SCHEDA DI INFORMAZIONE

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1 Stabilimento di Porto Marghera (VE) SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI ED I LAVORATORI Allegato V al D. Lgs. 334/99, come modificato dal D.Lgs. 238/05 Porto Marghera, Marzo 2007

2 SEZIONE 1 Nome della società: Arkema Srl Socio Unico Stabilimento/Deposito di: Via della Chimica, Porto Marghera (VE) La Società ha presentato il Rapporto di sicurezza prescritto dall art. 8 del D. Lgs. 334/99. Direttore dello Stabilimento e portavoce: Ing. Stefano Barbato Telefono: Fax: SEZIONE 2 La presente Scheda Informativa e la Notifica sono state inviate a: Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Direzione per la salvaguardia ambientale, inquinamento e rischi industriali Via C. Colombo, , Roma. Regione Veneto Dipartimento per l Energia e la Tutela dell Ambiente Calle Priuli Cannaregio, Venezia Presidente della Giunta Provinciale, presso Provincia di Venezia, San Marco Venezia Comune di Venezia Ca Farsetti San Marco Venezia Prefettura di Venezia S. Maurizio Venezia Comitato Tecnico Regionale, presso Direzione Regionale dei VV.F. della Regione Veneto, via Dante Padova Comando Provinciale dei VV.F., Dorsoduro Venezia Lo Stabilimento dispone delle autorizzazioni in campo ambientale, richieste dalla normativa italiana, ed ha realizzato e messo in atto un Sistema di Gestione Ambientale (SGA), per il quale ha ottenuto la certificazione di conformità con la norma UNI EN ISO ARKEMA aderisce al Programma Responsible Care, condividendo appieno le finalità dell'iniziativa. Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 2 Marzo 2007

3 SEZIONE 3 DESCRIZIONE DELLA/DELLE ATTIVITA SVOLTA/SVOLTE NELLO STABILIMENTO DI PORTO MARGHERA In Allegato alla presente Scheda Informativa si riporta la Planimetria generale dello Stabilimento in formato A3, da cui si possono rilevare i confini di Stabilimento, delle principali aree produttive, logistiche e amministrative L Unità Arkema è situata all interno dello Stabilimento petrolchimico multisocietario di Porto Marghera e produce acido cianidrico (HCN) ed acetoncianidrina (ACH). Lo Stabilimento in esame comprende: tre impianti di processo AM7 (produzione acido cianidrico), AM9 (produzione acetoncianidrina), AM8/2 (cristallizzazione solfato ammonico); i relativi stoccaggi (acetone, acetoncianidrina, acido solforico 98%, dietilammina, etc.) e le spedizioni di ACH, le vasche di decianurazione delle acque reflue contenenti cianuri, installazioni di servizio (torre di raffreddamento, cabina elettrica); palazzina contenente la sala quadri, il laboratorio chimico, gli uffici del personale di produzione, tecnologia e Sicurezza e Ambiente. Lo Stabilimento ARKEMA si avvale delle utilities del Petrolchimico (energia elettrica, azoto, vapore a 5 e 18 bar, aria strumenti, acqua demineralizzata, acqua di raffreddamento, acqua antincendio, acqua potabile). Tutto l HCN prodotto dall impianto AM7 viene trasferito, mediante pompa e tubazione, all adiacente impianto AM9 per la produzione di acetoncianidrina. L acetoncianidrina prodotta viene spedita per mezzo di ferrocisterne allo Stabilimento ARKEMA di Rho, nel quale viene utilizzata per la produzione di metilmetacrilato monomero e polimero. Il metilmetacrilato polimero trova largo impiego nella produzione di componenti per l industria automobilistica, nel campo dell edilizia civile ed industriale. Le materie prime utilizzate per la produzione di HCN ed ACH sono: * per HCN: aria - ossigeno - ammoniaca - metano. * per ACH: acido cianidrico - acetone. Per la produzione di HCN, le materie prime, ad eccezione dell aria atmosferica, arrivano all impianto mediante tubazioni e sono inviate in fase gas al reattore di sintesi HCN e quindi alle successive apparecchiature per la sua separazione e purificazione. Le materie prime per la produzione di ACH sono inviate ai reattori di sintesi mediante pompe e tubazioni. Nelle successive apparecchiature l ACH viene purificata e poi inviata ai serbatoi di stoccaggio in attesa della spedizione. Il vapor d acqua utilizzato nelle apparecchiature viene auto-prodotto nel reattore di sintesi HCN; l energia elettrica proviene dalla rete del Petrolchimico. Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 3 Marzo 2007

4 Le emissioni dei camini previo lavaggio e gli scarichi idrici previa decianurazione con ipoclorito e successivo trattamento biologico, rispettano i limiti di legge. Il personale è stato informato sui rischi propri dell attività ed è stato formato ed addestrato a condurre gli impianti in modo sicuro, sia in condizioni operative normali che di emergenza. L impianto AM7 (produzione acido cianidrico) è in marcia dal 1958; l impianto AM9 (produzione acetoncianidrina) è in marcia dal 1964; l impianto AM8/2 (cristallizzazione solfato ammonico) è in marcia dal In Allegato si riporta la Planimetria di Stabilimento in formato A3, in cui sono visibili le installazioni descritte in questo documento, sono messi in rilievo i confini dello stabilimento e delle principali aree produttive, logistiche e amministrative. SEZIONE 4 SOSTANZE E PREPARATI SUSCETTIBILI DI CAUSARE UN EVENTUALE INCIDENTE RILEVANTE Sono di seguito riportate le sostanze o i preparati per i quali è stato identificato un incidente rilevante nell'analisi degli incidenti, svolta nel Rapporto di Sicurezza elaborato per l'attività in esame. Nome comune generico Numero CAS Classificazione di pericolo Principali caratteristiche di pericolosità Max quantità presente (t) ACETON- CIANIDRINA Molto tossico Pericoloso per l ambiente R26/27/28 Molto tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione R50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico R11 Facilmente infiammabile ACETONE Facilmente infiammabile i Irritante R36 Irritante per gli occhi R66 L esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolature della pelle R67 L inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini 68 Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 4 Marzo 2007

