SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI ED I LAVORATORI SOL S.P.A.
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1 SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI ED I LAVORATORI (in applicazione al Decreto Legislativo 17 agosto 1999, n. 334, come modificato da D.Lgs. 238/05 in conformità all art. 6, Allegato V) SOL S.P.A. STABILIMENTO DI MARCIANISE (CE)
2 SEZIONE 1 Nome della Società SOL S.p.A. (ragione sociale) Stabilimento/deposito: Marcianise CE (comune) (provincia) Zona industriale ASI (indirizzo) Portavoce della Società Ing. Alessandro Castelli (se diverso dal Responsabile) (nome) (cognome) 039/ / (telefono) (fax) La Società ha presentato la notifica prescritta dall art. 6 del D.Lgs. 334/99 La Società ha presentato il Rapporto di Sicurezza prescritto dall art. 8 del D.Lgs. 334/99 Responsabile dello Stabilimento Massimo Garritani (nome) (cognome) Direttore dello stabilimento (qualifica) SEZIONE 2 Indicazioni e recapiti di Amministrazioni, Enti, Istituzioni, uffici o altri pubblici, a livello nazionale e locale a cui si è comunicata l'assoggettabilità alla presente normativa, o a cui è possibile richiedere informazioni in merito La presente scheda è stata inviata a: Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Via Cristoforo Colombo, n Roma tel Regione Campania Direzione Qualità dell Ambiente Provincia di Caserta Assessorato Protezione Civile V. De Gasperi Alcide Napoli NA tel V. Don Bosco, Caserta CE tel Comune di Marcianise Piazza Umberto I, n Marcianise (CE) tel Prefettura di Caserta Piazza Vanvitelli, Caserta (CE) tel Comando provinciale dei Vigli del Fuoco di Caserta Comitato Tecnico Regionale presso Ispettorato Regionale dei Vigili del Fuoco SEZIONE 3 Via Nazionale Appia Caserta (CE) tel V. Manzoni Alessandro Napoli NA tel i Edizione Aprile 2010 Pag. 2/19
3 DESCRIZIONE DELLA ATTIVITÀ SVOLTA NELLO STABILIMENTO Lo stabilimento Lo Stabilimento di Marcianise è in funzione dal 1979 per l imbombolamento di anidride carbonica, ossigeno, azoto, argon e miscele di gas tecnici. Nel 1980 è stato attivato l impianto di produzione, stoccaggio ed imbombolamento di protossido di azoto. Dal 1996 è attivo lo stoccaggio e l imbombolamento di fluidi frigoriferi. E' attualmente in fase di introduzione il nuovo sistema di alimentazione del reattore di produzione protossido d'azoto tramite soluzione acquosa di nitrato d'ammonio. Lo Stabilimento ad oggi, effettua le seguenti attività: a) Ricevimento ed imbombolamento di ossigeno, anidride carbonica, argon, azoto, gas frigoriferi b) Imbombolamento di miscele di gas inerti c) Stoccaggio GPL in bombole d) Produzione, stoccaggio ed imbombolamento di protossido di azoto. L ambiente circostante Le distanze rispetto agli insediamenti adiacenti sono le seguenti: dai fabbricati ditta Expand Italia: 100 m dai fabbricati ditta B.D.: 100 m dai fabbricati ditta OMED: 25 m dai fabbricati ditta KELLER: 100 m dai fabbricati ditta INCARD: 100 m dai fabbricati ditta VIVISOL Napoli S.r.l.: 60 m Per quanto concerne le distanze rispetto al perimetro esterno di stabilimento, si forniscono i principali riferimenti: area abitata di Marcianise 3 km autostrada 1,5 km linea ferroviaria 3,2 km strada statale SS87 1 km SEZIONE 4 SOSTANZE E PREPARATI SOGGETTI AL D.LGS. 334/99 OSSIGENO SOSTANZA CLASSIFICAZIONE DI PERICOLO PRINCIPALI CARATTERISTICHE DI PERICOLOSITÀ R08 può provocare l'accensione di materie combustibili MAX Q.TÀ PRESENTE [t] 36,5 COMBURENTE GAS LIQUEFATTI ESTREMA MENTE INFIAMMABILI E GAS NATURALE R12 altamente infiammabile 5 ESTREMAMENTE INFIAMMABILE Edizione Aprile 2010 Pag. 3/19
