Caletta d'en Vau - via dello Spigolo Saphir, 0 (En Vau)
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- Michele Mauri
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1 30/04/2009 Les Calanques: En Vau, Gran Candelle e Le Bec La torre che segna l'inizio della cresta dei Marsigliesi e che obbliga al famoso passo della spaccata. Da quanto tempo avevo sentito parlare di queste spiagge meravigliose? Il problema era sopratutto quello di non avere informazioni dettagliate sulle loro 'potenzialità arrampicatorie' e così la trasferta verso il mare di Marsiglia era sempre stata rinviata. Poi una sera al bar del Palamonti salta fuori che Guido c'è già stato e che ha una nutrita guida d'arrampicata della zona... guarda caso quest'anno c'è anche un interessante ponte del 1 Maggio da sfruttare! Detto fatto, e così dopo un viaggio non troppo breve, siamo già proiettati in una dimensione del tutto nuova e spettacolare. Qui non è come a Finale o a Paklenica, dove sai che sei al mare solo perchè fa caldo e hai guardato la carta geografica della zona, qui sei realmente a picco sul pelo dell'acqua e lo sguardo può perdersi verso la linea indefinita dell'orizzonte del mare... Grazie a tutti per l'ottima compagnia, la vacanza è da ripetere! Caletta d'en Vau - via dello Spigolo Saphir, 0 (En Vau) Dislivello: 100 Tempo di percorrenza: 2 h Difficolta: V- 1 corda intera da 50 metri, 10 rinvii, alcuni dadi medio-piccoli, cordini, fettucce, moschettoni, discensore, casco. Periodo migliore: La primavera. In estate l'accesso all'area delle Calanques è regolamentato e comunque il troppo caldo La caletta d'en Vau è forse l'insenatura più famosa di tutto il gruppo delle Calanques, fors'anche per il fatto di essere la più vicina al paese turistico della zona: Cassis. Provenendo dal sentiero di avvicinamento panoramico, il colpo d'occhio sulla spiaggetta è comunque spettacolare e fa pensare a luoghi ben più blasonati ed esotici di questo. Qui l'arrampicata si sviluppa in massima parte lungo gli speroni e le paretine che dalla spiaggetta o dal pelo dell'acqua risalgono verso il sovrastante altopiano dove passa il sentiero. Per questo motivo conviene sfruttare una di queste scalate al ritorno, in modo da sbucare direttamente sull'altopiano senza doversi inerpicare lungo il faticoso e ripido ghiaione dove passa il sentiero di accesso. Le bellissime ed eleganti linee di arrampicata, sopratutto quelle più abbordabili, hanno purtroppo un rovescio della medaglia: a causa dell'elevata frequentazione, l'inevitabile usura che affligge questi calcari è talvolta estremo e tale da rendere problematico il superamento di certi passaggi normalmente fattibili senza problemi. 1 Dal centro di Cassis seguire le indicazioni stradali per 'Les Calanques' scendendo sino ad una spiaggetta per poi risalire verso la parte occidentale del paese. Si parcheggia o lungo la strada di accesso oppure presso l'ampio parcheggio al suo termine (a pagamento). Seguendo le indicazioni si scende facilmente alla sottostante caletta, nota come port Miou, che si traversa completamente sino a risalire sull'opposto versante. Sempre seguendo il percorso più marcato, si traversa un tratto a mezzacosta sino ad affacciarsi sulla successiva caletta di Port Pin. Con un tratto ripido scendere alla bellissima spiaggia e, presso un cartello indicatore, proseguire lungo il sentiero che si inoltra nel boschetto retrostante (attenzione, non seguire il tracciato blu del percorso panoramico perchè è molto più lungo!).
