Il ritmo del dono. Dal Vangelo di Luca 1,39-45

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Transcript:

S. Andrea DI: 16 1

Il ritmo del dono Dal Vangelo di Luca 1,39-45 In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: Benedetta tu fra tutte le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell adempiere delle parole del Signore Commento: Maria ha da poco scoperto il dono che Dio le stava per fare e che stava per fare a tutti noi: avrebbe collaborato al suo progetto sull umanità diventando la madre di Gesù. Eppure non rimane ferma ad attendere che questo dono si compia, ma al contrario, venuta a conoscenza che anche sua cugina Elisabetta aspettava un bambino, si mette in viaggio per andare ad aiutarla. A quel tempo non c erano cellulari, sms, internet e anche gli spostamenti erano molto lenti poiché, non esistevano automobili, ma Maria non perde un istante, ha uno sguardo profondo che si accorge di ciò di cui la cugina poteva aver bisogno e si reca da lei con generosità! Quello che accade nell incontro fra le due donne è un esplosione di gioia! Il dono che Maria porta dentro di sé diventa un dono anche per Elisabetta. E quello che succede anche in noi e attorno a noi quando con generosità, senza badare a calcoli, compiono gesti di amore e di servizio con tutto il cuore! 2 15

PREGHIERE DELLA SERA Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen TI ADORO Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato fatto cristiano e conservato in questo giorno. Perdonami il male oggi commesso, e se qualche bene ho compiuto, accettalo. Custodiscimi nel riposo e liberami dai pericoli. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen PADRE NOSTRO AVE MARIA GLORIA ALA PADRE ANGELO DI DIO L ETERNO RIPOSO L eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen ATTO DI DOLORE Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando o meritato i tuoi castighi e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo con il tuo santa aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami. TARCISIO Tarcisio era un ragazzo di Roma, vissuto nei primi tempi del cristianesimo, quando la maggior parte delle persone erano pagane ed essere cristiani poteva significare essere presi in giro o rischiare addirittura la vita. Tarcisio svolgeva il compito di ministrante e quando un giorno il sacerdote, come al solito, chiese chi fosse disposto a portare l Eucarestia agli altri fratelli e sorelle che attendevano, lui si alzò e disse: Manda me!. Quel ragazzo sembrava troppo giovane per un compito così impegnativo, la risposta di Tarcisio fu generosa e decisa: La mia giovinezza sarà il miglior riparo per l Eucarestia!. Lungo la strada incontrò alcuni amici che chiesero di unirsi a loro. Alla risposta negativa di Tarcisio si fecero sospettosi e insistenti e si accorsero che si stringeva nel petto qualcosa che pareva difendere. Comincio così una lotta furiosa: lo presero a calci, gli tirarono pietre, ma egli non cedette. Venne portato, morente, al sacerdote da un ufficiale pretoriano di nome Quadrato, anche lui cristiano. Tarcisio teneva ancora stretto al petto il piccoli lino che custodiva l Eucarestia. Il suo martirio dovrebbe essere avvenuto il 6 agosto dell anno 258, è annoverato nel martirologio romano il 15 di agosto. S. Maria delle Grazie confido in Te! Preghiera Signore Gesù, ti ringraziamo per il dono della tua amicizia. Accendi in noi una generosità senza limiti che riscaldi il cuore di coloro che ci sono accanto e colori dei colori del Cielo tutto ciò che facciamo ogni giorno. Amen 14 3