4 MAX Q.TÀ PRESENTE SOSTANZA CLASSIFICAZIONE DI PERICOLO PRINCIPALI CARATTERISTICHE DI PERICOLOSITÀ [t] IDROGENO R12 altamente infiammabile 0,07 ACETILENE ESTREMAMENTE INFIAMMABILE R05 R06 R12 pericolo di esplosione per riscaldamento esplosivo a contatto o senza contatto con l aria altamente infiammabile 0,8 NITRATO D AMMONIO ESTREMAMENTE INFIAMMABILE R08 R09 può provocare l'accensione di materie combustibili esplosivo in miscela con materie combustibili 115 PROTOSSIDO DI AZOTO LI QUIDO COMBURENTE R08 può provocare l'accensione di materie combustibili 44,5 COMBURENTE SEZIONE 5 NATURA DEI RISCHI DI INCIDENTI RILEVANTI I potenziali rischi di incidenti rilevanti sono generalmente riconducibili ad una perdita del contenuto da apparecchiature o linee, alla quale può conseguire una dispersione di protossido di azoto (comburente, ovvero in grado di favorire una combustione) in atmosfera. INCIDENTE SOSTANZA COINVOLTA NOTE DISPERSIONE DI GAS COMBURENTE IN ATMOSFERA PROTOSSIDO DI AZOTO Dispersione di gas per evaporazione da pozza formatisi in seguito a rottura della tubazione di fondo serbatoi. Dispersione di gas per evaporazione da pozza formatasi in seguito a rottura catastrofica del serbatoio Gli eventi descritti sono stati analizzati in un analisi di Sicurezza che ha preso in considerazione tutte le possibili circostanze incidentali ed ha valutato le misure di prevenzione e protezione in atto (sistemi di blocco di impianto, segnalazioni, interventi degli operatori, ecc.). I livelli di probabilità stimati per tali eventi, considerando le sequenze di circostanze concomitanti necessarie per il verificarsi dei fenomeni e la bassa probabilità associata a ciascun evento richiesto nella sequenza, sono classificati da molto bassi a remoti. Edizione Aprile 2010 Pag. 4/19
5 SEZIONE 6 TIPO DI EFFETTI PER LA POPOLAZIONE E PER L AMBIENTE La probabilità che accadano incidenti in grado di avere effetti importanti per la popolazione e per l ambiente è molto ridotta. Le distanze da altri edifici infatti sono tali per cui le concentrazioni pericolose non vengono raggiunte neanche nei casi degli incidenti ipotizzati. Si riportano i risultati della simulazione delle conseguenze relative ai rilasci di protossido d azoto ipotizzati nel documento di analisi dei rischi di incidente rilevante: TIPO DI INCIDENTE Rottura tubazione di protossido Cedimento catastrofico del serbatoio di protossido Misure di prevenzione e sicurezza adottate Misure tecniche DISTANZA MASSIMA DI DANNO [m] Dal punto di vista impiantistico, il reparto è dotato di strumentazione automatica di controllo e registrazione dei parametri di processo, nonché di sistemi strumentali di allarme e blocco automatico concepiti e realizzati per mantenere il processo nel campo di corretto funzionamento. Gli impianti e i vari stoccaggi sono stati costruiti rispettando le distanze di sicurezza interne ed esterne. Per contenere l eventuale fuoriuscita di sostanze, la pavimentazione dell impianto è in pendenza e i cunicoli della fognatura di reparto sono realizzati con pozzetti sifonati che evitano la propagazione di eventuali vapori all interno della rete fognaria. L impianto è dotato di impianti ad acqua nebulizzata, idranti ed estintori, estintori carrellati e portatili, idonei per fuochi di cat. A, B, C sono situati in posizione facilmente accessibile; la verifica della funzionalità ed efficienza delle attrezzature antincendio dell impianto avviene ogni sei mesi, a cura di una società esterna specializzata, alla quale è anche demandata la richiesta di eventuali interventi manutentivi o di modifica. I criteri adottati per la prevenzione dei danni alle persone in caso di incidente si basano sostanzialmente: 1. sulle dotazioni di mezzi produttivi (antinfortunistici e per la protezione delle vie respiratorie) e di attrezzature per il primo intervento; 2. sull allontanamento delle persone, in condizioni di sicurezza, dalla zona che può essere interessata da effetti di danno. Sono a disposizione idonee dotazioni di mezzi