2 Con una salita regolare, il sentiero conduce sull'altopiano che si affaccia alla caletta d'en Vau, da qui raggiungibile scendendo per ripido sentiero in un ghiaione. Lo sperone su cui si sviluppa la via Saphir si trova sul lato sinistro (scendendo) della valletta che conduce alla spiaggia ed è ben riconoscibile per via della cuspide rocciosa che precede lo sviluppo dello spigolo vero e proprio. L'arrampicata inizia al colletto che separa lo spigolo dalla cuspide e si raggiunge per facili roccette dal versante rivolto verso il mare. Si sale direttamente lungo il filo dello spigolo su rocce ben articolate sino ad un diedrino. Con più difficoltà, dovute sopratutto alla roccia molto usurata, si vince il diedro e si sosta poco oltre (30 m, 4c). Tiro di collegamento su cresta abbattuta sino alla base del successivo ripido pilastro (35 m, 2b). Per rocce molto belle si sale leggermente a sinistra. Sfruttando alcune fessure, si continua in diagonale verso destra ritornando sul filo dello spigolo (30 m, 4c). Ancora sul filo dello spigolo su roccia sempre molto bella e compatta. Sostare a destra di alcuni spuntoni (25 m, 4c). Per roccia più semplice si prosegue verso destra e si sosta sul bordo dell'altopiano (30 m, 3c). Il sentiero di accesso alla caletta passa a poche decine di metri dal termine della via. Grand Candelle - Cresta dei marsigliesi, 600 m (Luminy) Dislivello: 250 Tempo di percorrenza: 4 h Difficolta: VI 2 mezze corde da 60 metri, 12 rinvii, alcuni friends medio-piccoli, cordini, fettucce, moschettoni, casco. Periodo migliore: La primavera. In estate l'accesso all'area delle Calanques è regolamentato e comunque il troppo caldo Elegante come il profilo dello spigolo Vinci e affacciata a picco su un bellissimo mare blu, la Cresta dei marsigliesi è senza dubbio una delle vie più estetiche d'europa, assolutamente imperdibile e mai banale. Purtroppo l'elevata frequentazione ha ormai consumato la delicata roccia calcarea di cui è costituita la cresta e così, almeno per il primo tiro, bisogna vedersela con una serie di passaggi di sesto grado ormai completamente unti. Ma il disagio iniziale sarà presto dimenticato lungo le avvincenti lunghezze successive, a cominciare dal famoso passaggio della spaccata nel vuoto per passare dalla prima torre alla cresta vera e propria. La chiodatura è a spit ma non ravvicinata, soprattutto nelle lunghezze dello spigolo, di difficoltà più contenuta. E' quindi consigliabile portarsi del materiale per integrare le protezioni. 2 Da Cassis raggiungere Marsiglia seguendo la bella strada panoramica del col de la Ginestre. Rimanendo sempre sulla strada principale, una volta entrati in città deviare quasi subito a sinistra per raggiungere il quartiere universitario di Luminy, nella zona meridionale della città, e parcheggiare lungo l'avenue Luminy. Proseguire fino alla fine della via ed imboccare la stradina chiusa al traffico che si inoltra nel bosco alle spalle del quartiere. In lieve pendenza si cammina fino ad un valico da dove si vede il mare con un bellissimo colpo d'occhio (col de Sugiton). Tralasciando la stradina a destra, che sale alla punta del Belvedere, e quella di
3 sinistra, che conduce ad altri settori di arrampicata, proseguire diritti a mezza costa, superare una valletta secondaria ed iniziare a scendere verso il mare. Poco dopo la valletta ignorare un ripido sentiero che sale a sinistra e che sarà percorso al ritorno. Continuare a scendere (segnavia rosso) fino ad incrociare l'uscita dell'evidente canalone che si origina presso la Candelle; entrare quindi nel canalone e, tramite un poco marcato sentierino, risalirlo faticosamente. Giunti nei pressi della grande torre che precede la cresta dei Marsigliesi vera e propria, traversare a destra uscendo dal canale e, per roccette, raggiungere il versante meridionale della torre. L'attacco si trova alla base del camino che si origina tra la torre e la parete della Candelle. Entrare nel camino, da subito estremamente unto, e superare sulla sinistra uno strapiombino. Proseguire verticalmente su piccoli buchetti fin dove la pendenza diminuisce, poi più facilmente raggiungere l'intaglio che separa la torre dalla Candelle. Con un traverso delicato andare a sinistra a prendere una fessura e, tramite di essa, salire a raggiungere la sosta appena al di sotto della cima della torre (45 m, 5c). Con una suggestiva spaccata nel vuoto, spostarsi sullo spigolo vero e proprio. Traversare a sinistra e vincere una breve fessura faticosa che permette di tornare sul filo dello spigolo, poi per rocce più semplici si giunge alla sosta. (40 m, 4c). Rimontare un muretto ben appigliato e proseguire per rocce abbattute sino alla vicina sosta successiva (25 m, 3c) Spostarsi leggermente a sinistra e, in bellissima esposizione, rimontare direttamente il sottile filo dello spigolo. Arrampicata molto elegante (50 m, 4c). Ancora in bella esposizione proseguire su placca a tacche, piegare leggermente a destra e raggiungere il culmine della cresta. Per facili rocce si continua sino al termine della corda sostando su spuntoni (55 m, 4c e 3b). 