5 Nome comune generico Numero CAS Classificazione di pericolo Principali caratteristiche di pericolosità Max quantità presente (t) Estremamente infiammabile R12 Estremamente infiammabile ACIDO CIANIDRICO Molto tossico R26 Molto tossico per inalazione R50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico 1,4 Pericoloso per l ambiente R10 Infiammabile AMMONIACA Tossico R23 Tossico per inalazione R34 Provoca ustioni 5,1 Pericoloso per l ambiente R50 Altamente tossico per gli organismi acquatici ANIDRIDE SOLFOROSA Tossico R23 Tossico per inalazione R34 Provoca ustioni 0,91 DIETIL- AMMINA Facilmente infiammabile R11 Facilmente infiammabile R20/21/22 Nocivo per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione 7,5 R35 Provoca gravi ustioni Corrosivo METANO (Gas Naturale) Estremamente infiammabile R12 Estremamente infiammabile 0,1 Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 5 Marzo 2007

6 SEZIONE 5 NATURA DEI RISCHI DI INCIDENTI RILEVANTI SCENARIO INCIDENTALE SOSTANZA COINVOLTA NOTE IMPIANTO AM7 RILASCIO TOSSICO RILASCIO DI LIQUIDO INFIAMMABILE INCENDIO DI UN GETTO DI GAS AD ALTA VELOCITÀ AMMONIACA ACIDO CIANIDRICO ANIDRIDE SOLFOROSA ACIDO CIANIDRICO METANO Formazione di una nube di vapori per evaporazione del liquido fuoriuscito e dispersione nella direzione del vento. Formazione di nube di vapori per evaporazione del liquido fuoriuscito e dispersione nella direzione del vento. Rilascio per rottura del flessibile di collegamento al bombolone di stoccaggio e dispersione dei vapori nella direzione del vento. Rilascio in area cordolata o in un bacino di contenimento di un serbatoio, con successivo innesco dei vapori e sviluppo di un incendio di pozza. Rottura di una tubazione di adduzione del metano, in corrispondenza di una connessione flangiata. IMPIANTO AM9 ACIDO CIANIDRICO Rilascio di vapori da torcia o da colonna di purificazione, con dispersione nella direzione del vento. RILASCIO TOSSICO RILASCIO DI LIQUIDO INFIAMMABILE ACETONCIANIDRINA DIETILAMMINA ACETONE ACETONCIANIDRINA DIETILAMMINA Formazione di una nube di vapori per evaporazione del liquido fuoriuscito e dispersione nella direzione del vento. Rilascio di ACH grezza (contenente anche acetone e HCN) per rottura random sulla linea di uscita dal reattore R0, nel tratto non intercettabile, con dispersione degli delle sostanze tossiche nella direzione del vento. Trafilamento da flangia su linea di collegamento tra contenitore trasportabile e accumulatore Grave trafilamento da flangia sul fondo dell'accumulatore Rilascio nel bacino di contenimento del serbatoio D-01, con innesco dei vapori e sviluppo di un incendio di pozza. Rilascio di liquido nel bacino di contenimento del recipiente D-16, con innesco dei vapori e sviluppo di un incendio di pozza. Rilascio di liquido nell area cordolata di stoccaggio e successivo incendio di pozza. Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 6 Marzo 2007

7 SEZIONE 6 TIPO DI EFFETTI PER LA POPOLAZIONE E PER L AMBIENTE EFFETTI PER LA POPOLAZIONE SCENARIO INCIDENTALE SOSTANZA COINVOLTA IMPIANTO AM7 EFFETTI PER LA POPOLAZIONE RILASCIO TOSSICO RILASCIO DI LIQUIDO INFIAMMABILE * incendio di pozza, * incendio di nube di vapori INCENDIO DI UN GETTO DI GAS AD ALTA VELOCITÀ AMMONIACA ANIDRIDE SOLFOROSA ACIDO CIANIDRICO ACIDO CIANIDRICO METANO Potenziale intossicazione acuta in caso di inalazione per più di 30 minuti * Irraggiamento termico, ustioni per le persone esposte, all interno dello Stabilimento ARKEMA. * Ustioni per le persone presenti nella nube di vapori nel campo di infiammabilità, all interno dello Stabilimento ARKEMA. Irraggiamento termico, ustioni per le persone esposte, all interno dello Stabilimento ARKEMA. IMPIANTO AM9 RILASCIO TOSSICO ACETONCIANIDRINA DIETILAMMINA Potenziale intossicazione acuta in caso di inalazione per più di 30 minuti RILASCIO DI LIQUIDO INFIAMMABILE * incendio di pozza, * incendio di nube di vapori ACETONE ACETONCIANIDRINA DIETILAMMINA * Irraggiamento termico, ustioni per le persone esposte. * Ustioni per le persone all interno del campo di infiammabilità della nube di vapori. EFFETTI PER L AMBIENTE Gli effetti sull ambiente degli incidenti considerati sono trascurabili, poiché: - le quantità di gas o vapori tossici (ammoniaca, acido cianidrico, anidride solforosa) potenzialmente rilasciate sono ridotte e la concentrazione in aria si riduce rapidamente; - i liquidi tossici (acetoncianidrina, acido cianidrico, dietilammina) rilasciati sono trattenuti all interno di bacini di contenimento a tenuta, oppure in aree pavimentate con scarico convogliato verso il sistema di decianurazione acque. Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 7 Marzo 2007