PREGHIERA DI SAN TARCISIO Martire innocente e coraggioso, San Tarcisio, con il tuo gesto d'amore tu ci insegni come si dona la vita. In unione con tutta la Chiesa ti riconosciamo nella schiera dei martiri, e termini con tutte le forze la missione di confortare con l'eucaristia i fratelli nella fede incarcerati "per il nome di Cristo". La tua memoria sia di esempio a noi che accettiamo di seguire Cristo sulla via che porta dalla sofferenza alla gloria, dalla fede alla comunione eterna con il Padre. San Tarcisio, intercedi per noi, affinché vivendo nella fede della Chiesa, che celebra l'eucaristia, meritiamo di sentire rivolte anche a noi le parole di Gesù: "Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; dove nulla ci potrà più separare dall'amore di Dio. Amen SALVE REGINA Salve Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. ANGELO DI DIO Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodiscimi, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen ATTO DI FEDE Mio Dio, perché sei verità infallibile, credo in tutto quello che tu hai rivelato e la la santa Chiesa ci propone a credere. Credo in te, unico vero Dio in tre Persone uguali a distinte, Padre, e Figlio e Spirito Santo. Credo in Gesù Cristo, e Figlio di Dio, incarnato, morto e risorto per noi, il quale darà a ciascuno, secondo i meriti, il premio o la pena eterna. Conforme a questa fede voglio sempre vivere. Signore, accresci la mia fede. ATTO DI SPERANZA Mio Dio, spero dalla tua bontà, per le tue promesse e per i meriti di Gesù Cristo, nostro Salvatore, la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla con le buone opere, che io debbo e voglio fare. Signore, che io possa goderti in eterno. ATTO DI CARITA Mio Dio, ti amo con tutto il cuore sopra ogni cosa, perché sei bene infinito e nostra eterna felicità: e per amor tuo amo il prossimo come per stesso e perdono le offese ricevute. Signore, che io ti ami sempre più. 4 13

12 PREGHIERE DEL MATTINO Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen TI ADORO Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato fatto cristiano e conservato in questa notte. Ti offro le azione della giornata: fa che siano tutte secondo la tua santa volontà per la maggior tua gloria. Preservarmi dal peccato e da ogni male. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen PADRE NOSTRO Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cieli così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen AVE MARIA Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra tutte le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso nell ora della nostra morte. Amen GLORIA AL PADRE Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen CREDO o SIMBOLO APOSTOLICO Io Credo in Dio, padre onnipotente, creatore del cielo e della terra: e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte, salì al cielo, siede a destra di Dio Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa Cattolica, la comunione dei Santi la remissione dei peccati, la resurrezione della carne, la vita eterna. Amen 5 IL MINISTRANTE Il Ministrante o chierichetto - diminutivo di «chierico» - deriva dal latino clerum, a sua volta ripreso dal greco kleros, con il significato di «parte scelta». Dopo la riforma liturgica, il termine «chierichetto» viene sostituito da «ministrante», che viene dal latino ministrans, «colui che serve». Il patrono dei ministranti è San Tarcisio, da cui deriva il nome «tarcisiana» (tunica indossata dal ministrante quando compie il servizio all'altare. Ministrante è dunque colui che con il suo servizio accanto al presbitero fa sì che il «rito» nel suo svolgersi possa essere più solenne, più completo e più divino, perché chi lo presiede non sia distratto da tutti quei compiti che servono al rito stesso. I ministranti indicano, nella loro leggera presenza attorno all'altare e al celebrante, «il luogo della Presenza, dove il Dio eterno viene a dimorare presso di noi e in noi». San Tarcisio e con lui ogni ministrante ha questo compito: aiutare il presbitero a portare il Cielo e l'eternità a ogni uomo che chiede, che attende, che soffre, che si affaccia sulla porta del Regno di Dio. Un compito grande che può aiutare a diventare grandi a contatto con la grazia dei misteri. Un compito affidato ai piccoli delle nostre comunità, da non trasformare superficialmente in un semplice gioco, ma in un vero gioco in cui si apprende il senso di essere a servizio di qualcosa di grande... con cui non si gioca! I Ministranti svolgono i seguenti compiti: - offrono il servizio in tutte le celebrazioni liturgiche: Sante Messe feriali e festive, battesimi, matrimoni, funerali; - partecipano alle processioni (parrocchiali e foraniali); - offrono assistenza durante le benedizioni pasquali; - partecipano alla Giornata Diocesana del Ministrante (1 maggio nella nostra diocesi).