protettivi personali ed attrezzature per permettere al personale di intervenire rapidamente ed in sicurezza in caso di accadimento di eventi incidentali. In particolare, il personale di impianto ha in dotazione due maschere con filtri idonei alle sostanze presenti nel processo, un autorespiratore, mezzi ed attrezzature per intervenire rapidamente ed in sicurezza nel caso di accadimento di eventi incidentali, quali attrezzature idonee per trattare fluidi criogenici (guanti, visiere, grembiuli, ecc.) Per quanto concerne la filosofia di progetto nei riguardi della sicurezza, i criteri seguiti sono stati improntati all'esigenza di assicurare le distanze di rispetto, in relazione ad eventuali rilasci accidentali, è l'accessibilità delle vie di fuga. Misure procedurali Sotto il profilo operativo, la sorveglianza continua da parte del personale turnista, la manutenzione giornaliera di routine e quella programmata per gli interventi più radicali, l ispezione produttiva e programmata delle apparecchiature eseguite da personale specializzato, l'esistenza di dettagliate procedure operative, minimizzano la probabilità di accadimento di un incidente rilevante. Tutto il personale destinato ad operare sull impianto, dopo un adeguato periodo di addestramento teorico e prima di essere inserito nella mansione, è affiancato da un operatore esperto per un congruo periodo. Lo stabilimento è dotato di una raccolta di procedure e normative tese a regolamentare dettagliatamente tutte le attività aziendali: gestione degli impianti, esecuzione delle singole operazioni afferenti la produzione o l esercizio dei vari servizi, procedure per l avviamento e la fermata dell impianto e la descrizione degli impianti accessori m 34.2 m Edizione Aprile 2010 Pag. 5/19
6 Misure organizzative Formazione e addestramento SOL S.p.A. Scheda di informazione sui rischi di incidenti rilevanti per i cittadini ed i lavoratori Al momento dell assunzione, gli operatori ricevono un quaderno formativo redatto da SOL, specifico per gli impianti di produzione e distribuzione dei gas tecnici, nel quale sono riportate NORME E RACCOMANDAZIONI PER LA SICUREZZA E LA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO. In tale opuscolo sono inoltre riportate, per ciascun gas, proprietà e caratteristiche, precauzioni specifiche, primo soccorso e le protezioni antincendio. Gestione delle emergenze E presente un Piano di Emergenza interno che descrive le operazioni da svolgere per contrastare gli effetti di un eventuale incidente e ridurne l entità. In considerazione delle conseguenze degli eventi incidentali ipotizzati non si possono individuare condizioni di pericolo per le aree all esterno dello Stabilimento. I Piani di Emergenza di Stabilimento e di Reparto definiscono le azioni e le manovre da effettuare, il comportamento da tenere ed i percorsi e le cautele da adottare per l evacuazione dei reparti in caso di emergenza. SEZIONE 7 Il Piano di Emergenza Esterno è stato redatto dall Autorità Competente? MEZZI DI SEGNALAZIONE DI INCIDENTI La situazione di situazioni di emergenza viene effettuata tramite un sistema sonoro (sirena bitonale). COMPORTAMENTO DA SEGUIRE Per il personale SOL e per la persone esterne presenti all interno dello Stabilimento, i comportamenti da seguire sono specificati nel Piano di Emergenza Interno. In caso di emergenza al di fuori dell orario giornaliero di lavoro, i conduttori in turno dispongono dei numeri telefonici di tutti i dipendenti SOL e hanno l obbligo di chiamare subito il Responsabile e lo/gli Addetti al Servizio Antincendio, come indicato dal PEI. MEZZI DI COMUNICAZIONE PREVISTI La comunicazione all'interno dello Stabilimento avviene via rete telefonica. La comunicazione con l esterno avviene tramite linee telefoniche. Durante le emergenze è obbligatorio lasciare libera una linea per le comunicazioni con l esterno. PRESIDI DI PRONTO SOCCORSO Le Autorità preposte al soccorso che possono essere allertate in caso di emergenza sono le seguenti: VIGILI DEL FUOCO 115 PROTEZIONE CIVILE PREFETTURA 0823/ COMUNE 0823/ CARABINIERI 112 POLIZIA DI STATO 113 PRONTO SOCCORSO 118 ASL DI CASERTA 0823/ VIGILI URBANI 0823/ SI NO Edizione Aprile 2010 Pag. 6/19