8 Misure tecniche MISURE DI PREVENZIONE E SICUREZZA ADOTTATE Gli impianti di produzione HCN, ACH e solfato ammonico sono stati progettati e costruiti secondo criteri di sicurezza consolidati da decenni di esperienza. Il processo viene gestito da personale addestrato alla conduzione dell impianto in condizioni normali e di emergenza, assistito da strumentazione di controllo, allarme e blocco. I blocchi automatici, in caso di anomalie, consentono se necessario la fermata e la messa in sicurezza degli impianti. L impianto viene sottoposto a regolari cicli di manutenzione periodica e preventiva. Le apparecchiature più importanti (es. reattori, apparecchi in pressione e serbatoi di stoccaggio) sono sottoposti a controlli particolari, oltre a quelli di legge. I serbatoi contenenti liquidi infiammabili e/o tossici sono dotati di sistemi di raccolta e convogliamento delle perdite e di sistemi automatici di rilevazione di eventuali perdite. Misure procedurali ed organizzative L Unità di produzione opera in linea con le direttive Arkema ed in coerenza con le regole del sito di Porto Marghera. Lo Stabilimento multisocietario è dotato di un unica organizzazione di pronto intervento per situazioni di emergenza per contrastare e mitigare le conseguenze di un qualsiasi incidente. In particolare, il reparto di pronto intervento è dotato di mezzi ed apparecchiature antincendio atte a circoscrivere e spegnere gli incendi e ridurre la propagazione di nubi di gas o vapori. Il personale Arkema è sottoposto a regolari cicli di formazione ed addestramento. Lo Stabilimento ha elaborato un Piano di Emergenza interno che prevede, tra l altro, l immediata segnalazione alle autorità preposte alla Protezione Civile degli incidenti di maggior gravità che possono coinvolgere anche l ambiente esterno. Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 8 Marzo 2007

9 SEZIONE 7 Per lo Stabilimento è stato pubblicato il Piano di emergenza esterno per attività industriali, ma nel caso di emergenza all interno si applica il Piano di emergenza interno, trasmesso alle autorità competenti, che prevede due tipi di emergenza: a) Emergenza di reparto o localizzata, che interessa un solo reparto o comunque un'area ristretta dello Stabilimento immediatamente circostante il luogo dell'evento; b) Emergenza estesa, che interessa un'area vasta della zona circostante il luogo dell'evento e che potrebbe interessare anche l'esterno dello Stabilimento. Le procedure operative, le manovre di emergenza e le tecniche di intervento o di collegamento interfunzionale sono riportate nel Piano di Emergenza e sono basate sulle ipotesi incidentali emerse dall'analisi di sicurezza. Il Piano di Emergenza dello Stabilimento ARKEMA si integra con il piano di emergenza del petrolchimico di Marghera. Le segnalazioni, le modalità di comunicazione etc. a livello di sito sono specificate nel Piano di Emergenza del Sito petrolchimico di Porto Marghera (Procedura di sicurezza 001), in vigore dal Il responsabile ARKEMA si interfaccia con il Tecnico di turno della Società Servizi Porto Marghera; nel caso in cui l'emergenza coinvolga estese aree interne e/o esterne allo Stabilimento, viene convocato il Comitato di Emergenza di sito, costituito dai Direttori e dai reperibili delle Società del sito. Gli impianti (AM7 e AM9) sono comunque dotati di procedure di emergenza, relative sia agli eventi incidentali identificati, sia alle possibili anomalie operative (ad esempio, mancanza servizi). La gestione dell emergenza negli impianti AM7 e AM9 è affidata alla Direzione ARKEMA e, in sua assenza, al Reperibile di Direzione. La gestione delle situazioni di emergenza che si dovessero registrare in Stabilimento è regolamentata da procedure specifiche a livello di Stabilimento e di reparto che fanno parte integrante dei Manuali Operativi. Le procedure di emergenza di reparto prevedono le situazioni di emergenza per cause interne all impianto ed esterne al reparto, riferite, per esempio, ad altri impianti dello Stabilimento, ed indicano dettagliatamente le operazioni da seguire per la messa in sicurezza dell impianto e per l'evacuazione del personale in caso di pericolo. MEZZI DI SEGNALAZIONE DI INCIDENTI L unità di produzione ARKEMA è dotata di un impianto di segnalazione di avviso di emergenza con sirena attivata dalla Sala Controllo. Lo Stabilimento è dotato anche di poli acustici per la comunicazione (tramite segnali e messaggi in voce) a tutto il personale di eventuali situazioni di allarme ed emergenza. La gestione dell emergenza avviene nel Centro Operativo dei vigili del fuoco di Sito, dislocato all interno del fabbricato del Pronto Intervento, ove un sistema computerizzato consente di gestire le fasi dell emergenza, mettendo prontamente in allarme tutte le aree interessate (mediante messaggi verbali e su pannelli visualizzatori), fornendo le istruzioni sui comportamenti da seguire, coordinando le strutture operative e mantenendo i collegamenti con le Autorità esterne. Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 9 Marzo 2007