PREGHIERE Il vocabolario del ministrante Accolito esercita un ministero liturgico: aiuta il sacerdote, prepara l altare e i vasi sacri e, come ministro straordinario, distribuisce la Comunione ai fedeli. Ambone luogo elevato, dotato di leggio da cui si svolge la proclamazione dei testi biblici, del salmo responsoriale e dell' Exsultet pasquale; è il luogo dell omelia e delle intenzioni per la preghiera dei fedeli. Non è destinato alla lettura di avvisi e alla proposta dei canti. Rappresenta per lo più una configurazione artistica ed è dotato di leggio. Il panno del leggio, nel colore del giorno, caratterizza l'ambone come luogo liturgico. Amitto panno bianco da applicare intorno al collo, quando il camice non copre completamente l abito comune del sacerdote. Aspersorio Ciuffo di crini o piccola spugna chiusa in una sfera metallica cava e perforata, usato per l aspersione con acqua benedetta. Battistero cappella per il battesimo, ma nelle chiese parrocchiali si trova normalmente solo un fonte battesimale. Camice veste liturgica, generalmente bianca. In origine tessuta solo in lino, normalmente stretto alla vita da un cingolo. A seconda della scollatura si può aggiungere un amitto. In origine era l'abito di base per tutti gli inservienti in qualsiasi tipo di celebrazione. Oggi viene spesso sostituita dalla cotta in genere fuori dalla Messa. Il camice chiamato anche alba ricorda la veste bianca del Battesimo. Casula è la veste liturgica propria di colui che celebra il rito della messa. Maria, 11 PREGHIERA ALLA MADONNA DELLE GRAZIE DI CORDOVADO tu vieni ricordata da ogni cristiano, tu vieni invocata da ogni discepolo perché sei diventata la Madre di Gesù: perché hai concepito, hai portato in grembo, hai dato alla luce, hai nutrito, accarezzato, abbracciato, hai fatto muovere i primi passi al Figlio di Dio. Metti nel nostro cuore gratitudine e fiducia, coraggio e dolcezza. Fa che affrontiamo i sacrifici quotidiani con animo lieto e sereno, che diffondiamo attorno a noi ottimismo e comprensione, che sappiamo donare in ogni momento una parola saggia e un gesto fraterno.

Rituale libro liturgico per la celebrazione dei Sacramenti e dei Sacramentali; è pubblicato in singoli libri separati. Stola importante insegna, che fa parte delle vesti liturgiche, è a forma di sciarpa ed è portata dal diacono sulla spalla sinistra e dal sacerdote e dal vescovo sul collo. Stola diaconale stola propria del diacono indossata sulla spalla sinistra. Tabernacolo luogo per la custodia dell Eucaristia. Tarcisiana lunga veste bianca per chierichetti, con strisce rosse a partire dalle spalle fino ai piedi. Tunica camice lungo sino alle caviglie. Da esso derivano il camice e la talare. Spesso i ministranti indossano durante la Messa una versione moderna della tunica, tagliata a mantello. Turiferario - inserviente che porta il turibolo. Turibolo recipiente spesso preziosamente argentato, a cui sono fissate delle catenelle e chiuso da un coperchio con fori. Contiene un secondo recipiente con carboni accesi, sui quali bruciano grani d incenso. Velo panno per coprire e riparare in segno di rispetto; soprattutto da portare sulle spalle, quando il sacerdote tiene l ostensorio durante la benedizione eucaristica solenne o durante una processione, oppure per coprire il calice, finché rimane sulla credenza, prima che venga esposto sull'altare alla presentazione delle offerte. Cerimoniere colui che è incaricato di preparare le celebrazioni più importanti. Può essere un ministrante particolarmente preparato, un adulto o un sacerdote che cura la regia delle celebrazioni più importanti. Si occupa della preparazione dei ministranti assicurandosi che svolgano correttamente il loro compito durante le celebrazioni. Ceroferario - ministrante che porta la torcia (candela costituita da più strati combustibili per evitare che si spenga). I ceroferari accompagnano il Santissimo durante le processioni. Cingolo - cintura da cingersi alla vita sopra il camice. Colletta orazione che conclude i riti di introduzione della Messa e che esprime il carattere della celebrazione. Con le parole del sacerdote si indirizza questa preghiera a Dio Padre. La parola colletta indica anche la raccolta di denaro o altre offerte per i poveri e per le necessità della Chiesa. Corporale piccolo panno di lino su cui vengono posti il camice e la patena durante la celebrazione della Messa, o il Santissimo Sacramento per la custodia o l'esposizione. Cotta sopravveste bianca, spesso ornata di pizzo, lunga fino al ginocchio, con maniche corte e larghe, da indossare sopra la talare. Viene usata anche dai ministranti Credenza tavolino situato nel presbiterio, sul quale si posano gli oggetti necessari alla celebrazione della Messa e sul quale può svolgersi la loro purificazione. Crocifero - inserviente che apre la processione portando la Santa Croce. L'immagine di Cristo è rivolta in direzione della processione. Solo quando è presente un arcivescovo la croce viene portata in modo che questi possa vedere l'immagine di Cristo. Dalmatica veste propria del diacono, da indossarsi sopra il camice e la stola. 10

