PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

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1 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Reg.delib.n. 20 Prot. n. 21/14-D VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE O G G E T T O: Progetto per la definizione dell'atto di indirizzo in materia di politiche sullo sviluppo della filiera scuola - formazione - lavoro. Il giorno 24 Gennaio 2014 ad ore 08:40 nella sala delle Sedute in seguito a convocazione disposta con avviso agli assessori, si è riunita sotto la presidenza del LA GIUNTA PROVINCIALE PRESIDENTE UGO ROSSI Presenti: VICE PRESIDENTE ALESSANDRO OLIVI ASSESSORI DONATA BORGONOVO RE CARLO DALDOSS MICHELE DALLAPICCOLA SARA FERRARI MAURO GILMOZZI TIZIANO MELLARINI Assiste: LA DIRIGENTE PATRIZIA GENTILE Il Presidente, constatato il numero legale degli intervenuti, dichiara aperta la seduta Pag. 1 di 5

2 Premessa Il programma di legislatura ha messo al centro delle politiche provinciali i giovani che devono poter esprimere tutta la loro potenzialità di protagonisti innovativi e assolutamente in un ruolo di pariteticità rispetto alle altre componenti della nostra società. L obiettivo di questo primo piano di lavoro, preliminare al formarsi del Piano di sviluppo provinciale per la quindicesima legislatura è quello di meglio definire la rete di servizi ed interventi che alimentano la filiera della conoscenza che accompagna i nostri cittadini dalla scuola al mondo del lavoro. I dati anche recenti sulla condizione giovanili indicano che la crisi economica e la frammentazione degli interventi rendono farraginoso quel processo di acquisizione di formazione e competenze che deve accompagnare la transizione verso l età adulta. Recentemente è stato presentato il rapporto Mc Kinsey Education to employment. Getting Europeans youth to work presso il think tank Bruegel, a Bruxelles. In questo rapporto si esemplifica la situazione in cui si trovano molti dei nostri giovani che non sono riusciti a sviluppare le competenze richieste per trovare lavoro e quindi non riescono ad accumulare esperienza lavorativa. In altri termini le imprese che si trovano in condizioni di assumere faticano a trovare giovani con competenze adeguate al tipo di lavoro offerto, dunque il lavoro c è ma deve essere messa in discussione la relazione tra giovani, sistema educativo e mondo del lavoro. Inoltre questa difficoltà è maggiore laddove il tessuto produttivo è caratterizzato da imprese di piccole e medie dimensioni che sono quelle con minor disponibilità di tempo e risorse da investire nella formazione del personale. Questa attenzione ad una miglior comunicazione tra mondo dell educazione e mondo imprenditoriale sul lato dell offerta integra le recenti politiche a sostegno della domanda come la Youth Guarantee che prevedono misure a sostegno di un esperienza rapida nel mondo del lavoro da parte dei giovani, al termine del percorso scolastico, come contromisura di un mercato del lavoro che non assume per effetto della crisi economica. Ancora il rapporto sui Giovani in trentino 2013 mette in luce molti spunti interessanti tra i quali merita evidenziare come i neo diplomati trovano lavoro per il 45,8% attraverso familiari e amici e solo per il 3,6% attraverso i servizi provinciali e per il 6,5% attraverso i contatti della scuola. Nelle priorità del Programma per la 15 legislatura il tema del raccordo scuola lavoro costituisce un elemento fondamentale per ridurre la distanza tra la scuola, l alta formazione, la ricerca da una parte e le imprese dall altra e per far sì che i giovani, una volta formati, possano trovare una struttura economica adatta al loro inserimento occupazionale. Infatti l investimento sulle risorse umane non può che partire dai giovani e dallo strumento di crescita personale, professionale e civile che è il sistema educativo provinciale. In questa direzione sono state indicate alcune piste di lavoro con particolare riferimento a: - un sistema integrato di tirocini curricolari, estivi, di orientamento e formazione; - la visibilità delle competenze professionali presenti nel contesto provinciale per semplificare l incontro domanda- offerta; Pag. 2 di 5