7 SEZIONE 8 Sostanza: Codice aziendale: PROTOSSIDO DI AZOTO Utilizzazione Materia prima Solvente Intermedio Catalizzatore Prodotto finito Altro Identificazione Nome chimico : PROTOSSIDO DI AZOTO Nomi commerciali e sinonimi : PROTOSSIDO DI AZOTO LIQUIDO Nomenclatura Chemical Abstract : PROTOSSIDO DI AZOTO Numero di registro CAS : Formula bruta : N 2O Peso molecolare : 44 Formula di struttura : N 2O Caratteristiche chimico-fisiche Stato fisico : liquido Colore : incolore Odore: dolciastro Solubilità in acqua : 1000 mg/l Solubilità nei principali solventi organici : n.d. Densità : 1.2 Peso specifico dei vapori,relativo all aria : 1.5 Punto di fusione : C (rif. N 2O gassoso) Punto di ebollizione : C (rif. N 2O gassoso) Punto di infiammabilità : n.d. Limiti inferiore/superiore di infiammabilitàin aria (% in vol.): ossidante Temperatura di autoaccensione: Tensione di vapore: 50.8 bar a 20 C Reazioni pericolose: Reazione violenta con gli infiammabili e con agenti riducenti. Ossida violentemente i materiali organici. La decomposizione termica forma prodotti tossici che possono essere corrosivi in presenza di umidità. Classificazione ed etichettatura Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo : Indicazioni di pericolo : Frasi di rischio R: Consigli di prudenza S: Comburente 8 - Può provocare l accensione di materie combustibili 9 - Conservare il recipiente in luogo ben ventilato 17 - Tenere lontano da sostanze combustibili 36 - Usare indumenti protettivi adatti Edizione Aprile 2010 Pag. 7/19
8 Informazioni tossicologiche Vie di penetrazione Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta : nessun effetto tossico conosciuto Tossicità cronica : nessun effetto tossico conosciuto Cute Occhio Vie respiratorie Potere corrosivo Può causare ustioni da freddo Potere irritante Potere sensibilizzante Cancerogenesi: Mutagenesi: Teratogenesi: Generali: Può causare ustioni da freddo Può provocare disturbi al Sistema Nervoso e avere effetto narcotico. L esposizione prolungata a concentrazioni elevate può danneggiare il sistema nervoso centrale. Sono riportate informazioni su problemi durante la gravidanza. La correlazione è comunque sospetta. Informazioni ecotossicologiche Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.d. n.d. n.d. Dispersione n.d. n.d. n.d. Persistenza n.d. n.d. n.d. Bioaccumulo/Bioconcentrazione n.d. n.d. n.d. Non si conoscono danni all ambiente provocati da questo prodotto. Edizione Aprile 2010 Pag. 8/19
9 Sostanza: Codice aziendale: OSSIGENO LIQUIDO Utilizzazione Materia prima Solvente Intermedio Catalizzatore Prodotto finito Altro Identificazione Nome chimico : OSSIGENO Nomi commerciali e sinonimi : OSSIGENO LIQUIDO Nomenclatura Chemical Abstract : OXYGEN Numero di registro CAS : Formula bruta : O 2 Peso molecolare : 32 Formula di struttura : O 2 Caratteristiche chimico-fisiche Stato fisico : liquido Colore : bluastro Odore: inodore Solubilità in acqua : 39 mg/l Solubilità nei principali solventi organici n.d. Densità : 1.1 Peso specifico dei vapori,relativo all aria : 1.1 Punto di fusione : -219 C (rif. O 2 gassoso) Punto di ebollizione : -183 C (rif. O 2 gassoso) Punto di infiammabilità : n.d. Limiti inferiore/superiore di infiammabilità in aria (% in vol.): ossidante Temperatura di autoaccensione: Tensione di vapore: Reazioni pericolose: Reazione violenta con gli infiammabili e con agenti riducenti. Ossida violentemente i materiali organici. Classificazione ed etichettatura Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo : Indicazioni di pericolo : Frasi di rischio R: Consigli di prudenza S: Vie di penetrazione Ingestione Inalazione Comburente 8 - Può provocare l accensione di materie combustibili 9 - Conservare il recipiente in luogo ben ventilato 17 - Tenere lontano da sostanze combustibili 36 - Usare indumenti protettivi adatti Informazioni tossicologiche Edizione Aprile 2010 Pag. 9/19