10 L emergenza conseguente agli incidenti che possono coinvolgere anche l ambiente esterno, viene segnalata agli Enti preposti alla gestione del Piano di Protezione Civile mediante telefono. Gli Enti da informare dell emergenza in corso sono, come previsto dal Piano di Protezione Civile, ed. 1997: - Prefettura di Venezia; - Sindaco di Venezia; - Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Venezia; - A.S.L. competente per territorio (n 12) ed il 118 S.U.E.M. COMPORTAMENTO DA SEGUIRE Tutto il personale che si trova all interno dello Stabilimento segue le istruzioni del Piano di Emergenza interno. La popolazione dovrà seguire le direttive emanate dall Autorità competente per la gestione del Piano di Protezione Civile. In caso di emergenza per la fuoriuscita di sostanze pericolose è in generale opportuno: rimanere o recarsi in ambiente chiuso, chiudere le finestre, spegnere gli impianti di ventilazione e condizionamento; spegnere tutti i fuochi, non usare il telefono, non andare a scuola a riprendere i figli; ascoltare la radio o stazione televisiva locale per gli eventuali messaggi dell Autorità competente. Se si avverte la presenza di odori o senso di irritazione alla gola ed agli occhi, proteggersi con un panno bagnato la bocca ed il naso. MEZZI DI COMUNICAZIONE PREVISTI Nel Piano di Emergenza della Protezione Civile citato è previsto che: - il Comune attivi un servizio di informazione per la popolazione con l adozione di misure atte ad evitare panico e confusione. - Un funzionario della Questura, delegato alla gestione dell emergenza, attivi, se in precedenza non provveduto, l informazione alla popolazione con idonei mezzi (megafoni, altoparlanti montati su autovetture, emittenti radio-tv locali, ecc.), servendosi di messaggi controllati e selezionati allo scopo di evitare situazioni di panico, circa la situazione in atto o temuta. - La Polizia stradale effettui la distribuzione e la diffusione nella zona esposta a rischio, su disposizione del funzionario incaricato della Questura, dei memorandum di autoprotezione e soccorso reciproco nel rischio chimico-industriale. PRESIDI DI PRONTO SOCCORSO Per la popolazione sono quelli previsti sul territorio ed indicati nel Piano di Protezione Civile. Per i lavoratori il presidio è costituito dall infermeria dello Stabilimento, oltre a quelli esterni indicati nel Piano di Emergenza di Stabilimento. Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 10 Marzo 2007

11 SEZIONE 8 INFORMAZIONI PER LE AUTORITÀ COMPETENTI SULLE SOSTANZE ELENCATE NELLA SEZIONE 4 SOSTANZA: ACETONCIANIDRINA Codice aziendale: Utilizzazione: materia prima intermedio prodotto finito solvente catalizzatore altro Nome chimico: Nomi commerciali e sinonimi: Nomenclatura Chemical Abstract: Numero di registro CAS: Formula bruta: IDENTIFICAZIONE 2-IDROSSI-2-METILPROPIONITRILE (2 CIANO 2 PROPANOLO) ACETONCIANIDRINA 2-IDROSSI-2METILPROPIONITRILE C 4 H 7 ON Peso molecolare: Formula di struttura: Stato fisico: Colore: Odore: Solubilità in acqua: Solubilità nei solventi organici: CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE liquido incolore mandorla amara completa Densità : 0.93 kg/l a 20 C Peso specifico dei vapori: Punto di fusione: -20 C Punto di ebollizione: Punto di infiammabilità: 75 C Limiti di infiammabilità: Temperatura di autoaccensione: 685 C solubile in benzene, acetone, negli alcoli, negli eteri e nei più comuni solventi organici > 2 (rispetto all aria) 82 C a 31 mbar % (volume) Tensione di vapore: 1 mbar a 20 C Reazioni pericolose: CH 3 C OH CH 3 CN il prodotto è stabile in condizioni normali di stoccaggio. Violenta reazione con liberazione di acido cianidrico in caso di contatto con forti ossidati e basi. CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA Di legge Provvisoria Non richiesta Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 11 Marzo 2007

12 Simbolo di pericolo: T+ - N Indicazioni di pericolo: Molto tossico Pericoloso per l ambiente Frasi di rischio: R26/27/28 Molto tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione R50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l ambiente acquatico Consigli di prudenza: S7/9 Tenere il recipiente ben chiuso e in un luogo ben ventilato S27 Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati S45 In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli l etichetta) S60 Questo materiale ed il suo contenitore devono essere smaltiti come rifiuti pericolosi S61 Non disperdere nell ambiente. Riferirsi alle istruzioni speciali schede informative in materia di sicurezza prima dell uso Vie di penetrazione INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: gli effetti corrispondono a quelli del cianuro: i sintomi dell avvelenamento sono nausea, vomito, convulsioni, perdita dei sensi e paralisi centrale della respirazione. LD50 orale ratto LC50 inalazione ratto LD50 cute coniglio = 18.6 mg/kg = mg/l/4h = 17 mg/kg LC50 inalazione uomo = n.d. IDLH = 50 ppm (come HCN) Tossicità cronica: ACGIH: TLV-TWA = n.d. Potere corrosivo: Potere irritante: Potere sensibilizzante: Cancerogenesi: Mutagenesi: Teratogenesi: OSHA PEL: 8h TWA = 1.44 ppm Cute Occhio Vie respiratorie Aberrazione cromosomica; test di Ames negativo riferite evidenze di tale effetto INFORMAZIONI ECOTOSSICOLOGICHE Specificare Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.d. n.d. n.d. Dispersione n.d. n.d. n.d. Persistenza n.d. n.d. n.d. Bioaccumulo / bioconcentrazione n.d. Log Pow = n.d. (calcoli secondo Rekker) Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 12 Marzo 2007

