu chiaro su sfondo nocciola e riquadri scuri che ben risaltano dai costoloni, forse in mattoni in cotto. Purtroppo lo smalto, piano piano, si sta corrodendo e così i suoi colori originali. È lì da 130 anni e un restauro andrebbe fatto, nel caso volessimo regalarlo ai posteri. Soprattutto noi che, per cultura, siamo stati... molto attenti alla salvaguardia delle opere del passato! 5/5

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