3 - il potenziare gli interventi di sostegno allo sviluppo della cultura d impresa e dell imprenditoria giovanile; - l individuazione di poli specialistici sul territorio quali assi fondamentali ( meccatronica ed in prospettiva ICT, legno, turismo, ) in cui realizzare la prossimità della scuola e della formazione professionale, dell alta formazione professionale e dell università con le imprese e i centri di ricerca. Con riferimento alle piste di lavoro delineate occorre operare con interventi coordinati nei diversi ambiti, quali l istruzione e la formazione, il lavoro con il rilancio dell istituto dell apprendistato, l istruzione universitaria, la promozione di strumenti che avvicinino il giovane all impresa, quali i tirocini curriculari e la metodologia dell alternanza scuola-lavoro, l individuazione di particolari iniziative formative per favorire la transizione scuola-lavoro, i tirocini formativi e di orientamento, il sostegno all avvio al lavoro autonomo e la stabilizzazione dei rapporti di lavoro, in anticipazione rispetto alle prospettive di sviluppo economicosociale e ai fabbisogni formativi espressi dal contesto economico provinciale. Considerata la necessità di coordinamento delle azioni nei diversi ambiti istituzionali si ritiene opportuno costituire un gruppo di lavoro interdipartimentale per il raccordo scuola lavoro, incardinato nel Dipartimento della Conoscenza, con il compito di intervenire, partendo da una ricognizione dell esistente, su cinque assi portanti: 1. prospettive di sviluppo economico strategico per il contesto provinciale e analisi dei fabbisogni formativi espressi dal contesto economico-sociale in una prospettiva di filiera formativa (dai percorsi di istruzione e formazione professionale a quelli universitari); 2. alternanza scuola-lavoro, tirocini curriculari, interventi e misure per favorire la transizione scuola-lavoro; 3. apprendistato, tirocini formativi e di orientamento, interventi e misure per l avvio dell imprenditorialità giovanile; 4. semplificazione delle procedure di accesso alle diverse misure; 5. monitoraggio stato di avanzamento e attuazione degli interventi e valutazione degli interventi realizzati. La metodologia adottata deve consentire di evidenziare ed eliminare le sovrapposizioni degli interventi, la duplicazione delle misure, il miglior coordinamento dell utilizzo delle risorse dei fondi europei, un coinvolgimento delle parti sociali per la definizione dei fabbisogni formativi in relazione a quelli occupazionali e l individuazione delle possibili semplificazione degli inserimenti in apprendistato. Il gruppo di lavoro è composto dalla Direzione Generale e dai Dirigenti Generali dei diversi Dipartimenti coinvolti. Nello specifico fanno parte del gruppo: - Il Dirigente Generale del Dipartimento della Conoscenza con funzioni di coordinamento e responsabilità del progetto; - I rappresentanti della Direzione Generale individuati dal Direttore Generale competenti in ambito d Europa e di Statistica o loro delegati; - Il Dirigente Generale del Dipartimento Sviluppo Economico e Lavoro o suo delegato e i rappresentanti da lui individuati dell Agenzia del lavoro e del Servizio lavoro; - I Dirigenti Generali o loro delegati competenti in materia di turismo, cooperazione e agricoltura. Pag. 3 di 5

4 Ciascun Dirigente Generale può inoltre designare all interno del gruppo un massimo di tre componenti per le aree di riferimento. Rispetto agli assi individuati compito del gruppo di lavoro e definire un Atto di indirizzo per lo sviluppo del raccordo-scuola lavoro con esplicitati tempi e responsabilità, a cui dovrà far seguito l adozione degli atti necessari per dare concreta esecuzione agli interventi individuati, siano essi di natura legislativa, amministrativa, o di altra natura, per monitorarne lo stato di avanzamento e per la valutazione degli interventi realizzati. L Atto di indirizzo per lo sviluppo del raccordo-scuola lavoro deve essere predisposto, entro la fine del mese di marzo. Per sviluppare gli ambiti dei diversi assi e i diversi interventi, il gruppo potrà avvalersi del contributo di collaboratori e/o di esperti e altresì richiedere la presenza di funzionari o acquisire elementi informativi da enti o soggetti coinvolti nelle tematiche oggetto dei diversi assi. Tutto ciò premesso LA GIUNTA PROVINCIALE - vista la Legge Provinciale 5/2006 Sistema educativo di istruzione e formazione del Trentino ed in particolare gli articoli 7, 65 e 66; - visto il D.P.P. n / leg del 5 agosto 2011 Regolamento stralcio per la definizione dei piani di studio provinciali relativi ai percorsi del secondo ciclo e per la disciplina della formazione in apprendistato per l espletamento del dirittodovere di istruzione e formazione (artt. 55 e 66 della LP 5/2006); - vista la Legge Provinciale 6/2006 Disciplina della formazione in apprendistato e relativo regolamento di attuazione; - udite le motivazioni indicate in premessa; - a voti unanimi espressi nelle forme di legge, DELIBERA 1) di approvare quanto esposto in premessa ed in particolare il progetto per la definizione dell Atto di indirizzo in materia di politiche sullo sviluppo della filiera scuola- formazione ; 2) di richiamare contenuti, procedure, metodi e tempi citati in premessa per l approvazione della proposta dell Atto di indirizzo per lo sviluppo del raccordo-scuola lavoro ; 3) di prevedere che il gruppo sia composto da: - I rappresentanti della Direzione Generale individuati dal Direttore Generale competenti in ambito d Europa e di Statistica o loro delegati; - Il Dirigente Generale del Dipartimento della Conoscenza con funzioni di coordinamento e responsabilità del progetto; Pag. 4 di 5

5 - Il Dirigente Generale del Dipartimento Sviluppo Economico e Lavoro o suo delegato e i rappresentanti da lui individuati dell Agenzia del lavoro e del Servizio lavoro; - I Dirigenti Generali o loro delegati competenti in materia di turismo, cooperazione e agricoltura. 4) di dare atto che ciascun Dirigente Generale potrà individuare nel gruppo un massimo di tre componenti e potranno essere acquisiti elementi informativi da enti o soggetti coinvolti nelle tematiche del lavoro giovanile e che ci si potrà avvalere di Enti di ricerca del territorio per la valutazione di impatto; 5) di riassorbire in questo atto i gruppi di lavoro attualmente in essere sugli assi di intervento indicati; 6) di dare atto che la presente delibera non genera oneri aggiuntivi a carico della finanza provinciale. LF Pag. 5 di 5