13 SOSTANZA: ACETONE Codice aziendale: Utilizzazione: materia prima intermedio prodotto finito solvente catalizzatore altro Nome chimico: Nomi commerciali e sinonimi: Nomenclatura Chemical Abstract: IDENTIFICAZIONE 2-PROPANONE ACETONE DIMETILCHETONE ACETONE Numero di registro CAS: Formula bruta: Peso molecolare: 58 C 3 H 6 O Formula di struttura: H 3 C C CH 3 O II Stato fisico: Colore: Odore: Solubilità in acqua: Solubilità nei solventi organici: CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE liquido incolore di frutta completamente solubile Densità: 0,79 kg/l a 20 C Peso specifico dei vapori: Punto di fusione: C Punto di ebollizione: 56 C Punto di infiammabilità: -19 C Limiti di infiammabilità in aria: Temperatura di autoaccensione: 465 C solubile in benzene, alcool, dimetilformammide, cloroformio, etere e molti oli 2 (rispetto all aria) 2,6 13 (% in volume) Tensione di vapore: 24,7 kpa a 20 C Reazioni pericolose: reagisce violentemente con agenti ossidanti, solventi alogenati, basi, acidi, perossidi, ammine, alcanolammine, ammoniaca, agenti riducenti e alcali CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo: F Xi Indicazioni di pericolo: Facilmente infiammabile Irritante Frasi di rischio: R11 Facilmente infiammabile R36 Irritante per gli occhi Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 13 Marzo 2007

14 R66 L esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolature della pelle R67 L inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini Consigli di prudenza: S9 Tenere il recipiente in luogo ben ventilato S16 Conservare lontano da fiamme e scintille Non fumare S26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente ed abbondantemente con acqua e consultare un medico Vie di penetrazione INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: Tossicità cronica: l inalazione dei vapori può provocare disturbi nervosi come eccitazione psicomotoria, vertigini, cefalea, sonnolenza o digestivi come nausea e vomito, irritazione delle mucose degli occhi, del naso e della gola. LD50 orale ratto = 5800 mg/kg LC50 inalazione ratto = mg/m 3 /8h LD50 cute coniglio = n.d. LC50 inalazione uomo = n.d. IDLH = 2500 ppm in caso di esposizioni ripetute si sono notati dei fenomeni di irritazione oculare e respiratori, e dei sintomi di astenia, sonnolenza, vertigini, dermatosi cutanea. In lavoratori esposti per molti anni sono state osservate rino-faringiti croniche, gastriti e duodeniti, astenia, vertigini. ACGIH: TLV-TWA OSHA PEL: 8h TWA = 500 ppm = 1000 ppm Potere corrosivo: Potere irritante: Potere sensibilizzante: Cute Occhio Vie respiratorie Cancerogenesi: Mutagenesi: Teratogenesi: INFORMAZIONI ECOTOSSICOLOGICHE Specificare Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.d. n.d. n.d. Dispersione n.d. n.d. n.d. Persistenza n.d. n.d. n.d. Bioaccumulo / bioconcentrazione n.d. log Pow = n.d. Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 14 Marzo 2007

15 SOSTANZA: ACIDO CIANIDRICO Codice aziendale: Utilizzazione: materia prima solvente intermedio catalizzatore prodotto finito altro IDENTIFICAZIONE Nome chimico: CIANURO DI IDROGENO Nomi commerciali e sinonimi: ACIDO CIANIDRICO, ACIDO PRUSSICO Nomenclatura Chemical Abstract: HYDROGEN CYANIDE Numero di registro CAS: Formula bruta: HCN Peso molecolare: Formula di struttura: H-C N Stato fisico: Colore: Odore: Solubilità in acqua: Solubilità nei solventi organici: CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE liquido incolore mandorle amare completamente solubile solubile in alcoli ed eteri Densità: g/l a 22 C Peso specifico dei vapori: Punto di fusione: C Punto di ebollizione: 25.6 C Punto di infiammabilità: C Limiti di infiammabilità in aria: Temperatura di autoaccensione: 538 C 0.94 (rispetto all aria) 6 41 (% in volume) Tensione di vapore: 742 mmhg a 25 C Reazioni pericolose: molto pericolosa l esposizione a calore, fiamma ed ossidazione. Può polimerizzare in modo esplosivo a C o in pre senza di tracce di alcali. Il gas forma miscele esplosive con l aria. Il liquido anidro è stabilizzato a temperatura minore di 10 C per aggi unta di acidi. Reagisce violentemente con acetaldeide. CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo: F+ - T+ - N Indicazioni di pericolo: Estremamente infiammabile - Molto tossico Pericoloso per l ambiente Frasi di rischio: R 12 Estremamente infiammabile R 26 Molto tossico per inalazione Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 15 Marzo 2007

