Comune di Budoia IL COMUNE DI BUDOIA RINNOVA L IMPIANTO TERMICO CONVERSIONE A CIPPATO PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO LOCALE
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- Bartolomeo Valli
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1 Comune di Budoia calore dal legno IL COMUNE DI BUDOIA RINNOVA L IMPIANTO TERMICO CONVERSIONE A CIPPATO PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO LOCALE
2 Il Comune di Budoia ha deciso di convertire il vecchio impianto termico, sostituendo le cinque obsolete caldaie a metano poste al servizio di edifici pubblici e comunali (potenza di 430 kw, consumo medio annuo di mc e una spesa pari a ) con un impianto centralizzato a legno cippato collocato in posizione decentrata rispetto alle utenze, in zona facilmente raggiungibile dai mezzi di trasporto. La nuova caldaia a cippato ha una potenza termica pari a 696 kw ed è stata dimensionata in previsione del futuro allacciamento di altri edifici di uso pubblico. Il ruolo della Regione Friuli Venezia Giulia L opera si inserisce in un contesto regionale di promozione e di diffusione sul territorio di impianti pubblici dimostrativi a biomasse legnose, che facciano da traino per future esperienze ed iniziative. Gli obiettivi regionali hanno trovato nell amministrazione pubblica del Comune di Budoia un pronto accoglimento; per tale motivo la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, tramite la Direzione Centrale delle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna ha erogato un contributo per la realizzazione dell impianto tramite i fondi ottenuti dal progetto PROBIO Woodland Energy, cofinaziato dal MIPAF. L impiego del legno per fini energetici risulta oggi di grande interesse ambientale, potendo generare benefici di natura socioeconomica, capaci di creare e consolidare l occupazione in aree rurali dove la presenza dell uomo risulta strategica per il territorio e l ambiente. Su tale consapevolezza è nato il progetto del Comune di Budoia. IL PROGETTO E GLI OBIETTIVI
3 Rinnovabile: usare i combustibili fossili (carbone, petrolio e gas) significa sfruttare in tempi brevissimi fonti energetiche che si rinnovano in milioni di anni. Il LEGNO è considerato rinnovabile purché il suo tempo di sfruttamento sia paragonabile a quello della sua rigenerazione. Nei combustibili legnosi la piccola percentuale di non rinnovabilità è dovuta all utilizzo dei combustibili fossili nelle fasi di produzione. CO 2 neutrale: quando il prelievo periodico del legno è minore o uguale all incremento del sistema arboreo (siepi, boschi, etc.) l utilizzo del LEGNO non contribuisce all incremento in atmosfera di CO 2. Infatti la quantità di CO 2 liberata durante il processo di combustione è pari a quella sottratta all atmosfera durante la fase di crescita della pianta; diversamente, l utilizzo di combustibili fossili determina una immissione netta di CO 2 in atmosfera. A parità di energia prodotta, la quantità di CO 2 immessa in atmosfera utilizzando gasolio e metano è circa 20 volte maggiore rispetto a quella emessa dalla combustione del legno in moderni apparecchi termici. Pulita: i progressi tecnologici degli apparecchi termici a legna hanno contribuito a ridurre fortemente le emissioni inquinanti. PERCHÉ IL LEGNO? Il legno è una fonte energetica Oggi la combustione del legno con tali apparecchi genera emissioni molto al di sotto dei limiti imposti dalla legge. Sicura: l uso del legno-energia non comporta i rischi ambientali legati allo sfruttamento dei combustibili fossili: versamento di idrocarburi liquidi nelle acque e nel suolo, maree nere, esplosioni di gas, contaminazioni radioattive, ecc. DeLOCALIZZata: il legno ha un ampia diffusione ed è vicino ai consumatori finali.
