RELAZIONE TECNICA IMPIANTO ELETTRICO

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1 RELAZIONE TECNICA IMPIANTO ELETTRICO NORMATIVA DI RFERIMENTO CEI 64-8 : Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata a 1500 V in corrente continua ; CEI 17-13/1: Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT). Parte 1: Apparecchiature soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature parzialemente soggette a prove di tipo (ANS). CEI 20-22: Metodi di prova comuni per cavi in condizione d incendio ; CEI 20-36: Prova di resistenza al fuoco dei cavi alettrici in condizioni d incendio ; CEI 22-26: Sistemi statici di continuità (UPS). Parte 1-1: Prescrizioni generali e di sicurezza per UPS utilizzati in aree accessibili all operatore ; CEI 70-1: Gradi di protezione degli involucri (codice IP) ; CEI 11-1: Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Norme generali ; CEI 81-1 : Protezione delle strutture contro i fulmini ; CEI 81-4 : Valutazione del rischio dovuto al fulmine ; CEI : Sistemi elettroacustici applicati ai servizi di sicurezza; CEI 103-1: Impianti telefonici ; LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO Art. n 5 D.M. 18/12/1975 Norme tecniche aggiornate relative all edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica. D.Lgsl. 81/08 miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro"; Legge 186 del 1/03/1968 : esecuzione degli impianti a regola d'arte; Legge 791 del 18/10/1977 : "Garanzia di sicurezza del materiale elettrico in b.t. recante il marchio IMQ". D.M. 37/08 : sicurezza degli impianti. PRESCRIZIONI GENERALI I componenti l'impianto, se non diversamente specificato, dovranno avere le seguenti caratteristiche: A) i tubi protettivi dovranno essere di PVC pesante e recanti il contrassegno IMQ. Dovranno essere del tipo flessibile se passati sotto traccia e rigido se installati a vista con diametro interno almeno 1.3 volte Relazione impianto elettrico - parafulmini Pagina 1

2 maggiore al fascio dei conduttori contenuti con un diametro minimo non inferiore a 10 mm. Dovranno essere disposti orizzontalmente o verticalmente se a parete e potranno essere disposti in linea retta ed obliqua se disposti a pavimento. B) i cavi da installare nei tubi dovranno essere unipolari, flessibili, di tipo nazionale N07V-K e solo per i circuiti ausiliari, come citofoni ecc., saranno ammessi cavi H05V-K. Le rispettive tensioni di prova saranno pari a 450/750 V per tensioni di esercizio 230/400 V e pari a 300/500 V per tensioni di esercizio inferiori a 230 V. I cavi multipolari (unipolari) flessibili interrati saranno o del tipo N1VV-K o del tipo FG7OR (FG7R). Tali cavi saranno conformi alle norme CEI : " prova dei cavi non propaganti l'incendio". Inoltre, tutti i cavi dovranno essere in rame contraddistinti dai colori prescritti dalle tabelle CEI-UNEL 0722; in particolare il neutro dovrà essere di colore blu chiaro e quello di protezione di colore gialloverde. C) La sezione del conduttore di fase non dovrà essere inferiore a 1.5 mmq e quella del neutro dovrà essere uguale a quella di fase sino a 16 mmq e pari alla metà per valori superiori ma con sezione minima di 16 mmq. Queste sezioni saranno rispettate anche per il conduttore di protezione se contenuto nel medesimo tubo o facente parte dello stesso cavo del conduttore di fase. D) La massima densità di corrente dovrà essere quella riportata nelle tabelle CEI-UNEL 35024/1 del 1997 e comunque la c.d.t. lungo ogni linea misurata con impianto a pieno carico, non dovrà superare il 4% della tensione nominale; E) Le derivazioni e le giunzioni dei cavi dovranno essere eseguite in cassetta con morsetti fissi e/o con morsetti volanti a cappuccio isolati. Le cassette di derivazione saranno provviste di coperchi rimovibili solamente mediante l'uso di un attrezzo. F) Le cassette di derivazione per tubazione a vista saranno in materiale isolante autoestinguente del tipo da parete con grado di protezione adeguato alla classificazione dell'ambiente dal punto di vista elettrico. G) L utilizzo di canali o passerelle metalliche può essere consentito solo con cavi multipolari con guaina (doppio isolamento). PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI La protezione dai contatti indiretti sarà realizzata mediante interruzione automatica dell'alimentazione. Trattandosi di un sistema TT le correnti di intervento differenziale degli interruttori dovranno verificare la relazione Rt * Ia < 25 : - Rt resistenza dell anello di guasto che comprende la sorgente, il conduttore attivo fino al punto del guasto ed il conduttore di protezione tra il punto di guasto e la sorgente; - Ia corrente che provoca l interruzione automatica del dispositivo di protezione entro un tempo definito; se si usa un interruttore differenziale In è la corrente differenziale nominale I dn. Relazione impianto elettrico - parafulmini Pagina 2