16 Consigli di prudenza: R50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico S 1/2 Conservare sotto chiave e fuori della portata dei bambini. S 7/9 Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben ventilato. S 16 Conservare lontano da fiamme e scintille. Non fumare. S 36/37 Usare indumenti protettivi e guanti adatti. S 38 In caso di ventilazione insufficiente usare un apparecchio respiratorio adatto. S 45 In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli l etichetta). Vie di penetrazione INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: Tossicità cronica: l acido cianidrico è un prodotto altamente tossico per assorbimento sia attraverso la pelle che per inalazione e ingestione. Provoca paralisi del centro respiratorio e rapida anossia tissuale per interferenze sul normale assorbimento dell ossigeno del sangue da parte dei tessuti. I più precoci segni di allarme sono: astenia, senso di pesantezza agli arti, crescente difficoltà respiratoria, mal di testa, vertigini, nausea, vomito. In caso di intossicazione super-acuta i sintomi sono: pallore, perdita di coscienza, cessazione del respiro. LD50 orale ratto LC50 inalazione ratto LD50 cute coniglio = n.d. = 142 ppm/30 min = n.d. LC50 inalazione uomo = 200 ppm/ 5min IDLH = 50 ppm a concentrazioni non tossiche può provocare cefalea, astenia e vertigini. L acido cianidrico è un irritante del sistema respiratorio e può causare irritazione a naso e gola. ACGIH: TLV-TWA OSHA PEL: 8h TWA = n.d. = 10 ppm Potere corrosivo: Potere irritante: Potere sensibilizzante: Cancerogenesi: Mutagenesi: Teratogenesi: Cute Occhio Vie respiratorie. INFORMAZIONI ECOTOSSICOLOGICHE Specificare Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.d. n.d. n.d. Dispersione n.d. n.d. n.d. Persistenza n.d. n.d. n.d. Bioaccumulo / bioconcentrazione n.d. log Pow = -0,25 n.d. Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 16 Marzo 2007

17 SOSTANZA: AMMONIACA Codice aziendale: Utilizzazione: materia prima solvente intermedio catalizzatore prodotto finito altro IDENTIFICAZIONE Nome chimico: AMMONIACA Nomi commerciali e sinonimi: AMMONIACA Nomenclatura Chemical Abstract: AMMONIA Numero di registro CAS: Formula bruta: NH 3 Peso molecolare: 17,03 Formula di struttura: H.. N H H Stato fisico: Colore: Odore: CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE gas liquefatto incolore pungente Solubilità in acqua: 531 mg/l a 20 C Solubilità nei solventi organici: Densità : Peso specifico dei vapori: Punto di fusione: - 77,7 C Punto di ebollizione: - 33,4 C Punto di infiammabilità: Limiti di infiammabilità: solubile in etanolo, metanolo, cloroformio ed etere 0,682 g/l a - 33,4 C (liquido) 0,59 (rispetto all aria) n.d. Temperatura di autoaccensione: 630 C (% in volume) Tensione di vapore: 8,6 bar a 20 C Reazioni pericolose: può reagire violentemente con gli ossidanti e con gli acidi; reagisce violentemente con acqua formando composti alcalini corrosivi. Può formare miscele esplosive con l aria e a contatto con cloro o ipoclorito. Per decomposizione produce NO X. CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo: T N Indicazioni di pericolo: Tossico Pericoloso per l ambiente Frasi di rischio: R10 Infiammabile R23 Tossico per inalazione Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 17 Marzo 2007

18 R34 Provoca ustioni R50 Altamente tossico per gli organismi acquatici Consigli di prudenza: S9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato S16 Conservare lontano da fiamme e scintille Non fumare S26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente ed abbondantemente con acqua e consultare un medico S36/37/39 Usare indumenti protettivi e guanti adatti e proteggersi gli occhi / la faccia S45 In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli l etichetta) S61 Non disperdere nell ambiente. Riferirsi alle istruzioni speciali / schede informative in materia di sicurezza Vie di penetrazione INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: i vapori causano irritazione degli occhi e dell apparato respiratorio. Alte concentrazioni causano congiuntiviti, laringiti, sensazione di soffocamento, edema polmonare. LD 50 orale ratto LC 50 inalazione ratto LD 50 cute coniglio LC 50 inalazione uomo IDLH = 350 mg/kg = ppm/4h = n.d. = n.d. = 300 ppm Tossicità cronica: ACGIH: TLV-TWA = 25 ppm OSHA PEL: 8h TWA = 50 ppm Potere corrosivo: Potere irritante: Potere sensibilizzante: Cancerogenesi: Mutagenesi: Teratogenesi: Cute Occhio Vie respiratorie evidenze sugli animali evidenze sugli animali INFORMAZIONI ECOTOSSICOLOGICHE Specificare Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.d. n.d. n.d. Dispersione n.d. n.d. n.d. Persistenza n.d. n.d. n.d. Bioaccumulo / bioconcentrazione n.d. log Pow = -0,77 n.d. Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 18 Marzo 2007