4 TERRITORIO E AMBIENTE Il potenziale regionale La superficie forestale della Regione Friuli Venezia Giulia ammonta complessivamente a ettari, pari al 58% del territorio classificato montano ed al 34% dell intero territorio regionale. Sotto il profilo geografico e socio-economico, la superficie montana, può essere ripartita in una zona alpina (54%), ed in una prealpina (46%). I boschi prealpini Nella zona pedemontana prealpina, nell ambito del territorio della Comunità Montana del Friuli Occidentale, dove è ubicato il Comune di Budoia, i tipi forestali prevalenti sono le faggete submontane e i boschi misti di latifoglie, quali aceri-frassineti e aceri-tiglieti, mentre nelle zone di medio versante, su terreni acidificati, prevalgono rovereti e castagneti. Nella parte basale delle valli, in presenza di versanti più o meno ripidi, la vegetazione più diffusa è l orno-ostrieto. La Comunità Montana del Friuli Occidentale presenta una superficie forestale di ha, di cui il 53% hanno funzione produttiva. La superficie pubblica assestata della Comunità Montana ha una ripresa media annua di m 3. Per la superficie forestale del Comune di Budoia, 420 ha, è in vigore un piano di assestamento con validità , con una ripresa media annua (che rappresenta il quantitativo di legname che dovrebbe cadere al taglio) di m 3. Oltre alla superficie pubblica vi sono 539 ha di superficie produttiva privata.
5 Nonostante le potenzialità, le foreste del Comune di Budoia risultano per i 2/3 abbandonate e, nonostante la presenza di un piano di assestamento in corso di validità, i boschi sono stati, e sono, scarsamente utilizzati. Per questo motivo la costituzione dell impianto rappresenta un opportunità per riattivare la gestione del bosco e la manutenzione del territorio comunale, creando nuove opportunità occupazionali per le imprese locali. Distribuzione del cippato ritraibile - MR (t/ha/anno) sul territorio delle quattro Comunità Montane regionali. MR (t/ha anno - M=30%*) * con contenuto idrico del 30% <0,2 0,2-0,3 0,3-0,4 0,4-0,5 0,5-0,8 0,8-1,0 >1,0 Il territorio della Comunità Montana del Friuli Occidentale 0 12, km L offerta potenziale di cippato per il territorio della Comunità Montana del Friuli Occidentale è stata calcolata in t/anno (M30) e in 243 t/anno (M30) per il territorio del Comune di Budoia; quantitativo sufficiente per l approvvigionamento dell impianto.
6 Cosa è il cippato? Il combustibile legnoso che verrà impiegato per l alimentazione della caldaia è il legno cippato, prodotto dalla sminuzzatura del legno vergine. Il termine cippato deriva dal vocabolo inglese chipping, che significa ridurre in scaglie. L operazione consiste nel ridurre il legno in pezzetti di dimensioni variabili (2-10 cm di lunghezza e spessore di qualche millimetro), ottenuti per mezzo di macchine chiamate cippatrici. La produttività delle cippatrici Potenza (kw) Alimentazione Produttività t/h s.f Manuale 1-2, Gru 4, Gru Fino a 22,4 Parametri energetici indicativi del cippato Unità di misura Valori Massa sterica kg/msr Contenuto idrico (M) % 30 Potere calorifico inferiore kwh/kg 3-3,4 Densità energetica kwh/msr (912) Ceneri % (in peso) 1-3 IL COMBUSTIBILE Costo comparativo dell energia primaria* di vari combustibili (IVA inclusa) MWh Prezzo Costo /MWh Rapporto 1 t cippato (M30%) 3,51 79,19 22,55 1,00 1 t cippato (M40%) 2,93 66,06 22,55 1,00 1 t legna a pezzi (35-50 cm) (M25%) 3, ,52 1,44 1 t Pellet (M8%) sfuso 4, ,13 1,73 1 t Pellet (M8%) sacchi 15 kg 4, ,92 3, mc Metano (servito) ,00 2,88 1 t Gasolio agricolo 11, ,30 2, l Gasolio da riscaldam. 10,67 799,2 74,90 3, l GPL (SFUSO bombola proprietà) 6, ,89 7, l GPL (SFUSO bombola comodato) 6, ,59 7,74 * prima della conversione energetica