3 PROTEZIONE DALLE SOVRACORRENTI I relè termici sono stati dimensionati secondo le relazioni (art Norma CEI 64-8): 1) Ib< In < Iz ; 2) If< 1.45 Iz ; con Ib = corrente di impiego; In = corrente nominale dispositivo di protezione; Iz = portata del cavo; If = corrente di sicuro funzionamento dell interruttore. Per la protezione delle linee dalle correnti di corto circuito la norma CEI 64-8 prevede la determinazione delle correnti di cc presunte ( art Norma CEI 64-8) ed individua le caratteristiche dei dispositivi di protezione ( art Norma CEI 64-8) nel modo seguente: A) ogni dispositivo di protezione contro i cc deve avere potere di interruzione non inferiore alla cc presunta nel punto di installazione. E tuttavia ammesso l utilizzo di un dispositivo di protezione con potere di interruzione inferiore se a monte è installato un altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione. In questo caso le caratteristiche dei due dispositivi devono essere coordinate in modo che l energia che essi lasciano passare non superi quella che può essere sopportata senza danno dal dispositivo situato a valle e dalle condutture protette da questi dispositivi. Le informazioni necessarie devono essere ottenute dai costruttori di questi dispositivi. B) tutte le correnti provocate da un cc devono essere interrotte in un tempo non superiore a quello che porta i conduttori alla temperatura limite ammissibile. Tale condizione è verificata imponendo I 2 t<k 2 S 2 con I = corrente efficace di corto circuito; t= durata in secondi del cc; K= costante dipendente dal tipo di cavo; S= sezione del cavo in mmq. Pertanto, conoscendo la corrente di corto circuito a livello dei contatori, si sono installati gli interruttori secondo lo schema allegato. Il dispositivo che protegge una conduttura contro i sovraccarichi potrà essere posto lungo il percorso se nel tratto di conduttura tra il punto in cui si presenta una variazione ed il punto in cui è posto il dispositivo di protezione non vi siano derivazioni ne prese. Non sarà necessario prevedere dispositivi di protezione contro i sovraccarichi per: 1) condutture situate a valle di variazioni di sezioni, di posa etc. ed effettivamente protette contro i sovraccarichi da dispositivi di protezione posti a monte; Relazione impianto elettrico - parafulmini Pagina 3

4 2) le condutture che alimentano apparecchi utilizzatori che non possono dar luogo a sovraccarichi; 3) gli impianti di telecomunicazione, comando, segnalazione e simili; 4) per ragioni di sicurezza (vedi alimentazioni impianti antincendio). Un dispositivo assicurerà la protezione contro i cortocircuiti in ogni punto in cui si avrà una riduzione della sezione ad eccezione dei seguenti casi: 1) quando si verificano contemporaneamente le condizioni: 1.1) il tratto di conduttura derivata non supera i tre metri; 1.2) la conduttura è realizzata in maniera da ridurre il rischio cortocircuito; 1.3) la conduttura non è posta in vicinanza di materiale combustibile; 2) nel caso in cui esistono problemi di sicurezza. QUADRI ELETTRICI (NORMA CEI ) Tutti i quadri con corrente di ingresso superiore a 125 A sono conformi alla norma CEI QUADRI ELETTRICI (NORMA CEI 23-51) La norma CEI si applica ai quadri di distribuzione per installazione fissa ad uso domestico o similare, realizzati assiemando involucri vuoti conformi alla norma CEI 23-49, con dispositivi di protezione ed apparecchi che nell uso ordinario dissipano una potenza non trascurabile (CEI art. 1.2). Tali quadri devono essere: adatti ad essere utilizzati a una temperatura ambiente non superiore a 25 C, ma che occasionalmente può raggiungere 35 C; destinati all uso in corrente alternata con tensione nominale non superiore a 440 V; con corrente nominale in entrata (I ne ) non superiore a 125 A; con corrente presunta di cortocircuito (I cp ) nel punto di installazione non superiore a 10 ka (valore efficace) o protetti da dispositivi limitatori di corrente aventi corrente limitata (Ip) non eccedente 17 ka (valore di picco) in corrispondenza della corrente di cortocircuito presunta nel punto d installazione del quadro. La targa Il costruttore è colui che si assume la responsabilità del quadro e appone il proprio nome sulla targa. La norma CEI richiede tassativamente che ogni quadro abbia una targa, che può essere posta anche dietro la portella e deve portare in modo indelebile i seguenti dati (CEI art. 5): nome o marchio del costruttore, tipo del quadro (o altro tipo di identificazione) Relazione impianto elettrico - parafulmini Pagina 4