19 SOSTANZA: ANIDRIDE SOLFOROSA Codice aziendale: Utilizzazione: materia prima intermedio prodotto finito solvente catalizzatore altro IDENTIFICAZIONE Nome chimico: BIOSSIDO DI ZOLFO Nomi commerciali e sinonimi: ANIDRIDE SOLFOROSA Nomenclatura Chemical Abstract: SULFUR DIOXIDE Numero di registro CAS: Formula bruta: S0 2 Peso molecolare: 64,06 Formula di struttura: O = S = O Stato fisico: Colore: Odore: CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE gas liquefatto incolore forte odore soffocante Solubilità in acqua: 8,5% in acqua a 25 C Solubilità nei solventi organici: Densità: Peso specifico dei vapori: solubile in metanolo, etanolo, cloroformio, etere, acido acetico, acido solforico; moderatamente solubile in benzene, acetone e tetracloruro di carbonio 1,434 (liquido) Punto di fusione: -72,7 C Punto di ebollizione: -10 C Punto di infiammabilità: Limiti di infiammabilità in aria: Temperatura di autoaccensione: 2,26 a 0 C (rispetto all aria) non infiammabile non infiammabile non infiammabile Tensione di vapore: 4 bar a 25 C Reazioni pericolose: reagisce con acqua e vapore per produrre fumi tossici e corrosivi; causa corrosione rapida di alcuni metalli. Reagisce con la maggior parte dei metalli in presenza di umidità liberando idrogeno, gas estremamente infiammabile. Può reagire violentemente con alcali. Reazione esplosiva con trifluoruro di cloro. CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo: T Indicazioni di pericolo: Tossico Frasi di rischio: R23 Tossico per inalazione R34 Provoca ustioni Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 19 Marzo 2007

20 Consigli di prudenza: S9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato Vie di penetrazione S26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente ed abbondantemente con acqua e consultare un medico S36/37/39 Usare indumenti protettivi e guanti adatti e proteggersi gli occhi / la faccia S45 In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli l etichetta) INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: l inalazione causa irritazione del tratto respiratorio; a basse concentrazioni si ha acidosi sistemica, a concentrazioni moderate edema polmonare, a concentrazioni molto elevate si ha soffocamento da arresto respiratorio riflesso LD 50 orale ratto LC50 inalazione ratto LD50 cute coniglio = n.d. = ppm / 1h = n.d. LC50 inalazione uomo = n.d. IDLH = 100 ppm Tossicità cronica: ACGIH: TLV-TWA = 2 ppm OSHA PEL: 8h TWA = 5 ppm Potere corrosivo: Potere irritante: Potere sensibilizzante: Cute Occhio Vie respiratorie Cancerogenesi: Mutagenesi: Teratogenesi: IARC: gruppo 3 (non classificabile come cancerogeno per l uomo) dnd-hmn-lym: ppb sce-hmn-mul: 42 mg/m 3 evidenze sugli animali INFORMAZIONI ECOTOSSICOLOGICHE Specificare Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.d. n.d. n.d. Dispersione n.d. n.d. n.d. Persistenza n.d. n.d. n.d. Bioaccumulo / bioconcentrazione n.d. n.d. n.d. Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 20 Marzo 2007

21 SOSTANZA: DIETILAMMINA Codice aziendale: Utilizzazione: materia prima solvente intermedio catalizzatore prodotto finito altro IDENTIFICAZIONE Nome chimico: DIETILAMMINA Nomi commerciali e sinonimi: DIETILAMMINA Nomenclatura Chemical Abstract: N,N-DIETHYLAMINE Numero di registro CAS: Formula bruta: C 4 H 11 N Peso molecolare: 73,16 Formula di struttura: CH3 CH2 N H CH3 CH2 Stato fisico: Colore: Odore: Solubilità in acqua: Solubilità nei solventi organici: CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE liquido incolore forte ammoniacale completamente solubile solubile in etanolo Densità: 0,705 kg/l a 20 C Peso specifico dei vapori: Punto di fusione: -49,8 C Punto di ebollizione: 55 C Punto di infiammabilità: Limiti di infiammabilità aria: Temperatura di autoaccensione: 312 C 2,5 (rispetto all aria) -28 C (vaso chiuso) 2,3-14 (% in volume) Tensione di vapore: 260 hpa a 20 C Reazioni pericolose: reazione violenta ed accensione con agenti ossidanti forti, perclorati, nitrati, perossidi. Reazione altamente esotermica e possibilità di schizzi con acidi forti, alogeni. CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo: Indicazioni di pericolo: F C Facilmente infiammabile Corrosivo Frasi di rischio: R11 Facilmente infiammabile R20/21/22 R35 Nocivo per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione Provoca gravi ustioni Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 21 Marzo 2007

22 Consigli di prudenza: S3 Conservare in luogo fresco Vie di penetrazione S16 Conservare lontano da fiamme e scintille. Non fumare S26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e consultare un medico S29 Non gettare i residui nelle fognature S36/37/39 Usare indumenti protettivi e guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia S45 In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli l'etichetta) INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: l inalazione provoca mal di testa, vertigini, nausea, astenia. A forti concentrazioni dei vapori provoca perdita di conoscenza. Per ingestione provoca bruciature alla bocca, all esofago ed allo stomaco. LD50 orale ratto LC50 inalazione ratto LD50 cute coniglio LC50 inalatoria uomo IDLH = 540 mg/kg = 11 mg/l/4h = 580 mg/kg = n.d. = 200 ppm Tossicità cronica: ACGIH: TLV-TWA = n.d. OSHA PEL: 8h TWA = n.d. Potere corrosivo: Potere irritante: Potere sensibilizzante: Cute Occhio Vie respiratorie Cancerogenesi: Mutagenesi: Teratogenesi: INFORMAZIONI ECOTOSSICOLOGICHE Specificare Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.d. n.d. n.d. Dispersione n.d. n.d. n.d. Persistenza n.d. n.d. n.d. Bioaccumulo / bioconcentrazione n.d. log Pow: 0,58 n.d. Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 22 Marzo 2007