6 TIRO: Proseguendo ancora per la facile cresta si giunge alla base di un breve muro verticale difficile. Qui è possibile abbandonare la via scendendo in corda doppia a destra (ancoraggi alla base del muro). Viceversa per raggiungere la vetta scalare il muro con un passaggio su buchetti e sostare al suo culmine (20 m, 6a+). Alcuni metri di cresta elementare permettono infine di guadagnare la vetta. Dalla vetta, per tracce di sentiero ed ometti percorrere la cresta in direzione Sud-Est (verso Cassis) per alcuni metri abbassandosi leggermente sul versante settentrionale della montagna fino ad incontrare un anello di calata. Con una doppia da 35 metri si scende alla base della parete e, per sentiero, si sale a sinistra raggiungendo il panoramico colle appena a monte della Candelle. Dal colle si prende il sentiero che si inoltra sull'opposto versante e che, dopo vari saliscendi, riconduce all'ampia sterrata già percorsa all'andata. Antecime de Le Bec - via Antecime, 0 (Sormiou) 3 Dislivello: 100 Tempo di percorrenza: 2 h Difficolta: VI 2 mezze corde da 50 metri, 12 rinvii, cordini, fettucce, moschettoni, casco. Periodo migliore:
4 La primavera. In estate l'accesso all'area delle Calanques è regolamentato e comunque il troppo caldo Il Becco di Sormiou è una bellissima struttura rocciosa che emerge verticale dalle acque e che delimita il lato destro della caletta omonima. Arrampicare su questa parete regala davvero l'emozione di essere 'a picco sul mare', con fantastici scorci sul blu della baia, in grande contrasto col colore bianchissimo della roccia. La via non dovrebbe necessitare di materiale aggiuntivo per integrare le protezioni a spit già presenti, tuttavia non va sottovalutata anche a causa del grado di usura di alcuni passaggi. Tenere anche in considerazione la lunghezza del sentiero di avvicinamento. Data l'esposizione ad Est, la parete prende sole la mattina, mentre va in ombra al pomeriggio. N.B. L'attacco qui descritto non è quello della via originale, ma è una scorciatoia che ci ha permesso di passare avanti ad un nutrito gruppo di arrampicatori che stava iniziando la salita dal basso. In particolare abbiamo sfruttato il primo tiro de La grande travers du Bec, che va ad incrociare la via Antecime all'altezza della prima sosta. Da Cassis raggiungere Marsiglia seguendo la bella strada panoramica del col de la Ginestre. Rimanendo sempre sulla strada principale, una volta entrati in città si raggiunge una caratteristica rotonda con obelisco al centro. Prendere la prima uscita a sinistra (strada più stretta), poi in fondo alla strada svoltare a destra e al primo semaforo a sinistra. Proseguire seguendo le indicazioni per Sormiou fino a un grosso parcheggio prima di una sbarra. Se si arriva entro le 8 di mattina la sbarra è aperta e si prosegue (il parcheggio successivo costa però 3 euro), altrimenti bisogna parcheggiare qui e continuare a piedi. Il parcheggio, trovandosi in una zona poco raccomandabile della città, è tenuta sotto controllo dai guardiani fino alle 18; non è consigliabile tornare alla macchina dopo questo orario pena il rischio di trovarsela aperta e derubata (i vetri rotti per terra parlano da soli). A piedi o in macchina si continua lungo la strada salendo al colle di Sormiou per poi divallare, con una lunga discesa, sino al piccolo porto e alla spiaggetta in fondo alla baia (1 h). Dalla spiaggia raggiungere l'ultima casa a destra ed imboccare il sentiero alle sue spalle che, dopo una breve salita, prosegue in piano in direzione del vicino Cap Redon. Senza raggiungere il promontorio, fermarsi presso una piccola grotta appena a monte ed attrezzare la prima sosta presso gli spit alla sua sinistra. Con una breve discesa si raggiunge una fascia rocciosa di ottima roccia bianca che si percorre in traverso verso sinistra sino ad una sosta a spit, posta un paio di metri al di sopra di quella della via originale che sale dal basso (25 m, 4c). Proseguire in traverso al di sotto di un tettino ed uscire alla sua sinistra sbucando su una cengia. Abbandonare il percorso del traverso e salire dritti per facili roccette sino alla sosta (25 m, 5b). Rimontare leggermente verso sinistra una placca compatta via via più adagiata che conduce ad un terrazzino (30 m, 5c). Per roccia molto bella a tacchette salire verticalmente superando qualche lieve strapiombo sino a raggiungere la sosta a destra (30 m, 5b). Qui ci sono due possibilità di difficoltà analoghe: la via originale sale a sinistra, mentre a destra c'è una variante. La via originale vince ancora uno strapiombetto da cui se ne esce per mezzo di una fessura, poi più facilmente per placche lavorate (25 m, 5b). 4 6 TIRO: Un breve tratto ripido conduce verso destra in un diedrino via via più coricato che si conclude sulla cresta a pochi metri dalla vetta.
5 Dall'anticima scendere per cresta verso Nord al colletto che la separa dall'elevazione successiva (qualche facile passaggio di arrampicata). Dal colletto si piega a destra e, per tracce, si scende ad incrociare il sentiero pianeggiante utilizzato per raggiungere l'attacco. 5
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