5 corrente nominale del quadro, natura della corrente e frequenza, tensione nominale di funzionamento, grado di protezione se superiore a IP2XC. Verifiche e prove La norma CEI prevede le seguenti verifiche e prove (CEI art. 6.1). A) Verifica della costruzione e identificazione, B) Verifica del corretto cablaggio, del funzionamento meccanico ed elettrico, C) Efficienza del circuito di protezione (solo per quadri metallici), D) Prova della resistenza d isolamento E) Verifica dei limiti di sovratemperatura. I quadri alimentati in monofase e aventi correnti nominali fino a 32 A sono sottoposti solo alle verifiche A e B; se metallici anche alla prova C. Gli altri quadri sono sottoposti anche alle prove D e E. Il grado di protezione del quadro è quello dichiarato dal costruttore dell involucro, se questo è stato installato secondo le istruzioni del costruttore (CEI art ). DESCRIZIONE IMPIANTI ELETTRICO Il centro è costituito da: - sala di aspetto; - ufficio personale con relativi servizi; - infermeria con studio medico e relativi servizi; - zona riposo; - sala lettura e computer; - zona attività ad uso collettivo; - n. 2 servizi igienici (idonei per disabili); - mensa con relativo locale cucina e annessi servizi (spogliatoi e wc); - locale centrale termica, con accesso indipendente dall esterno. Completano il centro, una veranda scoperta e un giardino perimetrale di pertinenza, attrezzato con panchine e camminamento per gli utenti. Come previsto dal bando la progettazione è stata sviluppata al fine di ottenere un impianto dotato di tutti i dispositivi atti a contenere e razionalizzare i consumi energetici. A tal fine l impianto in oggetto è dotato dei seguenti dispositivi ed accorgimenti: stazione di rifasamento automatica capace di limitare la potenza reattiva con conseguente diminuzione tariffaria e possibilità di impiego di cavi di sezione ridotta; Relazione impianto elettrico - parafulmini Pagina 5

6 utilizzazione per tutte le plafoniere di sistemi a basso consumo con l utilizzo di alimentatori a cablaggio elettronico che permettono un risparmio annuo di circa il 30%; installazione di rilevatori di presenza negli ambienti comuni/servizio per il comando temporizzato dell illuminazione; suddivisione su più circuiti, in ogni ambiente, dell illuminazione al fine di permettere un utilizzo ottimale della stessa secondo le reali esigenze. PUNTO DI CONSEGNA ENEL Il punto di consegna avviene sul muro prospiciente la strada pubblica in BT. La potenza stimata in base alle utenze previste e con i coefficienti di contemporaneità utilizzati risulta pari a 100W. DISTRIBUZIONE BT Il sistema di distribuzione dell energia è del tipo TT con tensione 230/400 V, frequenza di 50 Hz e prende origine dal quadro contatore posto in prossimità dell arrivo ENEL. Ogni circuito è dotato di dispositivo di protezione e sezionamento aventi le caratteristiche riportate negli schemi elettrici unifilari allegati.. DISPOSITIVI DI EMERGENZA In prossimità di ogni ingresso/uscita sono installati i comandi di emergenza funzionanti in apertura (relè di minima tensione) che servono per interrompere l alimentazione elettrica dell intero impianto. Per ovviare ad inconvenienti dovuti a brevi interruzioni dell alimentazione, o ad abbassamenti consistenti della tensione si utilizzerà un relè del tipo selettivo ritardato all apertura di 0.2 secondi. DISTRIBUZIONE DELL ENERGIA ELETTRICA L alimentazione elettrica delle varie utenze della struttura è del tipo distribuita. Le linee principali sono costituite da cavi multipolari posati in tubazioni installate sottotraccia. TIPOLOGIA CORPI ILLUMINANTI La tipologia degli apparecchi di illuminazione, relativa ai diversi ambienti di installazione, è indicata nei disegni di progetto. Tutti gli apparecchi illuminanti prima indicati possiedono il marchio dell'istituto Italiano del Marchio di Qualità (IMQ) o di altro Ente Europeo approvato in sede CENELEC e sono completi di reattori a basse perdite o elettronici, dispositivi antidisturbi radio, riflettore, lampade ad alta efficienza luminosa IRC 90, ecc.. Le batterie degli apparecchi autoalimentati sono del tipo ricaricabile in tampone al Ni-Cd. Relazione impianto elettrico - parafulmini Pagina 6