7 Quali sono gli aspetti qualitativi da considerare per il cippato? Le principali caratteristiche qualitative del cippato sono: pezzatura, contenuto idrico e contenuto di ceneri. Le caratteristiche qualitative del combustibile sono definite dalla norma UNI CEN TS La pezzatura, che deve essere omogenea, è importante perché pezzi fuori misura possono essere causa di blocchi alle coclee di trasporto e di caricamento dell impianto. La pezzatura del cippato è funzione del tipo di materiale di partenza (ramaglie, cimali, tronchi) e del tipo di cippatrice, che deve essere scelta in funzione della classe di pezzatura che si vuole ottenere. Il contenuto idrico del cippato è il contenuto percentuale di acqua in relazione al peso fresco. Negli impianti a cippato il contenuto idrico è un parametro imprescindibile, infatti, caldaie con differente tecnologia sono in grado di tollerare contenuti idrici del cippato differenti. Nelle caldaie a griglia fissa non deve superare il 30% (M30). Il contenuto idrico del cippato dovrebbe essere quanto più omogeneo possibile, maggiore è la sua eterogeneità e maggiore sono i costi di investimento per avere una tecnologia in grado di gestire il più complesso processo di combustione che ne deriva. Il potere calorifico inferiore del cippato (P.C.I) è, a parità di contenuto idrico (M), pressoché uguale per le diverse specie legnose. Stato del legno Contenuto idrico (M) P.C.I. Legno fresco 50-60% 2 kwh/kg = 7,2 MJ/kg Dopo un anno 25-35% 3,4 kwh/kg = 12,2 MJ/kg Dopo più anni 15-20% 4 kwh/kg = 14,4 MJ/kg Valori indicativi della massa sterica del cippato (M30) Faggio massa sterica = 296 kg/msr Abete massa sterica = 198 kg/msr 1 m 3 solido = 1,2 msa di squartoni = 2 msr legna da stufa = 3 msr cippato (medio) msr: metro stero alla rinfusa msa: metro stero accatastato
8 DESCRIZIONE DELL IMPIANTO La caldaia ha una potenza di 696 kwt e garantisce il riscaldamento e l acqua calda sanitaria del palazzo comunale, della scuola elementare, degli edifici di assistenza scolastica (mensa e palestra), del poliambulatorio e del nuovo edificio comunale (biblioteca e sala consiliare). Il focolare mobile della caldaia consente di impiegare cippato con contenuto idrico (M) fino al 40%. Il cippato viene sottoposto ad una doppia combustione (gassificazione e ossidazione dei gas del legno) la cui efficienza è garantita dai flussi di aria forzata modulanti (aria primaria e secondaria) prodotti da appositi ventilatori. I gas caldi, con una temperatura di 900 C circa, vengono convogliati nel fascio tubiero dello scambiatore di calore, dove il calore è ceduto all acqua. L acqua calda così prodotta, per mezzo di apposite pompe, entra nella rete di distribuzione del calore per il riscaldamento e l acqua calda sanitaria degli edifici. 1. Deposito del cippato con sistema di estrazione a rastrelli 2. Centrale termica 3. Sistema di alimentazione a coclea 4. Contenitore delle ceneri 5. Multiciclone per la depolverazione dei fumi Esterno della centrale a cippato con silo seminterrato per il combustibile
9 La rete di teleriscaldamento Il calore prodotto dalla caldaia viene trasferito alle utenze per mezzo di una rete di teleriscaldamento. La rete è costituita da una coppia (mandata e ritorno) di tubi sotterranei coibentati (interranti ad una profondità di circa cm) all interno dei quali il calore è trasportato per mezzo dell acqua (vettore). Nella mandata scorre acqua a circa C, che scambia il proprio calore presso la sottostazione (singola utenza). Il ritorno riporta l acqua al generatore centralizzato, dopo che ha ceduto parte della sua energia termica alle utenze. La perdita di calore dell acqua lungo la rete è minima (qualche grado al chilometro). Nella sottostazione è installato uno scambiatore con funzione di trasferimento del calore dalla rete primaria a quella dell utenza. L impianto di distribuzione si svilupperà per una lunghezza di circa 80 m. Sottocentrale di distribuzione del Poliambulatorio Sottocentrale di distribuzione della Scuola elementare e del Municipio Sottocentrale di distribuzione del nuovo edificio comunale Sottocentrale di distribuzione degli edifici di assistenza scolastica Centrale termica a cippato 696 kw Scambiatore a piastre presso una sottostazione