10 Contatto Tossicità acuta : Tossicità cronica : Potere corrosivo Potere irritante Potere sensibilizzante Cancerogenesi: Mutagenesi: Teratogenesi: SOL S.p.A. Scheda di informazione sui rischi di incidenti rilevanti per i cittadini ed i lavoratori nessun effetto tossico conosciuto nessun effetto tossico conosciuto Cute Occhio Vie respiratorie Può causare ustioni Può causare ustioni da freddo da freddo Informazioni ecotossicologiche Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.d. n.d. n.d. Dispersione n.d. n.d. n.d. Persistenza n.d. n.d. n.d. Bioaccumulo/Bioconcentrazione n.d. n.d. n.d. Non si conoscono danni all ambiente provocati da questo prodotto. Edizione Aprile 2010 Pag. 10/19
11 Sostanza: Codice aziendale: PROPANO Utilizzazione Materia prima Solvente Intermedio Catalizzatore Prodotto finito Altro Identificazione Nome chimico : PROPANO Nomi commerciali e sinonimi : PROPANO Nomenclatura Chemical Abstract : PROPANE Numero di registro CAS : Formula bruta : C 3H 8 Peso molecolare : 44 Formula di struttura : CH 3CH 2CH 3 Caratteristiche chimico-fisiche Stato fisico : gas liquefatto a pressione Colore : incolore Odore: caratteristico se odorizzato per uso combustibile Solubilità in acqua : 6.5% vol/vol Solubilità nei principali solventi organici metanolo, etanolo, etere, alcol, cloroformio Densità : kg/l a 15 C Peso specifico dei vapori,relativo all aria : 1.5 Punto di fusione : C Punto di ebollizione : C Punto di infiammabilità : -104 C Limiti inferiore/superiore di infiammabilità in aria (% in vol.): inf.: 2.37%; sup.: 9.5% Temperatura di autoaccensione: 470 C Tensione di vapore: 8.3 bar a 20 C Reazioni pericolose: nessuna Classificazione ed etichettatura Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo : Indicazioni di pericolo : Frasi di rischio R: Consigli di prudenza S: Vie di penetrazione Ingestione Inalazione Contatto altamente infiammabile 12 altamente infiammabile 9 - Conservare il recipiente in luogo ben ventilato 16 Conservare lontano da fiamme e scintille non fumare 33 evitare l accumulo di cariche elettrostatiche Informazioni tossicologiche Edizione Aprile 2010 Pag. 11/19
12 Tossicità acuta : Tossicità cronica : Potere corrosivo Potere irritante Potere sensibilizzante Cancerogenesi: Mutagenesi: Teratogenesi: SOL S.p.A. Scheda di informazione sui rischi di incidenti rilevanti per i cittadini ed i lavoratori asfissiante poco tossica nessun effetto tossico conosciuto Cute Occhio Vie respiratorie Non irritante allo stato Non irritante allo sta gassoso, mentre il to gassoso, mentre il contatto col prodotto contatto col prodotto allo stato liquido può allo stato liquido può provocare gravi lesioni provocare gravi lesio da freddo ni da freddo Informazioni ecotossicologiche Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.d. n.d. n.d. Dispersione n.d. n.d. n.d. Persistenza n.d. n.d. n.d. Bioaccumulo/Bioconcentrazione n.d. n.d. n.d. Non si conoscono danni all ambiente provocati da questo prodotto. Edizione Aprile 2010 Pag. 12/19