7 DORSALI DI DISTRIBUZIONE Le dorsali di distribuzione, protette in partenza nei quadri di distribuzione di zona, sono posate in parte entro tubazioni di PVC flessibile autoestinguente della serie pesante incassate nella muratura e sottopavimento e tubazioni di PVC del tipo rigido pesante autoestinguente dove è prevista l esecuzione di impianti in vista; le dorsali sono realizzate con cavi multipolari isolati in epr, del tipo non propagante l'incendio a Norme CEI II, sigla FG7OR 0.6/1 kv. La sezione minima da utilizzare per i conduttori è 1,5 mm 2. Le tubazioni di PVC sono fissate a parete/soffitto mediante idonei supporti, in modo che gli imbocchi ai vari apparecchi o frutti o scatole di derivazione avvengano senza effettuazioni di curve antiestetiche. Le scatole di derivazione sono in materiale plastico autoestinguente (metalliche per distribuzione in tubo di acciaio), dotate di coperchio a vite e morsettiera modulare su guida din, grado di protezione meccanico IP 55, dimensioni idonee con un minimo di 100x100x55 mm. Gli imbocchi delle tubazioni nelle cassette sono effettuate tramite idonei raccordi in polimero antiurto (o filettati per tubi/cassette metallici). Le derivazioni da dorsali in canaletta sono effettuate tramite scatola di derivazione installata sul fianco della canaletta mediante idonei raccordi. PUNTI LUCE Le linee di alimentazione dei corpi illuminanti, della stessa sezione delle relative dorsali (minimo 1,5 mm 2 ), sono realizzate con cavi unipolari isolati in PVC, del tipo non propagante l'incendio a Norme CEI II, sigla N07V-K; dette linee sono posate in tubazioni di PVC rigido pesante autoestinguente qualora sia previsto l impianto in vista, di PVC flessibile pesante autoestinguente qualora sia prevista la distribuzione sotto traccia. Ogni singolo apparecchio è alimentato tramite scatola di derivazione. Non è ammesso il cablaggio del tipo in entra-esce ad eccezione delle file continue di corpi illuminanti, in quanto predisposte per tale tipo di cablaggio. I comandi sono realizzati con interruttori, deviatori e pulsanti di comando 16 A, 250 V, in esecuzione da esterno per i locali tecnologici, del tipo da incasso negli ambienti di tipo civile. ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE Gli impianti elettrici del complesso sono progettati per rispondere ai requisiti necessari per il superamento e l abbattimento delle barriere architettoniche. A tal fine, sono ubicati in posizione comoda per i disabili gli interruttori, i campanelli, i pulsanti di comando, le prese a spina ed il citofono in tutti i servizi comuni accessibili al pubblico. Nei servizi previsti per i disabili sono installati campanelli di allarme in prossimità della tazza. Relazione impianto elettrico - parafulmini Pagina 7

8 AMBIENTI PARTICOLARI Bagni: i componenti elettrici, nei locali contenenti vasche da bagno e/o docce, sono installati in base alle zone di pericolosità in relazione alle indicazioni della norma CEI 64-8/7 art Nei locali con bagni e/o docce è eseguito il collegamento equipotenziale supplementare (EQS) sulle tubazioni metalliche all ingresso del locale mediante conduttore in pvc di sezione 2.5 mm 2 protetto meccanicamente; Centrale termica: All interno della centrale termica in oggetto, sono impiegati apparecchi a gas (bruciatori e relative rampe di alimentazione) soggetti al DPR 661/96 e quindi non si considera il pericolo d esplosione ai fini della realizzazione dell impianto elettrico. Gli apparecchi che rientrano nel campo di applicazione del DPR 661/96 devono essere marcati CEI ai sensi della direttiva 90/396/CE. Tenuto conto che la centrale termica non è da considerare luogo con pericolo d esplosione, né luogo marcio, l impianto elettrico potrà essere di tipo ordinario. Al fine di migliorare la sicurezza è installato un sistema di controllo dell esplodibilità dell ambiente costituito da n 2 rilevatori di gas da posizionare sul soffitto, dotati di due livelli di taratura: - il primo livello fornisce un segnale di allarme (preallarme) in presenza di concentrazioni di gas molto al di sotto del limite inferiore di esplodibilità (LEL); - il secondo livello, per concentrazioni di gas superiori a quelle di preallarme ma, inferiori al LEL, provoca l intervento dell elettrovalvola, in modo da interrompere l adduzione del gas. L elettrovalvola installata all esterno della centrale termica dovrà essere del tipo in esecuzione di sicurezza EEx d IIA T1. IMPIANTI SPECIALI Impianto telefonico e trasmissione dati: l allacciamento alla rete telefonica esterna (pubblica) è realizzata in prossimità dell entrata principale. La linea si attesta in prossimità della predisposizione (centro stella) del terminale di rete principale (rack) posizionato nel locale tecnico situato in prossimità della segreteria. La distribuzione all interno del complesso è effettuata con tubazioni indipendenti da quelli utilizzati per l energia elettrica, utilizzando cavi TR/R 2 coppie per l impianto telefonico e UTP 4 coppie per l impianto trasmissioni dati. Le prese telefoniche sono posizionate negli uffici amministrativi e negli ambienti comuni con l apperecchio telefonico sulla scrivania. Le prese utilizzate sono RJ11 per la fonia e RJ45 per i Relazione impianto elettrico - parafulmini Pagina 8