23 SOSTANZA: GAS NATURALE (METANO) Codice aziendale: Utilizzazione: materia prima intermedio prodotto finito solvente catalizzatore altro IDENTIFICAZIONE Nome chimico: METANO Nomi commerciali e sinonimi: METANO GAS NATURALE Nomenclatura Chemical Abstract: METHANE Numero di registro CAS: Formula bruta: CH 4 Peso molecolare: 16,05 Formula di struttura: CH 4 Stato fisico: Colore: Odore: Solubilità in acqua: Solubilità nei solventi organici: CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE gas incolore inodore 24 mg/l solubile in etanolo, benzene ed etere Densità: 0,554 kg/l a -271 C Peso specifico dei vapori: Punto di fusione: -183 C Punto di ebollizione: -161 C Punto di infiammabilità: -187 C Limiti di infiammabilità in aria: Temperatura di autoaccensione: 595 C 0,55 (rispetto all aria) 5-15 (% in volume) Tensione di vapore: 100 mm Hg a -181 C Reazioni pericolose: con aria (rapporto 1/10), con cloro (rapporto 1/2) alla luce solare. Rischi di incendio ed esplosione se esposto a fiamma o calore. Reagisce violentemente con potenti ossidanti (pentafluoruro di boro, trifluoruro di cloro, cloro, fluoro, iodio, ossigeno liquido). CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo: F+ Indicazioni di pericolo: Estremamente infiammabile Frasi di rischio: R12 Estremamente infiammabile Consigli di prudenza: S9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato S16 Conservare lontano da fiamme e scintille Non fumare S33 Evitare l accumulo di cariche elettrostatiche Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 23 Marzo 2007

24 INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE Vie di penetrazione Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: ad elevate concentrazioni agisce come asfissiante LD50 orale ratto = n.d. LC50 inalazione ratto = n.d. LD50 cute coniglio = n.d. LC50 inalazione uomo = n.d. IDLH = n.d. Tossicità cronica: ACGIH: TLV-TWA = gas asfissiante OSHA PEL: 8h TWA = gas asfissiante Potere corrosivo: Potere irritante: Potere sensibilizzante: Cute Occhio Vie respiratorie Cancerogenesi: Mutagenesi: Teratogenesi: INFORMAZIONI ECOTOSSICOLOGICHE Specificare Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.d. n.d. n.d. Dispersione n.d. n.d. n.d. Persistenza n.d. n.d. n.d. Bioaccumulo / bioconcentrazione n.d. log Pow = 1,09 n.d. Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 24 Marzo 2007

25 SEZIONE 9 INFORMAZIONI PER LE AUTORITÀ COMPETENTI SUGLI SCENARI INCIDENTALI PREVISTI Designazione di zona: Area impianti AM7-AM9 Longitudine (Greenwich): Est, Latitudine: Nord Evento iniziale Condizioni Modello sorgente I zona (m) II zona (m) III zona (m) Incendio sì Localizzato in aria In fase liquida Incendio da recipiente (Tank fire) Incendio da pozza (Pool fire) sì (Evento AM 7f) 17 m (*) 20 m (*) 22 m (*) Getto di fuoco (Jet fire) sì (Evento AM 7b) 4 m (*) < 5 m (*) <5 m (*) In fase gas / vapore ad alta velocità Incendio di nube (Flash fire) sì (Evento AM 9a) 11 m (*) 15 m (*) 15 m (*) Esplosione sì Rilascio sì In fase gas / vapore Sfera di fuoco (Fireball) Confinata Reazione sfuggente (runaway reaction) Miscela gas/vapori infiammabili sì (gli effetti sono interni al reattore) n.s. n.s. n.s. Polveri infiammabili Non confinata Miscela gas/vapori infiammabili (UVCE) Transizione rapida di fase Esplosione fisica Dispersioni liquido/liquido (fluidi solubili) Emulsioni liquido/liquido (fluidi insolubili) In acqua Evaporazione da liquido (fluidi insolubili) In fase liquida Dispersione da liquido (fluidi insolubili) Dispersione Sul suolo Evaporazione da pozza sì (Evento AM 7f) 95 m (*) 167 m (17 ) 266 m (116) In fase gas/vapore Ad alta o bassa velocità di rilascio Dispersione per turbolenza (densità della nube inf. a quella dell aria) Dispersione per gravità (densità della nube superiore a quella dell aria) si (Evento AM 7g) 5 (*) 21 (*) 33 (*) Tutte le distanze riportate sono tratte dal Rapporto di sicurezza dell ottobre 2005 e dalle relazioni giustificative del non aggravio di rischio presentate successivamente e sono riferite allo specifico punto di rilascio, all interno dello stabilimento ARKEMA. Tra parentesi sono indicate le massime distanze di estensione degli inviluppi al di fuori del perimetro del petrolchimico, considerando la direzione più sfavorevole del vento (quella che cioè massimizza l estensione della nube al di fuori del confine stesso). Per il rilascio tossico, le distanze relative a I zona e II zona sono riferite alla classe atmosferica D/3 (rispettivamente LC50/30' e IDLH); per la III zona è stata considerata la classe atmosferica E/2, perla soglia di IDLH. NOTA (*): le distanze contrassegnate con l asterisco delimitano aree di interesse interne al perimetro del sito petrolchimico. Scheda informativa ex. D. Lgs. 334/99 Pag. 25 Marzo 2007

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