10 Il silo e il sistema di alimentazione L impianto è dotato di un silo seminterrato con volumetria pari a 100 mc. Il combustibile verrà scaricato nel silo direttamente dal cassone del camion. Il cippato è portato al focolare per mezzo di un sistema di estrazione a rastrelli e di un sistema di alimentazione a coclea. Che tipo di cippato serve? La caldaia necessita di cippato con contenuto idrico (M) ottimale inferiore al 30% (circa 3,4 MWh/t) ma è in grado di tollerare tenori idrici del combustibile più elevati (40%), e pezzatura media compresa fra 3,15 e 45 mm (P45). Da dove proverrà il cippato impiegato? Uno dei principali obiettivi, sia dell amministrazione regionale che di quella comunale, è quello di attivare filiere forestali locali per garantire e stimolare la gestione del territorio. A tale proposito, nella fase di avvio dell impianto (maggio 2007), al fine di supportare l organizzazione della filiera di approvvigionamento dell impianto di teleriscaldamento, il Comune di Budoia ha indetto un incontro con gli operatori forestali della provincia di Pordenone e delle zone limitrofe e sono stati successivamente organizzati degli incontri ad hoc con le imprese che hanno manifestato interesse. Emissioni e ceneri Grazie all elevato livello tecnologico e all installazione di un multiciclone per la depolverazione dei fumi, le emissioni risultano significativamente inferiori rispetto ai limiti fissati dalla legge italiana (D. Lgs. n. 152/06). La combustione ottimizzata del legno produce una limitata quantità di ceneri (2-3% in peso), formate prevalentemente da sali minerali e raccolte in appositi contenitori. La CO 2 evitata La caldaia a cippato consente di evitare ogni anno l emissione in atmosfera di 102 tonnellate di CO 2 fossile rispetto al gasolio, e 65 tonnellate rispetto al metano, che corrispondono alla CO 2 emessa rispettivamente da 26 e 16 autovetture che percorrono km all anno.
11 Dati tecnico-finanziari dell investimento Complessivo (iva inclusa) Contributo regionale e ministeriale L energia termica erogata annualmente è pari a 318 MWh. Per far fronte alla propria quota di investimento il comune di Budoia ha richiesto un mutuo di durata ventennale. Il Valore Attuale Netto dell investimento è di Un utile parametro per valutare la bontà dell investimento è il confronto fra il costo dell energia erogata con i vecchio impianto a metano e quello dell energia che verrà prodotta con il cippato. COSTO DELL ENERGIA CON IL COSTO DELL ENERGIA CON IL METANO = 108,39 /MWh erogato, CIPPATO = 94,17 /MWh erogato. calcolato sulla base della media ponderata dell energia erogata dalle vecchie portate nel grafico. Questo costo è ripartito nelle voci ri- caldaie (anni dal 2002 al 2007). L obiettivo dell amministrazione comunale è quello di allacciare in futuro nuove utenze che consentiranno di incrementare l energia termica erogata con una conseguente diminuzione del suo costo unitario. Con il nuovo impianto di riscaldamento il Comune pagherà l energia meno rispetto al metano.
12 COMUNE DI BUDOIA (PN) Settore Tecnico Piazza Umberto I, Budoia (PN) Tel Fax REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA Direzione Centrale delle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna Servizio gestione forestale e antincendio boschivo Via Del Cotonificio, Udine Tel Fax emilio.gottardo@regione.fvg.it AIEL Associazione Italiana Enegie Agroforestali Viale dell Università, 14 Agripolis Legnaro (PD) Tel Fax segreteria.aiel@cia.it Progettisti STUDIO TECNICO LORIS MENEGHINI Via N. Palli, Vicenza Tel Fax teio@goldnet.it STUDIO ING. FABRIZIO SAFFIGNA Via degli Ulivi, Faedis (UD) Tel. e Fax fabrizio.saffigna@infinito.it
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