13 Sostanza: Codice aziendale: ACETILENE Utilizzazione Materia prima Solvente Intermedio Catalizzatore Prodotto finito Altro Identificazione Nome chimico : ACETILENE Nomi commerciali e sinonimi : ACETILENE DISCIOLTO Nomenclatura Chemical Abstract : ACETYLENE Numero di registro CAS : Formula bruta : C 2H 2 Peso molecolare : 26 Formula di struttura : C 2H 2 Caratteristiche chimico-fisiche Stato fisico : gas disciolto Colore : incolore Odore: aglio. Poco avvertibile a basse concentrazioni Solubilità in acqua : 1185 mg/l Solubilità nei principali solventi organici : Densità : Peso specifico dei vapori,relativo all aria : 0.9 Punto di fusione : C Punto di ebollizione : -84 C Punto di infiammabilità : Limiti inferiore/superiore di infiammabilità in aria (% in vol.): inf.: 2.5%, sup.: 100% Temperatura di autoaccensione: 335 C Tensione di vapore: 50.8 bar a 20 C Reazioni pericolose: Classificazione ed etichettatura Può formare miscele esplosive con aria. Può decomporsi violentemente ad alta temperatura e/o pressione o in presenza di catalizzatori. Forma acetiluri esplosivi con rame, argento, mercurio. Può reagire violentemente con gli ossidanti. Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo : Indicazioni di pericolo : Frasi di rischio R: Consigli di prudenza S: altamente infiammabile 5 pericolo di esplosione per riscaldamento 6 esplosivo a contatto o senza contatto con l aria 12 altamente infiammabile 9 - Conservare il recipiente in luogo ben ventilato Edizione Aprile 2010 Pag. 13/19
14 Vie di penetrazione Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta : Tossicità cronica : Potere corrosivo Potere irritante Potere sensibilizzante Cancerogenesi: Mutageensi: Teratogenesi: 16 conservare lontano da fiamme e scintille non fumare 33 evitare l accumulo di cariche elettrostatiche Informazioni tossicologiche nessun effetto tossico conosciuto nessun effetto tossico conosciuto Cute Occhio Vie respiratorie Informazioni ecotossicologiche Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.d. n.d. n.d. Dispersione n.d. n.d. n.d. Persistenza n.d. n.d. n.d. Bioaccumulo/Bioconcentrazione n.d. n.d. n.d. Non si conoscono danni all ambiente provocati da questo prodotto. Edizione Aprile 2010 Pag. 14/19
15 Sostanza: Codice aziendale: IDROGENO Utilizzazione Materia prima Solvente Intermedio Catalizzatore Prodotto finito Altro Identificazione Nome chimico : IDROGENO Nomi commerciali e sinonimi : IDROGENO Nomenclatura Chemical Abstract : HYDROGEN Numero di registro CAS : Formula bruta : H 2 Peso molecolare : 2 Formula di struttura : H 2 Caratteristiche chimico-fisiche Stato fisico : gas Colore : incolore Odore: inodore Solubilità in acqua : 1.6 mg/l Solubilità nei principali solventi organici n.d. Densità : 0.07 Peso specifico dei vapori,relativo all aria : 0.07 Punto di fusione : -259 C Punto di ebollizione : -253 C Punto di infiammabilità : n.d. Limiti inferiore/superiore di infiammabilità in aria (% in vol.): inf.:4% ; sup.:75% Temperatura di autoaccensione: 570 C Tensione di vapore: Reazioni pericolose: Può formare miscele esplosive con aria. Classificazione ed etichettatura Può reagire violentemente con ossidanti. Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo : Indicazioni di pericolo : Frasi di rischio R: Consigli di prudenza S: Vie di penetrazione Ingestione Inalazione altamente infiammabile 12 altamente infiammabile 9 - Conservare il recipiente in luogo ben ventilato 16 conservare lontano da fiamme e scintille non fumare 33 evitare l accumulo di cariche elettrostatiche Informazioni tossicologiche Edizione Aprile 2010 Pag. 15/19
16 Contatto Tossicità acuta : Tossicità cronica : Potere corrosivo Potere irritante Potere sensibilizzante Cancerogenesi: Mutagenesi: Teratogenesi: SOL S.p.A. Scheda di informazione sui rischi di incidenti rilevanti per i cittadini ed i lavoratori nessun effetto tossico conosciuto nessun effetto tossico conosciuto Cute Occhio Vie respiratorie Informazioni ecotossicologiche Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.d. n.d. n.d. Dispersione n.d. n.d. n.d. Persistenza n.d. n.d. n.d. Bioaccumulo/Bioconcentrazione n.d. n.d. n.d. Non si conoscono danni all ambiente provocati da questo prodotto. Edizione Aprile 2010 Pag. 16/19