9 dati, installate a parete ad almeno 17.5 cm dal pavimento in analogia a quanto suggerito dalla norma generale impianti per le prese di energia. IMPIANTO DI CAPTAZIONE DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE Ai sensi del DM art il centro deve essere dotata di impianto di protezione dalle scariche atmosferiche. L impianto è esistente e dovrà semplicemente essere revisionato acchè risponda alla norma CEI 81-1, la quale richiede un impianto per ridurre il rischio di fulminazione al di sotto del limite tollerabile indicato nella norma stessa. IMPIANTO DI MESSA A TERRA L'impianto di protezione di terra, per quanto riguarda la parte disperdente, è unico per l'intero complesso. A tale impianto fanno capo, mediante barre equipotenziali (CPT), tutte le masse e le masse estranee ed in particolare: - conduttori di protezione principali (PE); - le masse estranee presenti (collegamenti EQP) : impianto idrico, antincendio etc. ( sez. 25 mm 2 ); - il conduttore di terra (CT) sarà costituito da una corda in rame nuda da 50 mm 2. VERIFICHE Prima della messa in funzione dell impianto si procederà ad una verifica secondo le modalità riportate nella Sezione 6 della Norma CEI In particolare si dovrà effettuare: 1) verifica della documentazione di progetto e delle dichiarazioni di conformità; 2) esame a vista; 3) prove dei dispositivi differenziali; 4) misura dalla resistenza di terra; 5) misura della resistenza di isolamento dei conduttori. RELAZIONE SUL CALCOLO ILLUMINOTECNICO Il criterio di calcolo adottato per la progettazione prende in considerazione come parametro di valutazione il livello medio di illuminamento Em. Questa grandezza può essere messa agevolmente in correlazione con il flusso Fe emesso dagli apparecchi illuminanti, essendo, infatti, per il principio di conservazione dell'energia: Em Σ ai Si =Em Σ (1-ri) = Φe Relazione impianto elettrico - parafulmini Pagina 9

10 In cui Si, ri ed ai sono le aree ed i rispettivi coefficienti d'assorbimento e di rinvio delle superfici che delimitano l'ambiente. La precedente formula è stata applicata per ogni ambiente ove occorre istallare i corpi illuminanti, con un appropriato programma di calcolo fornito dalla casa costruttrice dei corpi illuminanti. E' opportuno precisare che la progettazione degli ambienti è stata eseguita rispettando la norma UNI EN , pertanto dovranno aversi valori medi di illuminamento pari a 300 lux, Ra paria 80 e UGRL pari a 19 per le aule e gli uffici; mentre per i corridoi dovranno aversi valori medi di illuminamento pari a 150 lux, Ra paria 80 e UGRL pari a 25. Il piano di lavoro si è considerato a 0,80 ml dal pavimento, mentre il piano di posa dei corpi illuminanti a 3,00 ml dal pavimento. Per ovvi motivi di risparmio energetico si sono scelti come corpi illuminanti plafoniere con lampade fluorescenti a temperatura di colore pari circa a 4200 K. Guagnano, 14 luglio 2011 Il Progettista (ing. Antonio RODIO) Relazione impianto elettrico - parafulmini Pagina 10

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1 PREMESSA... 2 2 DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI... 3 INDICE 1 PREMESSA... 2 2 DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI... 3 2.1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 3 2.2 DATI TECNICI DI PROGETTO... 4 2.3 DESCRIZIONE DELLE OPERE... 6 2.3.1 Linee e cavidotti di

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