Dalmatica veste propria del diacono, da indossarsi sopra il camice e la stola. Evangeliario libro liturgico con il testo dei Vangeli. Leggio arredo su cui si appoggiano i libri sacri. Si trova normalmente all ambone con il Lezionario. Lettore il fedele, uomo o donna, incaricato della lettura dei testi biblici, con esclusione del Vangelo, può proclamare le intenzioni della preghiera dei fedeli. Lezionario libro liturgico contenente le letture della Sacra Scrittura, destinate alla Messa o ad altre celebrazioni. Libri liturgici contengono i testi e i gesti in uso nelle celebrazioni, raccolti in uno o più volumi. Ministri straordinari della Comunione - uomini o donne incaricati dal vescovo o, in caso di necessità dal singolo presidente, che aiutano ed assistono il sacerdote durante la distribuzione della Comunione, se mancano altri sacerdoti o diaconi. Al termine della Messa portano la Comunione agli ammalati. Messale libro per la celebrazione della Messa; contieni le orazioni del sacerdote, quelle fisse e quelle verbali. Mitra copricapo liturgico specifico proprio del vescovo, che lo porta durante le processioni, quando sta alla cattedra episcopale, quando dà la benedizione solenne e durante altre azioni importanti. E' costituito da due cornua, parti piatte, a forma di scudo (di fronte e di dietro) e da due nastri ricadenti sulle spalle (vittae). Navicella recipiente così chiamato per la sua forma e destinato a contenere i grani d incenso. Ostensorio arredo che consente di esporre il Santissimo Sacramento per l adorazione. Palla piccolo telo di lino, di forma quadrata, che serve a coprire il calice e la patena. Patena - recipiente per le ostie. L'originaria forma di scodella si è ridotta ad un piattino. Pianeta - paramento che il sacerdote celebrante indossa sopra il camice e la stola. E' confezionato nei vari colori liturgici. Pastorale bastone del vescovo. Pisside o ciborio contenitore per la custodia o il trasporto della Santa Comunione sotto le specie di pane. Originariamente era una scatola dotata di coperchio, cui nel periodo gotico si aggiunse un sostegno che la rese più simile ad un calice. Piviale - veste liturgica usata inizialmente per le processioni (pluviale significa mantello da pioggia con cappuccio) e in seguito anche per la Liturgia delle Ore nelle feste solenni e per la celebrazione dei Sacramenti al di fuori della Messa e per la benedizione con il Santissimo Sacramento. Presbiterio - Il termine indica anche l'insieme dei sacerdoti di una diocesi, che guidano la Chiesa facendo capo al vescovo. Pulpito luogo della predicazione, sistemato per lo più contro una colonna o sul lato più lungo della navata centrale della chiesa. Purificatoio piccolo panno di lino, che serve ad asciugare il calice e a pulire la patena e il bordo del calice nella Comunione con il calice. Viene portato all'altare insieme al calice durante la presentazione dei doni. 8 9