17 Sostanza: Codice aziendale: NITRATO DI AMMONIO Utilizzazione Materia prima Solvente Intermedio Catalizzatore Prodotto finito Altro Identificazione Nome chimico : NITRATO DI AMMONIO Nomi commerciali e sinonimi : NITRATO DI AMMONIO Nomenclatura Chemical Abstract : AMMONIUM NITRATE Numero di registro CAS : Formula bruta : NH 4NO 3 Peso molecolare : 80 Formula di struttura : NH 4NO 3 Caratteristiche chimico-fisiche Stato fisico : solido Colore : bianco Odore: inodore Solubilità in acqua : g/l a 20 C Solubilità nei principali solventi organici alcooli Densità : 1.72 g/cm 3 Peso specifico dei vapori,relativo all aria : Punto di fusione : -170 C Punto di ebollizione : -210 C a 15 mbar Punto di infiammabilità : Limiti inferiore/superiore di infiammabilità in aria (% in vol.): Temperatura di autoaccensione: Tensione di vapore: Reazioni pericolose: Pericolo di esplosione. Classificazione ed etichettatura Può reagire pericolosamente con sostanze riducenti o infiammabili in massa. Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo : Indicazioni di pericolo : Frasi di rischio R: Consigli di prudenza S: Vie di penetrazione Ingestione comburente 8 - Può provocare l accensione di materie combustibili 9 esplosivo in miscela con materie combustibili 15- Conservare lontano dal calore 16 conservare lontano da fiamme e scintille non fumare 41 in caso di incendio e/o esplosione non respirare i fumi Informazioni tossicologiche Edizione Aprile 2010 Pag. 17/19
18 Inalazione Contatto Tossicità acuta :orale: Tossicità cronica : Potere corrosivo Potere irritante Potere sensibilizzante Cancerogenesi: Mutagenesi: Teratogenesi: SOL S.p.A. Scheda di informazione sui rischi di incidenti rilevanti per i cittadini ed i lavoratori LD50= 4820 mg/kg (ratto) nessun effetto tossico conosciuto Cute Occhio Vie respiratorie Moderato Informazioni ecotossicologiche Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.d. n.d. n.d. Dispersione n.d. n.d. n.d. Persistenza n.d. n.d. n.d. Bioaccumulo/Bioconcentrazione n.d. n.d. n.d. Non immettere nelle acque freatiche, nei corsi d acqua o nelle fognature non diluito o in grandi quantità. Edizione Aprile 2010 Pag. 18/19
19 SEZIONE 9 SOL S.p.A. Scheda di informazione sui rischi di incidenti rilevanti per i cittadini ed i lavoratori Informazioni per le autorità competenti sugli scenari incidentali con impatto all esterno dello stabilimento Coordinate del baricentro dello stabilimento: formato WGS84: latitudine: 41 0'29 longitudine: 14 18'19 formato UTM ED50: fuso: 33T N: m E: m SCENARIO CONDIZIONI MODELLO SORGENTE INCENDIO ESPLOSIONE RILASCIO Localizzato in aria Confinata Non confinata Transizione rapida di fase In fase liquida In fase gas/vapore In fase liquida In fase gas/vapore ad alta velocità In fase gas/vapore In acqua Sul suolo Ad alta o bassa velocità di rilascio ZONA 1 Sicuro impatto (m) ZONA 2 Danno (m) ZONA 3 Attenzione (m) Incendio del recipiente (tank-fire) Incendio da pozza (pool-fire) Getto di fuoco (jet fire) (*) Incendio di Nube (flash-fire) Sfera di fuoco (Fireball) Reazione sfuggente (run-away) Miscela di gas/vapori infiammabili Polveri infiammabili Miscela di gas/vapori infiammabile (UVCE) Esplosione fisica Dispersione liquido/liquido (fluidi solubili) Emulsioni liquido/liquido Evaporazione da liquido (fluidi insolubili) Dispersione da liquido (fluidi insolubili) Dispersione (di prodotto tossico) Evaporazione da pozza (**) 20,9 a 28,4 b Dispersione per turbolenza (densità nube inferiore a quella dell aria) Dispersione per gravità (densità nube superiore a quella dell aria) Dispersione (di prodotto tossico) a Distanza dal punto di rilascio b Distanza dal punto di rilascio Edizione Aprile 2010 Pag. 19/19
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